Il papa eretico non è papa? Falso! Francesco D’Erasmo.

5 Ottobre 2023 Pubblicato da 46 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, offriamo alla vostra attenzione due (uno)  (due) articoli pubblicati da don Francesco D’Erasmo, e che toccano alcune delle questioni di cui si discute attualmente nella Chiesa. Buona lettura e diffusione.

§§§

Il papa eretico non è papa? Falso!

Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis:

CAPITOLO VI

CIÒ CHE SI DEVE OSSERVARE O EVITARE
NELL’ELEZIONE DEL SOMMO PONTEFICE

 

78. Se nell’elezione del Romano Pontefice fosse perpetrato – che Dio ce ne scampi – il crimine della simonia, delibero e dichiaro che tutti coloro che se ne rendessero colpevoli incorreranno nella scomunica latae sententiae e che è tuttavia tolta la nullità o la non validità della medesima provvista simoniaca, affinché per tale motivo – come già stabilito dai miei Predecessori – non venga impugnata la validità dell’elezione del Romano Pontefice.(23)

Nota 23 Cfr S. Pio X, Cost. ap. Vacante Sede Apostolica (25 dicembre 1904), 79: Pii X Pontificis Maximi Acta, III (1908), 282; Pio XII, Cost. ap. Vacantis Apostolicae Sedis (8 dicembre 1945), 92: AAS 38 (1946), 94; Paolo VI, Cost. ap. Romano Pontifici eligendo (1 ottobre 1975), 79: AAS 67 (1975), 641.

https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_22021996_universi-dominici-gregis.html

Il testo della norma vigente -che è stata confermata dai papi di un intero secolo come cambiamento della prededente norma del Papa Giulio II, confermata dal Concilio Lateranense V, capo V, che era stata in vigore per quattro secoli- chiarisce che, anche se la simonia è eresia, e comporta per questo la scomunica latae sententiae, il papa simoniaco eletto, perciò stesso eretico e perciò scomunicato, è papa.

Questo pone fine alle dispute teologiche.

Significa che un uomo che non è membro della Santa Chiesa può essere il papa?

Sì !

È quindi costui un legittimo successore di Pietro?

La norma non risponde a questa domanda.

Possiamo quindi ovviamente ritenere che un uomo che è eretico non sia legittimo successore di Pietro, ossia vero successore di Pietro.

Ma rimane validamente papa regnante.

Che cosa comporta questo?

Che la giurisdizione della Chiesa rimane in piedi, ma non siamo tenuti ad aderire al suo insegnamento come Magistero Autentico.

In altre parole: la norma dice esplicitamente che è per evitare la possibilità di impugnare l’elezione del romano pontefice, che si dà questa norma. Quindi per una stabilità giuridica.

Ma la norma non dice che dalla validità dell’elezione derivi la cancellazione dell’eresia, e nemmeno della scomunica!

Ovviamente, noi non dobbiamo l’obbedienza della fede, l’ossequio della ragione, né alcuna forma di rispetto, ai pronunciamenti di un eretico, essendo scomunicato, a meno che essi siano conformi a quelli di sempre della Santa Chiesa. Nemmeno se costui è papa validamente regnante.

Del resto nella Chiesa c’è sempre stata una chiara distinzione tra ciò che è valido e ciò che è lecito.

La legge non dice che tale papa sia legittimo. Dice che è una provvista valida, ossia giuridicamente efficace. Produce giurisdizione.

Ma non dice che lo sia legittimamente.

Ma essendo che per la nostra salvezza dobbiamo restare nell’interno del recinto della Santa Chiesa, abbiamo il beneficio di godere di una certezza giuridica.

Ovviamente,  se il suddetto papa eretico, non successore di Pietro ma papa regnante, quindi esercente le funzioni giuridiche di papa, dovesse usare delle sue funzioni di governo per combattere la fede, non solo siamo autorizzati, ma abbiamo il dovere di non sottometterci, anzi di resistere e opporci ai suoi comandi illegittimi.

Questo infatti sarebbe vero anche nei confronti di un vero successore di Pietro che commettesse abuso del proprio potere.

Ogni autorità infatti è da Dio, come dice san Pietro. ( Rm 13, 1)

Perciò, ci dice sempre san Pietro, in caso di contrasto tra la volontà di Dio e quella di chi lo rappresenta in una determinata autorità, occorre obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. E san Pietro lo disse parlando al Sommo Pontefice! (At 4, 19)

O forse un papa valido, ma illegittimo, penserà di farci credere di essere un vero successore di Pietro, negando l’insegnamento di Pietro?

In un caso del genere, i veri cattolici sono chiamati alla testimonianza della fede senza la garanzia di una protezione giuridica da parte del successore di Pietro, perché chi ne occupa il trono spesso usa del proprio potere illegittimamente.

“Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato”. (Gv 16, 1-4)

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.” (Mt 5, 11-19)

 

Francesco d’Erasmo, sacerdote cattolico,

Vicario parrocchiale del Duomo di Tarquinia,

Tarquinia, 5 ottobre 2023, Santa Faustina Kovalska

§§§

Comunione e assoluzione a tutti? È magistero autentico?

Codice di Diritto Canonico:

“Can. 915 – Non siano ammessi alla sacra comunione gli scomunicati e gli interdetti, dopo l’irrogazione o la dichiarazione della pena e gli altri che ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto.”

Coloro che convivono in una unione diversa da quella del matrimonio canonico, senza interrompere tale convivenza o almeno privarla degli atti propri del matrimonio, perseverano in peccato grave manifesto.

Coloro che promuovono in modo continuato pubblicamente, con qualsiasi mezzo, l’aborto, l’eutanasia, la tratta di esseri umani, l’oppressione dei poveri, l’adulterio, il peccato impuro, il peccato impuro contro natura… si rendono complici di tutti questi peccati, o di altri altrettanto gravi, in modo ostinato.

Tutti costoro non possono essere ammessi alla Comunione!

