Il Grano e la Zizzania. Lettera Aperta di don Francesco d’Erasmo.

30 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da parte di don Francesco d’Erasmo, questo messaggio. Buona lettura e riflessione.

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Il grano e la zizzania

Lettera aperta a tutti i Veri Cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà.

Nello stesso campo nel quale il Signore ha seminato i Figli del Regno, il diavolo ha seminato i figli del maligno. Gesù in persona ci ha spiegato la parabola del grano e della zizzania che aveva annunciato poco prima (Mt 13).

Nel suo testo dell’aprile 2019 sugli abusi nella Chiesa Cattolica, Papa Benedetto XVI ha applicato questa parabola direttamente alla Santa Chiesa. Il  riferimento diretto è ai ministri che usano della autorità loro conferita in nome della Santa Chiesa, in nome di Gesù Cristo, in modo contrario alla volontà di Dio. Si chiama appunto abuso: un uso della autorità non conforme alla finalità per cui tale autorità è stata conferita.

Gesù in quella parabola, agli operai impazienti, che chiedono il permesso di intervenire subito per togliere la zizzania, dice che la separazione del grano dalla zizzania avverrà alla fine del mondo.

Non possiamo illuderci che prima della fine del mondo sia possibile una separazione con la quale i figli del diavolo siano gettati fuori dagli operai. Dobbiamo ricordare questa verità se non vogliamo cadere in trappola. È verità rivelata da Dio, nessuno potrà cambiarla. “Il cielo e la terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno”, afferma Gesù (Mt 24,35). Papa Benedetto XVI, nel cuore della battaglia interna alla Santa Chiesa circa la sua purificazione dai ministri traditori, scatenata dalla denuncia di S. Ecc. Mons. Carlo Maria Viganò nell’agosto 2018, ha ricordato con forza questa verità, ripetendoci questa immagine di Gesù unitamente con l’altra, della rete con i pesci buoni e cattivi.

Occorre allora imparare a riconoscere il grano dalla zizzania senza la pretesa di sradicarlo prima del tempo, andando contro il piano di Dio. Noi non abbiamo autorità per compiere ciò che il Signore ha deciso che sarà affidato agli angeli. Ci sono delle autorità che hanno la facoltà di espellere i propri sudditi. Ma i sudditi non hanno il potere di espellere i superiori. Per questo ci sono delle situazioni in cui l’unica autorità che potrà effettivamente purificare il campo, espellendo chi non appartiene al Suo raccolto, saranno gli angeli, e lo faranno quando saranno inviati da Dio, il Padrone del campo. E Gesù ci spiega anche il motivo. Quando vediamo la impossibilità di questa espulsione, non dobbiamo ribellarci, o agire tentando di violare l’ordine stabilito da Dio, illudendoci di poter fare ciò che non compete a noi. Andremmo anche a compiere quel danno che il Padrone vuole evitare: sradicare il grano buono prima della maturazione.

Nemmeno possiamo cadere nell’errore opposto: ignorare che non tutto ciò che è in questo campo è grano buono. È Gesù stesso che ci avverte di stare attenti ai falsi profeti. E ci fornisce i criteri per distinguerli.

Ringraziando il Signore, abbiamo ancora quasi dappertutto nel mondo accesso libero al Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) e alla Sacra Scrittura nella versione ufficiale proclamata dalla Santa Chiesa Cattolica. La Parola di Dio, secondo i dettami del Concilio Vaticano I: la Biblia Vulgata, con le sue traduzioni, nonostante tante piccole o grandi deviazioni, ci permette di accedere alla Verità Rivelata che la Santa Tradizione della Chiesa trasmette nei secoli a tutti gli uomini di buona volontà, cioè a coloro che vogliono veramente il bene.

Proprio il Catechismo della Chiesa Cattolica, al paragrafo 675 ci dice con chiarezza che la “apostasia della verità” scuoterà la fede di molti credenti.

Per questo, ricordare la Verità è evidentemente un aiuto che possiamo donarci nella prova, per sostenere la nostra fede e sostenere chi rischierebbe di cadere nella menzogna. È una delle opere di misericordia. “Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»” (Gv 8, 31-32).

Ultimamente si assiste ad una pericolosa contrapposizione, operata dal diavolo, molto astuto, secondo il suo solito stile: “divide et impera”. Infatti si chiama anche diavolo proprio per l’attività di divisore, secondo una parola di origine greca: diabolon. Egli spinge i Sacri Ministri della Chiesa Cattolica a tradire Gesù, per poi accusarli davanti agli uomini e spingere i fedeli ad abbandonare la Santa Chiesa Cattolica per ribellione a questi cattivi ministri, nuovi Giuda.

A chi cade in questa tentazione, ricordo che Gesù ha detto che Egli è la Via, la Verità e la Vita. Senza di Lui non possiamo fare niente. Egli fondò la Sua Chiesa sulla roccia di Pietro. Il CCC ci ricorda al nr. 816 che: “« L’unica Chiesa di Cristo… » è quella « che il Salvatore nostro, dopo la sua risurrezione, diede da pascere a Pietro, affidandone a lui e agli altri Apostoli la diffusione e la guida […]. Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come una società, sussiste [“subsistit in”] nella Chiesa cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui ». Il decreto sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II esplicita: « Solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà al solo collegio apostolico con a capo Pietro crediamo che il Signore abbia affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per costituire l’unico corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al popolo di Dio »”.

Per quanto gravi i peccati, crimini e tradimenti dei suoi membri, la Chiesa Cattolica è l’unica Santa Chiesa voluta da Dio, e i suoi ministri amministrano validamente e lecitamente i Santi Sacramenti necessari alla salvezza, per istituzione divina. Chiunque rifiuti i Sacramenti amministrati da tali ministri, rifiuta la Grazia Sacramentale secondo la modalità che Dio stesso ha stabilito per riceverli.

Alcuni sedicenti difensori della verità cattolica stanno inducendo i fedeli a non ricevere i Santi Sacramenti nella Chiesa Cattolica dai sacerdoti che nominano “Papa Francesco” nel Canone della Santa Messa. (Qualcuno si è spinto all’eresia di negare la validità di tali Sacramenti. Qualcuno prima affermava tale eresia, e ora si è corretto).

Taluni affermano tuttora che coloro che ricevono i sacramenti dai sacerdoti che nominano “Papa Francesco” nel Canone della Messa, entrerebbero per tale fatto “in comunione con” tutti i peccati ed errori che vengono commessi da Bergoglio e da tutti coloro che per mezzo del suo governo della Chiesa Cattolica sono mantenuti impuniti nei confini visibili della Santa Chiesa nonostante gravi errori, peccati, crimini, eresie ed eventualmente apostasia. Anche questa affermazione è gravemente erronea.

La espressione del Canone che nomina il Pontefice regnante, nonostante le traduzioni e le riformulazioni del nuovo Rito romano promulgato da Paolo VI, indipendentemente dal fatto che si tratti del Pontefice legittimo o di un eventuale impostore, non indica una comunione con gli atti personali della sua persona soggettiva, ma una preghiera per lui in quanto segno visibile della continuità della Successione Apostolica. Tale preghiera indica quindi esclusivamente la comunione di tale Santa Messa con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, e la preghiera per il Romano Pontefice, ovvero l’obbedienza a Cristo che ha fondato la Sua Unica Santa Chiesa sulla roccia di Pietro. Se il Romano Pontefice tradisce il suo mandato, oppure se ci si trovasse addirittura di fronte ad un impostore, questo non cambia la natura di quella preghiera. Dio infatti interpreta quella preghiera secondo il suo vero significato, che è quello che la tradizione bimillenaria della Chiesa gli ha sempre attribuito, ossia l’atto di essere in comunione con l’Unico vero Dio attraverso i ministri da Lui stesso istituiti, nell’Unica Chiesa da Lui divinamente istituita. Gli abusi eventuali di chi siede sul trono di Pietro saranno imputati a lui personalmente. Anche perché, come la tradizione bimillenaria della santa Chiesa afferma e come ricorda il Concilio Vaticano I, “la Prima Sede non è giudicata da nessuno”. Per sua natura la Sede di Pietro non può essere giudicata dall’inferiore. È quindi impossibile in una situazione come la presente arrivare ad un giudizio positivo che liberi i fedeli dalla confusione generata dai pur legittimi sospetti, dubbi o addirittura fatti che sono davanti agli occhi di tutti. Non avendo nessun uomo sulla terra l’autorità per giudicare chi siede sul Trono di Pietro, il cristiano che vuole aderire alla Santa Chiesa fondata da Gesù deve riporre tutta la Sua fiducia in Lui, il Padrone del Campo, che a tempo debito invierà i Suoi angeli. Fino a quel momento quello che è sufficiente che avvenga, attraverso la presenza di una Sede Apostolica Romana, è che si possano riconoscere i confini visibili di quella “società” che è appunto la Santa Chiesa (CCC 816).

Il cattolico che partecipa alla Santa Messa nella sua parrocchia, o nel luogo dove per le proprie condizioni di vita ha la possibilità di recarsi, e tale Messa è celebrata da un Sacerdote validamente ordinato, con la materia del vero pane e vero vino, e le parole della Consacrazione approvate dalla Santa Chiesa, che nonostante tutte le legittime discussioni sono ancora presenti in tutti i Messali della Chiesa Cattolica attualmente in uso, assiste a una Santa Messa validamente celebrata nella quale Nostro Signore Gesù Cristo si rende realmente presente nelle Sacre Specie.

Dalle mani di tale sacerdote egli può ricevere validamente e lecitamente il Santo Sacramento del Corpo di Cristo per nutrirsene ed essere in Comunione con Lui, per obbedire al Suo divino comando, e non è in pericolo di entrare in comunione con gli eventuali peccati o crimini del sacerdote celebrante o di colui che viene nominato nel Canone come Papa. Ed il fedele può essere validamente assolto dai peccati da tale sacerdote, indipendentemente da quale nome egli pronunci nel Canone. In casi di estrema confusione o addirittura di Sede vacante, ciò che rimane essenziale è la validità dei sacramenti, che appunto, sulla scia della Sacra Tradizione, nemmeno i sedevacantisti negano. In casi di estrema necessità il cattolico può ricevere i Santi Sacramenti perfino da un sacerdote incorso nelle più gravi pene canoniche, come i membri delle chiese scismatiche, o perfino chi fosse ridotto allo stato laicale. Questa è la dottrina di sempre della Santa Chiesa!

È paradossale che taluni, volendosi erigere a paladini della Fede Cattolica, neghino poi questa verità innegoziabile che la Sacra Tradizione della Chiesa ha ininterrottamente tramandato.

Soprattutto in Italia, l’errore di costoro mette in grave pericolo la possibilità dei fedeli di ricevere serenamente i Santi Sacramenti, primo mezzo di santificazione del cristiano, perché genera nelle loro coscienze dubbi e confusione infondati, di fronte alla situazione di evidente grave confusione dottrinale.

Inoltre, costoro generano un clima di diffidenza generalizzato e superficiale, legato solo al fatto che si pronunci quel nome nel Canone. Tale diffidenza impedisce ai fedeli di riconoscere i pastori che, pur in mezzo a mille difficoltà, continuano a testimoniare la Vera Fede della Santa Chiesa, insegnando la sana dottrina, aiutando a non cadere nelle trappole dei falsi pastori, che, come “lupi vestiti da agnelli” si sono infiltrati in essa. “In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante” (Gv 10,1). Costoro entrano attraverso la buona fede dei semplici che, giustamente, vedendo chi è rivestito di autorità gerarchica nella Santa Chiesa, lo rispettano come rappresentante di Cristo, ma poi abusano di questa fiducia e rispetto per predicare “un vangelo diverso” (Gal 1, 6).

Gesù condanna con una forza ineguagliabile lo scandalo: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare!” (Mt 18, 6-7) Ma aveva detto anche: “beato colui che non si scandalizza di me” (Mt 11, 6). È infatti Gesù, che per volontà del Padre, ha istituito la Chiesa sul fondamento degli Apostoli. È lui che ha scelto delle persone che avrebbero potuto tradirlo, e di fatto lo hanno tradito. Non solo Giuda. Gli altri si sono pentiti, ma anche Pietro è stato a suo tempo chiamato Satana da Gesù, perché non pensava “secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Mc 8, 33). Infatti: proprio Pietro si era scandalizzato dell’annuncio della Croce! Quale analogia con quello che viviamo adesso! Quanto questo rifiuto di partecipare ai Sacramenti, celebrati dai sacerdoti che pronunciano nel Canone “in comunione con Papa Francesco”, nasconde in realtà il rifiuto della croce del momento presente, per come il Signore permette che sia!

Ora, se noi non accettiamo che la Santa Chiesa possa avere come Ministri degli uomini, che eventualmente possono tradire il Signore, e di fatto purtroppo spesso lo hanno tradito e lo tradiscono, in realtà ci scandalizziamo del Signore, che non ha scelto degli angeli, ma degli uomini come Suoi ministri. L’angelo, all’inizio della sua esistenza, decide a favore o contro il Signore, divenendo angelo buono o demonio, come ci insegna San Tommaso. L’uomo ha la propria libertà a disposizione tutta la vita, fino alla morte, e solo quello che persevera fino alla fine si salverà, ovvero conserverà la propria decisione buona per l’eternità. Questo significa che l’uomo, anche se Apostolo, ha sempre la possibilità di tradire il Signore. E questo per volontà di Dio. Dio non vuole che tradisca, ma nemmeno toglie la libertà con cui potrebbe farlo.

