I nuovi Dubia. Cinque cardinali tentano di ottenere risposte chiare dal papa.

2 Ottobre 2023 Pubblicato da 36 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo importante documento, di cui ringraziamo di cuore Il pensiero cattolico. Cinque cardinali hanno chiesto a Jorge Mario bergoglio di chiarire in maniera definitiva, con un sì o con un no, alcune delle questioni che stanno creando confusione nella Chiesa. Questo dopo che una lettera dello stesso papa evidentemente non aveva chiarito i Dubia espressi, secondo una tradizione consolidata. Buona lettura diffusione.

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I nuovi Dubia ed il Sinodo della discordia

Notifica ai fedeli laici (can. 212 § 3) Sui dubia sottomessi a Papa Francesco

Fratelli e sorelle in Cristo,Noi, membri del Sacro Collegio Cardinalizio, avendo presente il dovere di tutti i fedeli “di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa” (can. 212 § 3) e, soprattutto, avendo presente la responsabilità dei Cardinali che “assistono il Romano Pontefice … come singoli … nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale” (can. 349), considerate varie dichiarazioni di alcuni alti Prelati inerenti alla celebrazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, palesemente contrarie alla costante dottrina e disciplina della Chiesa, e che hanno generato e continuano a generare tra i fedeli e in altre persone di buona volontà grande confusione e la caduta in errore, abbiamo manifestato la nostra profondissima preoccupazione al Romano Pontefice.
Ricorrendo alla provata prassi della sottomissione di dubia [domande] ad un superiore per fornirgli l’occasione di chiarire, attraverso i suoi responsa [risposte], la dottrina e la disciplina della Chiesa, con la nostra lettera del 10 luglio 2023 abbiamo sottomesso a Papa Francesco cinque dubia, di cui è allegata una copia. Papa Francesco ci ha risposto con lettera dell’11 luglio 2023. Avendo studiato detta lettera, che non ha seguito la prassi dei responsa ad dubia [risposte a domande], abbiamo riformulato i dubia per suscitare una risposta chiara, basata sulla perenne dottrina e disciplina della Chiesa.
Con la nostra lettera del 21 agosto 2023, noi abbiamo sottomesso al Romano Pontefice i riformulati dubia, di cui è allegata una copia. Finora non abbiamo ricevuto risposta. Data la gravità della materia dei dubia, specialmente in vista della predetta imminente sessione del Sinodo dei Vescovi, abbiamo giudicato che è nostro dovere informare Voi fedeli (can. 212 § 3), affinché non siate soggetti a confusione, errore e scoraggiamento, invitandovi a pregare per la Chiesa universale e, in particolare, per il Romano Pontefice, perché il Vangelo sia insegnato sempre più chiaramente e seguito sempre più fedelmente…

I nuovi Dubia ed il Sinodo della discordia

Pubblichiamo le domande di cinque cardinali al papa su questioni cruciali dell’insegnamento cattolico. Benedetto XVI e il cardinale George Pell dal Cielo benedicono.

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Notifica ai fedeli laici (can. 212 § 3) Sui dubia sottomessi a Papa Francesco

Fratelli e sorelle in Cristo, Noi, membri del Sacro Collegio Cardinalizio, avendo presente il dovere di tutti i fedeli “di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa” (can. 212 § 3) e, soprattutto, avendo presente la responsabilità dei Cardinali che “assistono il Romano Pontefice … come singoli … nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale” (can. 349), considerate varie dichiarazioni di alcuni alti Prelati inerenti alla celebrazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, palesemente contrarie alla costante dottrina e disciplina della Chiesa, e che hanno generato e continuano a generare tra i fedeli e in altre persone di buona volontà grande confusione e la caduta in errore, abbiamo manifestato la nostra profondissima preoccupazione al Romano Pontefice. Ricorrendo alla provata prassi della sottomissione di dubia [domande] ad un superiore per fornirgli l’occasione di chiarire, attraverso i suoi responsa [risposte], la dottrina e la disciplina della Chiesa, con la nostra lettera del 10 luglio 2023 abbiamo sottomesso a Papa Francesco cinque dubia, di cui è allegata una copia. Papa Francesco ci ha risposto con lettera dell’11 luglio 2023.