Infatti tra le condizioni indispensabili per poter accedere ai sacramenti richieste anche da Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, come da tutto il magistero precedente e successivo fino al 2013, c’è sempre stata la decisione sincera, accompagnata dalla pratica vera, della astinenza dagli atri propri del matrimonio. Oltre alla discrezione, ossia: che chi fosse impossibilitato da causa grave ad abbandonare il convivente, e astenendosi dal peccato fosse nelle condizioni di ricevere i sacramenti, lo facesse in modo non pubblico, dove nessuno possa conoscere la sua condizione di vita, per evitare lo scandalo, visto che nessuno può sapere cosa i due fanno in casa loro.

Questi punti sono completamente omessi dalle risposte di Fernandez, e di Bergoglio ai Dubia dei Cardinali.

Ma l’aggravante è che Fernandez dichiara magistero autentico ciò che contraddice direttamente il magistero autentico di sempre, ponendosi pertanto nelle condizioni già condannate dai pontefici di un concetto evoluzionista del magistero.

(Cfr. Quanta cura e Pascendi Dominici Gregis)

Pertanto il Fernandez con l’appoggio di Bergoglio usa del suo ruolo contro il magistero autentico millantando l’autorità che Gesù non ha conferito né a lui né ad alucno sulla terra, di contraddire la Parola di Dio e il magistero di sempre della Chiesa.

Lo Spirito Santo infatti afferma per bocca dell’Apostolo:

“Itaque quicumque manducaverit panem hunc, vel biberit calicem Domini indigne: reus erit corporis, et sanguinis Domini”. (1 Cor 11, 27)

“Perché, chi indegnamente mangia questo pane e beve dal calice del Signore, sarà reo del Corpo e Sangue del Signore”.

(Certamente nelle traduzioni pubblicate a stampa o su internet troverete delle versioni molto aleatorie, chissà perché…
Questa versione latina è dall’unico testo normativo ufficiale della Chiesa, la Vulgata.)

CJC “Can. 980 – Se il confessore non ha dubbi sulle disposizioni del penitente e questi chieda l’assoluzione, essa non sia negata né differita”.

Quindi l’ingiunzione di assolvere è solo per il caso in cui il confessore non abbia dubbi sul pentimento del penitente.

È ovvio che una persona che dice di essere pentita di un peccato ma di non voler fare ciò che è necessario per evitare di commetterlo nuovamente lascia seri dubbi sulla verità del pentimento.

Senza parlare di coloro che dicono esplicitamente di non essere pentiti affatto!

Perciò è menzogna che il confessore debba assolvere sempre tutti secondo il Magistero Autentico della Chiesa Cattolica!

Siamo davanti a un esempio perfetto di modernismo, sintesi di tutte le eresie, già condannato dai pontefici.

Francesco d’Erasmo, sacerdote cattolico

Tarquinia,  4 ottobre 2023, san Francesco d’Assisi

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46 commenti

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Ringrazio la Signora di tutti i popoli.
    E aggiungo che se l’ordine episcopale fosse obbediente al Sacro Magistero infallibile dei papi legittimi, saprebbe che, per il c. 76 di UDG non serve assolutamente nessun’altra dichiarazione in merito alla NULLITÀ DELLE ELEZIONI DI BERGOGLIO, oltre a quella già decretata dalla Suprema Autorità di papa GIOVANNI PAOLO II.
    Anche perché è ASSURDO pretendere una dichiarazione di autoscominica da parte dei cardinali che oggi sappiamo essere quasi TUTTI MASSONI.
    Si.
    Fa davvero tanto, tanto male alla Chiesa e alle anime abbandonate, constatare che nessun vescovo o cardinale si decida di avvalersi dei decreti già stabiliti dalla Divina Autorità di papa GPII per DEPORRE l’impostore pluriscomunicato latae senteziae e riconoscere pubblicamente Benedetto XVI quale ultimo legittimo successore di Pietro, così DA POTER ELEGGERE FINALMENTE IL SUO SUCCESSORE.

    Che Dio giusto giudice intervenga quanto prima in soccoro dei Suoi agnelli, che i pastori mercenari e privi di cuore hanno abbandonato in balia dei lupi, privandoli del S Sacrificio (valido e lecito) e dei SACRAMENTI.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Per leggere i commenti dal n. 35 al 41 come bisogna fare?

  • Bernardo ha detto:

    Si avvicinano le conclusioni e le indicazioni (si immagina molto coercitive) del sinodo sulla sinodalita’ e quindi si moltiplicano sui i blog i tentativi, dir il vero piuttosto estremi e disperati, di dare autorità legale all’ occupante del soglio petrino.
    Dato che , forse, tra chi scrive e chi commenta e chi pubblica, ci sono ancora persone in buona fede consiglio di cercare di comprendere bene il famoso esperimento di Stanley Milgram.
    Prendetevi un oretta del vostro tempo, studiate questo esperimento e rapportatelo alla situazione attuale ed alla situazione specifica di chi cerca di dare legittimità a chi è manifestamente illeggitimo.
    Vedete, quando si muore, si devono fare i conti con le proprie scelte. Non si potrà dire “ma io ho obbedito all’ autorità”.
    A Norimberga, questa giustificazione, non salvo’ dalla impiccagione gli autori dei genocidi
    Tutti noi, anche gli esperti di diritto canonico, hanno una personalissima Norimberga che li aspetta.
    La legge umana non può essere separata dalla legge divina, legge divina che è scritta nei nostri cuori, come dice Paolo, che anzi afferma che la legge umana è maledizione.
    Purtroppo, affascinati dal malefico con i mille trucchi della mente, delle regole, della “tecnologia”, dimentichiamo il Cuore
    Che è Cristo ed il suo insegnamento.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Il papa eretico non è papa? Falso!
    No! invece è vero:
    “Ciò è provato in secondo luogo dai fatti, perché fino ad oggi nessun papa è stato eretico (…); allora questo è un segno che una cosa del genere non può accadere.( da San R. Bellarmino: De Romano Pontifice, IV, cap. 6).
    — —
    In questo blog qualcuno disse che occorrerebbe eliminare i commenti perchè non necessari agli articoli. Tuttavia necesse est che, nei casi in cui dovesse verificarsi un errore o dubbio, cioè gli articoli proposti dal nostro dott. Tosatti dovessero deficere in qualcosa, allora dovrebbe applicarsi l’istituto del “supplet blog” e far intervenire i cassandi per supplire, al pari del “supplet ecclesia”.
    Naturalmente scherzo ma non troppo.
    Caro don Francesco, quasi un anno addietro, su consiglio della brava ed insostituibile sig.ra Danieli avevo esaminato, come meglio potevo, la UDG del caro GPII e quindi conosco bene l’art.78, di cui trattasi.

