Buddha, Gesù, Due Voci un’Unica Esperienza Spirituale. Quanto è Vero?

17 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione, su segnalazione di un amico fedele del nostro sito, B.D., questa intervista apparsa su Settimana News, a cui diciamo grazie per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

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Raffaella Arrobbio è l’autrice del volume Fratelli spirituali. Gotama il Buddha, Gesù il Cristo. Due voci, un’unica esperienza spirituale (Gabrielli editori, 2023). Laureata in Filosofia e in Psicologia, ha svolto attività di psicoterapeuta, lavorando nell’ambito della psicoterapia cognitiva coadiuvata da Training Autogeno, floriterapia di E. Bach, e visione della logoterapia di V. Frankl. Studiosa del Buddhadharma da molti anni, ne ha intrapreso anche la pratica, con la guida personale di un maestro tibetano, di scuola Kagyupa del buddhismo Vajrayana. Nel tempo si è accresciuto il suo interesse per il dialogo tra il Buddhismo e il Cristianesimo, nell’approfondimento dei testi. L’intervista è stata curata da Giordano Cavallari.

Raffaella, nel suo libro, lei ravvisa analogie tra le vite di Gotama il Buddha e di Gesù il Cristo: quali?
La prima analogia che salta subito in evidenza riguarda le ‘tentazioni’, un momento che è presente in entrambe le vite. Satana per Gesù nel deserto, Māra per Gotama seduto sotto l’albero dell’Illuminazione: entrambi i démoni alla fine, vinti, si allontanano. La similitudine tra i due racconti ha il sapore di un mito archetipale, che ci parla della lotta interiore che in ogni essere umano avviene tra le tendenze egoiche e appropriative e la rinuncia ad esse, rinuncia che apre alla dimensione di coscienza detta ‘risvegliata’ in linguaggio buddhista, l’evangelico Regno dei Cieli.

Altre analogie che riscontriamo nei racconti delle due vite riguardano l’infanzia: concepimento miracoloso, nascita da una madre che eccelle per virtù, persino il fatto che entrambi nascono mentre la madre è in viaggio. Episodi sovrapponibili sono anche quelli dei saggi e sapienti che riconoscono l’eccezionalità del bimbo che é nato. Questi racconti li troviamo, per Gesù, nei Vangeli canonici (e non); per Gotama sono narrati ad esempio nel Buddhacarita di Aśvagosha. Un’altra analogia importante riguarda la vita itinerante, l’insegnamento continuo ad ogni tipo di persona, senza limitazioni da regole e pregiudizi.

Ritiene che possa darsi qualche influenza storica tra le due figure?
Conosciamo l’esistenza di contatti tra la cultura ellenistica e il buddhismo, in particolare nel Gandhāra, affascinante cultura sorta nella zona tra gli attuali Pakistan settentrionale e Afghanistan orientale. Di ciò esistono reperti sia artistici sia testuali.

Tuttavia, non mi risulta che esistano prove archeologiche o scritturali che evidenzino un contatto tra monaci buddhisti e la Palestina dei tempi di Gesù; e nemmeno mi sembra attendibile l’ipotesi che Gesù stesso sia stato in India o in altre località del Medio Oriente ad apprendere l’insegnamento del Buddhadharma.

L’insegnamento di Gesù, in tutta evidenza, sorge dall’humus della fede ebraica, penetrando il senso interiore dell’osservanza della Legge e donandoci così un insegnamento di validità universale.

Non è, secondo me, necessario ipotizzare contatti diretti tra i due mondi, per spiegare l’affinità di insegnamento tra Gesù di Nazareth e Gotama il Buddha.

A un livello più profondo, interiore, il motivo può essere trovato nell’affinità di esperienza trasformatrice che entrambi hanno fatto, conoscendo quella dimensione oltre la coscienza ordinaria, caratterizzata da pace e amore che, entrambi, si sono adoperati ad indicare ad altri.

Sotto qualunque cielo e in qualunque tempo storico, chi entra nella dimensione ‘al di là’ dell’ordinario, fa la medesima esperienza, e questo perché la possibilità di questa esperienza risiede nell’interiorità umana, in qualunque tempo e luogo.

***

Lei li ritiene, dunque, “maestri archetipi”: quale l’archetipo spirituale?
Essi sono – per usare le parole del filosofo Karl Jaspers – ‘personalità paradigmatiche’: esempi e modelli della massima potenzialità umana. Mostrano a tutti che è possibile un’umanità caratterizzata da amore, non violenza, compassione, equanimità, se soltanto si abbandona quel – purtroppo ancora abituale – piccolo e miope sguardo sulla realtà e si lascia agire la nostra autentica essenza umana: ciò che davvero siamo in essenza.

La fiducia certa che nell’umano esista una possibilità, che può essere realizzata, di trasformazione ed evoluzione: questa a me sembra la base comune delle due figure e dei due insegnamenti di cui parla.

Gotama il Buddha e Gesù il Cristo, come lei sostiene, non avrebbero trasmesso dottrine – intese quali filosofie o teologie organiche – bensì esperienze molto simili. Può spiegare?
L’esperienza dell’Essere, l’esperienza della Realtà che si vela e si nasconde nel superficiale divenire, l’esperienza di una conoscenza che è spontaneamente amore universale: è l’esperienza del Regno dei Cieli in termini evangelici, e l’esperienza del ‘non nato e del non divenuto’ in termini di Canone buddhista. È l’esperienza, quindi, di ciò che in India si denomina il Risveglio: letteralmente uno svelare ciò che copre il ‘tesoro nascosto’ in tutti noi.

Nella interiorità di ogni essere umano sussisterebbe, dunque, una ‘essenza trascendente’. Da quali passi canonici lei lo desume, nelle due vie?
Il ‘tesoro nascosto’ è un’immagine che ricorre in entrambe le Vie, ad indicare la potenzialità di radicale trasformazione a cui ho accennato: una potenzialità presente in ogni essere umano.

Questa potenzialità inerisce l’interiorità stessa, non è al di fuori di noi. Troviamo in entrambe le Vie anche l’esempio del seme che, per piccolo che sia, una volta seminato cresce e diventa un grande albero: sono esempi questi, di quella condizione – il Regno dei Cieli, il Nirvāna ovvero lo Stato di Buddha – in cui l’essere umano diventa ciò che è, ossia la realizzazione della potenzialità da sempre inerente all’umano, anche quando non vista.

Felicità e infelicità – o sofferenza – nel vissuto dell’esistenza da cosa dipenderebbero, secondo i Maestri? Come è possibile uscire dalla infelicità?
Nell’enunciazione buddhista delle 4 Nobili Verità è affermato molto chiaramente che l’origine del dolore è la brama, quella sete inesausta paragonata, ad esempio, allo spasimo di ‘pesci in un torrente quasi all’asciutto’. A causa di questa sete incessante di avere, possedere, trattenere, gli individui compiono azioni che generano sofferenza ulteriore, in un perverso circolo vizioso: il samsāra, appunto.

Nei vangeli troviamo esortazioni a non perseguire comportamenti di avidità, di appropriazione, di attaccamento al posseduto, poiché l’importante non è questo, bensì ‘cercare il Regno dei Cieli’. Dunque, in entrambi i casi, sembra che l’indicazione sia: l’insoddisfazione radicale intrecciata all’esistenza e le sofferenze di ogni genere che tutti conosciamo, dipendono da attaccamento e desiderio incessante, da atteggiamenti di appropriazione e avidità. In ultima analisi la sofferenza dipende da un unico regista: l’ego le cui modalità relazionali sono prevalentemente il desiderio di appropriazione, l’attaccamento e, per ciò, l’aggressività.

***

Il Nirvana indicato dal Buddha e il Regno di Dio indicato dal Cristo sono, dunque, un po’ la stessa cosa: raggiungimenti dell’esistenza?
A me così sembra. Sono espressioni – culturalmente determinate dalle due diverse realtà storiche, sociali, religiose – che indicano quella stessa Realtà che di per sé è indicibile, che è al di là di ogni tentativo di spiegazione, conoscibile soltanto nell’esperienza interiore dello svelamento di quel ‘tesoro sepolto’ di cui ho detto.

Lei distingue tra “raggiungimento” e “percorso”: quale sarebbe il comune percorso, cristiano e buddista?
L’abbandono dell’io: “Chi vuol essere mio discepolo, rinunci a sé stesso” (Lc 9,23) e “Recidi l’amore verso te stesso” (Dhammapada, XX, 285). Identica è la prescrizione di un percorso che è di abbandono: lasciare, rinunciare alla modalità egoica di vita e relazione.

Ci parli, ancor più, del “distacco da sé”: cos’è? Come si consegue?
Il distacco è un’esperienza, non è una conoscenza intellettuale. È l’esperienza interiore che sorge dall’abbandono della modalità dell’ego. “Colui che ha attaccamento, non è libero”, recita un testo buddhista (Samyutta Nikāya, 3.1.6.1).

Distacco è liberazione pure da ciò che si detesta, nel senso di non voler reagire con l’aggressività e la creazione di conflitti a ciò che ci appare come negativo, o nemmeno a ciò che è, di per sé, davvero negativo.

Come conseguire il distacco? Io penso si possa dire che non avviene una volta per tutte, ma in ogni istante, nel quotidiano, passo dopo passo: “Vigila su di te, e non appena trovi te stesso, rinuncia al tuo io”, ci spiega Meister Eckhart.

Cos’è, allora, la meditazione e cos’è la preghiera? Sono la stessa cosa?
Il vocabolo (bhavāna) che noi traduciamo con ‘meditazione’, nel suo senso originario significa ‘coltivazione’ della mente. Coltivare il giusto atteggiamento mentale per realizzare il distacco richiede una continua attenzione, una vigilanza continua per cogliere gli stati mentali ed emotivi che si affacciano alla mente e abbandonare quelli ‘non salutari’, coltivando e facendo crescere gli stati cognitivi ed emotivi ‘salutari’.

“State attenti a voi stessi” (Lc 17,3) esorta Gesù; lo stesso consiglio pervade tutto l’insegnamento del Buddha. Entrambi conferiscono un’estrema importanza al ‘restare svegli’, al non cadere nel sonno dell’inconsapevolezza.

Su questo punto troviamo parole simili, ad esempio: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non cadere in tentazione” (Lc 22,46) e “Levatevi! Alzatevi! A che scopo continuare a dormire?” (Sn 332). Quindi, c’è necessità di un’attenzione continua per tagliare alla radice la tendenza ad afferrarsi all’io e al ‘mio’: questa è in effetti la pratica del ‘distacco’.

Per quanto riguarda la preghiera, essa non sembra – per come è presentata nei Vangeli – così lontana da un atteggiamento meditativo tipico della pratica che troviamo nel buddhismo: se leggiamo quel passo in cui Gesù consiglia a chi vuol pregare – “ritirati nella tua stanza, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è presente nel segreto” (Mt 6,6) – a me sembra un’indicazione di atteggiamento meditativo. Poi è chiaro che nel Buddhadharma esistono molti più dettagli riguardo il come condurre una pratica formale di meditazione di consapevolezza. Tuttavia, non è la pratica formale sufficiente a conseguire la meta: la consapevolezza – allenata nella meditazione formale – deve intrecciarsi alla vita quotidiana, sempre.

Nelle due Vie, quindi, è ugualmente centrale l’importanza ‘salvifica’ della consapevolezza attenta, ben esemplificata nella parabola evangelica delle vergini sagge e di quelle stolte: le ultime, a causa dell’inconsapevolezza o distrazione, perdono la possibilità di entrare nel Regno dei Cieli (Mt 25, 1-13).

***

Le emozioni, i sentimenti, i desideri terreni, sono tutti da estinguere? Causano sofferenza?
Se siano motivo di sofferenza o meno dipende essenzialmente dalla presenza o meno del distacco dall’egoità. Non si tratta di non provare alcun sentimento o emozione, bensì di provarli senza modalità appropriativa: l’io e il mio sono la causa della sofferenza, non certo un sentimento in sé.

Cosa resta, secondo lei, del concetto di Dio, di ciò che è sacro, del fine ultimo della esistenza e della storia?
Penso si possa dire che tutto questo mio discorso sia un discorso sul Sacro: sulla possibilità che -seguendo questi insegnamenti – il quotidiano ordinario si trasformi in Sacro; la vita ordinaria diventa epifanica.

Quali sarebbero gli effetti etici sulle persone e sui popoli per queste vie spirituali?
La regola d’oro generale – “non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te” – che nell’insegnamento evangelico troviamo ampliata nel “fate agli altri quello che volete sia fatto a voi” (Mt 7,12 e Lc 6,14), è presente in entrambe le Vie. Ciò apre alla autentica possibilità di relazioni fondate su condivisione, amore, equanimità, non violenza.

Quale affinità di compassione, amore-carità e libertà tra buddismo e cristianesimo?
L’amore per il prossimo, senza attaccamento a sé e alla propria vita, è la fondamentale, unanime, indicazione in entrambi gli insegnamenti. Identificando sé agli altri, ‘si coltivi una mente di sconfinata amorevolezza’ verso tutte le creature: così consiglia il Buddha (Sn 149-150), esattamente come Gesù in “ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,39).

La chiave di volta è, di nuovo, l’abbandono dell’attaccamento all’egoità: dall’abbandono discende – spontaneamente – l’amore incondizionato, la compassione incondizionata, la libertà dai legami opprimenti e divisivi.

Ciò dovrebbe produrre un mondo migliore, ad esempio, radicalmente non violento?
Certamente. “Mai si placa l’odio con l’odiare: con il non-odiare si placa” (Dh, I,5) e “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano” (Lc 6,27-28).

Dobbiamo tener presente che la motivazione altruista è alla base di tutto il percorso nella Via buddhista: il praticante è fin dall’inizio sollecitato a rivolgere al bene di tutti gli esseri, nessuno escluso, il proprio desiderio di conseguire il Risveglio: non per sé, ma per tutti. Da ciò possono discendere soltanto azioni rivolte al bene altrui e attente a non creare sofferenza agli altri.

La stessa attenzione a non creare sofferenza agli altri ma, al contrario, agire per il bene altrui dovrebbe essere anche proprio dell’atteggiamento di chi segue il dettame evangelico. Franz Jägerstätter, il contadino austriaco che nel 1943 è stato messo a morte per essersi rifiutato di combattere a causa del suo credo cristiano, e beatificato nel 2007, è un esempio di ciò che sto dicendo.

Dobbiamo sperare che un giorno o l’altro non avremo più soltanto casi isolati, e le precise istruzioni dateci dai due Maestri verranno prese più sul serio da tutti noi. In queste istruzioni è racchiusa la possibilità di un mondo davvero incommensurabilmente diverso e migliore dell’attuale.

***

Quali sono, secondo lei, i caratteri del nostro tempo che – forse senza voce – invocano questi insegnamenti?
Non è difficile rendersi conto di quanto il nostro mondo stia purtroppo andando in direzione opposta rispetto a questi insegnamenti, con i risultati catastrofici che stiamo vedendo, ogni giorno.

Secondo me, sarebbe utile e prezioso rivedere l’idea di essere umano che abbiamo costruito: chi siamo noi veramente? Siamo soltanto un corpo e una mente condizionati da fattori materiali di ogni genere, oppure siamo anche e soprattutto qualcos’altro?

Ascoltiamo quanto hanno da dirci questi due Maestri, le cui parole sono ancora ben vive, per comprendere che è possibile un salto evolutivo che disancori la nostra coscienza dalla visione ristretta in cui ci siamo chiusi, soffrendo e generando sofferenza. Possiamo ancora scommettere che quel ‘tesoro nascosto’ di cui ci parlano i nostri Maestri sublimi esista veramente, decidere di cercarlo, per il nostro e l’altrui bene.

Nel suo libro scrive che il “Buddha illumina l’insegnamento evangelico”. È così per lei? E può essere per molti?
Così è stato per me. È stato davvero illuminante scoprire il senso delle parole di Gesù grazie a quelle del Buddha. Forse una conoscenza reciproca dei due insegnamenti – a partire dalla conoscenza dei loro testi base – potrebbe essere molto utile a molte persone che non sono soddisfatte, nel loro anelito di spiritualità – dalle ‘solite prediche’.

Nel novembre scorso si è svolto a Bangkok un incontro cristiano- buddhista sul tema ‘Karuna (compassione) e Agape (carità) in dialogo per la guarigione di un’umanità e di una terra ferite’. Tra i temi, anche lo studio dei rispettivi testi per una maggiore conoscenza reciproca e soprattutto per indicare ‘vie di guarigione’ all’umanità contemporanea.

Lei auspica una conoscenza e una pratica del buddhismo nel cristianesimo e nella stessa Chiesa cattolica?
Certamente non è utile proporre corsi di ‘meditazione’ o di ‘mindfulness’ nelle scuole o nelle parrocchie! Questa strada, che alcuni intraprendono, non cambia granché nella persona e nella società. In un mio libro di un paio di anni fa – La meditazione tra essere e benessere – ho mostrato come sia inutile e spesso controproducente praticare la meditazione in modo del tutto avulso da un contesto etico di base e dalla coltivazione di attitudini mentali positive e altruiste.

