Dopo il Covid Vogliono Provarci con la Crisi Idrica Globale. Nobile.

9 Ottobre 2023 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste riflessioni su alcune dichiarazioni di Mariana Francesca Mazzucato, atea, abortista e nominata membro della Pontificia Accademia per la Vita…Buona lettura e condivisione.

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Dopo il covid vogliono provare con la crisi idrica globale

Sembra il destino degli italo-americani. Dopo Antony Fauci è salita alla ribalta un’altra autorità affetta da disturbo narcisistico della personalità. Stiamo parlando di Mariana Francesca Mazzucato,  economista e accademica italo-americana-britannica, docente di Economia dell’innovazione e del valore pubblico presso l’University College di Londra e direttore fondatore dell’UCL Institute for Innovation and Public Purpose.

Al World Economic Forum del 24 agosto 2022 la signora Mazzucato ha detto testualmente: 

«[…] siamo davvero riusciti a vaccinare tutti nel mondo? No. Quindi dobbiamo evidenziare l’acqua come bene comune globale e cosa significa lavorare insieme e vederla sia dal tipo di prospettiva dei beni comuni globali, ma anche dalla prospettiva dell’interesse personale perché ha questo parallelo. Ebbene non è solo importante ma è importante anche perché non siamo riusciti a risolvere quei problemi che avevano caratteristiche simili e l’acqua è qualcosa che le persone capiscono. Il cambiamento climatico è un po’ astratto, alcune persone lo capiscono molto bene, altri lo capiscono un po’, altri semplicemente non lo capiscono». https://www.youtube.com/watch?v=f4gXIe5h6X0 

E allora, dice “giustamente” Mariana Mazzucato, puntiamo sull’acqua. Come? L’ha spiegato nel marzo 2023 durante la Conferenza ONU sull’acqua. Secondo Mazzucato, coadiuvata dai professori Johan Rockstrom e Tharman Shanmugaratnam, la crisi idrica mondiale non può più essere ignorata. 

«Se non gestiremo correttamente l’acqua, non riusciremo né ad affrontare il cambiamento climatico né a raggiungere la maggior parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile. […] In veste di co-presidente della Global Commission on the Economics of Water, chiediamo un’azione collettiva per superare la crisi idrica. […] Servirà una nuova “economia dell’acqua”, nonché una strategia globale per affrontare sette punti chiave».

Tra punti chiave per realizzare l’economia dell’acqua, la Mazzucato afferma quanto segue.

«[…] Oltre a mobilitare diversi stakeholder, [soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda] dovremo utilizzare politiche di innovazione e strategie industriali per catalizzare soluzioni per gestire la crisi idrica. Dovremmo aumentare gli investimenti nell’acqua attraverso nuove partnership pubblico-privato ambiziose come quelle che ci hanno portato sulla luna 50 anni fa; ma dobbiamo porre delle condizioni per garantire che il valore creato collettivamente sia ampiamente condiviso.

Dobbiamo smettere di accettare una sottotariffazione dell’acqua. Con prezzi adeguati e un sostegno mirato per i poveri, l’acqua verrebbe utilizzata in modo più efficiente in ogni settore, in modo più equo in ogni comunità e in modo più sostenibile sia a livello locale che globale. Ma il nostro processo decisionale deve anche tenere conto del valore non economico dell’acqua, garantendo di tutelare l’ecosistema più ampio da cui dipendono il ciclo dell’acqua (e le società umane)».

Dobbiamo eliminare gradualmente cira 700 miliardi di dollari di sussidi annuali per l’agricoltura e l’acqua – che spesso alimentano un consumo eccessivo di acqua e altre pratiche dannose per l’ambiente – e ridurre le perdite negli odierni sistemi di erogazione dell’acqua. In questo modo si smobiliterebbero risorse significative con cui incentivare la conservazione dell’acqua e sostenere direttamente i poveri. […]

Le Just Water Partnership aiuterebbero a riunire diversi flussi di finanziamento, non solo reindirizzando sussidi interni inefficienti verso usi migliori, ma anche consentendo alle banche multilaterali di sviluppo e alle istituzioni finanziarie per lo sviluppo di sfruttare le finanze pubbliche e attirare più capitale privato. Il ritorno economico di questi investimenti supererebbe di gran lunga i loro costi, soprattutto se le Just Water Partnership sono progettate per massimizzare le sinergie con le iniziative per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere una crescita più inclusiva.

