Sacerdoti Cattolici alla Gogna Mediatica: Inaccettabile. E i Vescovi…?

28 Novembre 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, riceviamo, e volentieri pubblichiamo questo comunicato, che reagisce una situazione di fatto vergognosa: e cioè gli attacchi che vengono portati contro sacerdoti cattolici che predicano quella che è la dottrina della Chiesa nelle loro omelie. Un’invasione di campo – compiuta da pulpiti francamente improponibili – che trova ovviamente il suo appoggio e la sua base – e le sue complicità – non solo nei partiti della maggioranza, ma anche in certi settori di Chiesa, evidentemente (e talvolta forse personalmente) interessati allo sdoganamento della sodomia, dell’utero in affitto e dell’aborto. Oltre che nella vergognosa pavidità di un ceto episcopale imbelle. Buona lettura. 

 

Sacerdoti cattolici alla gogna mediatica: inaccettabile

L’associazione Iustitia in Veritate e il Movimento Politico Cattolico Italia Cristiana denunciano con preoccupazione i numerosi attacchi mediatici perpetrati negli ultimi mesi a danno di sacerdoti che, nell’esercizio del proprio ministero e in piena conformità alla dottrina cattolica, sostengono e difendono i principi non negoziabili.

La tecnica usata è spesso sempre la stessa: si estrapolano alcuni passaggi delle omelie in cui vengono condannate pratiche contrarie al diritto naturale come aborto ed eutanasia, e ideologia gender e divorzio, per usarli come esempio di non allineamento alla tesi contraria.

Il fatto che ormai sia pratica diffusa rendere disponibili su internet i video delle Sante Messe ha agevolato il compito di questi “difensori” del pensiero unico – presentato come obbligatorio per tutti -, alla ricerca di potenziali dissidenti da consegnare alla gogna.

La dinamica è già stata sperimentata con gli abusi perpetrati contro l’esercizio del culto e della libertà religiosa durante la prima fase di restrizioni imposte dalla normativa emergenziale; ma mentre allora solerti delatori sollecitavano le forze dell’ordine ad intervenire interrompendo le liturgie, multando e disperdendo i fedeli, in questa nuova fase le spie del politicamente corretto segnalano alcuni passaggi delle omelie per consentire ai produttori dei format televisivi l’allestimento del relativo teatrino per il linciaggio mediatico.

Di solito poi si segue un copione che prevede l’invio di una troupe sul posto per intervistare figuranti già istruiti e, ovviamente, il sacerdote reo, allo scopo di esporlo alla pubblica denigrazione operata con ulteriori tagli ad arte delle parole usate durante il collegamento per suscitare indignazione e indurlo a ritrattare.

È esattamente quanto accaduto nella trasmissione di Barbara d’Urso lo scorso 25 novembre, quando ha aggiunto al banco degli imputati, cui già aveva trascinato don Andrea Leonesi di Macerata e don Mario Martinengo di Cremona, don Bruno Borelli, sacerdote della parrocchia di San Maurizio ad Erba.

La conduttrice della trasmissione, con arroganza tanto insopportabile, quanto ridicola per la manifesta ignoranza, ha impartito a don Bruno lezioni di catechismo, invitandolo – se proprio non avesse potuto evitare di predicare la dottrina cattolica – di farlo almeno nella sua cameretta e non in chiesa, dall’altare, dove potrebbe arrecare turbamento alle anime più delicate (per farsi un’idea del processo popolare allestito su questa trasmissione da TV trash è consigliabile la lettura del bell’articolo

di Andrea Zambrano https://lanuovabq.it/it/lomelia-la-decide-la-durso-prete-alla- gogna-se-parla-di-gay-e-aborto ).

Iustitia in Veritate, nata a sostegno dei sacerdoti e dei fedeli che hanno subìto gravissimi abusi durante il periodo della sospensione delle Messe col popolo, ha assunto la tutela di don Bruno Borelli e sta valutando, assieme a Italia Cristiana, i risvolti legali e canonici di un’incursione che non ha niente a che vedere col giornalismo, ma presenta elementi di violazione deontologica e della libertà di culto, a difesa dei cattolici contro lo sviamento della fede causato dai gravissimi errori propagandati pubblicamente.