Perciò il Signore, consapevole del fatto che molti, anche Suoi ministri, esattamente come i ministri dell’Antica Alleanza avevano fatto, avrebbero purtroppo tradito la loro missione, avverte i Suoi. E le parabole del Regno sono molto chiare in proposito.  La parabola dei vignaioli omicidi è una di queste (Mt 21). Ma la parabola dell’uomo che parte per ricevere il titolo regale non lascia dubbi: si riferisce evidentemente a Gesù e i suoi ministri, non più all’antico Israele. Solo Gesù infatti può essere identificato con questo uomo di nobile stirpe che va a ricevere il titolo regale allontanandosi lungo tempo dalla presenza sensibile e regnante in mezzo ai Suoi sudditi (Lc 19,12). È poi proprio San Giovanni Apostolo che applica direttamente gli avvertimenti di Gesù ai membri della stessa Santa Chiesa: “Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri” (1 Gv 2, 18-19).

 

Ecco che risulta evidente che la presenza di falsi profeti all’interno della Santa Chiesa Cattolica non è una contraddizione della promessa di Gesù, “le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16, 18). D’altronde, se questa promessa avesse significato che nessuno degli apostoli chiamati da Gesù avrebbe potuto tradirlo, Gesù stesso, nel medesimo Vangelo, si sarebbe contraddetto: “In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà” (Mt 26, 21). E questa affermazione è fatta addirittura con la formula di giuramento!

Risulta dunque evidente che l’inganno sta in chi identifica che la promessa di Gesù, “non praevalebunt”, con una promessa di assenza di tradimenti. Gesù invece promette che la Chiesa non sarà sopraffatta dalle potenze degli inferi, nemmeno se i tradimenti sono da Lui stesso annunciati. Anzi, Gesù annuncia ai Suoi che saranno perseguitati proprio dentro la loro casa: “i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua” (Mt 10, 36).  “Anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato” (Gv 16, 2-4).

Quindi, chi veramente ha fede nelle parole di Gesù, non ha paura dei tradimenti dei successori degli Apostoli, e non se ne scandalizza, perché ricorda la Parola di Gesù, e sa che essi non prevarranno sulla potenza di Gesù né sulla Sua Santa Chiesa. Proprio il Catechismo della Chiesa Cattolica, nel brano già citato, prosegue: “La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima Pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa, secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male” (CCC 677). Se dunque osserviamo che taluni successori degli Apostoli, come Giuda, consegnano i veri credenti nelle mani dei loro nemici, perché vengano annientati, se questo ci appare come un processo che porta alla morte della Chiesa visibile, non possiamo temere che questo contraddica la promessa di Gesù Cristo, né che questa sia la vittoria del maligno sul Regno di Dio. La Fede proclamata ufficialmente e solennemente dalla Santa Chiesa attraverso il Catechismo ci annuncia proprio questo fatto.

Chi ha questa fede non ha nemmeno paura di guardare in faccia tali tradimenti, e denunciarli, per evitare che i fedeli più deboli possano cadere in trappola. Il vero pericolo non è infatti che i veri cristiani siano consegnati nelle mani dei nemici di Dio. Il pericolo più grande è che possano non distinguere il Bene dal male, la Verità dalla menzogna, la Luce dalle tenebre. Se cadessero nel cammino della menzogna, perché erroneamente convinti di seguire dei veri ministri di Dio, potrebbero correre il pericolo di dannarsi. “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione” (Mt 26, 41).

I veri pastori sono quindi chiamati ad aiutare i fedeli a discernere i falsi profeti, affinché non affidino ad essi la propria fede. Quando infatti un ministro di Dio insegna una dottrina diversa da quella di Gesù, i fedeli che la ascoltassero rischierebbero di cadere in errore. Costui non deve essere accettato da chi vuol essere di Gesù. “Se anche noi stessi, o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal 6, 1-9). L’Apostolo è molto chiaro, e parla di “noi stessi”, gli Apostoli!

Perciò è dovere di qualunque pastore della Chiesa avvertire i fedeli circa i falsi pastori. Anche nel giuramento previsto dalla Santa Chiesa per chi riceve un ufficio si giura di combattere l’errore.  Gesù dice: “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.” (Gv 10, 10-13) Chi ama le pecore le protegge dal lupo, che è il seminatore della menzogna. Il vero pastore annuncia la Verità, che libera le pecore dal lupo, anche se dovesse pagare per questo con la sua stessa vita, a imitazione di Cristo, l’unico Vero Buon Pastore del gregge.

Dopo il mio testo dell’anno scorso (https://www.marcotosatti.com/2020/04/02/rinnovata-professione-di-fede-di-francesco-derasmo/) , vedendo che era stato troppo frettolosamente manipolato da coloro i quali esortano i fedeli cattolici a disertare i Santi Sacramenti celebrati da chi nomina “Papa Francesco” nella Santa Messa, avevo deciso di affidare al silenzio e alla preghiera le numerose nuove riflessioni che mi sorgono di fronte ai numerosi nuovi attacchi alla Fede Cattolica provenienti proprio da chi siede sulla Cattedra che dovrebbe essere dell’Apostolo Pietro e dei Suoi Successori. In tutto questo tempo ho offerto al Signore le innumerevoli sofferenze che tale silenzio mi provocava, e ho pregato ricordando sempre le parole del Santo Pontefice Gregorio Magno, nella «Regola pastorale» (Lib. 2, 4; PL 77, 30-31): “Il pastore sia accorto nel tacere e tempestivo nel parlare, per non dire ciò ch’è doveroso tacere e non passare sotto silenzio ciò che deve essere svelato. Un discorso imprudente trascina nell’errore, così un silenzio inopportuno lascia in una condizione falsa coloro che potevano evitarla. Spesso i pastori malaccorti, per paura di perdere il favore degli uomini, non osano dire liberamente ciò ch’è giusto e, al dire di Cristo ch’è la Verità, non attendono più alla custodia del gregge con amore di pastori, ma come mercenari. Fuggono all’arrivo del lupo, nascondendosi nel silenzio”. Io non ho taciuto per paura, ma per evitare di aumentare il pericolo di collaborare involontariamente con coloro che inducono i fedeli a disertare i Santi Sacramenti.

Ma ora, di fronte a ripetuti nuovi attacchi contro la Verità della Fede Cattolica, di una portata sempre più violenta e grave, perché condotti con menzogne sottili e subdole, approfittando della debolezza delle pecore (i fedeli), spesso incolpevolmente impreparati a tali attacchi, per non avere ricevuto una adeguata formazione nella fede, sento nuovamente la responsabilità di svolgere il mio servizio alla Verità che è Gesù Cristo, anche attraverso questo mezzo. Non è mio merito ciò che il Signore mi dona di riconoscere, ed è perciò un dono che gratuitamente ho ricevuto e gratuitamente metto a disposizione di chi cerca la Verità.

Continua infatti San Gregorio: “Cos’è infatti per un pastore la paura di dire la verità, se non un voltar le spalle al nemico con il suo silenzio? Se invece si batte per la difesa del gregge, costruisce contro i nemici un baluardo per la casa d’Israele. Per questo al popolo che ricadeva nuovamente nell’infedeltà fu detto: «I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità, per cambiare la tua sorte» (Lam 2, 14). Nella Sacra Scrittura col nome di profeti son chiamati talvolta quei maestri che, mentre fanno vedere la caducità delle cose presenti, manifestano quelle future. La parola di Dio li rimprovera di vedere cose false, perché, per timore di riprendere le colpe, lusingano invano i colpevoli con le promesse di sicurezza, e non svelano l’iniquità dei peccatori, ai quali mai rivolgono una parola di riprensione. Il rimprovero è una chiave. Apre infatti la coscienza a vedere la colpa, che spesso è ignorata anche da quello che l’ha commessa. Per questo Paolo dice: «Perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono» (Tt 1, 9). E anche il profeta Malachia asserisce: «Le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca l’istruzione, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti» (Ml 2, 7). Per questo il Signore ammonisce per bocca di Isaia: «Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce» (Is 58, 1). Chiunque accede al sacerdozio si assume l’incarico di araldo, e avanza gridando prima dell’arrivo del giudice, che lo seguirà con aspetto terribile.
Ma se il sacerdote non sa compiere il ministero della predicazione, egli, araldo muto qual è, come farà sentire la sua voce?”

Anzitutto devo ricordare alcuni aspetti che riguardano i farmaci prodotti e somministrati in questi mesi, quale presunta protezione dalla malattia che ha determinato in qualche modo le vicende della vita di tutto il mondo in questi ultimi due anni. Questi farmaci sperimentali sono prodotti anche attraverso l’uso di quello che comunemente viene chiamato “linee cellulari”. La CdF ha pubblicato una nota il 21 dicembre 2020 in cui cita la medesima Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruz. Dignitas personae, n. 35: “Quando l’illecito è avallato dalle leggi che regolano il sistema sanitario e scientifico, occorre prendere le distanze dagli aspetti iniqui di tale sistema, per non dare l’impressione di una certa tolleranza o accettazione tacita di azioni gravemente ingiuste. Ciò infatti contribuirebbe a aumentare l’indifferenza, se non il favore con cui queste azioni sono viste in alcuni ambienti medici e politici”. Il testo che pone questa citazione in nota, però afferma nel corpo del testo: “l’uso lecito di tali vaccini non comporta e non deve comportare in alcun modo un’approvazione morale dell’utilizzo di linee cellulari procedenti da feti abortiti”. La contraddizione in termini è palese a chi ha un po’ di dimestichezza con il linguaggio giuridico o filosofico, ed è minimamente formato all’uso della logica. Il fedele semplice e ingenuo ritiene invece che il corpo del testo attuale stia affermando la stessa cosa che è riportata in nota, e perciò “inghiottisce” il veleno della menzogna insieme allo “zucchero” della verità. La menzogna velenosa è la parolina “lecito” accostata all’uso di tali prodotti, mentre la verità che la addolcisce è la denuncia del male.

Ma io non rendo lecito un atto cattivo perché, mentre lo compio, dichiaro che è da evitare!

Somma di tutte le ipocrisie!

Nemmeno i farisei del tempo di Gesù erano mai arrivati a tanto! Sicuramente dal fondo dell’inferno applaudiranno felici alla abilità diabolica di questi nuovi loro proseliti che superano il maestro nel costruire sepolcri imbiancati! Come è evidente l’ipocrisia di chi firma il suddetto testo contenente la seguente affermazione: “Nello stesso tempo, appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria” e poi di fatto mette in atto tutto quanto è in suo potere per obbligare coloro su cui esercita più o meno lecitamente la propria autorità!

Il Catechismo ricorda che si “coopera ai peccati commessi da altri” “comandandoli, consigliandoli, lodandoli o approvandoli”, e inoltre “non denunciandoli o non impedendoli, quando si è tenuti a farlo” (CCC 1868). Al numero 2275 condanna inoltre, nell’ambito della riflessione sull’omicidio volontario in merito al quinto comandamento, la “produzione di embrioni umani destinati a essere sfruttati come “materiale biologico” disponibile”. È impressionante il gioco di parole con cui nel recente testo della CdF si manipola il Sacro Magistero per indurre i semplici, anche rafforzando affermazioni che non hanno alcuna prova scientifica, ad aderire ad un comportamento che, come il testo che pur viene citato sottolinea, risponde a logiche perverse del sistema sanitario e politico.

A questo proposito è bene ricordare che la Santa Chiesa Cattolica, osservando la Parola del Suo divino Fondatore, ha sempre insegnato che mai è lecito fare un bene attraverso il male. La lettera enciclica Veritatis Splendor di S. Giovanni Paolo II sviscera approfonditamente questo tema con magistero solenne e definitivo.

Caifa fu il più appariscente caso della storia che proclamò il principio che pare ora ispirare tutti coloro che hanno potere di governare nel mondo: “Disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera»” (Gv 11, 49-50).

Ora purtroppo si sta portando questo principio alle sue inevitabili conseguenze: non si sacrifica uno solo, ma molti, per ciò che alcuni, ponendosi al di sopra della legge di Dio, affermano che sia il bene del popolo. E questo con la benedizione di coloro che si presentano come ministri della Chiesa di Gesù Cristo!

Ci conforti a questo proposito il commento del Santo Vangelo: “Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi” (Gv 11, 51-52). Il sacrificio di tanti innocenti sia accolto dal Padre in unione all’unico sacrificio salvifico di Gesù per la salvezza di tutti!

Impressiona non poco che Bergoglio abbia firmato un testo che confonde sulla moralità degli atti che pongono fine alla vita di bambini innocenti in modo così terrificante, un testo tutto intriso di contraddizione, menzogna e ipocrisia, proprio nel giorno in cui Dio ha permesso che egli venisse alla luce!

Dio abbia misericordia di lui e lo converta!

“Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni” (Mt 7,18). Un Figlio di Dio, non può parlare in modo menzognero, né un figlio del maligno dire la verità. “Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio” (Gv 3, 20-21).

Se dunque con la menzogna non si ha pudore nel tentare di far passare come “moralmente accettabile” la cooperazione con ciò che il vero Magistero della Santa Chiesa da sempre condanna come un peccato “che grida vendetta al cielo” (CCC 2268), quale male terribile non si potrà voler raggiungere attraverso tale mezzo? “Non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo” (Lc 6,43) Molti scienziati, cattolici e non, liberi da minacce o compensi di alcun tipo, avvertono della grave pericolosità dei prodotti che vengono proposti con violenza sempre crescente dal mondo politico nel momento presente, presentandoli come unica soluzione alla crisi che stiamo vivendo, affinché tutti si sottopongano alla sperimentazione, scaricando perfino la responsabilità sulle vittime, che spesso nemmeno si rendono conto che con le proprie firme rendono impunibili tutti coloro che li stanno usando come cavie.

Certamente, anche riguardo alla possibile manipolazione del patrimonio genetico umano come mezzo per raggiungere la presunta sicurezza sanitaria, la vera Fede Cattolica ha molto da dire.

