Il Cristo, il Fuoco e la Ricerca. Pensieri de Il Matto.

16 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il nostro Matto offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul Cristo, il fuoco e la ricerca dell’anima. Buona lettura e meditazione.

§§§

IL CRISTO/CERCHIO  E IL FUOCO DELLA RICERCA

 

Nel mio precedente articolo (https://www.stilumcuriae.com/a-proposito-dell-acqua-saliente-le-riflessioni-de-il-matto) ho trattato dell’Acqua.

Qui, passando dall’Acqua al Fuoco, che poi, come suggerisce l’inno, sono il medesimo elemento chiamato con due nomi diversi: “Veni creator Spiritus, fons vivus, ignis”, cerco di illustrare, per quel che posso, l’indispensabilità della RICERCA.

La RICERCA è cosa intima di ogni anima su cui nessuno può intromettersi, oppure può farlo ma con una delicatezza inusitata che non è da tutti. E, meno che mai, con dottrina e anatemi ammanniti come scudisciate per “risvegliare” il malcapitato, manco a dirlo, davanti allo spauracchio dell’eresia e dell’inferno.

«La mente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere, perché s’infuochi il gusto della RICERCA e l’amore della verità», dice suggestivamente Plutarco.

È lo stesso Fuoco di cui Cristo dice: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!».

Ora, questo Fuoco è … fuoco, perciò non è pensiero, non è parola, non è concetto, non è sillogismo, non è formula, non è dottrina, bensì è … Fuoco: elemento vivo che ondeggia verso l’alto, perciò al di sopra del ghiaccio appiattito delle parole, cioè della lettera. Ed è questo Fuoco che alimenta la RICERCA della Verità in Sé , del Cristo in Sé. Ed è su questo “IN SÉ che è opportuno focalizzarsi.

Cristo IN SÉ non è una dottrina, la quale non costituisce che il passo propedeutico – non meno che necessario –  per l’accensione del Fuoco che poi deve ardere continuamente affinché la RICERCA non venga mai meno. Infatti la RICERCA è una continua arsione del coriaceo nucleo dell’ego, che fa essere l’uomo quello che è: un essere imperfetto e mortale, nonostante conosca, per limitarsi al Cattolicesimo, il Catechismo di Trento e la Somma Teologica a menadito. E se si volesse essere più precisi, neanche l’andare a Messa e lo sgranare Rosati costituiscono senz’altro una garanzia, perché ci vuole il Fuoco della RICERCA. E la RICERCA è attiva, sempre insoddisfatta di sé e di tutto ciò che trova lungo il percorso, e che NON È il Cristo IN SÉ.

Riguardo ai Sacramenti, essi sono, per così dire, i blocchi di partenza, ma il traguardo è là, al termine della corsa. E la corsa è circolare: finisce nel punto dove inizia. Se il punto di partenza (Alfa) è valido, costituisce anche il valido punto d’arrivo (Omega).

Non a caso nella filosofia/spiritualità nipponica la parola GUDŌ  求道 significa “RICERCA della Via”, essendo questo il motivo fondamentale della Via spirituale. Per il Cristiano la Via da CERCARE e percorrere giorno per giorno è Cristo, che è Alfa e Omega: il Cristo/Cerchio inizia dall’Alfa e si chiude nell’Omega, il Cerchio essendo simbolo dell’Infinito, e tale percorso circolare abbisogna del Fuoco trasmutatore della RICERCA. Si tratta di un “Fuoco doppio”: la fiammma dell’anelito  dell’Anima che si coniuga con la fiamma dello Spirito Santo (Ignis) nelle mistiche nozze.

Credere al Cristo della dottrina è l’Alfa, ma occorre il percorso infuocato e purificatore della RICERCA, che conduce al Cristo-Omega. Si tratta insomma della famosa “quadratura del cerchio”, ovvero dell’innesto del terrestre (il quadrato) nel celeste (il cerchio).

