La supercazzola di papa Mascetti: nessun dubbio, apostasia. Mastro Titta.

4 Ottobre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Mastro Titta commenta i recenti Dubia e la risposta del pontefice regnante. Buona lettura e condivisione.

§§§

MASTRO TITTA: NESSUN DUBIUM. È APOSTASIA

 

I dubia non dovrebbero essere formulati in modo tale da assicurare un risposta netta da parte del pontefice, sul genere sì sì, no no, astenersi perditempo?

Si prenda ad esempio il dubium numero 2 a firma Caffarra, Brandmüller, Meisner, Burke del 2016.

Continua ad essere valido, dopo l’esortazione postsinodale “Amoris laetitia” (cfr. n. 304), l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II “Veritatis splendor” n. 79, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, circa l’esistenza di norme morali assolute, valide senza eccezioni, che proibiscono atti intrinsecamente cattivi?

Lo si metta a confronto con la formulazione del dubium più vicino per argomento nella nuova formulazione, il primo:

Dubium circa l’affermazione che si debba reinterpretare la Divina Rivelazione in base ai cambiamenti culturali e antropologici in voga. Dopo le affermazioni di alcuni vescovi, che non sono state né corrette né ritrattate, si chiede se nella Chiesa la Divina Rivelazione debba essere reinterpretata secondo i cambiamenti culturali del nostro tempo e secondo la nuova visione antropologica che questi cambiamenti promuovono; oppure se la Divina Rivelazione sia vincolante per sempre, immutabile e quindi da non contraddire, secondo il dettato del Concilio Vaticano II, che a Dio che rivela è dovuta “l’obbedienza della fede”(Dei Verbum 5); che quanto è rivelato per la salvezza di tutti deve rimanere “per sempre integro” e vivo, e venire “trasmesso a tutte le generazioni” (7) e che il progresso della comprensione non implica alcun mutamento della verità delle cose e delle parole, perché la fede è stata “trasmessa una volta per sempre” (8), e il Magistero non è superiore alla parola di Dio, ma insegna solo ciò che è stato trasmesso (10).

Il primo invita ad una risposta chiara, che si potrebbe poi variamente argomentare. Bergoglio infatti non ha risposto. Il secondo, meno: è chiaro che quando si usano espressioni come “in voga”, l’altro ti può rispondere “dipende da cosa intendi”.

 

Infatti, preciso come un orologio atomico, il papa Conte Mascetti si esibisce in una supercazzola memorabile. Senza rinunciare a quel tono molesto di patriarca che si rivolge a figli e nipoti scemi.

La vera risposta a qualsivoglia dubium il Conte Bergoglio la dà qui, quando risponde al cardinale emerito di Praga Duka: in buona sostanza, si può dare la comunione ad un fedifrago mentre copula con l’amante.

Giunti a questo punto del caos per tabulas, ci sono questioni molto serie da esaminare.

La prima è questa. In queste dispute emerge la massiccia assenza del popolo cattolico. Il quale se ne infischia di dubbi e supercazzole.

Non si possono porre domande dottrinali dopo quasi cinquant’anni di abiura totale del catechismo. Se la dottrina cattolica non viene più insegnata – fidatevi: non viene più insegnata – a nulla vale risolvere queste questioni.

Bergoglio è lo Sfera Ebbasta del cattolicesimo romano: se scrive che farsi una cannetta prima di dormire concilia il sonno, è magistero. Che non ha bisogno di essere insegnato, perché il popolo si fa già le cannette prima di dormire. Il trucco è tutto qui.

Il che mi porta alla seconda questione, che un amico cattolico della domenica come il sottoscritto mi faceva osservare oggi: secondo lui, andiamo incontro allo scisma.

Non la penso come lui. So bene che si sente parlare di scisma da anni: in realtà, lo scisma presuppone un lavoro teologico serio delle parti, compresa quella fallace. C’è un’elaborazione teologica, dottrinale, canonica.

Lo scisma è una cosa seria. Le tesi di Lutero furono prese nella massima considerazione, tanto è vero che la Chiesa rispose col Concilio di Trento. Qualcuno potrebbe imbastire qualcosa di diverso dalla Sagra della Cotica Croccante sul magistero del Conte Bergoglio?

Siamo nella chiesa spray: ognuno fa quel che gli pare e lo chiama cattolicesimo, animismo, satanismo, adoratori del Cacao in Polvere. Questa è la “sinodalità”. Oggi fra “cattolici” come Luca Casarini, domani sinodati alle Bestie di Satana e magari i nostri amici pelosetti, cani gatti e cincillà.

Quello in atto non è uno scisma: un vaso che cade per terra non si scisma, si frantuma.

Ha un altro nome: si chiama apostasia. Altro che “contesto culturale”, “reinterpretare”, “visione antropologica”. Apostasia dura e orgogliosa.