Il primo comandamento ci ricorda che nulla è al di sopra di Dio. Lo slogan che viene utilizzato per manipolare le menti delle masse in questo momento è invece l’esatto opposto di questo comandamento. Si afferma continuamente, anche all’interno delle nostre chiese: la salute viene prima di tutto.

NO! Dio solo viene prima di tutto!

E lo stesso CCC ai numeri 2292-2294 ricorda i limiti della ricerca scientifica.

Tutto questo è calpestato dall’ingannevole illusione di risolvere i problemi manipolando il progetto di Dio sulla nostra realtà biologica come se noi ne potessimo disporre a piacimento. Ancora una volta il Catechismo ci ricorda che questo è l’azione dell’anticristo: “una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente dei loro problemi, al prezzo dell’apostasia della verità” (CCC 675). Se la benedizione vaticana sull’uso delle pratiche sperimentali in massa è ciò che rende possibile l’espansione quasi totale del dominio di una scienza che non riconosce più la Signoria di Dio, siamo proprio davanti allo svelamento del “Mistero d’iniquità” di cui parla il Catechismo! Benedetto il Signore, che “svela i segreti dei cuori”! (Lc 2,35)

L’uomo si pone al posto di Dio. Ma Gesù ci ricorda: “non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello” (Mt 5,36-37) Figuriamoci se è lecito all’uomo manipolare il patrimonio genetico della popolazione mondiale! Ed è quanto mai significativo che questo brano Gesù lo proponga proprio in un contesto in cui sta parlando della necessità della schiettezza e sincerità assoluta richiesta a chi Lo vuole seguire: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5,37).

Il testo della CdF parla di cooperazione al male, ma remota, e quindi moralmente accettabile. Il sì mescolato con il no. Il credente chiede: è bene o male? E la risposta è che è un po’ e un po’. Ecco il di più che viene dal maligno. Questo documento non rende lecito proprio nulla, ma scarica anch’esso la responsabilità su chi agisce. Infatti, se lo si legge con serietà, si nota che si elencano numerose condizioni, che poi non si danno nella realtà. Ma se anche uno ritenesse di compiere un atto così grave perché la Congregazione della Dottrina della Fede lo ha dichiarato moralmente accettabile, davvero qualcuno si illude che il Giudice Divino si farà influenzare da quel testo

Tutto questo rivela un peccato molto più grave: la totale mancanza di fede in Dio.

L’umanità è caduta in una trappola causata proprio dalla propria imprudenza nel trattare ciò che non gli appartiene senza rispetto per i limiti imposti da Dio. Solo i faziosi, tra gli scienziati veramente competenti, negano che la situazione attuale sia stata causata da operazioni umane con il patrimonio genetico di vari esseri viventi e dell’uomo.

Ma questa umanità ribelle, invece che fare penitenza di fronte a Dio, ha addirittura l’illusione di poter raggiungere la soluzione attraverso la medesima strada perversa! E i ministri ribelli della Santa Chiesa di Dio, invece che esortare i fedeli a fuggire da queste trappole diaboliche, confidando nella Misericordia di Dio, ed accettando umilmente i Suoi castighi per espiare le nostre colpe, spinge le pecore deboli a cadere proprio nella bocca del lupo, confidando addirittura in coloro che hanno generato quella stessa situazione, da cui ora, mentendo, promettono di volerci liberare.

“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore. Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore” (Ger 17, 5-7).  Il Signore avvertiva già il popolo dell’antica alleanza. Ma ora è Gesù stesso che si rivolge a coloro che operano tale iniquità: “Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive” (Mt 12, 34-35). “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?” (Mt 23, 29-33).

Ecco però che voi siete pronti, prontissimi, dall’alto del vostro potere in Vaticano, e spesso anche nelle Curie diocesane, a castigare coloro che cercano di vivere la fede seguendo la Santa Tradizione della Chiesa, e invece lasciate impuniti coloro che la calpestano. E la vostra ipocrisia è evidente a tutto il mondo!

Condannate a parole la benedizione della vita di peccato di chi pratica la sodomia con un documento della CdF (“Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso, 15.03.2021”) e poi non fate nulla di fronte ai pastori che pubblicamente ostentano l’inosservanza di tali indicazioni!

Se però alcuno osa tentare di restare fedele al “Depositum fidei” viene perseguitato con ogni mezzo e deve sentirsi straniero a casa propria.

Ma Gesù vi ha già condannato: “Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione” (Mt 23, 34-36). E questa è la cosa più triste: che voi non riconoscete che il male che state commettendo attira l’ira di Dio non solo su di voi, ma su tutta questa generazione, e gli innocenti pagheranno un prezzo altissimo per causa vostra!

Non a caso Gesù aveva profetizzato di voi, già rivolgendosi ai vostri antenati: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei” (Mt 23, 2-4).

Ecco però che ultimamente vi siete smascherati da soli. Il perfido documento circa la celebrazione della Santa Messa secondo il Rito Perenne della Chiesa Cattolica Romana, promulgato da San Pio V, e riconosciuto irrevocabile, anche molto recentemente da Benedetto XVI (Lettera Apostolica “MOTU PROPRIO DATA” SUMMORUM PONTIFICUM, 7 luglio 2007), lo avete preparato forse in modo troppo frettoloso.

Ora mi rivolgo nuovamente ai fedeli cui indirizzo questo mio scritto.

La recente Lettera Apostolica “Traditionis custodes”, emanata dal Vaticano in data 16 luglio 2021 afferma: “Art. 1. I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano”.

Il riferimento è a uno dei pilastri della dottrina cristiana, fin dall’epoca patristica. L’espressione usata è “lex orandi”. Questa formula indica la “regola della preghiera”. Ma l’uso di questo termine, nella Santa Dottrina, lo identifica con la “lex credendi”, “la regola della fede”. In parole semplici: la Chiesa afferma che si prega in modo conforme alla fede. Questa profonda identità è stata anche la strada per il riconoscimento dei primissimi dogmi cristologici della Santa Chiesa. Se pertanto questo recente documento identifica la “lex orandi” esclusivamente con il nuovo rito del 1970, e nella pratica delle indicazioni del documento stesso fa intendere che l’uso del rito precedente deve essere considerato come pura concessione in casi eccezionali, sottilmente, senza dirlo esplicitamente, ma realizzandolo attraverso la normativa, si sta frapponendo una distanza e una differenza tra questa “lex orandi” e quella del rito precedente. La “lex orandi” del Rito del 1970 infatti sarebbe l’unica! Ma se la “lex orandi” è la “lex credendi”, significa che si sta insinuando una distanza e una differenza tra la fede espressa dal Rito che si vuole affermare unico, e quello che si vuole relegare nell’ambito delle concessioni. Pertanto, attraverso la normativa, si afferma che l’unica vera fede della Chiesa sarebbe quella di chi può eventualmente concedere una sua espressione conforme a quella di sempre in alcuni casi molto limitati, ma ritiene che si esprima “unicamente” nella forma del Nuovo Messale di Paolo VI. Perciò: chi volesse esprimere la propria fede in un modo conforme a come la espressero tutti i cristiani che ci hanno preceduto, fino al 1970, è da considerarsi uno che compie qualcosa di semplicemente tollerato, non veramente conforme all’unica “lex orandi”, che però è anche l’unica “lex credendi”. Quindi chi desiderasse esprimere la “lex credendi “ di sempre attraverso la “lex orandi” di sempre deve chiedere il permesso, e non è detto che ciò gli sia concesso. Se però la “lex credendi” di prima è diversa, perché la attuale è l’”unica”, come unica è la “lex orandi”, allora chi ha emanato questo documento non ha più una fede “una” con la fede apostolica (Ef 4, 5).

Insomma: la fede di sempre non è più di casa nella chiesa governata da chi ha emesso questo documento!

Signor Jorge Mario Bergoglio, la chiamo così perché, anche se nessuno ha il potere di giudicarLa, Lei non nasconde le sue rinnovate eresie ed apostasie dalla Fede Cattolica quasi quotidiane, perdendo per il diritto stesso il proprio Ufficio (munus); signori tutti che collaborate con questo suo governo della Santa Chiesa: ricordatevi che state firmando la vostra condanna. Siete proprio voi che state dichiarando in modo sempre meno velato che la vostra fede non è la stessa di Pietro, sulla quale Gesù ha fondato la Sua Chiesa. “Ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1 Cor 3, 10-11).

Se la vostra fede ritiene come qualcosa di appena tollerabile, e solo alle vostre condizioni, l’espressione bimillenaria di quella fede che hanno professato tutte le generazioni di Santi che ci hanno preceduto, e che cantano nelle Schiere Celesti la Gloria del Signore, chi è fuori posto nella Santa Chiesa fondata da Gesù Cristo siete voi! Potete ingannare gli uomini, ma non ingannerete il Signore!

Io non ho avuto la grazia di conoscere al tempo della mia formazione l’augusto Rito Tridentino della Santa Messa, ma non lo ritengo un ospite scomodo. Vivo il Rito Romano attuale come una declinazione di quello antico, imperfetta, ma valida: proprio perché, grazie a Dio, ancora non ha perduto la totalità del suo contenuto essenziale. Spero di avere l’occasione di poter celebrare il Rito Tridentino adeguatamente, come ancora non sono riuscito mai a fare, pur avendo iniziato ad imparare. Non è perciò il rito che mi preoccupa.

Ma se voi ritenete che, chi ama tale Rito Tridentino come espressione immortale della “Lex orandi”, che coincide con la “Lex credendi” della Santa Chiesa Cattolica, sia solo un ospite difficilmente tollerabile, che porta divisione, sappiate che siamo noi, che invece crediamo la stessa Fede dei Santi Apostoli, che stiamo tollerando voi, secondo l’esortazione alla carità fattaci dall’Apostolo (1 Cor 13), e ricordate inoltre che siete proprio voi che state portando divisione e distruzione nella Santa Chiesa di Dio, con la vostra insofferenza verso tutto ciò che i Santi Padri ci hanno trasmesso, fedeli al Comando di Gesù Cristo, e non pretendendo di inventare un nuovo vangelo e fondare una nuova chiesa, come costantemente state facendo voi!

Voi potete continuare ad abusare dell’autorità che avete conquistato, con mezzi leciti o molto più verosimilmente illeciti, in modo valido o molto più verosimilmente invalido, ma la Santa Chiesa, l’Unica Apostolica Cattolica Romana, appartiene da sempre e per sempre al Suo unico Pastore, Gesù Cristo, che avrà sempre cura di noi, anche nella valle oscura, e non ci abbandonerà nelle tenebre e nell’ombra della morte, e ci libererà dalle mani dei nemici, anche se tali nemici doveste essere proprio voi (Sal 23 e Lc 1, 79).

“Scio cui credidi – so infatti a chi ho creduto e sono convinto che Egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno”, e di Lui solo io “io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro” (1 Tim 11-12), come ogni vero sacerdote della Vera Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Ai fedeli cattolici, che rimangono sconcertati di fronte a quello che sta accadendo, ricordo le parole del nostro Catechismo: “il discepolo di Cristo accetta di vivere nella verità, cioè nella semplicità di una vita conforme all’insegnamento del Signore” (CCC 2470), “Il dovere dei cristiani di prendere parte alla vita della Chiesa li spinge ad agire come testimoni del Vangelo e degli obblighi che ne derivano. Tale testimonianza è trasmissione della fede in parole e opere. La testimonianza è un atto di giustizia che comprova o fa conoscere la verità: « Tutti i cristiani, dovunque vivono, sono tenuti a manifestare con l’esempio della vita e con la testimonianza della parola l’uomo nuovo, che hanno rivestito col Battesimo, e la forza dello Spirito Santo, dal quale sono stati rinvigoriti con la Confermazione ». Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza. « Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di raggiungere Dio » (CCC 2472-2473).

“L’autorità non trae da se stessa la propria legittimità morale. Non deve comportarsi dispoticamente, ma operare per il bene comune come « forza morale che si appoggia sulla libertà e sulla coscienza del dovere e del compito assunto »:  « La legislazione umana non riveste il carattere di legge se non nella misura in cui si conforma alla retta ragione; da ciò è evidente che essa trae la sua forza dalla Legge eterna. Nella misura in cui si allontana dalla ragione, la si deve dichiarare ingiusta, perché non realizza il concetto di legge: è piuttosto una forma di violenza ».  L’autorità è esercitata legittimamente soltanto se ricerca il bene comune del gruppo considerato e se, per conseguirlo, usa mezzi moralmente leciti. Se accade che i governanti emanino leggi ingiuste o prendano misure contrarie all’ordine morale, tali disposizioni non sono obbliganti per le coscienze. « In tal caso, anzi, chiaramente l’autorità cessa di essere tale e degenera in sopruso »” (CCC 1902-1903).

Anche nel caso della Santa Chiesa l’autorità non è assoluta. “La coscienza morale è un giudizio della ragione mediante il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto che sta per porre, sta compiendo o ha compiuto. In tutto quello che dice e fa, l’uomo ha il dovere di seguire fedelmente ciò che sa essere giusto e retto. È attraverso il giudizio della propria coscienza che l’uomo percepisce e riconosce i precetti della Legge divina: La coscienza « è una legge del nostro spirito, ma che lo supera, che ci dà degli ordini, che indica responsabilità e dovere, timore e speranza. […] Essa è la messaggera di Colui che, nel mondo della natura come in quello della grazia, ci parla velatamente, ci istruisce e ci guida. La coscienza è il primo di tutti i vicari di Cristo »” (CCC 1778). Mai un ordine o una indicazione dell’autorità ecclesiastica supera in autorità la coscienza. Questa è la fede proclamata dal Magistero Solenne della Santa Chiesa.

Restiamo dunque in pace, fermi nel compiere il bene ed evitare il male, nell’obbedire al Signore Gesù Cristo attraverso la fedeltà all’Insegnamento Autentico della Chiesa da Lui stesso fondata come mediatrice della Sua Grazia di Salvezza. Attingiamo ai Santi Sacramenti fino a quando il Signore ce ne farà dono, senza frapporre ostacoli ingannevoli.

