Silvio e Francesco. Così lontani, così vicini. Mastro Titta.

15 Giugno 2023 Pubblicato da 10 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Mastro Titta offre alla vostra attenzione queste riflessioni certamente inusuali e stimolanti su due personaggi del nostro tempo. Buona lettura e condivisione.

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MASTRO TITTA: SILVIO E FRANCESCO, COSÌ LONTANI COSÌ VICINI

Ci sono diversi tratti delle figure pubbliche che accomunano Silvio Berlusconi e Jorge Mario Bergoglio.

Primo. Sono due istrioni molto abili nell’usare i media, capaci di fare le dichiarazioni più dirompenti con l’aria ingenua del popolano più sprovveduto.

Secondo. Si sono presentati al mondo come rivoluzionari antisistema negli ambiti di riferimento. Chi pensa che il primo antipolitico sia stato Grillo, si sbaglia: fu Berlusconi. Così come Bergoglio è clericalmente anticlericale, e ha espresso in molte forme la volontà di rivoluzionare la Chiesa.

Terzo. Comandano loro, e nessuno deve far loro ombra.

Quarto. L’avversione al sacro, che ritengono una baggianata per bambini poco svegli. Berlusconi, divorziato, disse di fare la comunione perché “esistono le regole ma anche le eccezioni”. Non si contano le parole e gli atti di Bergoglio che hanno sminuito il sacro.

Quinto. Si presentano come persone ottimiste e sicure di sé, col sorriso sulle labbra. In Berlusconi questo era carattere, in Bergoglio strategia.

Sesto. Sono lavoratori straordinari. Machiavellici, grandi strateghi, magnetici double-face – nel senso che sanno attrarre e respingere, basta invertire i poli.

Settimo. Hanno una Weltanschauung e una struttura morale molto personali: irrefrenabile tendenza all’autoassoluzione, hanno capito come gira il mondo, cioè intorno a loro.

Ottavo. Hanno (tenetevi forte) un disprezzo del denaro al limite dell’allergia. Sanno che il denaro è un mezzo e non un fine, quindi hanno avuto gioco (quasi) facile in un mondo che pensa al denaro come fine e non come mezzo.

Nono. Pensano di vivere in eterno in questo mondo.

Decimo. Sono ironici, inclini a barzellette e aneddoti. Per lo più anni ’50.

Poi ci sono anche differenze significative.

La prima. Berlusconi non ha capito chi comanda veramente, o meglio: quando lo ha capito era troppo tardi. Bergoglio lo sa da sempre.

La seconda. Berlusconi è tornato alla Villa del Padre, Bergoglio ancora no.

La terza. A Berlusconi piacevano le donne. A Bergoglio mica tanto.

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10 commenti

  • Prov ha detto:

    Tra il serio e il faceto… tutte verità.

  • Maria Cristina ha detto:

    Io trovo un’ altra differenza fra Berlusconi e Bergoglio:
    Berlusconi e’ stato un uomo generoso , affettuoso , affamato di amore , di gioia , godimento, come ha ben colto nella sua omelia l’ arcivescovo Delpini . Avrebbe voluto essere amato da tutti , persino dai suoi nemici .
    Bergoglio invece temo che non sia molto portato all’ amore, ma piuttosto all’ odio, al rancore , alla diffidenza. Non ricordo nessun suo gesto di generosita’ .
    L’ uomo Berlusconi era un narcisista gioioso , l’ uomo Bergoglio un narcisista tetro e vendicativo.i molti “ misericordiati” Tra cui Mons. Gaeswein ne sanno qualcosa .

  • Mimma ha detto:

    Quello che ho sentito dire sul Cavaliere da poco defunto, da Franco Fracassi, durante una intervista rilasciata a Byoblu qualche giorno fa, mi ha lasciata a bocca aperta, ma ho l’impressione di non essere la sola a ignorare come vanno veramente le cose intorno a noi.
    Secondo lui, Berlusconi é stato un agente dei servizi segreti americani, che gli hanno dato ordini precisii e denaro per fare tutto quello che ha fatto.
    L’ordine di cambiare l’italia, nel senso di renderla permeabile alla immoralità e al relativismo, cosa che gli è riuscita benissimo con le televisioni.
    Le quali tv sarebbero state imposte a un Berlusconi recalcitrante, più incline all’edilizia e al suo mercato.
    L’ordine di fermare i comunisti a qualsiasi costo.
    Cosa che gli è riuscita a metà.
    L’ordine di non disdegnare l’aiuto delle mafie con le quali avrebbe concorso a destabilizzare il Paese, sempre in funzione anticomunista.
    Diceva, Fracassi, che non solo era membro onorevole della Massoneria, ma che nutriva una vera e propria passione per l’ordine del compasso e dei grembiulino…
    Dall’articolo ottimo, in quanto equilibrato e preciso, di Mastro Titta mi pare che traspaia la sua conoscenza di queste notizie…
    Leggo in filigrana anche il fatto, storico ormai, della sua caduta in quella chiusa allusiva” non aveva capito chi comandava…”
    Aveva obbedito a quasi tutti gli ordini dei suoi padroni, infatti, ma quando gli fu ordinato di tradire due suoi amici, Putin e Gheddafi, rifiutò, decretando la propria fine politica.
    È morto un sopravvissuto, in un certo senso.
    Io non l’ho mai votato, perché non condividevo l’ evidente amoralità con cui affrontava la vita.
    Qualunque azione poco edificante abbia fatto, tuttavia, se i fatti si sono svolti così, possiamo affermare che non è stato un traditore della patria nè degli amici.
    Cosa che non può dirsi di altri, sempre stando ai racconti correnti, che sembrano rispettosi della morale cattolica e della Costituzione italiana.