Ritengo sia molto utile invece una proposta di educazione ‘emotiva’ centrata sullo sviluppo di empatia, compassione, comprensione dell’altro, tolleranza, risposta non violenta alle provocazioni. E questo, di nuovo, farebbe incontrare l’insegnamento cristiano con quello buddhista, a specchio l’uno dell’altro, nella fondamentale indicazione dell’amore quale via della relazione umana.

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155 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    Caro Rolando,
    perdona, ma poichè la numerazione dei Salmi è stata cambiata- ne ignoro i motivi-, puoi indirizzarmi con maggiore precisione ai numeri attuali cui le singole composizioni da te citate fanno riferimento? O meglio, citarne l’incipit?

    • Rolando ha detto:

      Consiglio il testo della -BIBBIA EBRAICA INTERLINEARE- 14 SALMI . Ebraico. Greco – Latino – Italiano. Edizioni SAN PAOLO.
      Tutta la bibbia ebraica qui tradotta è di enorme interesse. Mancano ancora al completamento dello sforzo editoriale Esdra e Neemia vol 23 e 1 e 2Cronache vol. 24.
      Interessante è la lotta interna allo stesso “gruppo” cattolico paolino…. Qui non dico altro. Testi costosi ed alcuni esauriti. La stessa collana tradisce una battaglia nella propria storia ! Ma lasciamo. Attenta a non sbagliarti perché le bibbie paoline sono infinite. La striscia in alto delle sopracopertine sono di 3 colori: arancione, rosso e verde. Cioè:Torah, Nèviim, Ketuvim.
      Noterai i cambiamenti di comportamento del testo italiano a proposito del termini ebraici EL ELYON ELOHIM YHWH OLAM ecc… Ti farai una cultura in merito. I salmi più sconvolgenti sono, a mio parere, q82 [LXX 81], 78 ( di cui il v2 citato nel vangelo di Mt) [LXX 77] e il 136 [LXX 135] dove si spiega in cosa consiste l’amore di YHWH per sempre. Qui dove YHWH non viene tradotto in italiano con Signore come correttezza vorrebbe stando alla LXX e al testo latino lì paralleli, ma resta YHWH (diversamente che per altri libri dove viene tradotto Signore!. E già da qui si vede che il Dio cattolico romano non è un Dio cattolico e non lo può essere così come Ricci, Martini e papa Francesco hanno dichiarato. Retroguardia ad avanguardia perché quelli in mezzo capiscano.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Rispondo tardi perché sono stato troppo impegnato. “ il Dio cattolico romano non è un Dio cattolico e non lo può essere così come Ricci, Martini e Papa Francesco hanno dichiarato”: grazie per la risposta che penso sia stata ad Adriana1. Comunque è vero che Dio non è cattolico, ma è altrettanto vero – magari per lei non sarà così – che il DIO DEI CATTOLICI, che è quello dei Cristiani, E’ IL VERO DIO in quanto si è rivelato direttamente.

        • Rolando ha detto:

          Caro don Pietro Paolo, speravo una risposta al mio intervento a lei rivolto del 28 Febbraio 2024 alle 18:13
          circa l’invocazione ad EL di Gesù “cristiano” sulla croce ed il salmo 78 versetto 35 e la menzionata citazione di Mt 13,35 a conferma del fatto che Gesù conosceva bene questo salmo, o chi scrivendo per lui, anche in vita.
          Circa il Dio cristiano romano cattolico, vedo che anche lei, giocando con le parole, e forse senz’avvedersene, conferma che non è cattolico come Ricci, Martini e papa Francesco. Grazie ed infinite benedizioni anche a TIM BERNERS-LEE che il primo agosto del 1991 ha inventato il collegamento www ( mondo immenso rete / word wide web ) come ricorda una lapide al Cern di Ginevra che ci permette di comunicare alla velocità della luce sulla Terra tutta, nell’Universo e quanti vi abitano già e vi girano ed un domani forse sceglieranno dove trascorrere giorni felici. Ed ognuno ha il proprio Dio perché quello imposto dalle dottrine di presunta Rivelazione di salvezza e solo è soltanto un dio assetato di sangue umano. Un dio che insegna all’uomo come fare il tiranno dittatore alla Hitler, alla Putin… ed ai preti loro sostenitori. Tanto per citare due esemplari cui non vanno esenti gli autodafè cristiani cattolici romani papali.

    • Rolando ha detto:

      Salmo 82:
      1Canto. Mizmor Di-Asap. ELOHIM stanti in
      assemblea di EL in mezzo a ELOHIM giudica
      2 Fino a quando giudicherete iniquità e facce di
      empi favorirete? Sela [= pausa].
      3 Giudicate debole orfano misero indigente fate
      giustizia.
      4 Scampate debole e povero da mano di empi
      liberate loro
      5 Non conobbero e non intendono, nella
      tenebra camminano, vacillano tutte
      fondamenta di terra
      6 I0 DISSI ELOHIM VOI E FIGLI DI ELYON TUTTI
      VOI.
      7 EPPURE COME UOMO MORIRETE E COME
      UNO DEI PRINCIPI CADRETE
      8 Alzatevi ELOHIM giudicate la terra poiché tu
      possiedi nazioni
      [9 SCHIERE-ELOHIM DÀI TORNA, GUARDA DAI
      CIELI.]
      1 QpAb Il-I sec.a.C. Abacuc 1, 12 ” Non sei tu
      forse da tempo immisurabile YHWH il mio
      EL, IL mio separato [=santo]? Tu non morirai
      YHWH!”
      Questo è il commento disperato alle parole
      chiarissime del salmo da parte dello scrittore
      ebreo esseno che lo commenta.
      [… e questo il trattato alla presenza
      di SAMAS [Sole] e NUR [Luce]..SIN
      [Luna]..NIKKAL..ADAD di Aleppo…alla
      presenza di EL WA’EJLAN [= di EL che è
      l’Altissimo…]
      Qui mi fermo. Quis habet aures audiendi audiat:
      il canto, salmo, già esisteva presso gli Accadi,
      grandissima civiltà.
      Il salmo 82 è copiatura nella più recente lingua
      ebraica. E la citazione riportata nel vangelo di
      Giovanni e messa in bocca all’ebreo Gesù, è
      errata e fuorviante.
      Inoltre c’è il terribile commento ad Abacuc al salmo suddetto scoperto a Qunram. Altro che massoretico del 1008!

    • Rolando ha detto:

      Il salmo 78 è indelebile nel cuore di ogni ebreo e giudeo e specialmente dell’uomo ebreo Gesù ai suoi tempi, checché ne dica qui il reverendo sacerdote cattolico don Pietro Paolo, il quale osa scrivere qui in questo blog negando o sottovalutando che non ci sia collegamento tra lo EL invocato da Gesù in croce col suo alto grido [ boethos della LXX in questo stesso salmo versetto 35 ] ed il versetto 35 di questo salmo [E RICORDAVANO CHE ELOHIM LA RUPE (LXX: boethos: il grido) LORO E EL ELYON IL RISCATTANTE LORO].
      Non solo. La prova che Gesù ebreo conoscesse e si servisse degli insegnamenti di questo salmo ce la fornisce proprio il vangelo secondo Matteo 13, 35 che mette in bocca a Gesù proprio il versetto 2 del medesimo salmo. E quindi Gesù e lo stesso evangelista erano coscienti della fonte cui si attingeva e ci si riferiva.
      Salmo per di più derivante da miti di origine cananea (vedi Gs e Gdc 6-7). Nel Pantheon della Siria e della Palestina qualcuno è “salito più in alto” ed è chiamato ‘ELJON, l’Altissimo. In Fenicia ad Ugarit, presso gli Aramei ci fu un ALTISSIMO: ‘ELJON tra gli ELOHIM.
      Gli jawisti in seguito hanno ritenuto YHWH/YAH uno degli ELOHIM. Filone di Biblo (attuale Beirut) citato da sant’Eusebio di Cesarea in Praep. Evang. 1.10.15.-29 menziona ‘ELJON e “tradisce”/tramanda, cioè rivela (involontariamente certo!) una verità opposta a quella che lui vuole esporre.
      Non capisco, quindi, i ragionamenti di don Pietro e Paolo, ma comunque rispetto la sua fede e desidero sinceramente che il suo Dio gliela mantenga. Non è la quantità delle parole ( io vecchio e pensionato avrei tutto quel tempo che il buon sacerdote non ha – ha fatto intendere in questo blog ) bensì il ragionamento informato. Molti si sono seduti sulla cattedra di Mosè, ma il suo Yhwh, padre della casa del Signor nostro Gesù Cristo che invoca EL, il suo EL in punto di morte non è un Dio cattolico romano! Casomai è il Dio degli infiniti bei nomi sulla bocca di ogni umano CUI CONTIGIT NASCI INSTAT ET MORI. A chi è capitato in sorte di nascere, similmente sicuramente di morire.
      Et si mane me quaesieris non subsistam (Giobbe pensionato). Ciao caro don Pietro Paolo: “ama et fac quod vis” . “Irrequietum est cor nostrum donec requiescat in te.”

      • Adriana 1 ha detto:

        Rolando,
        ti ringrazio di cuore per la tua confidente liberalità.
        Ora vedrò di studiarmeli. Sapevo già che tradurre ed emendare è anche tradire- per i propri scopi-.
        In tempi, per noi, recentissimi ne fu vittima- strettamente familiare- perfino il povero Nietzsche…Figurarsi quanto è ampia la possibilità di tradimento, lavorando su testi antichissimi scritti in lingue diverse- e con intendimenti differenti- da quelli della civiltà latina o da quella greca di cui, anche i più “ignoranti” sono, “à leur insu”, impregnati… e meno male chè, tra poco, il woke dominerà pure loro.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        ho risposto, più i basso, anche alla comunicazione indirizzatami in risposta da don PietroPaolo.
        Non chiedo la tua approvazione… la mia è solo un’umile indicazione.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        ho risposto, più i basso, anche alla comunicazione indirizzatami in risposta da don PietroPaolo.
        Non chiedo la tua approvazione… la mia è solo una modesta indicazione.
        Quello che egli “combina” nella sua veste- o “persona”, sicuramente in buona fede, di don Chicchi, lo trovo sia
        patetico, sia esilarante. La fretta combina brutti scherzi:
        come si sa : “La gatta frettolosa fa nascere gattini ciechi”…
        Eppure,- come direbbe Antonio-, è sicuramente “una brava persona”.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Caro Rolando, apprezzo la sua grande erudizione, tuttavia credo che la usi in modo forviante. Che la religione ebraica prima dell’esilio aveva tanti punti in comune con quella cananea è stato ampiamente dimostrato anche dall’archeologia. Il che ci dà da pensare che tra il popolo ebraico era presente anche il politeismo. Si dice che C’era un pantheon dove a capo di tutti gli dei ce ne stava uno chiamato “El”. Nel giudaismo post esilio, tuttavia il Dio supremo “El” fu identificato con Jhhw, ma già il libro dell’esodo c’è lo dice. Per cui gli appellativi dati al Dio supremo, El Shadday, Elyon , El Sabaoth , o Se baoth , furono identificativi di Jwhw.. Quindi, è appurato che l’ebraismo antico più che essere monoteista in senso assoluto era enoteista. Tuttavia, sappiamo che Jwhw non tollera adorazioni a dei diversi da Lui: è un Dio geloso. quindi implicitamente la Bibbia ammette altre divinità, ma inferiori a Lui. La Bibbia parla anche di unicità di Jhwh, dovuta alla sua incomparabile e netta superiorità. Col tempo il pantheon degli dei inferiori , cananea o non, tra gli ebrei fu sostituito e corrispose al consesso degli angeli e il posto di difensore del popolo di Israele fu dato a S. Michele arcangelo. Ora per il fatto che lei cita continuamente il Sl 82 , lo mette in correlazione coi frammenti del commento di Abacuc rinvenuto a qumram cercando di smontare la citazione di Gesù riportata da Gv 10, (“forviante “ ?..), convengo che, poiché tutti i salmi più antichi possono contenere materiale grezzo più antico rispetto al testo in uso a noi, anche il Sl 82 lo potrebbe contenere. Ma bisogna anche dire che la citazione di Gesù, “voi siete tutti dei”, al di là di quello che lei vorrebbe dare ad intendere, risente della interpretazione che veniva data al tempo del Signore. Difatti, non viene registrata nessuna reazione dei giudei alla citazione del salmo. Scartata l’interpretazione che gli dei che sarebbe morti come ogni uomo, nonostante fossero tali, era riferito ai demoni, “dei” venivano considerati anche gli uomini, in quanto secondo Gn 1, 26 gli uomini realizzavano la presenza o la manifestazione di Dio. Nel Tanak il termine dio era rivolta al popolo di Israele e in particolare al Sommo Sacerdote. Fra l’altro lo stesso Mose’ un filone del giudaismo, prima ancora di Gesù, estendeva al legislatore il privilegio della divinità ( cfr Es. 7,1) il quale, Secondo il Siracide ( cfr 45,2), Dio lo avrebbe reso uguale agli angeli. Per non citare i testi qumranici.
        Lei, caro Rolando, ha la capacità di citare brani della Bibbia ma le interpretazioni che ne da, spesso, sono azzardate e non calzanti. In ogni caso, al di là dell’evoluzione del pensiero religioso ebraico, che è convogliato in quello che chiamiamo V.T., il tutto trova compimento e verità nel N.T. Veda, per me la religione ebraica ha valore solo perché Gesù Cristo è l’Apice, il compimento, la pienezza di rivelazione di quanto la fede degli ebrei ha costruito nei secoli. Per cui, tutto ciò che nel V.T. può scandalizzare o essere presentato diverso da quello che la Chiesa Cattolica proclama da duemila anni, non mi tange minimamente. Io sono stato, per dirla con S. Paolo, conquistato da Cristo, credo che Lui è morto ed è RISORTO, per cui tutto quello che i suoi apostoli e discepoli hanno detto di Lui per me è ineccepibile. Al di là delle divergenze che abbiamo,comunque, lo ammiro e sebbene Gesù abbia detto di benedire il Padre perché ha nascosto queste cose agli intelligenti e le abbia rivelato ai piccoli, penso e auspico che sarebbe buona cosa che mettesse le sue conoscenze al servizio della evangelizzazione cattolica. Non è mai troppo tardi. Ci pensi. Ogni bene

        • Rolando ha detto:

          Caro don Pietro Paolo!
          Bella la sua testimonianza di Fede!
          A prescindere da questa bella fede, da qualunque grazia speciale e considerazione sia essa stata indotta a “convincerlo” [ e non sto qui a spiegarle la semantica di questo verbo che lega/incatena ] io invece proprio dalle stesse parole del “moktheròs” ne sono allontanato razionalmente, intellettualmente, umanamente. Potrei concordare proprio sul cieco fatto di fede, là dove detto “moktheròs” scrive che il Dio che si è fabbricato ed in cui crede ” fa grazia a chi vuole ed a chi vuole la nega”. Ma è falso anche qui, come dimostro nel seguito.
          Chiuso il paragrafo di queste inutili ciance da farsa semiseria, vorrei porre a lei che è sacerdote una semplice precisa non equivocabile ( si spera) domanda, dimenticando per il momento ogni supporto culturale di formazione.
          Chiedo a lei proprio come “sacer do” “sacrum facere”.
          Ma quale bisogno, io umano potrei mai avere di “salvezza” ed in ispecie quella che dispensa lei e che dovrei pagare col sacrificio della già mia illusoria libertà?
          Cioè non quella di non commettere reati e delitti sanciti da leggi umane per meglio vivere in società, ma quella di non commettere peccati verso il “suo” Dio.
          Non sento alcun bisogno di questa salvezza perché già sono convinto che Dio, il Dio dell’Universo e di tutti gli abitanti in esso ( ricordi il salmo? ), quello non cattolico romano, che attraverso il “cattolico romano” ha insegnato: “DIO HA CURA DI TUTTE LE COSE CREATE E LE CONSERVA E LE DIRIGE AL PROPRIO FINE CON SAPIENZA E SCIENZA E BONTÀ INFINITA”.
          Detto ciò, che salvezza dovrei agognare?
          Dice il Padre Dante: ” fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtude e canoscenza”.
          Dio ci ha già redenti creandoci, da sempre per sempre, con per in (la sua) Energia, non con le nostre fallaci dottrine di sofferenza, paura e morte prima ancora di dimenticarci di respirare.
          Piegati e soffri con me sulle inaudite sofferenze create dalle culture di fede della bibbia ebraica e cristiana e corano. Nel memento dei vivi e dei morti prega e piangi “una cum” questa tragedia del vero dio sulla bocca dell’uomo fallace. Piangi con Francesco. Inerme. Chiedi il dono delle lacrime con l’apposita messa di richiesta e piangendo benedici tutti, buoni presunti tali e cattivi! Chiedi con fede senza credere. Dentro ci sono anch’io. Grazie.