Preghiamo per l’intercessione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, per i meriti e la mediazione della Madre di Dio Maria Santissima, che Gesù ci ha donato come nostra Madre dalla Santa Croce, certi della protezione dei Santi Angeli, che il Signore ha promesso ai Suoi piccoli, che contemplano il Suo Volto notte e giorno.

E con fiducia nella Promessa del Signore perseveriamo fino alla fine, perché così saremo salvi (Mt 24, 13). Amen

***

Nota Bene:

Le suesposte riflessioni esprimono convinzioni di fede e riguardano la
religione dell’autore, Si tratta di convinzioni personali che sono
esposte appunto con la finalità esclusiva di testimoniare la propria
fede e le proprie convinzioni, Qualunque interpretazione che le
volesse leggere in chiave offensiva o lesiva della dignità delle
persone citate o di qualunque altra persona o realtà, cui si ritenesse
che il testo faccia allusione, è totalmente esclusa dalla volontà
dello scrivente.

Se nonostante le intenzioni qualcuno si sentisse offeso, fin da subito
chiedo umilmente perdono, Non è mai stato nelle mie intenzioni.

Per il cristiano la testimonianza della verità è il più alto atto di
amore verso il prossimo e così è la mia intenzione.

Quanto detto riguarda anche la mia predicazione e qualsiasi altra
parola da me proferita o scritta.

Ribadisco la totale buona volontà nello scrivere, Il mio desiderio è
solo di testimoniare la verità.

In particolare ribadisco la mia totale e incondizionata volontà di adesione alla
Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana e di umile sottomissione alla
autorità del Romano Pontefice Vicario di Cristo, secondo la fede e la
legge della Santa Chiesa, e che né il presente scritto né quello
citato significano alcuna cosa in contrario, ma proprio questo!

In fede

Francesco d’Erasmo, sacerdote cattolico

Tarquinia, 29 luglio 2021, Santa Marta.

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 

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79 commenti

  • Alberto ha detto:

    A questo sedicente prete, che fa di tutto per dimostrare che anche Gesù Cristo può sbagliare nella scelta dei suoi ministri, do un caritatevole consiglio: provi a leggere il Vangelo, anche una volta sola ( cosa che evidentemente non ha mai fatto ) e si accorgerà che nessuna riga di questa sua lettera delirante può trovarvi un minimo di connessione. Ogni sua affermazione è antitetica a quanto predicato da Cristo, dal che si desume che questo sedicente prete ( assurto alla carica con mezzi leciti o più probabilmente illeciti) non è un Cristiano. Perciò si vada ad affiliare ad altri culti a lui più consoni, tipo Maometto, Iside o Kalì. Oppure ne fondi uno nuovo, per esempio l’Ordine di San Benito da Predappio, che certo ne sarebbe stato orgoglioso. E a proposito di papi, ci dica come giudica Bonifacio VIII, Alessandro VI o Pio IX, per dirne solo alcuni su decine. Se i papi, come sappiamo, sono nominati da Dio tramite il conclave, allora sono tutti da assolvere e venerare, Bergoglio compreso; se invece i papi si possono giudicare, come la mettiamo con tutti quelli prodotti e ingrassati da un clero che operava esclusivamente per interessi personali e nel quale Don Abbondio era una specie di verginella?

  • Alessio ha detto:

    É così faticoso nominare “don Minutella”? Essendo chiaro che si riferisce a lui,non nominarlo é chiaramente una provocazione,direi anche molto diabolica. Lo spirito di cecità colpisce ancora.

  • Tommaso ha detto:

    Lettera di un bigottismo illimitato e che fra l’ altro mentre sostiene che nessuno può giudicare l’operato del papà, non solo lo giudica definendolo fra le righe peccatore, eretico ed apostata, ma incita i ” veri cattolici” ad aver pazienza con questo papa e con quanti lo appoggiano, tollerare ed accettarlo come un sacrificio voluto dalla volontà di Dio.
    Se il reverendo scrivente, come si fa nella correttezza di comportamenti, non se la sente di seguire gli indirizzi che Bergoglio ha dato alla chiesa, allora, per parafrasare la parabola, non deve seminare zizzania, ma appendere la tonaca al chiodo e rientrate nel mondo reale, quello vero, con i problemi, le difficoltà e le ambasce di chi deve sbarcare il lunario per nutrire i figli.
    Preciso che non solo non sono un bergogliano ne un benedettino bensì un ateo cui danno fastidio le esternazioni fine a se stesse e che alla fine sono prive di significato sia morale che religioso.

    • Luciana ercolani ha detto:

      Sig.Tommaso,lei si dice ateo ,io mi ritengo credente cattolica e praticante, le posso solo fare i complimenti per la bella risposta data a quello che si professa sacerdote sottomesso alla Chiesa e al suo legittimo Pastore.Posso solo aggiungere che ,per noi credenti vale ancora di più, dovremo rendere conto del male seminato abbondantemente ognuno secondo le proprie responsabilità…

      • Domenico ha detto:

        Italia 07.08.2021

        Questo Sommo Pontefice viene dalle realtà sociali del sud America, quindi ha respirato mentalmente la Teologia della liberazione, viene dalle periferie del mondo, quindi dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa sta facendo molto, encicliche ambientali, i viaggi esteri per intessere relazioni internazionali e nazionali per fermare i conflitti. La Chiesa oltre ad essere spirituale con i suoi riti che non andavano cambiati, deve essere Sociale sul campo. La Dottrina sociale della Chiesa cattolica apostolica come San Giovanni Bosco e non solo lui insegnano da secoli, preghiamo per lui.
        distinti saluti
        Domenico

        • Domenico ha detto:

          Italia 07.08. 2021

          I documenti del Sacro Santo Concilio Vaticano secondo vanno profondamente difesi, non sono contro la Santa e Sacra Chiesa Cattolica Apostolica romana, ma nonostante l’idea buona e le buone intenzioni il Concilio Vaticano secondo è stato e rimarrà sempre uno dei più grandi disastri, perché nel dialogare per unire, perché era questo lo scopo dello sconcilio Vaticano 2, le teorie maligne non cattoliche hanno inquinato la purezza del cattolicesimo, San Pio decimo pontefice santo immenso aveva ed ha totalmente ragione, enciclica Pascendi.
          distinti saluti
          Domenico

    • Gennaro ha detto:

      Finché circolano soldi nella chiesa, il dominio vincerà sempre.
      Senza soldi non si cantano messe e le cazzate finiscono tutte in chiesa.

  • Luigi ha detto:

    I farisei erano dei grandi in confronto ai cristiani (leggere Finitudine e Colpa di Paul Ricoeur pubblicato in Italia solo da editori cattolici). Comunque alla fine una lettera di un pesante ecclesialismk fiscale exsticvhevole.

  • FRANCESCOMARIA ha detto:

    Precisazioni:
    La separazione tra grano e zizzania non avverrà alla fine del mondo ma alla fine dei tempi quando satana sara incatenato e sprofondato agli inferi. dopo di che ci saranno 1000 anni di pace sulla terra prima della nuova liberazione di satana. (Ap 20).
    CCC 637-638-675 la Chiesa dovra passare attraverso una purificazione ei cristiani saranno perseguitati.
    S. Giovanni chiunque neghi Cristo è un anticristo. Bergoglio intervista a repubblica:” Non credoin Dio cattolico”..
    Ora veniamo all’attacco verso chi dice che andare a messa in unione con Bergoglio è scimatico:
    San Paolo :”.. Orbene se anche noi stessi o un Angelo vi predicasse un vangelo diverso, da quello che avete ricevuto, sia ANETAMA”.. Gl 1,6-8
    San Giovanni 2lettera :”Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno vieni a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poichè chi lo saluta partecipa alle sue opere”.. 2Gv7-10.
    Il catechismo della Chiesa Cattolica recita anche che chi nonè in unione con il Papa è scimatico.
    Vede il fatto che un Papa non vada giudicato anche se impostore potrebbe essere valida se questi fosse lettimamente eletto ma non è il caso Bergoglio, varrebbe per SS Benedetto XVI. Essere in unione, come recita la liturgia, durante la Consacrazione (” in unione con..”), significa essere in sintonia di pensiero e credo, andando in contrasto con la Sacra Scrittura sopra citata. Da cui due sono le cose :
    1) S. Giovanni ha scritto una cosa non vera e pertanto non si fa peccato a partecipare alle opere di chi insegna un Vangelo diverso, ma sbaglierebbe tutta la Sacra Scrittura.
    2) il suo pensiero è errato.

    veda Lei.
    Sia Lodato Gesù Cristo

  • alessandro ds ha detto:

    Per la miseria, che mattone in testa leggere tutto.
    Mi compiaccio delle posizioni su “una cum” e “vaccini illeciti”, che può sembrare una contraddizione agli occhi dei stolti, che pensano da prima che lei è ” Pro-bergoglio per poi rendersi conto più in la che invece non lo è “, a volte essere nella verità o spiegare la verità crea anche queste apparenti contraddizioni.
    Però vorrei fare solo una piccola correzione non da poco su una sua citazione è su un concetto da lei esposto Padre, ovvero che lei dice che nessun uomo può giudicare il Pontefice, non proprio esatto Padre, in realtà ci sono uomini che possono giudicare il Pontefice, è una piccola sottigliezza giuridica che solo pochi esperti colgono….
    In realtà il Pontefice regnante può essere giudicato non da un uomo, ma dalla Chiesa stessa, dal corpo di Cristo stesso, qui di da Cristo stesso.
    Tramite i Pontefici che lo hanno preceduto… Lei dirà come fa un morto a giudicare un vivo? È molto semplice, tramite il “Diritto Canonico” , tecnicamente cosa è il Diritto canonico? Chi lo ha scritto il diritto canonico?
    Sono i decreti dei Pontefici regnanti “che possono giudicare tutti” E stabiliscono che anche dopo la loro morte quei decreti rimangano validi, un Papa non può essere giudicato da singoli uomini vero, ma può essere giudicato dalla Chiesa stessa, che non è un uomo, ma è di istituzione divina.
    Le faccio un esempio pratico e veloce, nel diritto canonico esiste un canone che dice che solamente il Pontefice può giudicare i reati e le colpe dei Vescovi, Cardinali e Capi di stato…. Nessun uomo oltre il Pontefice ha questo potere.
    Ma cosa succede se nel libro del Diritto canonico c’è una condanna esplicita latae sententia per il reato che il Cardinale ha commesso? Glielo dico io, a quel punto il Diritto canonico giudica il Cardinale sovrastante in potere anche il Pontefice regnante. Non la fà riflettere questo particolare? Il diritto canonico che conta più della decisione del Papa regnante… Non lascia riflettere?
    Quindi il Papa non può essere giudicato da un singolo uomo, ma può essere giudicato dalla Chiesa stessa, quindi dl corpo di Cristo stesso, tramite il Diritto Canonico scritto e promulgato dai Pontefici stessi, che hanno il potere di giudicare tutti, anche un altro Pontefice successivo.
    Ci rifletta sul significato teologico e giuridico di quello che ho detto, le basterà chiedere a un canonista serio l’esempio che gli. Ho fatto sul giudicare un Cardinale che spetta solo al Papa, ma che se è vo dannato dal diritto canonico i giudizio del Papa passa in secondo piano.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Rispondo al rev Padre Cavalcoli.
    Laudetur Jesus Christus,
    Rev. Padre Cavalcoli, mi addolora molto che lei non si renda conto che è grave peccato contro il secondo comandamento, insinuare che GESÙ Cristo possa aver stabilito un “secondo” Pietro ANTICRISTO ANATEMA, ERETICO, BESTEMMIATORE, IDOLATRA, SACRILEGO… per distruggere la Sua Chiesa attraverso la sua PERSONA (❗)
    O a forse ha dimenticato l’ORRIBILE SACRILEGIO del card. Bergoglio e dei cardinali suoi seguaci, quando hanno onorato in processione e pregato un IDOLO PAGANO (Madre-terra – quello che s. Paolo chiama demone), per poi porlo durante la messa del 27 ottobre, sull’altare del Santo Sacrificio e offrirlo a chi (?) nella BASILICA DI S PIETRO))❓
    Eppure lei stesso, Padre, afferma che Gesù Cristo dispose che l’origine dell’ UNITÀ COMINCIASSE da “UN” SOLO PIETRO.
    ◼️Dunque! Come può negare di sapere che nella città di Roma a Benedetto XVI per primo fu “CONFERITA” la “CATTEDRA EPISCOPALE” ?
    Attraverso un SACRO “MANDATO” MAI da lui REVOCATO in quanto “PERENNE” ???
    Ma perché, perché tutti si ostinano a negare la realtà intangibile della DICHIARAZIONE UFFICIALE del Sommo Pontefice Benedetto XVI del 27-2-2013, in cui ribadisce di essere ancora lui l’unico, L’UNICO, L’UNICO DETENTORE del MUNUS PETRINO) )❓
    MA SERVE ALTRO PER CAPIRE CHI È IL PAPA LEGITTIMO???
    Eppure lei sa bene Padre, che chiunque DIFENDE L’INIQUA E INVALIDA CATTEDRA STABILITA INVALIDAMENTE DALLA SINAGOGA DI SATANA, (massoneria) contro quella LEGITTIMA stabilita da Cristo, si rende reo di peccato di SCISMA!
    Perciò da figlia, mi permetto di unirmi al rimprovero che papa Leone XIII, nella sua stupenda enciclica “SATIS COGNITUM” rivolse agli scismatici:
    🔴 Perché dunque pretendete voi, di USURPARE le chiavi del regno dei cieli, VOI CHE MILITATE CONTRO LA CATTEDRA di PIETRO?”[68].
    Pertanto si deve credere che l’Ordine Episcopale, come Cristo dispose, SIA UNITO A PIETRO SOLTANTO (Benedetto XVI) SE DAVVERO È SOTTOMESSO a PIETRO e GLI OBBEDISCE;
    Perché, PER BEN CONSERVARE L’UNITÀ DELLA FEDE E DELLA COMUNIONE non basta un primato di onore, né una sopraintendenza nella Chiesa, MA È ASSOLUTAMENTE NECESSARIA UNA VERA E SOMMA AUTORITÀ, A CUI TUTTA LA COMUNITÀ OBBEDISCA❗️

    https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_29061896_satis-cognitum.html