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13 commenti

  • giovanni ha detto:

    Il ” di bianco vestito ” con l’ entourage si sono portati avanti col programma, preceduti da suoni di trombe, avanzano baldanzosi a passo di carica . Lui e’ il piu’ diligente , sta persino interpretando schwab, al quale, pare, siano venuti i brividi pensando che voglia soffiargli il lavoro.

  • E.A. ha detto:

    L’Umanita’, come un Vaso di Pandora straripato, si trova difronte al raccolto finale dei frutti che ha seminato, e la Terra, dal canto suo, sta rivelando al Mondo i frutti in essa piantati. Pessimi frutti, che odorano di morte, le cui radici sono talmente profonde, radicate ed intricate, che si fatica a distinguerle. In una rapidissima sintesi, mi sento di dire che l’allontanamento progressivo e costante dai Comandamenti Divini, da un più o meno rispettati, ad un trascurati, ignorati, poi trasgrediti, rifiutati, fino allo scriverne e adottarne dei nuovi ad essi antitetici, si è tradotto in vera e propria Apostasia! Rifiuto e rinnegamento totale del Signore, divenuto oggi “normale”, nell’assoluta indifferenza e apatia di una maggioranza, non per questo esente dall’ assaporare tutti i frutti ormai immangiabili. A sancire ufficialmente tale Apostasia è stata l’occupazione dei vertici Ecclesiastici, che di fatto hanno separato la Vera Chiesa da quella Falsa, dando inizio, anche a livello planetario, ad una vera e propria “scissio”, in cui, a mio parere, può chiaramente “vedersi e sentirsi” l’ultima “chiamata” che il Signore sta offrendo al Mondo per redimersi e pentirsi, prima del Suo intervento finale!

  • Cristina ha detto:

    C’è un grande bisogno di DIO,una grande infelicità nella nuda vita quando comincia a scemare il benessere,ma mancano gli uomini/le donne che testimonino DIO.Forse è questa la nostra meritatissima punizione.

    • Giona ha detto:

      Cara Cristina, hai mai letto, nella Bibbia, il libro dedicato al profeta a cui ho chiesto il prestito del nome ?
      Lui, il profeta era stato inviato a Ninive, ma non si sentiva proprio di andare la’. Temeva per la sua vita. Il Signore trovo’ il modo , con i suoi potenti mezzi , di fargli cambisre idea.
      Oggi noi abbiamo bisogno di un profeta che sappia far sentire il messaggio del Signore ad un popoĺo che non possiede piu’ l’unita’ della Fede che era insegnata dal catechismo.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Quello in atto non è uno scisma: un vaso che cade per terra non si scisma, si frantuma”.

    Molto verosimile.

    Il tema che ne deriva è: i frantumi del vaso andranno ricomposti in modo che esso torni in tutto e per tutto com’era prima, o in modo che abbia una forma diversa?

    Possono esistere forme fisse e indegradabili?

    • Adriana 1 ha detto:

      I vasetti lacrimatori romani sono sopravvissuti per millenni nella loro forma…chissà i nostri?

      • Enrico Nippo ha detto:

        Qui stiamo parlando della Chiesa che è un vaso fatto di carne, cioè della carne degli esseri umani che sono degradabili.

        Anche il Verbo si è fatto carne affinché (!!!) questa potesse essere degradata, che è la condizione per risorgere. E se teniamo presente ciò, quale sarebbe il motivo di disperazione per la degradazione del vaso di carne? Si vorrebbe per esso una sorte terrena diversa da quella di Cristo?