    • Rolando ha detto:

      Per precisione mi riferisco ad un passo in particolare del 27 cm ore 00;00 dell’intervento di don Pietro Paolo.
      Questo:
      “Anch’io credo che Gesù gridò sulla croce “El”, o Eli, o Eloa. Fu l’unica volta, come riportano i Vangeli, che Gesù si rivolse al Padre chiamandolo “El”, in quanto solitamente lo chiamava sempre affettuosamente “Abbà”.
      Forse che solo Gesù chiamò Padre il suo Dio? Significa ignorare tanta documentazione ante!
      Ed EL non poteva essere il Padre cui si riferiva?
      Abbandonare significa semanticamente: dono del Padre, e chiamandolo per nome Gesù sa di essere un dono al Padre, perciò del Padre, a lui votato
      e consacrato.
      Il fatto che non pronunci il tetragramma sacro è perché nessun ebreo poteva pronunciarlo. Pertanto lo invoca come uno degli ELOHIM, quell’Uno che è l’unico per Israele con la proibizione di averne un altro diverso dal nome impronunciabile. Così la vedo io.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Per quanto riguardo l’uso di Gesù di chiamare “ ABBÀ” Dio, c’è tanta pubblicazione a riguardo. L’ebreo non era avvezzo e difficilmente chiamava Padre Dio. In ogni caso, l’atteggiamento di Gesù si distingueva, tanto che il Vangelo di Mc riporta letteralmente questo termine, e anche della familiarità con cui Gesù lo usava. Poteva chiamarlo anche Ssignore, eppure si rivolge a Dio – se lei lo vuole chiamare El non hai importanza- solo con il termine ABBA. Come le dicevo, mai nei Vangeli viene registrato che Gesù lrapportandosi con El l’abbia chiamato Dio.

        • Rolando ha detto:

          Caro don Pietro. Come le dicevo e fa finta di non intendere, chi ha scritto di Gesù, quel preciso Gesù ebreo e Galileo, cui tutti indendiamo riferirci, condannato da Pilato alla croce con l’accusa di Marin, cioè re dei Giudei, lo ha scritto in greco. Tutto in greco! Salvo cinque parole in aramaico e tra queste quella famosa in ebraico del salmo 78,35.
          Il resto solo illazioni e fantasie di “salvezza”. Su questa parola mi riservo di farle una piccola domanda in seguito.

  • 62peppe ha detto:

    Fra Cristo e Budda sono più le dissimilitudini che le similitudini, prima fra tutte che Cristo è Dio e Budda no. Per questo cristianesimo e buddismo sono religioni diverse e inconciliabili ,se si è buddisti non si può essere cristiani e viceversa.

  • stefano raimondo ha detto:

    “…Io Sono la Via…”

    Da cosa deduciamo, di grazia, che nella Via suddetta vi sia uno come Bergoglio (e adepti vari) e non possa essere presente un buddista?

    • Rolando ha detto:

      Stefano Raimondo caro, tu scrivi:
      “…Io Sono la Via…”

      Da cosa deduciamo, di grazia, che nella Via suddetta vi sia uno come Bergoglio (e adepti vari) e non possa essere presente un buddista?

      È molto evidente: dal fatto che questa “Via” è INFINITA VERITÀ ed infinita lunghezza. E quando i suoi discepoli (non Paolo sconosciuto) hanno chiesto a Gesù di svelare loro l’ora del suo termine/traguardo, rispose solennemente che quest’ora, questo termine NON LO CONOSCEVA NEPPURE LUI, che è perennemente nel seno del Padre, ovviamente, secondo uno degli evangelisti!!!
      Di grazia, è una deduzione “demoniaca”?
      Sai tu quanti Bergogli può creare l’Onnipotente? O quanti gliene può permettere a Satana che è al Suo servizio come la Sua parola dimostra ineccepibilmente?

      • Adriana 1 ha detto:

        Rolando,
        per favore, non andartene! Sembrerebbe un ” odi profanum vulgum et arceo”, anche se lo poni al contrario.
        E a me mancheresti…

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Rolando, mi permetta di dirle che di demoniaco c’è il suo atteggiamento. Che cosa c’entra la Via, che di certo essendo Gesù, Dio incarnato, è Verità infinita, con il fatto che il Figlio non conosce l’ora in cui Egli stesso ritornerà ( e non come scrive lei quando arriverà al suo termine, perché il suo Regno non avrà mai fine, cfr Lc. 1, 26-38), oppure dare ad intendere che lo stare del Figlio nel grembo del Padre potrebbe essere falso, visto che ne parla solo un evangelista? Mi pare che lei salti di pale in frasche! Cos’è un modo velato per propagandare un subordinazionismo o una riduzione della portata divina di Gesù di Nazaret? Lei mi pare più vicino ad Ario ed Eunomio che ai cattolici. Fra tutti i padri che hanno interpretato il versetto della non conoscenza, cito Sant’Agostino: “Ciò che dunque dice: non sa, va inteso nel senso che non lo fa sapere; cioè che non lo sapeva così da indicarlo in quel momento ai discepoli”. Se poi l’evangelista Giovanni non le va a genio, le cito un brano che si trova nei sinottici e che per alcuni studiosi era addirittura nella fonte Q: “ Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”. (Mt 11,25-27). La conoscenza reciproca è la condizione di due persone pari in natura.

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro don Pietropaolo,
          ” Dio ci ha creati per CONOSCERLO, amarlo e servirlo in questa vita…” Catechismo di Pio X.
          Qualcosa non “batte” con quanto lei asserisce nel suo ultimo capoverso. Se la autentica conoscenza può avvenire solo tra persone pari, allora l’uomo ( cioè il figlio dell’uomo, qualunque egli sia ) è persona pari a Dio, e viceversa?…oppure si è sbagliato Pio X?

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Dio può essere conosciuto solo da Se Stesso. Un uomo non può conoscere Dio, altrimenti sarebbe Dio. Al di là del significato biblico di “conoscenza”, quello che di Dio noi conosciamo lo dobbiamo al fatto che lo Stesso Dio si è rivelato facendosi uomo ( Gesù Cristo) . Ha parlato e annunciato il Vangelo con un linguaggio umano, ha operato con un corpo umano, ha amato con un cuore umano. Chi ha visto e ha ascoltato Lui, ha visto il Padre. Dio nessuno lo ha mai visto, il Verbo che è nel seno del Padre, Lui ce lo ha rivelato. La nostra conoscenza di Lui è il tanto quanto un uomo può conoscere di Dio anche se dopo, secondo S. Giovanni, lo vedremo così come Egli è (1 Gv) . Se poi per “conoscenza” si intende un rapporto intimo, e quindi un qualcosa che richiama la comunione e l’amore, la nostra conoscenza di Dio diventa “esperienziale” e senza limiti ma nelle categorie del desiderio e dell’amore che non hanno confini) un po’ come quella dei mistici che ricorrono alle immagini, di per sé sempre imperfette, in quanto non possono esprimere con le parole quello che hanno visto e gustato.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro don Pietropaolo,
            grazie della risposta. Quindi si può dire, per logica deduzione, che Pio X si è sbagliato scrivendo, o lasciando scrivere in quella maniera…Lo hanno fatto Santo…
            Che appartenesse anche lui a quella strana “genìa” di mistici che hanno visioni che non sanno descrivere con un linguaggio puntuale e accurato?

          • Rolando ha detto:

            A proposito di demoni, caro don Pietro Paolo, a tutti è nota quella storiella raccontata da Marco che Gesù avrebbe confinato i demoni usciti dall’indemoniato in seguito ai suoi esorcismi nel corpo di cinquemila porci che poi si annegarono, come dervisci danzanti una danza di pazzia, in mare. Naturalmente su preghiera degli abitanti del luogo infastiditi dalla presenza di tali porci a due gambe appartenenti ad una ben nota Legione romana che sul vessillo aveva lo stemma del porco e la cui occupazione del suolo costituiva una indegna permanente blasfemia al capo YHWH col quale vigeva un Patto di fedeltà da un millennio più o meno. Tenendo presente che in tal suolo sacro il maiale non era allevato, né il maschio né la scrofa.
            Sti porci poi, puta caso, si chiamavano pure Legione. Ed in numero su per giù equivalente.
            Ma no! Ciò che vale, ciò che solo è realtà storica è l’allegoria cristiana ad hoc. Ma forse tu riesci ad essere più realistico. Cosa vuoi, o si crede o si ragiona.
            Comunque il demonio, all’età delle elementari, l’ho veramente visto anch’io. Liberi di non crederci.Ho preso paura. Mia mamma non li vedeva, eppure gridavo dalla paura ed ero sicuro che anche lei li vedeva, ma era lì impotente, incapace di liberarmi dal fuoco e soprattutto dal falcetto col quale il demonio cercava di prendere il mio braccio per trascinarmi dentro nel fuoco. “Liberaci dalla disfatta finale”. Poi mi disse: erano vermi! Tuttavia la fede si rinforzò. Io continuai a crederci e ci credo anche adesso. Sì era proprio il demonio che i preti di campagna mi insegnavano con convinzione al catechismo parrocchiale. La mamma mentì: non erano vermi. Non sto narrando barzellette. Almeno fammele valere come quelli che vedono la donna bellissima, la vergine santa. Unicuique suum non praevalebunt.

        • Rolando ha detto:

          Insomma, diciamo, caro don Pietro Paolo, che il Figlio che è nel seno del Padre, con la sua umana risposta, ha lasciato spazi ad ogni illazione, ad ogni fantasia. Diversamente neppure lei direbbe la sua e/o ripeterebbe quella di altri. Per mia consolazione mi cita eretici. Cioè cristiani di altra scuola, di altra chiesa, percui io sono di fatto libero nel mio unico pensiero. E ciò stabilisce una differenza non da poco. Vada tranquillo che la mia ammirazione della sua Fede è sincera e rispettosa, ma per niente convincenti le sue spiegazioni delle parole documentate “in scriptis et non scriptis traditionibus” (dogma tridentino solo materia di comprensione e spiegazione della Chiesa Docente: vescovi ordinari). Lei non rientra in questa categoria. Comunque pazienza. In patientia vostra possidebitis animas vestras. Comunque Dio non è cattolico romano ed il mio Gesù non mi porta solo a Roma, né mi blocca solo in Israele. Non conosce confini terrestri, spazia con gli “oi catoicountes” dell’Universo del salmo 24 ( LXX 23 ) in “conflitto” col verso 35 del salmo 78 in relazione al termine EL messo in bocca a Gesù ebreo inchiodato in croce dai soldati di Roma con la complicità dei sacerdoti sadducei detentori delle scritture. E col salmo 82 per intero ed in relazione alla scoperta del Pesher di Qunram 1Qp AB risalente a molto prima di Gesù.
          Sufficit.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            No, caro Rolando. Mi sta bene anche l’interpretazione allegorica del passo di Marco che ha citato. Tuttavia, non scarto l’ipotesi di un episodio effettivamente accaduto così come narrato, ma alla luce dell’episodio simile, o quasi, narrato da Matteo. La presenza dei porci, sebbene negata sul “sacro suolo” di Israele, può essere verosimile in quanto Gerasa, come anche Gadara, era una città della decapoli che al tempo di Gesù registrava un gran numero di romani e stranieri e quindi per lo più pagani

          • Rolando ha detto:

            Caro don Pietro Paolo .
            “Mi sta bene anche l’interpretazione allegorica del passo di Marco che ha citato.”
            Ma come? Ti sta bene che il Dio incarnato cattolico romano nella persona in carne ed ossa di Gesù consacrato ritenesse indemoniati e porcelli da scacciare, proprio lui che era venuto a salvare tutti e specialmente quelli che neanche doveva cercare come pecorelle smarrite, perché le aveva già in casa?!!!
            Non mi resta che ripetere: “Hai vinto Galileo”!
            Il Galileo che essendo uomo, alcuni Lo hanno fatto Dio. Ma un Dio non cattolico come aveva ben compreso anche l’Imperatore Giuliano in tempi che lui conosceva meglio di noi razionalmente. La Fede è sempre salva, ma senza la ragione desta legittimi sospetti e distanze, umanamente parlando (Fides quaerens intellectum). Dio sta sempre bene purché non si cerchi altro Dio al di fuori di colui che per primo (DIO UNO) ammette e conferma l’esistenza di DUE, TRE, QUATTRO, fino all’infinito di altri Dio. Altrimenti che senso avrebbe la SUA GELOSIA, ben esplicata nel corso della Storia dalla crudeltà delle Istituzioni (in)umane di presunta Rivelazione.
            Ben detto: “Mi sta bene anche” altro! Grazie.
            AB UNO DISCE OMNES. Amen

        • Rolando ha detto:

          Caro don Pietro Paolo, ripeto ancora che ammiro e rispetto la sua profonda fede. Ma le sue risposte sono evanescenti circa quel dogmatico “In scriptis et non scriptis traditionibus” tridentino, i cui soli legittimi interpreti sono i vescovi ordinari ed il vescovo di Roma compreso. Lei non ne fa parte intrinseca, ma solo ausiliaria. Lei arzigogola ed evade. Se chi ha fatto dire a Gesù che Gesù è il figlio che è nel seno del Padre e nessuno lo conosce meglio di lui, ma ad una precisa domanda dice che neppure in tal realtà funzionale lui può saperlo perché è un segreto del padre, quello è un appartenente ad una scuola-chiesa ed a me non resta che essere eretico, cioè appartenere ad un’altra scuola-chiesa cristiana assieme ad altri od anche tutta mia. E la libertà di pensiero è salvaguardata. Sono demoniaco nel senso di daimon, forza di pensiero. Il demonio non esiste nella bibbia ed il Satan altro non è che una funzione di EL-YHWH. Il mio Dio non è quello andato a Roma, né quello rubato ad Israele, ma resta quello del salmo 24 (23 per la LXX) cioè quello dei “catoicountes” dell’Universo. Quanto a Gesù, credo al suo grido, emesso stando inchiodato nudo sulla croce dai soldati romani in combutta coi sacerdoti sadducei collaborazionisti, e riportato nella sua lingua: EL. E ti chiedo di spiegarmi il versetto 35 del salmo 78 che ogni fedele ebreo del Patto doveva “ricordare” e che Gesù ricordava. E poi il salmo 82 alla luce del Pescher di Abacuc risalente a prima di Gesù Cristo e scoperto a Qumran: 1Qp Ab, commento al salmo 82 versetto 7.
          Ciao. Non evadere e non spiegare come i preti in chiesa che non possono essere interrogati con domande o come ha fatto Benedetto XVI sottraendosi alle libere domande della Sapienza. La fede? È innanzitutto fiducia in se stessi senza sottrarsi al libero scambio dei pensieri origine di ogni civile progresso. Non progredi est regredi. Lo so che la fede è un atto di fiducia. Mia mamma mi diceva:” Fiol, mi lasso che I preti I diga, mi go el me Signor”. Ma mi me piase anca qualcossa de più!

