Fedele: Siamo alla Canna del Gas. La Speculazione, la Complice Inattività del Governo.

1 Settembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele porta alla vostra attenzione questa triste riflessione sullo scandalo delle bollette – luce e gas – che grazie alla speculazione e nella complice inattività del Governo dei Migliori – ancora in carica, ahimè – stanno massacrando i conti di aziende e famiglie. Alleghiamo anche un video molto interessante che fornisce elementi di sostegno a quanto scrive Fedele. Buona lettura.

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Questo è il collegamento al video

 

SIAMO ALLA CANNA DEL GAS – BOLLETTE ALLE STELLE

Fra i molti argomenti da discutere in questa calda estate, il più urgente mi sembra la constatazione che, ormai, siamo attaccati alla canna del gas. Letteralmente. Sia in senso fisico che metaforico.

I problemi, in realtà, sono due: il caro bollette (di cui parlano tutti anche se a sproposito), e la penuria di gas (di cui non parlava nessuno sino alla dichiarazione di ieri della Von der Leyen).

Affrontiamo subito il caro bollette.

L’uomo (il moderno homo televisionario) è un animale strano: non si pone il problema finchè non lo subisce sulla propria pelle e anche in questo caso basta qualche parola rassicurante per affidarsi a qualcuno che, a parole, lo risolve.

La scatola magica munita di telecomando ci fa vedere le bollette di molte ditte che dai 1.000 – 2.000 (mille – duemila) Euro del passato oggi sono “attualizzate” ad oltre 20.000 (ventimila) Euro.

Qualcuno appiccica queste bollette sulla propria vetrina per chiedere la solidarietà dei clienti. Altri, sul web, consigliano i gestori di attaccarle a fianco dei trascorsi divieti di ingresso per chi era sfornito di green pass, così chi non aveva capito che la genesi dei due fogli affiancati è unica ha modo di comprenderlo, ma si tratta senza dubbio di complottisti impenitenti.

Fatto sta che il governo è all’opera per difendere i cittadini e, fra un pò, si riunirà per parlarne chiarendo che il bilancio non si tocca e di scostamenti neanche a parlarne, dopo averne già fatti 5 o 6 in passato.

Certo che è un sollievo sapere che forse il governo troverà un “ristoro” e, forse, ridurrà del 5 o anche del 10 % il peso della bolletta. Vedere che invece della vecchia bolletta di 1.000 Euro pagheremo “solo” 19.000 o forse 18.000 Euro sono soddisfazioni.

Non per nulla tutti i TG hanno aperto oggi con la notizia che noi siamo il secondo Paese in Europa per i “ristori” concessi ai cittadini per fronteggiare il caro bollette. 

Pochi hanno detto che il primo è la Germania, che i realtà sta molto peggio di noi tanto che il vice Presidente del Parlamento tedesco (non certo l’ultimo arrivato), si era azzardato a dire che un inizio di soluzione ai guai tedeschi comporta l’apertura del gasdotto Nordstream 2, approntato dalla Merkel ma mai attivato. E’ stato subito zittito e tutti sono in attesa che la recessione dell’economia tedesca sia ufficiale e la chiusura di aziende trascini anche noi nel crollo verticale. Forse allora si inizierà a parlare di possibili soluzioni reali, ma sarà troppo tardi, anche perchè è troppo tardi già adesso.

Intanto vediamo il problema dei costi ai consumatori, visto che il prezzo del gas è aumentato da circa 29 Euro/MWh ad oltre 300. Più di 10 volte tanto, più del 1.000 %.

Ma come si forma questo prezzo ?

Il valore di riferimento ufficiale, è quello comunicato dal TTF (Title Transfer Facility) della borsa di Amsterdam, che in realtà è un mercato poco trasparente e con scambi ridottissimi. Se lo confrontiamo con Londra o Wall street e come  confrontare un mercato rionale con i mercati generali di Milano o di Torino.

Per comprendere di cosa stiamo parlando possiamo pensare  che si è scelto di adottare il prezzo di poche transazioni secondarie per determinare il prezzo ufficiale del mercato globale. Parlando di Amsterdam possiamo esemplificare pensando che tutto il mercato dei tulipani segua il prezzo che fanno due anonimi che scambiano tra loro due tulipani a 100 Euro cadauno e poi si accordano di riacquistarli a 110 per poi rivenderseli a 120 e così via con aumenti arbitrari ed ingiustificati, visto che i grossi produttori operano, di norma, fuori da quel mercato e, per i prezzi di acquisto, neanche lo prendono in considerazione.

Il prezzo del gas tra compagnie mondiali (ENI, Shell, Sonatrach, Gazprom, …) è, infatti, regolato da contratti poliennali con prezzi chiari e che nulla hanno a che fare con i prezzi del TTF.

