Burattinai e Burattini. Ardern, Macron, Milei, Trudeau e Klaus Schwab. The Exposé.

11 Marzo 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo breve articolo di The Exposé, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione. 

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Esplorando il programma Young Global Leaders (YGL) del World Economic Forum, possiamo analizzare la profonda influenza che gli ex allievi di questa prestigiosa iniziativa esercitano nel plasmare le narrazioni e le politiche globali.

Il programma, sotto la guida del tedesco Klaus Schwab, seleziona meticolosamente individui che mostrano un eccezionale potenziale di leadership in vari settori.

Sebbene l’obiettivo sia apparentemente quello di promuovere una coorte impegnata a migliorare lo stato del mondo, un’interpretazione più oscura potrebbe mettere in discussione la concentrazione di potere e influenza tra pochi eletti e le sue implicazioni per la democrazia e l’autonomia globali.

Uno sguardo ravvicinato all’influenza distopica

Emmanuel Macron, Justin Trudeau e Jacinda Ardern sono figure emblematiche del successo dell’YGL nel collocare i suoi ex allievi in posizioni di potere cruciali.

Questi leader, con le loro politiche progressiste e la loro leadership carismatica, incarnano anche l’influenza sottile e pervasiva di una rete di élite globale.

I critici di una prospettiva distopica potrebbero sostenere che la loro ascesa riflette non solo il merito individuale, ma anche il potere del grooming e del networking delle élite, sollevando preoccupazioni sul processo democratico e sulla diversità di pensiero nella leadership globale.

Emmanuel Macron

La rapida ascesa di Macron, il più giovane presidente francese, da funzionario governativo relativamente sconosciuto all’apice della politica francese, potrebbe essere considerata un esempio dell’influenza del programma YGL.

Il suo mandato è stato caratterizzato dagli sforzi per riformare l’economia francese e rafforzare l’Unione Europea.

Tuttavia, vista attraverso una lente distopica, la leadership di Macron evidenzia anche le sfide del globalismo, con proteste diffuse e disordini sociali sotto la sua amministrazione che segnalano uno scollamento tra la visione dell’élite globale di unelecterd e la realtà della popolazione.

Justin Trudeau

Il primo ministro canadese Trudeau, noto per il suo impegno in questioni come il cambiamento climatico, l’uguaglianza di genere e i diritti dei rifugiati, esemplifica anche l’ideale di leadership globale promosso dall’YGL.

Tuttavia, i critici potrebbero indicare le controversie della sua amministrazione, tra cui le violazioni dell’etica e le critiche sulla gestione dei diritti degli indigeni e delle politiche ambientali, come indicative delle complessità e delle contraddizioni che sorgono quando gli ideali di leadership globale si confrontano con le realtà nazionali e locali.

Jacinda Ardern

La leadership empatica e autoritaria di Ardern, in particolare all’indomani della sparatoria nella moschea di Christchurch e durante la pandemia COVID-19, è stata lodata a livello globale.

Tuttavia, da una prospettiva distopica, la sua ascesa e l’adulazione che riceve potrebbero essere percepite come emblematiche di una tendenza più ampia verso un consenso globale sulla leadership e sulla definizione delle politiche, che potenzialmente soffoca il dissenso e gli approcci alternativi alla governance.

L’incubo distopico

In questa visione distopica, il programma YGL, pur promuovendo un’innovazione e una collaborazione senza precedenti, coltiva inavvertitamente una classe omogenea di leader globali.

Questo gruppo di élite, legato da esperienze e ideologie condivise, potrebbe inavvertitamente mettere da parte voci e prospettive diverse, portando a un mondo in cui le politiche e le priorità sono sempre più scollegate dalla base.

Questa concentrazione di potere tra un’élite globale potrebbe sollevare questioni esistenziali sulla sovranità, l’autonomia e la democrazia.

L’influenza esercitata dagli ex alunni del Forum economico mondiale, in grado di superare i confini nazionali e di influenzare la politica globale, sottolinea la tensione tra gli ideali di governance globale e il principio di autodeterminazione.

Conclusione

Se da un lato il programma Young Global Leaders del World Economic Forum contribuisce innegabilmente a sviluppare individui di talento in grado di affrontare le complesse sfide globali, dall’altro un’interpretazione distopica invita a riflettere sulle implicazioni di tale influenza concentrata.

Ci spinge a considerare l’equilibrio tra leadership globale e responsabilità locale, la diversità di pensiero nei corridoi del potere e la sacralità dei processi democratici in un mondo sempre più interconnesso.

Questa esplorazione serve sia come condanna che come promemoria della necessità di vigilare su come coltivare e potenziare la prossima generazione di leader.