Avendo studiato detta lettera, che non ha seguito la prassi dei responsa ad dubia [risposte a domande], abbiamo riformulato i dubia per suscitare una risposta chiara, basata sulla perenne dottrina e disciplina della Chiesa. Con la nostra lettera del 21 agosto 2023, noi abbiamo sottomesso al Romano Pontefice i riformulati dubia, di cui è allegata una copia. Finora non abbiamo ricevuto risposta.

Data la gravità della materia dei dubia, specialmente in vista della predetta imminente sessione del Sinodo dei Vescovi, abbiamo giudicato che è nostro dovere informare Voi fedeli (can. 212 § 3), affinché non siate soggetti a confusione, errore e scoraggiamento, invitandovi a pregare per la Chiesa universale e, in particolare, per il Romano Pontefice, perché il Vangelo sia insegnato sempre più chiaramente e seguito sempre più fedelmente.

Vostri in Cristo,

Walter Card. Brandmüller

Raymond Leo Card. Burke

Juan Card. Sandoval Íñiguez

Robert Card. Sarah

Joseph Card. Zen Ze-kiun

Roma, 2 ottobre 2023

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D U B I A

1 Dubium circa l’affermazione che si debba reinterpretare la Divina Rivelazione in base ai cambiamenti culturali e antropologici in voga. Dopo le affermazioni di alcuni vescovi, che non sono state né corrette né ritrattate, si chiede se nella Chiesa la Divina Rivelazione debba essere reinterpretata secondo i cambiamenti culturali del nostro tempo e secondo la nuova visione antropologica che questi cambiamenti promuovono; oppure se la Divina Rivelazione sia vincolante per sempre, immutabile e quindi da non contraddire, secondo il dettato del Concilio Vaticano II, che a Dio che rivela è dovuta “l’obbedienza della fede”(Dei Verbum 5); che quanto è rivelato per la salvezza di tutti deve rimanere “per sempre integro” e vivo, e venire “trasmesso a tutte le generazioni” (7) e che il progresso della comprensione non implica alcun mutamento della verità delle cose e delle parole, perché la fede è stata “trasmessa una volta per sempre” (8), e il Magistero non è superiore alla parola di Dio, ma insegna solo ciò che è stato trasmesso (10).

2 Dubium circa l’affermazione che la diffusa pratica della benedizione delle unioni con persone dello stesso sesso, concorderebbe con la Rivelazione e il Magistero (CCC 2357).

Secondo la Divina Rivelazione, attestata nella Sacra Scrittura, che la Chiesa “per divino mandato e con l’assistenza dello Spirito Santo piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone” (Dei Verbum 10): “In principio” Dio creò l’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò e li benedisse, perché fossero fecondi (cfr Gen 1, 27-28), per cui l’Apostolo Paolo insegna che è la conseguenza della negazione del Creatore (Rom 1, 24-32). Si chiede: può la Chiesa derogare a questo “principio”, considerandolo, in contrasto con quanto insegnato da Veritatis splendor 103, come un semplice ideale, e accettando come “bene possibile” situazioni oggettivamente peccaminose, come le unioni con persone dello stesso sesso, senza venir meno alla dottrina rivelata?

3 Dubium circa l’affermazione che la sinodalità è “dimensione costitutiva della Chiesa” (Cost. Ap. Episcopalis Communio 6), sì che la Chiesa sarebbe per sua natura sinodale. Dato che il Sinodo dei vescovi non rappresenta il collegio episcopale, ma è un mero organo consultivo del Papa, in quanto i vescovi, come testimoni della fede, non possono delegare la loro confessione della verità, si chiede se la sinodalità può essere criterio regolativo supremo del governo permanente della Chiesa senza stravolgere il suo assetto costitutivo voluto dal suo Fondatore, per cui la suprema e piena autorità della Chiesa viene esercitata, sia dal Papa in forza del suo ufficio, sia dal collegio dei vescovi insieme col suo capo il Romano Pontefice (Lumen gentium 22).

