Lo Sfogo di Una Lettrice Cattolica: Non Possiamo Più Parlare, Né Vivere.

3 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, una lettrice del blog ha inserito un commento che mi è sembrato degno di essere portato a una più ampia attenzione. Qua sotto trovate quello che ha scritto Ali, lo pseudonimo che preferisce usare per ragioni di personale riservatezza. Buona lettura.

§§§

Il mio commento prende spunto da tre significativi articoli : questo (preti alla gogna. N.d.r.) e i precedenti sulla tv di Investigatore Biblico e dell’insegnante Marco Galice.

La situazione descritta è in atto da decenni. Nei media come nella vita comune (non dico ‘vita vera’ perché la vita vera è stata modificata dai media, che quindi ne fanno parte, così come dal sistema dell’istruzione e dai mondi della cultura e altri). Ogni mondo ha imposto i suoi codici, i suoi sistemi, il suo modo di vivere ai cattolici, da decenni, finendo col permeare perfino le istituzioni cattoliche che, per definizione custodi di fede, morale, e custodi e pastori dei fedeli, avrebbero dovuto difenderci. O anche se non le permeavano, esse in linea di massima non ci difendevano lo stesso (o non abbastanza per quanto risulta a me). I buoni per molto tempo non hanno visto, non si sono accorti: come se pensassero che essere tanto surclassati, e che il bene diventasse opzionale, e che i valori non rispecchiassero le sensibilità e le libertà quanto piuttosto finissero annegati in una vera palude, non fosse possibile, e che questo non sarebbe mai accaduto.

Necessariamente generalizzerò: non si possono fare troppi distinguo in una riflessione che, per quanto si annunci lunga, ha comunque vincoli necessari di sintesi. Per motivo analogo non farò nomi di persone o di media: non sono un capolavoro di coraggio, ma neanche una vigliacca, ma sparare nomi e cognomi senza, per brevità, potere contestualizzare e spiegare e paragonare, non mi sembra (a me e in questo mio scritto) corretto. Tanto più che i nomi da farsi sarebbero purtroppo molti di più.

Da dove posso cominciare? Forse dalle scuole degli anni settanta. Le superiori statali (le private… non so) politicizzate (di sinistra, ovviamente) ma non solo. Quelle dove, matricoletta col tuo mondo di valori, di buona educazione e di sogni, imparavi presto l’esistenza di per esempio tutte le parolacce del mondo (un mondo purtroppo più vasto del tuo) e cominciavi lentamente, molto lentamente, a renderti conto che, contandovi, le compagne e i compagni di classe con valori simili ai tuoi (cattolici, o meno cattolici, ma comunque valori direi tradizionali), eravate una minoranza. Per poi diventare sempre di meno negli anni.

Non è una sintesi autobiografica, ma piuttosto la sintesi di tante biografie che ben conosco, di persone comuni il cui modo di pensare, di comportarsi e di volere le cose era appunto quello più tradizionale e tale voleva rimanere ed è rimasto.

Dunque molte scelte di vita erano fatte a causa di questo. Non siamo tutti leoni: o meglio, si può essere e mantenersi indefettibili leoni nel cercare di vivere secondo i propri valori, ma contemporaneamente essere anche coniglietti timidi e pavidi quando si tratta di mescolarci alle bestie feroci (anche se conosco la frase del Vangelo su agnelli e lupi, a volte agnelli e conigli sono veramente un po’ delicati e troppo sensibili e sempre più stanchi). Così, finisci col rinunciare a tante compagnie, a certi studi o passatempi o lavori, perché pur essendo capace di capire che sei nel mondo e non del mondo, anche solo ‘nel’ mondo non ti trovi più molto a tuo agio: in un mondo dove i valori cattolici, o anche semplicemente l’essere perbene in svariati campi, comincia a diventare una cosa rara e anche considerata un po’ strana. Siamo negli anni ottanta. La vita continua a piacerti, ma non sei più tanto sicuro o sicura che ci sia un posto per te. A un certo punto vieni a sapere con sbalordimento, dai media, che non esisti. Proprio così: chi vede le cose in un certo modo, segnalatamente nel campo della morale personale, familiare e di coppia, per quanto riguarda l’amore, il fidanzamento, il pudore, la famiglia… be’, secondo certe statistiche sui giornaloni laici (cioè praticamente tutti i giornaloni) e le trasmissioni laiciste (cioè praticamente tutte le trasmissioni), semplicemente non esisteva più, era fuori da tutte le percentuali. Un famoso psichiatra per esempio dichiarava che un certo modo (guarda caso quello cattolico tradizionale) di vivere il fidanzamento era un disturbo mentale (un po’ quello che oggi un paio di psichiatri hanno detto riguardo a chi si fa legittime domande sull’affare Covid-cancellazione delle libertà). Naturalmente (uso ironico e realistico dell’avverbio) tale esperto ce lo ritrovammo anni dopo in un media cattolico (è cambiato lui? O è cambiato il media?).

Cominci a capire che nel mondo non solo rischi di non essere, ragionevolmente e pulitamente, felice, ma nemmeno di riuscire a galleggiare con correttezza, e che (nota: continuo a generalizzare ovviamente: le eccezioni per fortuna ci sono, ma non riguardano molti) al massimo, se non ti affogano prima (in tal caso però, d’altra parte, ti sarebbe difficile adempiere la parabola dei talenti), puoi stare a guardare dalla riva. Da dove vedrai passare solo il cadavere dei tuoi anni e di quelli di tante brave persone; e da dove ugualmente ti sarà difficile impiegare i talenti che il Signore, per il bene tuo e degli altri, ti aveva dato. Ti metti sulla riva, e per il resto nel mondo ti defili un po’: non neghi i tuoi valori, anzi cerchi pure di incarnarli apertamente, in certe scelte sono del tutto palesi e in altre non fai nulla contro quei valori, ma non ti va di lottare tutti i momenti contro le critiche e le prese in giro (tutto diventa molto volgare quando si vuole dare addosso a un cattolico specie se donna), quindi finisci col vivere di meno. Sono gli anni ottanta e quindi per fortuna esistono grandi gruppi, grandi associazioni cattoliche (contro le quali, per esempio contro l’Opus Dei, si scatena una vergognosa campagna mediatica) : ma se non prendi quel treno (e magari non fa per te. O magari ci sono periodi in cui consideri che la tua fede è stanca -anche se quei valori, che vivono anche indipendentemente da essa, in te sono ben forti-, e allora quel treno lo perdi), sei davvero molto sola.

Le amiche simili a te ci sono, ma forse non vogliono vedere: dicono “Io vivrò e sarò realizzata e felice e coerente con i miei valori. Gli altri vivranno i loro, io vivrò i miei. Nessuno riuscirà ad impedirmi di viverli”. Magari! Si è visto purtroppo che nella maggior parte dei casi non è così. Anno dopo anno, limite dopo limite passati dal male, lo vediamo a che punto siamo arrivati. Alle catacombe per vivere una vita normale, al martirio per affermare le cose più semplici, in altri paesi e sempre più anche da noi.

Restiamo agli ottanta-novanta. Capitava (non necessariamente a me) di scrivere con tanto impegno l’articolo per il giornale delle suore, magari sul rapporto fra pudore fisico e spirituale, vite personali, società e media, e di riflettere in esso esattamente il pensiero di Giovanni Paolo II: e che una suora ti dicesse “Sei moralista però” (come se dicesse “Però hai il raffreddore”) e un prete “Ma tu queste cose le scrivi perché il giornale è delle suore? Mica le penserai” (“Le penso eccome!” ).