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            X Rolando: Non penso di essere stato evanescente nelle mie risposte. Ho cercato, per quanto possibile in un ristretto spazio di un blog, con la mia fretta di sempre ( non sono un pensionato), dire l’essenziale. In quanto cattolico e ministro della Chiesa credo che le verità rivelate si trovano “in libri scriptis et sine scripto traditionibus”. Per cui credo che “Gesù è il Figlio che è nel seno del Padre” perché lo scritto in cui si trova questo versetto, il Vangelo, è stato riconosciuto dalla Chiesa di sempre come ispirato, memoria apostolica, e quindi rivelazione. Per quanto riguarda la domanda della non conoscenza del giorno e dell’ora del suo ritorno, prima di rispondere le chiedo se sa che Gesù di Nazaret è Persona divina con due nature quella divina e quella umana che ha assunto da Maria Vergine. Pur essendo il Figlio di Dio, lo vedrebbe un Gesù uomo che conosce nel e con il suo intelletto umano ogni cosa? Un tale essere non sarebbe uomo. Per cui non mi meraviglio per il fatto che Gesù non sapesse o non volesse rivelare, per i suoi fini, un fatto a venire dicendo di non sapere. Per quanto riguarda la Bibbia, le ricordo che per i cristiani essa è formata dal V.T e dal N.T. e se nell’ A.T. satana non viene presentato con tutte le caratteristiche che troviamo nel Nuovo ( bugiardo,ladro, assassino …) resta sempre disgiunto dagli angeli, i soli che vengono chiamati “figli di Dio” e non lui ( cfr il libro di Giobbe). Dire tuttavia che è una funzione di Dio è blasfemo perché mette in Dio un aspetto malefico. A limite si può dire che anche lui è soggetto al dominio e comando di Dio, in poche parole, viene usato per i suoi progetti traendo il bene dalle sue opere nefande. Nel pensiero cristiano, il daimon, pagano, corrisponde al demonio. Io credo invece all’opera dell’angelo custode. Il suo Dio è quello che è “”, o fatto andare, a Roma ed è stato rubato agli ebrei, il mio è il Dio che Gesù Cristo mi ha fatto conoscere che, caso strano, come il suo è il Dio dell’universo ma che è anche Padre, Padre perché ha un Figlio. Anch’io credo che Gesù gridò sulla croce “El”, o Eli, o Eloa. Fu l’unica volta, come riportano i Vangeli, che Gesù si rivolse al Padre chiamandolo “El”, in quanto solitamente lo chiamava sempre affettuosamente “Abbà”. Forse stava pregando col Sl 21, o forse meglio la spiegazione la trova in S. Paolo che vede nel Crocifisso il reso peccato senza aver fatto peccati, colui che si addossato tutta la maledizione e per questo non sente la presenza beatificante del Padre. Ricordi poi che Gesù, come scrivo sopra, è anche uomo. La invito a leggere il libro di Moltman, Il Dio crocifisso, non importa se l’autore è un protestante. Non capisco poi il nesso del versetto 35 del Sl 78 con la morte di Gesù? Vuole insinuare che Gesù cerca Dio e si rivolge a Lui solo perché sta per essere ucciso? La Vita del Gesù uomo è tutta indirizzata al Padre, come lo è in quanto Verbo dall’eternità, e soprattutto nel momento della sofferenza, come ogni uomo, cerca aiuto e conforto : “Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek.” (Eb. 5, 7-10). Anche per il v. 7 del Sl 82 alla luce del Pescher di Abacuc, non vedo che tipo di spiegazione si possa dare, non li vedo collegati. Lei sa che nel V.T., oltre agli angeli, anche i re e gli uomini giusti venivano chiamati figli di Dio. Eppure sono morti come tutti gli altri mortali. Anche Gesù è morto, come ogni uomo, ma essendo Figlio di Dio è risorto e vive la vita immortale.
            Caro Rolando, come gli ho scritto altrove, lei può pensare e credere quello che vuole, può “ appartenere ad un’altra scuola-chiesa cristiana assieme ad altri od anche tutta mia”, ma una cosa è certa: non può definirsi cristiano e tanto meno cattolico. Le rammento che per essere cristiano non basta essere battezzato, ma bisogna credere in Dio, Uno e Trino, e che la Persona del Verbo si è Incarnata, morta, risorta e ascesa al cielo. Credo! Per quanto riguarda la mia fede, le assicuro che non sono un fideista e non sfuggo alle domande intelligenti; a quelle stupide e polemiche, a volte, mi rifiuto di rispondere. E’ vero che Tertulliano dice “ credo quia absurdum”, ma anche “Credo ut intelligam, intelligo ut credam” ( S. Agostino). Ogni bene

          • Rolando ha detto:

            Caro don Pietro Paolo , tutto quasi bene. Gli stessi insegnamenti avuti in Seminario, tra i più tradizionalisti, dalla prima media alla terza liceo da prima dell’apertura fino a prima della chiusura del pastorale Vaticano II.
            Quanto a ciò che scrivi, torno a citare sant’Agostino: ” EGO VERO EUANGELIUM NON CREDEREM NISI ME AUCTORITAS SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE COMMOVERE “.
            Quanto poi alle Scritture, legga bene e vedrà che in esse si parla anche di “spirito buono e di spirito malvagio di Dio” e Gesù a confermare solennemente ogni parola con i più piccoli segni che la compongono.
            Le allegorie sono l’essenza di ogni romanzo che soddisfa singolarmente o meno. Resta che Dio certamente, assolutamente non è cattolico romano per chi non soddisfa che sia così.
            Immagini che Dio ci inviti al banchetto della vita e ci offra un piatto con del cibo per vivere che non ci soddisfa, o non soddisfa anche solo alcuni degli seduti a mensa. Che farebbe lei se fosse quel Dio? Non penserebbe, per allegorica verosimiglianza, di scusarsi con l’invitato e di chiedergli: preferisce qualcos’altro?
            Questo è Paradiso: godere della felicità dell’altro. Dell’altro Gesù, pure figlio di Dio. Non amore della verità; ma verità dell’Amore.

          • Rolando ha detto:

            Caro don Pietro Paolo, mi riferisco principalmente al suo lungo intervento del 27/02 delle ore 00.
            Noto che non ha una ferrea preparazione teologica dal fatto che nell’unica Persona umana del Verbo incarnato Gesù Cristo ammette due volontà, due diverse conoscenze. Ma a parte queste cose in cui si ingarbuglia (secondo me) e che per me sono pure fantasie da romanzo, c’è un passaggio che mi ha molto interessato ed è questo:
            “Anch’io credo che Gesù gridò sulla croce “El”, o Eli, o Eloa. Fu l’unica volta, come riportano i Vangeli, che Gesù si rivolse al Padre chiamandolo “El”, in quanto solitamente lo chiamava sempre affettuosamente “Abbà”.”.
            Dice INGANNANDO: “Fu l’unica volta”. Vero è che aggiunge “come riportano i Vangeli”, ma questa non è una giustificazione dell’esplicito INGANNO.
            Infatti Gesù non parlava in greco, né in latino e tanto meno leggeva in Sinagoga la LXX! Gesù conosceva l’ebraico e parlava un dialetto aramaico.
            Non vedere quindi un collegamento naturale, di memoria storica dei figli di un popolo, in questo caso Israele, tra il salmo 78 tutto col suo culmine nel versetto 35 col grido in croce dell’ebreo Gesù, prigioniero dei Romani, riportato da evangelisti che scrivono solo in greco, significa solo mentire o autoingannarsi.
            Prima di scrivere “l’unica volta” personalmente e
            razionalmente ci avrei pensato molto a fondo, anche se la scusa “secondo i vangeli” e la sua interpretazione fideistica la salva comunque sempre al di là di qualsiasi ragione per una fede.
            Lasciamo stare Paolo, che fonda un vangelo tutto “suo” su sbarchi tra gli anelli di Saturno. Grazie.

    • Rolando ha detto:

      Stefano Raimondo carissimo, non pensi tu che una tua controrisposta mi potrebbe aiutare? Non sei tu convinto che a Dio nulla è impossibile?
      Che, come sta scritto, si servì anche di una mula per parlare? Non sto affibiando un ruolo a chicchessia, credimi; sto continuamente cercando: tutti abbiamo un ruolo ed un ruolo che rientra nel mistero del Dio.
      Mi sembra di non aver espresso un pensiero denigrante, ma un’affermazione di Gesù-Dio secondo la testimonianza di Gv.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        “Non sei una goccia nell’oceano. Sei un intero oceano nella goccia” ( Rumi ).

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          x Adriana: credo che in qualche modo ho già risposto. Papa Pio X non si sbagiava perché l’uomo è stato creato per vivere con Dio e partecipare della sua beatitudine. Gesù stesso dice che la vita eterna è conoscere Dio e lo stesso Gesù. Le conoscenze sono di tanti tipi… Certamente Gesù non parla di una conoscenza intellettuale. Resta sempre che una conoscenza piena, completa e perfetta di Dio la possiede solo Lui, il Padre, il Figlio, che vive nel seno del Padre, e lo Spirito Santo che ne scandaglia anche le profondità, per dirla con S. Paolo. L’uomo conosce Dio non andando a scuola , ma per la fede e unendosi a Lui con amore

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro don Pietropaolo,
            lei mi sta rispondendo in una maniera alquanto contradditoria. In buona sostanza afferma che Gesù ha detto alcune cose, ma ne sottintendeva altre.
            Significa che, oltre all’insegnamento essoterico, ne riservava ai più capaci quello esoterico? Lo hanno sostenuto in molti ed ora pare che lo sostenga anche lei. Altrimenti come si spiegherebbe- ad esempio- l’affermazione di Gesù che nessuno, prima di Lui aveva veduto il Padre in faccia?
            Chi era “quel” Padre? Non certo l’Elyon o l’ El Shaddai o il Tetragramma dell’A.T.. Abramo e Mosè l’avevano pur veduto e con lui avevano parlato e contrattato…Ezechiele ci dialoga per rassicurare gli esiliati che “Quello che sta in alto” si è intenerito, rispetto agli esordi… era diventato più umano. Col tempo, si sa, anche i più furiosi “individui maschi di guerra”, -come era chiamato Lui-, smorzano il fuoco che li anima.
            E dunque, quale sarebbe la verità della Tradizione a cui sarebbe obbligatorio prestare fede? Quella di: “Un mobile esercizio di metonimie, di metafore e di antropologismi: in breve una somma di relazioni umane
            trasposte ed adornate poeticamente e retoricamente e
            che, dopo lungo uso, finiscono con l’apparire a un popolo salde, canoniche e vincolanti”? ( F. Nietzsche ).

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        ” Mettere in gioco se stessi e perdersi è aldilà di qualunque religione./ La religione cerca grazie e favori/
        ma coloro che li rischiano e li perdono sono i favoriti di Dio/ non mettono Dio alla prova/ né bussano alla porta di guadagno e perdita “. ( Jalal al-Din Rumi ).
        Caifa o Kai’apha era certamente un uomo di religione.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          X Adriana: Credo che la risposta se la sia data proprio lei. L’unico che ha visto Dio e che lo conosce pienamente è il Verbo eterno, o per dirla con Gv , il Figlio. L’Elenion, l’El Shadday e lo stesso Jhwh …. rivelato nel V.T. era un Angelo: “ La Legge poi è stata data per mezzo degli angeli, i quali si servirono di un intermediario” (Gal 3, 19); “ passati quarant’anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente” (At 7, 30); “ Egli è colui che nell’assemblea del deserto fu intermediario fra l’angelo che gli parlava sul monte Sinai e i nostri padri. Egli ricevette le parole di vita per darle a noi ( At. 7, 38). Dio per gli ebrei era il Totalmente Altro e in quanto tale comunicava con gli uomini attraverso intermediari celesti. Nell’Angelo del Signore che assume prerogative proprie di Dio, molti vedono il Verbo di Dio. Gesù è è il Dio che si rende visibile che manifesta l’invisibile Dio (il Padre). Non ci sono discorsi di Gesù riservati solo ad alcuni, la sua Parola e per tutti, comprese i discorsi parabolici. Piuttosto , c’è Un invito fatto da Gesù : stare attenti di non dare le cose sante ai porci e le perle ai cani. Un consiglio che se non si segue ne conosciamo bene le conseguenze. Ogni bene

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro don PietroPaolo,
            ogni bene anche a lei. Siamo tutti battezzati).
            La sua risposta mi fa comprendere come mai lei confidi soprattutto nei Malakim e come, con l’ausilio dei testi paolini /o sauliciani, lei interpreti la figura di Gesù come fosse quella di un “robusto” e “combattivo” Malakim.
            ” Gli angeli governavano male il mondo perchè ognuno voleva la supremazia; perciò Egli venne per stabilire le cose in ordine. Discese trasfigurato, fattosi simile alle Virtù, alle Potenze, e agli Angeli, per poter apparire tra gli uomini come un Angelo, sebbene Egli non fosse un uomo, si è creduto che Egli abbia patito in Giudea, mentre Egli NON ha patito ” (Giustino martire,- Prima apologia dei Cristiani- 23,3 ).
            Lei deve, inoltre, esser rimasto travolto da alcune definizioni di Paolo/Saulo come, ad es.: quella del Gesù del Pleroma e della lotta ( o, anche, al contrario, della sumpatheia con gli Arconti.)
            Io mi pronuncio in favore della libertà dell’intelletto
            ( quando c’è ), anche del suo.
            Però, però…individuare un Gesù come un Proteo, mi pare eccessivo. Neppure al più allucinato degli Gnostici sarebbe passato p’ a capa…
            Se l’Istituzione non avesse, -ecumenicamente-, dato le perle ai porci, non sarebbe esistita.
            La fretta…Nessuna Mamma o Nonna le ha mai ricordato che “la gratta frettolosa fa i gattini ciechi”? Un vero Peccato.

          • Rolando ha detto:

            Non posso che confermare ogni parola che scrive qui Adriana 1 nel suo intervento.
            Ed aggiungere dell’altro a conferma, ma è inutile.

  • il Matto ha detto:

    Pace e bene a tutti 😁😁😁😁😁

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Ohh! Complimenti! Riflessioni “profonde” di persone sedicenti cattoliche (almeno alcune,) , ma ..
    lo sono poi veramente? Ah… dimenticavo che si credono tali perché vanno a guardare o partecipare alla Messa in latino. GESÙ, per il vero Cattolico, È VERBO INCARNATO DI DIO ,che, pur rimanendo Dio, ha assunto la nostra natura umana in vista della salvezza realizzata pienamente con il sacrificio della Croce. Fuori di Lui non c’è salvezza e nessuno va al Padre Dio se non per mezzo di Lui. Lui è l’Unica Via. la Verità e la Vita e tutti quelli che sono venuti prima di Lui ( e aggiungo) e dopo di lui e si pongono come Vie di salvezza, sono falsi e bugiardi. È vero che verita si possono riscontrare anche in altre religioni (i semi del Verbo), ma GESÙ Cristo , che è il Verbo eterno, è l’unica Verità . Questo è la fede tesoro della Chiesa che il mondo e il suo principe sta cercando di demolire. L’attacco a Gesù Cristo, una volta proveniva dal di fuori della Chiesa, oggi lo troviamo tra le nostre file.

    • Rolando ha detto:

      Caro Don Pietro e Paolo, questa tua affermazione:
      “L’attacco a Gesù Cristo, una volta proveniva dal di fuori della Chiesa, oggi lo troviamo tra le nostre file.” è falsa, intrinsecamente falsa.
      Nessuno attacca Gesù Cristo dopo la sua morte in croce. Dopo che l’uomo Gesù ebreo, incriminato di essere “Unto”, è stato giudicato e condannato e vilmente attaccato con chiodi, completamente nudo, alla croce dal Potere giuridico romano nella persona di Ponzio Pilato (nominato nel credo cristiano come nessun’altra persona al mondo da duemila anni in qua). Ad essere attaccata è la Chiesa che confessa qualcosa in più e di diverso su Gesù Unto, cioè Malkut. Ed una volta i cattolici romani del loro depositum fidei vedevano i persecutori come persone cieche ( vedi una preghiera del vecchio venerdì santo! ) che la assaltavano dal di fuori di essa ( vedi Mt 16), ADESSO invece è dal di dentro, dagli stessi cattolici romani “accecati” forse da troppa luce. Ma se ci pensiamo bene quest’ADESSO è ancora lo stesso ADESSO di quel Gesù ebreo che le diverse fedi o punti di vista su di lui hanno creato dall’inizio fino alla fine di un ADESSO. Anche se secondo Filone è un’empietà ritenere quest’uomo, perdipiù ebreo, Dio, tuttavia è sempre e solo la questione del Dio INFINITO ed UNO che tormenta o acquieta ogni pensante umano. Is 45,7.

      • don Pietro Paolo ha detto:

        Caro Rolando, il mio Gesù come quello dei veri cattolici è quello biblico-ecclesiale. Gesù non è solo l’Unto di Dio, il Cristo, ma il Verbo eterno fatto carne (cfr Gv 1, 1.14). Gesù non è il Malkut (termine non presente nel N.T., ma proveniente dalla Kabala), ma il SIGNORE, il Kyrios, Adonai. Lei dice che “nessuno attacca Gesù Cristo dopo la sua morte in croce”, niente di più falso. Prova immediata : le sue teorie su Gesù non sono un attacco alla Sua divina Persona? Un Cristo, come lo dipinge lei, magari profeta o maestro, non dispiace a nessuna religione, nemmeno a satana. Ma il Cristo- Dio, il Signore dei Signore e Re dei re, questo sì che il mondo e i suoi non lo digerisce e non lo vuole. Se gli apostoli e discepoli avessero predicato un Cristo di questo genere, non avrebbero certamente subito il martirio. Credo che la strada che lei è qualche altro ha intrapreso – ammesso che lei sia cattolico, almeno formalmente – ha un nome ben preciso: apostasia. E l’apostasia annunciata da Paolo e anche dalla Madonna a Fatima, è quella che caratterizza in modo speciale il nostro tempo. A me quello che dice Filone o qualche altro filosofo di Gesù compreso il suo giudizio interessa molto, ma molto relativamente. La questione del Dio infinito ed unico che nella Persona del Verbo si incarna e si rende Salvatore non mi tormenta per niente. Anzi mi mette gioia. Mi fa amare Gesù di più e mi apre orizzonti insperabili e, se apparentemente impossibili, realizzabili: “a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. Per questo ho dedicato e consacrato gioiosamente la mia vita a Lui. Mi giudichi come vuole, (credulone, bigotto…), non mi interessa. Questa è la fede della Chiesa che mi è stata data e che io abbraccio con convinzione e zelo. Per cui proclamo a tutti con tutte le mie forze, prima come cristiano e poi come ministro, che Gesù Cristo, il Nazareno crocifisso – risorto, è il Signore, l’unico Signore,: Yeshua Adonai (Adonai :Voce usata esclusivamente dagli ebrei come appellativo di Dio). CATTOLICI, SVEGLIATEVI! Non lasciatevi turbare da vangeli diversi da quello che gli apostoli ci hanno predicato e che i nostri padri ci hanno tramandato. (Cfr Gal 1, 6-12). Ogni bene

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro don PietroPaolo,
          ma se il suo Capo dice che Dio non è cattolico, lei che fa?,
          l’apostata?