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Per una volta, caro dott. Tosatti, scusandomene, non rispetto la regola (non scritta, peraltro, ma che reputo corretta) di rispondere al commento che La riguarda personalmente e che mi spinge a rivolgermi direttamente a Lei, contrariamente alla modalità – pure legittima – scelta da p. Cavalcoli di muovere rilievi (su cui non mi pronuncio) a lettere di altri e pubblicate su SC soltanto attraverso il suo blog.
    Non sarebbe stato più “carino” e, forse, anche più proficuo uno scambio epistolare che avesse contemplato l’invio pure a Lei del messaggio che il padre ha ritenuto opportuno lanciare?
    Sarà che, probabilmente, sia io a pensarla in modo sbagliato; ma non riesco a tacitarmi in questa circostanza, rompendo l’abitudine a non intervenire di frequente in un botta e risposta troppo spesso polemico e negativo – a mio modo di intendere – per questo spazio di incontro che si prefigge l’approfondimento di questioni di vitale importanza e interesse comune.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Concordo pienamente. Anche perché in passato SC ha ospitato interventi della persona in questione. Mah…

      • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

        Carissimo Marco, devi riconoscere che in parte sei colpevole…sei troppo BUONO ( e VERSO LA SANTITÀ!), e non si poteva aspettare altro d’ un sedicente “teologo” quel “domenicano”, quando anni fa pubblicò una foto del solo che resta all “Isola di Patmos” (tale e quale il livello dell’ isola dei famosi”) mostrando costui giovane universatario il sedere e le mutande….che si può aspettare d’uno così? Invece li hai ospitato qui alcune volte. Non a caso quel blog iniziò con tre, ed il primo ad andarsene fu il colossale Mgr. Antonio Livi, che non sopportò più a quei due.

        • PROCLO ha detto:

          Ben detto, caro padre Luis Eduardo! Internet pullula di sedicenti teologi (e teologhe!) che cercano riparo sotto la tonaca di san Tommaso e usano la Summa Theologie per accreditare le loro microcefaliche trovatine, in genere atteggiandosi a grandi pensatori. Ogni giorno fiorisce in loro un nuovo giardino di idiozie: articoletti, sentezine, sillogismucci, codicilli, una rigatteria di trovatine esibite al puro scopo di pavoneggiarsi e/o di umiliare l’interlocutore. // Il povero padre Barzaghi, uno che Tommaso lo ha studiato davvero, cioè senza staccare la spina del cervello dalla presa di corrente del pensiero teoretico e senza sviluppare la terza narice, ha subìto da parte di costoro inqualificabili attacchi. E tanto basti a gettare questa gente nel tritatutto dell’immondezzaio.

          • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

            Anche se amo l’italiano, impossibile mai poter sprimermi così come Lei! Ma grazie a Dio mio poveretto italiano l’ha spinto completare magistralmente con questi sopra e giù commenti! Grazie Proclo!!! (Eppure quello per Mgr. Carlo María, d’ieri 31.7)

        • PROCLO ha detto:

          – “Isola di Patmos” (tale e quale il livello dell’”Isola dei famosi”) –

          Ma sa che trovo migliore l’Isola dei famosi? Lasciamoli nel dimenticatoio e che il Signore Dio abbia pietà delle loro anime in periglio.

    • ex : ha detto:

      Il comportamento di p. Cavalcoli è tanto più strano in quanto inizia la lettera con : «caro Tosatti».

      Insomma, scrive una lettera, ma anziché inviarla al destinatario la invia… a se stesso.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Giuro che non ho ricevuto nulla; se avessi ricevuto, avrei pubblicato. Forse era convinto di averla inviata, la distrazione fa brutti scherzi.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Personalmente, non ci vedo nulla di male. E’ una lettera aperta che un lettore di S.C. ha portato a conoscenza degli altri lettori… Una visione diversa da quella che generalmente viene presentata dagli articoli di SC.. Credo che bisogna sentire anche altri voci, è un fatto doveroso. Fra l’altro don Giovanni e’ persona preparata, ortodossa e conosce molto bene S. Tommaso, meglio di quanti lo citano spesso e a sproposito.

      Grazie, padre Cavalcoli… c’è troppa confusione …e chi ne approfitta in questo momento di debolezza sono i lebfreviani, i minutelliani e ora si ci mettono anche gli ortodossi. Che hanno costoro in comune non lo so… ma la storia e la cronaca ci insegnano che quando si vuole raggiungere un fine, forze antagoniste si alleano. Qui, dicono di farlo per il bene della Chiesa ma di fatto contribuiscono a lacerare sempre di più il tessuto ecclesiale. Spero che, per l’intervento come il suo, le persone più confuse restino al loro posto, certe che Gesù Cristo, Roccia eterna, non ha abbandonato la Navicella di Pietro e che prima o poi si ergerà mettendo a tacere i venti contrari e i flutti dell’infido mare del nemico che cerca di affondarla una volta per tutte. Nel frattempo ci aggrappiamo sempre più alle norme della fede di sempre, alla Parola di Dio, espressa e spiegata dalla Tradizione e dal Magistero, così come ottimamente e’ presentata dal Catechismo della Chiesa Cattolica.

      Papa Benedetto passerà, come passerà Papa Francesco, la Chiesa Cattolica resterà perché appartiene a Dio ed è guidata dallo Spirito Santo. Che fine faranno le persone che attaccano continuamente il papa, i vescovi e i sacerdoti? Resteranno in tanti gruppi che sempre più si stanno trasformando in sette? Saranno ancora uniti, come appaiono in questo blog, o una volta tolto di mezzo chi dava loro fastidio, si azzanneranno tra di loro? I veri amanti della Chiesa se ne facciano una ragione e non seguano le suadenti teorie strampalate di giornalisti o di giuristi che si improvvisano teologi, come se il Diritto canonico, interpretato (?) da loro, fosse il Vangelo. Se si desse seguito alle loro fantastiche costruzioni, povero papa futuro… chi non sarebbe tentato di pensare che papa sia stato eletto da un collegio cardinalizio non valido? Sarebbe Un’eterna querelle… E questo, se non ci fosse Gesù e la sua promessa fatta a Pietro,potrebbe veramente segnare la fine della Chiesa Cattolica. Credo che questi zelanti “salvatori” della Chiesa, in cerca di scoop, per la loro nefasta semina, siano veramente ispirati, ma non dallo Spirito Santo sebbene dal diavolo distruttore.

      • Gaetano2 ha detto:

        “…i lebfreviani, i minutelliani e ora si ci mettono anche gli ortodossi. Che hanno costoro in comune non lo so…”
        Chi li incontra, anche casualmente, può accorgersi che, sostanzialmente, e ognuno a modo proprio (gli ortodossi russi, e greci, che ho conosciuto, in modo rude) hanno in comune la fedeltà a NSGC. Non come il neoclero che segue un adoratore di idoli satanici che ha perfino intronizzato pachamama in Vaticano.

      • ex : ha detto:

        «Personalmente, non ci vedo nulla di male. E’ una lettera aperta che un lettore di S.C. ha portato a conoscenza degli altri lettori»

        Nessuno ha detto che c’è qualcosa di male. Si mette in evidenza solo la stranezza del metodo. Ed ancora di più lo è se – aperta o chiusa che sia la lettera – il destinatario ne venga a conoscenza grazie ad una terza persona, altrimenti avrebbe anche potuto non saperne niente; anzi, avrebbero potuto saperne tante persone meno che lui.
        E’ più probabile, e rispettosa per la persona di p. Cavalcoli, la spiegazione che ipotizza il dott. Tosatti, riferita ad una dimenticanza del padre.

  • Gian ha detto:

    Tanta riconoscenza a don Francesco d’Erasmo per questa benefica esposizione. Rileggerò ancora, ma già ora mi ha ristorato non poco, confermando le convinzioni e dissolvendo i numerosi dubbi. Ci sono ancora pastori che hanno cura del gregge, il Signore non ci abbandona nella confusione e nella disperazione. Sia lodato Gesù Cristo.

  • Enrico Nippo ha detto:

    da
    http://blog.messainlatino.it/2021/07/il-cardinale-sarah-il-divieto-di.html#more

    Dice, fra l’altro, il card. Sarah:

    “Quando la forma straordinaria viene celebrata nello spirito del Concilio Vaticano II, rivela la sua piena fecondità: perché ci sorprendiamo che una liturgia che ha donato così tanti Santi continui a sorridere alle giovani anime assetate di Dio?
    Come Benedetto XVI, spero che le due forme del rito romano si arricchiscano a vicenda. Ciò implica uscire da un’ermeneutica di rottura.
    Entrambe le forme hanno la stessa fede e la stessa teologia. Contrapporsi è un profondo errore ecclesiologico.
    Significa distruggere la Chiesa strappandola alla sua Tradizione e facendole credere che ciò che la Chiesa considerava santo in passato è ora sbagliato e inaccettabile: un grande inganno e un insulto a tutti i Santi che ci hanno preceduto! Che visione della Chiesa!”.

    Una botta al cerchio e una alla botte.

    Capito perché non se ne esce?

    • stefano raimondo ha detto:

      O si è espresso male, o praticamente Sarah afferma che prima del CVII la “forma straordinaria” non ha potuto rivelare la sua piena fecondità. Le anime delle persone vissute prima del CVII ringraziano la Chiesa Cattolica…

      Io, quasi quasi, aspetto il CVIII, che mi garantirà una ancor maggiore “fecondità” in relazione a qualsiasi cosa (liturgia e non solo). 🙂

    • ex : ha detto:

      Dice il Cardinale Sarah: «Come Benedetto XVI, spero che le due forme del rito romano si arricchiscano a vicenda».

      Sì, però cosa intendeva Benedetto XVI parlando del vicendevole arricchimento? Lo dice nella «Lettera ai Vescovi» che accompagnò la promulgazione del Motu Proprio “Summorum Pontificum”:

      «Del resto le due forme dell’uso del Rito Romano possono arricchirsi a vicenda: nel Messale antico potranno e dovranno essere inseriti nuovi santi e alcuni dei nuovi prefazi. […] Nella celebrazione della Messa secondo il Messale di Paolo VI potrà manifestarsi, in maniera più forte di quanto non lo è spesso finora, quella sacralità che attrae molti all’antico uso».

      Si comprende bene quale delle due avrebbe ricevuto veramente un arricchimento (cosa che comunque non si è voluto che avvenisse), dal momento che nel primo caso più che un arricchimento si tratta di un aggiornamento.

  • Andrea Cionci ha detto:

    Lettera molto coraggiosa Reverendo Padre, tuttavia mi permetta una nota. Lei scrive su Bergoglio: “Perdendo per il diritto stesso il proprio Ufficio (munus)”. Ma a quanto pare il munus lo conserva papa Benedetto. Perché non si riesce a fare mente locale su questa faccenda?

  • ex : ha detto:

    La lettera aperta di don Francesco mi pare di una chiarezza assoluta. Nient’affatto prolissa, in considerazione del significato negativo del termine, bensì dal grande sviluppo, avendo affrontato tutti i temi che attualmente affliggono non solo la Chiesa ma anche la Società cosiddetta civile (come è logico: senza la Guida il viandante si perde). Le numerose citazioni bibliche e dottrinali non l’appesantiscono certo, dando invece maggior valore e conferma alle formulazioni dell’autore.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Si, don Francesco, spetta a Dio dividere la zizzania dal Buon grano.
    Ma spetta a noi decidere se stare nel (buon grano) della vera chiesa di Cristo in comunione col vero papa Benedetto, o ostinarsi a stare nella (zizzania ) della comoda, ma falsa chiesa massonica del card. Bergoglio.
    Dice Gesù :
    “ SATANA ….Si dirige verso il MIO TRONO, nel mio TABERNACOLO, per VENDERE il mio SANGUE e TOGLIERE il mio SACRIFICIO PERPETUO ( La Messa)… Già si odono i gemiti degli Angeli, e i cieli tremano per ciò che sta per accadere, anche i demoni sono terrorizzati e impallidiscono.
    Il NEMICO, colui che pretende di essere PIÙ GRANDE di tutto ciò che è venerato, si INTRONIZZERÀ da sé nel MIO SANTUARIO.
    Egli viene con un NODO SCORSOIO in mano e si dirige verso COLUI che È STATO DESIGNATO DA ME (BENEDETTO XVI) e che trattiene la ribellione che è sul punto di esplodere.