Capitava di parlare, mantenendo la suddetta ottica cattolica tradizionale, di film con un consolidato intellettuale cattolico e sentirsi dire “Lei ha pensieri vecchi, io ho pensieri giovani”. Esempi ce ne sarebbero tanti e tanti. La madre di famiglia che si angosciava per certi spettacoli offerti su certe spiagge agli occhi di bambini e famiglie e si sentiva rispondere dal prete che non è certo quello il maggiore dei mali e che non pagare le tasse è peggio; il padre di famiglia che piangeva tutte le sue lacrime per la famiglia infranta del figlio, per il dolore dei grandi e dei piccoli, per il peccato –e altro dolore- in agguato in quella frattura, e si sentiva rispondere da un prete: “Lei giudica, ma crede così di essere un bravo cristiano? Lei si mette al di sopra degli altri. Lei pensa di essere perfetto e morale. E’ un presuntuoso”.

Con questa storia della presunzione, tanti, colpiti da quell’accusa, si sono ritirati nel silenzio.

Contemporaneamente, su questo e altri argomenti, altri sacerdoti venivano messi alla gogna mediatica. Parliamo di trent’anni fa. Già da allora si passava il segno. Non c’era però il pericolo di essere sottoposti a trattamenti sanitari obbligatori, a rieducazioni, alle sanzioni e alla galera, o, se laici, che ti tolgano i figli, per il fatto di dire che due più fa quattro e che i genitori sono papà e mamma.

Dal Vaticano parlava ben altro gigante. Anche se la Chiesa era già molto malata.

Mi chiedevo con quale criterio le istituzioni ecclesiali mandassero in bocca alle belve certi pretini miti, timidi e sprovveduti, ignari di telecamere. Si poteva capire perfino essendo semplicissimi telespettatori com’erano fatte, già trenta-trentacinque anni fa, certe trasmissioni di attualità, i talk show: il prete al centro del circo gogna, inquadrato in modo da minimizzarlo o ridicolizzarlo, inquadrati di lui i minimi particolari apparentemente squalificanti, la punta della scarpa che si muoveva per nervosismo, il naso lucido, la normalità del viso imbruttita dalla telecamera, i difetti enfatizzati; il finto pubblico, e gli espertoni con le sedie messe in un certo modo a intimorire, a sovrastare, con le facce esperte di immagine televisiva così come di gesti tempi e parole; il prete interrotto dopo due parole, di solito in modo che il suo messaggio sembrasse il contrario di quello che stava dicendo. Stesso trattamento per i cattolici laici. Ricordo ancora due ragazze chiamate, più che a descrivere le proprie scelte di fidanzate cattoliche diciamo tradizionali, a risponderne e a giustificarsi. Ricordo nomi, facce e atteggiamenti dei giornalistoni di turno (ma beninteso oltre a quei due ricordi, di simili esempi ce ne sono a centinaia): uno che di fatto insultava con aria ipocritamente bonaria una ragazza intelligente e corretta ma certo non esperta di inganni televisivi; l’altro, anni dopo, che a un’altra giovane sposa cattolica diceva in sintesi “Fai quello che vuoi” (ma con l’aria chiarissima di dire “Ti è concesso”) “ma non cercherai mica di convincere altri a comportarsi come te? ”. Più chiaramente dicevano la sua postura, il tono paternalistico, la finta degnazione. Anche una giovane cattolica combattiva ha dei limiti televisivi: e lei, dopo aver lottato bene, rimase così spiazzata da quell’atteggiamento che cascò nell’inganno e rispose: “Certo che no”.

Per non dilungarmi ancora, non parlerò dei film (che sono stati e sono per la maggior parte, da cinquant’anni, un manuale di male, non ultima la violenza, per la società). Né dei giornali omologati quasi tutti verso la menzogna. Né di video musicali letteralmente allucinanti (la rapidità destinata a colpire il cervello, la violenza come abitudine, la volgarità come metodo), della pubblicità (ultimamente immersa nei diktat del nuovo dis-ordine mondiale… ), del mondo internautico dove c’è proprio anche tanto tanto male, e di testi violenti di canzoni che i nostri poveri ragazzini e ragazzi ascoltano nel chiuso di cellulari e auricolari.

Mi soffermo sugli sceneggiati. Quelli dagli Ottanta-Novanta in poi. Quelli che ho amati anch’io, perché gli spettatori buoni hanno tutti il cuore tenero e non è possibile sfuggire alla compassione e condivisione e simpatia e affetto per certi personaggi ben costruiti delle fiction pur completamente forieri di altri valori, di valori contrari ai cattolici, e pur immersi in comportamenti e vite e scelte totalmente contrarie, ma personaggi così belli, così teneri, così pieni di simpatici difetti, così realisticamente confusi, così talvolta simili a noi per tutto il resto (be’, magari tranne che, a noi, su questa terra lieto fine pochino… Dico in generale naturalmente), e noi cattolici abbiamo questa tendenza a volere bene alla gente nonostante tutto: e abbiamo simpatizzato con ogni vita confusa e con ogni necessità particolare e diciamo pure immorale espressa in quelle fiction, senza forse renderci conto di tre cose: la prima, che i più fragili si facevano cambiare la testa anche da quelle commoventi fiction; la seconda, che dalla rappresentazione che quelle fiction danno della realtà, noi eravamo completamente spariti, e del mondo cattolico erano presenti solo le tracce di qualche tradizione vissuta superficialmente (l’uovo di Pasqua vale come la resurrezione, Babbo Natale equivale a Gesù Bambino) o qualche tic di personaggi da prendere un po’ in giro; la seconda, che dalla comprensione per condizioni e situazioni di vita particolari e difficili, fiction dopo fiction, personaggio dopo personaggio, e trasmissione dopo trasmissione, siamo passati a ben altro che la comprensione, siamo arrivati al diktat contro la nostra libertà di pensare parlare educare predicare vivere, e ora quello che è sbagliato non è più da comprendere o rispettare ma secondo le loro imposizioni è da fare, da seguire o almeno guai a non essere d’accordo, rischiamo tutte le punizioni suddette, la morte civile, la tortura civile, l’inciviltà della privazione delle libertà. Loro liberi, noi no. A loro tutto è permesso, a noi niente è più permesso.

In mezzo, negli ultimi anni, il velo che si squarcia su brutture che definire umane non è nemmeno più lecito, non basta più la parola peccato, nelle nostre chiese, sacrestie, sugli scranni dei pastori, nella Chiesa fino al midollo delle ossa. Ed è tutto, in tanti campi, non è un peccato solo. E’ il male ramificato, il male in molte forme.

La mortificazione dei preti buoni, dei preti santi, dei sacerdoti per bene, dei cattolici per bene, tutti sospettati, tutti accumunati.

Un grande papa, mediaticamente presto dimenticato, un altro papa di grande lungimiranza sbeffeggiato fin dal principio (fin dal primo momento: ricordo certe foto del viso prese male apposta, ricordo epiteti e feroci prese in giro fin dai titoli di certi giornaloni, fin da subito), perseguitato per le sue posizioni chiare per esempio sull’islam, infine ripiegato in un mistero. E poi Bergoglio e il resto lo sappiamo.