“Io sono la Via, la Verità, la Vita”: non a caso dice prima di essere la Via, e la Via è il percorso infuocato della RICERCA che conduce alla Verità e alla Vita, le quali, ancora una volta, non sono (più) dottrina. Il Fuoco arde ogni mediazione e arde perché arde. Come l’Amore ama perché ama. Il Fuoco/Amore arde e consuma ogni definizione e spiegazione che se ne può dare. Gli Amanti non parlano: si baciano in un concento di profumi, come suggeriscono gli stupendi versi del Cantico dei cantici:

«Mi baci con i baci della sua bocca!

Sì, migliore del vino è il tuo amore.

Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza,

aroma che si spande è il tuo nome».

Mentre la quartina di Omar Khayyam ci fa intravedere dolcemente il compimento delle mistiche nozze:

«Dell’Eterno né tu né io conosciamo i Segreti
e questo enigma del mondo né tu né io conosciamo.
Il nostro incontro è nascosto da un velo:
quando il velo cadrà, né tu né io rimarremo».

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32 commenti

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    @ Matto
    Che quello che noi pensiamo conti quanto il due di briscola sei autorizzato a dirlo per quanto pensi tu, per te stesso e per la tua eventuale mancanza di autostima, ma non sei autorizzato a dirlo per gli altri, indicandone addirittura i nomi.
    In quanto all’inutilità del confronto dialettico ti evito la fatica di cercarlo e ti dò qui di seguito il link ad una autorevole definizione di “dialettica”.
    https://www.google.com/search?client=avast-a-2&q=dialettica&oq=dialettica&aqs=avast..69i64.9j0j1&ie=UTF-8
    PS per l’amico Tosatti: le do’ atto della sua incommensurabile pazienza, notando però con piacere che le discussioni si vanno rimpolpando di interventi ( cosa che non avveniva più da tempo).

    • Il Matto ha detto:

      Va bene: quello che penso io vale quanto il due di briscola, invece quello che pensi tu vale quanto il Re di Denari. Va meglio così?😊

      “Autostima”: concetto psicologistico che non mi interessa neanche un po’. Anche perché può sconfinare nella presunzione di sé.

      Però , tu che mi tacci di essere uno che non sa ascoltare, non sembri a tua volta un modello di ascoltatore: non ho parlato di “inutilità del confronto dialettico” bensì ho invitato a prenderlo “ come un gioco che unisce, invece che un combattimento che divide”.

      Ma mi rendo conto che parliamo due lingue diverse, ovviamente la mia che vale quanto il due di briscola e la tua che vale quanto il Re di Denari.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Dopo il Concilio nella Chiesa si è diffuso il “dialogo”, in senso maoista: si dialoga, si dialoga finché nel dialogante non c’è più traccia di fede cattolica

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    “O anima mia,
    esci, che Dio entri!” Dice Nippo, citando Eckart.

    “E se invece fosse lo Spirito che entrando e portando con sè la Suprema Grazia espelle dal cuore ciò che non vi dovrebbe stare, come fa l’acqua che entrando in un recipiente pieno d’aria espelle l’aria?” Risponde Stilumcuriale Emerito.

    Un bellissimo “botta e risposta”, estremamente utile nell’immediato ma anche da meditare a lungo.

    Pensando alla Madonna, credo che sia la Piena di Grazia proprio perchè completamente vuota di Sè ma, pensando alla condizione dei viatori, credo avvenga ordinariamente come ha ben descritto SE.

    V’è da dire che quando Nippo accenna alle sei “operazioni” che egli ravvisa nel “Veni Sancte Spiritus”, esse sono poi ciò che descrive Stilumcuriale Emerito.
    Ad ogni modo, rifletterò meglio su tutto quanto, essendo per me di grande interesse e valore.

    Grazie a entrambi, per ora.