    O CAINO! CAINO? Dov’è lo spirito che ti ho dato? (…) Eccoti MASCHERATO e VESTITO come un ALTO SACERDOTE. Ti sei VESTITO con i MIEI ABITI D’ORO e di argento, per NASCONDERE i tuoi indumenti NERI dati a te DALLA Bestia Nera. Non hai luce in te. E per nascondere il tuo volto orrendo, hai messo una MASCHERA sul tuo viso abominevole, così il TUO ASPETTO può INGANNARE TOTALMENTE anche i MIEI ELETTI. La tua MASCHERA non può ingannare Me perché i Miei occhi sanno che dietro la tua MASCHERA di agnello tu nascondi una IMMENSA DISTRUZIONE, sei rivestito totalmente fino ai denti con il male! (…) Egli INGANNERÀ MOLTI e la gente sarà ACCECATA per via degli “ABITI” DELL’IMPOSTORE ” (…) Con il suo glorioso TRAVESTIMENTO egli porterà una grande APOSTASIA nella Mia Chiesa , porterà DESOLAZIONE,(…) Annullerà il Mio SACRIFICIO PERPETUO ( La Messa), GETTANDOLO a TERRA, CALPESTANDOLO e sopprimendolo, tutto in clima di finzione e malizia . (…) Molte anime verranno INGANNATE a causa della sua APPARENZA.
    A ragione della sua MASCHERA D’AGNELLO, molti saranno RECLUTATI per la sua CAUSA “
    (messaggio di Gesù a Vassula Riden del 30/01/1989) (4).

    Caro Don Francesco, vero o no questo messaggio di ((32)) anni fa, di fatto, è la foto precisa dell’attuale impostura in atto ad opera della massoneria ecclesiastica, che ha stabilito invalidamente il card. Bergoglio sul trono di Pietro, per distruggere Cristo e la Sua Chiesa.
    Ora, ascoltando le sue parole, percepisco il tanto doloroso conflitto tra FEDE e OBBEDIENZA, che Gesù cito’ in un suo messaggio, più di 30 anni fa, a Renato Baron di S Martino di Schio:
    “La mia parola può sciogliere il tanto doloroso CONFLITTO tra fede e obbedienza: prima a Dio e poi agli uomini!
    La FEDE, quindi, è più che l’OBBEDIENZA.
    Miei discepoli, sempre obbedite a Dio!
    Agli uomini obbedite SOLO quando questi sono in piena COMUNIONE con Dio!
    Caro Don Francesco e sacerdoti tutti, oramai è chiaro a tutti che il legittimo PAPA in comunione con Cristo è solo uno = Benedetto-XVI, perché unico detentore del Munus Petrino (mai revocato).
    Anche la Dottrina Cristiana e la Madonna, in tanti messaggi come quelli ai sacerdoti Suoi figli prediletti, raccomanda la neccessaria Unità al papa (stabilito da Cristo).
    Io credo che questo è il tempo della battaglia!
    Caro don Francesco, la imvito a prendersi qualche giorno di vacanza e venire a S. MARTINO di Schio, ed incontrarsi con sacerdoti come d. Bortoli e d. Claudio del MSM prima di ferragosto. Io credo che Maria Regina dell’Amore vuole radunare tutti i sacerdoti a Lei Consacrati in un Cenacolo, per invocare su di loro il coraggio dallo Spirito Santo di uscire allo scoperto per ricostituire la vera Chiesa in comunione con il vero Petrus Romanus.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Don Francesco scrive:
    “Alcuni sedicenti difensori della verità cattolica stanno inducendo i fedeli a non ricevere i Santi Sacramenti nella Chiesa Cattolica dai sacerdoti che nominano “Papa Francesco” nel Canone della Santa Messa. (Qualcuno si è spinto all’ERESIA di negare la validità di tali Sacramenti…)

    domanda ai sacerdoti:
    Se la messa è INVALIDA, perché di fatto non è in comunione con il legittimo vicario di Cristo (Benedetto XVI), i sacramenti sono validi?” avviene lo stesso la transustanziazione?
    Grazie mille per eventuali risposte pertinenti e documentate.

    Papa Benedetto Joseph Ratzinger:
    11. L’UNITÀ della CHIESA, al servizio della quale si pone in modo singolare il MINISTERO del SUCCESSORE di PIETRO, raggiunge la più alta espressione nel Sacrificio Eucaristico, il quale è centro e radice della comunione ecclesiale; COMUNIONE che si fonda anche NECESSARIAMENTE SULL’UNITÀ dell’ EPISCOPATO.
    Perciò, « OGNI CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA è FATTA in UNIONE NON SOLO CON IL PROPRIO VESCOVO MA ANCHE CON IL PAPA, con l’ordine episcopale, con tutto il clero e con l’intero popolo.
    Ogni 🌟VALIDA CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA esprime questa UNIVERSALE COMUNIONE con “PIETRO” e CON L’INTERA CHIESA, oppure oggettivamente la richiama », come nel caso delle Chiese che non sono in piena comunione con la Sede Apostolica.

    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19981031_primato-successore-pietro_it.html

    Papa Giovanni Paolo II (Ecclesia de Eucharistia):

    39…Parimenti, poiché « il ROMANO PONTEFICE, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli »,82 la COMUNIONE CON LUI È UN’ESIGENZA INTRINSECA della CELEBRAZIONE del SACRIFICIO EUCARISTICO.
    Di qui la grande verità espressa in vari modi dalla Liturgia: « Ogni celebrazione dell’Eucaristia è fatta in unione non solo con il proprio Vescovo ma ANCHE CON il PAPA, con l’Ordine episcopale, con tutto il clero e con l’intero popolo. Ogni “VALIDA” celebrazione dell’Eucaristia esprime questa universale COMUNIONE CON PIETRO e con l’intera Chiesa..

    https://www.vatican.va/holy_father/special_features/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_20030417_ecclesia_eucharistia_it.html

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Gabriela,,

      Senta al proposito San Tommaso: “Il potere di consacrare l’Eucaristia appartiene al carattere dell’ordine sacerdotale.
      Ma il carattere, essendo dato con una consacrazione, è sempre INDELEBILE, come abbiamo visto, così come è perpetua, indelebile e irripetibile la consacrazione di qualsiasi cosa.
      È chiaro quindi che il potere di consacrare non si perde con la degradazione. Scrive infatti S. Agostino: “L’uno e l’altro”, cioè il battesimo e l’ordine, “sono sacramenti e vengono conferiti all’uomo mediante una consacrazione: la prima quando si battezza, la seconda quando si ordina. Perciò di nessuno dei due ai cattolici è lecita la ripetizione” (Contra Parmen. 2,13).
      È evidente quindi che un sacerdote degradato ha la capacità di consacrare questo sacramento” (Somma teologica, III, 82, 8). E ciò avviene, quindi, anche quando il prete diventa eretico o scismatico e quindi scomunicato, o quando lascia il ministero.
      C’è da dire, però , che la Messa celebratada uno scismatico o da un eretico e’ illecita perché è un separato dal Corpo ecclesiale e ogni sacerdote non celebra a nome personale. Se un sacerdote separato dalla Chiesa celebra un sacramento, questo è valido perché Il sacerdote, ordinato validamente, è e resta sempre sacerdote, ma celebra illecitamente, commette peccato lui è quanti vi partecipano consapevolmente: “I sacerdoti che siano eretici o scismatici o scomunicati o anche peccatori, sebbene, come si è detto sopra, abbiano il potere di consacrare l’Eucaristia, tuttavia lo esercitano illecitamente e peccano esercitandolo. Ora, chiunque comunica con un altro nel peccato, ne viene a condividere la colpa, cosicché S. Giovanni parlando dell’eretico afferma: “Chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie” (2 Gv 11). Quindi non è lecito ricevere la comunione dai suddetti sacerdoti né ascoltare la loro messa” (Somma teologica, III, 82, 9).
      Tuttavia, se il papa toglie la scomunica al gruppo scismatico o eretico, come già e’ avvenuto per gli ortodossi e i lefebvriani, dal momento che i loro ministri sono autentici in quanto hanno la successione apostolica, in caso di necessità, e’ lecito partecipare o usufruire dei sacramenti da loro amministrati. Questa dottrina della Chiesa di tutti i tempi e’ anche codificata dal Diritto canonico:
      “Can. 844 – § 1. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai ministri cattolici, salve le disposizioni dei §§ 2, 3 e 4 di questo canone e del can. 861, § 2.
      § 2. Ogniqualvolta una necessità lo esiga o una vera utilità spirituale lo consigli e purché sia evitato il pericolo di errore o di indifferentismo, è lecito ai fedeli, ai quali sia fisicamente o moralmente impossibile accedere al ministro cattolico, ricevere i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi da ministri non cattolici, nella cui Chiesa sono validi i predetti sacramenti
      § 3. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi ai membri delle Chiese orientali, che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora li richiedano spontaneamente e siano ben disposti; ciò vale anche per i membri delle altre Chiese, le quali, a giudizio della Sede Apostolica, relativamente ai sacramenti in questione, si trovino nella stessa condizione delle predette Chiese orientali.
      § 4. Se vi sia pericolo di morte o qualora, a giudizio del Vescovo diocesano o della Conferenza Episcopale, urgesse altra grave necessità, i ministri cattolici amministrano lecitamente i medesimi sacramenti anche agli altri cristiani che non dei sacramenti loro hanno piena comunione con la Chiesa cattolica, i quali non possano accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti”.

      • Gabriela Danieli ha detto:

        Rev. Don Pietro, prima di ringraziarla per la sua cortese risposta, ho il dovere di ammomirla e per essere spudoratamente seguace dell’antipapa impostore, e per aver dato scandalo nell’accompagnare i suoi seminaristi nella comunità eretica di Bose, già SCOMUNICATA E INTERDETTA dal vescovo di Biella Carlo Rossi.
        Alla mia domanda:
        Se nell’encicliche come Ecclesiae de Eucarestia è stabilito che la messa è INVALIDA qualora NON celebrata in comunione col legittimo Pastore, oggi papa Benedetto XVI, I SACRAMENTI SONO ALTRETTANTO INVALIDI?
        Questa la risposta di San Tommaso D’Aquino da lei inviatomi 👇
        “I sacerdoti che siano ERETICI o SCISMATICI o SCOMUNICATI o anche peccatori, sebbene, come si è detto sopra, abbiano il potere di consacrare l’Eucarestia, tuttavia lo esercitano ILLECITAMENTE e peccano esercitandolo. Ora, chiunque comunica con un altro nel peccato, NE VIENE A CONDIVIDERE LA COLPA, cosicché S. Giovanni parlando dell’eretico afferma: “Chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie”.
        🔴 Quindi NON È LECITO RICEVERE la COMUNIONE DAI SUDDETTI SACERDOTI NÉ ASCOLTARE LA LORO MESSA.
        Tra codeste categorie però c’è qualche differenza.
        ▪️Infatti gli ERETICI, gli SCISMATICI e gli SCOMUNICATI VENGONO PRIVATI DELL’ESERCIZIO dei LORO POTERI da una sentenza della Chiesa. E quindi PECCA CHIUNQUE ASCOLTI la LORO MESSA o RICEVA da ESSI i SACRAMENTI.
        🔴 – Invece NON TUTTI i PECCATORI VENGONO PRIVATI DELL’ESERCIZIO dei LORO POTERI DA UNA SENTENZA DELLA CHIESA. Sebbene dunque siano sospesi per sentenza divina di fronte alla propria coscienza, tuttavia non lo sono per sentenza ecclesiastica di fronte agli altri.
        🔴 Perciò FINO ALLA SENTENZA DELLA CHIESA è LECITO RICEVERE LA COMUNIONE da ESSI e ASCOLTARE la LORO MESSA….

        Quindi, se ho capito bene, visto che da TUTTE le chiese “normali” sono stata espulsa perché mi rifiutavo di profanare il SS con la comunione in mano, il Magistero della Chiesa mi conferma che mi è lecito partecipare alla messa delle FSSPX e riceverne con rispetto i sacramenti, perché le loro messe NON in comunione col papa legittimo Benedetto XVI sono si illecite, ma NON INVALIDE, fino a quando non ci sarà la sentenza di SCOMUNICA E DEPOSIZIONE nei confronti di Bergoglio e seguaci da parte della Chiesa.
        Ma… Se la Chiesa è occupata dagli impostori, chi può scomunicare gli impostori?
        Forse un tribunale civile? O chi altri? E come?

        Oppure, per CJC 333 &2 -&3 solo il LEGITTIMO papa Benedetto-XVI può scomunicare Bergoglio & mafia?

        • alessandro ds ha detto:

          Te la do io la risposta, nella Chiesa per tutelare i fedeli da possibili inganni o errori è stata introdotta la legge “supplet Ecclesia”, questo permesso, supplenza, dispensa (si chiami come si preferisce) rende validi anche gli atti compiuti da un illegittimo, fino a quando non si prova in maniera inconfutabile è certa che sia illegittimo è gli viene tolto l’ufficio.
          Quindi se la votazione del Conclave di Bergoglio almeno ” Esternamente ha l’apparenza di essere regolare” Risulta valida fino a quando non si dimostra inconfutabilmente il contrario, e anche se in realtà è invalida lui fino a quel momento ha tutti i pieni. Poteri del Papa, anche se non lo è, ma è solo una specie di supplente o reggente, quindi la messa in comunione con lui è lecita perché lui in quel momento è comunque il rappresentante massimo della Chiesa e la rappresenta.
          L’unica cosa sul quale si può discutere non è Una Cum, ma è il titolo da dirgli, se Papa o reggente.
          Ora non ho voglia di cercare sul libro di diritto il canone preciso con la spiegazione giuridica. Se volete approfondire farò lo sforzo però.

        • alessandro ds ha detto:

          Garda che la Fraternità Pio X non celebra in comunione con nessun Papa Cattolico, è per quello che non pronunciano “una Cum”. Non celebravano in comunione nemmeno con Giovanni Paolo II è nemmeno con Benedetto. Quindi è normale che non la facciano nemmeno con Bergoglio. Le cose vanno approfondite, non vanno solo dette senza riflettere e senza menzionare a come ci si è arrivati a questo.
          Partecipare alla Messa della Fraternità Pio X è lecito solamente se la persona si trova nella “vera impossibilità” Di raggiungere una Chiesa cattolica, e partecipando non si deve condividere con loro i loro pensiero, ma solo partecipare è prendere la comunione. Se si condivide il loro pensiero scismatico non è più lecito.

