Cionci: La Possibile Ricostruzione del “Piano B” di Benedetto XVI.

9 Aprile 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’amico e collega Andrea Cionci ha pubblicato ieri su Libero la sintesi completa, compiuta con acribia, delle singolari carenze ed errori legati alla presentazione della rinuncia di Benedetto XVI. Ci sembra interessante, dal momento che il tema appassiona molte persone, rilanciare questo suo lavoro. Buona lettura, e discussione.

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La possibile ricostruzione del  “piano B” di papa Benedetto XVI

Dimissioni invalide apposta: indaghiamo la tesi dell’avvocatessa Acosta e di vari teologi

 

La questione dei “due papi” e delle dimissioni di Benedetto XVI è molto ampia, inafferrabile, stesa su otto anni e piena di episodi difficili da interpretare. In questi mesi abbiamo analizzato molti singoli fatti e documenti senza ricevere alcuna risposta ai nostri – pur leciti – interrogativi.

Eppure, la tesi che è stata proposta dall’avvocatessa Estefania Acosta e da altri autorevoli giornalisti, giuristi, teologi, ecclesiastici (molti dei quali hanno pagato duramente il prezzo delle loro posizioni*), è scioccante: papa Ratzinger avrebbe VOLUTAMENTE predisposto dimissioni del tutto invalide per lasciare campo libero ai suoi avversari, far nominare un antipapa e far sì che nel tempo si scoprisse la verità circa gli obiettivi anticristici della “deep Church” e circa il fatto che lui sia ancora l’unico papa. Questo porterebbe a un annullamento definitivo della “falsa Chiesa”, con una grande purificazione dall’eresia e dalla corruzione, aprendo una nuova epoca di rinnovamento cristiano.

E’ plausibile? Avevamo già indagato come le ipotesi su un Benedetto XVI poco preparato in latino e diritto canonico, o addirittura entusiastico fautore della svolta modernista di Francesco  fossero poco credibili.            QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26440869/papa-ratzinger-ipotesi-dimissioni-approssimativo-modernista-reset-cattolico.html

Resta dunque da vagliare l’ipotesi del cosiddetto “Reset cattolico” sopra accennato: abbiamo quindi provato a ordinare fatti, documenti e personaggi secondo questa ottica.

Per consentirvi di collegarli tutti insieme, vi proponiamo un racconto, una sintesi, dove potrete  approfondire ogni argomento cliccando sulla parola “QUI”.

A Voi giudicare: ben vengano spiegazioni alternative, purché capaci di trovare una diversa collocazione a ciascuno dei “pezzi del puzzle” in un quadro coerente. *QUI, https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/22796627/papa-francesco-bergoglio-ratzinger-lenga-gracida-negri-bernasconi-dornelles-eresia-danneels-vescovi-teologi.html e QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26460977/benedetto-xvi-unico-vero-papa-reset-cattolico-dimissioni-non-valide.html

 

  1. Un papa scomodo

“Pregate perché io non fugga davanti ai lupi”, così Benedetto XVI esortò il popolo cattolico all’inizio del suo difficile pontificato, nel 2005. Il mondo, infatti, si mise subito contro di lui: la Chiesa cattolica di 16 anni fa, con la sua fede bimillenaria, la sua identità e le sue regole morali, costituiva l’ultimo ostacolo per la realizzazione di una serie di istanze mondialiste-progressiste sponsorizzate dalla sinistra internazionale e massonica.

Dopo il contestatissimo discorso di Ratisbona (2006) che chiudeva la porta a ogni sincretismo religioso, e dopo il motu proprio  Summorum Pontificum (2007), con cui Ratzinger “ripristinava” la messa in latino dando una vitale boccata d’ossigeno alla Tradizione, l’opposizione interna del clero modernista – coagulata intorno alla lobby di cardinali detta “Mafia di San Gallo” – era ormai inferocita e decisa a ostacolarlo fino a condurlo alle dimissioni, come sarà ampiamente descritto dal Card. Danneels (uno dei membri della “Mafia”) nella sua autobiografia del 2015.

 

 

  1. L’annus horribilis

Nel 2012, la situazione si fa insostenibile: ormai in troppi,  in Vaticano, boicottano il papa senza obbedirgli, il mite papa-teologo non può fidarsi di nessuno tanto che perfino il maggiordomo ruba documenti nei suoi cassetti, col famoso scandalo Vatileaks che metterà in luce una feroce guerra tra fazioni in seno alla Chiesa e ventilerà addirittura un progetto per eliminarlo fisicamente. Ma queste rivelazioni faranno il gioco di Ratzinger, come vedremo, esplicitando il contesto in cui dovrà optare per la sua extrema ratio.

I media, del resto, sono tutti contro di lui, lo dipingono come un arcigno oscurantista, lo massacrano tirando fuori veri o presunti scandali di pedofilia (oggi magicamente spariti) e, verso la fine di dicembre,  arriva l’ultimo giro di vite: gli Usa del duo Obama-Clinton bloccano i conti del Vaticano attraverso il codice Swift. Lo sbloccheranno subito dopo le “dimissioni” di Ratzinger: QUI https://www.imolaoggi.it/2015/09/29/come-lo-swift-banche-ricatto-benedetto-xvi-per-costringerlo-a-dimettersi/

  1. Arriva il momento del “Piano B”

Con una Chiesa completamente metastatizzata dal modernismo mondiali sta e sottoposto a pressioni internazionali, Benedetto si decide per una mossa definitiva volta a “fare pulizia non solo nel piccolo mondo della Curia, bensì nella Chiesa nel suo insieme” come spiegherà lui stesso al giornalista Peter Seewald.

Un “piano B” pianificato da molti anni proprio in vista di un’aggressione al papato dall’interno della Chiesa, peraltro annunciata da molte profezie e dal terzo Segreto di Fatima, di cui Ratzinger fu uno dei pochi ad essere messo a parte.

Il papa organizza così quello che strategicamente si potrebbe definire un “piano d’inganno”, con “falso bersaglio” e “finta ritirata” per recuperare lo slancio motivazionale del popolo autenticamente cattolico ed annichilire definitivamente le forze anticristiche in seno alla Chiesa. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26771800/papa-ratzinger-terzo-segreto-fatima-ipotesi-specchio.html

 

  1. Il “falso bersaglio”: il ministerium

Il piano si fonda su un provvedimento attuato nel 1983, quando l’incarico papale fu diviso in contenitore e contenuto, munus e ministerium, ovvero, titolo divino ed esercizio pratico del potere.

Ed è proprio quest’ultimo il vero “falso bersaglio” giuridico  da offrire ai suoi nemici: rinunciare al ministerium, e non al munus, sarebbe come far credere che un nobile, un conte, decadesse dal proprio titolo solo perché rinuncia ad amministrare i suoi possedimenti. Nient’affatto: un conte resta sempre conte anche senza terre e, viceversa, un amministratore non può diventare conte solo amministrando poderi. Munus e ministerium non sono equivalenti.

Così, dopo due settimane di lavoro, nel gennaio 2013, Ratzinger mette a punto una Declaratio, una dichiarazione in latino di appena 1.700 battute, dove inverte questi fattori, secondo una  “tecnica a specchio”: invece di rinunciare al munus, l’incarico da papa, perché il ministerium (esercizio pratico) gli è divenuto faticoso, annuncia di voler fare il contrario: rinunciare al ministerium perché l’esercizio del munus gli è diventato faticoso. Un vero gioco di parole, ma, giuridicamente questo potrebbe consentirgli, al più, di nominare un vescovo vicario, ma non certo di dimettersi da papa, ruolo di cui conserva il fondamentale munus. (Sono almeno 5 le pubblicazioni su questo tema). QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26411995/un-testo-giuridico-della-avvocatessa-estefania-acosta-racconta-dimissioni-appositamente-scrite-invalide-da-benedetto-xvi-che.html

  1. Appuntamento al 28 febbraio, ore 29.00

Inoltre, Benedetto differisce la rinuncia al ministerium  fissandola al 28 febbraio, ecco perché fa in modo che il card. Sodano, subito dopo la sua Declaratio, chiarisca molto bene ai cardinali, quasi ossessivamente, che lui rimarrà papa fino al 28*. Ma non basta: Ratzinger specifica anche l’”ora X” a partire dalla quale non sarà più papa, le ore 29.00. E’ un refuso, ovviamente: voleva scrivere le 20.00, e infatti sarà corretto, ma i giornali citeranno l’errore con il quale lui sottolinea quanto sarà importante quello scomodo orario, in cui la gente, solitamente, sta a cena. *QUI https://www.youtube.com/watch?v=NrajaSH-ZTI&t=1s

  1. Il papa emerito è il papa

Tornerà cardinale? No: specificherà successivamente che diventerà “papa emerito” riferendosi al fatto che, dagli anni ’70, il diritto canonico consente ai vescovi in pensione di restare vescovi – a livello sacramentale – diventando “emeriti”, ovvero lasciando solamente le funzioni pratiche. Nel caso del Papa, invece, non esiste la dimensione sacramentale, ma esiste una dimensione sopra-sacramentale che riguarda un incarico che nessuno sulla terra ha potere di modificare o condividere. Quindi, chi si dimette dall’incarico papale non può restare in alcun modo papa, e un papa che si dimette solo in parte, in realtà, rimane papa a tutti gli effetti. Benedetto lo sa, ma i suoi avversari no. Ratzinger ha quindi usato apposta questo escamotage del “papa emerito”, espressione mai citata dal Diritto canonico, per mantenersi papa e, nel frattempo, lasciare campo libero ai suoi nemici.

QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26732422/papa-ratzinger-ein-leben-nuova-versione-fatti-dimissioni-volontariamente-invalidate.html

  1. Mantiene la veste bianca

Ecco perché, coerentemente, Benedetto mantiene la veste bianca, seppur privata di mozzetta e cingolo, simbolo delle due funzioni pratiche alle quali ha solo fattualmente rinunciato: amministrare la barca di Pietro e annunciare il Vangelo. Al vaticanista Tornielli, che gli chiederà come mai non indossa la talare nera da cardinale, risponderà giustificandosi col dire che era “una soluzione eminentemente pratica, dato che non aveva altri abiti disponibili“. Questo fatto desterà in tempi recenti anche la pubblica stigmatizzazione del card. George Pell: “Un papa dimissionario non dovrebbe vestire di bianco e non dovrebbe insegnare pubblicamente”. Forse non è dimissionario?

QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26620895/benedetto-xvi-veste-bianca-senza-fascia-mantella-perche.html?fbclid=IwAR1UulaYNj1LRJL-DZZU-wMp1ku38bofoIkdQ1HAWx7Apk15K5mBQimBBBQ  e QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25518841/cardinale-george-pell-benedetto-xvi-torni-cardinale-questione-talare-bianca.html

 

  1. L’avidità della Mafia di San Gallo

Ratzinger conosce  bene i suoi avversari, sa che sono  bramosi del potere fin dagli anni ’90 quando brigavano nelle loro riunioni segrete presso la città di San Gallo, in Svizzera. Non a caso, proprio in quegli anni, papa Wojtyla aveva emanato la costituzione apostolica Universi dominici gregis che scomunicava automaticamente qualsiasi cardinale reo di manovre preconclave. Ratzinger sa che la conoscenza del latino e del diritto canonico dei suoi nemici è inferiore alla propria e che, di fronte alla sua apparente resa, non sarebbero andati troppo per il sottile. Avrebbero preso per buono qualsiasi documento che parlasse di dimissioni.

Infatti, dopo la Declaratio, la Mafia di San Gallo è alle stelle e fa annunciare subito dall’ufficio stampa vaticano che “il papa si è dimesso”. Comincia a realizzarsi quanto “profetizzato” da Ratzinger, in chiusura della Declaratio dove dichiara di rinunciare al ministerium AFFINCHE’ (“ut”) “dal 28 febbraio la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”. (“Coloro a cui compete”, non “i cardinali”, ovvero solo alcuni cardinali, quelli a lui infedeli).

 

  1. Gli errori di latino

Tuttavia, il gioco è sottile: il rischio è che la questione giuridica, su cui si impernia tutto il piano B venga presto dimenticata. Ecco perché nella Declaratio Benedetto ha inserito delle incongruenze che terranno viva nel tempo l’attenzione sull’invalidità del documento: innanzitutto due grossolani errori di latino: “pro ecclesiae vitae” (poi corretto dal Vaticano) e uno pronunciato anche a voce proprio sulla parola chiave: ministerio” collegato a “commissum”, mentre avrebbe dovuto esserci il dativo “commisso”. Ancora, il refuso, sull’orario: le 29.00 invece che le 20.00. Errori fatti apposta, oltre che per invalidare ulteriormente le dimissioni in quanto non scritte “rite manifestetur”, cioè “debitamente” come vuole il Codice di diritto canonico (Can. 332, § 2) soprattutto per far concentrare l’attenzione sui due principali nodi giuridici delle false dimissioni: la rinuncia al ministerium e il differimento della rinuncia. Il piano riesce: gli errori di sintassi verranno subito giudicati “intollerabili” da latinisti come Luciano Canfora e Wilfried Stroh, oltre che dal card. Ravasi, e avranno una certa eco sulla stampa, insieme al refuso sull’orario. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26637606/ratzinger-benedetto-xvi-errori-latino-dimissioni-corriere-esperto-latinista-ennesimo-indizi.html Errori dovuti alla fretta? Impossibile: Ratzinger ci ha messo due settimane per scrivere la Declaratio che è stata anche verificata con pieno agio dalla Segreteria di Stato sotto il sigillo del segreto pontificio.  QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26758114/ratzinger-dimissioni-nuovi-dettagli-errori-declaratio-correzione-segreteria-stato-refusi-orario-ore-29.html

 

  1. Il commiato alle 17.30

Arriva dunque il 28 febbraio, Benedetto fa un teatrale volo in elicottero, (dirà a Seewald che faceva parte della “sceneggiatura”) in modo che tutti lo vedano abbandonare il Vaticano e, alle 17.30, si affaccia dal balcone di Castel Gandolfo per salutare il mondo. Aveva scelto non casualmente le ore 20.00, orario in cui tutti stanno a cena, cosa che gli dà la motivazione per anticipare alle 17.30 il commiato. Da Castel Gandolfo, infatti, specifica: “sarò pontefice ancora fino alle 20.00 poi non più”.

Poi si ritira, arrivano le 20.00 , ma lui non firma nessun documento, né dichiara altro in pubblico. Si giustifica dicendo che ormai già non è più papa dalle 17.30, a partire dal suo commiato pubblico. Sbagliato: essendo ancora il papa dalle 17.30 alle 20.00, avrebbe potuto benissimo cambiare idea, ergo, la sua rinuncia al ministerium, già inutile ai fini delle dimissioni da papa, avrebbe dovuto essere per forza ratificata o da una firma, o da un’altra dichiarazione pubblica. Ma questo non succede. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26613561/ratzinger-dimissioni-sempre-annunciate-mai-ratificate-carlo-pace-spiega.html?fbclid=IwAR0Dc5T82uWN6UbK_2yKu5epxQ8VQwVUZppYDS5GJLiICjgIY09CnkVoim8

  1. Un concentrato di invalidità giuridica

In sintesi, la sua Declaratio di rinuncia non vale assolutamente nulla come dimissioni, perché non si può rinunciare al titolo di origine divina rinunciando all’amministrazione e, per giunta, tale rinuncia, scritta non debitamente, non viene nemmeno ratificata. Un gigantesco scherzo. Infatti, Benedetto ammetterà con Seewald che la scelta dell’11 febbraio per la Declaratio collegava, con un “nesso interiore”, la ricorrenza della Madonna di Lourdes, la festa di S. Bernadette, il suo compleanno e… il primo lunedì di Carnevale. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26699363/ratzinger-sottotesto-libro-intervista-ultime-conversazioni-peter-seewald.html

  1. La Mafia di San Gallo elegge l’antipapa

Solo in pochi si avvedono delle incongruenze e la Mafia di San Gallo va avanti come un treno. Finalmente, il 13 marzo, a spintoni, con una sesta votazione irregolare, riesce a far eleggere il proprio campione, il gesuita card. Bergoglio, già molto inviso in Argentina per i suoi metodi e le sue stravaganze dottrinali. Così, viene annunciato al mondo il nuovo papa. Francesco esce, senza mozzetta rossa, accompagnato proprio dal card. Danneels: il suo stile è molto alla mano e in men che non si dica, complici i media sponsorizzati dai noti poteri, cattura subito il favore entusiastico dalle folle. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/22269917/bergoglio_papa_francesco_ratzinger_teologia_modernisti_tradizionalisti_strategia_concilio_vaticano_teologia.html

  1. Inizia l’aggressione al Cattolicesimo

Comincia subito il graduale smantellamento della dottrina cattolica per adattarla a contenitore di una nuova religione universale eco-massonico-modernista per il Nuovo Ordine Mondiale, apertamente auspicato da Bergoglio in una intervista La Stampa del 15 marzo 2021. “Sprecheremmo la crisi chiudendoci in noi stessi. Invece, edificando un nuovo ordine mondiale basato sulla solidarietà…”.

Del resto, nulla di cui stupirsi: se Ratzinger non si è mai dimesso, Bergoglio è un antipapa. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/23334769/ratzinger-rinuncia-invalida-sospetti-esilio-ratisbona-gaffe-comunicative-nuovo-ordine-mondiale-avvenire-scola-massoneria.html

  1. Benedetto prosegue a fare il papa

Mentre una parte dei cattolici normali (sprezzantemente definiti dal mainstream come “tradizionalisti”) comincia a reagire contro Bergoglio (e qualcuno anche a maledire Ratzinger), papa Benedetto XVI continua a comportarsi come un papa a tutti gli effetti, sebbene privo di alcune funzioni pratiche del suo potere. Oltre a mantenere la veste bianca,  continua a vivere in Vaticano, a usare il plurale maiestatico, a firmarsi Pontifex Pontificum, a impartire la benedizione apostolica.