    In breve, la storia della simonia nata con Simon Mago è arrivata ai nostri giorni (ne parlò anche Dante) e fu perseguita e approfondita da vescovi, dottori della Chiesa, dall’Aquinate e da tanti concilii e Papi (Calcedonia, il primo, Gregorio I come vera e propria eresia in Simoniaca Heresis e tanti come Urbano II, il papa della prima crociata ).
    Il concilio più importante in materia fu quello di Trento (I) del 1563. Mentre il Pontefice più attivo contro questa eresia fu Giulio II (seguito da Paolo IV) che affrontò la nomina o vendita ” a pagamento” di cariche ecclesiastiche e anche quella papale con la Constitutio Apostolica cum Tam Divino del 1505.
    Così furono perseguiti e scomunicati eletti e elettori simoniaci ed annullate le elezioni come invalide anche per (i papi) eletti in piena buona fede.

    Con Pio X e con il suo Codex Iuris Canonici le cose cambiarono perchè non solo si presumeva la buona fede di un Papa eletto (mentre l’elettore era simoniaco “semper certus” ) ma perchè occorreva stabilire una necessaria eccezione al diritto canonico, benchè consolidato da secoli. Infatti un pericolo, sempre latente nella nomina di una importante carica come quella papale, è la possibilità che i nemici della Chiesa possano delegittimare ed inficiare in un conclave, con calunnia o altro artificio, l’eletto o un candidato che potesse trovarsi innocente ed in buona fede, invocando contro di lui la radicale applicazione ratio legis di Giulio II.
    Così tutti gli altri Papi, dopo Pio X, appoggiarono sapientemente ed infallibilmente questa eccezione giuridica per rafforzare l’elezione papale.

    Tornando al discorso della UDG di G.P. II, dobbiamo precisare che questa prassi, in detta Costitutio, fu confermata a ragion veduta anche sulla base del nuovo CIC che il Papa fece emanare con la consulenza giuridica di Ratizger (1983) che definiva, e distingueva in diverse fattispecie, l’eresia simoniaca, non tanto quella genericamente spiegata qui da un commentatore.
    il suo articolo don Francesco (sicuramente in buona fede ma ignorante di teologia, di storia della Chiesa e di giusrisprudenza canonica) estrapola un bel po’ arbitrariamente rispetto alla norma delle conclusioni che non ne sono contemplate e formula delle affermazioni che sono ingiuste nei confronti di un qualsiasi pontefice che, pur essendo sollevato dagli effetti anatemici della simonia dei suoi elettori, non è necessariamente simoniaco: solo questa è la ratio della eccezione al diritto universale sancito da Giulio II.
    La costante giurisprudenza cattolica infatti non esclude che un Papa eletto e scoperto in flagrante simonismo possa essere redarguito fraternamente ma si presume, con 2000 anni di precedenti storici, che un papa canonicamente eletto non sia nè possa mai essere eretico pubblico e pertinace, vedi incipit.
    Dunque inviterei a saper leggere meglio l’art. 78 che riguarda solo gli elettori, non gli eletti (e a non far illazioni su questi ultimi):
    “Se nell’elezione del Romano Pontefice fosse perpetrato […] il crimine della simonia, delibero e dichiaro che tutti coloro che se ne rendessero colpevoli incorreranno nella scomunica latae sententiae[…].
    E di valutare la seg. affermazione:

    ‘La legge non dice che tale papa sia legittimo. Dice che è una provvista valida, ossia giuridicamente efficace.[…]”

    No, ciò è errato: la costitutio apostolica UDG è legge per ogni cattolico! Anzi l’art.78 dichiara che la elezione è valida e che il papa sia legittimo.

    Caro don Francesco, tutto il panegirico che il Papa è canonicamente valido pur eleggendo un eretico simoniaco è aria fritta, oltre ad essere una illazione non comprovata da dottrina nè da magisteri nè da esempi storici (argomentati), nè tantomeno dalla UDG che, all’art.78, riguarda gli elettori salvaguardando solo la loro elezione.

    “O forse un papa valido, ma illegittimo, penserà di farci credere di essere un vero successore di Pietro”.

    Dichiarare poi che esisterebbe un papa valido ma illegittimo è una assurdità giuridica, una contraddizione in termini: una carica invalida è nulla, inesistente, incapace di produrre alcun effetto valido: dunque non può sussistere la sua legittimità che consacrerebbe l’eletto, solo dopo la sua accettazione, nella sua piena giurisdizione su anime, corpi, beni e territorio.

    Come vede non ho collegato il suo articolo a Bergoglio perchè lui è ben più che simoniaco e, indipendentemente dalla sua abbondante eresia, non è mai stato papa poichè impostoci mentre era vivo e mai dimesso Benedetto… però, se legge gli artt. subito succ. al 78, vedrà invece che proprio l’UDG cerca di salvagurdare gli inciuci elettivi e gli accordi esterni al conclave, proprio perchè si arrivi ad una nomina legittima e dunque valida scomunicando elettori e eletti, e sempre e solo in vigenza di sede vacante e non di sede impedita.
    Quindi Bergoglio, essendo nominato illecitamente per una inesistente vacatio muneris è stato nominato papa invalidamente, cioè con nomina nulla:
    JMB non è mai stato papa!

  • Enrico Nippo ha detto:

    Alla faccia della chiarezza!