In un mercato piccolo e non trasparente, come quello TTF, basta, pensando male, che alcuni trader si accordino, ed i prezzi variano a piacere. Basta pensare che nei giorni scorsi il prezzo aveva superato addirittura i 340 Euro/MWh per poi ripiegare a 320 e stabilizzarsi attorno ai 300. Fiammate e raffreddamenti incontrollati ed incontrollabili senza che nessuno conosca neanche i volumi trattati. Transazioni limitate che fanno schizzare in su o in giù il prezzo anche del 100 % in poco tempo.

Che siano quotazioni speculative è noto a tutti, eppure nessuno propone di dimenticare questo oscuro mercato per adottare le quotazioni giapponesi o del mercato Usa, il più grande e trasparente del mondo.

In Giappone, come negli USA, il mercato ha visto triplicare il prezzo del gas dai 29 Euro, presi come riferimenti iniziale, ma non si è MAI moltiplicato per 10 o 11 volte come al TTF che l’Europa prende a riferimento.

Basterebbe, A COSTO ZERO, eliminare i riferimenti al TTF ed adottare i prezzi di un mercato SERIO, ad esempio quello Henry Hub-USA, e gran parte del problema (parliamo di prezzi al consumo) sarebbe risolto. 

E’ uno scandalo che l’intera Europa continui ad adottare come prezzo ufficiale del gas il valore generato al buio nelle condizioni e nella chiarezza prima descritta.

Che non ci sia la voglia, e forse neanche la competenza, di affrontare seriamente il problema è palese.

Discorso collaterale è la cosidetta “tassazione degli extraprofitti“.

Cosa sarebbero gli “extraprofitti” ? Finora non sono mai esistiti e non c’è una definizione corretta. Nel buon senso comune dovrebbero essere I profitti relizzati “oltre il giusto“. Il problema è cosa sia questo “giusto“.

Se io compero una merce a 10 e la rivendo a 20, la differenza è il mio profitto, e su quello, detratte le spese, pago le tasse di legge. Se riesco a rivenderla a 30, vuol dire che sono più bravo, ma sempre di profitto si tratta e pago comunque le tasse sui guadagni che faccio. Se riesco a rivenderla a 40 a qualcuno può venire il dubbio che, in qualche modo, condiziono il mercato, alterandone i prezzi, operando in monopolio, oligopolio o altro. Se riesco a venderla tranquillamente a 100 (sempre pagandola 10) è palese che qualcosa non funziona. 

I nostri Ministeri hanno pure difficoltà a farsi dichiarare, dalle compagnie importatrici, a quale prezzo importano il gas. Ed il Ministero del Tesoro, davanti a tale diniego, si ferma. Le compagnie dichiarano che, essendo quotate in borsa, non possono dichiararlo ed il Ministero si limita a prenderne atto. Non si comprende neanche, quindi, su cosa deve essere calcolato il delta fra il prezzo di acquisto (non dichiarato) e il prezzo di vendita (imposto per Legge).

Negli USA le società quotate in borsa lo divulgano tranquillamente mentre da noi è segreto e si usa il TTF come  base per il prezzo di vendita all’utente finale, pur sapendo benissimo che è un dato gravemente taroccato. In aggiunta anche l’energia elettrica è ancorata a questo costo fasullo.

E’ chiaro, quindi, che occorre agire sulle cause di queste alterazioni (in questo caso la quotazione TTF), non ipotizzare extra tassazioni davanti alle telecamere, favorendo il fittizio odio di classe che molti aizzano in campagna elettorale, anche perchè, a mio parere, sono COSTITUZIONALMENTE INAPPLICABILI, perchè tassano in modo diverso i diversi settori merceologici per  guadagni analoghi e legalmente ineccepibili, visto che il prezzo finale, imposto, è quello calcolato sul valore del TTF, per quanto taroccato e falso esso sia.

Spero che risulti chiaro il meccanismo che ho descritto. Da questo meccanismo infernale derivano i quasi 8 miliardi di Euro di utile dell’ENI e gli analoghi guadagni delle altre compagnie. Proprio oggi l’ENI ha subito un mezzo tracollo in borsa perchè, unica tra le compagnie interessate, ha deciso (da ente parastatale) di pagare all’Agenzia delle Entrate circa 1,5 miliardi di Euro, per ottemperare alla tassazione sugli “extraprofitti” prevista dal decreti “aiuti”, contro i circa 500 milioni di Euro calcolati come normale tassazione. Visto che le altre compagnie non hanno pagato andranno ad un contenzioso e, ritengo, l’incostituzionalità del decreto sarà evidente.

In concreto o l’Europa ha la forza (sarebbe meglio dire la voglia) di rompere le posizioni di rendita iniqua, oppure ci si limita a blaterare per l’uditorio ammaestrato ed addormentato dall’incantatore televisivo di turno e nel silenzio complice di tutti gli altri media.

La stessa correlazione della quotazione del Kilowattora elettrico basato sul prezzo del gas (taroccato e falso) è una anomalia non da poco e, considerata secondaria in tempi normali, è da suicidio in tempi tempestosi  come quelli odierni. 