        • Rolando ha detto:

          Caro don Pietro Paolo tu mi domandi:
          “Le sue teorie su Gesù non sono un attacco alla Sua divina Persona?”
          Risposta: Tu lo dici.
          E così mi sento soddisfatto anche per la risposta che non è stata pubblicata. Un sacrilegio in meno verso questo divino blog. Grazie a tutti.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Caro Rolando, lei può pensare di Gesù quello che vuole. Se ne sono dette e se ne dicono tante su di Lui! Perciò… Il suo pensiero, che non è nuovo, magari potrà situarsi in una delle sette giudeo- cristiane che pullulavano in Palestina subito dopo l’era apostolica, ma non può situarsi certamente nell’ambito del cristianesimo cattolico-ortodosso che è apostolico. Veda, per me a tutti è lecito, e a volte doveroso, dissentire su tante cose, ma non sull’essenziale, e per un cristiano, soprattutto se è cattolico e prete, l’essenziale è credere in Gesù, il Figlio Incarnato di Dio, e quindi Persona divina: “Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi” (1 Gv 2,24) e io, e coloro che servo nella Chiesa, rimango obbediente alla fede degli apostoli e della Chiesa di sempre così come c’è l’ha tramandata. Negare Gesù Cristo, l’incarnato Verbo del Padre e sua perfetta Immagine e rivelazione ( fra tante cfr Gv 14, 7-14), o interpretarlo in modo riduttivo, sminuisce la portata salvifica dell’annuncio cristiano e ciò è diabolico. Un Cristo che è una delle tante vie che portano a Dio non è quello proclamato dalla Chiesa. Già l’apostolo metteva in guardia i suoi discepoli e dava un criterio di discernimento: “Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.” (1Gv 1, 22-23). Il Pater noster, che è il fine di ogni cosa, lo si raggiunge attraverso l’unica via, Gesù Cristo (cfr 14,6) e se io o altri possiamo chiamarlo “Padre nostro” lo è perché “Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! “ (Gal 4,6).
            Detto questo, quello che non capisco è l’atteggiamento di persone che “vanno” a Messa -non importa se in quelle V.O. – e danno ragione a lei. Forse perché non sanno neanche loro a quale confessione appartengono, lo dimostra il fatto che preferiscono andare a messa dove si recita “una cum” senza specificare “chi”, o riducono Dio a seguace di una confessione, magari quella cattolica, quando la stessa confessione cattolica -che ritengo la vera – deve finalizzare il suo culto a Dio senza farlo diventare un suo adepto. Forse lei, Rolando, che a quanto ho capito non è cattolico, può almeno per questo essere d’accordo col Papa nel dire che Dio non appartiene a nessuna confessione, neanche a quella cattolica. Dio è Dio e basta. Noto fra l’altro che i cosiddetti “tradizionalisti”, che dicono di avversare il modernismo, usando questo tipo di metodo “scientifico”, “purificando” le verità intramontabili della fede da tutto il lavorio ecclesiologo, abbracciano spudoratamente quanto dicono di combattere. Il loro tradizionalismo consiste solo nel partecipare alla Messa V.O.? Boh..
            Scrivo questo non per essere polemico, ma per un dovere che ogni cattolico dovrebbe avere. Ogni bene nel Signore

          • Rolando ha detto:

            Caro Don Pietro Paolo.
            Capisco. Fanum. Profanum. Fanum, il “sacro commercio” di cui scriveva la grande Santa Teresona d’Avila.
            Sa perché viene sempre meno gente nel sacro negozio? Perché la merce soddisfa sempre meno i clienti.
            Non spetta a Dio “soddisfare” noi empi e superbi, umili finti, ma noi cercare Lui, ciascuno con le proprie forze personali che ci dona. Non è un commercio che offre posti di lavoro e spettacoli vecchi o nuovi, ma un gratuito self service. Hic et nunc. Ciao. Ti ammiro
            MAPAN.A( )A. Re vieni!

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro don PietroPaolo,
      ma non mi ha detto il suo Papa che Dio mi ama come sono?
      E quindi… se a me piace Haendel o Bach, che mi fanno sentire più vicina a Dio e , invece, Lei ama U Bono e i Maneskin per il medesimo motivo, stia tranquillo perchè Dio ci ama entrambi.

      • Rolando ha detto:

        Cara Adriana 1, ho risposto a don Pietro Paolo e sono in attesa della controrisposta. Non pavento l’errore perché so che “errando discitur”. Non è mia intenzione indurre in tentazione nessuno. Il soggetto agente è il PATER NOSTER: la nostra amata e amante motivazione di esistenza.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Maranâ thâ’ , Vieni, Signore Gesù

        • Rolando ha detto:

          ” MAPAN.A( )A ” (codex B) di 1 Cor16,22.
          “Alla fine dalla folla disposta in cerchio tutt’attorno si levò una strana acclamazione di MAPIN – questo si dice che è il nome che in Siria indica il RE perché sapevano che Agrippa I era oriundo della Siria e regnava su buona parte della Siria” (Filone. In Flaccum 39).
          [ Qui addirittura vari codici informano: “ΒΑΡΑΒΒΑΣ / ΒΑΡΑΒΑΣ / ΚΑΡΑΒΑΣ” il nome di uno smemorato di Alessandria che girava nudo per le vie della città e venne preso per fare una parodia di contestazione ad Agrippa I, che per avversità atmosferiche dovette sostare nel porto di Alessandria prima di ritornare nel suo regno col ridato titolo di RE da Claudio].
          Pertanto “MAPAN.A( )A” significa “RE TORNA”.
          βασιλεία του θεοΰ = malkut ha shemaim cioè MASHIAH.
          C’è poi anche l’ammissione del cattolico Agostino Merk circa i due MASHIAH IC in Mt27,16-18.
          Il IC detto KC cioè Unto è il “MAPAN” oppure “MAPIN”.

  • Rolando ha detto:

    Nel lungo elenco dei papi romani, si annovera un PAPA GALLO I.
    A quando un PAPA GALLO SECONDO?

    • Il Misopappagallo ha detto:

      Papa Gallo secondo non ci sarà, perché, com’è noto, non possono esserci due galli in un pollaio. In compenso ci sono in circolazione molti Pappa Galli, alcuni dei quali si divertono a scrivere eresie anticattoliche nei blog cattolici.

  • Rolando ha detto:

    “Dicevano di non vedere un bambino di cinque anni ma un demonio”
    TANTUM RELIGIO POTUIT SUADERE MALORUM.
    Mio Dio come è possibile questo?!
    Mio Dio come è possibile che Israele che ha subito tante sofferenze anche nei suoi bambini, tante ne renda ed ai bambini soprattutto!?
    “Chi salva una vita salva il mondo intero”. Dicono e non fanno tutti quanti!
    Ma il Dio è sulla bocca dei più fanatici sempre… Soprattutto se POSSONO. Se hanno il Potere bruto!
    TANTUM RELIGIO POTUIT SUADERE MALORUM.

  • Adriana 1 ha detto:

    Bene: la sequenza, divenuta casuale, delle differenti risposte è diventata una vera opera d’arte Dada.

  • E.A. ha detto:

    —Il Cristianesimo è l’Unica Religione ad essere stata all’uomo Rivelata… Rivelata da Cristo Gesù, Incarnato, Morto e Risorto! — Cristo È l’Unica Via per Arrivare al Padre:” Io Sono la Via, la Verità e la Vita”.—-Credere in Lui È, perciò, Via, Verità e Vita!. — Nessuno è Obbligato a Credere!. — Chi Crede è Chiamato a Servire! — Nessun discepolo/servitore Supera il Maestro!. — Nessun Servitore è Senza Peccato! —— In un piccolissimo lembo di Terra, Gesù ha Percorso Tutte le Vie, (Gaudiosa, Luminosa, Dolorosa, Gloriosa), Tranne quella del Peccato, ed ha intrapreso tutte le strade ( di città, di villaggi, di mare, di collina, di montagna, di deserto, di folle osannanti e accusatorie, di solitudine…) affinché Fosse Egli da Esempio ed ogni credente in Lui Trovasse nella propria vita e nelle vie intraprese, che includono il peccato, la Via per Ricongiungersi a Lui… attraverso gli Abbondanti Doni, che Ci Ha Fatto, e che sta a noi ed alle nostre continue libere scelte, usufruirne e far fruttare e, soprattutto, Viverli nel Prestabilito e Determinato Tempo che Ci è Dato… ed in Primis, attraverso il Sostentamento Vitale della Santa Eucarestia e di Tutti i Mezzi Offerti e Rappresentati dalla Santa Chiesa, Una Santa Cattolica ed Apostolica, Che Ci Unisce a Lui per mezzo del Suo Vicario sulla Terra, come dal Signore Stesso Voluto e Stabilito!!! “Il fai da te” Non è previsto e contemplato!!!

    • Rolando ha detto:

      Ad E.A..
      “Il Cristianesimo è l’Unica Religione ad essere stata all’uomo Rivelata… Rivelata da Cristo Gesù, Incarnato”.
      Che Gesù chiamato il Cristo come altri umani suoi conterranei sia ” incarnato ” non avvi dubbio alcuno.
      Ogni umano deriva dall’incontro determinante di due cellule mesosoiche che si fondono in una: lo zigote. Tutta chimica che deriva e sussiste in Natura. Senza queste non avvi incarnazione alcuna: anche la fantasia ha bisogno di un Gabriele, letteralmente Forza/Potenza di un EL. Ma per la Rivelazione, l’uomo bugiardo deve scrivere romanzi finalizzati a Poteri di salvezza in guerra tra di loro in nome della verità. Per questo è falso asserire che è l’unica Rivelazione. Il Concilio Vaticano II ha ammesso che un po’ di Verità è stata rivelata a tutte le religioni. E – mi chiedo – chi mai tra gli umani può misurare questo “poco” se nessuno la può contenere intera? Quella dell’uomo è nient’altro che mancanza di conoscenza, secondo il significato di tal parola!
      Anche Putin ha detto citando tanto di vangelo che non c’è amore più grande di chi dà la propria vita per il fratello. Ma non versa il suo sangue. Anzi con l’annientamento fisico dell’ oppositore interno garantisce se stesso con la benedizione del Patriarca.
      Così va il mondo con tutte le sue dolose Rivelazioni.

  • il Matto ha detto:

    Chiedo scusa se insisto:

    a quale Luce è dovuta l’Illuminazione di cui nel Buddhismo?

    Chi vuol rispondere?

    Grazie.

    • Rolando ha detto:

      “Contraria sunt complementa” (Gli opposti sono complementari), così sostiene Fritjof Capra nel suo libro “Il Tao della fisica” ed Heisenberg a rispondergli: “il mio stesso lavoro scientifico è stato influenzato, almeno a livello inconscio dalla filosofia del Tao ed orientale in genere”.
      Il monismo prioritario sostiene che ad essere fondamentale è il tutto come unico Uno, ma bisogna far attenzione a non confonderlo con il monoteismo, il quale sostiene quasi sempre una filosofia dualista che contrappone Dio al Diavolo, il Paradiso all’inferno e così via. Anzi, nella realtà dei fatti espressa dalle dottrine religiose si parla di monoteismi al plurale. Non esiste il plurale del termine “monoteismo” pertanto le tre dottrine di rivelazione monoteistica, in realtà sono niente altro che tre MONOLATRIE. Ognuna adora un Dio diverso perché dicendo: “non avrai altro Dio all’infuori di me” ne ammette l’esistenza e la conseguente Gelosia. E stando ad un passo del Fedro di Platone questi tre Dio: EL-YHWH , ALLAH, LA TRINITÀ non sono neppure BUONI perché sono sempre GELOSI vicendevolmente, come relative presunte rivelazioni scritte documentano.
      Meglio la scritta sul tempio della DEA Neith, Madre e Padre di tutte le cose, a Sais nel delta del Nilo: “Io sono tutto ciò che è stato, è e sarà e nessun mortale mai sollevò il mio peplo”. Ovviamente i mortali delle soddisfazioni sessuali conservate e/o represse. Con le quali generano ed il cui istinto di sopravvivenza è la loro unica e reale RELIGIONE.

  • il Matto ha detto:

    ADRIANA 1
    19 Febbraio 2024 alle 00:04
    Ringrazio, ma io seguo la messa “tradizionale” in latino, dove vien detto solo “cum” senza lo specifico nome.

    Scusa l’impertinenza, carissima Adriana, ma … stiamo pazzianno? Una cum … nessuno?

    Davvero la mente è un abisso: può concepire di tutto e il contrario di tutto … poi viene fuori qualcuno che pretende di avere la verità in tasca.

    Dice bene Takuan: “E’ la mente che conduce fuori strada la mente”.

    Siamo nel caos!!!

    • Adriana 1 ha detto:

      Una cum il Papa…credi che Dio non sappia chi lo è?

      • Adriana 1 ha detto:

        Il Matto,
        e inoltre perchè e per chi ti preoccupi? Non eri alquanto avverso all’Istituzione?

        • il Matto ha detto:

          A parte che non sono “avverso” all’Istituzione ma ai modi (ed è un discorsone), faccio le mie considerazioni da osservatore dell’arena dagli spalti.

      • il Matto ha detto:

        Carissima,

        ALESSIO
        19 Febbraio 2024 alle 13:14
        lo dicono, lo dicono , signora Adriana il nome , ma a bassa voce.

        Volete mettervi d’accordo?

        A parte che chissà che nome dicono, ognuno secondo la fazione a cui appartengono, ma … dici davvero? Che c’entra che Dio lo sa?

        Allora se dico Ave senza dire Maria che male c’è? Tanto Dio lo sa che è Maria!

        Che baraonda!!!!

        • Adriana 1 ha detto:

          Mah, tra Maria e un Papa c’è qualche piccola differenza…
          Ma poi, tu, come “signore” delle incongruenze, non sei contento?

          • il Matto ha detto:

            😄

            Il “signore delle incongruenze” sono io, non tu.

          • Adriana 1 ha detto:

            Allora sarò la “signora delle incongruenze” ( c’è già la “signora di tutti i popoli” ) . Vive la femme! Vive la différence! Suvvia: facciamo felice la Boldrine.

        • Rolando ha detto:

          Penso che si voglia dire che se anche il celebrante non dice il nome di un papa, Dio sa chi è il “vero” unico Papa successore vivo, valido e legittimo di Pietro.
          Ma che importa all’uomo che Dio lo sappia! L’uomo che in questo caso esprime un puro “relativismo” di fede papale, è insoddisfatto, perciò tappa il buco pensando un nome che più gli aggrada! Ciò che in questo intervento mi ha colpito è questa parola “SOTTOVOCE”.
          Essa mi porta sempre là: alla confidenza fatta a me e a mia moglie insieme, di un parroco di una parrocchia della città di Milano. Ferreo tradizionalista fedele ed interessato di quel “SOTTOVOCE”. “Quando dicevo la formula della consacrazione sul pane e sul vino SOTTOVOCE, incurvato, come voleva la norma del messale, io potevo ridacchiare dentro di me e sotto i baffi biascicandola o storpiandola, perché io non ci credevo. O anche non pronunciarla.
          Quando è venuta l’imposizione di pronunciarla in lingua volgare ad alta voce, mi è tornato quasi impossibile camuffare, ma dentro di me rido ancora pronciando quelle formule perché non credo”.
          E perché non lasci? “Quante volte l’ho chiesto al Cardinale, ma sempre mi ha detto di rimanere. E adesso [cioè quando ci disse ciò!], arrivato a questa età [ cinquanta e passa] dove volete che vada a vivere?”.
          SOTTOVOCE siamo “veri”! Ed alquanto miserabili.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando,
            al confronto di questo sacerdote devo dire che giganteggia l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer,
            che, nonostante alcune oscillazioni, ebbe il coraggio di morire da uomo coraggioso.
            D’altra parte, per la volontà di chi, nella Chiesa odierna, uno come lui avrebbe avuto modo di diventare un eroe?
            In letteratura si estolle un altro gigante, seppur “vilain”:
            Ser Ciappelletto, nella prima novella della prima giornata del Decamerone di Boccaccio. Novella non blasfema come possono credere i tanti che non l’hanno letta né meditata.
            Ma noi , in genere, siamo adusi a vivere ed a pensare “sottovoce”, limitandoci a consolanti e reciproche querimonie da tastiera.

          • Rolando ha detto:

            Cara Adriana 1, tu sei una voce limpida e di ampia cultura e visto che ti volevo salutare perché in questo blog sono un sacrilego che osa entrare nel “fanum”, secondo un Caifa di turno, approfitto del tuo accenno al Boccaccio per ridire una cosa concreta. Io ho avuto una zia carissima comboniana che ha avuto il nobel per la missionarietà. È morta ad Asmara sul campo di missione il 21 aprile di due anni fa a quasi 101 anni. Era nata nel 1920. L’ultima volta che è venuta in Itala, e a casa mia, è stato per ritirare questo nobel a Brescia. Era agitata, temeva che i suoi superiori la trattenessero qui. Mi chiese in confidenza cosa io ne pensassi della sua ferrea volontà di ritornare in campo di missione e morire là. Senza titubare le dissi: “zia, il buon Dio ti vuole là dove tu agogni morire”. Lei mi rispose: “Ci vedremo in Paradiso”.
            Le dissi così abbracciandola perché molti molti anni prima le ricordai una novella del Boccaccio, quella del Padre dei tre anelli. La zia mi disse: “A questo non ti so rispondere. Io amo tutti egualmente. Non faccio distinzioni”. Non ho mai dimenticato questa risposta.
            L’ultima volta, prima di ripartire per Asmara, papa Francesco le disse: “Dovresti fare tu il papa al posto mio”. Tutto documentato e trasmesso in TV. Adriana, ti saluto caramente.
            Ad appena dieci anni dai crimini dei cattolici fascisti italiani [ es. Debra Libanos e non solo] l’amore di Dio, forse, la voleva laggiù a riparare. L’amore di Dio che non è cattolico romano soltanto. Ciao.