4 Dubium circa il sostegno di pastori e teologi alla teoria che “la teologia della Chiesa è cambiata” e quindi che l’ordinazione sacerdotale possa essere conferita alle donne. In seguito alle affermazioni di alcuni prelati, che non sono state né corrette né ritrattate, secondo cui col Vaticano II sarebbe cambiata la teologia della Chiesa e il significato della Messa, si chiede se è ancora valido il dettato del Concilio Vaticano II, che “il sacerdozio comune dei fedeli e quello ministeriale differiscono essenzialmente e non solo di grado” (Lumen Gentium 10) e che i presbiteri in virtù del “sacro potere dell’ordine per offrire il sacrificio e perdonare i peccati” (Presbyterorum Ordinis 2), agiscono in nome e nella persona di Cristo mediatore, per mezzo del quale è reso perfetto il sacrificio spirituale dei fedeli? Si chiede, inoltre, se è ancora valido l’insegnamento della lettera apostolica di san Giovanni Paolo II Ordinatio Sacerdotalis, che insegna come verità da tenere in modo definitivo l’impossibilità di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne, per cui questo insegnamento non è più soggetto a cambiamento né alla libera discussione dei pastori o dei teologi.

5 Dubium circa l’affermazione “il perdono è un diritto umano” e l’insistere del Santo Padre sul dovere di assolvere tutti e sempre, per cui il pentimento non sarebbe condizione necessaria per l’assoluzione sacramentale. Si chiede se sia ancora vigente l’insegnamento del Concilio di Trento, secondo cui, per la validità della confessione sacramentale è necessaria la contrizione del penitente, che consiste nel detestare il peccato commesso con il proposito di non peccare più (Sessione XIV, Capitolo IV: DH 1676), cosicché il sacerdote deve rimandare l’assoluzione quando sia chiaro che questa condizione non è adempiuta. Città del Vaticano, 10 luglio 2023

Walter Card. BRANDMÜLLER

Raymond Leo Card. BURKE

Juan Card. SANDOVAL ÍÑIGUEZ

Robert Card. SARAH

Joseph Card. ZEN ZE-KIUN, S.D.B.

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A Sua Santità FRANCESCO Sommo Pontefice