    PS: Ogni elemento – acqua, fuoco, aria, terra -, essendo da Dio creato, persino nella sfera naturale può avere potere catartico sulla vita dell’uomo…

  • Il Matto ha detto:

    Carissimo SE,

    per fortuna non tutti (ma molti sì, peggio per loro) hanno il dente avvelenato ( e forse anche la coda di paglia) come te e Forum. E poi mi pare che tu in quanto a dare lezioni non ci vai proprio leggero.

    Perciò ti invito a non metterla sempre su piano del duello dialettico: tanto quello che pensiamo io, te, Forum e chiunque altro conta quanto il due di briscola.

    Esponiamo i nostri rispettivi pensieri considerandolo come un gioco che unisce, invece che un combattimento che divide.

    Devi (dovete) decidervi: o siamo tutti maestri o siamo tutti somari.

    Per favore.

    Sempre cordialmente.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Caro lettore, ecco la credibilità di chi difende le riforme e certa gerarchia: giudizi, calunnie e attacchi personali, tratto distintivo di chi non ha argomenti e per quanto potere abbia, ha già perso.
    Alcuni commentatori chiamano (come il Regnante Bergoglio) a sostegno lo Spirito Santo (con cui evidentemente hanno filo diretto) per riforme molto controverse.
    Noto anche una tendenza, anche di consacrati, ad estrapolare opinioni mai formulate e, segno sicuro di mancanza di argomenti, ad infangare persone che non si conoscono con calunnie, nello stesso momento in cui si riempiono la bocca con parole come “unità, amore & carità”:

    “Usa della dottrina come di un tappeto sotto cui nascondere ogni sorta di sudiciume ergendosi e giudicando.”
    1. Di quale sudiciume parla? Magari del suo?
    2. Non giudico nessuno, lascio con fiducia a Dio il giudizio sulle anime!

    “Se chi va a Messa e sgrana Rosari non si pone il problema della coerenza, della Verità e delle verità, vivendo nella menzogna”.
    E’ veramente comico che parli di menzogna chi inventa calunnie su persone che non conosce.

    E ancora:
    “la superbia si insinua e illude”
    Non do giudizi sulla eventuale superbia altrui, gradirei che ci si occupasse della propria

    Non so se chi scrive queste porcherie si rende conto che ottiene solo l’effetto contrario

  • Il Matto ha detto:

    Per OCCHI APERTI

    posto come commento e non come risposta dato che come risposta non funziona.
    ………………………………..

    “Un confronto fecondo che, a mio parere, non deve necessariamente trovarci d’accordo su tutto”.

    Finalmente una persona gentile e disposta ad ascoltare, suscitando così a sua volta suscita l’interesse ad ascoltare.

    Il suo intervento è piacevolmente sostanzioso, tanto che ho dovuto “ascoltarlo” cinque volte prima di dare il mio ulteriore contributo.

    Riguardo allo Spirito Santo, le propongo alcuni versi del “Veni Sancte Spiritus” che conferma il suo essere Acqua o Fuoco a seconda dell’operazione che deve compiere, ovviamente in chi vi si dispone:

    Lava ciò che è sordido,
    bagna ciò che è arido,
    sana ciò che sanguina.
    Piega ciò che è rigido,
    scalda ciò che è gelido,
    raddrizza ciò ch’è sviato.

    Come può notare i primi due versi fanno riferimento all’Acqua, il terzo alla Medicina, gli altri tre al Fuoco. Insomma lo Spirito Santo … ci pensa Lui ad illuminare, termine che riassume le sei operazioni cui ha da sottoporsi, è bene ripeterlo, chi è in cerca o in cammino, chi, insomma, è sulla Via.

    E con ciò vengo al Bushido, il quale non è propriamente una “dottrina” in senso esclusivamente spirituale, bensì contempla una serie di precetti in merito al retto comportamento, esigente – qui è il nocciolo – un distacco assoluto dal proprio io empirico (tema universale di gigantesca importanza). Sinteticamente, l’esercizio della Spada giapponese, di concerto con quello del Silenzio, mira proprio all’abbandono dell’ego, ed al superamento del dualismo vita/morte, e quindi, per me che sono Cristiano, a togliermi di mezzo e a … lasciar fare allo Spirito Santo.

