TRUMP’S LIST. LA PARABOLA PERFETTA DELL’ABORTO OGGI.

10 Novembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo questa mesta riflessione. A cui vogliamo aggiungere però una nota diversa: come cantavano i polacchi dell’esercito di Napoleone, pensando alla loro Patria spartita, la Polonia non è morta finché noi viviamo. Buona lettura.

§§§

Trump’s List: La parabola perfetta dell’aborto oggi. Una recensione spirituale di “Schindler’s List” (1993)

 

Le presenti riflessioni sono state messe per iscritto da un giovane, estremamente prostrato e turbato per lo svolgersi delle elezioni americane del 2020. Sono state inviate per la prima volta ad un sacerdote, e vengono estese qui al resto del mondo, ad ogni uomo di buona volontà che abbia la pazienza e la forza di volontà per rendersi conto di qual è la situazione del mondo d’oggi. Vengono pubblicate in forma anonima per evitare al giovane, alla sua famiglia e ai suoi cari ogni ripercussione, odio e attacco anche fisico che, senza dubbio, i figli delle tenebre – che muggiscono scomposti e pretendono senza se e senza ma il loro tributo di sangue – gli muoverebbero, spietati. Questo giovane altro non chiede, da chiunque possa uscirne arricchito o edificato, che preghiere per sé, per la sua famiglia, per i suoi amici; per il sacerdote a cui per primo ha mandato questi pensieri; per Carlo Maria Viganò e per Donald Trump; per Joe Biden; per tutti i membri della Corte Suprema Americana, in particolare per i 6 cattolici che vi siedono; per questo mondo disastrato, per questa Chiesa irriconoscibile ma Santa. Insomma, perché trionfi, e presto, il Cuore Immacolato di Maria contro la barbarie satanica imperante, figlia di quell’errore della Russia che è l’aborto, legalizzato per la prima volta nella Russia di Lenin nel 1920, e poi rapidamente diffusosi in tutto il mondo.

 

Guarda, amico, senza voler fare il mistico o l’esaltato (chissà, forse lo sono) penso di essere stato guidato, in quello che ho fatto, dallo Spirito Santo.

Questo sabato mi è venuto in mente il film Schindler’s List, perché durante il pranzo la radio di musica classica ne ha messo in onda la colonna sonora, bellissima.

Io ricordavo fosse un gran bel film, e che mi ero commosso vedendolo, e quindi ho buttato la proposta, per vedere qualcosa di diverso, distrarre un po’ la mente da certe paranoie da COVID.

Alla sera allora lo scarico velocemente, diciamo il rosario in famiglia e poi chiedo loro di fare questo esercizio mentale, forse difficile, probabilmente sgradevole, di immaginare che ogni ebreo che vedono nel film sia un piccolo essere umano nel ventre materno.

Iniziamo per le 21:30 circa: mi immaginavo che sarebbero crollati su un mattone di 3h17min, di solito mia mamma per le 22 sta già russando da un bel momento. Non hanno chiuso occhio né uno né l’altro fino alla fine.

Il film è crudo, straziante, sconsigliato agli stomaci deboli: il bianco e nero (quasi) totale non diminuisce di una virgola la crudezza di quanto passa sullo schermo. Non fosse che per quel dettaglio, rosso, potremmo pensare che è tutta una questione del passato, relegata nei libri di storia e sicuramente irripetibile nelle grandi democrazie liberali di oggi. Ma non è così; dannazione, se non è così.

Il parallelo, lo ammetto, lo avevo già immaginato; ma andando avanti col film mi rendo conto, pian piano, che Schindler’s List è la parabola perfetta dell’aborto oggi, di questo grande olocausto dopo l’Olocausto.

Mia mamma qua e là fa: “ma sono proprio pazzi sti tedeschi” o “ma per fare certe cose si drogavano”. No. Non è pazzia. È paganesimo. È avere dimenticato, nel culto della parola di Hitler, nel disprezzo della Parola di Dio, che anche l’ebreo è una persona umana, non un animale (un “cane ebreo”, un “porco ebreo”). Se ci si dimentica che gli altri umani sono persone, la nostra natura ferita dal peccato di origine prende il sopravvento e tutto è possibile, il sadismo che alberga in tanti spesso riemerge. Io, da piccolo, tormentavo e torturavo a morte le formiche: una cosa orribile, a ripensarci. Che Dio abbia pietà di me. Ma perché lo facevo? Perché erano giocattoli, puntini neri, non certo persone (e non lo erano, per quanto il sadismo sia terribile anche verso le povere creature di Dio, perché ci degrada e offende il Creatore).