Beatissimo Padre,

Vi siamo molto grati per le risposte che ci avete gentilmente voluto offrire. Vorremmo innanzitutto chiarire che, se Vi abbiamo posto queste domande, non è per paura del dialogo con gli uomini del nostro tempo, né delle domande che potrebbero rivolgerci sul Vangelo di Cristo. Siamo infatti convinti, come Vostra Santità, che il Vangelo porti pienezza alla vita umana e offra risposta a ogni nostra domanda. La preoccupazione che ci muove è un’altra: ci preoccupa vedere che ci sono pastori che dubitano della capacità del Vangelo di trasformare i cuori degli uomini e finiscono per proporre loro non più la sana dottrina, bensì “insegnamenti secondo le loro voglie” (cf. 2 Tim 4, 3). Ci preoccupa, inoltre, che non si comprenda che la misericordia di Dio non consiste nel coprire i nostri peccati, ma è molto più grande, in quanto ci rende capaci di rispondere al suo amore osservando i suoi comandamenti, cioè di convertirsi e credere al Vangelo (cf. Mc 1, 15) Con la stessa sincerità con cui Voi ci avete risposto, dobbiamo aggiungere che le Vostre risposte non hanno risolto i dubbi che avevamo sollevato, ma li hanno semmai approfonditi. Ci sentiamo quindi in dovere di riproporre, riformulandole, queste domande, a Vostra Santità, che come successore di Pietro, è incaricato dal Signore di confermare i Vostri fratelli nella fede. Ciò è tanto più urgente in vista dell’imminente Sinodo, che molti vogliono utilizzare per negare la dottrina cattolica proprio sulle questioni su cui vertono i nostri dubia. Vi riproponiamo quindi le nostre domande, in modo che ad esse si possa rispondere con un semplice “sì” o “no”. 1. Vostra Santità insiste sul fatto che la Chiesa può approfondire la sua comprensione del deposito della fede. Questo è effettivamente ciò che insegna Dei Verbum 8 e appartiene alla dottrina cattolica. La Vostra risposta, però, non coglie la nostra preoccupazione. Molti cristiani, compresi pastori e teologi, sostengono oggi che i cambiamenti culturali e antropologici del nostro tempo dovrebbero spingere la Chiesa a insegnare il contrario di ciò che ha sempre insegnato. Questo riguarda questioni essenziali, non secondarie, per la nostra salvezza, come la confessione di fede, le condizioni soggettive per accedere ai Sacramenti e l’osservanza della legge morale. Vogliamo quindi riformulare il nostro dubium: è possibile che la Chiesa insegni oggi dottrine contrarie a quelle che in precedenza ha insegnato in materia di fede e di morale, sia da parte del Papa ex cathedra, sia nelle definizioni di un Concilio ecumenico, sia nel magistero ordinario universale dei vescovi sparsi nel mondo (cfr. Lumen Gentium 25)? 2. Vostra Santità ha insistito sul fatto che non ci può essere confusione tra il matrimonio e altri tipi di unioni di natura sessuale e che, pertanto, qualsiasi rito o benedizione sacramentale di coppie omosessuali, che darebbero luogo a tale confusione, dovrebbero essere evitati. La nostra preoccupazione, tuttavia, è un’altra: siamo preoccupati che la benedizione di coppie omosessuali possa creare in ogni caso confusione, non solo in quanto possa farle sembrare analoghe al matrimonio, ma anche in quanto gli atti omosessuali verrebbero presentati praticamente come un bene, o almeno come il bene possibile che Dio chiede alle persone nel loro cammino verso di Lui. Riformuliamo quindi il nostro dubbio: è possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio? Legato a questo dubium è necessario sollevarne un altro: continua ad essere valido l’insegnamento sostenuto dal magistero ordinario universale, secondo cui ogni atto sessuale fuori del matrimonio, e in particolare gli atti omosessuali, costituisce un peccato oggettivamente grave contro la legge di Dio, indipendentemente dalle circostanze in cui si realizzi e dall’intenzione con cui si compia? 3. Voi avete insistito sul fatto che esiste una dimensione sinodale della Chiesa, in quanto tutti, compresi i fedeli laici, sono chiamati a partecipare e a far sentire la propria voce. La nostra difficoltà, tuttavia, è un’altra: oggi si sta presentando il futuro Sinodo sulla “sinodalità” come se, in comunione con il Papa, esso rappresentasse la Suprema Autorità della Chiesa. Tuttavia, il Sinodo dei Vescovi è un organo consultivo del Papa, non rappresenta il collegio episcopale e non può dirimere le questioni in esso trattate né emanare decreti su di esse, a meno che, in casi determinati, il Romano Pontefice, cui spetta ratificare le decisioni del Sinodo, non gli abbia espressamente concesso potestà deliberativa (cf. can.343 C.I.C.). Si tratta di un punto decisivo in quanto non coinvolgere il collegio episcopale in questioni come quelle che il prossimo Sinodo intende sollevare, le quali toccano la costituzione stessa della Chiesa, andrebbe proprio contro la radice di quella sinodalità, che si afferma di voler promuovere. Ci sia permesso quindi di riformulare il nostro dubium: il Sinodo dei Vescovi che si terrà a Roma e che include solo una rappresentanza scelta di pastori e di fedeli, eserciterà, nelle questioni dottrinali o pastorali su cui sarà chiamato ad esprimersi, la Suprema Autorità della Chiesa, che spetta esclusivamente al Romano Pontefice e, una cum capite suo, al Collegio dei Vescovi (cf. can.336 C.I.C.)? 4. Nella Vostra risposta Vostra Santità ha chiarito che la decisione di San Giovanni Paolo II in Ordinatio sacerdotalis è da tenersi in modo definitivo, e ha giustamente aggiunto che è necessario comprendere il sacerdozio, non in termini di potere, ma in termini di servizio, per capire rettamente la decisione di nostro Signore di riservare gli ordini sacri soltanto agli uomini. D’altra parte, nell’ultimo punto della Vostra risposta ha aggiunto che la questione può ancora essere approfondita. Siamo preoccupati che qualcuno possa interpretare quest’affermazione nel senso che la questione non è ancora stata decisa in modo definitivo. Infatti, San Giovanni Paolo II afferma in Ordinatio sacerdotalis che questa dottrina è stata insegnata infallibilmente dal magistero ordinario e universale, e quindi che appartiene al deposito della fede. Questa è stata la risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium sollevato riguardo alla lettera apostolica, e questa risposta fu approvata dallo stesso Giovanni Paolo II. Dobbiamo quindi riformulare il nostro dubium: la Chiesa potrebbe in futuro avere la facoltà di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne, contraddicendo così che la riserva esclusiva di questo sacramento ai battezzati di sesso maschile appartenga alla sostanza stessa del Sacramento dell’Ordine, che la Chiesa non può cambiare? 5. Infine, Vostra Santità ha confermato l’insegnamento del Concilio di Trento secondo cui la validità dell’assoluzione sacramentale richiede il pentimento del peccatore, che include il proposito di non peccare di nuovo. E ci ha invitato a non dubitare dell’infinita misericordia di Dio. Vorremo ribadire che la nostra domanda non scaturisce dal dubbio sulla grandezza della misericordia di Dio, ma al contrario, nasce dalla nostra consapevolezza che questa misericordia è così grande da renderci capaci di convertirci a Lui, di confessare la nostra colpa e di vivere come Lui ci ha insegnato. A sua volta, qualcuno potrebbe interpretare la Vostra risposta come se il solo fatto di avvicinarsi alla confessione sia una condizione sufficiente per ricevere l’assoluzione, in quanto potrebbe includere implicitamente la confessione dei peccati e il pentimento. Vorremo quindi riformulare il nostro dubium: può ricevere validamente l’assoluzione sacramentale un penitente che, pur ammettendo un peccato, si rifiutasse di fare, in qualunque modo, il proposito di non commetterlo di nuovo?