Da decenni la Chiesa avrebbe dovuto costituire e potenziare mass media cattolici. Farne potenti e belli. Retta dottrina in bella comunicazione. Curati, piacevoli, senza nulla da invidiare nella tecnica e nell’efficacia a quelli laicisti. Divulgativi senza deflettere in nulla dalla dottrina. Non lo ha fatto. Pochissime, molto tardive e non sempre coerenti, le eccezioni in questi anni.

Ora va molto meglio con internet, tanti sono i siti validi, ma il mondo digitale è difficile tecnicamente per chi, da non tecnico, fa, e per chi fruisce (non è come premere il vecchio tasto della vecchia tv di un tempo), e poi sono tante le censure, e ormai siamo al liberticidio del bene, non so quanto spazio ancora avremo e quanto respiro ci sarà concesso.

E l’arte ? Dov’è più l’arte cristiana ? Un poco fiero agitarsi a rincorrere in certe pur buone occasioni, giubilei eccetera, mezze o grandi figure di artisti e intellettuali laici o laicisti, sempre con questa storia che ‘non possiamo non dirci cristiani’ eccetera ma ormai possono, possono eccome, è un mondo paurosamente scristianizzato, i bambini e i ragazzi non sanno cos’è il cattolicesimo perché non lo vivono in famiglia e quel che è peggio (non bastano scuola e il catechismo per la prima e ultima Comunione) non lo respirano più nella cultura e nel costume del paese. Ne respirano una parodia buonista, in realtà molto crudele. Pericolosissima e ormai radicata.

Nessuno spazio dalla Chiesa agli artisti cattolici. Nessuna ricerca, che io sappia, di nuovi artisti, di talenti cattolici .

Nemmeno la buona conservazione e custodia di ciò che è esistente. Molte nostre chiese sono diventate dormitori e mense quando non vendute e trasformate. Quando non depredate profanate e incendiate.

Ho necessariamente generalizzato su tante cose. Ci saranno state, ci sono state e ci sono tante buone eccezioni. Ma non solo il male in sé, anche l’incuria, il silenzio, una certa coltivata ignoranza, ed il lasciare soli i fedeli, hanno contribuito a togliere le difese. La poca stima, anche da parte del cattolicesimo come di tutto l’occidente, di se stesso, del suo passato, della sua missione, anche quella ha contribuito.

Ci sono tante realtà buone, come questo sito, a cercare e dire la verità in campo religioso e in altri campi, e a lottare per il bene.

Ma il male è diffuso e capillare, e dal punto di vista materiale è purtroppo molto potente.

Invochiamo l’aiuto del Signore e continuiamo a lottare.

Ali

§§§




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42 commenti

  • Chiara ha detto:

    La mia religione sono i diritti umani.

  • Iginio ha detto:

    A proposito: il tizio che ce l’aveva con me perché dicevo praticamente le stesse cose di cui si duole questa signora, adesso che farà? Si mette a litigare anche con lei al grido “io c’ero”?

  • Paolo Pagliaro ha detto:

    Come non condividere?
    Parlo da convertito, nel 1983: oggi non c’è nulla per cui convertirsi, il Centro è stato messo da parte, oscurato, camuffato da buonismo digeribile “dall’uomo moderno”. A Dio, per Natale, è “permesso” discendere nel Suo mondo solo se può essere messo al servizio delle cause mondane – se arriva per salvarci dal peccato, svelando il peccato, è istantaneamente rimosso; se arriva per rimettere al centro la relazione soprannaturale con Lui, è scandalo.
    L’Eucarestia, sarà sempre più mal sopportata perché in essa la centralità dell’evento soprannaturale non può essere rimossa fino in fondo.

  • Ali ha detto:

    Grazie, dott. Tosatti, per la pubblicazione. Ringrazio i lettori. E i commentatori: per le occasioni di confronto; e per quei fili, allacciatisi a distanza, di comprensione reciproca, che ritengo molto molto preziosi.

  • GMZ ha detto:

    Ringrazio Ali (e anche il sig. Nippo, tra gli altri) per questa riflessione amara ma piena di spunti interessanti; è lo specchio di una generazione.
    Buon Avvento a tutti!

  • Luca Antonio ha detto:

    Ali, vedo che non si e’persa nulla dello sversamento di fogna che ogni giorno si riversava nella sua casa , di che si lamenta ? .
    E’ stata complice, che cosa pretende?,
    che il risultato delle sue scelte fosse un’altro da quanto operato?.
    Lei e’ doppiamente responsabile, perche’ aveva gli strumenti culturali e spirituali per operare l’unica scelta dovuta, spegnere, e non l’ha fatto.
    Almeno lo faccia ora.

    • Ali ha detto:

      Al sig. Luca Antonio.
      Lei è liberissimo di criticare, ovviamente.
      Ma il suo tono e il suo linguaggio sono stati del tutto inappropriati.

      • Luca Antonio ha detto:

        Non ce l’ ho ovviamente con Lei , si capisce dal suo scritto che e’ una brava persona, ma era per dire, non solo a Lei ma a tutti , che e ora di svegliarsi , i lupi travestiiti da agnello ormai sono ovunque, anche nella citta’ di Dio, purtroppo.
        Se non capiamo che il buonismo , il volemose bbene, il “non creiamo divisioni” , il “non discriminiamo” ecc…sono il miele con cui e’ ricoperta la pillola avvelenata, perderemo le nostre anime.
        Cordiali saluti e grazie per la sua testimonianza.

        • Enrico Nippo ha detto:

          “E’ ora di svegliarsi”.
          Non c’è alcun dubbio.
          Ma una volta svegli che bisogna FARE?
          Svegliarsi e rimanersene a letto non sembra il massimo.😊

          • Luca Antonio ha detto:

            Uscire dalla zombificazione causata dai mass media e’ inizio impriscindibile, prima bisogna uscire dall’ipnosi, poi occorre individuare correttamente il nemico, il resto della strada e’ faticoso , ma il cambiiamento di stato e’ avvenuto , ed e’ un cambiamento che non puo’ piu’ essere fermato.

    • Paolo Pagliaro ha detto:

      Non è stata “complice”: che razza di termine è?
      E’ stata testimone di quanto avvenuto socialmente e culturalmente negli ultimi decenni. Lei è in grado di ritirarsi da tutte le occasioni di tentazione? E sarebbe poi giusto?

      Diciamolo anche chiaramente: senza Bergoglio la chiesa – e noi tutti in essa – sarebbe MOLTO diversa, molto più capace di resistere. Ma ora abbiamo un papa che – tra le mille cose che NON fa – si rifiuta di dire una parola in supporto dei cattolici fisicamente e moralmente attaccati in Polonia(!! del resto, è lo stesso che disse ai polacchi che era ora di guardare al comunismo con occhi diversi, senza rancore). Che si rifiuta di sostenere i cattolici perseguitati in Cina, anzi li mette nelle mani del regime. Un papa che costantemente prende posizione contro i cattolici per stare con i globalisti, con i radicali, con i teologi della liberazione, con i regimi totalitari – e la massa dei sacerdoti china il capino e fa finta di non vedere, oppure si convince che è giusto così. Questi sono complici.

      • Alda ha detto:

        Scusi… Ma lei è il Paolo Pagliaro del Punto…?
        Se si, come fa a lavorare con la Gruber?