Dopo tutto, Klaus Schwab ha recentemente confermato che il World Economic Forum si sta infiltrando nei governi di tutto il mondo proprio mentre parliamo.

(N.d.R.: Schwab nel video contenuto nell’articolo originale fa riferimento esplicito al presidente Argentino Milei).

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14 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    Se conservassi l’innocenza di un bambino potrei sorridere sul fatto che un certo leader si dichiari globale, come se le sue soluzioni per i problemi “globali” quali il Covid o la discriminazione di genere dovessero essere, Ipso Facto, in virtù della sua leadership, condivise anche da chi vive a migliaia di km di distanza, quindi cresciuto con una diversa cultura e, ad oggi, rappresentato da altre forze politiche.
    PS Gli errori ed i mali del presente offrono una prospettiva diversa per osservare la scelte del passato e scoprire, almeno ex post, perchè siamo arrivati fin qui. In questo senso la Storia è maestra di vita. E’ solo necessario un po’ di impegno ed umiltà per distinguere la strada giusta da quella sbagliata.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Più che perchè, direi come e in quale sequenza. Spesso la causa di una serie di eventi, sta fuori dagli eventi e al di sopra degli eventi stessi. E per conseguenza gli uomini non imparano niente dalla loro stessa storia.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Un bel campionario di burattini… ma burattini assassini!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Se il mondo si ostina a contrapporre ai piani eversivi e criminali del WEF e dei suoi “carismatici” accoliti la cosiddetta “sacralità dei processi democratici” è,
    ,sinteticamente, già fo…to. O il mondo segue l’esempio degli abitanti di Ninive (Libro di Giona), o l’ira di Dio – in cui solo sussiste la vera sacralità – non mancherà di far sentire i propri giusti effetti. Quando nelle leggi e nella società vengono legittimati e praticati tutti e quattro i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio a suo tempo Egli risponde. Ancora più urgente, questo
    intervento è reso necessario dall’aperto tradimento di chi dovrebbe essere la sua voce. Dio è Amore, e proprio per questo è La Giustizia.

  • luca ha detto:

    Definire Macron, Arden e Trudeau “individui di talento” è fuorviante, sono solo lacchè delle multinazionali. Tra non molto le popolazioni occidentali saranno costrette ad aprire gli occhi e per loro sarà l’inizio di un’ingloriosa fine.

  • Nathan ha detto:

    Interessanti spunti si trovano in A. Brindolo, “Arsch mit Ohren: Chaos Schwab zwischen Biographie und Komödie”, Grotesque Verlag, Bad Homburg 1998 (trad. it. “La testa aguzza del crucco che puzza: il foro di Davos e il buco di Schwab”, LaMazza, Perugia 1999).

    • Marina Biscuola ha detto:

      Gran bel libro, l’ho letto in italiano qualche anno fa. Forse Brindolo insiste un po’ troppo sul carattere intrinsecamente pederastico della galassia davosiana, anche se il capitolo “Contranatura naturans e contranatura naturata” si può considerare un caposaldo della critica alle teorie transumaniste.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Questo è un talento sprecato. Perché non scrivere qualcosa di divertente che pubblicherei? Garantisco la riservatezza…

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    -Esplorando il programma Young Global Leaders (YGL) del World Economic Forum, possiamo analizzare la profonda influenza che gli ex allievi di questa prestigiosa iniziativa esercitano nel plasmare le narrazioni e le politiche globali.-

