Solo Mussolini fu più anti-italiano di Napolitano. Silvana De Mari.

5 Ottobre 2023 Pubblicato da 31 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo della dott.ssa Silvana De Mari, che ringraziamo di cuore. Buona lettura e condivisione.

§§§

 

 

La voce del popolo contiene la verità, come la voce di Dio. Quando la verità è nascosta, la voce del popolo può farla di nuovo risuonare.  Giorgio Napolitano, morto all’età di 98 anni,  è stato uno dei più grandi anti-italiani, secondo solamente a Mussolini. Mussolini odiava il popolo italiano, lo ha trascinato in una guerra demente, ne ha corrotto l’ anima: in quella guerra abbiamo subito cose atroci e abbiamo fatto cose atroci. Le camicie nere hanno assassinato più uomini di Dio dei partigiani rossi, è accaduto in Etiopia, con il massacro dei monaci copti, dopo l’attentato a Graziani. Abbiamo avuto le leggi razziali, cittadini italiani deportati e uccisi in quanto ebrei.

Mussolini impose a Hitler, che era contrario, un contingente italiano nello sciagurato attacco all’Unione Sovietica. Ha insistito e molto perché gli uomini della  Julia potessero trascinarsi in un inferno di gelo su una terra che non era la loro. Senza Mussolini non avremmo avuto i bombardamenti, le marocchinate e le foibe. Disprezzava il popolo italiano, lo avrebbe voluto diverso, più militare, meno legato alle cose piccole che sono la famiglia e gli affetti.