      • Luca Antonio ha detto:

        Pagliaro, la signora Lia ha descritto molto bene e con
        sensibile intelligenza i meccanismi psicologici fraudolenti con cui si sono condizionate le masse ad accettare abomini sempe crescenti.
        La Tv va spenta, punto.
        Lei giustamente, ma qui sfonda una porta aperta, se la prende con Bergoglio ma anche lui , da vanesio quale e’, volendo piacere, si adatta alla vulgata comune, guarda la Tv e si comporta secondo ls versione piu’ popolare, piu’ politicamente corretta.
        Ignorando che nel suo caso, – con il ruolo di guida spirituale che dovrebbe ricoprire e puntulmente tradisce- si puo’ solo dire piu’ “penosamente” corretta.
        Guardi, anzi riguardi – perche’ sicuramnte lo conosce gia’- “Quinto potere” di Lumet,
        quella e’ la televisione, quello il suo ruolo,
        e’ la grande prostituta, …”…noi non vi diremo mai la verita’ ” fa dire Lumet al suo protagonista.
        Sia perche’ in Tv si mente spesso, come dapertutto, ma sopratutto perche’ e’ il mezzo stesso che rende impossibile l’accertamento di una qualche, anche piccola, verita’ in quanto , come diceva Pasolini, parla da superiore ad inferiore, e’ altamente antidemocratica, in quanto
        stabilisce lei il tema caro al Potere e poi , sullo stesso tema , si fa le domande , produce le risposte, e indica le soluzioni gia’ preordinate dal potere stesso, con il plauso, a quel punto, dell’inebetito fruitore.
        Legga anche glielo consiglio caldamente, “l’uomo e’ obsoleto” di Gunter Anders, sviscera come nessuno i sottiili meccanismi psicologici che la Tv induce e che l’ignaro spettatore subisce, tanto da condurlo, dico io, verso una nuova, mefistofelica, antropologia.

  • Margherita ha detto:

    Carissima Ali, mi sono ritrovata immersa nel suo racconto rivivendo il dolore provato nel 1974, durante il referendum sul divorzio, per la risposta di un sacerdote di punta della pastorale, al quale mi ero rivolta per il sostegno alla campagna abrogativa. La risposta è stata: lei non può imporre ad altri il suo modo di pensare… ben 46 anni fa, risposta già modernissima…

  • Vinfe ha detto:

    Per non dilungarmi ancora??????
    –Signori sarò breve!– disse l’oratore estraendo dalla borsa un pacco di 50 fogli dattiloscritti….
    Non voglio commentare l’uscita di Stilumcuriale Emerito, ma prendo la sua battuta come spunto per quanti, con la loro ironica pochezza, discutono sul dito che indica la luna, invece di prendere spunto dalla luna per ammirarla o per ammirare la galassia o per discuterne. La situazione che “ALI” ha descritto è reale, prima ancora che drammatica. Dovremmo organizzarci per contrattaccare globalmente a 360° (Rivoluzione e controrivoluzione), invece ci riduciamo a piccole sottolineature marginali, diatribe da pollaio, perchè qualificarle da cortile sarebbe darle troppa importanza. Una signora mette in piazza la sua analisi, insieme al suo sconforto ed alla sua solitudine e invece di analizzare le cause, o confortarci dicendo e gridando che noi ci siamo, attiviamo il “fuoco amico” usando qualsiasi arma, compresa l’ironia. Io ritengo che i punti prioritari su cui dovremmo riflettere a fronte delle parole di ALI sono due: 1) Non siamo soli; 2) Lasciamo sempre traccia di ciò che facciamo.
    NON SIAMO SOLI
    Noi non siamo soli, come invece credevamo di essere e come ci hanno fatto credere in tutti i modi ricordati da ALI, dai film alla pubblicità, dalla pittura, all’educazione, dalla letteratura alla musica, alla scortesia, alla normale vita quotidiana nei supermercati, nei parcheggi, alle poste, negli uffici …. nelle parrocchie. Io non sono meravigliato di questa sgradevole sensazione, ma solo perchè ho affrontato il problema molto tempo fa. Al primo anno di Politecnico, corso di analisi matematica 1. La professoressa spiegava ed io non capivo molti dei problematici passaggi. Guardavo gli altri e vedevo che continuavano a prendere appunti. Mi vergognavo ad alzare la mano e chiedere spiegazioni. Dopo chiedevo agli altri chiarimenti e vedevo che nessuno aveva capito quello che non avevo capito io. Da parte di tutti c’era la sindrome del potenziale cretino che cerca di nascondere i propri limiti. Da allora ho sempre alzato la mano a chiedere tutte le volte che non ho capito o non ero d’accordo su qualcosa. Questo mi ha portato molte magre figure, ma anche molti riconoscimenti, anche se sottobanco, perchè è difficile che qualcuno ti lodi per una lacuna che anche lui riconosce di avere e tanto meno per aver mostrato un coraggio che lui non ha. Quindi NON SIAMO SOLI e uno dei motivi per cui non mi stancherò mai ringraziare Tosatti, è che Stulum Curiae è uno dei pochi siti che ce lo dimostra giorno per giorno. Ci vogliono fare sentire soli, perchè un individuo isolato è, di solito, un individuo innocuo, ma guardiamo intorno, apriamo gli occhi e le orecchie e vedremo che non è così.
    LASCIAMO SEMPRE TRACCIA DI CIO’ CHE FACCIAMO
    Se fossimo veramente cattolici, basterebbe il nostro modo di vivere per fare una piccola rivoluzione. Non avremmo bisogno di alzare la voce o di accusare il politico di turno o il vicino di casa o il …..sacerdote modernista. Il nostro stile di vita ed il nostro comportamento sarebbe una accusa, anche nel silenzio. Saremmo, a maggior ragione, emarginati e perseguitati, perchè non c’è nulla di peggio per chi è sulla cattiva strada del doversi paragonare a chi è sulla corretta via. Non solo questo: siamo anche un seme che, prima o poi, germoglierà. Per concretizzare quello che penso, forse è meglio ricordare un altro piccolo aneddoto personale, Molti anni fa avevamo organizzato un ciclo di incontri sulla droga (allora non era un fenomeno alla moda), ma senza pontificare nulla volevamo affrontare il problema da un’ottica un pò diversa: quando in famiglia c’è un ragazzo vittima della droga, la Famiglia, che è abbandonata e sola con se stessa, come deve comportarsi? Era stato un ciclo di incontri molto interessanti, anche per me che ero fra gli organizzatori. Mi ha fatto scoprire tanti aspetti che non conoscevo. Tanto che ero andato a caccia di finanziamenti per poter sbobinare le audiocassette e pubblicare gli interventi. Non ho trovato appoggi ed ero incazzato. Non arrabbiato, proprio incazzato. Mi sembrava di avere un tesoro da condividere e di non essere in condizione di farlo. Con gli anni la rabbia è tramontata, come sempre accade, pur rimanendo lo sconforto del non aver potuto fare quello che ritenevo corretto. Avevo totalmente dimenticato l’accaduto quando, qualche decennio dopo, al termine di un altro incontro, si avvicina una signora per stringermi la mano dicendomi: lei non mi conosce, ma io la conosco. Per farla breve era la sorella di un ragazzo che era caduto nella droga. La famiglia era alla disperazione ma, a seguito di quel ciclo di incontri, avevano visto una luce in fondo al tunnel ed erano riusciti a venirne fuori. In seguito loro stessi avevano aiutato diversi altri ragazzi ad uscire dalla spirale perversa. Non mi aveva più incontrato, ma non si era dimenticata di me, mentre io ero proprio all’oscuro di lei e dei suoi problemi, Dobbiamo avere consapevolezza che, anche se le nostre azioni cadono nell’indifferenza o, peggio, nella derisione o nella persecuzione, lasciano il segno, ed il buon seme non muore mai. Pensiamo ed agiamo, quindi, di conseguenza. Saluti

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Mamma mia quante parole per dire poche cose. La conclusione di una analisi è la sintesi. Ma la sintesi qual è?