È infine da rilevare come nonostante il DDL Zan – che prevede pesantissime sanzioni penali in caso di manifestazione di idee contrarie all’ideologia gender – non sia ancora legge, sia già in atto una pesante intimidazione contro chi non si allinea al pensiero unico in tema di omosessualità, avvalendosi dello strumento mediatico per screditare e tacitare ogni voce di dissenso.

Tutti i totalitarismi per affermarsi impongono leggi che annientino ogni possibile opposizione.

Oggi è più che mai necessario ricordarlo e ribadire l’estrema importanza di difendere la libertà di culto, di parola e di pensiero contro tale dittatura.

Milano – Roma, 28 Novembre 2020
Avv. Francesco Fontana – Presidente Iustitia in Veritate

Fabrizio Verduchi – Presidente Italia Cristiana

ufficiostampa@italiacristiana.it asdilesi.covid19@gmail.com

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25 commenti

  • Simona ha detto:

    Mi scuso se ho generalizzato e quindi recato offesa a don Ettore: ci sono tanti ottimi sacerdoti, che hanno continuato a testimoniare Gesù anche durante il covid.
    Semplicemente costoro fanno meno rumore.

  • Simona ha detto:

    Poco coraggio nel nostro clero. Ci si accoda a papa Francesco, passaporto per un mondo dove Cristo è stato oscurato da ecologia, migranti, disuguaglianze: l’ ordine del giorno di un sindacato.
    D’altronde il pensiero unico imperversa anche nella chiesa: chi non è d’accordo va incontro a parecchi ostacoli. E non tutti hanno il coraggio di andare controcorrente e testimoniare il Vangelo. Lo si è visto con il covid: gli stessi preti che andavano in Africa a sprezzo del pericolo( malaria e colera soprattutto) si sono ritirati in buon ordine nelle loro (belle) case parrocchiali, lasciando morire i fedeli senza conforti religiosi . Dei moderni don Abbondio, ma più altezzosi…

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Cara Simona, ho l’impressione che lei e molti altri viviate in un mondo irreale, nel quale ci sono ancora cristiani che chiamano il prete per gli ultimi sacramenti. Oppure può essere che ci siano zone d’Italia in cui questo avviene e io non le conosca. Nella secolarizzata Liguria, in quasi 25 anni di Messa, le volte in cui sono stato chiamato a dare i sacramenti ad un malato posso contarle sulle dita di una mano sola. Ci sono quelli che non chiamano il prete, perché altrimenti il malato si spaventa (della serie vietato morire) e quindi ti chiamano quando è ormai incosciente (ed è già qualcosa) oppure quando è già morto. O, nel 99,9% dei casi, non ti chiamano affatto e vieni a sapere della morte dalle pompe funebri.
      A Pasqua mi sono offerto di andare a confessare e dare la Comunione: erano tutti terrorizzati dalla malattia e da eventuali sanzioni (pressoché impossibili dove siamo noi, dove carabinieri e polizia passano sì e no tre volte l’anno).
      Sulle belle canoniche le dò ragione, almeno in parte: la mia non la è, però è vero che nel clero si sono sempre più radicate abitudini borghesi medio-alte, ossia l’idea della bella casa, da rifare ogni volta che uno vi entra secondo i propri gusti. Questi sono capricci che gridano vendetta al cospetto di Dio, dal momento che c’è gente che nemmeno ha una casa o se ce l’ha non vive certo in una piccola reggia. Ovviamente, anche qui attenzione a generalizzare.