Questa correlazione era stata proposta ed accettata dopo la tragica scelta di uscire dal nucleare, in tempi in cui la stabilità del prezzo del gas era proverbiale e non vi erano significativi impianti di energie alternative (fotovoltaico, eolico, ecc.). Molte centrali, anche a carbone o a gasolio, sono state anche riconvertite per funzionare a gas solo per avere, all’epoca, un costo inferiore.

Aggiungo che, a mio parere e parlando da tecnico, utilizzare il gas per azionare una centrale elettrica è una scelta alquanto stupida, visto che il gas è già di per se duttile e flessibile , entra in ogni casa come energia primaria, ed è una “diminutio” utilizzarlo in sostituzione del petrolio come fonte per generare una energia secondaria, come quella elettrica. Lo si è fatto nei tempi passati, e si è vincolato il costo dell’energia elettrica a quello del gas, valorizzando al massimo i vantaggi del prezzo modesto del gas stesso, garantito da giacimenti enormi, e la sua stabilità nel tempo.  Adesso i tempi sono cambiati, ma qualcuno non l’ha ancora compreso.

Ma adesso la cara Ursula Von der Leyen ci comunica che il gas potrebbe addirittura mancare. Noi non ci avevamo neanche pensato. Siamo certi che hanno già la soluzione, ma si troveranno, per discuterne, il 9 settembre, tanto mica è urgente.

Intanto, da notizie sicure, sembra che, solo per quest’anno, il giorno prima del 9 settembre il calendario preveda l’8 settembre.

La data, per noi italiani, non è delle migliori e non rientra tra quelle da festeggiare, ma ne parliamo perchè proprio l’8 settembre si riunisce il board della BCE che deciderà sul nostro futuro. In realtà lo hanno già deciso, e per noi non c’è molto da scialare, ma questo è un altro discorso e dovremo farlo un’altra volta, dopo che avremo parlato della penuria del gas.

Vincenzo Fedele

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4 commenti

  • Altre anomalie ha detto:

    In un articolo su Libero, Alessandro Sallusti afferma che , in questa partita sull’energia ci siamo truffati da soli. Parla di un imprenditore lungimirante che sta utilizzando i pannelli solari installati a suo tempo per la sua azienda. Ma l’energia da lui prodotta e’ maggiore del suo fabbisogno.. E per i contratti stilati con gli enti gestori deve vendere il surplus prodotto all’ente stesso che lo rivende al prezzo folle attuale. Mentre il nostro sarebbe ben felice di condividere l’energia prodotta con altri imprenditori in difficolta’, magari anche gratis. Ma non puo’ farlo.
    Altre notizie di cronaca ci informano che in Germania, le centrali a carbone, in via di dismissione, vengono invece riattivate. E bisogna precisare che in quelle centrali viene bruciata torba, cioe’ un tipo di carbone facilmente estraibile perche’ i suoi giacimenti sono piu’ superficiali, ma anche piu’ inquinanti. Ed inoltre molti privati stanno acquistando, in previsione dell’inverno, stufe a legna.
    Grazie comunque a Vincenzo Fedele per l’interessantissimo articolo.
    A proposito dei pannelli solari : sembra che esista, nella nostra legislazione un’ altra anomalia. Ovvero i pannelli solari possono essere installati solo sui tetti. Sara’ vero ?

  • Alcune precisazioni ha detto:

    La conversione delle centrali al metano fu sostenuta non solo dall’abbondanza del gas, ma dal fatto che fossero meno inquinanti emettendo, come prodotto della combustione solo CO2.
    Ma, gli italosovietici che sono presenti in abbondanza nel popolo italiano, hanno di recente contestato la trasformazione di una centrale a carbone sulle alture intorno al golfo dei poeti affermando appunto che l’inquinamento da CO2 fosse micidiale. Ora, per evitare l’inquinamento, basterebbe progettare una fascia protetta intorno alla centrale in cui piantare un conveniente numero di alberi. Mai sentito parlare della funzione clorofiĺiana ?

    • Continua ha detto:

      Noi italiani come popolo siamo autolesionisti.
      In Russia, Ucraina Svizzera Francia sono presenti e funzionanti le centrali nucleari. Noi no. Invochiamo un assurdo referendum per impedirci di utilizzare l’energia nucleare.
      Passiamo al mare Adriatico, dove sembra che le piattaforme di estrazione del gas metano siano piu’ di 100. Ma ferme, senza equipaggi e tecnici adeguati.
      I croati hanno meno di 20 piattaforme ma tutte perfettamente funzionanti, che garantiscono piu’ della meta’ del fabbisogno statale.a pensano di potenziare l’estrazione. E noi ?

  • Fabio ha detto:

    Non sono errori ma programmi precisi.
    L’obiettivo è distruggere i popoli a tutti i livelli: economico fisico e spirituale. L’assenza di reazione da parte della chiesa è emblematica e solo il clero finge di non capire che senza la complicità attiva del pachapapa e della gerarchia tutto ciò non sarebbe possibile