    Ognuno se la canta e se la suona …

    Come al solito.

  • Giovanni Novelli ha detto:

    “Ogni autorità infatti è da Dio, come dice san Pietro. ( Rm 13, 1)”

    È una citazione errata. Non lo dice San Pietro. Bensì San Paolo.

  • Fedele una cum Benedicto ha detto:

    Rev. Don Francesco, alla domanda:
    Chi è il Papa?
    Lei, quale dottrina ascolta e professa?
    La dottrina di Gesù Cristo che insegna:
    113. Il Papa è il successore di San Pietro, capo visibile e Vicario di Gesù Cristo, Capo invisibile di tutta la Chiesa.

    Oppure la dottrina massonica, che insegna che il papa è l’antipapa “eretico” che non è neccessariamente il successore di Pietro, né IL VICARIO DI CRISTO.
    Bensì il vicario di satana, che da lui ha ricevuto il mandato di distruggere Cristo e la sua Chiesa, spacciandosi per “PAPA REGNANTE” ‼️

  • Vittoria ha detto:

    Bergoglio non è papa perché Benedetto XVI non ha abdicato, poi che sia anche eretico è una conferma del fatto che sia un usurpatore

  • Sempre se 1+1=2 ha detto:

    Attraverso la Costituzione Apostolica
    UNIVERSI DOMINICI GREGIS, S GIOVANNI PAOLO II HA GIÀ DECRETATO LA NULLITÀ DELLE DIMISSIONI DI PAPA BENEDETTO E QUINDI LE ELEZIONI DI BERGOGLIO CHE QUINDI NON È IL SUO SUCCESSORE, MA SOLO UN IMPOSTORE.

    CAPITOLO VI
    CIÒ CHE SI DEVE OSSERVARE O EVITARE NELL’ELEZIONE DEL SOMMO PONTEFICE

    77. Stabilisco che le disposizioni concernenti tutto ciò che precede l’elezione del Romano Pontefice e lo svolgimento della medesima, DEBBANO ESSERE OSSERVATE INTEGRALMENTE, anche se la vacanza della Sede Apostolica dovesse avvenire per rinuncia del Sommo Pontefice, a norma del can. 332, § 2 del Codice di Diritto Canonico..

    Ergo, siccome papa Benedetto XVI non ha rinunciato al MINISTERO (Munus) come previsto dal Can 332§2, ma solo all’esercizio, (ministerium), le sue dimissioni risultano invalide.
    Quindi, essendo Benedetto XVI ancora papa, non si poteva procedere con le elezioni di un suo successore 👇

    🔴 76. Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, L’ELEZIONE È PER CIÒ STESSO NULLA E INVALIDA, SENZA CHE INTERVENGA ALCUNA DICHIARAZIONE IN PROPOSITO e, quindi, ESSA NON CONFERISCE ALCUN DIRITTO ALLA PERSONA ELETTA.

    https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_22021996_universi-dominici-gregis.html

  • Alessandro ha detto:

    Don Francesco fuochino per quanto riguarda la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, acqua però per quanto concerne l’argomento ricercato…dal bussolotto estragga altri due numeri e metta da parte il 78, estragga il 76 e 77.
    Il 77 dice che nel 2013 la sede non era vacante in quanto non fu ‘liberata’ da Benedetto XVI secondo il can.332.2 del CDC, il 76 dice che, per conseguenza di quanto appena scritto, l’elezione di Bergoglio è nulla e invalida senza che occorra dichiarazione in merito…basta solo VOLERLO RICONOSCERE. Benedetto XVI, rinunciando al ministerium ed andando a Castel Gandolfo non rese la sede vacante, bensì vuota.

    76. Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l’elezione è per ciò stesso nulla e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta.
    77. Stabilisco che le disposizioni concernenti tutto ciò che precede l’elezione del Romano Pontefice e lo svolgimento della medesima, debbano essere osservate integralmente, anche se la vacanza della Sede Apostolica dovesse avvenire per rinuncia del Sommo Pontefice, a norma del can. 332, § 2 del Codice di Diritto Canonico e del can. 44, § 2 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

  • Prova ha detto:

    ☆☆☆

  • Tobia ha detto:

    Papa ma non successore di Pietro?
    Così intronizziamo l’ Anticristo!!!
    Tobia

  • operazione mangusta ha detto:

    A parte il principio corretto di non obbedire a ordini ingiusti, il resto è una costruzione giuridico-sofistica per giustificare l’assurdo.

    1. Bergoglio è apostata, compie riti pagani e vuole distruggere il cattolicesimo, sostituendolo con una falsa religione.
    Dimostri la compatibilità metafisica tra questo (cioè l’opposto del ruolo del papato) e il papato stesso.

    2. Qualsiasi norma o interpretazione canonica (livello giuridico) non può porsi contro il livello metafisico (realtà; livello spirituale), che è superiore.
    Quindi non può dire ‘è così perché lo dice il diritto canonico’.
    E’ una mentalità aberrante tipica del positivismo giuridico. Qui si stanno svendendo la coerenza logica e la verità per la ‘sicurezza giuridica’.

    3. Mi citi una dichiarazione magisteriale in cui si dice che la fede cattolica non è essenziale al papa e che il papa ha la possibilità di insegnare una falsa religione.

    4. Infine, non si considera neppure la rinuncia invalida di Benedetto XVI, che rende il conclave 2013 completamente nullo (non c’era sede vacante).

    Attendo la risposta…

    SERVE UNA CROCIATA DI LIBERAZIONE (vedere link commento)
    https://www.marcotosatti.com/2023/09/23/e-finita-andate-in-pace-ii-parte-don-alberto-strumia/#comment-218847

  • gladio ha detto:

    Un altro prete che ha capito una cippa….
    Don Francesco ! qui l’ eresia c’ entra ‘ na mazza, Bergoglio non è papa perchè Benedetto XVI non ha abdicatooo!!!
    Accidenti, ma bisogna proprio avere la zucca di cemento!!