  • Giovanni ha detto:

    Che trasmissioni dozzinali come quelle che imperversano al giorno d’oggi, si cimentino su questioni che hanno a che fare con la morale e il culto dovuto nientemeno che a Dio (sia sempre gloria a Lui) è disgustoso. La D’Urso poi è talmente infima che è un’offesa vivente al buon gusto.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Mi auguro che l’accurata analisi degli aspetti legali e canonici di questo fenomeno fuorviante possa tradursi in azioni da avviarsi nelle sedi di competenza e che il risultato possa costituire uno stimolo per una seria riflessione su responsabilità e limiti della comunicazione, con ogni mezzo e strumento, social media compresi. Così da poter tentare un successivo passo utile a trovare una regolamentazione chiara e inviolabile, in tutta evidenza necessaria e urgente, da parte degli organi specifici delle Istituzioni internazionali preposti al settore.
    Libertà di espressione negli e degli organi di informazione sì, ma nel rispetto della medesima libertà di ognuno e di tutti, nell’esercizio dei rispettivi e ben delineati ruoli, secondo leggi e codici comportamentali vigenti, e altri regolamenti eventualmente da fissare.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Giusto, sacrosanto! Meritano una punizione; si tratta di sacerdoti che “sostengono e difendono i princìpi non negoziabili”.
    Ma Cechino, il nostro “grande leader” e “presidente eterno”, ha detto e ripetuto che non esistono princìpi non negoziabili (intervista del 5 marzo 2014 all’allora direttore del “Corriere della Sera” Ferruccio De Bortoli).
    Propongo di punire questi sacerdoti mettendoli in ginocchio sui ceci per almeno un giorno.

  • Avv. Esposito ha detto:

    Quando Sua Santità Carlo Maria Viganò, sommo pontefice di Santa Romana Chiesa, potrà prendere possesso della sede romana che gli spetta, si tornerà a parlare chiaro e con coraggio. E le streghe avranno ciò che meritano.

  • Enrico Nippo ha detto:

    A proposito di imbecillità creativa.

    Jeffrey Sachs, il maestro di “sviluppo sostenibile”, “crescita inclusiva”, “felicità globale”, tutte cose sulla carta bellissime, se solamente non fossero formule esteticamente accettabili che nascondono ben altri indicibili progetti. Sachs, per capirci, è quello che nel suo libro ” Il bene comune. Economia per un pianeta affollato“ ha lanciato un appello per legalizzare l’aborto come un modo conveniente per eliminare i “bambini indesiderati” quando la contraccezione fallisce”. Cfr. https://www.ricognizioni.it/il-nuovo-spirito-di-assisi-economy-of-bergoglio-friends/

    • FRANJO ha detto:

      Trovo abbastanza disgustose anche le formule usate, tutte proprie della neo-lingua ecclesial-globalista, come anche “dialogo”, “ascolto”, “accampamento” (verso dove?).
      Quando le sento, non riesco a non immaginare lo sguardo mellifluo e inutilmente sorridente di chi le proclama.

  • : ha detto:

    Proibire l’accesso nelle chiese con gli smartphone. Si sarebbe dovuto fare anni fa con i loro antenati che erano chiamati “cellulari”, e vedere uno col cellulare in mano in chiesa creava – giustamente – scandalo (oggi è normale, si usa tranquillamente il telefono anche durante la celebrazione, si sentono suonare mazurche, cariche dei cento e uno, ecc. senza che qualcuno faccia una piega).

    Credo che sia legittimo impedire l’accesso a chi entra con degli apparecchi da ripresa di qualunque genere, professionali o meno, senza essere espressamente autorizzato dal titolare della parrocchia (e forse addirittura dal Vescovo).

  • Chiara ha detto:

    Ma è possibile che i sacerdoti che, giustamente proclamano e difendono la Verita’ di Cristo, non siano in grado di rispondere come si conviene ai ciarlatani dell’ informazione? A volte sembra non abbiano dignità’ sacerdotale di fronte all’ arroganza e all’ ignoranza di certa gente.