    “Non un perimetro circolare, dunque, ma un cerchio pieno, infinito e illimitato, se proprio vogliamo”: va benissimo anche così, ma allora tiriamo in ballo anche la sfera, così non la finiamo più.😄

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Dato che la vecchia Stilum è mia nave prediletta e unica, mi pare di conoscerla benino anche nelle sue disfunzioni.
      Posto qui qualche consiglio, allora, per chi vi sale a bordo:
      – se si commenta entro le 9.00 circa, il sistema carica i messaggi in tarda mattinata. Non sempre, è vero. Forse dipende da quanto viene aggiornato.
      – se si postano commenti dopo la mattinata, difficilmente si possono leggere prima del giorno dopo. A volte tardo pomeriggio o, più facilmente, verso le 21.
      – se si usa duckduck go come motore, Stilum si aggiorna prima.
      – chi permane sulla vecchia Stilum, sa che deve armarsi di pazienza. Prima di poter leggere e prima di poter rispondere.
      – Quando inviate un commento quasi certamente si leggerà a tempo debito. Basta attendere. Non serve inviare duplicati. Fate piuttosto il refresh della pagina o cliccate il quadratino verde di “cerca” per aggiornare almeno il numero dei messaggi totali riguardanti l’articolo in questione.

      Questo è quanto (qualcosa per lo meno).😊 Certo qui il botta e risposta ce lo scordiamo. Ma a me non dà alcun fastidio attendere, anzi.

      NIPPO, di cuore, grazie!

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Dimenticavo…a volte i commenti scompaiono anche dopo che sono stati pubblicati – come gli articoli – ma poi riappaiono, tranquilli!
        E’ solo un buon esercizio di pazienza!

      • Marco Tosatti ha detto:

        E teniamo conto anche del fattore umano. Il poveretto che vi scrive cerca di approvare prima possibile i commenti, anche quando non è al computer, usando lo smartphone, ma è uno e solo…abbiate pazienza con lui.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Non è certo con lei che dobbiamo portare pazienza, buon capitan Tosatti! 😂

          Semmai, grazie per la sua di pazienza! E grazie per aver lasciato attiva e funzionante – coi suoi ritmi😊- la vecchia nave Stilum!

          Dio ci aiuti!😇

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    @NIPPO

    Carissimo,
    le comunico subito l’intento del mio commento: cercare di comprendere la sua “dottrina”, il suo odierno pensiero; e, poiché non si può negare che ognuno porti con sé un bagaglio linguistico personale e forgiato dalle proprie tensioni interiori, superarne le eventuali difficoltà a favore di un confronto fecondo che, a mio parere, non deve necessariamente trovarci d’accordo su tutto.

    Vengo al dunque: la parola RICERCA, per me, è CAMMINO.
    Io tendo a circoscrivere e focalizzare mentre lei, forse, preferisce usare “ricerca” per comunicare implicitamente la sua volontà di non approdare (mi rammenta un bel dialogo col caro Rolando) a vincoli precostituiti.
    Per me poi è “cammino”, anche per meglio indicare che non intendo fermarmi nella conoscenza della Verità, finchè mi sarà dato vivere.

    Senza avere ancora un suo parere in merito, però, credo si possa dire che sia lei che io abbiamo sete (è a causa del fuoco!😊), considerando alcune citazioni contenute nel suo articolo e il senso generale che spero di aver ben compreso e intuito al di là del linguaggio.

    Ora, riguardo al “medesimo elemento chiamato con due nomi diversi”, faccio notare l’ovvio: acqua e fuoco neanche in natura sono il “medesimo elemento”.
    Nell’inno da lei evocato, rimandano allo Spirito Santo, come “caratterizzazioni” della Sua Persona/lità. Mi è poco chiaro questo punto, allora. Tanto più che si passa “dall’Acqua al Fuoco”, che non sono il “medesimo elemento”, proprio per procedere in una conoscenza sempre più dettagliata. Erro?