    Giochino. Scambiando tre parole il risultato l’è praticamente e casualissimamente l’istesso.
    Emmanuel Macron. https://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Macron#Biografia
    Justin Trudeau. https://it.wikipedia.org/wiki/Justin_Trudeau
    https://fr.wikipedia.org/wiki/Coll%C3%A8ge_Jean-de-Br%C3%A9beuf
    Jacinda Ardern. https://www.jesuits.global/2020/10/01/covid-women-and-peace/
    -Un altro articolo sostiene che le leader politiche donne di tutto il mondo hanno fatto meglio dei loro coetanei uomini nella lotta contro il coronavirus. Tra questi ci sono Jacinda Ardern (Nuova Zelanda), Angela Merkel (Germania,) Tsai Ing-wen (Taiwan,) Katrin Jokobsdóttir (Islanda) che hanno agito rapidamente e a beneficio dell’intera popolazione dei rispettivi paesi.-
    Klaus Schwab. https://vanthuanobservatory.com/2022/09/20/benvenuti-nellinferno-della-quarta-rivoluzione-industriale/
    -Schwab cita uno scienziato italo americano, James Giordano,che ha dichiarato che “Il genoma è il campo di battaglia del futuro”. Questo Giordano è professore presso il Dipartimento di Neurologia e responsabile del Programma di Studi di Neuroetica presso il Centro di Bioetica Clinica della Georgetown University, una università cattolica, diretta e amministrata dalla Compagnia di Gesù. È altresì membro del Comitato consultivo per la neuroetica, la legalità e le questioni sociali della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), un’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.-
    Ecc.ecc.
    Joe Biden. https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/la-spinta-dei-gesuiti-per-riformare-il-cattolicesimo-americano-dopo-trump-wh2bwyk9
    Bill Clinton. https://it.wikipedia.org/wiki/Bill_Clinton#Anni_universitari
    Mario Monti. https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Monti#Infanzia_ed_istruzione
    Mario Draghi. https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Draghi#Infanzia,_educazione_e_carriera_accademica
    Ecc.ecc.ecc.ecc.
    Se avete tempo divertitevi. Chissà com’è, un fil noir nella trama si trova sempre.
    https://www.dirittiglobali.it/2012/09/linternazionale-dei-gesuiti/
    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/cos-open-society-soros-ha-finanziato-i-gesuiti-papa-1890164.html
    https://www.marcotosatti.com/2022/01/10/google-soros-e-bill-gates-pagano-per-far-tacere-i-cattolici-anti-siero/
    Complottisti di tutto il mondo, andate a candidarvi con l’Unione di Centro.

    Per chi vuol approfondire il nihil sub sole, e per chi ancora crede nella favola dell’ateismo. L’unica e sola è: “quale”.
    http://www.domenicomassano.it/2017/05/gramsci-la-chiesa-e-i-nipotini-di-padre.html
    -(…) “Sulla fede-fiducia in determinati valori culturali e nelle istituzioni che li incarnano poggia il potere invisibile che ciascuno di noi si porta dentro e che ci fa agire in un modo e non in un altro perché fortemente persuasi che sia giusto comportarsi in quel modo. Questo potere invisibile il Gramsci giovane lo chiamava prestigio e, nei Quaderni, lo chiamerà egemonia”.
    Approfondendo ulteriormente il punto e costruendo un’interpretazione “originale” e “trascendente” del concetto di egemonia che Gramsci avrebbe ammirato nel modello ecclesiastico, consolidatosi, in particolare, grazie alle capacità dei gesuiti, l’autore presenta il cuore della sua tesi: “La Chiesa cattolica è assunta nei Quaderni come esempio paradigmatico di fede-egemonia ben riuscita.-
    -Il tentativo di Gramsci di capire come permettere la critica e il superamento filosofico del senso comune e della religione, si traduce nella proposta di una filosofia capace di rimanere a contatto con “i semplici”, e di trovare in questo contatto la radice delle proprie riflessioni facendosi, così, vita. Questa proposta passa attraverso l’analisi critica dell’organizzazione ecclesiastica e lo smascheramento di alcune “strategie” che hanno permesso la conservazione del potere religioso soprattutto per opera dei gesuiti.-
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=10771
    -Tuttavia l’unità vagheggiata da Gramsci e Togliatti tra basso ed alto non si è verificata entro la filosofia della prassi, ma sotto la guida della grande omologazione consumistica degli anni Cinquanta-Ottanta del secolo scorso, e sotto la ispirazione non del marxismo e degli eredi di Gramsci ma del radicalismo, dei media e del libertarismo che per non pochi aspetti costituisce il nuovo senso comune in Europa che salda “semplici” e intellettuali.-

  • Margotti ha detto:

    Direi che l’articolo fa un uso eccessivo del condizionale, anche se lo si può capire.

    • Rosalba Faresti ha detto:

      Potrebbe anche essere, ma a prima vista non direi. Anche perché il condizionale sembrerebbe ormai desueto e ben pochi sarebbero in grado di servirsene accostumatamente: i più penserebbero che converrebbe optare per l’indicativo, anche se così finiremmo per privarci di un modo verbale molto prezioso.

      • Margotti ha detto:

        Lei si riferisce forse al congiuntivo, che è sempre più desueto, vista l’ignoranza che fuoriesce dalla scuola pubblica nazionale. L’uso del condizionale in questo articolo è sinonimo di prudenza che è comprensibile ma, allo stato dei fatti, superata.

        • Mariarosa Facessi ha detto:

          Che il congiuntivo stia vivendo una fase di declino? Che un tempo la gente se ne servisse più diffusamente? Che il condizionale sia stato invece usato nell’articolo per semplici ragioni di cautela? E sia!