Infatti, sebbene Ratzinger abbia di fatto rinunciato ad amministrare la barca di Pietro, ogni tanto si fa vivo, firma qualche libro, scrive, prega, rilascia interviste, corregge Bergoglio sul celibato dei preti, (anche se, subito dopo, gli espianteranno la vigna prediletta).  QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/22458850/papa_benedetto_emerito_aborto_gay_catechismo_chiesa.html

  1. L’ambiguità “scientifica”

In tutte le interviste, Ratzinger mantiene un basso profilo e soprattutto un’assoluta, scientifica ambivalenza delle sue parole. Non dice mai che si è dimesso da papa, né dice che il papa è Francesco, ma per otto anni, graniticamente, ripete che il papa è uno solo. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26597971/scritto-di-benedetto-xvi-completo-come-leggere-piu-attentamente-un-significato-opposto-il-papa-e-lui-bergoglio-e-solo-cardi.html

  1. Le forzature della stampa mainstream

Il pensiero unico vuole a tutti i costi sostenere che questo unico papa esistente di cui parla Benedetto sia Francesco, così i giornali allineati si affannano a costruire una narrativa sui suoi virgolettati, cercando di manipolarli. Addirittura, Vatican News il 27 giugno 2019 si spinge a titolare: ”Benedetto XVI: il papa è uno, Francesco”, riportando invece solo un pensiero personale di Massimo Franco del Corriere della Sera QUI  https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26391704/papa-ratzinger-benedetto-xvi-da-otto-anni-tentano-fargli-dire-quello-che-non-vuole.html

 

  1. La Mafia di San Gallo si svela

Mentre Bergoglio dilaga con la sua nuova chiesa massonicheggiante e ultramodernista-mondialista (svelandosi sempre di più), nel 2015 l’”anti-Chiesa”, come la definirà Mons. Viganò, fa un grosso passo falso: il cardinale Godfried Danneels, primate del Belgio e colonna portante della Mafia di San Gallo, (tanto da affacciarsi con Bergoglio il giorno dell’elezione), confessa candidamente in una sua autobiografia come la lobby modernista mirasse a far dimettere Benedetto e a proporre, in sostituzione, il card. Bergoglio. Le dichiarazioni confermano quanto già affermato dal giornalista Austen Ivereigh, creano enorme imbarazzo, ma non vengono smentite. Il libro di Danneels va a ruba, (l’ultima copia usata verrà venduta su Amazon a 206 euro) ma non viene ristampato, né tradotto in italiano. Il cardinale belga sparisce di scena e morirà quattro anni dopo.  QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25566325/don-minutella-pietro-dove-sei-pamphlet-teologo-massimo-franco-enigma-papa-francesco.html

  1. La difesa di Mons. Sciacca

Nell’agosto 2016, Mons. Giuseppe Sciacca, il primo canonista del Vaticano, intervistato da Andrea Tornielli, sostiene che le dimissioni di Ratzinger sono valide perché munus e ministerium per il papa sono indivisibili. Un autogol che dimostra appunto come Ratzinger non si può essere dimesso rinunciando solo al ministerium. Infatti, la storia dei papi nel primo millennio dimostra che essi possono talvolta rinunciare a esercitare il potere restando papi, soprattutto a causa di un antipapa.

  1. La risposta di Benedetto al Corriere

Tre settimane dopo, in velata risposta, Ratzinger pubblica sul Corriere una lettera, sunto di un recente libro intervista con Peter Seewald,  “Ultime conversazioni”, in cui esordisce dicendo che egli stesso è un ottimo latinista e che ha scritto di proprio pugno la Declaratio in latino per non fare errori.

Assurdo, dato che gli errori erano stati corretti pubblicamente da famosi latinisti subito dopo la Declaratio. E’ uno dei tanti segnali di apparente incoerenza che Benedetto manda all’esterno apposta per richiamare l’attenzione sui nodi giuridici delle “dimissioni”. Ma tutta l’intervista al Corriere può essere interpretata a rovescio.  QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26637606/ratzinger-benedetto-xvi-errori-latino-dimissioni-corriere-esperto-latinista-ennesimo-indizi.html?fbclid=IwAR1Jm-1GluspiF0CguRNQjOgamNennUXexVwkGO3RikdQfX1p9SWRer__ks

  1. Primi risultati del Piano B

Tuttavia, solo due anni dopo, nel 2018, i sottili input di Benedetto XVI riscuotono un primo risultato: il francescano italoamericano Fra’ Alexis Bugnolo, insigne latinista ed esperto di diritto canonico, comprende che gli errori di latino nella Declaratio, erano stati inseriti apposta per attirare l’attenzione su un documento canonicamente  invalido. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/23247982/benedetto-xvi-ratzinger-rinuncia-bergoglio-declaratio-2013-dimissioni-abdicazione-munus-ministerium-bugnolo.html

Libero offre in esclusiva questa interpretazione che fa il giro del mondo, ma, in risposta, dal Vaticano arrivano solo silenzio e gli insulti del quotidiano Avvenire. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/23298928/silenzio-declaratio-rinuncia-papa-benedetto-ratzinger-cei-insulti-fra-bugnolo-munus-ministerium-invalidita-diritto-canonico.html

  1. Bergoglio tira troppo la corda

I tempi maturano, Francesco nel frattempo si espone sempre di più: intronizza la Pachamama in San Pietro, inaugura le nuove litanie lauretane con Maria “sollievo dei migranti”, si dichiara a favore delle unioni civili, cambia il Padre Nostro, inserisce la rugiada massonica nel messale, allestisce in  P.za S. Pietro uno strano presepe esotericheggiante, insomma, tira troppo la corda, tanto che il noto vaticanista Aldo Maria Valli pubblica un articolo choc intitolato “Roma è senza papa” . QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25873974/sacrifici-umani-studiosi-spiegano-tutto-su-pachamama.html QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/23355254/papa-francesco-maria-sollievo-migranti-litanie-sfregio-oppositori.html QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25013391/birra-fast-food-applaudono-dichiarazioni-bergoglio-unioni-civili-alcol-e-cibo-spazzatura-provocano-milioni-di-morti-nel-mond.html QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25354748/nuovo-messale-bergoglio-domenica-prossima-in-vigore-politicamente-corretto-contro-teologia-san-tommaso-rugiada-massoneria-al.html QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25534079/guerriero-presepe-castelli-a-san-pietro-ha-corna-e-un-teschio-in-fronte-media-censurano-pubblico-inferocito-insulti-social.html QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26278178/aldo-maria-valli-roma-senza-papa-bergoglio.html

  1. Si corre ai ripari col Corriere

Panico a Santa Marta: accorre Massimo Franco del Corriere per intervistare Ratzinger e tamponare la falla. Benedetto XVI offre una serie di ulteriori risposte perfettamente double face: dice che ”i suoi amici un po’ fanatici non hanno accettato la sua scelta, da lui compiuta liberamente,   lui è in pace con se stesso e il papa è uno solo”. Franco  interpreta le sue dichiarazioni nel senso: “Mi sono dimesso volentieri da papa; i miei fan sbagliano a considerarmi il pontefice; il papa è uno solo ed è Francesco”. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26378596/benedetto-xvi-intervista-corriere-della-sera-papa-uno-solo.html

  1. L’esplicito sottotesto di Benedetto

In realtà, il vero significato delle parole di Ratzinger è: “I miei amici non hanno capito che sto gabbando i modernisti e l’ho fatto in piena consapevolezza, per questo sono in pace con la mia coscienza. Il papa è uno e sono io”. Questa storia del papa che è solo uno, ma non si sa mai quale, ormai sta diventando troppo ripetitiva e ci spinge a controllare le passate interviste. Emerge l’ambiguità  meticolosissima e “scientifica” che dura da anni.            QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26378596/benedetto-xvi-intervista-corriere-della-sera-papa-uno-solo.html

  1. La nomina dell’”ambasciatore”

Così, per reagire ai consueti fraintendimenti del Corriere, e incoraggiare coloro che  seguono la pista giusta, papa Benedetto, pochi giorni dopo, riceve il presidente di un’associazione benefica e lo nomina “ambasciatore”, (anche se spiritualmente). Sebbene a livello simbolico, è comunque  un atto da papa regnante. Un altro chiaro segnale ai “suoi”. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26582795/ratzinger-benedetto-xvi-visita-ignorata-lorenzo-festicini-ambasciatore.html

  1. Si capisce il gioco dello specchio

Dalle interviste al Corriere, passiamo a leggere anche i libri intervista di Peter Seewald e scopriamo che sono tutti venati da un sottotesto opposto e coerente. Ogni frase è costruita con scientifica abilità per rivelare – spesso con gustosa ironia – la realtà delle dimissioni invalide a chi la vuol capire.            QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26699363/ratzinger-sottotesto-libro-intervista-ultime-conversazioni-peter-seewald.html e               QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26732422/papa-ratzinger-ein-leben-nuova-versione-fatti-dimissioni-volontariamente-invalidate.html

  1. Si scopre il chiarissimo riferimento storico: Benedetto VIII

Un dettaglio fondamentale emerge quando in Ultime conversazioni” del 2016, Benedetto XVI, dietro un velato, ma precisissimo riferimento storico, dichiara di essersi dimesso come il papa Benedetto VIII, Teofilatto dei conti di Tuscolo che, nel 1012 fu costretto a rinunciare al ministerium a causa dell’antipapa Gregorio VI: un segnale inequivocabile. A poco a poco, emergono altri dettagli dai suoi libri-intervista e su Libero evidenziamo anche dove avrebbe potuto ispirarsi Ratzinger per la sua strategia “a specchio”. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26691243/benedetto-xvi-errore-storico-messaggio-papa-antipapa.html

  1. La dinamica prevista

Benedetto sa che il suo gioco è estremamente sottile, ma ha lasciato dei campanelli d’allarme molto evidenti. Sapeva che i pezzi del puzzle si sarebbero ricomposti piano piano e che la falsa chiesa si sarebbe svelata, rovinandosi da sola, annegando in scandali, contraddizioni dottrinali e feroci conflitti interni. Ratzinger sapeva in anticipo che l’antipapa modernista, con le sue stravaganze eco-massonico-mondialiste avrebbe riempito di sgomento il popolo cattolico.  Sapeva che non sarebbe stato assistito dallo Spirito Santo, né dalla logica del Logos. QUI https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/25073261/papa-francesco-monsignor-vigano-questa-non-e-chiesa-cristo-ma-antichiesa-massonica.html

  1. Ciò che Benedetto attende

Benedetto aspetta, ancora, tranquillo, nella preghiera e nella contemplazione, comunicando con l’esterno attraverso le sue parole  precisissime e chirurgiche: attende che i cardinali e i vescovi aprano gli occhi.

Lui non parla apertamente: anche se riuscisse a dire la verità pubblicamente, oggi, verrebbe presto zittito con la scusa di un vaneggiamento senile. No: è il popolo cattolico che, in questa Apocalisse, intesa come Rivelazione, si deve convertire, deve CAPIRE  e AGIRE. E’ il clero che deve scrollarsi di dosso l’inerzia, riscoprendo il coraggio, la fortezza, l’eroismo della fede. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/24974299/cardinali-perche-vestono-rosso-forse-solo-fashion.html

  1. La soluzione di tutto: un sinodo chiarificatore

La soluzione, alla fine, è semplice: basta che i vescovi indicano un sinodo, come quelli già indetti nella storia  (Sutri, Melfi V) per stabilire con certezza tra due o più papi quale fosse quello vero.

Ratzinger sa che durante tale incontro verrà facilmente fuori la realtà: l’antipapa e tutte le sue azioni, nomine, cambiamenti dottrinali e liturgici svaniranno nel nulla. Sarà come se non fossero mai esistiti. La morte non lo preoccupa: le sue dimissioni resteranno invalide per sempre creando una cesura storica nella successione papale.

Bergoglio, nel frattempo, da parte sua, ha già segnato il futuro della neo-Chiesa nominando una valanga di “suoi” 80 cardinali che, in maggioranza, blinderanno il prossimo conclave. Dopo l’antipapa Francesco, non ci sarebbe certo un altro papa, come si illudono alcuni tradizionalisti. Piuttosto, un conclave invalido, composto da cardinali invalidi, eleggerebbe un altro antipapa modernista – o fintamente ortodosso – e la Chiesa cattolica, per come la conosciamo, sarebbe finita per sempre.

Il sinodo, invece, sarà il grande Contro-reset cattolico, il bottone rosso che consentirà di purificare la Chiesa – nelle intenzioni di Ratzinger –  dalla corruzione e dall’eresia una volta per tutte, riconciliando l’Europa e l’Occidente con le proprie radici cristiane. E’ il passaggio tra due epoche, e come dirà lui stesso a Seewald: “Io non appartengo più al vecchio mondo, ma quello nuovo, in realtà, non è ancora incominciato”. QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26699363/ratzinger-sottotesto-libro-intervista-ultime-conversazioni-peter-seewald.html

  1. I “piccoli” saranno i protagonisti

Benedetto XVI, il solo Vicario di Cristo (Bergoglio ha rinunciato al titolo) sa che la salvezza, molto prima che dai prelati e dai grandi media, verrà dai piccoli, dai puri di cuore, di mente e di corpo: piccoli frati e preti coraggiosi che si fanno scomunicare per rimanergli fedeli, piccoli giornalisti, piccoli youtuber e blogger, piccoli traduttori, grafici e tipografi, semplici lettori che condividono gli articoli sui social, ognuno nella propria infinitesimale piccolezza porta il proprio contributo: tutta gente senza mezzi e senza appoggi, che si sacrifica e ci rimette di persona per diffondere la verità come un fuoco. Un’ultima “Crociata dei poveri” per salvare la Chiesa stessa.

No. Benedetto XVI non è fuggito davanti ai lupi. Nemmeno di fronte a quelli travestiti da agnelli.

***

 

 




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128 commenti

  • Claudia ha detto:

    Al punto 1 aggiungerei, oltre all’opposizione feroce dei progressisti, anche quella di quei tradizionalisti che hanno visto (e vedono) nel Motu Proprio la perdita dell’esclusiva sulla Messa Antica e che per questo, da allora, riversano fiumi di critiche durissime contro BXVI che possono apparire ingenerose a un osservatore esterno.
    Questa tipologia di tradizionalisti – che per fortuna costituisce solo una parte della variegata galassia tradizionalista – non ha come obiettivo la salvezza della Chiesa Cattolica ma il mantenimento di un “recinto” esterno/interno attraverso il quale mantenere una posizione privilegiata senza essere costretti ad attraversare il Venerdì Santo della Chiesa Cattolica ma illudendo che sia sufficiente attendere Cristo e la sua Chiesa fuori dal Sepolcro all’alba della Domenica di Pasqua.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Una lettura interessante. In effetti, non si spiega altrimenti il fuoco amico contro Ratzinger che, se pure aveva subito negli anni ’60 l’influenza della temperie culturale modernista, se ne era poi successivamente e pubblicamente emendato. Questo grazie soprattutto al contatto con von Balthasar, un teologo cardinalato da GPII sul quale ancor oggi grava la leggenda nera di essere modernista e di aver detto che l’inferno non esiste. Una calunnia ordita da Rahner – di cui era acerrimo avversario – che ha avuto un effetto eccellente. In ogni caso, anche se a qualcuno non sta simpatico BXVI, certamente dovrebbe stargli ancor meno simpatico Bergoglio. Ergo, tanto varrebbe “usare” uno contro l’altro, in una visione cinicamente strategica, visto che la polarizzazione è fra i due.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Gentile signor Cionci,

    è Lei che (legittimante) vede nei miei interventi il disfattismo e la derisione.

    Continuo (spero anch’io legittimante) ad affermare che una “verifica canonistica pubblica” non solo molto probabilmente non ci sarà mai, ma che molto probabilmente comporterebbe un contenzioso di cui non si vedrebbe la fine e che in ogni caso continuerebbe a spaccare i cattolici in due.

    La questione Ratzinger la conosce solo Ratzinger e non saranno le migliaia di indagini e congetture a far chiarezza sulla medesima. Anzi.

    Sono fermamente convinto che quando sarà la mia ora, sarò interrogato su ben altre questioni che il piano B (mi par di trasecolare! Il piano B quale metro di giudizio divino?)

    Un cordiale saluto.

    鍔 tsuba

    • Andrea Cionci ha detto:

      Sa, l’italiano è una lingua chiara e Lei ha scritto chiaramente. Ai lettori giudicare. Quanto a dividere gli schieramenti aprendo un dibattito, sarebbe già un bel progresso invece di continuare con questo magma nebuloso e indistinto dove si perdono molte anime. In molti invocano l’unità quando invece bisogna proprio separare il grano dal loglio. Ai tempi di Ario, l’Enzo Bianchi del III secolo, ci fu uno scontro tra due fazioni, non certo l’appello all’unità da parte di S. Atanasio. Quindi la questione giuridica è estremamente utile e il diritto canonico non è qualcosa di accessorio, anche il papa vi è sottoposto, a meno che non lo abbia precedentemente cambiato rispettando i dogmi.