Città del Vaticano, 22 luglio 2023

Walter Card. BRANDMÜLLER

Raymond Leo Card. BURKE J

uan Card. SANDOVAL ÍÑIGUEZ

Robert Card. SARAH

Joseph Card. ZEN Ze-KIUN

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36 commenti

  • E.A. ha detto:

    Alle Rev.me Eminenze, molto umilmente, dico di non perdere più tempo a dubitare su Bergoglio ( i fatti parlano da soli), piuttosto di iniziare loro stessi, in coscienza, a dare risposta ai tanti dubbi che li assalgono e che disorientano loro e tanti fedeli cattolici, che brancolano nel buio. Il tempo per rispondere si assottiglia, si restringe, come le risposte che il Signore si attende, e continua, per ora, ad attendere. “ Ma voi, chi dite che io sia?”(Mc8,27), “Volete andarvene anche voi?”(Gv6,60).

  • Petrus ha detto:

    Ancora si va avanti con i Dubia ed ancora una volta Bergoglio non risponde nello specifico. Ma perché vi fate prendere in giro? Comincio a pensare che abbiano ragione Cionci e Don Minutella .. Bergoglio non semplicemente è eretico ma non è mai stato papa. Grande è la responsabilità di fronte a Dio dei cardinali vescovi sacerdoti e di voi intellettuali cattolici che non prendete in seria considerazione l’eventualità che realmente Bergoglio è un antipapa eletto da un Conclave illegittimo. Continuate pure così grande sarà la responsabilità davanti a Dio edalla storia di chi è stato omertoso e di non aver affrontato in maniera dura Bergoglio… e prima o poi il Castigo di Dio si abbatterà su questa Chiesa traditrice del Sacro Mandato del Suo Fondatore.