    Viene il turno del termine “dottrina”, etimologicamente derivante da “docere”, istruire. Un termine di ampio respiro, dunque. Non solo usato in ambito religioso.
    Immagino che anche la via del bushido (ne fa cenno) possa in certo qual modo – occidentale – definirsi “dottrina”.
    Chiunque abbia praticato seriamente qualche sport, tanto più lei che è esperto della spada giapponese, sa quanto sia importante attenersi a certo codice di condotta per raggiungere i migliori obiettivi, non da ultimo quello di insegnare. Da allievi a maestri, dipende da quanto fuoco ci animi una volta intrapresa la via, che è, anche, dottrina. Il necessario punto di partenza (come anche lei scrive).

    Ma tra dottrina e Dottrina, ecco il gran balzo, per un cattolico. Cristo è Dottrina, è Verbo di Dio, è il Suo stesso Pensiero. Cristo e Dottrina coincidono. La Dottrina è la carne di Cristo: tutti dovrebbero rivestirsene per essere riconosciuti dal Padre. Pensieri che sono null’altro che eredità di grandi santi.

    Ma, e qui torno alla sua bella riflessione, certo è fuori dalla Dottrina colui che pur usa della “dottrina” (“e di anatemi”) … “come scudisciate”. Diciamola in altri termini: chi usa della dottrina come di un tappeto sotto cui nascondere ogni sorta di sudiciume ergendosi e giudicando, si autoesclude dalla Dottrina che è Cristo (che non è dottrina!). E non La possiede perché non ne è posseduto!

    Ed ecco quanto sia assolutamente opportuno che lei ci porti a riflettere sul fatto che “neanche l’andare a Messa e lo sgranare Rosari costituiscono senz’altro una garanzia”. D’altronde non lo dice lei ma è nel Vangelo: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’ entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.”

    Se chi va a Messa e sgrana Rosari non si pone il problema della coerenza, della Verità e delle verità, vivendo nella menzogna e nell’illusione di un SE’ mai in evoluzione a causa di un EGO mai rinnegato, avrà aderito alla forma ignorando del tutto la sostanza! Mica robetta! Soprattutto oggi, in questa società dell’apparire.

    Ancora una nota riguardo alla “ricerca” per lei, “cammino” per me: l’essere in tale stato – di viatori – ci rende “in potenza”, non “in atto”.
    Va da sé che non sempre ricerca o cammino garantiscano “una continua arsione del coriaceo nucleo dell’ego”; affatto.
    Più spesso di quanto non sia percepito, la superbia si insinua e illude anche i più attenti ed equilibrati, proprio perché, finchè non si rende l’anima, si è in divenire.
    La “passione” della “ricerca” o del “cammino” può indurre a non valutare correttamente i pericoli.

    Il discorso sui Sacramenti è troppo impegnativo e non mi sento di affrontarlo con banalità o fretta; invece le propongo una osservazione alternativa riguardo all’Alfa e all’Omega: è un merismo ad indicare che Cristo, non solo è l’inizio e la fine, ma pure tutto ciò che ci sta in mezzo. Dio sovrasta Tempo e Storia. Non un perimetro circolare, dunque, ma un cerchio pieno, infinito e illimitato, se proprio vogliamo.

    La Verginità di Maria Santissima, contemplata qual roveto ardente che arde senza consumarsi, spegne le mie considerazioni sulla necessità di combattere ogni “passione” che depisti (estremismi in primis!): questo per poter bruciare davvero d’Amore!

    Concludo ringraziandola.
    Come le disse già una volta Adriana, leggerla è stimolante.

    • Il Matto ha detto:

      “Un confronto fecondo che, a mio parere, non deve necessariamente trovarci d’accordo su tutto”.

      Finalmente una persona gentile e disposta ad ascoltare, suscitando così a sua volta l’interesse ad ascoltare.