Subito dopo viene Giorgio Napolitano. Certo, ci sono stati altri anti-italiani: Togliatti, Prodi, ma nessuno è stato tragico per noi come Napolitano. Napolitano in gioventù è stato fascista, ha militato nei Gruppi Universitari Fascisti. Non è colpa sua: tutti erano fascisti. Tutti no: a casa mia nessuno ha avuto la tessera del partito fascista e questo ha avuto un prezzo e non da poco. E lui ci ha messo del suo. Si poteva fare l’università benissimo senza militare nei gruppi fascisti. Non appena è rimasto orfano del fascismo, Napolitano  è corso ad offrire la sua fedeltà alla dittatura di turno, il comunismo sovietico, che regalava ai suoi servi la convinta illusione di essere antropologicamente migliori e di poter disprezzare gli altri. Nel 1956 Napolitano esaltava l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica. Il 20 febbraio 1974 in un articolo su l’Unitàspiegava come la cacciata di Aleksandr Solzhenitsyn dall’Urss fosse  la soluzione migliore da parte del Partito Comunista sovietico. Solzhenitsyn, dissidente premio Nobel, è una delle poche voci che, dopo aver conosciuto il gulag, lo ha raccontato, ed è riuscito a rivelare  sofferenze indicibili a livello planetario. Quelle sofferenze dovevano restare quindi segrete, o si potevano generare “pregiudizi” sul socialismo reale. Quando doveva andare a Bruxelles, Napolitano prendeva un proletario biglietto da 90 euro e se ne faceva rimborsare 800, pagati con le tasse degli europei inclusi noi, come se avesse viaggiato in prima, un trucchetto un po’ pidocchioso da vero gentiluomo, che scoprì una televisione tedesca. Nel PCI era quello che teneva le relazioni con l’Unione sovietica. Le Botteghe Oscure dove hanno preso i soldi per raggiungere il potere enorme che hanno avuto? Vendere i biglietti del ballo liscio alle Feste dell’Unità è sicuramente stato un caposaldo, ma non bastava.  Una grossa parte era probabilmente il Tesoro di Dongo: la riserva aurea della Repubblica di Salò che Mussolini aveva con sé durante la fuga con Claretta Petacci. Mi sarebbe molto piaciuto che la mia nazione fosse nata da un processo e non da un linciaggio, un linciaggio talmente ignobile da includere anche un donna priva di ogni funzione politica. I defunti non parlano e l’oro di Dongo si è perso nelle nebbie della storia. L’oro di Dongo prima o poi sarebbe finito, dunque c’era altro, per esempio le tangenti a tutti gli imprenditori che commerciavano con l’URSS e non potevano farlo senza passare dal PCI. E poi c’erano i fondi da Mosca. Questi fondi arrivavano in dollari, qual era la struttura che poteva convertirli in lire? Si trattava di milioni di dollari, difficile portarli in banca. L’ipotesi è che fosse implicata la mafia ed era su questo che stavano indagando, secondo molti, Falcone e Borsellino, che infatti erano invisi a tutti i magistrati di sinistra ed erano isolati. Su cosa stava indagando Falcone che quattro giorni dopo l’attentato avrebbe dovuto  partire per Mosca per parlare con il suo omologo Valentin Stepankof? Perché ha lasciato la sua indagine in eredità a Borsellino, uomo di destra?  Secondo molti stava  indagando sul sospetto che sia stata la mafia per anni a trasformare in lire i dollari sovietici. Napolitano ha fatto distruggere tutti i documenti della trattativa stato- mafia. Secondo Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, Napolitano ne era il garante. Eletto Presidente della Repubblica, nel 2011 ha appoggiato il bombardamento della Libia da parte di Francia e Inghilterra per conto della Nato. Grazie a Napolitano l’Italia ha perso la sua decenza per quanto riguarda la Libia, che era nostro partner commerciale, bloccava i clandestini  e ci vendeva il gas a basso costo, insieme alla Russia, per cui ce la cavavamo benissimo, la disoccupazione era bassa e le nostre industrie, malgrado la tassazione scellerata, abbastanza competitive. L’accusa che Gheddafi avesse delle fosse comuni era falsa. Sarkozy e Obama lo hanno abbattuto perché cercava di favorire una moneta africana che sottraesse l’Africa dalla linea del Franco africano e del Dollaro. La destabilizzazione della Libia ha determinato un danno finanziario e antropologico immenso per l’Italia, ora sommersa da migranti, ed è stato anche un danno etico. Gheddafi era nostro partner commerciale, noi abbiamo permesso il bombardamento di un nostro paese partner, abbiamo permesso che Gheddafi fosse picchiato e stuprato mentre era ferito, prima del colpo di grazia, senza neanche la farsa di un processo concessa a Saddam Hussein; abbiamo permesso il bombardamento di civili. Nello stesso anno, per aderire alle richieste dell’Unione Europea, Napolitano  ha consentito un cambiamento di governo in Italia dando inizio, con Monti, ai leader governativi non eletti che non amano gli italiani. Napolitano ha avuto la responsabilità di un passo importante verso  l’”eutanasia” quando, in maniera preventiva, informò il Consiglio dei ministri in seduta che non avrebbe firmato un decreto legge che impedisse l’esecuzione della giovane Eluana Englaro. Eutanasia vuol dire bella morte. Che una persona celebrolesa, non in coma,  muoia di disidratazione, non è una bella morte. Il “Caimano” aveva cercato di salvarla. Nella clinica di Udine, dove è morta,  medici e infermieri sono passati  per giorni davanti al letto in cui una giovane donna moriva di disidratazione e hanno resistito alla tentazione di metterle una flebo o darle un cucchiaio di acqua: era in grado di bere se imboccata. Avevo sete e non mi avete dato da bere. Grazie a Napolitano l’Italia ha perso la sua decenza e abbiamo partecipato tutti alla morte di Eluana Englaro. Abbiamo  visto Bergoglio in piedi davanti alla bara di un uomo che ha rifiutato il crocifisso, senza benedire la bara e senza fare il segno della Croce. “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”ha detto Cristo. Gli atei sono contro Cristo e il compito del Cristiano  è convertire i non credenti, non rendere loro omaggio. C’è chi ha fatto peggio. L’ex presidente della Repubblica, è sempre stato in armonia con i poteri forti. I poteri forti non amano il crocefisso. Il nunzio apostolico Tscherring si è tolto  la croce davanti alla bara, per non offendere la Massoneria. “Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi” Il Cardinal Ravasi   ha  beatificato Napolitano con esemplare sprezzo del ridicolo citando il profeta Daniele e paragonandolo a un “saggio che ha indotto molti alla giustizia”. La morte di Eluana secondo lui, quindi, è stata giustizia, come la morte dei cittadini libici  bombardati, di quelli ungheresi sotto i carri armati. Qualcuno informi Ravasi che l’intelletto è un doo dello Spirito Santo.

