Trovata la lista inedita dei 3200 ebrei salvati a Roma nei conventi.

14 Settembre 2023 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo articolo dell’agenzia Zenit, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

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Nell’archivio del Pontificio Istituto Biblico di Roma è stata riscoperta una documentazione inedita che elenca le persone, per lo più ebree, che si rifugiarono nelle istituzioni cattoliche di Roma in fuga dalla persecuzione nazista.
L’elenco delle 100 congregazioni religiose femminili e delle 55 maschili che offrirono ospitalità, insieme ai numeri delle persone che furono ospitate da esse, era già stato pubblicato dallo storico Renzo de Felice nel 1961, ma la documentazione completa era stata considerata perduta.
Gli elenchi appena riscoperti si riferiscono a più di 4.300 persone, di cui 3.600 identificate per nome. Il confronto con i documenti conservati nell’archivio della Comunità ebraica di Roma indica che 3.200 erano certamente ebrei.
Di questi ultimi si sa dove erano nascosti e, in alcune circostanze, dove vivevano prima della persecuzione. La documentazione aumenta quindi in modo significativo le informazioni sulla storia del salvataggio degli ebrei nel contesto delle istituzioni cattoliche di Roma.
Per motivi di tutela della privacy, l’accesso al documento è attualmente limitato. Il documento è stato presentato in occasione di un seminario tenutosi al Museo della Shoah di Roma il 7 settembre 2023.

La documentazione ritrovata è stata compilata dal gesuita italiano P. Gozzolino Birolo tra il giugno 1944 e la primavera del 1945, subito dopo la liberazione di Roma da parte degli Alleati.
Birolo fu economo del Pontificio Istituto Biblico dal 1930 fino alla sua morte per cancro nel giugno 1945.
Il rettore dell’Istituto in questo periodo fu il gesuita tedesco P. Augustin Bea, che fu creato cardinale nel 1959 e divenne noto per il suo impegno nel dialogo ebraico-cattolico, visto soprattutto nel documento Nostra Aetate del Concilio Vaticano II.
Gli storici coinvolti nello studio dei nuovi documenti sono Claudio Procaccia, Direttore del Dipartimento Culturale della Comunità Ebraica di Roma, Grazia Loparco della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, Paul Oberholzer dell’Università Gregoriana e Iael Nidam-Orvieto, Direttore dell’Istituto Internazionale di Ricerca sull’Olocausto dello Yad Vashem.
La ricerca è stata coordinata da Dominik Markl (Pontificio Istituto Biblico e Università di Innsbruck) insieme al rettore del Pontificio Istituto Biblico, il gesuita canadese Michael Kolarcik.

Roma fu occupata dai nazisti per nove mesi, dal 10 settembre 1943 fino alla liberazione della città da parte delle forze alleate il 4 giugno 1944.
Durante questo periodo, la persecuzione degli ebrei portò, tra l’altro, alla deportazione e all’uccisione di quasi 2.000 persone, tra cui centinaia di bambini e adolescenti, su una comunità di circa 10.000-15.000 ebrei a Roma.

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