      Il suo intervento, caro Occhi, è piacevolmente sostanzioso, tanto che ho dovuto “ascoltarlo” cinque volte prima di dare il mio ulteriore contributo.

      Riguardo allo Spirito Santo, le propongo alcuni versi del “Veni Sancte Spiritus” che conferma il suo essere Acqua o Fuoco a seconda dell’operazione che deve compiere, ovviamente in chi vi si dispone:

      Lava ciò che è sordido,
      bagna ciò che è arido,
      sana ciò che sanguina.
      Piega ciò che è rigido,
      scalda ciò che è gelido,
      raddrizza ciò ch’è sviato.

      Come può notare i primi due versi fanno riferimento all’Acqua, il terzo alla Medicina, gli altri tre al Fuoco. Insomma lo Spirito Santo … ci pensa Lui ad illuminare, termine che riassume le sei operazioni cui ha da sottoporsi, è bene ripeterlo, chi è in cerca o in cammino, chi, insomma, è sulla Via.

      E con ciò vengo al Bushido, il quale non è propriamente una “dottrina” in senso esclusivamente spirituale, bensì contempla una serie di precetti in merito al retto comportamento, esigente – qui è il nocciolo – un distacco assoluto dal proprio io empirico (tema universale di gigantesca importanza). Sinteticamente, l’esercizio della Spada giapponese, di concerto con quello del Silenzio, mira proprio all’abbandono dell’ego, ed al superamento del dualismo vita/morte, e quindi, per me che sono Cristiano, a togliermi di mezzo e a … lasciar fare allo Spirito Santo. Perciò, non è che adottando il Bushido, uno diventa automaticamente buddhista o shintoista. E d’altra, parte i valori del Bushido corrispondono a quelli della nostra Cavalleria.

      “Non un perimetro circolare, dunque, ma un cerchio pieno, infinito e illimitato, se proprio vogliamo”: va benissimo anche così, ma allora tiriamo in ballo anche la sfera, così non la finiamo più.😊

      Non sono affatto sicuro di essere stato soddisfacente, ma ce l’ho messa tutta.

      Molto cordialmente.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        A proposito di Veni Creator, permetti una mia considerazione?
        Il versetto dice :” Qui diceris […… omissis..] fons vivus , ignis, caritas… Tu che sei detto essere ….. non tu che sei.
        Nel primo versetto invece recita una potente invocazione:
        Veni Creator Spiritus
        MENTES tuorum VISITA
        IMPLE SUPERNA GRATIA
        QUAE TU CREASTI PECTORA.
        Visita la mente dei tuoi (fedeli, sottinteso), riempi della suprema Grazia i cuori che tu hai creato.
        Tot capita, tot sententiae. Arrenditi all’evidenza.

        • Il Matto ha detto:

          Permetto e condivido la tua considerazione.

          Che però non cambia il succo del discorso: per essere riempiti dalla Suprema Grazia i cuori debbono essere vuoti.

          O anima mia,
          esci, che Dio entri!
          (Maestro Eckhart)

          Dice “esci”, cioè svuotati, affinché Dio “entri”, cioè ti riempia.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            E se invece fosse lo Spirito che entrando e portando con sè la Suprema Grazia espelle dal cuore ciò che non vi dovrebbe stare, come fa l’acqua che entrando in un recipiente pieno d’aria espelle l’aria ?

          • Il Matto ha detto:

            La fai troppo facile. L’iniziativa è a due: l’Anima e lo Spirito.
            L’ho pure descritto nel mio articolo.

            Impossibile stabilire a priori chi dei due Amanti inizia il corteggiamento. Il miracolo avviene quando avviene (e se avviene).

            Lo dico dal mio personalissimo, instabilissimo, precarissimo piedestallo. 🤠

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Le sue ulteriori osservazioni sono molto gradite e del tutto condivisibili.
        D’altronde, ci sarebbero così tante altre considerazioni da fare – con i temi stuzzicanti che di solito propone – che è meglio mi taccia (di solito lo faccio, ma stavolta ho preferito dire qualcosa piuttosto che non commentare).