Non si oltraggiano i morti, ma non si impone a un popolo il rispetto per un morto se il popolo questo rispetto non lo vuole dare.  Gli speciali trasmessi dalla televisione per la morte di Napolitano hanno avuto ascolti molto bassi, contrariamente a quelli per la morte del “Caimano”. Lui Eluana l’avrebbe salvata, e non avrebbe voluto bombardare la Libia. Tutta la mia simpatia agli stadi dove il popolo si è ribellato facendo sentire la sua voce, in questo caso i suoi fischi, al minuto di silenzio per la morte di chi ha voluto la morte di Eluana.

 

L’immagine rappresenta l’Igiustizia di Giotto ( Cappella degli Scrovegni). un uomo anziano armato con armi da rapina  e gli artigli lunghi blocca l’accsso al palazzo, indifferente alle scne di violenza ai suoi piedi.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

31 commenti

  • Emmebi ha detto:

    Esordire facendo una classifica tra il peggiore e il secondo arrivato nella classifica degli “anti-italiani” vuol dire che fin dall’inizio si rinuncia a fare un qualunque ragionamento compiuto: che senso ha mai mettere nello stesso articolo Mussolini e Napolitano? Che “c’azzeccano”, per dirla con un famoso golpista inconsapevole? Sì resta poi basiti di fronte a un controfattuale come “Senza Mussolini non avremmo avuto i bombardamenti, le marocchinate e le foibe”, che non si accetterebbe neanche in un tema delle scuole medie…

  • Sempliciotto (già BP) ha detto:

    Mi riferivo a Enrico Nippo.

  • ex : ha detto:

    C’è poco da fare. Quando si toccano certi argomenti il cervello va in vacanza e cede il posto alle viscere.

    Il mostro di turno ha fatto novecentonovantanove cose cattive ed una sola buona? No! chi lo dice è fascista e naturalmente anche razzista sessista omofobo indietrista e revisionista. Se il mostro ha risanato le Paludi Pontine ed ha creato l’INPS (giusto l’elenco offerto da Enrico Nippo) ha compiuto un delitto e si è dimostrato anti-italiano; e chi gli desse merito deve vergognarsi.

    Al di là di ciò che proclamano le viscere, Mussolini, naturalmente, ha causato la rovina dell’Italia, e la Storia non perdona, non solo la storia ideologicamente stilata dai vincitori, anche quella che studiosi coscienziosi “tentano” di elaborare quanto più obiettivamente possibile.

    Ovviamente l’obiettività assoluta non esiste perchè c’è sempre in ognuno un retroterra psico-mentale che interferisce nel proprio agire; ma c’è una differenza: mentre questi ultimi (gli studiosi coscienziosi) si sforzano di non farsene prendere la mano e quindi possono elaborare – riguardo ad un certo personaggio o un certo evento – una sorta di bilancio, alla fine necessariamente negativo per il perdente, ma che consideri oltre alle cifre negative anche quelle positive per quanto infinitesime possano essere, i viscerali – istruiti per quanto siano – dànno libero sfogo alle sovrabbondanti secrezioni biliari nell’accanirsi sul cadavere del mostro appeso a testa in giù, simbolo evidente che tutto ciò che egli fece è da considerre con pollice verso.

    Renzo De Felice, come Indicato da Adriana 1, ha composto un’opera monumentale sul Fascismo, e nonostante inizialmente «lo storico venne accusato dalla sinistra di giustificare il fascismo e di eccessiva adesione al personaggio oggetto del suo lavoro» (la bibbia del politicamente corretto – Wikipedia), «il lavoro svolto da De Felice permise l’inizio di un nuovo modo di porsi riguardo allo studio degli anni del fascismo, affrancando quest’ultimo “dagli stereotipi e dalle secche dell’antifascismo di maniera”» (ancora la bibbia polcor, evidentemente sfuggendo, queste affermazioni, ai loro revisori), In ultima analisi pare che De Felice e la sua opera hanno evitato la demonizzazione tentata inizialmente dai sinistri. Ovviamente l’opera non è affatto un’esaltazione del Fascismo – e quindi di Mussolini – altrimenti la demonizzazione ci sarebbe stata eccome!