    • cc rider ha detto:

      Benedetto XVI non ha abdicato perché non era stato nemmeno validamente eletto (era eretico manifesto già prima del conclave)

      • gladio ha detto:

        Questa non l’avevo ancora mai sentita…un vero scoop, sig. Rider, potrebbe venderlo a ” Novella 2000″.
        Di questo passo un giorno o l’ altro salterà fuori qualche balordo che sosterrà che anche S. Pietro non era Papa.

  • E.A. ha detto:

    Presumo che lei don Francesco con tanti altri sacerdoti stiate soffrendo molto per la Santa Chiesa, abbiate coraggio e fede, abbracciate la Verità, allontanatevi da questo abominio, da questa impostura diabolica che si è insediata con l’inganno, affidatevi al Cuore Immacolato di Maria Santissima, e siate testimoni fedeli di Cristo, occupandovi delle anime che il Signore ha voi affidato . Il Signore e la Sua Santa Chiesa trionferanno!

  • graziamaria ha detto:

    Caro padre la realtà è molto più semplice
    Benedetto non ha rinunciato al munus e quindi il conclave 2013 è invalido
    La prova che questa è la verità è data dal fatto che nessuno dei cardinali vuole fare chiarezza su questo
    Troppo rischioso
    Ma quando una vocazione sacerdotale non è irrorata
    dal sacrificio non serve a nulla
    Da Padri si diventa patrigni

  • Cristiana Cattolica ha detto:

    Don Francesco D’Erasmo, ma Lei lo sa che continuando ostinatamente a riconoscere papa = vicario di Cristo un MASSONE ERETICO NON CANONICAMENTE ELETTO, per la Dottrina Cristiana Lei è eretico e scomunicato?

    Catechismo Maggiore:
    201 D. Per qual fine Dio ha concesso al Papa il dono della INFALLIBILITÀ ?

    R. Dio ha concesso al Papa il dono della INFALLIBILITÀ AFFINCHÉ TUTTI SIAMO CERTI E SICURI DELLA VERITÀ CHE LA CHIESA INSEGNA. (❗)

    202 D. Quando fu definito che il Papa è INFALLIBILE ?

    R. Che il Papa è INFALLIBILE fu definito dalla Chiesa nel Concilio Vaticano, e se alcuno pre­sumesse di contraddire a questa definizione sarebbe ERETICO e SCOMUNICATO. (❗)

    203 D. La Chiesa nel definire che il Papa è INFALLIBILE ha forse stabilito una nuova verità di fede?

    R. No, la Chiesa nel definire che il Papa è INFALLIBILE non ha stabilito una nuova VERITÀ di fede, ma solo, per opporsi a nuovi errori, ha definito che L’INFALLIBILITA del Papa, contenuta già nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, è una VERITÀ rivelata da Dio,(da Cristo stesso nel Vangelo) e quindi da credersi come DOGMA (❗) o articolo di fede.

    204 D. COME DEVE COMPORTARSI OGNI CATTOLICO VERSO IL PAPA ❓

    R. Ogni cattolico deve RICONOSCERE il Papa, qual PADRE, PASTORE E MAESTRO universale e stare a lui unito di mente e di cuore ‼️ ‼️ ‼️ (OBBEDIENZA)

    http://www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/fiv.htm

    Dunque REV. DON FRANCESCO D’ERASMO, CHE ASPETTA A RICONOSCERE E AD OBBEDIRE AL LEGITTIMO BUON PASTORE BENEDETTO CHE MAI HA ABDICATO ?

    CGE ASPETTA AD USCIRE DALLA BABILONIA DI JMB E RICOSTITUIRE LA VERA CHIESA SPIRITUALE DI CRISTO CELEBRANDO NELLE CATACOMBE?????
    (Profezia di Ratzinger del 1969)

  • ex : ha detto:

    Mah!. Finchè la questione ha risvolti di natura teologica… lasciamola ai teologi. Ma se ha a che fare col significato delle parole, credo sia sufficiente rivolgersi molto modestamente ad un qualunque dizionario per risolverla, anche se si riferisce a termini trattati nella religione. Per esempio (dal dizionario Hoepli online di Alfdo Gabrielli):

    SIMONIA: 1 Commercio di beni spirituali o di beni temporali a essi strettamente collegati: peccato di s.; un delitto di s. – 2 estens. Peccato commesso facendo commercio di beni spirituali

    ERESIA: 1 Nel cattolicesimo, dottrina, palesemente dichiarata e sostenuta, che si oppone alla verità rivelata da Dio e affermata come tale dal linguaggio della Chiesa
    […].

    Mi pare che si possa essere benissimo simoniaci senza essere eretici.

  • Maria Paola ha detto:

    Invece di tante chiacchiere concentriamoci su questo: la Universi Dominici Gregis all’art 77 recita così: la RINUNCIA DEL SOMMO PONTEFICE, deve avvenire A NORMA DEL CAN. 332, § 2 del Codice di Diritto Canonico.” Cosa dice il Diritto Canonico? Il canone 332 § 2 che è quello che impone la rinuncia al munus petrino per l’abdicazione recita: “Si contingat ut Romanus Pontifex MUNERI SUO RENUNTIET…”. Ora andiamo a rileggere la Declarario di Papa Benedetto del 2013: (ricordo che è il testo latino che fa fede): “DECLARO ME MINISTERIO Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV COMMISSO RENUNTIARE”. Conclusione: Papa Benedetto non rinunciò al munus, ma al ministerium e questo può avvenire solo nel caso della SEDE IMPEDITA. Ergo, se il Papa era in sede impedita il Conclave convocato nel 2023 fu illegittimo ed elesse un antipapa. Conclusione: biancovestito BERGOGLIO È ANTIPAPA. È chiaro e cristallino, contra factum non valet argumentum! In Vaticano da dieci anni va in scena una ignobile farsa, prima si capirà questo e meglio sarà per tutti.

    • Adriana 1 ha detto:

      Perbacco…e il Diritto Canonico chi l’ha dettato agli Apostoli? Il Padre, il Figlio o lo Spirito Santo?