      • PROCLO ha detto:

        Tac! Preciso! Eccone un altro! Tutti sotto la gonnella dell’Aquinate! Siete autocaricaturali.

  • laura cadenasso ha detto:

    Ho letto le parole di don Francesco d’Erasmo con grande beneficio interiore. Aggiungo che tra la Lettera Aperta di un sacerdote che firma proclamandosi cattolico ed il Siilenzio Ambiguo di questo papa che non tollera il cattolicesimo -personalmente- mi riconosco in don Francesco. Sbaglio ? Se pecco ne risponderò a Dio dopo la morte MA non tollero PIU’ di essere sopportata come un rifiuto che inquina la fede fatta proprio per lo stesso papa……mi ricorda un lavoro di Alta Sartoria, per un abito confezionato -su misura-

  • MARIO ha detto:

    Lettera aperta di Padre Giovanni Cavalcoli al Dott. Marco Tosatti.

    “Caro Tosatti,

    ho letto le due lettere del «sacerdote refrattario» e di Don D’Erasmo, con le quali respingono il Motu Proprio Traditionis custodes del Santo Padre giungendo ad accusarlo di eresia.

    Essi si qualificano come «cattolici». Io però vorrei ricordare loro che ciò che distingue il cattolico dal cristiano non-cattolico, per esempio il protestante o l’ortodosso, è proprio il fatto che mentre il primo sostiene che il Papa non può essere eretico, i secondi lo sostengono.

    Inoltre per il cattolico il Papa è colui che definisce le condizioni per essere cattolico. Non sta dunque al cattolico insegnare al Papa come deve essere cattolico, ma sta al Papa insegnare al cattolico come dev’essere cattolico.

    Cristo ha incaricato Pietro a guidare la Chiesa. Questa è la fede cattolica. Diversamente, sono i protestanti e gli ortodossi che si appellano direttamente a Cristo, saltando il Papa. Come allora si può essere cattolici rifiutando il Papa come Capo della Chiesa? Che Chiesa cattolica è una Chiesa senza il Papa? Può essere la Chiesa cattolica? Non sarà piuttosto la Chiesa dei protestanti e degli ortodossi? Può essere la Chiesa voluta da Cristo? Può un cattolico volere la Chiesa senza il Papa?

    In fin dei conti che cosa chiede Papa Francesco col Motu proprio? Che tutti coloro che dal 1970 contestano il novus ordo Missae, e già da prima accusano le dottrine del Concilio Vaticano II di modernismo e per conseguenza accusano di modernismo il magistero dei Papi del postconcilio, cessino da questa opposizione ingiusta e scismatica, siano buoni e veri cattolici ed abbraccino la piena comunione con la Chiesa e col Papa, tutti uniti attorno al novus ordo. Se rispettano queste condizioni, possono conservare il vetus ordo del 1962 alle condizioni dettate dal vescovo del luogo.

    Dov’è in tutto ciò l’abuso di autorità, la violenza, l’eresia? Non sono piuttosto eretici coloro che accusano il novus ordo, le dottrine conciliari e i Papi del postconcilio di eresia e di modernismo, che, come diceva San Pio X, è la «somma di tutte le eresie»? Si ricordi che chi accusa di eresia ciò che è ortodosso, è a sua volta eretico.

    Allora fa male Papa Francesco a richiamare all’ovile le pecore erranti? Fa male a richiamare all’obbedienza i disobbedienti? Fa male a richiamare alla verità gli eretici? Fa male a richiamare alla comunione gli scismatici?

    La Messa è la fons et culmen totius vitae christianae, è la sorgente e il vertice dell’unità, della comunione, della carità fraterna e con Dio. E il Papa è il supremo custode della Santa Messa, il supremo sacerdote e liturgo, il supremo moderatore della disciplina dei sacramenti. Come è possibile, che cattolici si è, quando ci si sottrae a questa comunione? A questa carità? A questa unità?

    P. Giovanni Cavalcoli

    Fontanellato, 30 luglio 2021”

    https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/preghiera-del-cartesiano-lettera-tosatti.html

    • Andrea Cionci ha detto:

      Se il papa non può essere eretico e Bergoglio lo è, come molti dicono, magari non è il legittimo papa? E’ davvero così difficile?

      • alessio ha detto:

        Questo padre Cavalcoli già altre
        volte ha scritto cose sgradevoli ,
        ma ora ci viene a insegnare
        come apparecchiare a
        casa nostra e ci invita
        a obbedire al disubbidiente ,
        al lucignolo intronizzato
        della Chiesa universale .

    • Gaetano2 ha detto:

      “…ciò che distingue il cattolico dal cristiano non-cattolico… è proprio il fatto che… che il Papa non può essere eretico…”

      Quindi, è facile da capire: chi rende culto a divinità sataniche NON è papa e non può esserlo

    • Pierluigi ha detto:

      Quindi, il papa non puo’ essere eretico.
      Se Bergoglio, come ha fatto in pubblico, afferma durante una catechesi che Maria non e’ nata santa, va contro il dogma dell’Immacolata Concezione e quindi pronuncia un’eresia, mai ritrattata o corretta, ancora presente nei siti ufficiali del vaticano.
      Secondo i ragionamenti stessi di padre Cavalcoli Francesco non e’ quindi piu’ papa, ammesso e non concesso che lo sia mai veramente stato.

    • Cornelio ha detto:

      Certo, il Papa non può essere eretico. Proprio perché, nel momento in cui si pronunciasse un’eresia, si decadrebbe ipso facto dalla carica. Lascio a lei le considerazioni che seguirebbero, in una simile ipotesi.
      Probabilmente è per la sua buona fede che lei ragiona nel modo in cui ha scritto.
      Mi perdoni, p. Cavalcoli, se mi sono permesso di “spiegarle” una cosa che è fin troppo banale.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Si, don Francesco, spetta a Dio dividere la zizzania dal Buon grano.
    A noi però spetta decidere se stare nel (buon grano) della vera Chiesa di Gesù Cristo, quella perseguitata e in comunione col Suo Vicario Benedetto, oppure ostinarsi a restare nella (ZIZZANIA) della comoda ma falsa chiesa anticristica del card. Bergoglio.
    Dice Gesù:
    “ SATANA ….Si dirige verso il MIO TRONO, nel mio TABERNACOLO, per VENDERE il mio SANGUE e TOGLIERE il mio SACRIFICIO PERPETUO ( La Messa)… Già si odono i gemiti degli Angeli, e i cieli tremano per ciò che sta per accadere, anche i demoni sono terrorizzati e impallidiscono.
    Il NEMICO, colui che pretende di essere PIÙ GRANDE di tutto ciò che è venerato, si INTRONIZZERÀ da sé nel MIO SANTUARIO.
    🔴 Egli viene con un NODO SCORSOIO in mano e si dirige verso COLUI che È STATO DESIGNATO DA ME (BENEDETTO XVI ) e che trattiene la ribellione che è sul punto di esplodere.

    O CAINO! CAINO? Dov’è lo spirito che ti ho dato? (…) Eccoti MASCHERATO e VESTITO come un ALTO SACERDOTE. Ti sei VESTITO con i MIEI ABITI D’ORO e di argento, per NASCONDERE i tuoi indumenti NERI dati a te DALLA Bestia Nera. Non hai luce in te. E per nascondere il tuo volto orrendo, hai messo una MASCHERA sul tuo viso abominevole, così il TUO ASPETTO può INGANNARE TOTALMENTE anche i MIEI ELETTI. La tua MASCHERA non può ingannare Me perché i Miei occhi sanno che dietro la tua MASCHERA di agnello tu nascondi una IMMENSA DISTRUZIONE, sei rivestito totalmente fino ai denti con il male! (…) Egli INGANNERÀ MOLTI e la gente sarà ACCECATA per via degli “ABITI” DELL’IMPOSTORE ” (…) Con il suo glorioso TRAVESTIMENTO egli porterà una grande APOSTASIA nella Mia Chiesa , porterà DESOLAZIONE,(…) Annullerà il Mio SACRIFICIO PERPETUO ( La Messa), GETTANDOLO a TERRA, CALPESTANDOLO e sopprimendolo, tutto in clima di finzione e malizia . (…) Molte anime verranno INGANNATE a causa della sua APPARENZA.
    A ragione della sua MASCHERA D’AGNELLO, molti saranno RECLUTATI per la sua CAUSA “(messaggio di Gesù a Vassula Riden del 30/01/1989) (4).

    Caro Don Francesco, vero o no questo messaggio di ((32)) anni fa, è la foto precisa di ciò che l’antichiesa di Bergoglio sta attuando oggi.
    Perché meravigliarsi. Questo è il suo mandato.
    Ora, ascoltando le sue parole, percepisco il tanto doloroso conflitto tra FEDE e OBBEDIENZA, che Gesù cito’ in un messaggio di più di 30 anni fa a Renato Baron a S Martino di Schio:
    “La mia parola può sciogliere il tanto doloroso Conflitto tra fede e obbedienza: prima a Dio e poi agli uomini!
    La FEDE, quindi, è più che l’OBBEDIENZA.
    Miei discepoli, sempre obbedite a Dio!
    Agli uomini OBBEDITE SOLO quando questi sono in piena COMUNIONE con Dio!
    Caro Don Francesco e sacerdoti tutti, è chiaro che IL PAPA IN COMUNIONE CON CRISTO A CUI OBBEDIRE È SOLO UNO = PAPA BENEDETTO XVI, perché l’unico detentore del Munus Petrino(mai revocato)❗Anche la Dottrina Cristiana e la Madonna in tanti messaggi come a Don Gobbi raccomanda tanto ai sacerdoti e ai fedeli della Sua schiera, consacrati al Suo Cuore Imacolato, di essere sempre uniti al SANTO PADRE (legittimo).
    Questo è il tempo della battaglia!
    Caro don Francesco, si prenda qualche giorno di vacanza prima del prossimo lokdown e venga a Schio ad incontrarsi con d. Bortoli e don Claudio del MSM, prima di ferragosto. Maria, regina dell’Amore vuole radunare voi e altri sacerdoti come voi in Cenacolo, affinché possiate ricevere la forza e il coraggio dallo Spirito Santo per decidervi ad uscire tutti assieme allo scoperto..

    Ps: ai nemici della Chiesa che controllano il blog di Tosatti dico:
    “I VERI SOLDATI IN PRIMA LINEA NON TEMONO LA PERSECUZIONE O LA CROCE, PERCHÈ SONO CON CRISTO!” A noi la battaglia, a DIO LA VITTORIA!

  • Lc 11,23 ha detto:

    Grazie Padre.

  • Nicola Buono ha detto:

    Ultimissime notizie sulla repressione democratica nella Chiesa.

    https://voce.com.ve/2021/07/30/600008/green-pass-ai-musei-vaticani-anche-controllo-identita/

    • PAFLAGONE ha detto:

      A occhio e croce direi che il Vaticano è parte attiva in questo progetto mondialista e vi abbia più di una cointeressenza. Avranno investito in azioni Pfizer e Moderna? Avranno avuto dal Sinedrio globalista la promessa di un biscottino in cambio di un atteggiamento docile e collaborativo? La retorica dell’accoglienza, della tenerezza, del dialogo si è rivelata per quello che è. E il motu improprio ha posto il suggello a una lunga serie di atti indecenti. Il falso pastore che a chiacchiere voleva avere si di sé l’odore delle pecore, ha l’odore del loro sangue.

  • Don Ruben ha detto:

    È vero quello che dice don Francesco D’Erasmo quando ci ricorda le parole di Gesù. Non siamo noi a separare il grano dalla zizzania, saranno gli Angeli a svolgere questo compito. Tuttavia, ciò non impedisce di essere consapevoli dell’esistenza della zizzania nel campo della Chiesa.

    D’altra parte, sarebbe peccato di presunzione credere che ciascuno di noi sia già “buon grano”. Nessuno può vantarsi della salvezza finale senza commettere il peccato satanico per antonomasia: l’orgoglio, l’arroganza dello spirito. Chi crede di stare in piedi deve guardarsi bene per non cadere, ci avverte san Paolo.

    Questo servo officia il Santo Sacrificio della Messa in unione (una cum) con il pontificato romano nella persona di Papa Benedetto XVI, Successore di Pietro e Vicario di Cristo. Cerco di spiegare le mie ragioni con mitezza a chi me le chiede e attraverso i mezzi a mia disposizione, ma faccio molta attenzione a non considerare zizzania chi non la pensa come me. “Fortiter in re, suaviter in modo”, sapendo che Colui che conosce le intenzioni più profonde e segrete del cuore ci giudicherà tutti.

    • Gaetano2 ha detto:

      “Chi crede di stare in piedi deve guardarsi bene per non cadere, ci avverte san Paolo…”

      Caro Don Ruben, mi permetta di aggiungere anche che poco dopo san Paolo prosegue con un “fuggite l’idolatria”…

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Io non sono un teologo, e non mi interessa esserlo.
    Certo, dato il caos imperante qualche studio anche teorico l’ho dovuto fare, e quante volte mi sono arrampicata sugli specchi delle messe eretiche, per non lasciare da solo Gesù Cristo, proprio nel momento del massimo oltraggio: ESSERE MESSO IN UNIONE CON GIUDA, APPENA SCESO DAL CIELO E CONSEGNATO NELLE MANI DI CHIUNQUE, COME FOSSE UNO STRACCIO, PERCHÉ NE FACCIA QUALSIASI COSA.
    QUANTE LACRIME HO VERSATO! FIUMI DI LACRIME.

    Ho visto pure sacerdoti eccellenti scivolare piano piano nella melma del peccato, della superbia e dell’eresia.
    Ah, se ho provato a fermarli!!!! E a che prezzo! Solo Dio lo sa.