    L’opera monumentale di De Felice non l’ho letta, ma ho, dello stesso autore, un libricino che riporta una sintesi estrema dei suoi lavori: «Breve storia del Fascismo» (Mondadori, Milano 2000). Ne riporto un passo specificando che qui, a prescindere dalle molte o poche malefatte di Mussolini, mi riferisco all’attributo di anti-italiano, che è l’oggetto dell’articolo e quindi delle critiche su di esso:

    [Dopo la liberazione di Mussolini da parte dei Tedeschi] «Al di là della calorosa accoglienza risevatagli in Germania […] Mussolini fu posto dal suo ospite [Hitler] di fronte ad un ineludibile aut-aut: o accettare di tornare in Italia alla guida di un governo che continuasse la guerra al fianco della Germania, o esporre l’Italia alle dure ritorsioni delle truppe hitleriane. Mussolini, provato fisicamente e psicologicamente […] non nutriva desideri di vendetta o ambizioni politiche o il desiderio di un ritorno alle origini sociali e rivoluzionarie del fascismo […] si sarebbe piegato dunque all’aut-aut postogli da Hitler per motivazioni eminentemente patriottiche […] come un sacrificio per la difesa dell’Italia. “Non c’è altra ‘scelta” avrebbe confidato al figlio Vittorio. “Bisogna salvare l’Italia da maggiori disastri”».

    Fu poco, anzi per nulla, preveggente Mussolini, fece male a creare la Repubblica di Salò? Certamente, ma non in quanto anti-italiano. E allora: il confronto di anti-italianità con Napolitano che senso ha?

    Se si tratta di stabilire chi ha fatto più male all’Italia è un’altra cosa (però, Napolitano…)

  • paolo deotto ha detto:

    Ho grande stima di Silvana De Mari, ma francamente non ho capito l’utilità di questo articolo. Non credo che Silvana voglia darsi una patente di “antifascismo” ma comunque da dei giudizi in modo perentorio su un periodo storico estremamente complesso, che ha visto tutta l’Europa, tra le due guerre, scossa da convulsioni che non nascevano dal nulla. Si rimproverano a Mussolini le leggi razziali e l’entrata in guerra. Ok, chi perde ha sempre torto. Ma cerchiamo di ricordare che almeno fino a tutto il 1940 la Germania sembrava inarrestabile. Cosa poteva fare Mussolini? Mantenere una neutralità pericolosa, con i tedeschi pronti a pigliarsi anche l’Italia? Di certo, furono anni di scelte drammatiche e alla Storia passarono come “giusti” comunque quelli che vinsero la guerra. Anche se la vinsero con i criminali bombardamenti sulle città e con le bombe atomiche. E non scordiamoci il menefreghismo degli Alleati verso la politica di sterminio degli ebrei, e non scordiamoci che l’Italia fascista aveva accolto gli ebrei che fuggivano dall’Austria dopo l’Anschluss. Insomma, prima di dare giudizi perentori su un periodo storico di terribile complessità, bisognerebbe esaminare tutta la situazione. E comunque resta la domanda iniziale: a cosa è servito questo confronto Napolitano/Mussolini? Mi sfugge.

    • Davide Scarano ha detto:

      Caro Deotto, potrei avere un retropensiero sul perchè la De Mari abbia scelto questo confronto però lo tengo per me..Ricordo che Renzo De Felice non attribuiva al fascismo un carattere monolitico ma parlò di “fascismo rivoluzionario”, negli anni della presa del potere e di “fascismo del consenso” negli anni ’30, almeno fino alla guerra d’Etiopia. A mio parere il legarsi sempre più strettamente ad Hitler è stato il “peccato mortale” del fascismo che ha condannato l’Italia ad anni di guerra e sofferenze ed ha provocato la fine anticipata del regime. Questo, ex post, afferma la Storia e avrebbe dovuto essere intuito da Mussolini esaminando la natura del popolo italiano, da sempre poco propenso alle guerre, la scarsità di materie prime che ne condizionava lo sviluppo economico, comunque inferiore a quello dei principali rivali, e soprattutto l’ambizione irrefrenabile/personalità pazzoide di Hitler che avrebbe potuto portare le sorti dell’Italia verso una via senza ritorno, come purtroppo è avvenuto.

  • Franco Damiani ha detto:

    Incommentabile. Non occorre essere fascisti per riconoscere che Mussolini ha fatto tanto per l’Italia. Una cosa per tutte. i Patti lateranensi.