  • Pompeo ha detto:

    Carissimi, desidero fare l’ultimo e decisivo intervento sull’argomento, in seguito mi taccio. Come ho detto in precedenza, sarebbero molto lunghe e articolate, e ne sono sicuro, non ascoltate, le argomentazioni che si potrebbero fare. Ma per chi desidera può andare a rispolverare lo studio dogmatico di Michele Schmaus sulla “CHIESA”, e in particolare il paragrafo 176 da pag. 610 fino a pag. 629 che riguarda : “Potere di ordine e potere di giurisdizione” e senz’altro avrete le idee più chiare. Ora voglio riportare un dogma della Chiesa proclamato dal Concilio Vaticano I, ma prima voglio fare una breve riflessione: Papa Benedetto XVI ha rinunciato ad essere il Vescovo di Roma, perchè prima lo era (credo che sia palese ed assodato o avete dubbi su questa realtà e verità?). I cardinali in conclave hanno scelto un nuovo Vescovo di Roma, che si è appellato: Papa Francesco, Vescovo di Roma (lo ha detto lui stesso dalla loggia di San Pietro; ve lo ricordate?). Ebbene la dogmatica insegna che il primato di successore di Pietro è del Vescovo di Roma. E allora riportiamo ciò che afferma il dogma proclamato dal Concilio Vaticano I sull’esempio dei Concili ecumenici di Lione e di Firenze; il Concilio stabilisce: “Chi dunque afferma… che il vescovo di Roma non è il successore di Pietro in questo primato, sia scomunicato” (Denz. 1825). Quindi è proposizione di fede che il vescovo di Roma, quale successore dell’apostolo Pietro, è titolare di fatto del primato. Benedetto XVI è semplicemente, oggi, il “Vescovo emerito” di Roma; è stata una sua libera, ponderata scelta, fatta non a cuor leggero, ma dopo molta preghiera e travaglio interiore, e dopo una pace interiore. Sempre lo Schmaus afferma che “riguardo al potere di ordine” del papato solo il titolare può rinunziare con effetto giuridico; cosa che ha fatto Benedetto XVI e di conseguenza non ha più potere papale, gli sono rimaste, come lui stesso ha detto, “la croce” e “la preghiera”. Lasciamolo in pace e facciamo i “buoni” cattolici, se ci riusciamo, senza presunzioni e senza pregiudizi. Ora sta a voi se rimanere nella Chiesa e separarvi da Essa. La scomunica ha questo effetto.

    • Pompeo ha detto:

      Suscate: “o separarvi da Essa”. Un errore di battitura.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Ma scusi, ha letto l’articolo? Benedetto non ha rinunciato al munus e non ha nemmeno ratificato una rinuncia al ministerium, quindi di cosa stiamo parlando? Il titolo di papa emerito non esiste, o se esiste coincide col papa effettivo sebbene privo dell’esercizio pratico, cosa alla quale nella storia si è visto che si poteva rinunciare soprattutto a causa di antipapi.

      • Pompeo ha detto:

        Carissimo Andrea, chi mai ha detto che Benedetto abbia rinunciato al “munus”, che in italiano e in dogmatica sarebbe il “potere i ordine”. Benedetto XVI è Vescovo e lo è in eterno, ma ha rinunciato al “ministerium”, ossia al “potere di giurisdizione”, e lo ha fatto pubblicamente davanti ai Cardinali e al mondo intero. Più ratifica di questa? Ho invitato a “studiare” l’argomento, riportando riferimenti autorevoli, che per l’occasione ho rispolverato. Sappia che il diritto canonico è parte integrante della dogmatica, perché quanto scritto in esso combacia con la stessa e ambedue non possono contraddirsi. Visto che non vuole aprire il libro dello Schmaus e, almeno, leggere, allora, in breve e in sintesi, riporto l’essenziale di pag 616, in cui si afferma che “i due poteri non si possono completamente separare tra loro” [cioè potere di ordine potere di giurisdizione, munus e ministerium]. “Il potere di ordine è ordinato al campo sacramentale e può essere esercitato in tutta la Chiesa [sia da un Vescovo, sia da un sacerdote, quest’ultimo deve avere però sempre il permesso del Vescovo del luogo dove vuole esercitare]; il potere di giurisdizione alla disciplina della vita esterna: il primo, come si diceva nel medioevo, al corpo eucaristico di Cristo, il secondo al suo corpo mistico. Inoltre il “potere di ordine” è inammissibile, il potere di giurisdizione è ammissibile, e si perde con la rimozione dall’ufficio ”. “L’impiego (assegnazione dell’ufficio) autorizza ad esercitare lecitamente i poteri di ordine. Esso si riferisce alla funzione disciplinare nei riguardi del potere di ordine e può essere dato e tolto (ad eccezione del potere papale, il cui titolare però può rinunziare con effetto giuridico” [più chiaro di così!!!!]. quindi Benedetto XVI con la rinuncia al “ministerium” o potere di giurisdizione sulla Chiesa di Roma e di conseguenza quella Universale, non può più esercitare il potere papale o funzione papale (scelga lei la dicitura che più le aggrada), perché non è più Vescovo di Roma, ma solo “emerito”, come tanti altri vescovi “emeriti” che possono risiedere nella Diocesi in cui hanno esercitato, ma che non hanno nessun potere di giurisdizione sulla stessa, perché è stato insediato un altro Vescovo con pieni poteri giurisdizionali. Che poi si è voluto chiamare “papa emerito, nulla muta nella sostanza. E intanto ricordo e riporto quanto scritto nell’intervento precedente, ciò che dichiara il dogma proclamato dal Concilio Vaticano I sull’esempio dei Concili ecumenici di Lione e di Firenze; il Concilio stabilisce: “Chi dunque afferma… che il vescovo di Roma non è il successore di Pietro in questo primato, sia scomunicato” (Denz. 1825). Spero che chiaro quanto scritto, altrimenti, non si offenda, studi o ristudi la dogmatica e il diritto canonico di persona, così le notizie e le idee saranno più convincenti e precise. Come vede mi sono impegnato un po’ di più e la saluto fraternamente. Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat: la Santa Chiesa è saldamente protetta, custodita e ancorata nelle Sue mani, nonostante il Nemico infernale voglia dividere e annientare le “sue pecore”.

  • unaopinione ha detto:

    Quando leggo un articolo come questo (ottimo davvero ma lungo per cui é possibile che ho perduto alcuni messaggi che l´autore vuole trasmettere), tendo sempre a non fermarmi al testo e cerco di vedere oltre. Oltre a cosa?
    Beh, in questo articolo viene ipotizzato (da parte dell´avvocato Estefania Acosta) un piano da parte di Papa Benedetto e una sua esecuzione (tutt´ora in corso). Sottoscrivo pienamente.
    (ora tutto quel che segue va preso come una ardita ipotesi)
    Ora la mia domanda é: é tutta farina del sacco del Papa? Io credo di no. Adottare questa strategia quasi da soli, facendosi guidare, in una situazione complicata come quella in cui si é dovuto muovere e si sta muovendo Papa Benedetto, da circostanze solamente terrene con tutti i suoi incerti sviluppi, sarebbe stato altamente rischioso (anzi suicida direi, tenendo conto che il Papa é tuttora sempre “raggiunibile” e puó essere, diciamo “reso innocuo”) e soprattutto non avrebbe garantito il risultato (sul risultato piú sotto).
    Per cui la mia ipotesi per quanto difficile da seguire e da credere (che mi pare che giunga alla stessa conclusione per via “fantasiosa” e diversa) l´ho esposta in questo mio post pubblicato il 2.3.21 ore 15,25 in https://www.marcotosatti.com/2021/03/01/mons-ics-bxvi-nellintervista-dice-un-papa-solo-ma-non-dice-chi-e/ . dove aggiungo una componente “divina” al tutto (correre dietro a Dio) e senza la quale (il “correre dietro al vento” di E. Nippo) il “piano” di Papa Benedetto (a mio avviso) non puó riuscire affatto (grazie a R.M.Bonacci per aver ricordato le parole di Papa Benedetto – e forse é un caso che Dio abbia scelto come Papa proprio una Persona che conosce il latino meglio dei suoi avversari ?).
    A mio avviso Dio sta “concedendo” a Satana che (ma anche agendo Lui stesso affinché) il tutto avvenga come sta avvenendo nell´intento (qui il risultato) di “scremare” i suoi e lasciare tutti gli altri in mano di Satana. Per questo penso che Dio stia guidando il conscio Papa Benedetto (che sta navigando in acque incerte, ma ben visibile sul ponte della Barca per chi lo cerca con lo sguardo, lasciando il timone della Chiesa a Dio). Per cui parlerei, nel caso di Papa Benedetto, di “diverse fasi” di un unico piano di Dio.
    Un piano B come descritto dall´autore? Anche per far vedere a tutti che papa Francesco e fratellanza hanno le mani in pasta? “Basta che…”? Non mi pare realizzabile. Il motivo: grazie ai grandi media (Stampa – senza i quali questa percezione non sarebbe mai venuta in essere – a chi appartengono?) la maggioranza della gente crede che l´elezione di papa Francesco sia valida e Francesco sia il vero papa e che Papa Benedetto sia una figura ornamentale. Ora, che probabilitá ha un sinodo (o quel che é) di affermarsi nella coscienza delle persone come legittimo se i media con gran fanfara lo bollerebbero subito come un falso, come una riunione dei nemici del vero papa, della chiesa soprattutto? Per me: zero. La condizione perché un sinodo (o quel che é) sia percepito come legittimo dalla gente é che i media, cosí come sono, spariscano o cambino impostazione (ossia inizino a cercare prima e a dire la veritá dopo).Senza questa condizione (che proprio non vedo al momento) un piano B (=Basta che …) di questo genere non ha nessuna speranza di successo (c´é un´altra soluzione ma sorvolo).
    Certo, un Papa vero lo si dovrá eleggere quando Papa Benedetto dipartirá da questa terra (e dopo di Lui la vacanza della Sede sará un poco piú lunga?), mentre il papa che vediamo tutti i giorni in televisione, secondo me rimarrá tale (ma anche eleggendone mediaticamente un altro se il suo ruolo diventerá vacante) fino a quando non avrá portato a compimento il progetto sulla terra che sfida Dio e per il quale sta ora lá e fin´entro i limiti e i tempi concessi da Dio. Per cui non credo che Dio (se si accetta l´ipotesi che Dio stia in questo momento al timone della Chiesa) abbia intenzione di far convocare un sinodo (o quel che é) solo per far dichiarare Papa Benedetto come il Papa e papa Francesco un antipapa (e questo perché Dio sta facendo in modo che non ci siano le condizioni es.: Stampa quasi totalmente in mano dell´Avversario – cosí io interpreto la cosa). Quando questo succederá, sará per gli sviluppi naturali (o divini?) della situazione (Papa Benedetto sta per il momento lá tranquillo e Dio opera) e non forzando i tempi (credo che se l´autore intendeva un sinodo – o quel che é – non a tempo breve ma anche fra due, tre, cinque o dieci anni o piú, allora forse stiamo affermando la stessa cosa, sempre se la Stampa non si comporta come sta facendo ora o non esista proprio piú).
    E dunque? E dunque, a mio avviso, si potrebbe dire che noi persone umane stiamo riuscendo a vedere la situazione attuale e futura prossima (approssimativamente) un pó come attraverso una immagine presa da una telecamera che inquadra (solo) una immensa scacchiera grande quanto il mondo (immagine giá evocata da altri) dove si sta giocando una partita di scacchi: da una parte sono schierati, quasi numerosi come i granelli di sabbia in una spiaggia ma di colore nero, i banchieri, grandi imprenditori, moltissimi e soprattutto importanti politici, sacerdoti, funzionari dello Stato, giornalisti, persone dello spettacolo, dell´industria, ecc. (e tutti coloro che li seguono – pari certamente alla grande maggioranza dell´umanitá) e dalla parte opposta, numerosi come le pietre che si trovano normalmente su una spiaggia ma di colore bianco, tutta la restante umanitá: pochi (p.) politici, p. sacerdoti, p. funzionari dello Stato, p. giornalisti, p. persone dello spettacolo, dell´industria, ecc. (e tutti coloro che li seguono – pari certamente alla restante umanitá). Ogni persona non puó uscire dalla scacchiera ed é obbligata a giocare come un Nero o come un Bianco e nel corso del gioco, a certe condizioni, ha la possibilitá di cambiare colore (e non ha possibilitá di non giocare e quindi di non decidere).
    Orbene, secondo questa imagine che inquadra tutta la materialitá del mondo e sempre secondo il metro di giudizio umano, la vittoria dovrebbe andare a chi ha maggiori pezzi sulla scaccheria. Ed é quello di cui i MMS cercano di convincerci quotidianamente.
    Ma se si fosse in grado di vedere anche quello che la telecamera non inquadra, uno si accorgerebbe che in realtá, fondamentalmente, i Neri vengono mossi da Satana ed i Bianchi da Dio, secondo regole parzialmente/appena conosciute/immaginate (da pochissimi) o per niente conosciute da tutti gli altri Pezzi, bianchi o neri, che pensano di muoversi, autonomamente e senza nessuna influenza esterna, sulla scacchiera
    E qui una domanda che apparentemente non sembra importante e a cui io mi sono giá dato una risposta: secondo voi, a chi andrá la vittoria finale, tenendo conto (almeno cosí mi pare) che la Regina bianca schierata sulla scacchiera é la Madre di Dio?

    • unaopinione ha detto:

      Correzione: “MMS” é sbagliato. Intendevo “MSM o Stampa”.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Una riflessione interessante, ma consideriamo alcune cose. 1) La situazione è fluida e, a un emergere continuo di indizi che fanno pensare sempre più al piano B di Ratzinger, ne emergono altrettanti che mandano sempre più in ribasso le quotazioni di Bergoglio. La verità marcia implacabile. 2) Quando i media capiranno che la barca di Bergoglio sta affondando, potrebbero saltare presto dall’altra parte e far divampare la questione. In questo senso tutti i blogger cattolici che continuano a eludere la magna quaestio + i sedevacantisti che chiudono ad ogni prospettiva risolutiva, costituiscono degli ostacoli. 3) I piani di Dio sono insondabili, ma questo non esime gli “assetati di giustizia” dal fare il loro lavoro. Non c’è molto da fare: insistere come martelli sulla verifica delle carte dicendo che non è chiaro chi sia il papa. La realtà farà il resto…

      • unaopinione ha detto:

        Fondamentalmente sono d´accordo con le tre le affermazioni … solo che … le prime due presuppongono, a mio modo di vedere, un mondo stabile, senza sconvolgimenti. In queste condizioni se la barca di papa Francesco stesse affondando, la Stampa, anche per per non perdere credibilitá, salterebbe dall´altra parte….
        Ma sará cosí? Io credo di no. Perché? Perche io credo che i tempi che verrano saranno sempre peggiori: con guerre, fame, carestie, rivolte, rivoluzioni, catastrofi naturali, ecc. Questo anche perché mi ha particolarmente colpito una recente frase scritta da Mons. Vigano` secondo la quale ci troveremmo “alla fine dei Tempi …” (e Lui ne sa un poco di piú di tutti noi, o no?). Purtroppo sono del Suo parere (e spero che con per „fine dei Tempi“ qualcuno non capisca che si tratti di fare delle passeggiate sui prati). Chi pensa a quello che fa Papa Benedetto (che neanche si vedrá piú) se i giornali parlano del terremoto, dell´eruzione del vulcano, dei morti per la nuova pandemia, della guerra, di disordini interni, ecc …e noi ne siamo veramente colpiti? (e non come il pic-nic del Covid-19 in cui viene servita per merenda quasi esclusivamente la paura?) Cioé la gente stavolta muore per cause oggettive (dove la paura é veramente giustificata)?
        Sono inoltre del parere che molti di questi problemi verranno volutamente provocati appunto per creare caos e poi invocare un nuovo assetto mondiale (“L´assetto mondiale attuale non ha impedito che queste cose accadessero … quindi si é dimostrato inadatto a raccogliere questa e le nuove sfide che ci aspettano in futuro… tutti devono sostenere un nuovo assetto … é una opzione etica … bla bla bla …. ” riporteranno i MSM). E io mi domando: quale persona potrebbe essere piú adatta a dire questo se non proprio papa Francesco?
        Sulla terza affermazione: sono anche totalmente d´accordo … se peró Lei, mentre succede tutto quello che ho ipotizzato sopra, stará ancora nelle condizioni di “insistere come un martello per verificare …” … beh, penso che Lei sará una persona molto, ma molto fortunata … ; se peró Lei sará uscito vivo dalla tempesta, allora ….

  • Enrico Nippo ha detto:

    Dopo 107 commenti non sembra che l’affare Ratzinger sia stato minimamente chiarito. Anzi.

    Trovo stucchevole questo affannarsi a correre dietro al vento.

    • unaopinione ha detto:

      Correre dietro al vento? Correre dietro a Dio, forse.

      • Andrea Cionci ha detto:

        Egr. Sig. Nippo, lei deve essere consapevole che si prende una bella responsabilità con questo atteggiamento disfattista e parzialmente derisorio. Niente niente è vero il piano B, Lei cosa racconterà quel giorno, speriamo lontano, quando le chiederanno conto? Quello che è uscito è che la questione delle dimissioni invalide, già individuato da vari anni, può essere stata addirittura fatta apposta. E quindi questo dovrebbe incoraggiare vieppiù a una verifica canonistica pubblica. Non è che si deve andare in cerca dell’araba fenice. Sicuramente quelli che hanno il Suo atteggiamento però non aiutano nella ricerca della verità, qualunque essa sia.

    • Guglielmo da Baskerville ha detto:

      E’ lecito dissentire su quanto scrive Cionci, ma farlo in modo generico non e’ costruttivo, dove per costruttivo intendo l’atteggiamento di chi cerca la verità. Prendiamo la questione dell’abito bianco. Si puo’ asserire che che e’ plausibile che quel giorno, nella concitazione degli eventi, fosse davvero l’unico disponibile e che quindi la questione dell’abito non dimostra affatto che BXVI sia ancora papa.
      Benissimo, ma allora occorrerebbe spiegare perché dopo tanti anni ancora non se ne siano trovati di altro colore… impensabile che la sartoria non abbia potuto provvedere.
      E cosi’, via va, punto dopo punto, la inviterei ad argomentare in modo concreto.