    • Enrico Nippo ha detto:

      “La situazione che “ALI” ha descritto è reale, prima ancora che drammatica. Dovremmo organizzarci per contrattaccare globalmente a 360° (Rivoluzione e controrivoluzione), invece ci riduciamo a piccole sottolineature marginali, diatribe da pollaio, perché qualificarle da cortile sarebbe darle troppa importanza”

      La fotografia essenziale sta tutta qui.

  • Maledetto il giorno in cui sono nato ha detto:

    Da quando sono uscito dall’infanzia da quando come Siddarta ho visto la sofferenza, il limite, mi son reso conto della crudelta’ di questa vita. O forse sono distimico, pessimista. Ma il bicchiere puo’ essere mezzo vuoto e al contempo mezzo pieno. Non e’ un falso, e il vedere le cose in modo differente. Sara’ la serotonina o le endorfine o un educazione infantile giusta o sbagliata che ha lasciato imprinting non risolvibili.
    Per me non e’ un Natale diverso dagli altri. Da 35 anni i natali sono tragici. Qualcuno ha citato la seconda lettera di Pietro autentica o no. Ma la domanda era vera: “dov’e’ Colui che doveva tornare presto? Da quando i nostri padri son morti: TUTTO E’ UGUALE A PRIMA (maiuscolo mio).
    Cara Signora lei rimpiange i bei tempi che furono. Forse ha ragione. Non lo so’. Dicono alla lupanare di Pompei ci siano immagini pornografiche tipo oggi.
    Ho sempre visto invecchi rimpiangere l’Eta’ dell” oro. Senza contare che forse non e’ mai esistita. C’era chi rimpiangeva la guerra! O la fame. Senza arrivare ai limiti patologici di gente pur colta che ad Auschwitz “stette meglio” perché gli aveva levato il male di vivere. Vera causa del successivo suicidio. Questo in quelle scuole allora vere di sinistra, non lo dicevano. Forse non si sapeva.

    Rimane, per quanto mi riguarda il peccato personale. Non son degno di essere salvato da Dio. Ma era questo il patto di salvezza? No, il patto con Abramo era unilaterale. O meglio, tu cercherai ma io ti srlvero’. Abramo visse a Caanan 1800 anni fa. Non e’ mai risorto nella carne (come dice la dottrina cattolica) e il peccato e la morte hanno continuato nel mondo. Si puo’ dire, ma era metafora. E allora e’ metafora pure la fede? Gesu’ non e’ risorto? Il cattolicesimo e’ TRADIZIONE e basta come dice lei?
    L uomo ha tante colpe, ma Dio non si e’ più visto (e tutto e’ come prima).
    Facile dare sempre la colpa agli uomini. E Dio? Lui ha detto che ci salvava. Vede forse son io lo schernire beffardo di 2Pt e quindi siamo alla fine. Ma forse NO. Il primo che si accorse della mancata Parusia fu nel 600 Reimarus da li..chiunque abbia la sensibilita’ giusta sa’ che non si puo’ ridurre il cristianesimo a etica. Questo, per alcuni e l’apostasia. Noi ci salviamo con me nostre opere, con il comunismo, la scienza o internet. Gli unici mono (teismi) che hanno raggiunto gli estremi confini della terra. Il 666. L imperfezione massima che si fa’ Dio.
    O invece , lo dico sinceramente, e’ nella chiesa l’anticristo e il falso profeta. Sicuramente Gesu’ non e’ tornato presto, 2000 anni fa. 😱

    Maranatha’!

    • Le "bestemmie" di Giobbe ha detto:

      Ho messo “bestemmie” invece di bestemmie, perché Giobbe all’epifania divina risulto’ parlare più in modo congruo dei falsi difensori di Dio.
      Ps: mi piace ricordare anche “il processo di Shomruung o roba del genere” dove i sopravvissuti all’olocausto processano Dio. Serve un’avvocato. Nessuno si presenta. Poi arriva: era il diavolo.

      perché non chiuse la porta del grembo di mia madre e non celò il dolore ai miei occhi. 11 Perché non sono morto nel grembo di mia madre? Perché non spirai appena uscito dal suo ventre? 12 Perché mai mi hanno accolto le ginocchia, e le mammelle per poppare? 13 Sì, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei riposo, 14 insieme ai re e ai consiglieri della terra, che si sono costruiti rovine desolate, 15 o insieme ai principi che possedevano oro o che riempirono d’argento i loro palazzi. 16 O perché non sono stato come un aborto nascosto, come bimbi che non hanno mai visto la luce? 17 Laggiù i malvagi smettono di tormentare, laggiù riposano gli stanchi. 18 Laggiù i prigionieri stanno tranquilli insieme, senza più sentire la voce dell’aguzzino. 19 Laggiù ci sono piccoli e grandi, e lo schiavo è libero dal suo padrone. 20 Perché dar la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza, 21 i quali aspettano la morte che non viene, e la ricercano più dei tesori nascosti; 22 si rallegrano grandemente ed esultano quando trovano la tomba?

  • Johnny Strabler ha detto:

    Cara signora Ali, La invito a riflettere su un passaggio della sua lettera: sembra che Lei non abbia apprezzato il prete che le diceva che non pagare le tasse è peggio che andare scollacciati in spiaggia. la informo che pagare le tasse è diretta espressione del quarto comandamento, con la conseguenza che l’evasione fiscale è davvero un peccato molto grave.
    Tutti noi siamo portati a sottovalutare questa gravità, ma a questo punto la invito a chiedersi: è davvero sicura di non essere di questo mondo?

    • Luca Antonio ha detto:

      ….mamma mia che pensierino preconfezionato !
      Ma non si e’ ancora accorto che il patto sociale si e’ rotto ?
      Che si vota per qualcuno che poi , puntualmente fa l’opposto di quanto promesso ?.
      L’ intera classe politica , nessuno escluso, sono al servizio di entita’ che ci vogliono schiavi.
      All’inizio della democrazia l’eletto doveva fare gli interessi dell’elettore, poi ha pensato di fare anche i suoi interessi, poi solo i suoi interessi, adesso siamo nell’ultima fase, quella in cui il politico viene eletto e pagato dall’esterno per andare contro i nostri intetessi.
      Pagare le tasse ? …per cosa ?.
      Per distruggere la vita nel grembo delle madri ? – ma e’ salute riproduttiva ! – , per finanziare guerre di disrtruzione – ma le bombe sono intelligenti ! – e occupazione senza fine – ma sono missioni di pace !- , per sentirsi raccontare che con l’euro saremmo stati meglio – lavoreremo un giorno in piu’ e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in piu’ ! – , che i decreti salva italia, cura italia ecc…avrebbero fatto guarire il pazieente !?, che milioni di avventurieri stranieri analfabeti che non pagano un euro di tasse e sfruttano ogni occasione per prendere e non dare , voluti da Soros, siano una risorsa e un arricchimento spirituale per questo paese ???!!!.
      Ma Lei e’ completamente cieco?.
      La prego vada altrove a raccontare queste favolette, il lupo e’ gia’ , se ancora non l’ha visto, dentro al suo letto.