    • Paolo Mayer ha detto:

      Qualunque bene abbia fatto non basterà mai per scontare una guerra mondiale e i milioni di morti che ne seguirono! Ma non si vergogna?

      • Enrico Nippo ha detto:

        Molto facile, facilissimo tranciare giudizi a tavolino e dire agli altri di vergognarsi.

        Mò la guerra mondiale l’ha voluta Mussolini?

        Specialmente su periodi storici convulsi nessuno conosce TUTTI i motivi. Non è che la TUTTA la storia sta scritta nei libri.
        E poi bisogna vedere chi li ha scritti, i libri.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Forse non l’ha voluta, ma di sicuro ci ha gettato l’Italia dentro. Con le conseguenze drammatiche che ancora viviamo. E credo che avrebbe potuto restarne fuori. Non ho l’impressione da quello che ho letto che Hitler fosse entusiasta della partecipazione italiana…

          • Enrico Nippo ha detto:

            Beh, a proposito di “conseguenze drammatiche” si dovrebbe anche pensare anche a cosa sarebbe il mondo oggi senza lo stop al comunismo/progressismo da parte del nazifascismo.

            Le faccende terrene implicano il guardare non solo il bicchiere mezzo vuoto ma anche quello mezzo pieno.

            Il diavolo non sta soltanto da una parte, si sente stretto, gli piace stare da entrambe le parti.

            E’ sempre la solita storia: chi è senza peccato …

          • Marco Tosatti ha detto:

            La risposta era relativa alla guerra mondiale, e alle conseguenze del coinvolgimento per il nostro Paese. Di quello si parlava, non di una disamina più ampia su cause e ragioni dei movimenti.

        • Sempliciotto (già BP) ha detto:

          Guardi, glielo dico anche io: si vergogni!
          Perché dimentica le camicie nere, le leggi razziali, Matteotti, Gramsci, il confino … e mettiamoci anche la suprema ignoranza dell’ uomo.
          E riguardo al bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, pensi a cosa ne sarebbe stato di noi (escluso lei, se proprio ci tiene) senza la resistenza (anche) sovietica.
          Ci ho impiegato un po’ a decifrarla, ma ora lo so: lei non è niente altro che un povero, ridicolo fascista.

  • GINO ha detto:

    Mussolini credeva che gli italiani potessero lottare contro gli anglo, adesso capisco perché la cosiddetta resistenza è destinata alle chiacchiere da pollaio, un gallo qua una gallina la, e il leone dov’è? Non lo vogliono perché sanno che non potrebbero seguirlo, vili come sono.
    Meno lingua e più addominali.

  • creazionista ha detto:

    Mussolini ha distrutto l’Italia rendendola schiava degli anglosionisti e dei francesi; è stato mandato al potere dagli inglesi di cui era servo. Quando si degneranno di pubblicare il trattato di schiavitù del 47 sarà molto più chiaro; napolitano (minuscolo) come tutti i compagni ha fatto anche lo schiavo delgi usa-canaglia e questo la De Mari non lo dice; poi ci sarebbe anche il drago e tutti i massoni di stato che hanno svenduto questo paese. È difficile fara una classifica in questa fogna

    • Paul Mayer ha detto:

      Meno male che c’è qualcuno che non è incantato da Mussolini e che ha capito il senso dell’articolo. È veramente incredibile che a distanza di quasi un secolo ci sia ancora gente incantata dalla propaganda fascista. Che vergogna. Mussolini ha rovinato l’Italia privandola di un futuro di libertà e di dignità. Personalmente detesto questo individuo e detesto ancora di più il reuccio buffone che mise l’Italia in mano a lui, nel 1922. Traditore l’uno e criminale l’altro… tutti e due servi dell’abominevole corona britannica!

  • Milly ha detto:

    Prova

  • stilumcuriale emerito quello vero ha detto:

    Errata corrige : 25 aprile 1945.