    Alla fin fine ho scoperto che ha ragione padre Pio quando dice:” quando la confusione sarà tanta e tale, non ascoltate più nessuno. Fate quello che vi dice la coscienza alla luce del Vangelo e del Magistero e cercate Cristo dove riuscite a trovarlo”.

    E questo vale anche per i sacerdoti!
    Uomini di Dio, ingiustamente scomunicati per essere cattolici hanno in realtà ricevuto medaglie al valore, insieme alla scialuppa di salvataggio che Cristo Re lancia sempre ai Suoi pupilli sacerdoti che vuole salvati.

    Laudetur, Laudetur, Laudetur JESUS CRISTHUS

    • MARIO ha detto:

      “Ho visto pure sacerdoti eccellenti scivolare piano piano nella melma del peccato, della superbia e dell’eresia.
      Ah, se ho provato a fermarli!!!! E a che prezzo! Solo Dio lo sa.”

      Una curiosità: ci ha provato per caso anche con don Minutella?

      • Veronica Cireneo ha detto:

        Carissimo sconosciuto, buongiorno!

        Non sarei qui a soddisfare le curiosità del prossimo, ma farò un’eccezione.
        1) premetto che prima di far notare ad un sacerdote di intravedere un errore che commette, ci rifletto molto bene e mi esprimo almeno un anno dopo, osservandolo alla luce del Vangelo.

        2) Sì. Anche con don Minutella a cui non posso non attribuire il merito di essere stato il primo a farci capire se ci credevamo matti a intravedere guasti enormi sulla barca di Pietro, matti non eravamo, anche se per quei e questi guasti matti abbiamo rischiato di diventarci,facendo però, per Grazie, fallire il satanico progetto del maligno di offuscarci mente e spirito.

        In ultimo :si mette mai nei panni della povera vecchietta, piena di fede genuina, che non abbia lo strumento della rete per fare gruppo col piccolo resto, e considerare il disorientamento e il dolore che può provare nel vedere il suo Amore Gesù Cristo, preso sulle mani da tutti, quando le è stato insegnato per una vita che il Corpo Sacratissimo del Suo Signore non va oltraggiato? E sentirsi così sola in questo disorientamento?
        Non mi dica, senza farmi ridere, che la vecchietta non si accorge di nulla. Anzi io credo che un anziano fedele, porta a motivo di questa ragione, una PESANTE CROCE

        Una santa giornata

      • Gaetano2 ha detto:

        “Ho visto pure sacerdoti eccellenti scivolare piano piano nella melma del peccato, della superbia e dell’eresia.
        … Una curiosità: ci ha provato per caso anche con don Minutella?”

        Mariuccio, tra i “sacerdoti eccellenti” è evidente che rientri anche don Minutella. Ma quelli “nella melma del peccato, della superbia e dell’eresia”, sono i sedicenti “presbiteri” di don Ciccio, è ovvio.

        Certo che ‘sto don Minutella non lo potete proprio sopportare, in effetti basta un prete vero e la verità viene svelata.

  • Carmelo G. ha detto:

    Grazie don Francesco! Ma io preferisco stare lontano dai lupi che insegnano il “male”, spacciandolo per “bene”. Mi sono allontanato da questa chiesa di abusivi da molti anni ormai … da quel diabolico “chi sono io per giudicare?” Perché ascoltarli? Perché frequentarli? Perché rischiare di credere alle loro eresie? Perché ascoltare le loro bestemmie (la croce è il fallimento di Dio)?
    “Non entrare nel sentiero degli empi
    e non t’inoltrare per la via dei malvagi;
    schivala, non passare per essa” (Proverbi 4, 14-15)
    Con la preghiera quotidiana, coltivo la mia fede in Gesù Cristo, confidando nella Vergine Santissima … porto la mia croce!

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Buonasera a tutti.

    “Il vostro parlare sia: si, sì e no, no. Il resto viene dal maligno”

    Concordo talmente tanto con questa affermazione di Gesù che sono costretta a ricordare che la chiarezza, come tutto peraltro, deve avere una forma adeguata e che non può essere così prolisso un testo che ha per destinatario il fedele e la loro cura, circa su un argomento così vitale per la fede, già tartassato nelle chiese da anni.

    Si nota l’uso frequente della parola “trappola”.
    Non si capisce se il reverendo ci è cascato o se la stia, magari involontariamente, costruendo per chi l’ascolta, anziché chiarire.

    Detto questo aggiungo e concludo, brevemente, che gli scopi di chi ama Cristo sono due:

    – NON OFFENDERLO
    – NON PERDERE LA FEDE.

    Nelle messe una cum Bergoglio voi sacerdoti che obbligate i fedeli ad avere più rispetto di chi teme il covid, che il santo timore di Dio, che obbligate i fedeli ad oltraggiare il Sacratissimo Corpo e Sangue di Cristo, siete consapevoli di non assolvere alla vostra funzione e di tradire, ostacolare ed infrangere gli unici due scopi, elencati sopra, per cui un fedele participa al santo sacrificio?

    Non credo, sennò non saremmo a questo punto.
    Di certo è che per obbedire a Cristo, siamo costretti a disobbedire ai pastori.

    Credo che siamo anche oltre il tempo massimo, per farsi qualche domanda.

    Laudetur JESUS CRISTHUS

    • Enrico Nippo ha detto:

      Con il massimo rispetto per don Francesco d’Erasmo, concordo con la signora Veronica Cireneo.

      Approfitto, da quell’estremista che sono, nel confessare la mia perplessità nel constatare le montagne di studi e documenti che sono cresciute attraverso i secoli a causa del Vangelo.

      In altri termini, la sproporzione fra Testo e glosse è per lo meno sorprendente, considerando anche come le le glosse abbiano finito per prevalere sul Testo.

      L’attenzione è spostata dal Vangelo e quello che è detto circa il Vangelo, e questo, almeno a me, non sembra il massimo.

      • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

        Ja ja ja…pure il Matto Enrico Salvi ci fa ridere…certo, ogni matto che si pregia non può fare a meno di far ridere…19 giorni fa lei scriveva questo monumentale pasticcione senza dire nulla dalla prima all’ultima lettera…e viene adesso criticare Don Francesco…ed è evidente, appunto che si ha scoperto così vuoto nei suoi ultimi due scritti qui a SC, che cerca a tutti costi mettersi al riparo con commenti ogni giorno a tutti gl’articoli di SC, credendosi che la sa tutta solo lei…

        https://www.marcotosatti.com/2021/07/11/la-chiesa-di-io-sono-colui-che-sono-la-riflessione-de-il-matto/

        • Il Matto ha detto:

          Io non “mi sono scoperto così vuoto”.

          Io SONO vuoto.

          Cosa sarebbe la vita senza il Vuoto?

          Buenas! 😊

          • Veronica Cireneo ha detto:

            Maria SS infatti era ed è Piena di Grazia, proprio perché era vuota di sé.

    • alessio ha detto:

      Scusate , ma non credo che
      l’ Apostolo Pietro sia un
      esempio da seguire , visto
      che ha rinnegato Gesù per
      tre volte , visto che noi
      abbiamo una possibilità
      di rendergli testimonianza ,
      e poi il salmo 90 non lo
      legge più nessuno ?
      Poi sotto la Croce
      c’erano Maria ,la
      Maddalena ,Maria di
      Cleofa e Giovanni che
      in quel giorno sono
      morti di dolore per
      Gesù ; questi mi
      sembrano esempi
      da seguire.

      • Valeria Fusetti ha detto:

        Caro Alessio Pietro è un grande esempio perché non ha rivendicato un suo supposto “diritto” a tradire, ma si è pentito, ha sofferto per il suo tradimento, ed ha chiesto perdono al Signore. È necessario amare il Signore per soffrire per il proprio tradimento ed avere quel tipo di umiltà che non si fa nessuna illusione sulle proprie azioni, e le chiama con il loro nome. Pietro ha molto amato e molto gli è stato perdonato. Mentre è l’orgoglio che ha spinto e .motivato Giuda, che aveva la pretesa di strumentalizzare il Signore per i suoi progetti. Don Francesco, in fondo, esorta ad avere al centro, e come motivo, i progetti di Dio. E di avere fiducia in lui. Sempre, sperando contro speranza. Il che presuppone di tenere sempre lo sguardo fisso a Lui. Un progetto grandioso, possibile solo con l’aiuto della grazia santificante, ma è l’unico progetto di vita sensato. Nel senso di progetto di vita eterna, naturalmente. In cordibus Jesu et Mariae.

        • alessio ha detto:

          Gentile Valeria ,
          io e lei abbiamo sensibilità
          diverse.
          Il fatto è che non sopporto
          chi dice una cosa e poi ne
          fa un’ altra , sennò sarei
          un bergogliano di ferro .
          E poi mi pare che spesso
          questi sacrrdoti ci vogliono
          confondere con le loro
          molte parole ,, e che ci
          stiano loro in comunione
          con questo pontefice .

          • Veronica Cireneo ha detto:

            Perfettamente d’accordo Alessio.

            I sacerdoti sono stati troppo a lungo considerati i padroni della Parola e ascoltati indipendentemente dalla validità di quanto affermano o fanno.
            Essi sono i servi della Parola ed essere servi significa mettere in pratica al meglio ciò che si conosce.

            Ma questo non è il tempo in cui ciascuno che indossi una “divisa” può essere considerato legittimo, credibile né può pretendere rispetto personale se non lo suscita con le parole e le opere, anzi allontana il gregge per il suo cattivo esempio verbale e concreto.

            Sono cadute le maschere.
            Questo è il tempo in cui la credibilità va conquistata concretamente sul campo.

            Vale lo stesso per i medici che sembrano spingere alla morte, più che alla cura e per qualsiasi altro professionista.

            Una volta si diceva:” FAI QUELLO CHE IL PRETE DICE E NON FARE QUELLO CHE IL PRETE FA.

            Attualmente il noto detto si è trasformato in” NON FARE NÉ QUELLO CHE FA, NÉ QUELLO CHE DICE, IL PRETE”

            Salvo eccellellenti eccezioni che chi cerca, trova.

            Laudetur

    • Donna ha detto:

      @Veronica
      Cito: “…siete consapevoli di non assolvere alla vostra funzione e di tradire, ostacolare ed infrangere gli unici due scopi, elencati sopra, per cui un fedele participa al santo sacrificio?”

      Lo scopo per cui un fedele partecipa al santo sacrificio non è “NON OFFENDERLO – NON PERDERE LA FEDE.”, e men che meno sono gli unici.

      Mi spiego, partendo da una sintesi Catechismo C.C.
      ” (1409 L’Eucaristia è il memoriale della pasqua di Cristo, cioè dell’opera della salvezza compiuta per mezzo della vita, della morte e della risurrezione di Cristo, opera che viene resa presente dall’azione liturgica.
      1410 È Cristo stesso, Sommo ed eterno Sacerdote della Nuova Alleanza, che, agendo attraverso il ministero dei sacerdoti, offre il sacrificio eucaristico. Ed è ancora lo stesso Cristo, realmente presente sotto le specie del pane e del vino, l’offerta del sacrificio eucaristico. ”

      Nel santo sacrificio Gesù Cristo che si rende presente all’uomo è al contempo Offerente e Offerta di Salvezza.

      Lo scopo è conformarsi a Cristo.

      San Tommaso d’Aquino ha affermato: “l’effetto proprio dell’eucaristia è la trasformazione dell’uomo in Dio” ” (s. tommaso, IV Sent., 12, 12, 1, ad 1).
      Una trasformazione che comporta una partecipazione dell’uomo, ma che nulla potrebbe senza la grazia di Dio.
      “Nessuno viene a me se il Padre non lo attira” (Gv 6,44).

      • Veronica Cireneo ha detto:

        È ovvio. Non dubito.

        Ma io ho voluto sottolineare quello che non sempre è evidentemente descritto.

        Per essere ad imitazione di Cristo, in primis enon offenderlo e non allontanarlo.

        Per il resti sappiamo tutti che alla messa si va per ringraziare, chiedere, pentirsi ed adorare.

        Grazie

  • Milly ha detto:

    Grazie Don Francesco per aver riportato nel giusto alveo tutte le pur legittime perplessità di noi piccoli!
    Grazie per averci riconfermato nella Fede dell’unica e immutabile Verità che è Nostro Signore Gesù Cristo !

  • Donna ha detto:

    GRAZIE….Dio gliene renderà sicuramente merito!
    Lei ha risposto a tutti i miei dubbi e perplessità, lei è venuto in soccorso alle pecore lasciate allo sbando dei lupi, ….le sue parole sono ossigeno ai polmoni di chi va cercando la Verità in questi tempi corrotti e infernali.
    Lei è un vero pastore.

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Grazie caro Don Francesco. Tutto chiaro in tanto ricordiamo, come pure tu credi, che unico e vero Papa è BENEDETTO XVI.
    berORGOGLIO IMPOSTORE CINICO IMPAZZITO CHE DA VOLTO, NON TESTA, A QUESTO COLPO DI STATO VATICANO. Cordiali saluti.

    https://www.marcotosatti.com/2020/04/02/rinnovata-professione-di-fede-di-francesco-derasmo/

  • Grazie ha detto:

    Davvero GRAZIE di cuore a questo santo sacerdote per questa esposizione chiara e completa. Una preghiera perché il Signore ci mandi altri operai come lui, per la Sua vigna in rovina.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Una meditazione che è più di un “messaggio. A mio parere: un compendio corposo della Dottrina da cui attingere forza e coraggio soprattutto “nell’ora della tentazione”.
    Grazie, di cuore! all’autore di questo saggio accademico espositivo, immune da toni moraleggianti, che non manca di critica costruttiva. Con stima e meritata lode – per quel che può valere il mio modesto giudizio – al ministro fedele della Parola di Vita non piegata alla personale interpretazione. Ce n’è per tutti, senza sconti e senza spunti per falsi alibi morali.