    • gaetano2 ha detto:

      “…intellettuali cattolici…”
      “intellettuali”?
      “cattolici”?
      Ma quando mai!
      “Cattolici”, NO! Non sono capaci di distinguere un idolatra pubblico di divinità sataniche che cerca in tutti i modi di mostrare di NON essere Vicario di NSGC da un Papa autentico.
      Addirittura ritengono che sia possibile che un papa autentico, possa cambiare la dottrina o fare ciò che fa il Bergoglio, pensando che è solo un cattivo papa. Ma quando mai!
      Se fosse vero, sarebbe il papato in sé a fallire. Con delle conseguenze facili a capire….
      E’ vero che è voga essere o mostrarsi dubbiosi, ma chhe ci si trattenga, almeno un po’.

      “Intellettuali”, nemmeno. Non sono in grado di controbattere alle argomentazioni basilari che il Cionci e don Minutella (orrore, orrore, li ho citati) espongono, infatti o non in grado di capire (e comincio a pensare che sia davvero così, o sono in malafede… e sarebbe meglio). Vanno avanti a porsi dubbi davanti a fatti così chiari. Però piagnucolano a più non posso

  • giovanni ha detto:

    Risponderanno ? questo non si sa’. Se risponderanno, speriamo non tirino fuori uno di quei lacrimosi, melassosi, sdolcinati gemiti da insulina a dosi doppie. Un disastro per le orecchie, un’ offesa per l’intelligenza e particolarmente deleterio per lo stomaco. Sarebbe l’ennesima beffa. Inaccettabile Evangelicamente. Val la pena ricordare loro ” sia il tuo parlare si si, no no ”.

  • ettore ha detto:

    il neoprefetto Fernandez risponde a suo modo anche ai quesiti post dal card. Duka su Amoris Laetitia.
    https://silerenonpossum.com/fernandez-su-amoris-laetitia-e-magistero-autentico-il-risveglio-del-dicastero-per-la-dottrina-della-fede/

  • ettore ha detto:

    E’ stata resa nota oggi la risposta del Papa come si legge qui:
    https://silerenonpossum.com/sinodo-il-papa-risponde-ai-dubia-di-alcuni-membri-del-sacro-collegio/

  • Beppe Zezza ha detto:

    Una mia nota alla questione dei dubia recentemente tornata in auge. Prima considerazione: il papa ha risposto ai dubia di onorata memoria, dunque non lo si potrà più accusare di non averlo fatto. Lo ha fatto con una lettera privata che, in quanto tale, non puo’ essere resa pubblica e dunque a noi comuni credenti non è dato esprimerci. I cardinali firmatari (oggi non più gli stessi dei primi dubia a causa di sopraggiunto decesso) hanno manifestato delle perplessità sulle risposte e hanno ribattuto con altri cinque dubia a chiarificazione della risposta ottenuta (che, come detto, noi non conosciamo).
    La risposta ai primi dubia è stata data dopo alcuni anni. Nulla fa pensare che anche la risposta a questi secondi cinque avvenga in un lasso di tempo più breve ( se mai avverrà perché la vita non fa sconti sulla sua durata). I cardinali chiedono una risposta : si/no. Ebbene a uno dei cinque dubia la risposta può essere senz’altro data oggi, su due piedi ed è la terza: “Il Sinodo dei vescovi che si terrà a Roma (omissis) eserciterà nelle questioni dottrinali o pastorali (omissis) la Suprema Autorità della Chiesa che spetta esclusivamente al Romano Pontefice e , una cum capite suo, al Romano Pontefice”
    La risposta è chiaramente: NO ( e non credo che mai nessuno abbia affermato il contrario); Il Sino esprime dei pareri in quanto “consigliere del Papa”. Il Papa fa sue alcune delle proposizioni del Sinodo che, da quel momento, diventano “Magistero” e ne accantona altre. Ma la “prassi” che si va instaurando è che il Papa accolga in buon numero le proposizioni e dunque, in un certa misura, il Sinodo ( che è un organo ‘ a chiamata ‘ ) diventa il vero propulsore. La Chiesa diventa “Sinodale” nel momento in cui è il Sinodo a proporre e il Papa si limita ad approvare (o meno). Il servizio dei Cardinali perde consistenza e il collegio dei Vescovi diventa più che altro un’astrazione.
    E’ un processo che si mette in moto;

  • Massimo trevia ha detto:

    E se non gli risponde,che gli fanno?”beatissimo padre……ma perche non risponde”?se vi sembro irrivrrente me ne frego.