    • Rolando ha detto:

      “UNA MECUM” Sia per chi pronuncia un cum senza proferire nome, sia per chi ascolta pensando alla sua propria idea: a sé stesso.
      Tutta una umana recita verso l’UNO con cui, in cui, per cui tutto è. Gli umani sono come i mosconi che danzano attorno ad una fonte di luce finché sfiniti, “suicidandosi”, non ci finiscono dentro. Sono dervisci danzanti la speranza di un piacere eterno: la grazia nel suo autentico significato semantico esposto da Pindaro: Piacere/Bellezza. Che il moktheròs di sempre equivoca a piacere per il piacere di ingannare autoingannandosi.
      Levavi oculos meos in montes unde veniet auxilium mihi. Auxilium meum a Domino qui fecit coelum et terram. UNA CUM OMNIBUS.

      • Adriana 1 ha detto:

        Rolando,
        👏👌👏

        • il Matto ha detto:

          Ecco, magari è Rolando che è avverso all’Istituzione, anzi direi che non la considera proprio.

          • Adriana 1 ha detto:

            O-o-o-oh! Ricomincia il tiro al piccione! 🙄

          • Rolando ha detto:

            Io avverso all’Istituzione?
            Caro il mio Matto, leggi e guarda bene da chi ha copiato il compito in classe Paoa Francesco il Grande:

            04.09.16 santificazione di Madre Teresa

            1) “… ha fatto sentire la sua voce ai potenti della Terra perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi.”

            Darwin : “SE la miseria dei nostri poveri fosse creata, non dalle leggi della Natura ma dalle nostre Istituzioni, GREAT IS OUR SIN (grande è il nostro peccato)”.    (Dagli scritti).

            2)  “[… ci aiuti a capire sempre più che…] l’unico  nostro criterio di azione è  l’amore  gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua,  cultura, razza o religione.”

            3)  “Madre Teresa diceva: ‘Forse non parlo la loro lingua, ma posso sorridere’.”
            Io? Condivido.

          • il Matto ha detto:

            Ma quale tiro al piccione?
            Rolando non si presenta forse come papa e fedele della sua chiesa? (ma forse già la parola “chiesa” è di troppo)

          • Rolando ha detto:

            Anche la chiesa del “Depositum fidei” tradizionale e fondamentalista è di troppo in rapporto a Gesù ebreo fedele di YHWH.

  • Adriana 1 ha detto:

    Certo però che tutte queste discussioni mi hanno indotto a riflettere su quanto sia strana l’indole umana…
    Ci sono volute diatribe accanite e feroci per decidere se Gesù fosse stato “creato” o “generato”; Lo si onora e ricorda solo perchè si ritiene che la Sua morte sia stata “utile” alla salvezza dell’umanità e che un Dio si sia “disturbato” a sacrificarsi per l’esclusivo vantaggio della
    creatura privilegiata tra tutte: ossia l’uomo, come singolo e come collettività.
    Se invece si fosse trattato di una “semplice” morte di un “terrestre”, a nessuno- dai suoi contemporanei in poi- sarebbe importato nulla né di Lui, né della sua atroce sofferenza, ritenendola prassi comune e accettabile.

    • Rolando ha detto:

      …….e se il Padre abbia patito col Figlio, inchiodato nudo in croce come un malfattore: cioè i Patripassiani, quelli che sostenendo questa verità volevano rendere il buon Padre, compartecipe alle sofferenze del Figlio nel divino corpo di Gesù!
      No! Questa è eresia! Questi cristiani sono eretici perché non comprendono la Verità del Dio! Ma a dirlo sono uomini che si appoggiano al Potere alla Verità del Potere, come Storia dimostra. Non solo ecco cosa dice un Padre conciliare:
      “ΤΟ ΔΟΓΜΑΤΟΣ ΟΝΟΜΑ ΤΗΣ ΑΝΘΡΩΠΙΝΗΣ ΕΧΕΤΑΙ ΒΟΥΛΗΣ ΤΕ ΚΑΙ ΓΝΩΜΗΣ”
      “IL DOGMA NASCE DAL PENSIERO ED OPERA UMANE”.
      Marcello di Ancira (Ancara 285-374).
      Nominato vescovo prima del 314 quando presiede il Concilio di Ancira (314). Nel 325 partecipa al famoso Concilio di Nicea. Focoso nemico di Ario. Tuttavia egli riteneva che il Regno del Figlio e dello Spirito Santo avrebbe avuto un termine quando le due manifestazioni dell’unica Divinità, il Padre, si sarebbero consegnate e fuse in Essa insieme col Regno.
      Per questo pensiero, non accolto all’unanimità dai Padri, si inserì nel credo il “cuius regni non erit finis”.
      “Il dogma ha sempre divorato i suoi stessi padri!” (Adolf von Harnack).
      Pertanto logica razionale vuole che neppure Dio-Figlio possa patire con noi umani sofferenti; aver compassione. Solo come uomo e come uomo vittima del Potere può dire: ” misereor super turbam”. Ed invitare alla speranza di una redenzione da ogni dogma che si anteponga e contrapponga all’amore in nome di una Rivelazione.

      • Adriana 1 ha detto:

        Rolando,
        in effetti, così come presentato, questo dogma rivela qualche cosa di non molto “simpatico”
        ( inteso etimologicamente ).
        Da un lato: la “scarsa” empatia della creatura umana per il proprio simile; dall’altro, il suo convincimento che solo uccidendo una preda, la più preziosa possibile, sia in grado di garantirsi- in primis- un felice ed eterno Aldilà, che da ultimo- diverrebbe la Nuova Gerusalemme-, ossia, per i salvati, un Aldiqua.

        • Rolando ha detto:

          Già sant’Agostino al suo tempo stilava un elenco ben specificato di una ottantina (non ho sottomano il testo per dirti la cifra esatta in lettere romane), tra cui quella dei Patripassiani.
          Certo ci occorre del coraggio sostenere che Gesù ebreo ci ha lasciato un deposito di fede cristiano ben definito!
          È tutta una lotta per salvare una fede più utile al Potere dell’Imperatore Papa e del Papa Imperatore. Ovviamente “Romano”.
          Se non vado errato sul nome, deve essere stato un certo riccone di nome Montano che circa il 150 d. C. venne a Roma portando con sé sette-otto pergamene di lettere di Paolo… La lettera uccide, lo spirito (libero pensiero?) vivifica. Sì! Ma col nulla obstat quominus imprimatur….poiché ogni Potere costituito viene da Dio.
          L'”apposito Dio”!.

          • Rolando ha detto:

            Esattamente elenca LXXXVIII eresie. Cioè 88 confessioni di Fede cristiana. Mica male per quei tempi!!! E noi ci meravigliamo di oggi!!!
            Il deposito si è bucato col tempo o è nato colabrodo?

  • il Matto ha detto:

    Chi recita a memoria le scritture,
    ma non le mette in pratica,
    è come un mandriano
    che conta le vacche altrui.
    Dhamma Pada

    Chiunque ascolta queste mie parole
    e non le mette in pratica,
    è simile a un uomo stolto
    che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
    Vangelo

    Mandriano impiccione … uomo stolto … siamo lì …

    • Rolando ha detto:

      Perché? Non si può leggere un libro per criticarlo, da “crino” verbo greco e condividere e praticare ciò che è buono per me e per la mia relazione umana con gli altri e rigettare ciò che non condivido perché ritengo porti all’odio, alla separazione ed alla emarginazione?
      Nelle cosiddette “sacre scritture” c’è tutto ed il contrario di tutto. Comprese cose orripilanti.

      • il Matto ha detto:

        Già lo scritto sopra. Sei il papa ed il fedele della tua chiesa.

        • Rolando ha detto:

          Nihil novi sub sole.

        • Martina ha detto:

          È il papa e il fedele, ma soprattutto il propagandista. Entra in un sito cattolico e ci scrive sconcerie su san Paolo e codici fiscali ebraici tipo NZR 🤣 Cosa glielo fa fare? Chi glielo fa fare? Boh!

          • Rolando ha detto:

            Cara Martina. Non nobis, non nobis Domine sed nomini tuo da gloriam! Per questo, ovunque entro!

  • Giampiero ha detto:

    Mi limito su alcuni punti: c’è da dire intanto che l’indagine storico-critica non si è “accanita” sul buddhismo così come invece ha fatto col cristianesimo. Da tale indagine il cristianesimo, lo si può affermare, ha sostanzialmente tenuto. Che Gauthama Siddharta sia esistito sembra non vi siano dubbi ma la sua vicenda storica , i suoi detti e fatti , rimangono immersi nella caligine. Ma ad ogni modo l’esistenza o meno del Buddha storico, Gauthama, non è importante per il buddhismo. Ciò che invece importa è il messaggio, la prassi. Non così per il cristianesimo. Se Cristo non è esistito e , dunque, non è morto e risorto, vana sarebbe la nostra fede.
    Il buddhismo poi, almeno quello originario (theravada) rappresenta per tanti versi una vera e propria antitesi al cristianesimo. Non ha mire universalistiche. Si propone come una soteriologia a disposizione del singolo. La “creazione” , il mondo empirico, ciò che si dà alla nostra esperienza è intrinsecamente negativo, oltre che illusorio. Non è la buona creazione di Dio, anche se in fieri, compromessa e alterata dal “peccato degli angeli” e da quello dell’umanità. La salvezza per il buddhismo è un percorso “a ritroso”per così dire. Non così per il cristianesimo per il quale la salvezza risiede in avanti, in un futuro che solo Dio conosce.
    Salvezza poi chi chi? Se non si dà nessun IO, nessuna ANIMA chi è il fruitore di tale salvezza? Ciò che fa di me una persona con un nome, cognome, affetti, legami, esperienze di vita…insomma, tutto ciò è destinato a dissolversi. Anche la stessa idea di reincarnazione ha nel buddhismo ( quello originario ) dei connotati che lo differenziano anche dallo stesso induismo. Non essendoci nessun io che migra di vita in vita ciò che si reincarna e si ricicla sono solo gli SCHANDA, le disposizioni, i residui psichici di ognuno di noi. Lo stesso Nirvana (estinzione) sarebbe il fine ultimo di questo processo a ritroso non si sa bene di chi o cosa? Certamente non di un SE. Così come il Nirvana ( come il Vuoto, il Nulla Assoluto) non è un niente, alla stessa maniera se ne deduce che chi o ciò che vi approda qualcosa sia, non certo Mario Rossi nato nel e vissuto a. ma un quid che ha convissuto e accompagnato sempre l’esistenzavempirica di Mario Rossi.
    A questo punto però non possiamo non porci tale domanda. Che fine fa il valore, la dignità di ogni persona di fatto unica ed irripetibile? C’è comunque da evidenziare che il buddhismo ha avuto nei secoli vari cambiamenti di paradigma. Tali cambiamenti hanno reso la prospettiva buddhista più conciliabile con quella cristiana. Uno di essi è rappresentato , ad es. ,dal buddhismo Amithaba o del Paese Puro, diffuso soprattutto in Giappone.
    Per concludere, il buddhismo non è in primis una filosofia , è un’esperienza. Un discorso SUL buddhismo segue la pratica DEL buddhismo. Certamente si sperimentano piani della dimensione Assoluta che solo in un secondo momento possiamo esprimere ed articolare in un discorso logico e ,forse, con non poche difficoltà.

    • il Matto ha detto:

      “il buddhismo non è in primis una filosofia , è un’esperienza”:

      Proprio così!

      Ad “esperienza” mi permetto di aggiungere “totale”, quindi non soltanto cerebro intellettuale speculativa, anzi, starei per dire “oltre” ciò che può coglierne (cioè niente) il mero approccio cerebro intellettuale speculativo.

      • Giampiero ha detto:

        Non c’è esperienza che non possa essere tradotta , bene o male, magari più male che bene, in qualcosa di dicibile. Se esiste anche una via CATAFATICA ( oltre la tendenza all’APOFATISMO) per parlare di Dio, certamente si troverà il modo di esprimere attraverso il linguaggio un esperienza zen , per citarne una.

        • il Matto ha detto:

          Certamente.

          Fermo restando che l’esperienza può essere espressa ma resta incomunicabile e intrasmissibile in se stessa, e dunque il parlarne lascia il tempo che trova.

        • Rolando ha detto:

          Giampiero caro. Ho letto ed ho meditato questa tua affermazione: “Non c’è esperienza che non possa essere tradotta, bene o male, magari più male che bene, in qualcosa di dicibile.” Questo è tremendamente vero perché sperimentabile e vale per chi traduce il pensiero in parole e per chi con la capacità dei sensi sperimenta quelle parole, sia orali che scritte, che come le note scritte per Mozart altro non erano che ‘merde’ di mosca, e le coglie con i sensi traducendole cioè processandole come un suo originale pensiero immagine non direttamente sperimentabile da altri che da sé.
          Questo è un limite per l’uomo non da poco. Ma forse è il succo della libertà di pensiero. Libertà è non essere catturati. Un poeta scrisse: Exegi monumentum aere perennius. Il pensiero orientale poi è per questo che è affascinante, coinvolgente. Non si lascia catturare secondo gli usi. Mi sono cimentato anche con I Veda Mantramanjari:
          “Supremo Signore,
          Che governi le sfere,
          Ascolta, o saggio Dio,
          Mentre vai per la tua strada.
          Liberaci da catene
          Di ogni tipo.
          Sciogli i nostri legami
          Così che noi possiamo vivere!
          Il desiderio di vivere è la sperimentazione sensazionale della grazia e piacere intimo di vivere che lega ciascuno alla religione di una sopravvivenza immortale. Percui il cupio dissolvi paolino, ad es., altro non è che esorcizzazione della paura della morte. Ma niente si annichila di ciò che è perché era, è, e sarà. Non saremmo venuti in vita se non eravamo prima, né andremo nell’annichilimento dopo. CUI CONTIGIT NASCI INSTAT ET MORI. VITA MUTATUR NON TOLLITUR.

    • Rolando ha detto:

      Infatti carissimo, “Se Cristo non è esistito e , dunque, non è morto e risorto, vana sarebbe la nostra fede.”.
      SE. MA. È. CRISTO non è il nome di una persona, ma il termine di una “funzione” conseguente all’UNZIONE.
      Lo stesso vangelo avverte di Cristi qua e Cristi là per dire che tal appellativo può attribuirselo chiunque o essere attribuito ad uno da chiunque.
      Allora onestà vorrebbe che ci si fermasse sul nome di Gesù e quanto ne sia sottolineata la portata agli inizi dell’evangelo dei sinottici. Questo è il nome dell’Uomo, del figlio dell’Uomo, seme di David, che richiama Daniele 7,14. È questo uomo che alcuni dicono che muore e risorge, altri dicono che muore ma non risorge perché non esiste “risurrezione”, come ci informa Paolo stesso. Perciò l’uomo ebreo e nazoreo Gesù è importante per l’indagine umana, ed ancor più visto che tanti ne fanno un Dio da duemila anni circa. Un Dio che non è morto sulla croce, ma l’uomo che lo è, veramente è morto. E Dio ” lo ” risuscita dai morti (Pietro in Atti). Questa è una questione di Fede personale di ciascun uomo che nasce in questo determinato ambito geografico di cultura. Bisogna essere onesti col vangelo scritto e sapere che Gesù stesso esclude, qui, che una risurrezione, cioè un ritorno del cadavere in vita sia prova sufficiente e determinante di Fede. Egli, Gesù ebreo indica le sacre scritture ebraiche in cui lui stesso credeva fermamente come prova di Fede/Fedeltà. E Gesù NZR era un consacrato alla verità ( emunim ) di tale Fedeltà. E morì col nome di EL nell’ultimo respiro. Il resto è dottrina rispettabile iniziata da un superapostolo ma anche moktheròs: un tal Paolo cittadino romano.

      • Adriana 1 ha detto:

        Elyòn: nome di una funzione-Colui che sta sopra-, a torto tradotto “l’Altissimo”,…così come Theòi,- nome di funzione-, coloro che si muovono.(o volano).

        • Rolando ha detto:

          Appare così anche a me. 1) Sta sopra, comanda 2) Da theeo, muovo, mi muovo. Come ben spiega Platone!
          Ma se Dio è dappertutto, come fa a muoversi? Più che un concetto di movimento, forse, Platone intuiva l'”Energia”? Quella che il culto cristiano cattolico romano e non solo, ogni venerdì santo, invoca come “iskyròs”, separata energia?
          Άγίος ὸ Θεόϛ
          Άγίος ίσχυρός
          Άγίος αθάνατος
          ελείσον ημάς
          Aghios, santo della LXX traduce l’ebraico QODESH di Dt 23,14-18. Cioè “separato”
          Quella che per la mia cara Caterina Hack è l’energia che diventa massa e che da massa ritorna energia?
          Che ne dici?