  • Pompeo ha detto:

    Riguardo al gesto io sapevo che derivava dal “vi amo” del linguaggio dei segni.
    Mignolo= I; Indice= LOVE; pollice aperto= YOU
    Basta informarsi e studiarlo, farebbe bene e sarebbe un gesto di amore per chi è meno fortunato di noi.
    A un’udienza con un gruppo di sordi americani (Deaf Catholic Youth Initiative of the Americas) anche il papa ha fatto il gesto con le tre dita per salutarli nella loro lingua, quindi una cortesia nei loro confronti. C’è però chi ha erroneamente interpretato ILY come “gesto delle corna”, a conferma che pochi riconoscono il gesto (non solo indice e mignolo ma anche pollice esteso) nel suo significato e uso originale nella lingua dei segni americana: a quanto pare nei siti di cattolici reazionari l’interpretazione della foto è stata completamente distorta e circolano addirittura accuse al papa di gesti satanici e di legami con l’occulto! E di foto ce ne sono altre, come quella riportata in spirituallytismart.com.
    Circa poi al dibattito in corso, è interessante uno studio di Stefano Violi (professore incaricato di Diritto canonico nella Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna), molto utile e che si può trovare anche in internet: http://www.statochiese.it>Officium e munus tra ordinamento canonico e comunione ecclesiale. Ci sono tanti rimandi ad altri illustri giuristi in utroque dei diritti. Ho cercato di fare un piccolo studio di approfondimento, potrebbe essere utile anche per voi, perché parla anche delle dimissioni di Benedetto XVI. Buona lettura, perché è lunga e interessante. Il file lo volevo inserire direttamente nel commento, ma non me lo fa incollare, avreste fatto una fatica in meno. Da aggiungere che in altre occasioni riguardante lo stesso argomento, è stato riportato anche il contributo di Mons. Sciacca, che non è l’ultimo arrivato. Per poter infine rispondere e controbattere punto per punto, sarebbe in questa sede poco appropriato per la lunghezza e lo spazio che occuperebbe e credo non sia il caso.

    • Astrolabio ha detto:

      Sul web ci sono pure foto del giovane ratzinger che in talare fa il saluto romano. Hanno tolto un braccio al momento della consacrazione! E’ fake. Esiste la foto INTERA.

    • unaopinione ha detto:

      Avrei voluto rispondere parlando (per quell poco che ho letto) di Helen Keller (ideatrice della lingua americana per sordi) e Helena Petrovna Blavatsky (il lettore dira: “Cosa c´entra?”). Ma forse in altro post.
      Ma certamente: tutto il mondo ormai sa che papa Francesco ha un cuore cosí grande per chi é meno furtunato di noi (la sua attuale iniziativa con il Council for Inclusive Capitalism” lo testimonia abbondantemente).
      E secondo Lei in cosa é meno fortunata di noi questa persona? (Ora si chiama “saluto rock”: https://www.avvenire.it/papa/pagine/e-francesco-usa-il-saluto-rock – da notare come i soli che ridono sono papa Francesco che sembra quasi star dando una “benedizione” piú che salutare con un “I love you”, il destinatario delle corna che sembra quasi voler schivare la “benedizione” , e i prelati in sottofondo.. Tutti gli altri, pur vedendo, non ridono. Cosa vorrá mai dire?)
      Ma io vorrei rimanere nelle Filippine. Papa Francesco ha fatto il gesto in una udienza a persone filippine udenti e non a “non udenti” (e sicuramente lá sul palco c´era da qualche parte un traduttore della lingua per non vedenti). E le mie domande a proposito sono p.e.: papa Francesco in quell´occasione possedeva la parola? (eppure la sua lingua madre é lo spagnolo). La poteva usare? Ha salutato prima in spagnolo e poi con le corna perché erano tutte persone meno fortunate di noi? Cosí forse la pensava anche il cardinale Tagle che sembra aver suggerito il gesto a papa Francesco? Non trovo spiegazione.
      A me peró queste due foto (ma forse se ne possono trovare altre) danno l´impressione che ci si trovi di fronte ad una persona che ad ogni occasione plausibile che si presenta “ami” tirare fuori questo gesto (e quando lo fa é felice) e non principalmente perché ami gli altri. Ma forse come al solito mi sbaglio.
      Nota: Lei mi ricorda nello stile di scrivere Sircliges. Gli é forse parente?

  • Astrolabio ha detto:

    Ho guardato in internet. La canonizzazione cosiddetta dei “4 papi” sembra che Benedetto e Francesco abbiano concelebrato. Quindi ritiro quanto detto in altro post. A meno che non sia stata una strategia pure li. E Benedetto non abbia usato l una cum? Che ne pensate? 🙈

    https://youtu.be/xnnbN3ff2Xc

  • Astrolabio ha detto:

    Se si cerca la verità. Dott. Conci…hanno concelebrato? Che ne pensa?

    https://youtu.be/xnnbN3ff2Xc

    • Andrea Cionci ha detto:

      Non mi sembra particolarmente dirimente. Bergoglio è sicuramente un cardinale, anche se si nutre qualche dubbio sul fatto che sia papa. Può celebrare messa, quindi. Se è vero il piano B, Ratzinger starà al gioco finché non si indagherà la legittimità delle sue dimissioni. Lo chiamerà Santo Padre e farà alcune concessioni a livello pubblico nel riconoscere la sua autorità. Ma appunto, che BXVI si sia sbagliato o che l’abbia fatto apposta non ha alcuna influenza sul fatto che le sue dimissioni siano valide o meno. Ciò che io ho individuato dovrebbe servire più che altro a dirimere la quaestio magna: le dimissioni. Bisogna concentrare i dibattito lì.

      • Astrolabio ha detto:

        Ho capito. Uno potrebbe essere papa a sua insaputa. E senza ironia e’ possibile. Pero’ potrebbe esserlo pure Bergoglio.
        Bergoglio che sembra cedere sui gay, sul divorzio…dove non ce ne sarebbe più bisogno. La chiesa ha “ucciso”. Nel 1998 Alfedo Ormanno si diede fuoco in piazza san Pietro. A certi gay venne ritirata la patente di guida. Ruini disse a un teologo conservatore che aveva sentimenti omocasti confessati a un giornale: era meglio tacere. Non venne spretato. I preservativi..ancora stiamo aspettando il beneplacito. Nel 1994 vaticano e islam si schierarono contro l educazione demografica in Africa. Ora arrivano gli embrioni troppo cresciuti e alcuni non li vogliono. Ratzinger ha detto che e’ un inizio di moralità usarlo nei rapporti mercenari gay. E per le malattie in Africa? Non pervenUTI. (pure Bergoglio)
        E Welby? Quel delinquente …i funerali alle volte sono PER I PARENTI. La madre era cattolica. Welby era torturato da accanimento terapeutico. Senza il respiratore moriva. Chiedeva di essere staccato, non ucciso. Certo la morte veniva e chiedeva cure palliative: cioe’ morfina o sedativi come fanno con tutti. A proposito di mafia di san Gallo mai sentito parlare del partito del “sale della terra” del cardinale Ruini.?Ora il termine mafia ha impressionato. Quando i soldi passavano dallo Ior meno, o forse non si sapeva.
        Ecco ….Benedetto avrebbe voluto essere chiamato padre Benedetto ma non ne aveva la forza. Ma un morente in una macchina la ha? Un marito abbandonato la ha? Wojtila l aveva?
        Bergoglio e’ mezzo pazzo, ma Benedetto ha pure problemi di personalita’. Chi doveva rimuovere Maciel? Il santo uffizio.
        Puo’ essere papa certo, ma e’ un uomo come tutti gli altri: sbaglia. E li ha fatto un “capolavoro”. Il papato relativo.
        Dio trae il bene dal male quindi può benissimo essere papa, magari a sua insaputa🤣 Ma non mi pare questo eroe spaccamontagne. Kung non ha mai cambiato bandiera. E non ha fatto carriera. Ora lei mi dira’ che Ratzinger non e’ sempre stato portato, in buona fede, dal vento. Vesti la divisa di Hitler ed ad Auschwitz attribuì a Dio l olocausto. Era troppo giovane..eppure più giovani morirono. Bonohffer resta discutibile per me come omicida, non perché luterano. La sua frase su Maimetto causò l assassinio di don Santoro, l Angelus seguente si rimangio’ tutto. Si levo’ eccome le babbucce nella moschea. Invece , anche se nessuno lo dice, la guerra santa non c e stata perché gli americani non son sbarcati a Dabiq e la profezia millenaristica del califfo e’ finita. Il papa e’ andato a Mosul! Senza armi.

  • unaopinione ha detto:

    @POMPEO
    Vorrei intervenire sulla questione da un altro punto di vista.
    Di Papa ce ne puó essere solo uno (tutti d´accordo?).
    In questo momento ce ne sono due (che portano due diversi titoli – tutti d´accordo?).
    Uno, come Vicario di Cristo, é di troppo (tutti d´accordo?).
    E quindi: qualcuno qui crede seriamente che una persona che dice cose come queste:
    da PAPA FRANCESCO – MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE Il mistero non cerca pubblicità – Venerdì, 20 dicembre 2013 (da: L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 293, Sab. 21/12/2013)
    “ ….. Il Papa ha poi dato voce «al silenzio della Madonna ai piedi della croce», a ciò che passava per la sua mente come — ha ricordato — aveva fatto anche Giovanni Paolo II.
    In realtà, ha precisato, il Vangelo non riporta alcuna parola della Madonna: Maria «era silenziosa, ma dentro il suo cuore quante cose diceva al Signore» in quel momento cruciale della storia. Probabilmente Maria avrà ripensato alle parole dell’angelo che «abbiamo letto» nel Vangelo riguardo a suo Figlio: «Quel giorno m’hai detto che sarà grande! Tu mi ha detto che gli darai il trono di Davide suo padre e che regnerà per sempre! Ma adesso lo vedo lì», sulla croce . ….”
    Secondo questa ricostruzione, naturalmente la Madonna, che era anche madre terrena di Gesú, diversamente da tutte le madri del mondo non pensa con strazio alla indicibile sofferenza che il Figlio sta soffrendo sulla Croce (allo stesso modo della vera madre del figlio conteso davanti a Salomone, che pur di non vederselo squarciare a metá lo ha ceduto alla ladra del suo bambin; forse una madre normale sarebbe stata giá contenta se il figlio fosse sceso vivo dalla croce … e al diavolo tutti i regni della terra?). No, lui pensa che Lei pensa a Lui come mancato re di tutto il mondo. Quanto doveva essere dunque forte la delusione provocata da questa (presunta) macata promessa tanto da smorzare il dolore che provava Maria per il Figlio che stava morendo in agonia sulla Croce?
    e fa gesti come questi:
    https://spirituallysmart.com/handsigns.html
    (guardate quanta maestria nel fare il gesto e quanta felicitá sprigiona).
    sia veramente il Papa?
    Perché se una persona pensasse cosí basandosi su affermazioni del tipo: “” Papa Benedetto … “ …poteva nell’esprimersi non dire affato “Santo Padre” o “papa Francesco”, ma dire altre espressioni o fare altri riferimenti; se non l’ha fatto, vuol dire che riconosce papa Francesco come il legittimo papa regnante, e a lui porta riverenza e obbedienza, come tutti i vescovi cattolici”, allora potrebbe pur essere che dica allo stesso tempo che il Vicario di Cristo sulla terra si sottometterebbe ad uno (non si sa il perché, peró lui lo sa) che pare essere molto affascinato dalla simbologia satanica (il gesto é stato fotografato almeno in un´altra occasione) e ha pronunciato una frase (ma se si cerca se ne trovano altre in altro modo strane) che mette in cattiva luce la Madonna.
    Si rende conto questa ipotetica persona della blasefemia (o che é) che potrebbe essere nascosta nelle sue affermazioni se in realtá si dimostrasse o quanto meno si dimostrasse una maggiore probabilitá che papa Francesco non scherzava affatto nel fare quel gesto e a dire quella frase?
    Forse se ne potrá fare una ragione?

  • : ha detto:

    Mah!… Io non so se la ricostruzione di Cionci possa portare a svelare “il segreto” sulle dimissioni – o meglio rinuncia – di Benedetto XVI al “ministerium”. A me pare fatta in modo rigoroso, sostenuto in ogni determinazione da riferimenti consultabili e legati da un filo logico che non li ponga tra loro in contraddizione. Ciò non vuol dire che non ci siano delle lacune o dei fraintendimenti, od errori veri e proprî; e mi aspettavo che alcune voci critiche (voglio dire: “positivamente” critiche, cioè costruttive, anche se complessivamente in disaccordo con la sostanza dell’analisi di Cionci) ne rivelassero l’esistenza confutando i punti deboli e con debite argomentazioni emendare ciò che di errato o carente si colga nel lavoro di Cionci.

    Critiche ce ne sono state in realtà: ma fini a loro stesse: critiche tanto per dire che non si è d’accordo sullo studio di Cionci. Non una è entrata nel merito di alcuna affermazione dell’autore, nessuna ha analizzato e contestato i molti riferimenti “linkabili”. Sono state portate presunte “dimostrazioni” che, anziché contestare ciò che è sviluppato nello studio, sono del tutto ad esso estranee, e di una banalità davvero sconcertante, come quella che Benedetto XVI si rivolge a Bergoglio chiamandolo “Santo Padre”; per non parlare di chi addirittura – e questo mi pare una mancanza di rispetto nei confronti di Benedetto XVI – suggerisce di chiedere al Segretario o alle suore di Benedetto XVI, la formula che il Papa usa nell’ “una cum” della Messa. No, dico: dal momento che di Uomo perfetto ce n’è stato uno solo e non ce ne saranno più finché il l’ombra del Primo peccato continuerà ad opacizzare i compartimenti degli esseri umani, qualunque risposta essi diano, vera o non vera, quale dimostrazione in contrario o a favore può essere essa considerata? A Parte che BenedettoXVI, essendo ancora Papa avendo solo rinunciato al “ministerium” e non al “munum”, userà molto probabilmente la stessa formula che usava quando esercitava anche il “ministerium”; ma questo, per quello che si sta dicendo, non è fondamentale. Da notare peraltro che questa “prova”, qualora la si volesse prendere in considerazione, sarebbe a carico del contestatore e non del contestato.

    Mi auguro veramente, per poter capire meglio questo problema importantissimo, che chi ne è all’altezza – e quindi non io – possa portare altri elementi a favore o meno della “ricostruzione” di Cionci. Elementi che siano ben dimostrati e se in contrasto con le affermazioni inserite nello studio, siano ad esse attinenti ed argomentati. Perché purtroppo qui c’è l’abitudine di dire soltanto: “non è così”, o dare pseudo-giustificazioni fuori contesto.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Con tutto il rispetto, né la ricostruzione di Cionci né quelle di qualsiasi altro, condurranno a scoprire alcun “segreto”.

      • : ha detto:

        Lo penso anch’io, ma mi riferisco al rispetto che si dovrebbe a chi ha compiuto un lavoro molto puntiglioso, che gli è costato certamente tempo e fatica (almeno mentale); e se – purtroppo per lui – ha fallito nel suo lavoro, glielo si dimostri non con frasette che suonano anatemi o con sarcasmi («fatevi una ragione»! – a chi e perché poi lo dice questo campione, non si sa) o con obiezioni fuori luogo, bensì estrapolando quelle parti che all’obiettore risultino errate e confutarle con argomenti dimostrabili e non con indimostrabili punti di vista. Il 2 + 2 fa 5 appartiene alla teologia dei novatori.

        Sottolineo che anche quello dell’autore risulta alla fine un “punto di vista”, ma che consegue alla sua “ricostruzione”. Si smantelli questa – ripeto, confutandone gli argomenti – e il suo punto di vista risulterà errato.

        • Andrea Cionci ha detto:

          Ringrazio il sig. : per il commento equilibrato. Da parte mia ben vengano ricostruzioni alternative, purché appunto, queste siano in grado di rispondere a ognuno dei dati di fatto che sono stati elencati. A me interessa la verità, quindi se qualcuno mi aiuta a metterla a fuoco ancor meglio, è il benvenuto.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Ogni tanto si legge qualche considerazione sensata. Stia tranquillo, Enrico: sono sicuro che se ne parlerà lo stesso per anni e… forse per secoli… Diverrà leggenda, ma molti continueranno a considerarlo un evento reale, un po’ come avviene per la leggenda della papessa Giovanna. Intanto, ci saranno nuovi papi e nuove guide e la Chiesa navigherà lo stesso nel mare infido e tempestoso di questo mondo, sospinta dal vento gagliardo dello Spirito del Signore risorto, verso l’escaton

      • A Nippo ha detto:

        Ho sofferto PER ANNI le voci sul segreto di Fatima. Il cristianesimo e’ ESSOTERISMO non esoterismo. Ora abbiamo pure questo mistero.
        Non dico che il cristianesimo abbia la verita’ per cosi dire OGGETTIVA pur nell immanenza o che la si possa spiegare logicamente. Ad esempio la faccenda del regno “gia’ e non ancora” farebbe sorridere ogni logico. Eppure e’ così. Racchiude il mistero post Cristo.
        Non conosco l epica dei 3 papi, ma forse la differenza era che pur magari iniquamente erano CHIARI. Qui in partenza c epapa emerito quando un tradizionalista come Ratzinger se non poteva normare questa figura poteva rifarsi alla tradizione. All epoca di Bonifacio, mi pare, dava fastidio solo se Celestino parlava. Le dimissioni di Celestino furono NETTE. E il parlare dopo, furono la sua “rovina” umana. Dante mise Celestino tra gli ignavi. Ma il povero ex eremita scelse. Non rimase, ne caldo ne freddo (apocalisse).

    • Astrolabio ha detto:

      Io li ho venduti, in foto pregare assieme. Ma hanno mai concelebrato messa? Ratzinger lo so e’ pure visto in piazza san Pietro, mi pare. Ma in effetti….