        Mai, poi, potrei pensare che per il solo fatto di praticare la via della spada, uno sia buddista o shintoista; come neppure penso che chiunque vada a Messa debba essere per forza un buon cristiano. Non credo negli automatismi!
        E poi, mi pare piuttosto chiaro che sia suo desiderio impiegare questa nobile arte anche per “menomare” il suo ego, a poco a poco, lungo la via.
        Cosa che desidero perseguire anche io: “se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso”…

        E’ stato un vero piacere, caro Nippo.
        A rileggerla presto!

    • Il Matto ha detto:

      “Un confronto fecondo che, a mio parere, non deve necessariamente trovarci d’accordo su tutto”.

      Finalmente una persona gentile e disposta ad ascoltare, suscitando così a sua volta suscita l’interesse ad ascoltare.

      Il suo intervento è piacevolmente sostanzioso, tanto che ho dovuto “ascoltarlo” cinque volte prima di dare il mio ulteriore contributo.

      Riguardo allo Spirito Santo, le propongo alcuni versi del “Veni Sancte Spiritus” che conferma il suo essere Acqua o Fuoco a seconda dell’operazione che deve compiere, ovviamente in chi vi si dispone:

      Lava ciò che è sordido,
      bagna ciò che è arido,
      sana ciò che sanguina.
      Piega ciò che è rigido,
      scalda ciò che è gelido,
      raddrizza ciò ch’è sviato.

      Come può notare i primi due versi fanno riferimento all’Acqua, il terzo alla Medicina, gli altri tre al Fuoco. Insomma lo Spirito Santo … ci pensa Lui ad illuminare, termine che riassume le sei operazioni cui ha da sottoporsi, è bene ripeterlo, chi è in cerca o in cammino, chi, insomma, è sulla Via.

      E con ciò vengo al Bushido, il quale non è propriamente una “dottrina” in senso esclusivamente spirituale, bensì contempla una serie di precetti in merito al retto comportamento, esigente – qui è il nocciolo – un distacco assoluto dal proprio io empirico (tema universale di gigantesca importanza). Sinteticamente, l’esercizio della Spada giapponese, di concerto con quello del Silenzio, mira proprio all’abbandono dell’ego, ed al superamento del dualismo vita/morte, e quindi, per me che sono Cristiano, a togliermi di mezzo e a … lasciar fare allo Spirito Santo.

      “Non un perimetro circolare, dunque, ma un cerchio pieno, infinito e illimitato, se proprio vogliamo”: va benissimo anche così, ma allora tiriamo in ballo anche la sfera, così non la finiamo più.😀

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Mah! Sarà! Ma le tue elucubrazioni mancano di quella universalità di cui abbondano la sapienza biblica (sempre antica e sempre nuova) e la ricerca scientifica, i cui pilastri sono: il metodo sperimentale di Galileo, il “Metodo” di Cartesio, la “logica” di Popper, il “Principio di Indeterminazione” di Heisenberg. So che io, dai miei “dipendenti” ero soprannominato “andiamo a vedere” non perchè io sia un positivista, ma perchè non dò per vero nulla che non sia provato essere vero.
    Tace cò, tape crape , era uno dei proverbi preferiti di Scarpe Grosse che altro non era che la traduzione in bergamasco del latino “Tot capita, tot sententiae”.

    • Il Matto ha detto:

      Prima di tutto piacere di risentirti! 🤩🤩🤩

      In quanto all’“universalità”, che vuoi, dico quello che penso (e penso quello che dico) soltanto per un giocoso scambio di opinioni.

      Tu non dai per vero nulla che non sia provato essere vero, e fai bene.

      A me, invece, le prove sillogistiche dell’esistenza di Dio non bastano più ed anelo a slanciarmi oltre di esse, oltre il pensiero, oltre le mie stesse elucubrazioni.
      Non per nulla sono il Matto.