    • Stella stellina ha detto:

      Le voci di finanziamento di partiti e politici italiani da parte degli USA partono fin dai primi anni del dopoguerra. Saranno vere ? All’epoca l’Italia era come una enorme portaerei nel Mediterraneo : se l’Italia fosse passata dall’Alleanza atlantica al patto di Varsavia la storia forse oggi sarebbe diversa. Ma , gli americani conoscono l’Italia. Quanti sono i militari americani nelle basi italiane ? Aviano, Camp Darby, i comandi Nato alla Spezia e a Napoli…. Tutte queste persone sapevano che la nostra classe dirigente era sostanzialmente un’oligarchia o meglio un’oligarchia corrotta.
      Quando Berlusconi scese in campo le sue televisioni erano funzionanti gia’ da un pezzo. E, in un certo modo, Berlusconi faceva gia’ politica. Ricordo di aver firmato per i referendum di Segni prima di Dicembre 1991 e di essere andato a firmare alla sede locale del Giornale di Berlusconi.

  • Serena ha detto:

    Ieri al funerale di Berlusconi l’ex ministro super cattolico ora presidente della Camera, Fontana oltre a partecipare ad un rito novus ordo ha ricevuto la Comunione in piedi e sulle mani!

  • Luigi ha detto:

    Manca la quarta, cioè l’ultima: Berlusconi ha costruito, Bergoglio si lascia alle spalle un cumulo di macerie.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Demitizzare Silvio Berlusconi.
    Berlusconi è stato, è, e potrebbe continuare ad essere un mito per molti italiani.
    Uomo straordinario, grande statista, rivoluzionatore dell’Italia, grande imprenditore e via dicendo.
    Ma riducendo all’osso il suo operato, che non intendo sminuire , possiamo dire che Berlusconi è l’incarnazione dell’ideale uomo di marketing.
    Fece sue, ci credette e sistematicamente applicò a suo vantaggio le quattro fondamentali “P” del marketing:
    Product
    Price
    Place
    Promotion
    E questo lo fece non solo per i prodotti, ma anche per la sua immagine.
    Ma nella sua azione che lo portò al successo ci furono altri elementi fondamentali del marketing che applicò sistematicamente.
    Acquistare quando tutti sono disposti a vendere
    Vendere quando tutti sono disposti ad acquistare
    Esattamente il contrario di quello che fanno i normali operatori fai da te che, lasciandosi prendere dall’emotività anziché farsi guidare dalla razionalità, vendono (perdendoci) quando tutti vendono e comprano (perdendoci) quando tutti comprano.
    Infine, furono elementi del suo successo la scelta di concentrare sempre i suoi sforzi nel cogliere le opportunità piuttosto che nel riparare alle sue vulnerabilità. Dalle vulnerabilità si limitò a difendersi, grazie agli avvocati, mentre nelle opportunità partì sempre all’attacco, spesso navigando border line tra il lecito e l’illecito. Questo fece con l’urbanizzazione di vaste aree acquistate come terreni agricoli e trasformate in aree edificabili, e con la creazione delle TV private, quando senza licenza era vietato persino avere un semplice walkie talkie.
    Si può definire tutto ciò genialità o non piuttosto un giusto equilibrio tra furbizia e prudenza?
    Altra cosa è Berlusconi politico. Qui veramente ha mostrato di avere straordinarie qualità: entusiasmo, volontà, fantasia, tenacia, ampiezza di vedute, grande capacità di relazionarsi con persone di tutti i livelli. E mai arrendersi.

    • Ex berlusconiano ha detto:

      Illustrissimo stilumcuriale emerito, guardi che il Berluscà applicò le cosiddette tecniche del marketing anche alla politica.
      Parliamo dello sdoganamento dell’omosessualita’ a livello politico. Berlusconi presento’ un candidato apparentemente omosessuale proprio per coprire quel segmento di elettorato con quel problema. Lo disse lo stesso candidato ad un gruppo di iscritti a forza Italia. Non ho ancora capito a distanza di anni se quel candidato fosse veramente omosessuale o se fosse tutta una commedia a favore dell’elettorato. Infatti in precedenza era stato felicemente sposato con la sua signora.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Giustissima osservazione, Ex Berlusconiano.
        Nelle strategie di marketing un comportamento come quello da lei citato ha un nome preciso : DIVERSIFICAZIONE, ossia prodotti nuovi per mercati nuovi. Il che, parafrasato in politica, vuol dire uomini nuovi per settori di elettorato nuovi.

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