          • Adriana 1 ha detto:

            Hack, una cara signora, abitava nella mia città…( ma si chiamava Margherita )…ricordo i suoi interventi a proposito del
            defungere. Parlava di energia, certamente. Usai qui, molto tempo fa questa parola/concetto. Enrico
            -scherzosamente- mi aveva messo in guardia dal farlo per non venir equivocata da altri lettori. Ma il tempo scorre “energicamente”…

          • Rolando ha detto:

            Cara Adriana, qui, in questa invocazione del Venerdì Santo quando la Chiea cattolica anche romana, la canta da secoli per tre volte in lingua greca, fino ad ieri ed antica quanto il Kirie eleison, davanti ell’esposizione del corpo di Gesù morto in croce, già cadavere, c’è la più grande e misteriosa verità inafferrabile:
            Άγίος ίσχυρός.
            Peccato che pochi ci vogliano riflettere! È comodo fidarsi di spiegazioni altrui che soddisfano!
            Qualcuno può dire: ma che c’entra? Vuol dire “Santo” e poi “energico”. Ma con Άγίος la LXX traduce “QODESH” di Dt 23,18 ( leggere tutto 14-18 ) ed il senso di “separato” è innegabile anche se viene allegoricizzato e sublimato in “santo” e “sacro”. Con ίσχυρός, s’intende che è “energico” “forte”. Ma Dio non ha attributi, non possiede, ma È. È quella cosa lì, cioè Energia separata, così come È l’Immortalità ( terza invocazione). Questo È ciò che spiega il termine “Dio” ( prima invocazione) anche senza ricorrere alla precisa ed antica spiegazione semantica che ne dà Platone che lo fa derivare da un verbo greco che significa: muovo, mi muovo: comunque attinente al neutro ίσχυρόv.
            E tutto ciò nel giorno in cui l’unico sacrificio è quel corpo senza vita da adorare. E prima che si alzi dal sepolcro! (Mc). E che valga la testimonianza delle donne! Sì! Delle donne. La chiesa maschilista…

          • Rolando ha detto:

            Sì è vero Margherita! Scusami! È imperdonabile e da parte mia! Adesso so dove abiti tu. Sono venuto a vedere un Boris Goduvov degli artisti del Bolshoi negli anni ’90. Se non ricordo male il 97. Scrivo stando a letto, non ho voglia di andare a vedere il grande manifesto del Verdi che mi hanno dato e mi sono portato a casa.
            Sono un patito di opere liriche. La Scala il mio Tempio.
            Ciao.

          • Rolando ha detto:

            Era il 1mo aprile del 2001 in occasione del bicentenario del Teatro Verdi. Dirigeva il grande Mark Ermler e Boris, il geniale Vladimir Matorin.
            Ciao.

          • Rolando ha detto:

            Enrico Nippo aliasque, mi è simpatico anche lui quando è “energico”. Nonché Luca Antonio aliasque….
            Un sorriso per tutte e tutti.

  • Esdra ha detto:

    Se un cristiano anagrafico non incontra Gesù Cristo personalmente è difficile che non sia colto dal dubbio dell’ equivalenza di tutte le religioni. Un cristiano emotivo pure è in pericolo, un cristiano che come Teofilo è chiamato ad approfondire le ragioni della propria fede attraverso le testimonianze di persone che abbiano vissuto con Gesù Cristo, raggiunge una fede solida, ben fondata, accolta dalla ragione e a causa della propria ed altrui esperienza. Guidato dallo Spirito Santo alla Verità tutta intera, non dalla tecnica umana. Nella comunione dei figli di Dio.

    • Giampiero ha detto:

      Le religioni non sono né tutte uguali, né e tutte vere. In ognuna di esse però brilla un raggio di quella Luce che nella sua pienezza il cristiano vede nel Verbo incarnato in Gesù di Nazareth. Affermare che siano tutte vere e giudicando ciò da un’unica prospettiva significa confliggere col principio di non contraddizione. Da una prospettiva altra però il nostro giudizio potrebbe variare e cogliendo in qualcuna di esse aspetti non del tutto evidenziati in un precedente approccio.
      Sull’uso delle tecniche la rimando a una nota espressione di san Paolo: il cristiano come ATLETA DI CRISTO. La stessa ascesi deriva infatti dal greco ASKESIS, che significa esercizio, allenamento. Proprio come quello dei soldati o degli atleti. Tale prassi è maggiormente presente nel cristianesimo d’Oriente. Però attenzione, nel nostro alveo l’ascesi, le tecniche, devono collaborare con la grazia di Dio. Anzi, è Essa stessa a motivarci e sostenerci in un tale percorso, certamente non l’unico.

      • Adriana 1 ha detto:

        Giampiero,
        forse sarebbe giovevole ricorrere all’esicasmo.

      • Rolando ha detto:

        Caro Giampiero. E come fa uno a sapere che collabora con la grazia di Dio se non credendo fermamente in Dio? Secondo la propria personale dottrina del Dio?
        Dio, il Dio biblico almeno, prima di ogni altro comando di umana separazione di mal tradotta santità ci comanda di non separare ciò che lui ha unito nell’umanità, di non osare farlo! E Gesù stesso lo conferma: in Principio le cose stavano diversamente. E questo è un comando superiore, totalizzante, estensivo per ed in tutta l’Umanità! Che hanno fatto le successive dottrine d’Istituzione nella Storia se non separare, e tener separato e, cosa inaudita, perfino impedire, proibire ad un giovane credente di unirsi per amore e generare con un’altra credente di una diversa dottrina? Tante volte ho pensato che proprio le dottrine religiose di rivelazione hanno di fatto ostacolato nella storia lo spontaneo ed umano accollante di ogni unione secondo il più grande dei comandamenti che solo implica e può fortificare ed accrescere l’amore nel volto dei figli che son sangue dei genitori per diventarlo a loro volta! Quando due giovani sono colpiti dal fulmine della grazia e del piacere dell’attrazione divina, non ci dovrebbe essere alcuna legge che proibisce od ostacola il libero corso, perché in quel momento ne conoscono una sola: quell’unica vera sulla quale o ci si realizza nel volere divino o si fallisce. Il Dio del loro “un solo cuore e carne una” è quello Veramente Cattolico cioè Universale. Di questo Dio è la Terra e l’universo con tutti i suoi abitanti. Il testo è spazzatura. Forse lo aveva capito l’arcivescovo Milingo in mezzo a tutti i demoni che invano esorcizzava. C’è una sola energia: l’Amore.
        Amarsi a fatti concreti non a parole.

    • Rolando ha detto:

      Esdra carissimo, dici parole condivisibili. Proprio come l’Esdra biblico che oltre quelle condivisibili, ne disse di orribili, orripilanti, inumane come quelle di lasciare le moglie ed i figli e scocciarti per ordine di YHWH.
      Ti immagini quei bambini? “Papà perché ci scacci? Perché non ci vuoi più bene? Che torti ti abbiamo fatto? Non sei tu che hai scelto la mamma e con lei ci hai dato la vita ed amato fino adesso? Perché?! Perché!?
      Ma veniamo a noi. Tu dici:”approfondire le ragioni della propria fede attraverso le testimonianze di persone che abbiano vissuto con Gesù Cristo, ….” . Ti sembra che Paolo sia uno di questi? Hai letto Atti? Quali sono le condizioni per occupare il posto del traditore? Ma hai letto? Hai letto quale differenza passa tra un Giacomo ed un Paolo? O se vuoi tra gli Undici [ma può starci anche nostro fratello Giuda – come diceva don Primo Mazzolari!] e sto Paolo culturalmente bastardo? Questo ha visto Gesù e scritto il “mio vangelo secondo Gesù”, seguendo i suoi sogni, condizionato dalla sua cultura ibrida nonché dalle sue vedute ed interessi politici! I dodeca, invece, han detto di colui che è stato loro capo e Maestro e commensale e compagno fino all’arresto, quando tutti se ne sono andati a gambe levate e perfino nudi per la paura e per non inciampare. Paolo, secondo me, è nè più nè meno che un visionario interessato al “suo” vangelo come chiaramente scrive in due passi ben noti. La chiesa oggi direbbe “rivelazioni private” come quelle di Lourdes e Fatima non necessarie alla salvezza.
      Ma così van le cose. Quot capita tot sententiae.

    • Rolando ha detto:

      Caro ESDRA.
      Diceva l’indimenticabile Giulio Andreotti che a pensar male si farà pure peccato, ma spesso ci si indovina.
      Sai, mi ha incuriosito, e sempre in crescendo, il tuo nome biblico.
      È tutto un programma, culminante in queste tremende parole: “La stirpe di ‘separazione’ (Esdra 9,2) che santamente traducono “La stirpe di santità”. Ma è sempre lo stesso termine Qadosh che indica separazione secondo Dt 23, 14-18.
      A voler pensar male c’è documentata qui la radice di ogni razzismo. Ma è meglio illuderci col termine “santità “. Aghion della LXX!

  • R.S. ha detto:

    Oggi, dopo la Santa Messa in parrocchia, riflettevo su una sensazione non facile a descriversi, ma che ascriverei a una specie di smobilitazione ecclesiale.

    E’ vero che alla Messa ci vado per Dio, in comunione con il sacrificio salvifico operato da Cristo, ricevendo il sacramento che Gesù ha conferito alla Chiesa, ma quello che trasmette oggi la Chiesa è deludente.

    Qualche anno fa il problema era che per molti Gesù era solo un personaggio storico importante tra tanti altri… non Dio. Oggi il problema mi pare che in Chiesa si sia riuniti tra di noi, in un anelito di umanità, ma non per adorare Gesù come Dio, riconoscendolo presente.

    In questo senso Buddha a Lui, poca differenza fa, se a contare è solo un buon messaggio per vivere meglio ed essere consolati in mezzo a tante difficoltà. Lo si vede clamorosamente dai comportamenti tra le panche, ma anche sull’altare. Non pare che lì ci sia Qualcun Altro oltre a quelli che si sono trovati il tempo per venire.

    La smobilitazione di cui sopra potrebbe anche essere chiamata ordinaria amministrazione, purtroppo non dissimile da un’ordinaria separazione di fatto.

    “Se gli uomini dimenticano Dio è anche perché spesso si riduce la persona di Gesù a un uomo sapiente e ne viene affievolita se non negata la divinità. Questo modo di pensare impedisce di cogliere la novità radicale del cristianesimo, perché se Gesù non è il Figlio unico del Padre, allora nemmeno Dio è venuto a visitare la storia dell’uomo, abbiamo solo idee umane di Dio. L’incarnazione, invece, appartiene al cuore del Vangelo!”

    Così si espresse Benedetto XVI.

    Insomma, i cristiani non seguono ed adorano un personaggio storico e nemmeno un’ideale tra i tanti (es. la libertà). No: seguono e adorano Cristo vivo e presente, incisivo e decisivo nella loro vita, anche quando assume l’esperienza della croce.

    Per il resto l’ecclesia non differirebbe da un luogo di riunione tra i tanti, a motivo di un centro di interesse, animando abitudini e modi di relazione.
    Ogni “ismo” è una deriva surrogata e questo vale anche per un vago deismo circoscritto in uno schema umano, uno spiritualismo, un soggettivismo che finisce spesso con il diventare tutt’uno con il relativismo, mentre i veri idoli sono la scienza (scientismo), la libertà (liberalismo), l’ambiente (ambientalismo) etc. Purtroppo certi beceri risvolti di ciò che è fondamentale possono fare il gioco di chi taccia la Verità di fondamentalismo. Serve umiltà, altrimenti persino un astrochiromante finisce col sembrare più credibile di Dio!

    Dove il rapporto con Dio impallidisce in un vago tendere all’impalpabile non è strano che venga meno il senso del peccato, dato che Dio è buono, non si offende, gli va bene tutto e i comandamenti sono orpelli stantii.

    Perso il senso del peccato e quello della redenzione, non è più nemmeno a tema il male e chi ce l’abbia ficcato in modo così devastante nel creato.

    Ancora Benedetto XVI: “Perché la Croce? la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male… se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal senso di colpa come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio”.

    Il Dio presente durante la Santa Messa, celebrando il memoriale del suo santo sacrifico!

    • il Matto ha detto:

      “Fare il gioco di chi taccia la Verità di fondamentalismo”.
      Ma la Verità È fondamentalista!
      Essendo vera, la Verità è immensa, totalizzante, potente al massimo grado.
      Altro è il/la fondamentalista che più o meno consciamente crede di essere anche lui/lei immenso/a e potente al massimo grado. E, ovviamente, infallibile nel giudicare.

      “Serve umiltà”: appunto.

      Curiosità: chi può dire con la massima certezza, poiché possiede la Verità tutta intera, con che occhio Gesù e Buddha guarderebbero all’“astrochiromante”?

    • Adriana 1 ha detto:

      Ma se non c’è il senso di colpa, come si fa a riconoscere il peccato?

  • anonimo ha detto:

    Un mare di cretinate. Il Cristianesimo, quello vero, è una Persona, punto.
    Claudio Gazzoli

    • Catholicus ha detto:

      …ma Cristo, la Madonna, i santi e i fedeli cattolici ” tout court” somo invisi a quest’ uomo, che non perde occasione per sputare veleno sui cattolici tradizionalisti, per infangare le figure di Gesù e Maria SS.ma, additando come esempi i dediti alle peggiori perversioni unane ( alcuni sono stati suoi grandi elettori : vedasi Mc Carrick). Dissacrare, depistare, confermare i peccatori fino all’ impenitenza finale (= biglietto di ingresso all’ inferno) sono i suoi cavalli di battaglia. ” chi non è con me, è contro di me”, dice NSGC, quindi c’ è poco da girarci attorno : Bergoglio ha fatto la sua scelta, ha scelto la parte sbagliata nell’ ultima battaglia del diavolo (” The last devil’s battle”, by Rev. Paul Kramer) e ne subirà tutte le conseguenze; mal voluto non fu mai troppo, recita un proverbio popolare, che ben si adatta a quest’uomo.

    • il Matto ha detto:

      Classico atteggiamento granitico, sprezzante e … inconsapevole.
      Una Persona: benissimo!
      Tutto sta a vedere se questa Persona la si conosce … di Persona o se è una Figura a cui si crede attraverso le Scritture e le esegesi.
      Vorrà far caso all’abisso che c’è fra conoscere e credere.

      • Federico ha detto:

        Sempre il solito ritornello “chi sono io per giudicare?”; dietro la pseudo umiltà spesso si nasconde l’indolenza spirituale.

      • Maria ha detto:

        Non tutti credono per sentito dire. Veggenti e mistici
        Lo hanno ‘conosciuto’ di persona.
        C’è che Gesù è risorto, è vivo e agisce nel presente. Budda poverino, per quanto virtuoso non è risorto dopo la morte e deve aspettare come tutti noi.

        • il Matto ha detto:

          Sì, ma sono affari loro, personali.

          Poi lo “raccontano” a modo loro e gli agiografi ci mettono il carico.

      • Claudio Gazzoli ha detto:

        inconsapevole…. lei non sa quello che dice, nomen omen…

  • Grace ha detto:

    Che pena, quanta superbia, quanta insipienza.

  • Mara ha detto:

    Il sincretismo religioso è l’abominio a cui vogliono arrivare l’argentino e i suoi sodali. Non capisco che cosa costi firmare una petizione che chieda un nuovo conclave dopo aver dichiarato la sede impedita di Benedetto XVI, indipendentemente dalle motivazioni per cui la si firma. In tempi di persecuzioni più forti non oso immaginare che cosa faremo (o non faremo).

  • R.S. ha detto:

    Un altra riflessione suscitatami dall’articolo nella prima domenica di Quaresima, tempo favorevole per vivere un salutare distacco da me per fidarmi di più di Dio.

    Stiamo tutti vivendo un tempo difficile, credenti e non. Un tempo di prova necessario… addirittura un tempo di guerra: per alcuni anche materiale, ma spirituale per tutti, nessuno escluso. Lo scontro è in atto.

    Ma allora, diranno gli scettici, Gesù Cristo che cosa è venuto a fare? Lui ha detto: a portare la pace, ma non come la dà il mondo. Non è venuto a togliere i problemi dal mondo, ma è venuto a portarci dentro Dio: è il mistero dell’incarnazione del Verbo.

    Dopo venti secoli i suoi credenti non navigano nella gloria (anzi: nel disonore) in mezzo a grandi prove che riguardano anche tutti gli altri. Ricordiamoci che la prova -alla lettera- coincide con la tentazione di cui parla la preghiera insegnataci dal Signore (salvo scandalizzarsene, modificando il Padre Nostro).

    Ci si conosce quando si è messi alla prova. La corona la mette sul capo chi nella prova riesce. C’è un avversario.

