Ucraina, la Guerra e le Strane Anomalie dei Mass Media “Liberi e Indipendenti”.

11 Agosto 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione un paio di elementi interessanti letti sul web nei giorni scorsi. Giusto per ricordare qual’è il ruolo – disdicevole, a dir poco – giocato dai grandi mezzi di informazione prima sulla psico-pandemia, e adesso sulla guerra in Ucraina. Sto leggendo “Diario di Berlino” di un grande giornalista, William Shirer; e posso assicurarvi che le analogie fra i giornali tedeschi del 1938, e quelli attuali, mutatis mutandis, cioè una maggiore sofisticazione, in tema di menzogna sono agghiaccianti.

Approfitto ancora una volta per avvisare che il sito funziona male, o non funziona; da settembre, se Dio vuole, cambierà tutto. Resistiamo con pazienza qualche giorno. Vi avviso anche che da domenica vorrei andare in vacanza qualche giorno…Buona lettura.

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«”CBS has deleted the post where they had said that only 30% of weapon deliveries to Ukraine reach the final destination!” This has become a standard practice in American journalism – media being ordered to re-edit, revise old published materials to suit current requirements!

George Orwell could have told us who orders such things in a “democracy”? I had a similar bizarre experience with Foreign Policy magazine when I returned to a piece by a German editor Peter Kuras that I read 3 months ago on Nazi past of EU leader Ursula von der Leyen’s family that her grandfather had served in the SS as sergeant & took part in the horrific massacre of Jews near Kiev known as “Babi Yar”, and after WW2 ended, he was petrified of being brought to justice some day, & therefore never stirred out of his hamlet till death!

Now I find those paragraphs have been simply removed! Evidently, Ursula’s legacy is being recreated as the Saviour of Ukraine, which is how Americans want to project her now! What Babi Yar? (The Aristocratic Ineptitude of Ursula Von Der Leyen, April 30, 2021, Foreign Policy)» (M. K. Bhadrakumar @BhadraPunchline – Twitter, 9 agosto 2022).

[“La CBS ha cancellato il post in cui si diceva che solo il 30% delle consegne di armi in Ucraina raggiunge la destinazione finale!” Questa è diventata una pratica standard nel giornalismo americano: ai media è stato ordinato di rimontare, rivedere i vecchi materiali pubblicati per soddisfare le esigenze attuali!

George Orwell avrebbe potuto dirci chi ordina queste cose in una “democrazia”? Ho avuto un’esperienza bizzarra simile con la rivista Foreign Policy quando sono tornato su un pezzo di un editore tedesco Peter Kuras che ho letto 3 mesi fa sul passato nazista della famiglia del leader dell’UE Ursula von der Leyen che suo nonno aveva servito nelle SS come sergente e prese parte all’orribile massacro di ebrei vicino a Kiev noto come “Babi Yar”, e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu pietrificato all’idea di essere portato davanti alla giustizia un giorno, e quindi non si mosse mai dal suo paesello fino alla morte!

Ora trovo che quei paragrafi sono stati semplicemente rimossi! Evidentemente, l’eredità di Ursula viene ricreata come il Salvatore dell’Ucraina, ed è così che gli Americani vogliono proiettarla ora! Che Babi Yar?]

 

 

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Un giornalista di Repubblica parla della pratica degli scudi umani tanto cara all’esercito di Kiev e viene subito attaccato non solo dai guerrieri da tastiera filo-NATO, ma anche dal Presidente del Comitato Atlantico Italiano Fabrizio W. Luciolli:

https://twitter.com/paologbrera/status/1555189258582999040

«Fallout nucleare del rapporto di Amnesty International sull’Ucraina. Il giornalista di Repubblica Paolo Brera ha un sussulto di coscienza e parla apertamente di scudi umani usati dai militari ucraini. Subito viene sguinzagliato il cane da difesa NATO Fabrizio Luciolli che lo accusa di bere troppo e gli consiglia di fare una scuola di giornalismo. Per chi non lo conoscesse, Luciolli non è solo il presidente del Comitato Atlantico Italiano, ma anche membro della succursale italiana di Integrity Initiative, l’organizzazione clandestina dell’intelligence britannica creata allo scopo di difendere la narrativa NATO e piazzare persone di provata fede atlantista nei media con scopi di sorveglianza, raccolta di informazioni sui colleghi, disinformazione, dossieraggio e intimidazione. La succursale italiana al momento della sua creazione comprendeva oltre a Fabrizio Luciolli, Vittor Franco Pisano, Jason Wiseman, Beppe Severgnini, Jacopo Iacoboni, Alvise Armellini» (Laura Ru).

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