Non è la stessa identica cosa con gli embrioni? “Non sono persone, sono grumi di cellule, al massimo degli animali”; e ormai il ragionamento viene esteso dai peggiori bioeticisti agli anziani, ai malati, ai disabili. Chi ci garantisce che domani non saranno gli zingari, di nuovo gli ebrei, i neri, i caucasici (in un mondo a guida magari cinese), coloro che non concordano la linea del partito unico al potere? Perché il partito vuole il bene; è il bene; e se non vuoi il bene, beh, non sei persona, sei animale, sei sopprimibile. L’aborto è un vaso di pandora che abbiamo aperto senza neanche rendercene conto.

E così l’olocausto in guanti bianchi va avanti, lontano dagli occhi della borghesia anestetizzata dalla propaganda: allora nei lager, isolati nelle campagne, oggi nelle cliniche mediche, nei ventri delle donne, via dagli occhi del grande pubblico. Troppo è l’orrore per poterci credere, per volerci credere. C’è una scena in cui gli ebrei stessi in un campo di lavoro si rifiutano di credere che ad Auschwitz gassino la gente. “Noi siamo importanti per loro, per la produzione, perché ucciderci?”. Noi concepiti siamo importanti per la crescita economica della nazione, per l’equilibrio psicologico della madre, ucciderci sarebbe una pazzia. No. Non ci sono ragioni per la macchina dell’aborto: se tu sei un animale, una cosa, io avrò sempre il diritto, a volte il dovere di eliminarti dalla equazione.

Poi guarda, ci sono degli elementi strabilianti che penso difficilmente i registi possano aver voluto consapevolmente fino in fondo.

Oskar Schindler è cattolico. Si vede. In alcune scene si vede la Messa Tradizionale (con marchiani errori filologici, ma forse solo per chi ha dimestichezza). Non è un santo. È iscritto al partito nazista ed è in affari con gerarchi nazisti, ha amanti a dozzine, gli piace la bella vita e il cibo di lusso. Tutto il suo sforzo è inizialmente mosso esclusivamente dalla sete di guadagno, per riempire bauli e bauli di soldi. Poi qualcosa scatta, qualcosa di molto evidente, sottolineato da una scelta di colore, scatta, nel film. Io credo che sia il momento in cui Schindler percepisce chiaramente che quegli ebrei che aveva visto angheriare, che aveva ingaggiato nella sua fabbrica perché a costo quasi zero, che non aveva mai disprezzato ma nemmeno neanche amato; quegli ebrei, sono persone. E allora inizia ad amare, allora inizia a dedicare tutta la sua vita, tutti i suoi averi a salvare questi sventurati.

L’informazione, l’evidenza che gli si para davanti che “Sì, gli ebrei sono persone” gli permette di vincere la coltre di semi-indifferenza che gli aveva fatto chiudere un occhio sulle mostruosità e sul sadismo dei nazisti senza-Dio.

Così oggi credo che l’informazione, le evidenze di fede e di ragione su questa barbarie moderna, i dati su questo fenomeno che per magnitudine sopravanza di diverse centinaia di volte il genocidio degli ebrei, può permettere di capire che è questa la più grande minaccia per la pace globale (nelle parole di S. Teresa di Calcutta nel ricevere il Nobel per la pace).