    • Alda ha detto:

      Mi scoccia tantissimo dirlo ma qui ci sarebbe voluto padre Ariel…. È una lingua biforcuta, l’avrebbe sistemata la pesciarola d’Urso…
      Comunque io sti preti che si fanno intervistare (se é andata cosi, mi guardo bene dal vedere certe trasmissioni) se le cercano…

    • stefano raimondo ha detto:

      “…a volte sembra non abbiano dignità…”

      Incapacità di ragionare autonomamente, e poi manca il bisogno di perseguire la verità e la giustizia a tutti i costi. La maggior parte del clero tende ad atteggiamenti che non implicano dispendio energetico emozionale, tende a restare nella propria comfort zone. Invece il coraggio di osare fa crescere, fa essere più forti e liberi, solo così si diventa uomini.

      Per quanto riguarda specificamente la “dignità”: secondo te a loro frega qualcosa della dignità? Uno che si atteggia a “buono” cosa vuoi che gli importi della dignità?

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Caro Marco Tosatti, occorre diventare più astuti dei serpenti. Fare le colombe significa finire impallinati. L’ho visto a Macerata con don Andrea Leonesi. Ti intervistano insieme a “provocatori” e ti impallinano. Ti faccio una domanda: “Tu parleresti con Satana?”. No, evidentemente. Bene, questi sono SATANISTI!. Non cadiamo nella trappola della “democrazia”, della “dialettica”. del “siamo tutti fratelli”. Se c’ un prete, un vescovo, una cardinale, un papa che ti dice che siamo fratelli con i SATANISTI, non dargli ascolto, Noi siamo FRATELLI solo con quelli del gregge di Cristo. Non perdiamo più tempo a cercare di ritrovare la pecorella smarrita. Hanno lo Spirito Santo da invocare, hanno tonnellate di scritti liturgici: se vogliono si affidino a questi e la cosa finisce lì. Non possiamo, più perdere tempo a redimere, discutere, parlare: occorre agire e subito! I tempi sono scaduti. Non perdiamo tempo a contestare il Papa che forse fa Cardinali a sua immagine e somiglianza. A chi non è con Cristo, ci penserà il Cristo stesso con i suoi metodi e i suoi tempi a sistemare le cose con loro.
    Dobbiamo contarci: è inutile andare in ordine sparso. Leggo che ognuno dice la sua. Ognuno ha i suoi lettori, che poi si mettono a fare cagnara con i “senza Dio” e tra di loro. C’è una polemica in atto sui social tra i sostenitori di un santo sacerdote di nome Gobbi e padre Francois Dermine del GRIS. Ci sono gruppi che vogliono rappresentare la Chiesa vera di Cristo che si spizzicano tra di loro. Ossia si guardano il dito, mentre la luna di Satana (che è uno spirito lunare) sta a guardare e se la ride. Poichè nessuno è senza peccato, smettiamola di combatterci l’un l’altro e rivolgiamo le forze verso l’unico nemico che la Chiesa ha: SATANA. Le sue incarnazioni sono chiaramente visibili e conosciute. Questi possiamo combatterli per orientare i nostri cattolici “fedeli”. Ma non cadiamo più nella trappola nel voler dialetticamente discutere con costoro. Essi sono già DANNATI. Alcuni sono anche demoni incarnati (sì, c’è qualcosa che impedisce loro di prendere un corpo umano?). Hanno un potere politico enorme ed enormi possibilità finanziarie per corrompere tutti e tutto.