    • Ali ha detto:

      Al sig. Strabler.
      Buongiorno, La ringrazio per aver letto il mio scritto. Forse è sorto un piccolo equivoco o non ho spiegato bene: non so se la signora cui mi riferivo pagasse le tasse o no (suppongo di sì) : il punto è che aveva chiesto conforto, lumi, saggezza, a un sacerdote su un punto preciso che le stava a cuore (attinente anche al sesto comandamento) , e quel sacerdote respinse la richiesta, sottovalutò il tema o comunque lo spostò su un altro comandamento.
      Quanto all’essere nel mondo ma non del mondo: ci provo, non sempre ci riesco; non penso si possa essere perfetti o almeno io non lo sono.

    • : ha detto:

      L’art. 53 della Costituzione recita: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività» (e già questo nega che la proprietà è un furto: come si possono pagare le tasse su un furto? Ma questa considerazione è fuori tema).

      Va bene, ma non c’è neanche bisogno di scomodare la Costituzione perché è logico che chi usufruisce dei servizi che lo Stato gli mette a disposizione, e che gli garantiscono la sicurezza e il soccorso in caso di necessità, ecc., debba contribuire alle spese necessarie perché lo Stato possa espletare queste funzioni. Credo che nessuno qui neghi questo. E questa è la teoria, che è una cosa ottima se viene tradotta in pratica, sia da parte del contribuente, che dello Stato che dal contribuente riceve i soldi. Ed è più che giusto biasimare quei contribuenti che evadono le tasse (includendo nel termine le imposte ed altri generi di contributi) qualora nell’evaderle prescinda da ogni valutazione sulla giustizia o ingiustizia del sistema di tassazione: insomma le evade per evaderle, non perché gli sembrano ingiuste nella loro esosità, o per l’uso che ne viene fatto. Ma chi, come credo tutti noi, compie il proprio dovere di contribuente (fino a prova contraria, e comunque è un fatto personale di ognuno) ha non solo il diritto, ma il dovere di criticare il modo con cui lo Stato impiega i soldi che gli vengono elargiti.

      Detto questo come premessa, come impiega lo Stato italiano i soldi che riceve dai comtribuenti?

      1 – La tassazione “visibile”, cioè le imposte sui redditi risulta essere, dopo La Danimarca, la più alta d’Europa (ma abbiamo la qualità dei servizi della Danimarca?). Ma «l’imposizione diretta rappresenta solo un quarto del finanziamento della spesa pubblica, al resto si provvede con la”fiscalità occulta”» (http://www.totustuustools.net/pvalori/c189_a05.html)

      2 – Quindi poi ci sono ci sono le “tasse occulte”, costituite: «da imposte indirette (17,5%), contributi sociali (25,4%), indebitamento netto (24,2%). Sommando questi dati emerge chiaramente che “[…] circa l’80 per cento delle imposte in Italia sono invisibili, pagate cioè da contribuenti inconsapevoli”. Un tale sistema è “fraudolento e antidemocratico”, e non certo soltanto perché il prezzo della benzina è costituito per quattro quinti da tasse, ma per il sistematico e progressivo ricorso al deficit, che, finanziato con la monetizzazione del debito e con l’inflazione, è la peggiore delle imposte: infatti, secondo Luigi Einaudi, è “peggiore perché inavvertita, gravante assai più sui poveri che sui ricchi, cagione di arricchimento per i pochi e di impoverimento per i più, lievito di malcontento per ogni classe contro ogni classe sociale e di disordine sociale”»

      3 – Ci sono tasse che senza sapere paghiamo più volte (sistema vigliacco: https://www.proiezionidiborsa.it/le-tasse-invisibili-che-paghiamo-piu-volte-le-cose-da-sapere/);

      4 – Con le nostre tasse sovvenzioniamo Enti e Organizzazioni immorali nazionali e internazionali, come quelli che promuovono le campagne omosessualiste o a favore dell’aborto…;

      5 – … o Enti inutili (oltre che ideologici e sinistri) come “L’associazione Combattenti volontari Antifascisti di Spagna” e l’“Associazione Nazionale veterani e reduci garibaldini”.

      Ora, se l’uso che lo Stato fa delle nostre tasse (e mettiamoci pure quelle occulte e quelle pagate più volte) fosse destinato ad assicurare ai cittadini dei servizi almeno decorosi e sufficienti, ed anche a sovvenzionare associazioni ed enti virtuosi, dediti alla pace sociale e ad opere di bene, sarebbe cosa buona. Ma se, a parte la qualità pessima dei Servizi, da “Quarto mondo” salvo eccezioni, le nostre tasse servono per pagare profumatamente “caste” e “castine”, e associazioni ed enti (im)morali o inutili, garibaldini ed antifascisti di Spagna, e quel che è peggio Organizzazioni mondiali come l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite che finanzia la diffusione di aborti e contraccettivi, tanto che la Santa Sede (quand’era “Santa”) ha ritirato il suo contributo (http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cevang/p_missionary_works/infantia/documents/rc_ic_infantia_doc_20090324_boletin5p6_it.html), beh!… allora io non solo avrei il diritto, ma addirittura il dovere (alla luce della dottrina cattolica) di non versare quella parte di tasse (infinitesima che sia) che finanzia questi abominî. Se non lo faccio è per due motivi:

      1. Perché non sono in grado di calcolare quanto ammontano percentualmente sulle mie tasse queste spese per scopi inutili o iniqui o scellerati;

      2. Perché, ammesso che possa farlo, il sistema di tassazione, cioè il modo con cui io faccio la denuncia dei redditi, non è elaborato in modo da tale da consentirmi una riduzione (anche se simbolica, cioè di 1 Euro) delle tasse che ne risultano, né contiene un “spazio” dove possa giustificare la parziale “evasione” di quelle tasse.