Questo è IL problema su cui ci dovremmo concentrare. Certo, poi nella nostra vita ci sono anche altre cose. Ma tu pensi che se a un tedesco di buona volontà degli anni ‘30 fosse stato spiegato per filo e per segno cosa succedeva nei campi, avrebbe mai detto: “Massì, però io adesso sono preoccupato per la crisi economica”? Oppure: “Ok, ma io continuerò a votare nazista [fingiamo che si potesse votare] perché finalmente la Germania è forte nelle relazioni internazionali col mondo”? Queste grandi quisquilie non potevano che sparire davanti all’Olocausto. Le nostre grandi quisquilie dovrebbero, in prospettiva, sparire di fronte al grande Olocausto del totalitarismo democratico: le crisi economiche, l’immigrazione, l’islamismo, l’ecologia, la fratellanza umana… il COVID… Tutte cose gravi o importanti, magari, ma cosa sono di fronte a 1.500.000.000 (unmiliardoecinquecentomilioni) e rotti (e chi li riesce a contare più?) di bambini non nati, sterminati soltanto negli ultimi 50 anni in tutto il mondo? 42 milioni solo l’anno scorso; a maggio 2020 eravamo già a 14 milioni (con anche l’impiccio del COVID di mezzo): i numeri sono cresciuti, cresciuti e cresciuti da quando gli Stati sanciscono, promuovono e finanziano con i soldi dei contribuenti questi omicidi infami come “diritto della donna”, “conquista di civiltà” (nelle parole recenti di un politico M5S o PD, non ricordo; ma ricordo che anche dalle verdi praterie della pianura Padana giunsero parole deliranti a difesa dell’aborto: “lasciamo che sia la donna a scegliere della loro vita e del loro futuro” – triste ironia: le bestialità non si scontano a nessuno). I cali relativi di alcuni paesi occidentali si spiegano facilmente con la denatalità e con la sua sorella contraccezione, che come un Mr Hyde farmacologico (diciamola meglio, Mrs. RU486), molto spesso è essa stessa cripto-aborto, realizzata in modo ancora più occulto e impercettibile, e quindi infame, dell’aborto a feto visibile; quasi imparagonabile, se non fosse essenzialmente la stessa identica cosa, a quella mostruosità che è l’aborto a nascita parziale, in cui il feto viene lasciato uscire fino al collo dal corpo della madre, per poi decapitarlo e estrarne i resti dal corpo della donna. Pratica, questa, molto cara a tanti compagni di partito, del gran partito di Joe Biden, del “cattolico” Joe Biden.

Certo, mi si potrebbe dire: “Ma che vuoi, l’aborto c’era anche prima che fosse legale! A ben vedere, è vecchio come il mondo!”. Vero, verissimo. Ma voi avreste accettato da un tedesco dei primi anni ‘40 un discorso del tipo: “Ma che vuoi, stragi di ebree ci sono sempre state prima che le organizzasse lo Stato. A ben vedere, il massacro degli ebrei è vecchio come il mondo!”. È forse questa una giustificazione per quanto accadde, per quanto accade? Gli omicidi sono sempre esistiti, sono vecchi quasi come il mondo, per dirla con la Bibbia: ma a nessuno è vai venuto in mente di legalizzare sic et simpliciter l’omicidio; né che possa essere una cosa buona che sia lo Stato ad organizzare gli omicidi, ovviamente con i soldi dei contribuenti.

E mi si potrebbe anche dire: “Ma che vuoi, quello dell’aborto non sarà mica l’unico problema esistente. Trump ha una pessima politica migratoria, è rozzo e stupido, sbaglia su tantissimi argomenti”. E in parte è senz’altro vero. Ma voi avreste accettato da un tedesco dei primi anni ‘40 un discorso al contrario del tipo: “Ma che vuoi, il genocidio degli ebrei a milioni non è mica l’unico problema. A ben vedere, Hitler ma ha un’ottima politica economica che ha riportato la Germania al suo antico splendore, è colto e preparato, ha ragione su tantissimi argomenti”: lo avreste accettato?

Ogni argomento di chi oggi difende l’aborto si squaglia di fronte all’evidenza che riportando indietro le lancette dell’orologio, tutto è esattamente come prima. Anzi, è più grave. Perché oggi sappiamo, possiamo sapere quello che succede nei lager sterilizzati; ma ci lasciamo anestetizzare dalle distrazioni: dai giochini demenziali sul telefono, dai programmi demenziali in televisione, dalla dipendenza da social network, dagli altri, “terribili” problemi che ammorbano questo mondo. Insomma, da tutte le infinite forme di Soma che ci impediscono di percepire chiaro e distinto l’immenso, infinito dolore che c’è nel cuore del mondo, nella vita nascente, magari concentrandoci su altri dolorini, magari anche doloroni, ma che rispetto a quello non. sono. nulla.