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Enrico,
          io non mi dispero per il mio disfacimento, ma perchè,
          – prima che ciò avvenga- ,parafrasando Verlaine, mi tocca assistere impotente al passaggio dei Barbari ( bianchi o neri fa lo stesso ): ” Je suis l’Empire à la fin de la décadence ” 1883- Jadis et naguére-.
          E perchè, dopo aver esaminato il progresso verso il nichilismo spento degli intellettuali progressisti,
          -indipendentemente da Veneziani-
          ma simile per certi versi al suo sentire, posso ripetere anch’io di aver scoperto che ” le ultime tracce di vita risalivano a quelle giacenti tra le rovine…Allora, (egli afferma e concordo) per stare nella realtà, meglio partire da ciò che viveva, piuttosto che da ciò che non è mai nato e non accenna a nascere. E’ un solido punto di partenza, almeno, un punto da cui salpare, anche se non è un approdo o un punto d’arrivo. ” Inutilmente ci domandiamo
          “… or dov’è il suono/ di quei popoli antichi? Or dov’è il grido/ Dei nostri avi famosi, e il grande impero/
          Di quella Roma, e l’armi e il fragorìo/ Che n’andò per la terra e l’oceàno?…/ tutto posa/ Il mondo, e più di lor non si ragiona.” ( Leopardi, La sera del dì di festa ).
          Sulla morte e l’abbandono della materia penso di aver riflettuto e meditato molto, anche se non mai abbastanza, ciononostante non mi attrae una condotta mentale da frate trappista, né la sua visione rinunciataria -a priori-
          della vita , atteggiamento che mi pare racchiuda, celato nel suo fondo, un nucleo segreto di cinismo o di scetticismo elitario.
          Il “disfacimento”, la “disgregazione” presente più grave per me consiste nella rottura della libera comunicazione tra amici, parenti , religiosi, sostituita dalla diffidenza e dalla rassegnazione, ma ancor maggiore mi appare l’interruzione della trasmissione delle proprie esperienze, dei propri saperi ( e viceversa) alle giovani generazioni che sfuggono a qualsiasi parametro di ragionevolezza, hanno perduto il linguaggio, e sembrano aborrire la solitudine senza rendersi conto di trovarsi, nello spirito, sempre più soli perchè hanno obnubilato la pratica della riflessione sulla propria esistenza e sul proprio sentire.
          Ecco perchè parlavo dei vasetti lacrimatori sopravvissuti.
          Rappresentavano l’omaggio al dolore, ma anche una ferma speranza di continuità.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Ricevuto.

            Però mi sembra tu sia ingenerosa verso i frati trappisti.
            La vita di clausura come rinunciataria, cinica, scetticamente elitaria?

            Ai tempi andati frequentavo la Trappa delle Tre Fontane e c’erano fio r fiore di monaci con cui bastava parlare un quarto d’ora per sentirsi sollevati dai pesi della vita … non rinunciataria, non cinica, non scetticamente elitaria.

            Ciao 😊

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Enrico,
          non metto in dubbio la verità della tua testimonianza.
          Esistono casi e casi, inoltre la frequentazione risale- per tua ammissione- a un certo tempo fa. Oggi…chissà!
          In ogni modo mi riferivo all’assunto dell’isolamento dal mondo come giudizio “apodittico” sull’abominio del mondo e- in buona sostanza- su quello di esser venuti al mondo. Vero è che le comunità maschili sono più vivibili di quelle femminili…almeno per alcune mie esperienze nel corso degli anni…Mmmmh, il Monaco stava tanto bene prima di incontrare la donna (finta-?-) monaco, come descrive l’acuto Lewis 🧐.

    • miserere mei ha detto:

      Vede Enrico: se vien meno una musica, quella che subentra non per forza deve essere uguale; l’importante è che sia rimasto integro l’udito, talmente integro da gustare anche la bellezza del silenzio, cercandone volutamente la pace.

      Nel caso del vaso in frantumi, bisogna ricordare chi è il Vasaio. Se il vaso lo facesse l’uomo, l’una o l’altra versione non meriterebbero particolari rimpianti e se il rimpianto o la considerazione fossero smodate sarebbe idolatria.

      Quando si parla di Chiesa però l’Autore (il Vasaio) non è l’uomo, che è invece responsabile dell’aver ridotto il tutto in cocci. La forma del vaso nuovo, biblicamente, sarebbe la Gerusalemme Celeste: una città giardino, senza economia, in cui tutto è fatto di materiali preziosi, il raccolto abbondante etc etc. Non è roba nostra.
      Molto somigliante a Cosa nostra è la mafia che sta accingendosi all’ulteriore puntata dell’abominio.

      • Enrico Nippo ha detto:

        ” …l’udito, talmente integro da gustare anche la bellezza del silenzio”,

        Ah! che bella espressione!

        Sottoscrivo. Anche se mantenere integro l’udito non è impresa facile. Ed anzi tutto sta dimostrando il contrario.

  • miserere mei ha detto:

    Apprezzato tutto, dissento sull’apostasia, che configura un abbandono formale e volontario della fede precedentemente praticata.

    La maggior parte non sta abbandonando volontariamente alcunché: la realtà è che non gliene può importar di meno.

    Laodicea (Apocalisse 3,14-22) è la città più popolosa della storia, abitata da un miliardo di persone a temperatura di comfort, né freddo né caldo.
    Magari ci fossero freddi o caldi!
    Ma poiché si è cresciuti ad esser tiepidi, cioè né freddi né caldi, quel Signore che ancora viene nominato in assemblee, sinodi e altre circostanze sta per vomitare tanta brodaglia dalla sua bocca.

    In fondo moltissimi la pensano esattamente così: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sanno di essere degli infelici, miserabili, poveri, ciechi e nudi. La messa? La morale? I dubia? E chi se ne…

    Il Signore tutti quelli che ama li rimprovera e li castiga.

    Ascoltiamolo:
    Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

    Nel frastuono, quanti avranno ancora la grazia dell’udito necessario?