  • operazione mangusta ha detto:

    Mi dispiace, ma bisogna parlare papale papale.
    Questi nuovi dubia sono una presa in giro verso i fedeli.
    Dopo tutti questi anni, dopo amoris laetitia e la correctio formalis mai avvenuta ancora nuovi dubia, oltretutto con toni rispettosi e servili?
    Burke e gli altri o non hanno capito nulla, e allora sono degli incompetenti totali dai quali non ci si può aspettare una soluzione, oppure hanno capito ma fanno consapevolmente dei dubia inutili perché devono comunque fare vedere che fanno ‘qualcosa’, perché sanno benissimo che non faranno nulla per fermare il sinodo né per opporsi concretamente alle decisioni future.
    Sembra solo un teatrino con un copione già visto.
    Non hanno ancora capito che questo sinodo è solo una farsa per introdurre riforme immonde e soprattutto per sostituire il cattolicesimo con una falsa religione pagano-satanica?
    Non hanno ancora capito con chi hanno a che fare?
    La risposta ai dubia è nei riti pagani a San Pietro e nella persecuzione della verità e della messa cattolica.

    Bisogna combattere. Serve una crociata contro gli usurpatori.
    https://www.marcotosatti.com/2023/09/23/e-finita-andate-in-pace-ii-parte-don-alberto-strumia/#comment-218847

  • Milly ha detto:

    Dubia ex tunc senza risposta, ex nunc idem!

  • mimma ha detto:

    Interessante la proposta di MonsX . Tosatti lei crede di riuscire ad avere le risposte che il papa ha dato ai Dubia un anno fa ? Sritte ed inviate in 24ore ? ha dell’incredibile :

  • gianluigi ha detto:

    speriamo che la risposta del Papa , o chi per esso, ai secondi Dubia del 2022 , siia resa disponibile affinchè si possa intendere cosa realmente pensa di questi temi.
    Personalmente son certo che NON risponderà ai DUBIA sopra riportati , anzi tra sè e sè , dirà : ” ma che vogliono sti plebei ? ho già risposto . Ora basta domande provocatorie , ma lo sapete che io son il Papa ?? Avete fame e sete di dottrina di Verità ? Date loro brioches ….”
    Comunque importante è poter leggere le risposte date ai Promotori . Quste risposte rappresenteranno la “dottrina di Bergoglio , papa ” e entreranno nella storia . Se per esempio avesse risposto ambiguamente , chiedendo a sua volta : “ma che significa reinterpretare la Rivelazione ? Forse capirla meglio ?” capiremmo tutto ! Finalmente . Lutero vicino a lui è stato un dilettante . se poi avesse risposta anche che i DUBIA sono esempio di aspirazione alla Sinodalità .bene , potremmo anche sentirci presi per il ..naso. NO ?
    Non vedo l’ora di vederli pubblicati . Ci scrivo un libro sulle risposte ….

  • Adriana 1 ha detto:

    Canone 212 : 3 : ” In modo proporzionale alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi [fedeli] hanno il diritto, e anzi talvolta il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa, e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità, la coerenza e la dignità delle persone “.
    Mi pare che il “manifestare” sia concesso a pochini…
    Che ne è della “docta ignorantia” dello Pseudo Dionigi, di S.Agostino, di S. Bonaventura, di Nicola Cusano?

    • il Matto ha detto:

      “Docta ignoranza”: insomma … apofasi!

      Roba per “pochini”, anzi pochinissimi …

      ☠😄

      • Adriana 1 ha detto:

        Enrico,
        sarà per pochi, ma almeno non fa ridere come i “dubia”
        fritti, rifritti e…putrefatti, destinati, più che a Bergoglio- di cui perfino un bimbo, ormai, avrebbe capito le intenzioni- a un pubblico di “eletti” sedicenti tradizionalisti, “indietristi”, ma solo fino al 2013.