  • Pompeo ha detto:

    Caro Andrea Cionci, nella mia ignoranza, posso affermare che nessun sinodo di vescovi possa eleggere un papa, ma solo un conclave di cardinali. Inoltre in altra occasione ho dichiarato che la veste bianca che porta l’ex papa Benedetto XVI non prova proprio nulla e non ha nessun valore, è solo una veste scelta per vestirsi. Poi l’ermerito non è prigioniero nel Vaticamo, poteva benissimo recarsi in altri conventi o luoghi. Aggiungo anche che poteva nell’esprimersi non dire affato “Santo Padre” o “papa Francesco”, ma dire altre espressioni o fare altri riferimenti; se non l’ha fatto vuol dire che riconosce papa Francesco come il legittimo papa regnante, e a lui porta riverenza e obbedienza, come tutti i vescovi cattolici. Nella santa Messa senz’altro recita il famoso “cum papa Francisco”, altrimenti, come ho detto in altra circostanza, sarebbe ipso facto scomunicato latae sententiae, come tutti coloro, vescovi o sacerdoti, che non lo dicesserro. Ripeto: fatevi una ragione e lasciate operare il Signore, e non sostituitevi a Lui. Non create confusione e divisioni a proposito, perché dovremo rendere conto al Signore, ora e in seguito. Pace Bene ancora una volta. Spero che la Pace di Cristo regni nei vostri cuori tormentati e “annebbiati”.

  • MARIO ha detto:

    Dott. Tosatti,
    ho tentato di rappresentare con la facezia delle favole, perché altrimenti inascoltata, una questione assolutamente dirimente, pur nella sua semplicità (al limite della banalità), per poter valutare chi sia il vero Papa.
    Vorrei chiederle, per cortesia, perché lei per contro non abbia minimamente apprezzato questo mio sforzo ciclopico e abbia cestinato per ben due volte il mio commento.
    Comunque riprovo per la terza volta, confidando nella sua misericordia.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Caro Mario, ormai dovrebbe essere chiaro che cerco di limitare le personalizzazioni, specialmente quelle che possono urtare le sensibilità. Non ci riesco sempre, c’è sempre qualche cosa che mi scappa, mi distraggo, ma ci provo. Ecco.

      • MARIO ha detto:

        Dott. Tosatti,
        allora invece di ricorrere alla facezia delle favole, mi servirò del linguaggio comune. E riprovo…

        @ ANDREA CIONCI.
        Io le consiglierei un metodo molto semplice per poter valutare chi sia il vero Papa regnante.
        Si rivolga direttamente al Segretario di Benedetto XVI, o alle suore che lo assistono, e chieda cosa dice il Papa emerito durante la Messa: “una cum Papa Francisco” o “una cum Papa Benedicto” o “una cum Papa … (seguìto da un silenzio cospiratore)”?
        Non credo che egli possa mentire anche davanti a Dio, durante la Celebrazione Eucaristica.
        Auguri…

  • PATER LUIS EDUARDO RODRÍGUEZ RODRÍGUEZ ha detto:

    https://www.youtube.com/watch?v=ZBb1SLr0jLM  

    ANCHE SE VIDEO UN PO LUNGO, VALE LA PENA. SICCOME DIBATTITO A 4, PER ALTRO SU ALTRO ARTICOLO D´ANDREA CIONCI, CHE COME SI VEDE NELLA PARTECIPAZIONE IN QUESTO DOSSIER PUBBLICATO DAL CARO MARCO, SEMPRE SUSCITA INTERESSE QUESTO IRRISOLTO DRAMMA. MAGARI ANDREA A FEBBRAIO SCORSO NON RESTANDO CONTENTO, CONTINUÓ SUA RIFLESSIONE FINO ARRIVARE DUE MESI DOPO A QUESTO ARTICOLO DI QUESTA SETTIMANA. DEI 4, FRANCESCO LAMENDOLA CHI MIGLIORE ARTICOLÓ SUO PENSIERO, E NON C’È DUBBIO, UOMO DI GRANDE FEDE. VERGOGNOSO INVECE D. CURZIO NITOGLIA, CHE RESTA FOSSILIZZATO IN SOLO CONCETTI, SPACCIANDO CREDE LUI “SALDO NELLA FEDE”, TUTTO SENZA CAPIRE ANDREA, DISPREZZANDO OGNI APPARIZIONE O PROFEZIA PERCHE PRIVATE, E NON DI FEDE. MA QUI STÁ IL MIDOLLO DEL PROBLEMA. CHI È QUEL EX LEFEBBRISTA PER PONTIFICARE SU TUTTO E SU TUTTI, E DISPREZZARE COSÍ? NON DICE SAN PAOLO “NON DISPREZZATE LE PROFEZIE”?. SE DIO CI HA MANDATO SOPRATTUTTO SUA MADRE E NOSTRA, SPECIALMENTE DAL 1830, ANCHE SEMPRE CON PROFEZIE CHE ALLUDONO LA POLITICA DEI SATANISTI, MASSONI, ECC, COME COSTUI SI PERMETTE DI DIRE CHE NON SERVONO A NULLA, MA SOLO RESTARE NEL SUO TOMISMO, IN QUESTO CASO INFANTILE, TALE E QUALE A QUELL´IMPRESENTABILI DELL “opus” ED ALTRI GRUPPETTI, OGGI LECCASCARPE DEL berORGOGLIO? 
    PROPRIO PER NON DARE RETTA A NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO A FATIMA, E NO CONVERTIRSI, PROFETIZÓ LA SECONDA GUERRA MONDIALE, E CI FU. E CHE DIRE DEL DISCORSO COMUNISTA…SI VEDA FINO CHE PUNTO QUELL´IDEOLOGIA PERVERSA OGGI CONTROLLA IL MONDO, A VOI CON DRAGHI DEI DRAGHI INFERNALE, E QUI IN VENEZUELA QUESTI BANANIERI…MA CERTO NON SONO DOGMA DI FEDE….E LE PROFEZIE DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICK?, PURE ALLA SPAZZATURA SECONDO IL TALE NITOGLIA…PERCHE NON SONO DOGMA DI FEDE….
    MA LE MANDA DIO PER AIUTARCI NELLA FEDE! DURO E STOLTO DI CUORE NITOGLIA TRAMONTATO!; NEL VIDEO VUOLE PASSARE DA GRANDE DOTTORE, MA ELEMENTARE…NEMMENO RACCONTA BENE COME FU L’ELEZIONE DI SAN PIO X…E RIPETE LA BALLA CHE FU GRAZIE ALL´INTROMIZIONE DELL´IMPERATORE FRANCESCO GIUSEPPE…CHE POVERACCIO…QUEL PRIVILEGIO DEL VETO NON SOLO LO POTEVA USARE, ANCHE SE ERA DIMENTICATO, MA NON FU LA PRIMA VOLTA CHE UN REL´UTILIZZAZI; NEL PASSATO ANCHE UN RE DI SPAGNA AVEVA TENTATO LO STESSO, E LA STORIA VERA È CHE MAI FU SCELTO UNO DESIDERATO DAI POTENTI; COME NEL CASO DI RAMPOLLA…È VERO CHE ERA CHI AVEVA FAMA DI NATURALE SUCCESSORE…QUELLO CREDEVANO DAL MACHIAVELLICO ED INFERNALE GESUITA MARTINI…COME SUCCESSORE DEL BEATO GIOVANNI PAOLO SECONDO…E FINÍ CHIEDENDO L´EUTANASIA…GIÁ SALIVA NEI VOTI GIUSEPPE SARTO, ED É VERO CHE CI FU IL VETO, MA NON FU PER QUESTO CHE ALLA FINE LO ELESSERO, MA PERCHE ANCHE S´APPREZZÓ LA SUA PROFONDA UMILTÁ, ECC. INSOMMA. TUTTO PER DIRE, CHE L’AIUTO DIVINO DELLE PROFEZIE DELLA TEDESCA ILLUSTRANO OGGI ALLA PERFEZIONE QUESTA VICENDA DEI DUE PAPI. E LA MOSSA CHE CERCA SPIEGARE QUI IL CARO ANDREA, DEL TUTTO VEROSIMILE, PERCHE APPUNTO L´UNICO VERO PAPA, BENEDETTO XVI, NESSUNO SA COME ARRIVÓ NELLA DECISIONE DI FARE TUTTO QUESTO…MA COME PAPA, SICURAMENTE ASSISTITO DAL VERO SPIRITO SANTO; L’EVIDENZA É COME SI DICE DEI GAY, CHE VIVONO DI NASCOSTO ED A CERTO PUNTO DECIDONO “USCIRE DALL’ARMADIO”, TUTTA QUESTA SCATTENATA DAL berORGOGLIO, SCIMMIA NELLE MANI DEI DELINQUENTI DI SANKT GALLEN, METTE IN EVIDENZA PER SEMPRE QUESTA FALSA CHIESA DEL DEMONIO, COSÍ PURE FATTA VEDERE DALLA MADONNA NEL TERZO SEGRETO DI FATIMA. E QUELLO CHE NON SONO RIUSCITI NESSUNO DEI 4 IN QUESTO VIDEO CHE VI RACCOMANDO, È CHE LA FINE DI TUTTO QUESTO CERTAMENTE NON È UMANA, MA COME PROFETIZZATO A SAN SEBASTIAN DE GARABANDAL, DALLA STESSA MADONNA, É CHE ARRIVERÁ LA PURIFICAZIONE MONDIALE, IL VERO RESET…E QUINDI DOPO, IL TRIONFO DEL SUO CUORE IMMACOLATO, COME VUOLE SUO TRIONFO NOSTRO IMPERATORE DEI re. PURE LO HA VISTO LA BEATA EMMERICK: “QUELLA FALSA CHIESA CREDEVA TRIONFARE….MA DIO HA ALTRI PIANI”.
    GRAZIE ANCORA CARO ANDREA, SEI POLIEDRICO, E TUO TALENTO PURE COME CANTANTE LIRICO, T´ AIUTA CAPIRE MEGLIO LO SCENARIO DI QUESTA OPERETTA INFERNALE, MA CHE AVRÁ PURE…BUON FINE!ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIAE!

    • MARIO ha detto:

      Nel mezzo del cammin di nostra vita
      mi ritrovai per una selva oscura,
      ché la diritta via era smarrita.

      Ma d’un istante mi apparve un angelo
      che m’istruì sulla minuscola scrittura
      e sull’uso proficuo dell’automatico traduttore.

      Ma poiché io l’insultai con parole amare,
      com’è mio costume con chi non m’aggrada,
      lui mi condannò alla pena d’una favella oscura.

      (700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri).

    • Astrolabio ha detto:

      Io aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verra’. Il trionfo del cuore immacolato,la .parusia intermedia, il.millennio, il rapimento degli eletti pre o post grande tribolazione non possono essere superiori al credo.
      Capisco che nell’attesa ci si inventi di tutto ma il CREDO non lo toccherei. Cosa serve il trionfo del cuore immacolato senza la resurrezione cieli nuovi e terra nuova? Parole vuote.

  • Maria Antonietta Gaziano ha detto:

    Anche io ho seguito tutti i suoi articoli su Libero e sono contenta di trovarli anche qui, dove c’è anche un vivace dibattito.
    Devo dire che i suoi argomenti sono abbastanza convincenti; ciò che mi lascia invece estremamente perplessa è la possibilità pratica del Reset. Le dimissioni invalide non sono una bacchetta magica in grado di far sparire per incanto la ‘falsa chiesa’ per di più dividendo nettamente falsi e veri cattolici, false e vere congregazioni, università, ordini monastici eccetera.
    Mi spiego: se vi sono certamente laici ed ecclesiastici che lavorano in buona (?) o cattiva fede a distruggere la vera Chiesa ci sono anche ottimi cattolici – e io ne conosco parecchi – che si sentono obbligati ad obbedire al ‘santo padre’, probabilmente soffrendone non poco, e si sforzano di interpretare ogni cosa in modo ortodosso. Fra queste due categorie c’è probabilmente una vasta zona grigia e inoltre una gran massa di più o meno cattolici che non si pone alcun problema e ascolta solo la propaganda sul ‘buon papa Francesco’ osteggiato dai cattivoni.
    Allora: supponiamo che si faccia (come?) il sinodo da lei ipotizzato e che venga dichiarato che Benedetto è il vero papa.
    Che succede poi? Il falso papa e tutta la sua falsa gerarchia si fa da parte con tante scuse? Un miliardo e mezzo di cattolici si convince all’istante? Il vecchio papa torna sul soglio che ha lasciato di sua spontanea volontà ( da qualunque considerazione sia sorta questa volontà ) ?
    Uno scisma traumatico con scomuniche reciproche mi sembra il minimo che potrebbe succedere. E i poveri cattolici più smarriti e spaventati che mai.
    La mia timida speranza è che Ratzinger abbia detto il vero quando ha affermato ‘me l’ha detto Dio’. Intanto sarebbe l’unica spiegazione logica e adeguata a tutta la vicenda e poi solo un intervento diretto di Nostro Signore potrebbe ormai risolvere una situazione così spaventosa.

  • Slave of JMJ ha detto:

    Holylove.org message from God the Father 10.22.2020

    “Once again, I (Maureen) see a Great Flame that I have come to know as the Heart of God the Father. He says: “More and more, My faithful Remnant is being defined by the evil all around them. Now you have ‘sanctuaries’ of sin in the world where those who live in sin go unchallenged by authorities. Even worse and more far-reaching is the Pope’s approval of homosexuality.* He is approving of the same sin that chose My Wrath in Sodom and Gomorrah. This has far-reaching effects on the whole world. Pray that this Pope realizes he is the Vicar of Christ – a symbol of obedience to My Commandments in the world. He is leading millions astray. Moreover, he is listening to the wrong spirit and in this decision he is not infallible.”**

  • Milli ha detto:

    Trovo l’articolo molto plausibile, solo non condivido le conclusioni, temo non ci sarà mai un sinodo o qualche altra iniziativa collettiva atta a riportare la Verità alla luce.
    Ormai solo nostro Signore può intervenire e, per chi crede, non è un’ipotesi così remota.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Innanzitutto grazie alle tante persone che hanno espresso apprezzamento, che io rimbalzo a Marco Tosatti, sempre aperto alle nuove idee e proposte. Riguardo la soluzione del sinodo, comunque possa essere organizzato, una cosa è certa. Questo potrà avvenire solo dietro una richiesta massiccia e pressante dei fedeli che chiedano legittimamente CHIAREZZA. Converrete sul fatto che se ci fosse un antipapato in corso, qualsiasi prossimo conclave senza una verifica sulle dimissioni di BXVI sarebbe un conclave invalido. Quindi aspettarsi che “passi ‘a nuttata” come mi disse qualcuno, sarebbe del tutto inutile e dannoso.
      Logica vuole che se il dubbio è proprio sulla validità del papa attuale, un sinodo dovrebbe per forza di cose vedere la partecipazione di vescovi nominati pre 2013, perché quelli nominati da Francesco potrebbero non essere vescovi.

      Ricordo che ciò che si oppone a una ovvia e necessaria operazione verità, che dovrebbe essere invocata anche e soprattutto dai bergogliani, dato che l’incertezza delegittima il loro pontefice, è 1) l’inerzia dei porporati 2) l’inerzia dei fedeli 3) le lotte fra fazioni antibergogliane 4) il sedevacantismo che tende a delegittimare BXVI. Una strategia completamente suicidiaria che non porta a nulla se non a un querulo e autoderesponsabilizzante affidamento alle mani di Dio. Figuriamoci se ai tempi di Ario fosse bastato pregare. S. Atanasio poteva risparmiarsi la fatica. Non credete?

  • Carlo Schena ha detto:

    Con tutto il rispetto per l’autore, sono considerazioni già ampiamente confutate in passato con argomenti logici e teologici stringenti. Inoltre si omettono tutti gli argomenti a sfavore della propria tesi: ad esempio il fatto che più e più volte, e in pubblico, il dimissionario Ratzinger si sia rivolto a Papa Francesco chiamandolo “Santo Padre” e parlando della sua “elezione”: https://www.youtube.com/watch?v=8tWli4is0pI

    Mi piace di aggiungere soltanto che se davvero Benedetto avesse “finto” di rinunciare al papato inducendo il 99.9% dei fedeli cattolici non solo a seguire un papa materialmente eretico come mai se ne sono visti prima, ma addirittura a seguire un antipapa (!)… beh allora non sarebbe un genio, ma un mostro sadico, resosi corresponsabile della dannazione eterna di milioni di anime che hanno seguito e seguiranno i vaneggiamenti dell’argentino.

    Come è già stato fatto notare, un errore teologico di Ratzinger come dottore privato (infarcito di dialettica hegeliana e suggestioni moderniste presenti in lui sin dalla gioventù) circa la natura del papato non può portare a una biforcazione o a una modifica di questa istituzione di origine divina; né men che meno a una conservazione criptica di tale ufficio a dispetto del fatto che tutta la Chiesa abbia pacificamente riconosciuto Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa.

    I teologi chiariscono come possiamo essere certi che se un papa è pacificamente accettato come tale, dopo la sua elezione, allora sussistevano al momento della elezione tutti i requisiti per cui questa avvenisse validamente.
    E se anche in cuor suo Ratzinger avesse creduto di mantenere qualcosa del Papato dopo la sua rinuncia, dal momento che “il papa uno solo” Cristo stesso avrebbe in ogni caso reciso ogni legame tra il dimissionario e il papato.