  • Diociliberidaglizelanti ha detto:

    Gentile dott. Tosatti, il suo blog sta diventando ossessivo per qualcuno, ai limiti del maniacale. Mi riferisco, in particolare, al sedicente sacerdote Don Pietro Paolo, così solerte negli interventi, così tempestivo nelle risposte, così cerimonioso verso la vulgata corrente, da far venire il sospetto che stia eseguendo uno zelante incarico. Considerando solo il post del 29 novembre su don Alessandro Minutella, ho potuto conteggiare 18 interventi per un totale di 5400 parole, in 2 giorni e mezzo, con una media di circa 7 interventi e 2200 parole al giorno. Ora, a parte la totale inconcludenza di chi si ostina a convincerci che il grano maturo è di colore azzurro, valutando il tempo che io stesso impiegherei, dimezzandolo per tener conto della mia lentezza, considerando la lettura dei 182 interventi, un minimo di prevedibile ponderazione, la scrittura, ho stimato un tempo complessivo di circa 3 ore al giorno.
    Ma, dove lo trova tutto questo tempo, con tutto quello che avrebbe da fare un sacerdote, soprattutto in un periodo come questo, portare i conforti religiosi agli infermi, insegnare il Vangelo, visitare i fedeli, tenere aperte le chiese, facendosi trovare per amministrare la confessione e dare sostegno spirituale, organizzare l’Adorazione Eucaristica, recitare la liturgia delle ore, pregare e fare penitenza, predisporre la chiesa per le funzioni religiose, celebrare la santa Messa e recitare il rosario, studiare le sacre Scritture, preparare dignitose omelie, amministrare i sacramenti, confermare i credenti nella Fede Cattolica, curare i conti della parrocchia, curare la manutenzione della chiesa affidata e dei locali annessi.
    San Giovanni Maria Vianney, il protettore dei sacerdoti (sic!) considerava un peccato solo l’idea di perdere il suo tempo. Dopo aver cenato con la sua mezza patata lessa ammuffita si coricava verso la mezzanotte e dormiva solo due ore, non per poter rispondere prontamente sul blog di Marco Tosatti, ma per recarsi in chiesa a pregare, in adorazione e mortificazione di sé, in attesa di ricevere i primi fedeli del mattino (Il Curato d’Ars. San Giovanni Maria Battista Vianney di François Trochu).

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Scrivo per lo più di notte perché non guardò la TV. o, frettolosamente, quando tra una cosa e l’altra ho un po’ di tempo. Grazie per aver elencato tutte le cose che, come prete, puntualmente faccio. Vedo però che ne ha dimenticato qualcuno come il difendere Cristo, la Chiesa, e la propria fede ovunque, anche sui blog. Fa parte dell’essere cristiani. La Bibbia che leggo e con la quale prego tutti i giorni dice: “Mostrati dunque zelante e ravvediti ” (Ap. 3,19), ma vedo che lei è allergico/a allo zelo tanto da chiedere a Dio di essere liberato/a dai zelanti. Visto il nome col quale si presenta e si nasconde, mi sorge il sospetto che lei sia un habitué di questo blog, insomma una delle tante persone del coro che c’e l’ha con me perché sono fuori dal suo coro o forse perché è stato vulnerato. Non so quale sia il suo intento, ma in ogni caso non mi interessa. Non sono un sacerdote allo “sbando”. Visto poi che mi invita a studiare le Sacra Scrittura, adesso sto meditando su alcuni vv. del libro della Sapienza che di seguito riporto: “Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni…È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti; ci è insopportabile solo al sentirlo ,..Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti…e saggiare la sua rassegnazione …La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati”

      • cattolico ha detto:

        don pietro paolo……penso che ,invece di leggere il libro della sapienza dovrebbe leggere :umanesimo cristiano di erasmo da rotterdam,massime di perfezione cristiana di antonio rosmini e poi citarli;smettendo di citare letture che sant’ambrogio defini noiose e piene di mestizia e che sostitui con i canti.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Cattolico? se lei fosse veramente cattolico saprebbe che la Sapienza, come anche tutti i Salmi, è un libro della Bibbia Cattolica e quindi Parola di Dio, mentre i testi che lei cita sono scritti più o meno interessanti di uomini più o meno santi

          • cattolico ha detto:

            don pietro paolo,da quando esiste una bibbia cattolica? credo che ella abbia gravi lacune storiche. lunedi è Sant’AMBROGIO,legga la vita di Sant’AMBROGIO (ed.san paolo) che di sapienza ne aveva da vendere.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Il Signore, sulla croce disse a gran voce : –Dio mio , Dio mio, perchè mi hai abbandonato? —
    E’ il Salmo 22(21) da cui ho estratto i seguenti 4 versetti:

    [20] Ma tu, Signore, non stare lontano,
    mia forza, accorri in mio aiuto.

    [21] Scampami dalla spada,
    dalle unghie del cane la mia vita.

    [22] Salvami dalla bocca del leone
    e dalle corna dei bufali.

    [23] Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
    ti loderò in mezzo all’assemblea.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      E ancora, altro Salmo (38,22-23) :
      Non abbandonarmi, Signore,
      Dio mio, da me non stare lontano;
      accorri in mio aiuto,
      Signore, mia salvezza.
      I Salmi sono parola di Dio per insegnarci a pregare (capito CATTOLICO ?)

      • cattolico ha detto:

        salmo 17,dalle sue narici saliva fumo,dalla sua bocca un fuoco divorante;da lui sprizzavano carboni ardenti. se lo tenga lei questo dio

  • wisteria ha detto:

    Grazie per l’excursus, la biografia di una generazione sperduta e tradita. Aggiungo il mio sconforto nel vedere l’effetto della vittoria di Biden . Non c’è un film un serial, un video uno spot senza una debita quota di negri, omosessuali e “diversi” in genere.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Invochiamo l’aiuto del Signore e continuiamo a lottare”.

    Ecco, è questo finale che mi fa sorgere l’ennesima domanda:

    c’è davvero bisogno di invocare l’aiuto del Signore? Non basta continuare a lottare, peraltro con armi spuntate come lettere, articoli, appelli e commenti?

    Perché chiedere l’aiuto al Signore se si crede fermamente che prima o poi interverrà?

    Si vuol indurre il Signore ad affrettarsi? A modificare il Suo piano d’intervento?

    Non basta chiedere a san Michele Arcangelo, a san Giorgio e alla Santa Vergine la loro assistenza nel combattimento?

    Questa vita non è forse un’ordalia da combattere fidando in Dio, non curandosi della vittoria o della sconfitta i cui tempi e modi sono affidati al Suo beneplacito?

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    La sua è la nostra storia. Siamo come gli ‘anāwîm di YHWH’, i nuovi “poveri di Jhwh”: ” se Tu squarciassi i cieli e scendessi” (Is 63, 19). “Maràna tha ” Vieni , Signore Gesù (Ap. 22, 20)

    • cattolico ha detto:

      don pietro paolo,lei si è dimenticato che noi abbiamo giurato fedeltà a Gesù unico e solo Dio e non a yhwh che è del tutto incompatibile e che era una delle tante divinità che popolavano la mesopotamia.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        [22] Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -,

        [23] dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso.
        (Atti 2, 22-23)
        Questo Dio è proprio quel YHWH che lei ripudia. Ma che cattolico è ???? Cambi nick per favore.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Jhwh è il Nome con cui Dio si manifestò sul monte Sinai a Mose’ ( cfr Es. 3,14), il Dio vivo, unico e vero. E’ il Dio che Gesù Cristo ha rivelato pienamente. Quindi, la Ss. Trinità è Jhwh. Di conseguenza Gesù è Jhwh.
        Cattolico, Non susciti “l’ira” di Jhwh, perché Lui è un “Dio geloso” ( Es. 20, 5) e non tollera altri dei di fronte a Lui (cfr Dt. 5,7). Poiché il Suo Nome è impronunciabile e innominabile ( cfr Es. 20,7), gli ebrei hanno ritenuto opportuno anche non scriverlo. Veniva pronunciato solo dal Sommo sacerdote una volta all’anno, il giorno dello Yom Kippur (giorno dell’espiazione), tuttavia mentre lo proclamava venivano suonate le trombe e quindi il popolo non sentiva. Così gli ebrei nello scrivere i testi Sacri hanno preferito sostituirlo con la parafrasi Adonai (Signore) o con HaShem (il Nome), o scrivendo solo le consonanti del Nome senza le vocali, oppure senza scrivere nulla. Noi cattolici ricorriamo al titolo “Signore”, mentre i protestanti preferiscono “Eterno”. Un caso a parte sono i testimoni di Geova che ritengono più giusto, usando le consonanti del Nome con l’aggiunte di vocali che ritengono più idonee, di chiamare Dio col nome di Geova.