    • Cristiana Cattolica ha detto:

      Concordo pienamente Maria Paola.
      Se si vuole salvare la Chiesa di Gesù Cristo è assolutanente neccessario ri-tornare in essa riconoscendo il Legittimo pastore Benedetto XVI, che mai ha abdicato.

      E Don Francesco….non può negare di sapere che Pietro (BENEDETTO XVI) mai ha revocato il mandato Petrino conferitogli da Cristo …
      tanto da essere SCISMATICO e in peccato quando si ostina a rimanere nella cattedra iniqua dell’impostore contro l’unica Cattedra”…

      Ha ragione papa Leone XIII quando afferma che chi non chi è unito a Pietro può partecipare dell’AUTORITÀ, essendo assurdo pensare che possa comandare nella Chiesa chi è fuori di essa.

      Perché dunque ostinarsi ad usurpare le chiavi del regno dei cieli, continuando a militare nella cattedra eretica contro la cattedra infallibile di Pietro?”

      Non è stato forse lo stesso Gesù Cristo a disporre che l’ordine Episcopale è a Lui unito soltanto se sottomesso al S. Magistero infallibile di Pietro? (BENEDETTO XVI)

      Solo 5 motivi per cui JMBergoglio non è il papa infallibile stabilito da Cristo👇

      https://youtube.com/shorts/xijlE-sNuaU?si=bIakfy3cW1xC7YS5

  • Giovanni Novelli ha detto:

    Si rammenta che la Fede del Papa,

    Vicario di Cristo,
    Vicario di Cristo,
    Vicario di Cristo,

    è Indefettibile.

  • Giovanni Novelli ha detto:

    Quindi considera possibile avere un Papa Eretico, nonché Simoniaco e Scomunicato, ed al contempo Infallibile, così negando il Dogma di Fede sull’Infallibilità Papale oltre che il Principio di Non Contraddizione?

    “negare il principio di non contraddizione significa semplicemente negare Gesù e tutta la fede”

    https://t.me/donFrancescodErasmo/1747

    Matteo 18,3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

  • Giampiero ha detto:

    Mi pare che il “sommo pontefice” cui si riferiva Pietro secondo il libro degli Atti sia la massima autorità rappresentata da quel contesto architettonico dove il velo del tempio si squarció. Sbaglio?
    Ogni autorità viene da Dio (…) , ciò varrebbe a dire che una autorità sia equipollente a ogni altra?
    Bisogna obbedire a Dio più che agli uomini. Ma non dovrebbe (parole di Gesù) tale Parola risuonare per bocca di chi è stato investito da una funzione vicaria da Cristo stesso?
    Un “papa eretico” non è un ossimoro?
    Non colgo inoltre il nesso tra simonia ed eresia.
    E poi ancora, cosa c’entrano quei passi evangelici a conclusione del suo articolo con la sconvolgente e straordinaria situazione della Chiesa attuale?
    Chiedo lumi.

  • Maurizio ha detto:

    Caro don Francesco d’Erasmo,
    In merito al Papa eretico, suppongo Lei si riferisca a Bergoglio. Ebbene, l’Argentino non è solo eretico, ma apostata perché professa una differente religione.
    Inoltre, non è nemmeno un papa legittimo, non solo per le argomentazioni rese famose da Cionci, ma espresse ben prima di lui da altri teologi. Al di là della invalidità della “rinuncia” di Benedetto XVI, il Soglio non era vacante e dunque il Concistoro non poteva validamente eleggere un nuovo Papa. Infine, l’argomentazione dell’arc. Viganò, la “mens rea” è ben fondata non solo canonicamente, ma soprattutto in termini giuridici universali ed in terminidi logica.
    Pertanto, se vuol sostenere che Bergoglio sarebbe legittimamente Papa, Lei è in grave errore, suppongo in perfetta buona fede.
    Pregherò per Lei ed invito i lettori a fare altrettanto.
    In Christo Rege

  • Carlo ha detto:

    Scusate, non ho capito. Simonia è eresia??

    • don alessio ha detto:

      no

    • Giovanni Novelli ha detto:

      – Concilio lateranense III (1179): nel canone 48 si indica la simonia come “peccato da eresia”
      – Concilio lateranense IV (1215): nel canone 11 viene ribadito il carattere “sacrilego e della massima gravità” della simonia, decretandone la scomunica per i colpevoli.
      – Concilio di Lione I (1245): nel decreto “Quidquid simoniace” viene condannata come “sacrilega eresia” l’usurpazione di chiese o benefici tramite simonia
      – Concilio di Vienne (1311-1312): nel decreto “Sane” si legge che i vescovi simoniaci vanno considerati “de facto non vescovi, ma falsi pastori ed eretici” per aver commesso “un peccato da eresia”
      – Concilio di Costanza (1414-1418): nella sessione 21 si dichiara che la simonia “è una vera e propria eresia e implica scomunica latae sententiae” per coloro che direttamente la compiono o concorrono ad essa

  • Si, si. No, no ha detto:

    Riguardo alla dottrina mi ricordo il caso del Limbo. In definitiva ci si affida alla misericordia di Dio. Non si dice si esiste, no non esiste. Idem per i suicidi. C e non uccidere ma… c e’ la depressione e il cuore umano e gli ultimi istanti che nessuno conosce .

  • Nonsondegno ha detto:

    Ciao Tosatti,

    Sulla questione “una cum” e don minutella mi domando: dalla morte di Ratzinger Minutella non celebra più messa o e’ una sacra cena senza eucarestia? Non può celebrarla “una cum” Benedetto. In quanto al dr Cionci, per lui sembra che il solo MINUTELLA sia rimasto cattolico. Può essere però mi interesserebbe sapere da chi- e son “molti”- ha avuto accesso alle messe di Ratzinger (in cattivita’); cosa quest’ ultimo recitava alla consacrazione. Se non citava mai Francesco nessuno l’ha mai detto? Il Cionci sostiene – mi par di capire- che tutte le messe “una cum” francesco sarebbero nulle. Che ne pensate?