      Me la riconosci la libertà di tentare l’impresa senza giudicarla?

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Certamente sì . ma con una piccola avvertenza: uno è libero anche di buttarsi dal decimo piano per vedere se si fa male, ma è una esperienza che il buon senso consiglia di non fare.
        Ad meliora!

        • Il Matto ha detto:

          Come si dice: “Chi non risica non rosica”.😄

          Non ho la tua forma mentis scientifica che non muove un passo se “non ha le prove”.

          Per me, se la vita non fosse un’avventura – attimo per attimo! – non avrebbe alcun senso. Il paraocchi lo mettono ai cavalli (poveracci!), io non me li faccio mettere da nessuno.

          E poi lo sai già: io seguo la Via apofatica, che non è una mia invenzione.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            La forma mentis scientifica è esattamente il contrario del paraocchi. L’ansia di conoscere è insaziabile e la quantità di verità che sappiamo di non conoscere è di gran lunga superiore alla quantità di verità che crediamo di conoscere. Da amico, perciò, mi permetto di dirti : scendi dal piedestallo, quando comunichi il tuo pensiero ad altri e non limitarti a comunicare, ma impara ad ascoltare.

          • Il Matto ha detto:

            “Quantità di verità” … uhm … la forma mentis scientifica procede con metodo materialistico, sennonché scoprire una “quantità di verità” sempre maggiore non conduce alla Verità in sé, che non è la somma “quantitativa” di tutte le verità.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    L’autorevole rivista cattolica 30 Giorni, non certo sospetta di tradizionalismo, evidenziò in vari articoli come dopo il Concilio molte preghiere liturgiche non pongono l’accento sulla grazia (preghiera-domanda) ma sulla RICERCA, con tratto (cito) alquanto pelagiano. Si veda questa colletta del nuovo messale:
    “Effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella CONTINUA RICERCA dei beni eterni.”
    E nella “aggiornata” (sic) Liturgia delle Ore:
    “A quanti CERCANO la verità, concedi la gioia di trovarla,
    – e il desiderio di cercarla ANCORA, DOPO averla trovata.”
    Una verità non è tale se dopo averla trovata la si cerca ancora… ma non si pretenda troppo da una liturgia disegnata a tavolino, da commissioni burocratiche di riformatori benintenzionati.
    Vedo bene il Matto a insegnare in certe facoltà, è un teologo per il nostro tempo: soggettivista, “fluido”, “yin” (anche sentimentale), dubitativo. Di certo nessuno, neppure sacerdote o teologo lo “risveglierà” mai: troppo occupato a spaccare il capello in quattro sui tradizionalisti, gli unici per i quali è lecito inventare accuse di eresia e sedevacantismo. Per quanto si sforzi, il Matto non riesce a sottrarci il monopolio dell’eresia.
    Poco importa se confonde il fuoco pagano di Plutarco (e forse quello alquanto satanico di Prometeo che si fa dio, immortalato da statua d’oro al Rockefeller Center) col fuoco del Vangelo.
    La fede semplice dei pastorelli di Fatima che “sgranano Rosari” invece, non va bene perché non pratica la “ricerca” che, si lascia sfuggire, è “sempre insoddisfatta di sé” mentre la presenza di Dio si accompagna alla quiete (e quella di Satana al turbamento).
    Riduttivo, per non dire altro, definire i Sacramenti blocchi di partenza ignorando il loro potere radicalmente trasformativo: “E’ come una distruzione e creazione”, diceva dell’Eucarestia Padre Pio.
    Asseritamente il sincretismo (“ecumenico” quindi buono) del Matto vuol forzare un “quadrato in un cerchio”, il pensiero terrestre nelle realtà Divine.
    Pazienza per la dottrina lasciata per via, anche se la Chiesa ha sempre affermato, almeno fino a ieri, che nessuna presunta esperienza mistica può contraddire fondamentali verità di fede