    Chi è impegnato nel combattimento non se la passa tanto bene, ma non è abbandonato (es. Salmo 21, letto tutto e Salmo 91). Siamo membra del Corpo di Cristo, siamo e saremo tentati come il Capo.

    Chi soffre la tentazione, specialmente nella Chiesa, deve confidare nel risultato della storia: la vittoria. Però solo uniti a chi ha vinto.

    • Rolando ha detto:

      Tu scrivi riferendoti a Gv: “Lui ha detto: a portare la pace, ma non come la dà il mondo. Non è venuto a togliere i problemi dal mondo, ma è venuto a portarci dentro Dio: è il mistero dell’incarnazione del Verbo.”
      Perché non ti riferisci al vangelo che dice: Pensate che io venuto a portare la pace? No! Io sono venuto a dividere, a dividere radicalmente perfino il sacro nucleo familiare!
      Onestà vuole che si sentano tutte le campane dei diversi vangeli. Poi ognuno è libero di raccontare le proprie balle! E non è tutto ancora, ma basta.

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Ovvero uniti al vero ultimo Santo Padre Benedetto.

  • R.S. ha detto:

    Il Tutto e una parte…
    L’assonanza di una parte con il tutto è possibile: la purezza di un cristallo è trasparente alla luce come l’immacolatezza di Maria lo è alla volontà di Dio.
    Nel Buddismo la parte alla fine prevede più il niente che il Tutto: quindi in un certo senso la parte si prende tutto svuotandosi.
    E’ un mistero che parla alla superba voglia di afferrare quel che ci supera, riducendolo ad esperimento e chiedendogli prove perchè la nostra assolutezza possa credere.
    Anche il credente Cristiano vive la tentazione che riguarda Gesù nel deserto, condottovi dallo Spirito per subire le insidie del diavolo. Cadere è di chi pensa di bastare a se stesso , attingendo a se stesso per la voglia di mondo.
    Il diavolo è astuto. L’umanità di Gesù lo affronta ribadendo l’assoluta verità di Dio, oltre il perimetro in cui il demonio vorrebbe costringere la sfida.
    L’umanità buddhista con che cosa lo affronta? Forse stabilendo che satana non esiste.
    Ma quello è un errore e lo fanno anche molti cristiani con conseguenze sotto gli occhi di tutti.
    Guai comunque ad odiare; l’armamentario spitituale più attrezzato (elmo, corazza, spada etc) non è per offendere e ferire, ma per resistere nella lotta contro le potenze dell’aria. Anche l’aria fritta ha una sua potenza, perché distoglie la creatura dallo stare al suo posto, ordinata e orientata a Dio, adoratrice, umile , timorata del Signore e terreno buono perché la Grazia possa fruttificarvi. Attenzione alle tentazioni: le ha avute Gesù, figuriamoci gli altri!

  • Adriana 1 ha detto:

    Nella figura di Gesù- quale viene tramandata dai Vangeli-
    si può trovare di tutto e anche il contrario di tutto.
    Ciascuno, poi, sceglie il Gesù che gli piace perchè più gli assomiglia o assomiglia alle proprie esperienze di vita.
    Oscar Wilde vedeva in Lui il prototipo del Grande Artista che crea la Vita come un’opera d’arte e che per renderla
    completa, alla gioia aveva unito il dolore. Colui
    che gli aveva spalancato il cancello della parte ombrosa, oscura, del giardino della vita, dopo avergli insegnato a godere di quella più luminosa, quella dell’incanto dell’infanzia…
    Tra i due “maestri”, Gesù e Buddha, esistono indubbie coincidenze che, probabilmente, sono dovute all’intento agiografico con cui vennero delineate entrambe le figure. Se da una parte abbiamo l’allievo preferito, dall’altra abbiamo il suo similare Ananda, se da una parte abbiamo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, dall’altra la super-moltiplicazione di frutta e verdura…La conoscenza delle diverse dottrine è cmq. sempre utile…
    Però, un conto è affermare che solo chi è disposto a perdere la propria vita la guadagnerà, un conto è il rifiuto aprioristico di tutte le passioni che con la vita stessa si intrecciano, eliminando, attraverso la disciplina mentale e spirituale, ogni forma di dolore, nella consapevolezza che la vita stessa è un’impermanenza e, per di più, sostanzialmente illusoria…Da una parte si impone un Padre e una Legge mosaica, dall’altra la soave eliminazione delle precedenti divinità; da una parte scorre il sangue , a testimonianza del valore fondativo del dolore, dall’altra aleggia il sorriso ineffabile del Buddha… Il discorso si farebbe lunghissimo…In conclusione: non posso criticare un libro che non ho letto. Dall’intervista però, mi pare che la sua autrice si esprima proprio come, oggi, potrebbe esprimersi un qualsiasi coach di palestra alla moda, senza che si noti alcuna differenza tra loro. Impermanenza dei ruoli?

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Molto saggio e bello quel confronto che scaturisce da chi sa di cosa parla.

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    -Sotto qualunque cielo e in qualunque tempo storico, chi entra nella dimensione ‘al di là’ dell’ordinario, fa la medesima esperienza, e questo perché la possibilità di questa esperienza risiede nell’interiorità umana, in qualunque tempo e luogo.-

    -Sono espressioni – culturalmente determinate dalle due diverse realtà storiche, sociali, religiose – che indicano quella stessa Realtà che di per sé è indicibile, che è al di là di ogni tentativo di spiegazione, conoscibile soltanto nell’esperienza interiore dello svelamento di quel ‘tesoro sepolto’ di cui ho detto.-

    -Dobbiamo sperare che un giorno o l’altro non avremo più soltanto casi isolati, e le precise istruzioni dateci dai due Maestri verranno prese più sul serio da tutti noi. In queste istruzioni è racchiusa la possibilità di un mondo davvero incommensurabilmente diverso e migliore dell’attuale.-

    Ma certo. Tutte le religioni in fondo sono porte sulla medesima interiorità umana. Dove risiede l’unica Realtà.
    Le apparenti differenze sono sfumature culturali, storiche e sociali. Quella che conta è l’esperienza interiore.
    Cristo e Budda sono due Maestri fra i tanti. Tutti fungibili e complementari, al massimo più o meno simpatici.
    https://www.youtube.com/watch?v=PC9tgxm9BMM
    “Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa”.
    Not with a bang, ma con una canzonetta da altoparlante di supermercato. Gli uomini svuotati.

    Dehoniani (“Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù”)
    + Fiducia supplicans. https://www.settimananews.it/chiesa/fiducia-supplicans-cosa-possiamo-imparare/
    + James Martin. https://www.settimananews.it/pastorale/francesco-e-le-persone-lgbt/
    + ordinazioni femminili. https://www.settimananews.it/ministeri-carismi/donne-prete-dio-lo-vuole/
    + vaccino obbligatorio. https://www.settimananews.it/saggi-approfondimenti/non-vaccinarsi-peccato-omissione/
    + Fratelli tutti. https://www.settimananews.it/chiesa/fratelli-tutti-persona-plurale/
    + Amoris laetitia. https://www.settimananews.it/chiesa/amoris-laetitia-norma-misericordia-e-coscienza/
    + Abu Dhabi. https://www.settimananews.it/religioni/abu-dhabi-un-anno-dopo/
    + pachamama. https://www.settimananews.it/cultura/pachamama-ignoranti-arroganti/
    + Messa latino. https://blog.messainlatino.it/2010/01/un-attacco-testa-bassa-al-motu-proprio.html?m=1
    + Bibbia. https://blog.messainlatino.it/2023/12/arriva-la-bibbia-queer-e-pro-gay-ed-e.html
    https://www.marcotosatti.com/2024/01/02/investigatore-biblico-bibbia-queer-blasfemie-contro-la-madonna/
    Ecc. Pigliatevela con Google e con la modernità. Che sta ai modernisti come il Sinedrio al tizio dei trenta denari.

  • Stefano V. ha detto:

    Da non credere, un’ampia intervista sulle presunte somiglianze tra Cattolicesimo e Buddhismo, quando per un Cattolico uno solo è il Maestro, una sola la Via, una sola la Verità…
    In compenso silenzio assoluto su Benedetto XVI in sede impedita e sulla irregolarità del successivo conclave che ha prodotto un Antipapa..
    Ma questo è ancora un blog cattolico?

    • mariano ha detto:

      non esagerare ! Forse non segui con attenzione Stilum Curiae

    • il Matto ha detto:

      Perché definisce “presunte” le somiglianze che sono palesi?

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro Stefano V.,
      se “cattolico” significa “universale”, lo è.
      Del resto, sul gossip di munus-ministerium mi pare che ,ormai, si sia raschiato il fondo del barile…è ansioso di una ulteriore puntata?

      • alessio ha detto:

        Signora Adriana , non
        beva l’ amaro unacum
        (bergoglio ) che le fa’ la
        bocca cattiva.

        • Rolando ha detto:

          De gustibus non est disputandum.

        • Adriana 1 ha detto:

          Ringrazio, ma io seguo la messa “tradizionale” in latino, dove vien detto solo “cum” senza lo specifico nome.

          • il Matto ha detto:

            Cosa non s’inventa la mente!

            Cum … nessuno …

            La mente è un abisso.

          • alessio ha detto:

            lo dicono ,lo dicono ,
            signora Adriana il nome ,
            ma a bassa voce ,
            sempre meglio della
            messa nuova dove quasi
            lo gridano .
            Che Dio abbia Pietà di
            noi in questi tempi malvagi .

  • alessio ha detto:

    Dopo che la Chiesa è stata
    dissestata col martello
    pneumatico dal vescovo di
    Roma e dai suoi accoliti , e
    posto che ci ha detto che
    le religioni sono tutte per
    lui
    uguali , nella dichiarazione
    di Abu Dhabi , ecco che ci
    viene equiparato arianamente Buddha a
    Gesù,tralasciando che Gesù
    Cristo è sì vero uomo , ma
    soprattutto Vero Dio ;
    del resto , se non crediamo
    alle agiografie dei nostri
    Santi in molti di noi ,
    perché dovremmo credere
    in quelle degli altri ?
    Ormai quelli delle altre
    religioni hanno fatto i loro
    conti : quattro e quattr’otto
    se quello di Santa Marta è
    il loro capo in otto e otto
    sedici li accalappiamo tutti.
    Non importa quanti pastori
    della Chiesa si sono sciolti
    come neve al sole , ma
    ripetiamo ciò che disse
    Gesù a San Pietro e noi
    a loro : vade retro satana
    perché tu non pensi secondo Dio ,ma secondo
    gli uomini .

    • il Matto ha detto:

      Non crede che oltre la sua rispettabile prospettiva ne possa esistere qualche altra non proprio disprezzabile?

      • alessio ha detto:

        Caro matto , la Chiesa
        Cattolica ha sempre
        dichiarato Gesù Cristo
        Unico Salvatore del
        genere umano ; del resto
        non solo gli Ebrei aspettavano il Salvatore
        del mondo ,ma pure i
        pagani greco – romani
        specialmente da parte
        dei più nobili dei suoi
        poeti , che di solito
        stavano lontani dai
        templi .
        Quindi il buddismo è un
        po’ come i vaccini di Speranza , non servono
        a nulla e se non ti fanno
        ammalare è già tanto.

        • il Matto ha detto:

          “Il buddismo è come i vaccini”.

          Poi non ci si lamenti se il cattolicesimo e visto come una peste.

        • Rolando ha detto:

          Anche il Gesù ebreo nazoreo, venduto come cristiano e cattolico da Paolo a Roma Imperiale serve a ben poco!

        • Federico ha detto:

          Caro Alessio, hai detto bene: la Chiesa Cattolica. I non cattolici dicono qualunque altra cosa. Buddha purtroppo non si è salvato e lo ho confermato un giovane ex monaco buddista convertitosi al cristianesimo che è tornato in vita e non aveva mai sentito parlare prima di Gesù Cristo.
          Basta con le menzogne: se Gesù ha patito quello che sappiamo è perché solo lui poteva salvarci. Chi la pensa diversamente sta oltraggiando ciò che il Figlio di Dio ha sofferto per noi.

  • Maria Cristina ha detto:

    L’ accostamento fra Gesu’ e Budda e’ falso, antistorico, ideologico .
    Il buddismo e’ un ateismo. Non c’ e’ nessun Dio nell’ orizzonte di Budda, tantomeno Dio Padre e Creatore.
    Vogliamo affermare che non c’ e’ nessun Dio Padre e creatore nell’ orizzonte di Cristo ?
    La salvezza: per Budda sta nell’ Illuminazione cioe’ nel sapere che tutto e’ illusione ,e nel Nirvana, cioe’ nel Nulla.
    Vogliamo affermare che Gesu’ predica il Nulla cosmico?
    Addurdita’ che vengono da una profonda ignoranza sia del Buddismo che del cristianesimo.
    L’ autrice di tali assurdita’ ha fatto un corso accelerato di buddismo per occidentali , tanto da credersi esperta di tali questioni molto profonde e che presuppongono una cultura delle religioni che evidentemente manca.

    • il Matto ha detto:

      E a quale Luce sarebbe dovuta l’Illuminazione?

    • Adriana 1 ha detto:

      “…cultura delle religioni che evidentemente manca”: vero.
      Ma il pesce puzza dalla testa…oltre a tutto, ritardataria di almeno 50 anni sulla “scoperta” della narrazione buddista.

    • Rolando ha detto:

      “Vogliamo affermare che non c’ e’ nessun Dio Padre e creatore nell’ orizzonte di Cristo ?”
      Assolutamente no! Il suo Dio è incontestabilmente quello della “casa del Padre mio” (Gv): cioè l’EL YHWH, in cui credeva ferreamente fino al grido spaventoso e disperante sulla croce: “MIO EL, MIO EL PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?”, oppure dallo stesso salmo, ma ultimo versetto a conferma del primo: “TUTTO È COMPIUTO”.
      Ha perso la battaglia contro i Romani. Come farà YHWH, secondo la testimonianza di Giuseppe Flavio, sacerdote ebreo passato ai Romani e profeta del Messia Vespasiano, che la notte prima della distruzione del Tempio, la casa del Padre di Gesù, anche lui -YHWH -insieme ai suoi angeli lascerà la sacra dimora.
      Ci penserà un cittadino romano a portarlo a Roma.

  • il Matto ha detto:

    Articolo di estremo (e sano) interesse ecumenico e forse, o senza forse, ostico per il/la fondamentalista, il/la quale, se da un canto fa benissimo a seguire esclusivamente la propria fede, dall’altro si mostra incapace di individuare e apprezzare il buono e il bello che si trovano fuori della medesima, e che però mostrano, come evidenzia l’articolo, precise a non troppo stupefacenti assonanze.

    Si potrebbe dire: il/la fondamentalista conosce il quadrato ma non il cerchio, il cubo ma non la sfera.

    D’accordo che al/alla fondamentalista non serve nulla oltre la propria fede, ma ciò non giustifica il suo atteggiamento granitico, di sufficienza e non di rado sprezzante nei confronti delle fedi altre, non necessariamente suggerite da Satana con destinazione Inferno.

    Particolarmente importanti i passaggi di riferimento all’abbandono dell’io e del distacco, argomenti giganteschi e universali che riscuotono poco o punto successo proprio fra i Cristiani, forse troppo presi dalle vicende di “questo mondo”.

    • Adriana 1 ha detto:

      Carissimo Matto,
      ” dei Cristiani troppo presi dalle vicende di questo mondo”…
      Perchè c’è una sostanziale differenza tra “Compassione”
      e “Passione”… oltre a tutte le altre.
      Ciò non toglie che la filosofia buddista rappresenti la vetta più alta cui si sia spinto il sinolo della mente e dello spirito umano prima del Cristianesimo.
      Quanto all’applicazione “storico-pratica” di entrambe le forme di pensiero non c’è che da stendere un velo “molto” pietoso.

      • il Matto ha detto:

        Dopo il Cristianesimo c’è il Sufismo.

        • Adriana 1 ha detto:

          Vero, ma concederai che è meno conosciuto e citato,
          anche perchè i suoi capi, a differenza di molti capi buddisti, non sono sponsorizzati dagli USA, in funzione anti-Cina o anti-Russia. Sai? Un conto è la grammatica, un conto la pratica.

    • William Blake ha detto:

      Il buddhismo chiama compassione il rivelare agli altri che la vita fa schifo e che sarebbe meglio non essere (parafrasi delle prime tre nobili verità).

      Addirittura, c’è un conflitto tra buddhismi per cui alcuni considerano indegni gli illuminati che non si reincarnano per essere “compassionevoli” con gli altri.

      Per non parlare del lamaismo, una religione esoterica che propina al popolino tibetano mostri ed altre eggregoriche amenità.

      Va detto però che i manuali di teologia dei tempi di Leone XIII, Pio X ecc stimavano il monachesimo buddhista e l’enfasi sul distacco dalle cose terrene. Di certo, il buddhismo e una religione da apprezzare per molte cose.

      Ma per molte altre è puro nichilismo e magia.

      Ad ogni modo, si legga la Storia di Barlaam e Ioasaf, che è una ricezione cristiana della conversione di Buddha.