        • il Matto ha detto:

          Sì, sì … a me sta benissimo così.

          Mi ritiro con costanza ogni giorno da questo mondo pazzoide comprese le beghe ecclesiastiche da cui non mi faccio coinvolgere nemmeno un po’.

          In fondo, il rapporto fra l’anima e Dio è diretto. I mediatori possono essere utili ma non sono indispensabili.

  • don Mariano ha detto:

    leggiamo che questa ultima versione di DUBIA è stata firmata anche dal Card. Sarah. Appartenente all’OPus Dei. faccio notare che il fatto che il card.SARAH , appartenente all’OpusDei sia stato promotore dei nuovi DUBIA è sintomatico dello scontento che affiora nell’Opus Dei nei confrontidel vice vicario Mariano Fazio stratega dei rapporti con Papa Francesco .Rapporti che son stati il fallimento dell’Opera e l’avvio della reazione di sacerdoti e membri laici. Ma ora persino di un santo Cardinale quale Robert Sarah . Il grido che da tutte le parti del mondo arriva a Roma è : BASTA !! Dimettiti !

  • mimmo ha detto:

    Dubia va ormai tradotto in Certitude

  • don Mariano ha detto:

    è necessario leggere la risposta del Papa ai nuovi dubia proposti nel 2022

  • Nicolini Romano ha detto:

    Io non mi affanno a sapere cosa risponde il Santo Padre sui 5 dubia. Io sento che la vera difficiltà di noi preti è riportare la gente in chiesa. Anche ieri, domenica 1 ottobre, sappiamo che circa 80-90 italiani su 100 non sono andati alla Messa. Qui è il vero cruccio di noi piccoli operai nella vigna del Signore.

  • Claudio ha detto:

    Il testo della richiesta originaria e della risposta di luglio dove si trova?

  • Fabio ha detto:

    È come rivolgersi a Dracula per abolire le trasfusioni

    Ratzinger era in sede impedita perciò Bergoglio non è mai stato papa neppure un istante anzi, in base alla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis è scomunicato al pari dei cardinali della Mafia di San Gallo che al di fuori del conclave hanno complotto per sostituire BXVI che non ha mai rinunciato al Munus col falso papa bergoglio

    • Anna ha detto:

      Ok ma il problema principale è che non ha DNA umano perché gli orchi sono di altra specie. E se non hai DNA umano non puoi diventare papa.

      • mattiaMM ha detto:

        no ? non potrebbe esser Divino ? e non umano ?
        ( intendo : di vino )

      • Mario lamarca ha detto:

        Effettivamente la mancanza del requisito biologico – specie vivente non identificata ma verosimilmente non umana – è allo studio dell’ottimo Cionci in vista del suo prossimo testo. Speriamo faccia chiarezza.

  • MonsX ha detto:

    quindi il Papa ha risposto alla vostra lettera-DUBIA del 10 luglio ? 24ore dopo ? Lui personalmente ?
    Possiamo leggere questa risposta ? E’ fondamentale leggere ciò che vi ha risposto . Così non potrà mai più far dire ai vari Spadaro e Tornielli che non sappiamo leggere e capire . Indisto , pubblicate questa lettera di risposta del Papa del 11 luglio !!

    • Anna ha detto:

      Tornielli ha detto che non sai leggere e capire? Quindi sa chi sei??

    • gaetano2 ha detto:

      “Papa Francesco ci ha risposto con lettera dell’11 luglio 2023”

      Credo che ci si possa giocare proprio quelle, senza rischiare. Se ha risposto, lo avrà fatto senza rispondere chiaramente ai quesiti, infatti i cardinali si trovano costretti a scrivere

      “abbiamo riformulato i dubia per suscitare una risposta chiara”. Insomma una barzelletta, come anche il fatto che si rivolgano ad un adepto di divinità pagane usando espressioni di ossequio che dovrebbero usare solo verso un Papa (autentico) Vicario di NSGC

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