    Caro Marco, occorre stabilire una regia unica. Sapere quale è il punto di riferimento e indirizzare i nostri passi su di esso. La confusione in cui siamo si batte dando un “DATO STABILE” verso cui dirigere i nostri passi, le nostre intenzioni, la nostra lotta. Purtroppo, lo dico con dolore, il nostro “dato stabile” non è Francesco. Un “dato stabile” nella confusione mentale in cui versa il gregge non può essere questo Papa. Il “dato stabile” è oggi rappresentato da quei chierici che con umiltà si pongono come depositari della Fede. Tra costoro ci sono alcuni che hanno “il bottone mentale dell’importanza di sè”. Non vanno bene. Nella umiltà personale si erge la potenza di Dio…. Ci sono poi i gruppi, che devono unirsi e discutere, ma come un’UNICA FORZA. E avere una sola parola d’ordine: “Con i SATANISTI noi non dialoghiamo… Sono già dannati”. Cristo non è venuto per tutti, ma per molti. Ed è venuto per i suoi, che già esistono e sono quelle pecore alla Destra del Trono, che saranno salvate.
    Io conosco i nostri polli. Quando non possono vincerti con la violenza e i plotoni di esecuzione, e i campi di sterminio e i gulag, sapendo ormai di non avere la forza nello scontro aperto, si infiltrano e corrompono il gregge. Risultato sono i “cattocomunisti”. Risultato sono quella banda di pederasti (ancora per poco potremo definirli secondo il dizionario) che dettano legge in Vaticano. Ripeto: non siamo noi che dobbiamo combatterli. Ad essi ci penserà il Cristo a ripulire il suo Corpo Mistico… Noi dobbiamo tenere d’occhio la Liturgia, che non deve cambiare soprattutto per quanto riguarda la formula “chiave” dell’Eucaristia, e il Santo Rosario, un mantra per noi occidentali molto potente, come ebbe a dirmi una monaco buddhista quando ancora non ero credente, ma che cominciai a recitarlo in latino, come facevo nella mia infanzia.
    Quindi, coraggio. Abbiamo armi potenti contro il Nemico satanico: i sacramenti e i Sacramentali (chiedete a padre Amorth come usarli). Ma dobbiamo schierarci sul campo come se fossimo nella battaglia Armagedon: ognuno al suo posto, ma tutti uniti nell’intento e nella battaglia.
    Ma da subito non cadere nella trappola: quando vengono a farti dire la tua, davanti ad una telecamera, o ad un microfono, o a voce (attenti alle “cimici” che ti riprendono e ti registrano), rispondiamo: “NOI NON PARLIAMO CON I SATANISTI!” A questo punto all’interno della loro mente si scatena l’inferno… C’è chi si sente scoperto come satanista e non sa cosa rispondere. C’è chi si sente dialettico perchè fa parte di una congrega di interesse, ma non satanista, e comincia a farsi delle domande. Se don Leonesi di Macerata avesse risposto così (con i SATANISTI non parlo) a quelli delle Iene e a quelli della belloccia agli ultimi colpi della sua avvenenza, non avrebbe detto cose inopportune. Avrebbe avuto attacchi scomposti, ma nel contempo avrebbe avuto la comprensione degli onesti fedeli del Cristo.
    Per concludere: questo è un sistema per fare venire a galla i pesci morti della Chiesa Cattolica.

