Processo Pfizer-Von der Leyen a Liegi. Per i Grandi Giornali non Esiste. Vergogna Infinita. Mario Adinolfi.

18 Maggio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Mario Adinolfi, che ringraziamo di cuore, su una vicenda scandalosa; scandalosa soprattutto per la nostra categoria, e per i grandi giornali, sempre più LorServi di LorSignori. Che fine ha fatto la nostra professione? Buona lettura e diffusione.

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PROCESSO PFIZER-VON DER LEYEN, PRIMA UDIENZA
di Mario Adinolfi 
Come vi avevo preannunciato in altri articoli, Ursula Von der Leyen e il capo di Pfizer Albert Bourla non si sono presentati in aula ieri a Liegi per il processo sui contratti segreti stipulati dopo una trattativa diretta a colpi di sms poi cancellati per la fornitura di 1.8 miliardi di dosi di vaccini Pfizer alla modica cifra di 35 miliardi di euro. Di questo processo e di questa udienza non trovate traccia nella stampa e sulle tv italiane eppure è il processo alla più grande rapina alla fiscalità generale (cioè ai soldi delle tasse pagati da tutti noi) nella storia dell’umanità.
Perché questo processo viene occultato dai media? Perché ovviamente quasi tutti i governi ne sono stati complici. Con due eccezioni: governo polacco e governo ungherese, che sono tra gli accusatori al tribunale di Liegi, costituiti in parti civili. E proprio il governo ungherese ha annunciato che produrrà ulteriori documenti prima della prossima udienza del processo, fissata al 6 dicembre.
Ma per Ursula Von der Leyen le cose si mettono male anche in patria perché la procura di Moenchengladbach, sulla scia del processo al tribunale di Liegi, sta esaminando le carte che potrebbero portare ad una incriminazione in Germania con l’accusa di corruzione a carico dell’attuale presidente della Commissione europea. Ora vi è più chiaro il perché non si parla dell’udienza di Liegi? Perché con questi processi la ricandidatura della Von der Leyen alla guida dell’Ue viene sostanzialmente azzerata. Dovrebbe essere notizia di apertura di giornali e telegiornali, invece apriamo su Toti e Spinelli. Mazzette su un affare da 35 miliardi (il valore di tre leggi finanziarie) invece non sembrano interessarci. Perché poi toccherebbe aprire la pagina delle ragioni delle vaccinazioni di massa rese obbligatorie e questo terrorizza molti. Allora, silenziamo tutto. E tutti. Ma non qui.
Avete scoperto credo qui che c’era un processo pendente a Liegi, certamente avete letto solo qui in anticipo che Von der Leyen e Bourla non si sarebbero presentati in aula, oggi qui leggete l’esito dell’udienza. Credo che tra i doveri del giornalista ci sia anche quello di colmare le lacune informative del sistema mediatico, farvi arrivare le notizie di cui altrimenti non verreste a conoscenza. Ritengo dunque di aver fatto solo il mio dovere, continuerò a farlo informandovi dello sviluppo del processo di Liegi e di eventuali nuovi importanti procedimenti che dovessero aprirsi in altri tribunali. La più grande rapina nella storia dell’umanità deve essere indagata.

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4 commenti

  • Emy ha detto:

    Sempre gratissimi ad Adinolfi.

  • Giampiero ha detto:

    Proprio così, una cortina di silenzio cala su argomenti scomodi e destabilizzanti. Si va avanti così con l’occultamento e/o la rimozione di certe realtà fattuali. Ma per quanto? La verità ci presenterà prima o poi il conto.

  • Annamaria Corbelli ha detto:

    Il giornalismo italiano non è degno di essere definito tale. Una vergogna infinita.

    • Vincenzo Miozzi ha detto:

      Il giornalismo italiano tranne alcune eccezioni oltre che rappresentare il peggiore assistenzialismo è anche rappresentante del peggior servilismo alla finanza nonché ai cd poteri forti.