  • Riccardo ha detto:

    Partiamo da una constatazione: se Bergoglio è Papa, l’assistenza di Cristo non è nulla di concreto, solo una parola senza alcuna realtà concreta. Il Papato non è diverso da un partito politico dove il leader di turno detta la linea come gli pare e si dimette quando gli pare. E’ questo il vero problema. Lasciate perdere tutto il resto e la antipatie personali: il problema sono le parole di Cristo, che si rivelano false.

    Siamo d’accordo che Bergoglio non ha dichiarato ex-cathedra qualcosa. Ma, ragazzi, la fede non è solo questo: se un non cattolico (o un anti cattolico) prende possesso della Chiesa la può distruggere senza nessun pronunciamento ex-cathedra, perché già annacquare la fede e la dottrina è segno che non si crede, e se viene imposta ai fedeli si impone loro di abbandonare la fede.

    In tutto ciò: che senso avrebbe parlare di “assistenza divina” a questo punto? Nessuna al di fuori di vuote parole – e se Dio, la Chiesa e la fede sono vuote parole, abbiamo perso la fede.

  • Milly ha detto:

    Sono perfettamente d’accordo con lei don Francesco, anche davanti all’inoppugnabile e ben documentata affermazione del Dr Cionci, relativa alla c.d. sede vacante di papa Benedetto e la relativa affermazione che l’attuale pontefice non sia Papa, per mia personale opinione ritengo che, fino a quando il collegio cardinalizio, appositamente riunito, non dichiari espressamente che l’attuale Papa non sia vero Papa, Bergoglio, agli occhi del mondo, ex lege, è, e rimane Papa a tutti gli effetti.
    Agli occhi di Dio però è tutta un’altra storia

  • Giov ha detto:

    Sul “validamente regnante”, però, cadono le pesantissime ombre dell’elezione via Mafia di San Gallo e delle dubbiosissime dimissioni “libere e volontarie” di Benedetto.

    Per cui oltre all’eresia (e alla scomunica) pure la validità traballa assai.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Don Francesco carissimo, la seguo sempre, nel nascondimento e nel silenzio, con grande interesse, e mi dolgo di non poterla contattare personalmente. Ma oggi, grazie a Stilum, vorrei almeno farle pervenire una traccia di riflessione che mi impegna non poco e che auspico sempre qualche sacerdote illuminato possa e voglia affrontare a beneficio non solo di anime assetate come la mia, ma della Chiesa tutta.
    Forse non sarà lampante la pertinenza con tanti fatti attuali ma c’è, eccome se c’è.

    “Erano avvenuti a Corinto due fatti scandalosi dei quali si era resa complice tutta la comunità, con la sua troppo tollerante indulgenza.
    Venere, patrona di Corinto, vi era onorata con un culto in cui l’impudicizia dell’Afrodite greca si alleava con le turpitudini dell’Astarte orientale. Nel suo tempio mille hieroduli apertamente facevano traffico del proprio corpo, a suo profitto e onore: la prostituzione sacra era innalzata all’altezza di un sacerdozio. I costumi pubblici erano per conseguenza anch’essi di una deplorevole rilassatezza, e vivere alla corinzia era, anche per i pagani, un’ignominia.
    In quell’atmosfera avvelenata, alcuni cristiani avevano subito il contagio, e uno di essi viveva in concubinato con sua matrigna, certamente vedova o divorziata.
    Si parla di fornicazione tra voi, e di tale fornicazione quale neppure tra i Gentili, talmente che uno ritenga la moglie del proprio padre. E voi siete gonfi: e non piuttosto avete pianto, affinché fosse tolto di mezzo a voi chi ha fatto tal cosa! (1 Cor 5,1-2).
    Non si tratta di commercio passeggero, ma di una unione stabile, come quella di Erode Antipa con Erodiade, moglie del suo fratello Filippo. La legge romana, così larga in materia di matrimoni, proibiva tali unioni, e gli esempi che la storia profana ne poteva offrire, erano riprovati dal sentimento pubblico, d’accordo in questo con l’istinto naturale.
    Ora i fedeli di Corinto non sembravano commuoversene troppo: continuavano a frequentare il colpevole e lo ammettevano nelle loro assemblee.
    Forse si lasciavano illudere da questa falsa massima, che il battesimo fa del cristiano un essere nuovo, libero da tutti i suoi vincoli antecedenti ed esente da qualsiasi proibizione legale.
    Così agli occhi dei rabbini la conversione al giudaismo rompeva tutte le relazioni di parentela, e Maimonide insegna espressamente che è lecito al proselito sposare la sua matrigna.
    L’indignazione di Paolo fu al colmo.
    Era sua pratica costante il sottoporre tutti gli scandalosi a una specie di scomunica la quale portava con sé la cessazione anche delle relazioni di convenienza e di civiltà.
    Egli aveva minacciato questa pena agli arruffoni e agli scioperati di Tessalonica, se non avessero obbedito ai suoi ordini; più tardi imporrà a Tito di evitare l’eretico ostinato, cioè il fautore di divisioni e di disordini.
    Nella lettera ai Corinzi, che andò perduta, ingiungeva loro espressamente di troncare ogni relazione con gli impudichi (cfr 2 Ts 3,14). Qual è dunque ora il suo dolore nel vedere che tollerano l’infame! Presto! si allontani l’incestuoso, affinché non siano contaminati da lui.
    Si era, a quanto pare, verso la Pasqua, e veniva molto a proposito questa esortazione: Non sapete che un poco di lievito fa fermentare tutto l’impasto? Togliete via il vecchio fermento, affinché siate una nuova pasta, come siete senza fermento; perché il nostro agnello pasquale Cristo è stato immolato. Solennizziamo dunque la festa non col vecchio lievito, né col lievito della malizia e della malvagità, ma con gli azzimi della purità e della verità… Togliete di mezzo a voi il cattivo (1 Cor 5,6-8).
    Queste ultime parole che contengono la sentenza definitiva di Paolo, sono un’allusione al Deuteronomio (17,7) il quale stabilisce la pena di morte per certi delitti. La scomunica, specie di morte simbolica, nel Vangelo sostituisce la morte reale dell’antica Legge. Egli aveva prima pensato a una pena assai più grave e più proporzionata all’enormità del delitto.
    Io però assente corporalmente, ma presente in ispirito, ho già come presente giudicato che colui il quale ha attentato tal cosa – congregati voi e il mio spirito nel nome del Signor nostro Gesù Cristo – con la potestà del Signore nostro Gesù, sia dato questo tale nelle mani di Satana per morte della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo (1 Cor 5,3-5).
    I canonisti, desiderosi di trovare qui un esempio di scomunica maggiore secondo le forme attualmente in uso nella Chiesa, si domandano come mai Paolo abbia potuto fulminarla e dare ordine ai Corinzi di fulminarla in nome suo, senza istruzione del processo, senza citazione nè interrogatorio.
    Ma sono tutte questioni superflue: Paolo non pronunzia la sentenza e non impone ai Corinzi di pronunziarla; egli esprime soltanto il suo parere su la pena dovuta all’incestuoso notorio; forse insinua il castigo rigoroso che egli è risoluto di infliggere, nel caso in cui i fedeli non facessero nulla da parte loro.
    Per quello che lo riguarda, egli crede giusto e conveniente di abbandonare il colpevole a Satana, ma non dice quali formalità si dovrebbero osservare se si dovesse venire a tale castigo.
    Questo castigo terribile evidentemente supponeva la scomunica, cioè l’esclusione della Chiesa con la privazione delle grazie e degli aiuti di cui la comunione dei santi è il canale; ma comprendeva pure qualche cosa di più spaventevole. Gli Apostoli che avevano ricevuto dal Signore IL POTERE DI INCATENARE I DEMONI, AVEVANO PURE IL POTERE DI SCATENARLI. ……
    Il delinquente colpito da questa condanna più grave che la scomunica, veniva abbandonato alla vendetta dell’eterno nemico degli uomini e diventava preda e zimbello di Satana. Ma, siccome tutte le pene inflitte dalla Chiesa sono medicinali, lo scopo finale era sempre la conversione e la salvezza del peccatore. Almeno una volta nella sua vita, Paolo si servì di questo terribile potere: egli abbandonò a Satana Imeneo e Alessandro per insegnare loro a non più bestemmiare (1 Tm 1,20), o piuttosto perchè lo imparassero a loro spese quando fossero abbandonati, senza protezione e senza scampo, alla tirannia del demonio.
    Con l’incestuoso di Corinto egli è meno rigoroso; si accontenta dell’esclusione del colpevole e, se per un momento ha pensato ad un castigo più severo, lo ha fatto sempre per salvare l’anima del peccatore, affliggendo la sua carne” (F. Prat, La teologia di san Paolo, parte prima, pp. 92-95).