Dovremmo sostenere un’innovazione più dinamica per estendere la portata delle scarse risorse idriche. Ancora una volta, tali investimenti produrranno rendimenti elevati. Andare sulla luna ha prodotto progressi non solo nel settore aerospaziale, ma anche nella nutrizione, nell’elettronica, nelle comunicazioni, nei materiali e nel software. Allo stesso modo, concentrare la nostra attenzione sulla sfida dell’acqua significa fare molte cose in modo diverso, il che porterà a scoperte creative in molti settori.

Ad esempio, il rafforzamento dei sistemi di stoccaggio dell’acqua dolce ci richiederà di reinventare il modo in cui gestiamo le zone umide e le risorse idriche sotterranee che sono state pericolosamente depauperate. Lo sviluppo di un’economia urbana circolare (orientata al riciclaggio) per l’acqua creerà una nuova logica per il trattamento delle acque reflue industriali e urbane. L’adozione di un’irrigazione di precisione, un’agricoltura pluviale resistente alla siccità e colture a minore consumo idrico ci sposteranno verso sistemi alimentari più sostenibili e redditi più elevati per gli agricoltori. Ed è possibile ridurre l’impronta idrica nella produzione, anche attraverso il riutilizzo dell’acqua nella produzione di materiali critici come il litio di cui abbiamo bisogno per l’elettrificazione diffusa.

Dobbiamo rimodellare la governance multilaterale per l’acqua. Il sistema attuale è molto frammentato e inadeguato alla sfida. Uno strumento utile è la politica commerciale. Incorporando gli standard di conservazione dell’acqua negli accordi commerciali possiamo incoraggiare pratiche più sostenibili e scoraggiare sovvenzioni idriche dispendiose. Bisogna anche sfruttare il multilateralismo per sviluppare competenze e capacità a livello globale e per proteggere gli agricoltori, le donne, le popolazioni indigene e i consumatori che sono in prima linea nella conservazione dell’acqua. Abbiamo ancora la possibilità di convertire la crisi idrica in un’opportunità globale per il progresso dell’intera economia e un nuovo contratto sociale con al centro giustizia ed equità. In caso contrario, non avremo più un sistema terrestre sicuro».

La crisi idrica in alcuni paesi africani e in certune regioni asiatiche e dell’Oceania potrebbe essere risolta con i dissalatori e con le nuove tecnologie, come hanno realizzato nella penisola araba https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agronomia/2021/09/20/in-arabia-saudita-i-pomodori-crescono-con-l-acqua-di-mare/71588 . Il costo dell’acqua desalinizzata si attesta sui 2-3 euro al metro cubo, mille litri. L’acqua potabile, come fanno gli occidentali con l’acqua minerale, potrebbe essere acquistata. Sembra comunque strano che nei secoli i missionari cristiani hanno risolto i problemi idrici, e non solo, dei paesi sfortunati senza la tecnologia attuale e senza le acrobazie verbali utilizzate da Mazzucato. È ovvio che la Cupola cerca sempre nuove scappatoie per annichilire le società occidentali. 

Non amo irridere chi la pensa diversamente, ma qui c’è in gioco la vita di milioni di persone. Siamo di fronte a individui che vogliono ripetere il metodo covid-sieri che ha eliminato milioni di innocenti e danneggiato la vita ad altri milioni di donne, uomini e bambini. Il discorso della professoressa italo-americana-britannica dimostra come un’autorità del suo livello – se non è disgustosamente perfida e malvagia – possa essere un caso patologico da ricovero o perlomeno da obbligare a qualche anno di psicoterapia. 

Agostino Nobile

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