  • Catholicus ha detto:

    Biden: “L’America è di nuovo pronta a guidare il mondo” . Il lupo perde il pelo ma non il vizio (di A. Puccio)
    (da Il Faro di Roma – Quotidiano di informazione)
    http://www.farodiroma.it/
    https://gloria.tv/post/pXa8zfuT84dn3sNJau2FUpgJU

    Commento a tema di un blogger ben al corrente dei fatti:
    – “Ma sta fuori di testa proprio. Con gli imbrogli e frodi e irregolarità palesi, sfacciate e sfrontate e dichiarate perfino e in anticipo crede di aver vinto?
    Andasse a governare i morti, che quello lo hanno votato.
    Andasse a governare gli inesistenti che hanno votato come spettri con schede fasulle.
    Questo è un attacco massiccio e colossale non alla conquista degli USA ma del MONDO.
    La massoneria mondiale sta in AMERICA. E’ americana, il tumore sta lì e ha rosicchiato ben bene dall’interno la legalità. Qui da noi, che ne siamo un’appendice, e le prove tecniche sono state già fatte diversamente, hanno avuto terreno facile, ed ecco che una minoranza comanda un intero Paese portandolo al fallimento deliberatamente deliberato nelle alte sfere. E chi deve garantire non garantisce e lascia fare. Il destino dell’Italia è deciso a monte. Ce la prendiamo con gli esecutori materiali illustri signori nessuno e non c’è nemmeno chi si ponga la domanda, come mai un padre di famiglia magari laureato non riesce nemmeno ad avere un posto da netturbino e questi la cui preparazione lascia molto molto a desiderare comandano l’Italia. Cosa c’è sotto? C’è sotto l’innominabile. L’attacco alla libertà, all’umanità, al MONDO fatto di persone perbene è partita all’unisono. Dappertutto stessa solfa mentre la gente veniva martellata e terrorizzata da una pandemia che serviva da paravento al grande imbroglio per SCIPPARE DEMOCRAZIA E COSTITUZIONE dalle mani del POPOLO.
    Con il covid19 e questo attacco alla democrazia, hanno inteso prendere il controllo dell’UMANITA’. Negli USA il dipartimento di Giustizia è in mano loro, le inchieste non vedevano mai la luce del giorno, mai risposte effettive da Barr solo evasive, un colpo alla botte e uno al cerchio e tutto restava in stand-by, ma ora sono usciti allo scoperto, TALMENTE sono sicuri NON DELLA VITTORIA di cui già lo erano, avendo programmato tutta la frode da tempo in anticipo con dovizia, ma non si aspettavano la massiccia vittoria di Trump fino a quel punto a quei numeri altissimi, e quindi sono andati nel panico accrescendo il numero di schede fasiulle e frode…
    Sapevano che Trump non avrebbe accettato QUEL LORO risultato, ma dorminavano tranquilli, perchè i giudici respingono e Barr ha detto che tutto è ok. Barr è a capo del Dipartimento di Giustizia ma gli si dovrebbe chiedere cosa è la GIUSTIZIA PER LUI??
    Perchè pare non lo sappia.
    Ne erano ben certi della frode e l’avevano dichiarata perfino prima della fine delle elezioni, MA SONO anche CERTI che nessuno potrà dare retta a Trump, perchè ora anche Barr si è dichiarato come loro uomo. LA CORRUZIONE è metastasizzata da tempo ha raggiunto tutti i presidi legali.
    NON IL POPOLO AMERICANO è corrotto, al deep state non conviene corromperlo e la brava gente non è incline alla corruzione, e poi soprattutto perchè il godimento di questi uomini servi del male, lo ricevono nello stritolare l’uomo qualsiasi a piacimento, quindi il deep state non se ne è privato e per convenienza ha aggregato a se i presidi di legalità dai capi fino ai sottoposti.
    Dunque se la GIUSTIZIA non riconosce le frodi, cosa può fare Trump? Ho ascoltato il suo discorso, qui con la traduzione simultanea in italiano
    Trump: questo è il discorso più importante della mia vita – YouTube
    e chiaramente la lotta è in corso.
    TUTTO questo ha messo in luce la fragilità delle istituzioni che sono tutte passibili di corruzione nei loro esponenti.
    Ora mi chiedo come può il deep state essere certo che una volta preso il controllo palese degli USA potrà fidarsi esso stesso degli organi statali che ha già in sua mano? Chi gli dice che quei suoi uomini non rifarebbero la stessa cosa contro di lui e a favore di un qualsivolgia candidato democratico?
    Oltre il denaro c’è il ricatto come arma. Oltre il ricatto c’è l’eliminazione fisica per chi tradisce il potere. E questa è DITTATURA.
    Barr desse uno sguardo alla Cina cosa succede a chi dissente o a chi si pente… gli piacerebbe vivere così? Far vivere le persone che lui conosce, o è talmente estraniato dalla vita sociale che non ha pietà di nessuno?
    Se Atene piange Sparta non ride.
    Non credessero i corrotti che metteranno le catene solo agli altri.
    Loro ce l’hanno già.
    Possiamo solo pregare. La fede muove le montagne. Davide era solo un fanciullo dai capelli rossi, guardiano di pecore, ma amava sinceramente il Signore. I suoi salmi, la sua familiarità con Dio e il suo amore per Lui commuovono sempre. E questa fu la sua forza per piantare un bel colpo con la sua fionda sulla fronte del gigante Golia.
    Dunque la forza è nella FEDE”.
    https://gloria.tv/post/pXa8zfuT84dn3sNJau2FUpgJU

    – altro commento:
    “No, non è finita, le cose stanno procedendo bene per Trump, nonostante i massmedia mainstream che abbeverandosi alla fonte faziosa CNN dicano il contrario. Soprattutto cominciano a tremare Twitter, Facebook e Google, perchè si fanno passare per operatori di telecomunicazione neutrali, e quindi secondo le leggi USA non responsabili delle notizie pubblicate da terzi, ma invece stanno esercitando una censura costante e continua verso i contenuti che non condividono, e quindi sono in realtà degli editori, quindi responsabili e perseguibili penalmente e civilmente”.
    (Salvatore Canto)

    Vedasi inoltre:
    https://gloria.tv/post/bAbjoyHP72pU2AX4gE6DhCPUz (la guerra del deep state americano contro Trump)

    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/9720-la-battaglia-finale-di-trump

    https://gloria.tv/post/DWAM9k4FzRZ33Lf1DkTdTVDz9 (dichiarazioni di Robert F. Kennedy Jr)
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/12/non-sono-vaccini-ma-modificatori.html (non sono vaccini, ma terapia genetica criminale, afferma il professor Christian Peronné, seguace di Pasteur, un vero provax)

    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/9717-il-partito-del-male

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Per non dilungarmi ancora??????
    –Signori sarò breve!– disse l’oratore estraendo dalla borsa un pacco di 50 fogli dattiloscritti…. 🙂