    Per approfondimenti, consiglio questa esaustiva analisi di qualche anno fa: https://www.radiospada.org/2017/02/francesco-o-benedetto-chi-e-il-vero-papa/

    Presto o tardi il Signore chiamerà a sé Joseph Ratzinger, e possiamo solo pregare perché quest’ultimo faccia pubblica ammenda, prima dell’incontro col giudice eterno, per tutti i suoi errori di gioventù, da perito e manovratore della catastrofe conciliare, da prefetto di una CDF incapace di frenare le peggiori eresie ormai diffuse e pervasive nella Chiesa, da Pontefice che ha reiterato l’abominio di Assisi e ha provato a tenere uniti, hegelianamente, modernismo e tradizione.
    A suo discapito, il felicissimo Summorum Pontificum che, pur tra molti limiti, ha (ri)aperto alla Chiesa un tesoro inestimabile di grazie.
    Cari fratelli in Cristo, Joseph Ratzinger morirà: a voi la scelta se apostatare tristemente dalla Chiesa alla morte di quest’uomo, o riconoscere come suo indegnissimo successore Papa Francesco – e resistere a ogni sua eresia.

    • Boanerghes ha detto:

      “”Presto o tardi il Signore chiamerà a sé Joseph Ratzinger, e possiamo solo pregare perché quest’ultimo faccia pubblica ammenda, prima dell’incontro col giudice eterno, per tutti i suoi errori …””

      Per questa cosa non prego assolutamente.
      Semmai, chiedo per l’intercessione delle anime del purgatorio altro tipo di grazie, tra cui anche quello di dare luci a chi fa ragionamenti simili al suo. Lasciate stare Papa Benedetto, non permettetevi più di affermare che dovrà rispondere di gravi mancanze. Pensate alle vostre e pensiamo alle nostre. Basta e avanza.
      Checché se ne dica, con San Giovanni Paolo II e Ratzinger eravamo ancora in ottime acque.
      Il mistero dell’iniquità andava propagandosi, ma non certo per l’opera di questi due Papi.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Anch’io prima o poi lascerò questa valle di lacrime: con dispiacere, ma nella certezza della vita eterna (e di un po’ di purgatorio, SE Dio mi giudicherà degno della salvezza).
      Morire dobbiamo, tutti, i belli e i brutti.
      Quindi il problema non sta nemmeno nella morte di Joseph Ratzinger. Il problema sta in quello che si fa e si dispone da vivi in questo tempo che ci è dato.
      Quello che vi ha posto Benedetto XVI con il cosiddetto piano B descritto da Andrea Cionci si sintetizza così: il pallone gonfiato dalla mafia di San Gallo è colpito e sgonfiato.

    • MARIO ha detto:

      Carlo Schena,

      lei definisce Papa Francesco come “indegnissimo successore” di Benedetto XVI.
      Allora come spiega che nel 1° video da lei postato, il Papa emerito non si limiti solo, rivolgendosi direttamente e pubblicamente a Papa Francesco, a chiamarlo “SANTO PADRE” e “SUA SANTITA'”, ma vada ben oltre, anche se non minimamente richiesto, e ne tessa gli ELOGI ed esprima profonda GRATITUDINE nei suoi confronti?
      Tutta una demoniaca farsa?

      Abbiamo capito che lei non apprezzi molto nemmeno Benedetto XVI, ma il mio commento potrebbe servire anche per qualcun altro… ANDREA CIONCI in testa.

      • Carlo Schena ha detto:

        Caro Mario,

        Dal suo messaggio mi sembra che lei convenga con me nel prendere in parola il Ratzinger del 28 giugno 2016 (e siamo a 3 mesi dalla abominevole Amoris Laetitia), che riconosceva Francesco come “Santo Padre”, ne lodava la “Misericordia” programmatica del pontificato e la bontà nel tratto personale.

        Mi lasci chiarire che parlavo di Francesco come di un “indegnissimo successore” non tanto di Benedetto XVI in particolare (per quanto il bavarese, paragonato a Bergoglio, è un San Pio X) quanto di San Pietro, in generale: un pessimo, pessimo Papa. Va però detto che, proprio in questo video, Ratzinger ancora una volta dimostra la sua vena hegeliana, il suo sforzo sisifeo di tenere insieme modernismo e tradizione o, meglio, di trovare una sintesi tra i due.

        Capisce bene che non ho una grande stima del Ratzinger teologo e dottore privato, per quanto diversi siano i buoni spunti nella sua opera. Ma sono stato devoto del Ratzinger pontefice, a cui sarò eternamente grato fosse anche solo per quel singolo atto di governo che fu il Motu Proprio Summorum Pontificum: anche solo questo, ai miei occhi, riscatta l’uomo e riscatta il pontificato da tutti i rispettivi limiti e dai grandi, terribili errori passati. Agli occhi di Dio? Non lo so, ovviamente non mi compete, e se la vedrà il diretto interessato.

        “Sia il vostro parlare sì sì, no no”: è proprio del cattolico parlare apertamente e prendere per sincero quanto gli viene detto da un fratello nella fede. Le dietrologie, i significati nascosti, le velate allusioni: lasciamo tutto ciò agli gnostici e ai figli delle tenebre.

        Questo video è solo una delle tantissime testimonianze di stima che Ratzinger ha rivolto a Bergoglio negli anni dopo la sua rinuncia al papato; testimonianze che Cionci ignora, mi auguro inconsapevolmente, ma è evidente che soffiare unilateralmente sul fuoco del “benevacantismo” è sempre fonte di popolarità, come dimostra il gran numero di commenti a questo post.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Gentilissimo, dunque dopo tutti gli elementi riportati che parlano di un linguaggio sottile e velato proprio nell’impossibilità di parlare apertamente, la grande controprova sarebbe che BXVI ha chiamato “Santo Padre” Francesco in una pubblica occasione? Allora non ci siamo spiegati, forse la situazione possibile non è stata da me chiarita a sufficienza. Quello che viene ipotizzato è una feroce lotta tra fazioni, pressioni internazionali, addirittura si parlò di un progetto per eliminare fisicamente Benedetto, il quale vive ancora in Vaticano nelle mani del presunto possibile antipapa. E lei, come altri, viene a contestare il fatto che in pubblico Ratzinger non si è rivolto a Bergoglio chiamando “Jorge” o “quello lì”? Mi ricorda quelle persone che mi obiettano “Ma allora perché Benedetto non lo dice?”. Se fosse stato possibile dirlo magari lo avrebbe anche detto e si sarebbe risparmiato tutta questa fatica. Come avrebbe dovuto chiamare Bergoglio in un’occasione del genere, secondo Lei? Ora, quand’anche Ratzinger avesse abbracciato e baciato in pubblico il suo “collega” questo fatto non avrebbe nulla a che vedere con la validità delle sue dimissioni. Continuate a confondere aspetti accessori, come i molti messaggi “criptati” che ha inviato Ratzinger, con la sostanza delle questioni giuridiche che devono essere indagate nel merito e da specialisti. Peraltro, la storia della Chiesa è piena di antipapi che hanno regnato anche per vari anni, come Anacleto II che sedé sul trono per ben 8 anni, il quale fu probabilmente acclamato alla sua elezione. Ma non funziona a “chi arriva prima”. Devo dirvi che in questa situazione, i principali ostacoli per la chiarificazione della questione non sono costituiti dalla chiesa bergogliana, ma 1) dall’inerzia dei cardinali “ortodossi” 2) dal fuoco amico del sedevacantismo. Se Ratzinger avesse davvero messo a vostra disposizione un “red button” per far saltare in aria tutto quanto, grazie al sedevacantismo questo sistema non verrà utilizzato. Pensateci. E’ una enorme responsabilità che vi state prendendo.

      • Carlo Schena ha detto:

        Carissimo Andrea Cionci,
        Anzitutto la ringrazio per la sua risposta. Non voglia pensare che io intenda sminuire o denigrare la sua analisi, che sotto moltissimi profili è puntuale e accurata.

        Nessuno vuole negare che ci possano essere state pressioni o contingenze internazionali che abbiano spinto Benedetto XVI alla rinuncia. Ma a ragionare in questi termini qualcuno potrebbe ritenere invalide le rinunce al papato dei contendenti al soglio petrino dopo il Concilio di Costanza (pensiamo alla pressione psicologica del fatto che l’unico modo per ricomporre lo scisma d’Occidente fosse la rinuncia al Papato). Però anzitutto bisogna stare alle parole di Ratzinger, senza cercare dietrologie: francamente, ho troppo rispetto per quell’uomo per pensare che abbia ingannato il mondo negli ultimi otto anni per un qualche timore per la propria vita (lui già ultraottantenne e ormai ultranovantenne!).

        Faccio notare che si ha un antipapa solo quando il soglio petrino è pubblicamente conteso da più individui. Ratzinger, pur continuando a fare il “Vescovo Vestito di Bianco” di Fatimiana memoria (e su questo forse si dovrebbe riflettere), con qualche fronzolo e vezzo da “emerito” frutto della sua teologia distorta (per i quali è stato giustamente criticato da storici e teologi come, solo per stare nel sacro collegio, i card. Pell e Brandmüller), non ha mai rivendicato per sé il Papato né ha in alcun modo messo in dubbio il pontificato di Francesco, che evidentemente compie ormai da 8 anni ogni atto di governo proprio del Romano Pontefice.

        In breve, è impensabile un antipapa che non ha e nemmeno può avere idea di esserlo; e, correlativamente, un pontefice nascosto, che lascia pensare a tutta la Chiesa che il vero papa sia un uomo empio ed eretico. Tutto ciò stride irrimediabilmente con il carattere visibile della Chiesa di Cristo.

        Sarebbe bello se ci fosse un “red button” per riportare la Chiesa a tempi migliori, ma la Chiesa e la storia non funzionano così.
        Ogni determinazione su Francesco e sulla sua elezione, se caso, spetterà a un pontefice futuro.

        • Andrea Cionci ha detto:

          Interessante quello che dice circa la definizione di “antipapa”. Approfondirò la questione. C’è però da considerare che esiste un Diritto canonico. Allora, se le dimissioni sono invalide secondo il diritto canonico la sostanza non cambia: Benedetto resta papa e Bergoglio è un cardinale vestito di bianco. Il nocciolo è di natura giuridica: che Benedetto lo abbia fatto più o meno apposta conta relativamente. Ecco perché è essenziale un dibattito pubblico in sede ecclesiastica sulla natura delle dimissioni di BXVI. In molti pensano che si tratti solo di inutili sfumature, ma chiunque abbia una minima infarinatura di diritto sa benissimo che i documenti legali possono essere impugnati se non scritti correttamente. E non è che la questione può passare in cavalleria perché tanto …ormai… Poi sa, non è che un papa vale l’altro perché Francesco non pare esattamente un papa Pacelli. Quindi la questione è quanto mai da approfondire, a mio avviso.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Vorrei far notare che non a caso il papa emerito sta ancora una volta facendo sollevare un polverone sulla questione irrisolvibile delle sue dimissioni.

    Ma facciamo una giochino.

    E’ stato riferito da una gentile commentatrice che in quanto a dare le dimissioni papa Ratzinger abbia detto “Me l’ha detto Dio”.

    A parte che Dio deve avergli anche detto come giostrare fra munus e ministerium, dunque un colloquio abbastanza lungo e articolato secondo il diritto canonico in modo da organizzare un piano per ben confondere le acque, potrebbe venir fuori qualcuno che dice:

    “A me Dio ha detto che, dimettendosi, papa Ratzinger ha combinato un disastro”,

    Ora, a meno che non si prendano con le pinze ambedue le “rivelazioni” contrastanti, CHI stabilisce a chi Dio ha mentito?

    • Boanerghes ha detto:

      San Francesco d’Assisi affermò che il Signore gli rivelò di restaurare la sua Chiesa, che era tutta in rovina.
      Ora, San Bonaventura, generale dell’ordine dei frati minori ne parlò nella sua leggenda maggiore, come di un fatto soprannaturale, una rivelazione personale. Qualche storico contemporaneo parla invece di comprensione interiore, non di rivelazione.
      A conti fatti, non ha nessuna importanza, in quanto San Francesco ha poi agito secondo ciò che gli ha ispirato il Signore, e cioè di vivere secondo la forma del santo vangelo etc etc.
      Può essere che ciò sia anche valido per Papa Benedetto.
      Ma a mio avviso è necessario non tirare per la veste a destra e a sinistra il Papa emerito, che in fin dei conti se ne sta buono e tranquillo, in preghiera e nello studio.
      Solo il tempo porterà la conoscenza esatta dei fatti, con il termine comunque del periodo di grande purificazione della chiesa ed il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Facile: lo stabilisce Dio!
      Il quale, per come si è rivelato, è autorizzato a separare il grano dalla zizzania. Prima bisogna orientarsi secondo coscienza e rimanendo vivi/sani spiritualmente.
      Troppo mondo e voglia di mondo non è sintomo di salute.

  • Slave of JMJ ha detto:

    Praise be to Jesus Mary and st. Joseph our only hope. The commenter has stated this several times before but when she was in Los Angeles she was speaking with a Freemason who had just come back from the Vatican in 2013 and he told her that the evil Cardinals forced Benedict out because they were going to kill him and I guess that would be a health issue so that would not be a lie if Benedict stated a health issue being murdered would be a health issue and that bergoglio isn’t even a Christian. This is what he told her. She also notes that the morning Benedict rescinded there was a flaming Red Sky over Los Angeles at 6 a.m. and she woke up with a start out of bed with her heart pounding and that really is rare she never does that and she looked outside and there was just a Blazing Red Sky I wish there could be a picture of it there may be somewhere but it just to goes to show what was going on across the world. Also do remember the lightning bolts striking the top of the Vatican as well these are all signs of end times.

    Side note related: Please read Christina Gallagher prophesies 7th seal Apocalypse prophesy.

  • Carlo ha detto:

    In ogni caso il vero Papa è ancora Benedetto XVI in quanto non si è dimesso l’11 febbraio 2013 (infatti dopo tale data è rimasto Papa a tutti gli effetti) e poi il 28 febbraio 2013 non ha fatto alcunché che lo potesse far passare da essere Papa a essere ex-Papa. Di conseguenza Jorge Mario Bergoglio è ancora soltanto un Cardinale. Inoltre già da tempo si può facilmente inferire che il Cardinale Jorge Mario Bergoglio è caduto in eresia manifesta e molteplice.
    Potete trovare maggiori dettagli in quest’opera:
    Pace C. M., Il vero Papa è ancora Benedetto XVI, Youcanprint 2017:
    https://books.google.it/books/about/Il_vero_Papa_%C3%A8_ancora_Benedetto_XVI.html?id=v2EIDgAAQBAJ&redir_esc=y
    oppure:
    https://www.youcanprint.it/scienze-sociali-generale/il-vero-papa-ancora-benedetto-xvi-9788892646698.html

  • renato brandolese ha detto:

    Che ratzinger sia persona di raffinata intelligenza suoeriore non vi è alcun dubbio in proposito. La densità interiore di questo uomo mal si confà , a mio avviso, con una raffinatissimo ” piano B ” diabolico nella sua configurazione. La differenza tra munus ed ministerium mi sembra un bizantinismo ” logico ” e di sottigliezza sofistica che viene adoperato come strumento per indagare se si è ancora papa da parte di ratzinger , il quale manterrebe il titolo papale ma non l’ ufficio petrino. La vita di ratzinger è stata tutta impostata sulla sequela cristi e questo contrasta almeno apparentemente con un uso ” diabolico ” della sua intelligenza Ratzinger è stato sempre persona che mal digeriva anche la più debole contestazione: da tubinga scappò a ratisbona sede molto meno prestigiosa e da papa in un clima di attacco pantoclastico da parte di questo dannato mondo ateizzato non ce l’ ha fatta a sopportare questo continuo vulnus: allora si è ” tolto ” da papa lasciando le sottigliezze giuridiche ad altri e lui rimane “papa ” perche si è sacerdos in aeternum secundum ordinem melchisedek e il papa è il sacerdore re in eternum sino alla sua morte. Non strumentalizziamo ai nostri fini la sublime intelligenza di questo che è sceso dalla croce perchè impaurito dal mondo , agnello circonadato da lupi fuori e dentro la curia che Dante defini : là dove cristo tutto dì dì merca.

    • Andrea Cionci ha detto:

      “Diabolico” come un serpente? “Siate furbi come serpenti”? Direi che una forma di resistenza passiva e non violenta alla prepotenza altrui, pensata nell’ottica di salvare la Chiesa potrebbe non essere molto diabolica, ma decisamente una santa opera. Forse era all’angolo e non avrebbe potuto fare di meglio. Ci andrei piano col “diabolico”, bisogna esaminare il contesto.