    Ora, ripetendomi, trovo ancora necessario riproporre un versetto dagli Atti degli Apostoli (12,21 -23):

    Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. Il popolo acclamava: ”Parola di un dio e non di un uomo!”. Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perchè non aveva dato gloria a Dio; e, ROSO DAI VERMI, spirò (una variante specifica: ”sceso dalla tribuna, ANCOR VIVO, DIVENNE PASTO DEI VERMI, e così spirò”).

    Ognuno possa trarre le sue conclusioni – alla luce (si fa per dire) di quella odierna “prostituzione sacra innalzata all’altezza di un sacerdozio”- magari in ginocchio, alla presenza di Dio, nel Tabernacolo.

    Dio benedica, e la Madonna protegga, i Suoi sacerdoti!

    • Fabio Massimo Patricelli ha detto:

      La ringrazio di cuore per questo suo commento.

      Dio la benedica.

      Maranathà

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Un fraterno saluto in Cristo in questo primo venerdì del mese di ottobre, Fabio Massimo Patricelli!

        Dio ci benedica e la Madonna ci protegga!

  • Giampiero ha detto:

    E chi ci garantirà su cos’è magistero autentico da ciò che non lo è? Solo a “Pietro” è stato dato questo carisma. Se scricchiola la roccia tutto crolla.

  • E.A. ha detto:

    Anche le parole si sono ormai “esaurite”(in tutti i sensi)… in un fuggi fuggi generale, tra dubia, analisi canoniche, analisi dottrinali, da cui emerge sempre più chiara la verità che Bergoglio non è e non è mai stato legittimo Papa! Comunque nella conclusione a cui giunge don Francesco d’Erasmo, secondo cui Bergoglio non è il successore di S.Pietro, ma è Papa regnante, dove “la legge non dice che tale Papa sia legittimo “ e “del resto nella Chiesa c’è sempre stata una chiara distinzione tra ciò che è valido e ciò che è lecito”(!!!!!!!!), potrebbe a questo punto evitare di chiamarlo Papa, considerando che a tanti le sue conclusioni potrebbero risultare un po’ incomprensibili, pertanto potrebbe chiamarlo Monarca, Grande Capo Tribù, Penna Bianca, ecc.ecc., giusto per evitare ulteriori confusioni!

  • Enrico Nippo ha detto:

    Dio mio!!!

    Altro giro, altra corsa ???

    NAPPO, aiutami tu!

  • paola caporali ha detto:

    Quindi? Noi, povero gregge, che dobbiamo fare?

    • gladio ha detto:

      Arrangiarci da sole, Paola, con i pastori che in testa han segatura cos’ altro si puo fare?
      PS: Mi viene uno di quei nervosi…..

    • Fabio Massimo Patricelli ha detto:

      Buonasera a lei, sig.ra Paola.

      La risposta alla Sua domanda la trova, guarda caso:
      nel Santo Vangelo.

      E quindi glieLa ricordo la Parola di Gesù che è Dio:
      [27]Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. [28]Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. [29]Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. [30]Io e il Padre siamo una cosa sola». (Gv 10,27-30)

      Dio la Benedica.

      Maranathà

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