    • Claudius ha detto:

      In genere non leggo commenti troppo lunghi ma in questo caso ho fatto un’eccezione e ti ringrazio di queste tue notevoli riflessioni.

      @Marco: Forse l’amico Tosatti potrebbe anzi pensare di farne un articolo a parte? Mi sembra che questo intervento lo meriterebbe.

      A questo punto, pero’, una domanda: se e’ vero com’e’ vero che il punto essenziale e’ creare un’unita’, invece di stare a suddividerci in gruppetti e gruppuscoli che poi finiscono con il litigare perfino tra di loro, come facciamo per realizzare questa unita’?

  • Maura ha detto:

    Ignoranza ( nel senso di non conoscenza )e arroganza vanno spesso insieme . Mi domando perché questi signori ci tengano tanto a criticare la dottrina cattolica … non sono mica obbligati a seguirla ! Ad esempio io non seguo i programmi della sunnominata Signora ne ‘ i suoi ragionamenti incomprensibili per me ,ma non per questo mi accanisco a denigrarla … la lascio alle sue tesi fantasiose senza alcun livore . Mi domando perché non si possa fare altrettanto con noi cioè lasciarci liberi di seguire il Vangelo …( ‘….ne’ sodomiti ne ‘ adulteri …etc.)

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Azzardo una ipotesi : perché non sono due ipotesi a confronto. Per esserlo dovrebbero essere in stato di parità. Ma la Verità non può stare, né essere, sullo stesso piano dell’errore. Per
      quanto corrotti un angelo custode che, anche se a fatica, gli dà qualche avvertimento, ce l’hanno. Ma ascoltarlo vorrebbe dire accettare di mettere in dubbio i “diritti” delle donne, e di tutte quelle minoranze, che a forza di inventare una minoranza nuova con cadenza periodica, risultano maggioranze. E quei “diritti” sono i “diritti” di tutte le Imbarbarite che circolano per il vasto mondo, e si sentono delle eroine perché l’evirato di turno plaude,dal suo giornalucolo che gli dà l’illusione di contare ancora qualche cosa, alle sciocchezze che coerentemente esss dice e fa. Sentirsi dee con così poca fatica, senza nessuna necessità di esercitare altre virtù che quelle che la natura ed il chirurgo garantiscono, non doveva mai essere capitato al mondo ! Per cui mi sembra dica bene chi suggerisce che non si discute con chi pensa di avere il diritto di chiudere la bocca di Nostro Signore. Che i nostri bravi sacerdoti (e ce ne sono) si convincano che sono ” alter Christus” e devono salvaguardare la dignità di Nostro Signore, che è il Re dei Re ed il Signore dei Signori, e che dovrebbero avere a che fare con certi personaggi quando questi chiederanno di essere esorcizzati.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Lo strapotere dell’imbecillità creativa dilagante per ogni dove necessità di una soluzione finale: l’eruzione di tutti i vulcani d’Italia che trasformino questa terra corrotta e putrescente in un’unica pompei.

  • Diego ha detto:

    Barbarie D’Urso (ottimo il nomignolo che le ha trovato Cascioli!) dovrà capire che non è affatto prudente continuare a gettare i suoi liquami ideologici contro i Sacerdoti fedeli a Cristo.
    Lo dovranno capire anche le altre trasmissioni-spazzatura come Striscia la notizia e Le iene: pensino alle loro pagliacciate e lascino stare i preti fedeli all’immutabile dottrina!

  • Luigi Cazzola ha detto:

    C’è una voce che grida nel deserto ! Come mai i Cattolici doc (come questo blog ) ignorano un Coraggioso Sacerdote che risponde al nome di Don Alessandro Minutella ? Eppure dice cose e fatti condivisi. Cosa c’è sotto ?

    • Sara Daniel ha detto:

      Concordo con Luigi!! Se si desse importanza a chi difende la Vera Dottrina e ha la saggezza e la conoscenza per difendere questa minoranza di Sacerdoti fedeli, le cose sarebbero più facili e i contraccolpi più efficaci. Finchè Don Minutella sarà emarginato e silenziato non risolveremo nulla.

  • Adriana 1 ha detto:

    Bisogna metter ordine nelle competenze !!!
    Martedì in tv , sulla 7 una suora ha parlato dell’economia del Covid e di quanto è bello sostituire il Natale con l’incontro ( con chi ? ).
    Si sarà fatta ” compensare ” come altri personaggetti che monopolizzano lo schermo ( Capua, Galli ,Romano ,ecc….).E i vescovoni ? tutti contentoni ad applaudire i diritti umani eretti a nuova religione, l’ecologismo pagano e il relativismo etico e politico, che in pubblicità rendono moltissimo .
    ” E’ passato molto tempo da quando abbiamo sperimentato un brivido leggendo le encicliche. Ci emozioniamo ancora ascoltando Mozart in una cattedrale ? Tutte le politiche pubbliche sono agnosticismi che mascherano la grande angoscia della morte che attraversa la nostra società . Il Cattolicesimo sembra avere solo la passione dei migranti .Il futuro della civiltà europea stanca e frammentata sarà islamico o un transumanesimo digitalizzato ?” .
    (Jean-Jacques Wunenburger , filosofo e studioso dell’immaginazione religiosa e dei suoi simboli ) .