  • Pompeo ha detto:

    Inserisco nel dibattito quanto sotto pubblicato da
    robertalisboa – pubblicato il 04/04/21 e leggete attentamente come si esprime Benedetto XVI, papa emerito e quindi non più papa regnante a tutti gli effetti, nei confronti di Papa Francesco. Lo chiama, come è prassi per ogni cattolico che crede nella Chiesa Cattolica, “SANTO PADRE”. Anche in questo aveva un Piano B? o sono espressioni criptate anche queste? Inoltre Ratzinger conosce molto bene il latino: ai suoi tempi chi studiava teologia la studiava e la proferiva in latino. Così avveniva anche nelle sessioni del Concilio Vaticano II e Ratzinger con san Giovanni Paolo II in esso hanno svolto un ruolo certamente non secondario.
    Buona lettura.
    Il Papa emerito in un’intervista inedita rilasciata a 93 anni: “Il suo silenzio, in realtà, è il suo messaggio. Esprime il ‘Sì’ che ha assunto nella sua unione con Maria, e quindi con Gesù”
    Il Papa emerito Benedetto XVI ha confessato la sua devozione a San Giuseppe in un’intervista inedita che ha rilasciato a 93 anni al settimanale cattolico tedesco Die Tagespost. L’intervista completa, realizzata dalla giornalista Regina Einig, verrà pubblicata questo Giovedì Santo.
    Vale la pena di ricordare che il nome di Battesimo del Papa emerito è Joseph, Giuseppe in tedesco. Per questo, il santo che è stato il padre adottivo di Gesù è un patrono particolare di Benedetto XVI.
    Nell’intervista, il predecessore del Pontefice attuale esorta i cattolici a leggere la lettera apostolica Patris Corde, con cui Papa Francesco ha proclamato l’attuale Anno di San Giuseppe. Si tratta di un testo che “viene dal cuore e va al cuore”, ha commentato il Papa emerito, aggiungendo che “contiene una profondità enorme”.
    “Sono particolarmente compiaciuto per il fatto che Papa Francesco abbia richiamato l’attenzione dei fedeli su San Giuseppe. Ho letto con speciale gratitudine e sincera approvazione la lettera apostolica Patris Corde, che il Santo Padre ha pubblicato in occasione dell’anniversario dell’elevazione di San Giuseppe a santo patrono della Chiesa universale 150 anni fa. Ritengo che questo testo debba essere letto e analizzato ripetutamente dai fedeli, contribuendo alla purificazione e all’approfondimento della nostra venerazione dei santi in generale e di San Giuseppe in particolare”.
    Benedetto XVI ha sottolineato il silenzio di San Giuseppe, la cui vita umile si allontana dal centro dell’attenzione:
    “Il suo silenzio, in realtà, è il suo messaggio. Esprime il ‘Sì’ che ha assunto nella sua unione con Maria, e quindi con Gesù”.
    Benedetto XVI dichiara la sua devozione a San Giuseppe
    Il Papa emerito ha raccontato che la sua famiglia aveva la forte tradizione di celebrare il giorno di San Giuseppe, il 19 marzo, come data festiva. Si preparava una colazione speciale, con chicchi di caffè macinati al momento – cosa che la famiglia non poteva permettersi di fare tutti i giorni. Il padre del futuro Papa, tra l’altro, apprezzava molto il caffè. In quell’occasione, c’era perfino una tovaglia dedicata in modo particolare al santo sposo della Madonna, e la madre di Joseph Ratzinger preparava una torta glassata. La tavola era poi adornata con fiori di inizio primavera. Non è superfluo ricordare che un simbolo speciale di San Giuseppe è proprio un fiore, il giglio bianco della purezza.
    Benedetto XVI ha anche parlato della tradizione significativa che invoca San Giuseppe come patrono della morte santa, visto che ha avuto il privilegio di morire accanto a Gesù e Maria:
    “L’idea che abbia concluso la sua vita terrena affidato alle cure di Maria è fondata. Per questo, chiedere che ci accompagni dolcemente nella nostra ultima ora è una forma di pietà altrettanto ben fondata”.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Ho letto il testo giorni fa e personalmente ho trovato particolarmente gustoso il fatto che nella Patris corde ci sia una sequela di espliciti riferimenti a Giuseppe come padre, esattamente come quando BXVI nei libri di Seewald ribadisce che “il padre resta padre”. C’è perfino un “Ite ad Ioseph” molto curioso. Calandoci nei suoi panni, se fosse vero il piano B, difficilmente BXVI potrebbe riferirsi al suo antagonista chiamandolo “quello” o “Bergoglio”, che ne dice? Nel libro di Seewald Ultime conversazioni lo chiama anche “il nuovo papa” … però nel 2016, dopo tre anni. Nuovo si potrebbe intendere quindi anche come “novatore”. Insomma, questi appellativi -sempre che siano stati riportati correttamente – non fanno minimamente testo se le sue dimissioni sono invalide, anche perché lui non si trova ora in territorio neutrale, ma teoricamente potrebbe essere in potere dell’antipapa. Non confondiamo le note di contorno con la sostanza reale della questione, direi: il linguaggio ambiguo con la sostanza dell’invalidità giuridica delle sue dimissioni.

      • Pompeo ha detto:

        Caro Andrea, ricordiamoci che anche Lutero inizialmente aveva buone intenzioni e qualcosa di giusto diceva, ma dopo sappiamo che fine ha fatto. E ricordiamoci anche ciò che dice san Paolo: “La Legge uccide, lo Spirito vivifica” (2 Cor 3,6). La “lettera” designa le parole scritte, lo “spirito” invece designa la disposizione mentale con la quale sono state scritte. Conosciamo la mente (Benedetto XVI) di chi l’ha scritta? Penso solo il Signore sa di preciso; noi poveri mortali possiamo solo “blaterare” all’infinito, ma sarà sempre corrispondente ai nostri desideri e alle nostre convinzioni, soggette senz’altro all’errore. Sappi inoltre che Benedetto XVI conosceva e conosce benissimo anche il Diritto Canonico e ama talmente la Chiesa, Sposa Santa di Cristo, che mai e poi mai, l’avrebbe danneggiata o ingannata nè con parole nè con opere. Abbiamo più “fede” e crediamo allo Spirito Santo, che è Dio e quindi infallibile. Noi umani siamo moscerini e viviamo di partigianeria, che non è lo stile di Cristo, che ci chiede di non dubitare di Lui e di vivere e testimoniare la fede in Lui. Il resto sono farfugliamenti e “gargarismi mentali” inutili, che lasciano il tempo che trova, cioè inefficace, inutile e vano. Noi siamo mutabili, Cristo Signore e Maestro è immutabile. Facciamocene una ragione e lasciamo che Egli operi nelle nostre anime e nelle coscienze, che se sono rette, non hanno nulla da temere. Lui ha guidato, guida e guiderà la sua Santa Sposa, la Chiesa, e mai l’abbandonerà. Forse lo facciamo noi con i nostri peccati di presunzione, di orgoglio, di “divisioni” (il diavolo ne è il principe e signore, chi lo segue ne diventa in questa terra suo strumento). “Amatevi come Io vi ho amato” ci ripete il Signore; “da questo vi riconosceranno miei discepoli”. Che la Santa Pasqua di Resurrezione regni nei nostri cuori, nei nostri scritti e nella nostra testimonianza quotidiana. Oggi più che mai abbiamo bisogno di “testimoni” più che di maestri, come diceva san Paolo VI. Shalom

    • : ha detto:

      Molto bello. Ma cosa c’entra con la “ricostruzione” di Cionci?

  • Rino ha detto:

    Forse manca una osservazione: fu chiesto a Ratzinger credo, se e come la scelta nei conclavi sia opera dello Spirito Santo. La risposta la si sa. GP II ha stabilito regole per facilitare l’azione divina; i cardinali hanno preferito l’azione umana del confabulo S. Gallo.(contrariando disposizioni vigenti). Benedetto XVI giá sapeva dei lupi in agguato; ha tenuto finché potuto, preparandosi bene…
    ci vedo un aiuto divino per compiersi sia Fatima che l’Apocalisse e la selezione tra agnelli e capri…

  • Luca G. ha detto:

    Ritengo che questo articolo colga nel segno: da qualche tempo alcuni commentatori avevano fatto notare che, nel caso in cui venisse accertata l’invalidità dell’elezione di Bergoglio a seguito della nullità delle dimissioni di Benedetto XVI, Bergoglio diventerebbe ipso facto un Antipapa.
    Altri osservatori avevano in precedenza rimarcato che, per dissipare ogni dubbio sul Mistero dei due Papi, Benedetto XVI avrebbe dovuto essere deposto e privato delle insegne e dei titoli papali, cosa che non è stata fatta.
    Dopo avere letto questo articolo non ho quasi più dubbi sul fatto che il Papa sia uno solo, cioè Benedetto XVI.

  • Lucy ha detto:

    Caro Andrea Cionci , sono felicissima di vedere la sua firma qui su Stilum .Ho imparato a conoscerla e ad apprezzarla per la sua fede e il suo coraggio leggendo i suoi articoli su Libero.Uno di quelli che mi è piaciuto di piu è del 20/1/2020 intitolato “Quelli che rimettono in croce Gesù ” che conservo nel mio archivio e che ho girato anche a sacerdoti amici.La sua è una vera e propria missione , cosa oggi difficilissima .Il mio augurio affettuoso è che lei possa continuare a itraprenderla non solo su Libero ma anche qui sotto l’egida del dott.Tosatti .Grazie di tutto.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Grazie mille Signora Lucy, il dott. Tosatti mi onora grandemente ospitandomi sul suo autorevolissimo Stilum Curiae. Da parte mia faccio solo il mio dovere di giornalista, fare domande e riportare fatti.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Non ho intenzione di “burlarmi” dell’ottimo lavoro di Cionci ma solo CONVALIDARLO e alleggerire un poco la ricostruzione ricordando i noti metodi che si usano per “evitare che i gatti facciano la pipí in casa” (sterilizzare i maschi, mettere una porticina affinché il gatto possa uscire, pulire la lettiera, …). Forse il Vero Papa Benedetto lo ha pensato perché è un grande amante dei gatti.
    Comunque metto legna sul fuoco segnalando che oggi il sito Aciprensa.com pubblica un articolo con questo titolo:
    “Un documentario rivela che Mons. Ganswein cercò di convincere Benedetto XVI a non dimettersi”.
    https://www.aciprensa.com/noticias/documental-revela-que-mons-ganswein-intento-convencer-a-benedicto-xvi-de-no-renunciar-92026

  • Kletos ha detto:

    Tutto molto suggestivo e intrigante… Ma perchè non si ricorda anche “Il sempre è anche per sempre”?

    • Rino ha detto:

      “Per sempre” nella storia, per immortalare una tattica del ‘Davide’ davanti ai ‘Golia’

  • beatriceharrach@hotmail.it ha detto:

    Un’analisi*
    Pardon

  • Beatrice ha detto:

    Analisi molto approfondita e interessante.
    Certo, è molto ben articolata e per essere confutata richiede un analisi scevra da livore ed altrettanto scientifica e puntuale, nel merito di tutte le questioni sollevate

  • Milly ha detto:

    Bellissimo articolo e bellissima analisi! Il cuore mi dice che è andata proprio così!

  • IM ha detto:

    La divulgazione di tutte queste informazioni non potrebbe danneggiare i piani dello stratega Benedetto XVI e permettere ai suoi detrattori di studiare piani per contrastare la realizzazione del Retet Cattolico? Se lui conosce tempi e modi per metter giu’ l’asso dalla manica non rischiamo di fare il gioco del nemico sbagliando la tempistica? Potrebbero imporre nuovi documenti ecclesiastici che annullano quelli vigenti. Puo’ essere?

    • Andrea Cionci ha detto:

      Buona domanda, ma da quel che sembra il presunto Piano B è stato fatto apposta per essere scoperto. Altrimenti perché inviare quei sottili messaggi? Poteva restare sottotraccia. E invece no. C’è poco da fare: la declaratio è pubblica non è che ora si possono falsificare documenti di sorta. Al massimo i bergogliani dovrebbero chiedere una ratifica delle dimissioni, ma a che titolo? Dopo otto anni di antipapato?

      • Rino ha detto:

        La Massoneria ha giá messo in atto il piano ‘pandemico’ secondo loro cronologia; ora le carte sono scoperte!
        I piani diabolici in atto coi loro protagonisti.
        Speriamo nella forza della preghiera dei puri di Spirito!

  • Davide Fantoni ha detto:

    Mi sembra che tutto sia basato su eccessive finezze linguistiche, troppo macchiavelliche per pretendere che portino frutti.
    Tutti i sacerdoti diocesani che conosco nemmeno si curano di tali sottigliezze. Sciorinano i documenti di Bergoglio come fossero Verbo da meditare nei vari gruppi di catechesi.
    ..potrei ammettere che questa ricostruzione sia possibile solo se Benedetto fosse stato a conoscenza di qualche dettaglio sulle rivelazioni di Fatima che noi non sappiamo e che lo ha guidato a fare una tale scelta apparentemente suicida per tutta la Chiesa Cattolica. perchè un’altra spiegazione di ammissibilità a queste ipotesi paventate non la vedo. Ma anche qui, bisognerebbe ammettere che vi siano parti del segreto non svelate. mah… Mi sembra più facile pensare che l’umana debolezza ha avuto su di lui il sopravvento con le funeste conseguenze che sperimentiamo noi pochi. (visto che penso il 98% dei cattolici è allineato alla chiesa di Bergoglio da quel che vedo)

    • Andrea Cionci ha detto:

      Bisogna distinguere: un conto sono le finezze dei sottotesti di BXVI e un altro le finezze giuridiche che invece pare offrano ai canonisti solidissime pezze d’appoggio. Sono due ambiti diversi e dal diverso potenziale.

  • claudio ha detto:

    Ha ragione.

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Articolo molto intrigante, tutt’altro che irrealistico.
    Benedetto XVI è un gigante dalla mente sopraffina.
    Nell’essere cristiano c’è il meglio dell’essere umano.
    Il diavolo è intelligente, ma resta una bestia.
    Benedetto XVI non è fuggito davanti ai lupi.
    Ha disseminato di tagliole il pascolo del gregge.
    I pastori che non odorano di pecora schifano il latino.
    Cave lupos ce l’aveva detto.
    Gli hanno dato del pastore tedesco.
    Oggi i pastori tedeschi danno pecore in pasto ai lupi.
    L’odore che si sente è puzza di marcio.
    Presso Benedetto però c’è profumo di Cristo!

    • Andrea Cionci ha detto:

      Grazie, soprattutto pare strano che BXVI non avesse previsto una exit strategy, con tutte le profezie che ci sono… L’art. 675 del CCC praticamente l’ha scritto lui, credo…

  • Kosmo ha detto:

    Come se l’ipotetico Sinodo non fosse infarcito di prelati ERETICI, per convinzione o per convenienza.
    La ricostruzione sembra interessante, ma quanto alla via d’uscita, ne dubito FORTEMENTE.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Forse il sinodo dovrebbe essere fatto per prudenza solo da vescovi nominati pre 2013…

      • Gian ha detto:

        E’ quello che penso da anni anch’io, occorre non coinvolgere la gerarchia creata dall’argentino – vescovi e cardinali – perché si tratta di nomine invalide, almeno credo. Complimenti per il grandissimo lavoro svolto.

      • Kosmo ha detto:

        “il sinodo dovrebbe essere fatto per prudenza solo da vescovi nominati pre 2013”
        Mi chiedo (e chiedo) come questo si possa attuare…

        Vengo anch’io!
        Cosa gli si risponde? NO, tu NO!??
        Con quale autorità si può dire “Tu sì e tu no”?

        • Rino ha detto:

          Accettare di scartare gli ultimi cardinali equivalerebbe a riconoscerne la nomina invalida. Non lo accetteranno.
          In compenso si spera che gli ‘altri’ abbiano sufficiente coraggio per riconoscere le evidenze anticattoliche dell’attuale ‘amministrazione’ (non Papato).

      • : ha detto:

        Sinodo a parte, secondo me basterebbe che si levassero una ventina di Cardinali, ancora leali anche se intimoriti (credo che ce ne siano), per far crollare tutto l’edificio posticcio. Ma l’azione dovrebbe essere concordata e simultanea.

        Oppure anche una cinquantina di Vescovi.

  • Paolo Menti ha detto:

    Trovo plausibile, non “giallistica” o complottista, la ricostruzione di Andrea Cionci circa l’ipotetico Piano B di papa Benedetto. Dubito però che avrà successo. Temo che non sarà mai convocato alcun Sinodo chiarificatore e che la “force de frappe” dei neo-cardinali bergogliani imporrà il proprio candidato a un conclave di pavidi e rassegnati. Come ha detto papa Benedetto, il problema è la crisi di fede: non solo però dei neo-ariani (tutta la predicazione bergogliana e dei suoi sodali postula infatti la inespressa negazione della divinità di Gesù Cristo, con tutto quel che segue anche sul dogma trinitario) ma crisi di fede anche degli altri. Questi ultimi sono anzi peggiori dei modernisti, perché vedono ma preferiscono volgere il capo altrove e tacere; e lo fanno per timore sia delle conseguenze patrimoniali alle quali andrebbero incontro (che farebbe un vescovo scomunicato senza la Mensa vescovile o un parroco senza l’aiuto economico del vescovo? Dovrebbe confidare nella Provvidenza: appunto…) sia in prospettiva delle peggiori conseguenze personali. È infatti facilmente prevedibile che – come l’Impero nel IV secolo – il potere politico nazionale e internazionale – ONU, UE, USA, Cina, corti varie, ecc. – perseguiterà i veri cattolici appoggiando a spada tratta i neo-ariani, dai quali mai potrà venire al potere stesso un precetto o una condanna (si veda la pronta archiviazione dei “princìpi non negoziabili”) ma soltanto una servile collaborazione umanitaria (la Chiesa come “ospedale da campo”) e dunque una sostanziale legittimazione. Nuovo Ordine Mondiale e Chiesa neo-ariana si daranno la mano in un mondo finalmente pacificato sotto il segno della negazione della “religio vera”, poiché – come si premurò di precisare Giorgio Mario (che curioso: non “Maria”…) Bergoglio – “Dio non è cattolico”.

    • Andrea Cionci ha detto:

      La ringrazio per l’apprezzamento, in questa fase particolarmente gradito. Diciamo che i baracconi anticristici nella storia non hanno mai funzionato a lungo, se non, ad esempio il comunismo. Quindi se è vero che Francesco è antipapa, non la vedrei rosea. Certo è che i vescovi si muoveranno solo sotto l’onda d’urto dell’opinione pubblica. Ecco perché ora sta a voi sollecitare i media affinché tale “giallo”, perché in effetti è tale, venga messo sotto i riflettori

      • nico ha detto:

        Come si può mettere tutta questa faccenda sotto i riflettori, se la scena è occupata dall’argentino, che, giorno dopo giorno, occupa il centro della scena, con l’intento di sostituire il suo insegnamento a quello di Cristo ?
        Si pensa a questo pontificato come ad un pontificato ecumenico, ma non è così. Il Bergoglio-insegnamento vuole essere onnicomprensivo, ma in realtà la libertà degli oppositori viene cancellata ogni giorno più insistentemente.
        Bergoglio è sicuro che il tempo giochi a suo favore.
        Lo ha detto con chiarezza, parlando dei vecchio-cattolici che si erano staccati da Roma dopo il Concilio Vaticano I ed oggi sono praticamente inesistenti.