Quindi oggi chiunque, per quanto sia un buffone, un presuntuoso, un arrogante spaccone, un non cattolico che sbaglia magari su tantissime politiche, ma osteggia concretamente e tenacemente l’aborto (opportunismo politico? Poco importa: ci saremmo lamentati se Hitler avesse chiuso i campi, ma per convenienza elettorale o economica?), ecco questi è INCOMPARABILMENTEmeglio di un politico magari calmo, pacato, sorridente, sedicente cattolico che però promuove l’olocausto di oggi come un solenne diritto della donna, direi quasi naturale (ma chiaramente contro-naturale, di quell’ordine stravolto che non può che essere opera del mentitore antico, del divisore). Biden è cattolico, come Giuda era un apostolo e Lucifero un angelo: tutti e tre (o meglio 2, mi dicano i teologi) “in buona fede”, magari, nelle coscienze non legge nessuno se non Dio. Tutti e tre, oggettivamente promotori ed operatori di iniquità e di morte.

Quindi oggi non festeggiamo Biden. Non piangiamo per Trump, in sé. Trump non è un santo. Trump ha affari loschi finiti in bancarotta, ha probabilmente avuto amanti a dozzine, gli piace la bella vita e il cibo di lusso. Trump è Oskar Schindler. Trump e Schindler sono due persone umane, che portano ancora evidenti le cicatrici del peccato originale, ma che di fronte al rispettivo Olocausto sono giusti delle nazioni.

Schindler non ha fermato l’olocausto. Forse non lo voleva fare, all’inizio, e sicuramente non lo poteva fare da solo: ha agito nel suo piccolo per salvare quanti più ebrei possibile, piangendo lacrime amare per ogni singolo ebreo che avrebbe potuto salvare, e che non ha salvato. Trump non ha fermato l’aborto. Forse non lo voleva fare, e forse non lo vuole fare nemmeno oggi; sicuramente non lo poteva fare da solo: ha agito nel suo “piccolo” per salvare quanti più innocenti possibile, con scelte molto concrete e che in ogni caso spiegheranno i loro effetti benefici nei decenni a venire; una Lista di migliaia e migliaia di bambini, in America e nel Terzo Mondo, che hanno visto e vedranno la luce grazie alle azioni di “quel buffone” di Trump. Gli ebrei di Schindler, i bambini di Trump. Forse adesso Trump rinnegherà tutte le sue scelte per ingraziarsi il mondo; forse è un altro fuoco di paglia; non è Carlo Magno, non è San Luigi IX di Francia o un altro grande statista cattolico della storia (non è nemmeno cattolico!). Ma oggi come oggi si è messo alla guida (forse per convenienza politica? Poco importa) di un popolo di figli della luce, che ha lottato, lotta e lotterà – se necessario, morirà – per la difesa della vita, e che piange lacrime per ogni singolo innocente che avrebbe potuto salvare, e che non ha salvato.

Piangiamo per l’Olocausto spietato, all’ennesima potenza, che potrà continuare con ancora più vigore con colui che, da cattolico, se ne fa paladino. Che Dio perdoni questa povera umanità disastrata. Che il Cuore di Maria Trionfi presto, e per intanto protegga tutti questi più piccoli.

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3 commenti

  • SEBASTIANO

    Tra un po’ diranno che anche Gesù era omosessuale perché ” amava” Giovanni.
    Vogliamo scommettere ?
    Mai commentato così tristemente una possibilità latente…..

  • SEBASTIANO

    Tra un po’ diranno che anche Gesù era omosessuale perché ” amava” Giovanni.
    Vogliamo scommettere ?

  • ENRICO NIPPO

    Sono anche gli atti mentali dei catto-genderisti di Avvenire e dei loro simili ad essere “intrinsecamente disordinati”, “contrari alla legge naturale” e che “in nessun caso possono essere approvati”.

    Dico “atti mentali”, dato che definirli pensieri non è il caso. I pensieri li concepisce la mente, ma al de-mente sono preclusi.

    Atti mentali inconsulti, producenti un olezzo nauseante.

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