  • stilumcuriale emerito quello vero ha detto:

    Qualche mese dopo il 25 aprile 1943, fra gli italiani con gli occhi aperti si raccontava la seguente barzelletta.
    Un contadino va da un allevatore di maiali per acquistare un paio di maialini e dice all’allevatore :- mi raccomando che siano antifascisti-.
    Al che l’allevatore domanda al contadino :- ma cos’è questa storia? che significa maialini antifascisti ? –
    E il contadino risponde :- è che gli anti fasciasti in pochi mesi sono ingrassati più dei fascisti in vent’anni -. 🙂

  • Mara ha detto:

    L’ha sparata grossa la De Mari questa volta! Ha sempre goduto della mia stima e mi sono ispirata a lei per le mie battaglie di verità e libertà, ma ora ritengo che sia andata fuori dal seminato. La politica non è per lei, lo ha già dimostrato con il voltafaccia sulle votazioni con esternazioni contraddittorie (tra l’altro non richieste). Parli di universo lgbt e sua follia, dottoressa, è meglio.

  • Caro Enrico ha detto:

    Forse sei più giovane di me. Io sono abbastanza vecchio da ricordarmi i buchi lasciati nel tessuto urbano dai bombardamenti fatti durante la guerra. Ho sentito parlare delle corse in galleria (c’era una grande galleria stradale poco lontano da casa nostra). Un condottiero che porti il suo popolo alla guerra non può essere considerato un patriota. E se guardiamo al suo “privato” purtroppo emergono altre nefandezze come il fatto che abbia fatto rinchiudere in manicomio la sua prima compagna e il suo figliolo.

  • Classifica ha detto:

    Non credo che la classifica sia corretta.
    Mussolini ha agito più apertamente di Napolitano. Non ha tramato nell’ombra.
    Napolitano ha sempre agito nell’ombra. Quali e quante affermazioni false ha fatto con i nemici del popolo italiano per accreditarsi come il loro migliore amico ? Come è riuscito ad accreditarsi con gli americani come sincero democratico lui che democratico non lo era stato mai ?
    E lo ha dimostrato ampiamente nelle sua lunga permanenza al Quirinale.

  • Adriana 1 ha detto:

    Apprezzo l’oratoria infiammata della dott. De Mari.
    Mi chiedo, però, come mai abbia fatto una autentica e intensiva campagna promozionale per la signora Meloni in Aspen che, per buona parte della sua carriera politica, si era agganciata proprio
    alla figura di Mussolini.

  • Milly ha detto:

    Tutto vero! Ma il “defunto” e ancora i c.d. “vivi”, che ancora ci ammorbano con tutte le loro scelleratezze, non avrebbero nessun potere di incidere mezzo millimetro sulla nostra vita se solo i nostri cuori e i nostri intelletti fossero rivolti Dio.
    L’apostasia dilagante dell’Umanità rende loro il gioco facile!
    Meno male che c’è la Mamma Celeste che per misteriose e sante vie ci sostiene!

  • Primo commento ha detto:

    Primo paragrafo.
    Ignoravo totalmente la strage dei monaci copti avvenuta in Etiopia. Ho visto qualche anno fa un documentario televisivo che illustrava la vita dei monaci copti che vivevano su di un isoletta del lago Tana. (Se ricordo bene).
    Nella regola benedettina i monaci hanno il compito di pregare (ora) e di lavorare (labora).
    I monaci copti mi è sembrato che seguissero il precetto evangelico di aver fiducia nella divina Provvidenza : si limitavano a raccogliere ciò che spontaneamente cresceva sugli alberi, senza coltivare alcunché e passando la maggior parte del loro tempo immersi nella preghiera.
    Ritornando alla conquista dell Etiopia mi sia consentito di ricordare che, essendo la cristianizzazione la scusa ipocrita per la colonizzazione, essendo dai primi secoli del cristianesimo l’Etiopia cristiana, nessuno si era permesso di colonizzarla.
    Aggiungo ancora una cosa : i film utilizzati dalla propaganda fascista erano decisamente belli. Ricordo che in uno di quei film si esaltava la figura di un missionario cappuccino , missionario in Etiopia s’intende, mentre i sacerdoti e i monaci copti venivano descritti come intriganti che passavano il loro tempo a complottare contro gli invasori (cioè noi).

    • Adriana 1 ha detto:

      Tra i numerosi studi sul fascismo di Mussolini spicca l’opera monumentale di Renzo De Felice. Suppongo che la dott. De Mari l’abbia disinvoltamente bypassata, allo stesso modo degli scritti di Giampaolo Pansa.

    • Mara ha detto:

      Neppure io, e con convinzione

Lascia un commento