      • PAOLO ha detto:

        Grazie a Lei Andrea, per l’acuto (e molto raramente facile da trovare, oggi) esame della situazione delle Chiesa.
        Ci fa pensare, tanto, a come noi cattolici dobbiamo tenere la barra del Vangelo dritta come non mai. La Sua Parola è ciò che ha senso e valore, non i “chi sono io per giudicare” o “fratelli tutti” dal profumo di ONG o fondazioni filantrope….. Coraggio, vada avanti tutta !

      • PM ha detto:

        Antipapa o vicario del Vicario, come forse è più corretto pensare, l’importante è che la chiesa è di Cristo, anzi è Cristo, che è Dio. Dunque, grazie al Cielo, “non praevalebunt”. Quanto alle deviazioni dottrinali, confidiamo almeno che il Vicario voglia intervenire quando siano devastanti, perché se è papa gli resta almeno il dovere di confermare nella fede. Come però spiegare tutto questo al buon popolo cattolico? Ormai, cinquant’anni di mancanza di vero catechismo si fanno sentire: le persone non ti capiscono neanche più. Qui bisogna ricominciare dall’ABC.

    • Donna ha detto:

      Se ci dovrà essere un sinodo per chiarire chi è il vero papà, e Gesù Cristo lo vuole, stia sicuro che niente e nessuno potrà essere ostacolo.
      Stiamo sereni, e come disse la Emmerich nella sua nota avverata profezia sui due papi e due chiese, a proposito di un assalto da parte della chiesa “strana e stravagante”…”Dio aveva altri piani”

  • paolo ha detto:

    Nel 1969 Ratzinger profetizzava sul futuro della chiesa: Avremo presto PRETI RIDOTTI AL RUOLO DI ASSISTENTI SOCIALI e il messaggio di fede ridotto a visione politica. Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà. Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna. La rinascita sarà opera di un PICCOLO RESTO, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. Contro il male, resiste un PICCOLO GREGGE

  • Paolo Menti ha detto:

    Trovo plausibile la ricostruzione di Andrea Cionci circa l’ipotetico Piano B di papa Benedetto. Dubito però che avrà successo. Temo che non sarà mai convocato alcun Sinodo chiarificatore e che la “force de frappe” dei neo-cardinali bergogliani imporrà il proprio candidato a un conclave di pavidi e rassegnati. Come ha detto papa Benedetto, il problema è la crisi di fede: non solo però dei neo-ariani (tutta la predicazione bergogliana e dei suoi sodali postula infatti la inespressa negazione della divinità di Gesù Cristo, con tutto quel che segue anche sul dogma trinitario) ma crisi di fede anche degli altri. Questi ultimi sono anzi peggiori dei modernisti, perché vedono ma preferiscono volgere il capo altrove e tacere; e lo fanno per timore sia delle conseguenze patrimoniali alle quali andrebbero incontro (che farebbe un vescovo scomunicato senza la Mensa vescovile o un parroco senza l’aiuto economico del vescovo? Dovrebbe confidare nella Provvidenza: appunto…) sia in prospettiva delle peggiori conseguenze personali. È infatti facilmente prevedibile che – come l’Impero nel IV secolo – il potere politico nazionale e internazionale – ONU, UE, USA, Cina, corti varie, ecc. – perseguiterà i veri cattolici appoggiando a spada tratta i neo-ariani, dai quali mai potrà venire al potere stesso un precetto o una condanna (si veda la pronta archiviazione dei “princìpi non negoziabili”) ma soltanto una servile collaborazione umanitaria (la Chiesa come “ospedale da campo”) e dunque una sostanziale legittimazione. Nuovo Ordine Mondiale e Chiesa neo-ariana si daranno la mano in un mondo finalmente pacificato sotto il segno della negazione della “religio vera”, poiché – come si premurò di precisare Giorgio Mario (che curioso: non “Maria”…) Bergoglio – “Dio non è cattolico”.

  • Carlo ha detto:

    Questa è una ipotesi abbastanza plausibile, ma

    • Carlo ha detto:

      solo può essere valida sotto la condizione di che la rinuncia non fu valida perché non libera. Ovviamente, Benedetto Xvi non lo farebbe se potesse governare liberamente la Chiesa.
      Non si deve perdere tempo con ipotesi sul perché, ma concentrarsi sul CHE la rinuncia non fu libera, che non è una ipotesi, ma un fatto, e un fatto sufficiente per determinare l’illegittimità del presente antipontificato dell’apostata argentino. Forza, ragazzi, non è così difficile.

      • Andrea Cionci ha detto:

        Non sono del tutto d’accordo. In certe situazioni di metastasi totale si può decidere liberamente per un intervento radicale. Del resto, lui stesso ha sempre ammesso di aver agito liberamente, anche se non nel senso che hanno voluto capire i media mainstream. Se un documento è invalido è invalido. Punto, c’è poco da fare. Al di là di qualsiasi intenzionalità.

  • Raffaella ha detto:

    Vorrei porre una domanda e cioè Papa Ratzinger ha “organizzato” tutto questo da solo? Qualcun’altro di molto fidato ne è al corrente e lo ha aiutato?

    • Andrea Cionci ha detto:

      Grazie per la domanda e grazie a Marco Tosatti per aver ripreso l’articolo su Stilum. Dunque, dai libri di Seewald pare che Benedetto abbia deciso la Declaratio da solo. Il testo fu però corretto dalla Segreteria di Stato sotto sigillo del segreto pontificio. Da molte domande, sembra che Seewald sappia qualcosa. C’è da far presente che fin dall’83 insieme GPII, Ratzinger aveva applicato quelle modifiche su munus e ministerium. PS Vorrei dire ai signori che ironizzano: bisognerebbe ricordare che un eventuale “piano d’inganno” rimasto in piedi per otto anni difficilmente sarebbe comprensibile così sui due piedi dal primo che legge. Bisogna applicarsi sulle cose e soprattutto esiste un Diritto canonico. Se un documento è invalido è invalido, al di là delle intenzioni. Testamenti normali vengono impugnati per molto meno.

      • Rosanna Maria Boccacci ha detto:

        Vorrei aggiungere che BenedettoBenedetto XVI alla domanda del perché si dimettesse ha risposto: “Me l’ ha detto Dio”….

        • Enrico Nippo ha detto:

          “Me l’ha detto Dio”.

          Rosanna, si rende conto di quanto una frase del genere non stia né in cielo né in terra?

          Basta dire “me l’ha detto Dio”? E chi può verificarlo?

          Oppure è vero perché è scontato che a Ratzinger può parlare solo Dio?

          “Me l’ha detto Dio” lo può dire chiunque.

          L’ultima cosa da dire, da parte di chiunque, è “me l’ha detto Dio”.

          • Donna ha detto:

            Veramente questa frase sta da entrambe le parti,sia in cielo che in terra.
            “Dio parla ed ha parlato molte volte agli uomini, santi,beati, mistici, che erano uomini e donne in carne e ossa come noi, come papà Benedetto ecc., e allora credo che non si possa escludere anche questo aspetto, che ,a mio avviso,oltretutto, farebbe comprendere ancor meglio il perché di queste “dimissioni”….distinguere meglio il grano dalla zizzania che lo vuole soffocare.
            Pensare che forse a Benedetto possa essersi in qualche modo manifestato Dio, perche tale ipotesi dovrebbe scandalizzare?Questione di fede? E di cosa altro dovremmo parlare?

          • Rosanna Maria Boccacci ha detto:

            Certamente non è verificabile.Ma credo nella sincerità e serietà di Benedetto XVI.Sono convinta che Dio parli ai cuori di chi prega intensamente.Ci ono persone che vedono e pensano in modo prettamente umano e persone che hanno una visione verticale della vita e del mondo e sentono la mano divina che li accompagna. Quanti mistici hanno avuto una voce interiore che suggeriva loro cosa fare!

          • Rosanna Maria Boccacci ha detto:

            Certamente no è verificabile, ma credo alla sincerità e alla serietà di Benedetto. Il Signore parla spesso al cuore di chi prega intensamente. Ci sono persone che guardano al mondo e alle cose in modo prettamente umano, ma ce ne sono altre che vedono nelle situazioni della vita un disegno ed una mano divina.Molti mistici e credo anche noi buoni cristiani abbiamo sentito qualche volta il Signore parlare al nostro cuore.

    • Paoletta ha detto:

      forse il suo Diretto Superiore

  • Carlo ha detto:

    Complimenti ad Andrea Cionci per questa ottima inchiesta e al Dr. Tosatti per averla pubblicata nel suo sito.

  • Angelo Luigi Fratus ha detto:

    Grazie per il suo articolo. Sono sacerdote missionario in Zambia. La ringrazio per il suo coraggio.
    Sono anch’io vicino a Papa Benedetto. Che veramente e’ il Vicario di Cristo.
    P. Luigi Fratus

  • PATER LUIS EDUARDO RODRÍGUEZ RODRÍGUEZ ha detto:

    PER FAVORE AMATISSIMO MGR. CARLO MARIA VIGANÒ, INTERVENGA. PROPRIO IERI berORGOGLIO SI HA TOLTA PER COMPLETO LA MASCHERA: VUOLE NON SI SPRECHI IL CORONAWUHAN19SHOW PER ANDARE FINO IN FONDO VERSO IL GOVERNO MONDIALE, DIRITTI GAYS E TUTTA LA GAMMA ABERRANTE, ABORTO, VACCINI PER TUTTO IL MONDO E PACHAMAMA. E TUTTO SCRITTO AL FONDO MONETARIO E BANCA MONDIALISTA INFERNALI.

    PER FAVORE METTA IN LUCE PIUTTOSTO I GRANDI MERITI DELL’UNICO PAPA BENEDETTO XVI INVECE CHE GL’ERRORI. NON ABBIAMO TEMPO PER PIÙ DIVISIONI NEL “PICCOLO RESTO”.

    ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIÆ.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Dopo questa iper ultra ennesima indagine mi sto chiedendo se una volta andato dall’altra parte verrò interrogato circa il tormentone del giochetto ipnotizzante fra munus e ministerium sul quale Ratzinger ha fondato il suo “piano B”.

    A mio avviso c’è molto, molto, molto di meglio a cui pensare per prepararsi a ben morire.

    Perché, care signore e sognori: s’ha da mori’.

    • Rosanna Maria Boccacci ha detto:

      Mi permetto di risponderle caro Enrico, quello che lei dice è in parte verissimo, tutti moriamo. Ma ci verrà chiesto da che parte siamo stati: con la Verit con la menzogna, con la Carità o con la filantropia. Chi cerca la Verità lo sappia o no cerca Dio e se lo fa con cuore puro Lo trova. La Verità ci farà liberi. Mi complimento con Andrea Cionci per aver saputo in poche parole esaustiveesaustive svelare la Verità.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Gentile Rosanna,

        mi permetto di dubitare, fortemente dubitare, che il pastrocchio combinato da papa Ratzinger abbia a che vedere con la Verità che ci fa liberi, che si pone su un piano del tutto diverso a quello delle beghe ecclesiastiche di qualunque specie.

        Il tutto, ammesso e non concesso che moltiplicare indefinitamente le indagini e le supposizioni possa servire a sapere davvero come sono andate le cose. Al contrario, più se ne parla e se ne scrive più la faccenda diventa torbida. e la prova sta proprio nel ritorno incessante e mai risolutivo sulla faccenda.

        Un cordiale saluto.

    • Paoletta ha detto:

      caro Nippo, se lei trova tutto questo una inutile perdita di tempo, perchè scrive? E perchè legge?

      • Enrico Nippo ha detto:

        Per poter liberamente dire che è un’inutile perdita di tempo.

        • Andrea Cionci ha detto:

          Gentilissimo, è più semplice di quello che pensa: basta che i vescovi ci dicano chi è il papa dopo un confronto sul diritto canonico. Non è che stiamo parlando di chissà che. La storia della Chiesa è piena di sinodi del genere.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Voglia scusare l’impertinenza.

            Se sono (dovrebbero) essere i vescovi a dirci chi è il papa, perché impiegare tante energie mentali in indagini e supposizioni? Non si riduce tutto ad un gioco accademico?

            Lei parla di un “confronto dei vescovi sul diritto canonico”: si rende conto di che contesa ne verrebbe fuori? Non la vedrei così “semplice”.

          • Rino ha detto:

            Enrico Nippo, i vescovi deciderebbero su quale base? indagini possibili o ispirazioni divine?

          • Enrico Nippo ha detto:

            Rino,

            Io non lo so. Lei che dice?

            Poco ma sicuro che non basta essere vescovo e o papa per avere la garanzia di ispirazioni divine.

            “Indagini possibili”? Ritengo che non giungerebbero a niente, e comunque il risultato, dati i meandri del diritto canonico e quant’altro, non sarebbe unanime e si tornerebbe al punto di partenza. Ovviamente dopo anni di “indagini”.

  • Gigione ha detto:

    Grazie al Dott. Tosatti e ad Andrea Cionci, credo che abbia fatto chiarezza, con il piglio del giornalista investigatore, su quello che alcuni considerano un tradimento da parte di Benedetto XVI.
    La realtà della ragione, la speranza, la fede e la carità del Papa emergono dalla ricostruzione di Cionci ed i fedeli non possono che trovare conforto nella prova.
    Viva Cristo Re

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Incredibile ! A quanto pare si potrebbe fare l’ipotesi che, nel mite e timido teologo, si sia incarnata Dame Agata. In questo caso si dovrebbe credere nella reincarnazione … ma niente paura : siamo o non siamo nell’epoca del ” brodo primordiale” delle nuova religione mondialista ? A parte gli scherzi devo dire che tutto questo, come minimo, mi lascia perplessa.

    • Andrea Cionci ha detto:

      Certamente la signora Fusetti saprà offrire una spiegazione alternativa a quanto ampiamento documentato anche attraverso i vari articoli linkati. La differenza fra inchiesta e romanzo giallo è che la prima si basa su dei fatti documentati. Del resto, questo è il metodo seguito anche in sede giudiziaria.

      • PATER LUIS EDUARDO RODRÍGUEZ RODRÍGUEZ ha detto:

        BRAVO. GRAZIE DTT. ANDREA PER QUESTO DOSSIER, QUINDI SUA FATICA, CHE DIMOSTRA GRANDE AMORE PER LA VERA CHIESA E C’AIUTA PER FARE DEL NOSTRO PICCOLO. INVECE C’È NE GENTE CHE PERDI TEMPO, PERFINO LA SBRIGANO CON BATUTTE DI BASSO LIVELLO. TRA POCO OFFRIRÒ IL SANTO SACRIFICIO ANCHE PER LEI, NELL’OTTAVO GIORNO DELLA NOVENA PER LA VERA FESTA DELLA VERA MISERICORDIA DIVINA, NON diabolica onusiana bergogliana kasperiana sosiana pachamana. GRAZIE.

      • Gianfranco ha detto:

        Complimenti vivissimi, caro Cionci! Un articolo MAGISTRALE, appassionante, che certo le sarà costato un lungo lavoro. Sarà fonte di preziose informazioni per gli storici futuri.
        L’unica cosa che non capisco è: come si può pensare che un sinodo possa far saltare la falsa chiesa? Ma dico: è Bergoglio stesso che vuole i sinodi, ben sapendo di poterli manovrare a piacimento, in quanto la maggior parte dei vescovi è allineatissima con lui!

      • Gianluigi ha detto:

        Le mie più vive congratulazione Sig Cionci: lei è un ottimo e “vero” giornalista.

      • Claudia ha detto:

        Gentile sig. Cionci,
        vorrei complimentarmi con lei per l’articolo in questione.
        Personalmente non sono stupita dal contenuto del pezzo: fin dalle dimissioni di Papa Benedetto mi ero fatta un’idea simile. Ma è la ricostruzione minuziosa, finanche nei dettagli, corredata da fonti ineccepibili, che mi colpisce, oltre al coraggio nel mettere per iscritto quello che molti altri hanno preferito evitare di dire in modo così chiaro. Mi riferisco in particolare alla definizione di Bergoglio come antipapa, che di fatto è una logica conseguenza dell’invalidità delle dimissioni (ma se vogliamo anche della probabile invalidità della sua elezione, viste le dichiarazioni del Cardinale Daneels mai smentite da alcuno).
        L’aspetto che trovo dirimente nella analisi della Acosta, invece, è l’aver tratto le conseguenze giuridiche dalle dimissioni parziali (dal ministerium e non dal munus) di Benedetto XVI: la loro invalidità. Decine di studiosi e canonisti si sono scervellati sul nuovo tipo di papato inugurato da Papa Benedetto quando invece l’unica logica conseguenza di dimissioni incomplete è la loro invalidità. Punto.
        E lei mette insieme tutti questi aspetti in un articolo che risulta molto logico, comprensibile, quasi ovvio. Sì, ovvio, ma nessuno lo aveva mai messo a terra in modo così self-evident.
        La ringrazio quindi per l’articolo ma soprattutto per l’onestà intellettuale e il coraggio, doti oggi molto rare.

    • Gianluigi ha detto:

      Tutto molto chiaro e “logico”. “Perplessa” di cosa?

      • Valeria Fusetti ha detto:

        Perplessa perché l’articolo esprime una “verità ” che non accetta che ci possano essere non dico pareri assolutamente contrari ma nemmeno, appunto, perplessità. Francamente i diktat del sig Cionci mi lasciano, anche questi, perplessa. Lei signore ha delle verità che esigono il plauso delle folle e, per difendere questa verità (o questo plauso) lancia pure il guanto della sfida. Per quello che mi riguarda rivendico non tanto il mio diritto (anche se questa è l’epoca dei diritti), quanto il mio stato: sono perplessa e tale rimango. Se può se ne faccia una ragione, se non può mi dispiace per lei.