RAGAZZI: PERCHÉ UN CATTOLICO NON PUÒ VOTARE JOE BIDEN.

29 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, le Presidenziali USA si avviano al nodo cruciale. Il dott. Maurizio Ragazzi ci ha inviato questa riflessione pregnante e documentata sul perché non è possibile che un cattolico voti per Joe Biden, a dispetto del fatto che questi si professi cattolico. Buona lettura. 

 

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E’ LECITO PER UN CATTOLICO SOSTENERE BIDEN PER LA PRESIDENZA AMERICANA?

 (Dr. Maurizio Ragazzi, Washington)

 

Il 3 novembre si confronteranno due visioni contrapposte dell’America: ordine contro violenza, rispetto della legge contro arbitrio, libertà contro dispotismo, cristianesimo contro neo-paganesimo. Alfieri di queste due visioni contrapposte sono due candidati radicalmente diversi per storia e personalità: il Presidente Trump, pieno di energia ed ottimismo, resta un outsider della politica (come attestato dagli entusiasmi che genera nei suoi sostenitori), mentre il Democratico Joe Biden, ex vice-presidente di Obama con un’idea cupa del futuro degli USA, e’ un tipico esponente di quel pantano di Washington che Trump vuole prosciugare. Trump e’ protestante (e uomo di preghiera), mentre Biden si auto-definisce come “cattolico praticante”. Ci si può quindi chiedere se sia lecito per un cattolico sostenere (con il voto e/o il contributo finanziario) Joe Biden nella sua corsa alla presidenza. A dire il vero, il problema si pone per tutti gli uomini di buona volonta’ (cattolici e non), se cioè sia lecito in base alla morale naturale, indipendentemente dalla dottrina cattolica rivelata, sostenere Biden. Ma ai fini di questa breve riflessione e’ preferibile affrontare il problema nella prospettiva della “questione cattolica”.

 

L’inizio della “questione cattolica” nel contesto della corsa alla presidenza americana risale alla fine degli anni ’20 del secolo scorso, quando il cattolico Al Smith, governatore dello stato di New York, ottenne l’investitura Democratica per sfidare, alle elezioni presidenziali del 1928, Herbert Hoover, dal quale fu poi battuto. In una lettera pubblica molto articolata, l’avvocato Joseph Marshall chiese ad Al Smith di precisare se e come dottrina cattolica e principi del sistema politico americano fossero fra loro conciliabili. Nella sua risposta, Al Smith scrisse che sia la sua fede che la legge americana sono fondate sul rispetto per i Comandamenti e che, in ogni caso, lui credeva nella “assoluta separazione fra Chiesa e stato”.[1]

 

Trent’anni dopo questi avvenimenti, la “questione cattolica” si ripropose nella corsa alla presidenza di John Kennedy. In un discorso a pastori protestanti, Kennedy articolò quell’escamotage, poi divenuto il refrain di chi voglia fare i propri comodi passando come uomo di principi, secondo il quale “le opinioni religiose sono affare privato” e su temi quali controllo delle nascite e divorzio (a quel tempo l’aborto non era ancora diventato il problema centrale) “prenderò le mie decisioni in base a quanto la mia coscienza mi suggerisce sia l’interesse nazionale, senza riguardo a pressioni o diktat religiosi”.[2] (“Chi mi ama osserva i miei comandamenti” è forse un “diktat religioso” che la propria (non adeguatamente formata) coscienza puo’ pacificamente ignorare?!)

 

Si arriva così agli anni ’80, ed a quella che e’ stata ironicamente bollata come “enciclica di Mario”,[3] cioè il discorso all’università di Notre Dame da parte dell’allora governatore dello stato di New York Mario Cuomo, padre dell’attuale governatore.[4] Le “perle” mistificatorie di questo discorso sono tante, dalla distinzione “come cattolico io penso… ma come governatore…”, all’appello a non imporre oneri finanziari alle donne di scarsi mezzi che vogliono abortire (mentre, ovviamente, nessuna differenza di classe esiste fra bambini smembrati nel ventre di donne ricche e bambini smembrati nel ventre di donne povere), all’idea, vera ma usata a sproposito, che il diritto alla vita non finisce con la nascita. (Il vero problema e’ che viene negato fra concepimento e nascita, anzi addirittura dopo la nascita per i bambini miracolosamente scampati all’abominio dell’aborto ma che restano alla merce’ di chi dovrebbe invece immediatamente soccorrerli per tenerli in vita).[5] Per farla breve, la “questione cattolica”, inizialmente sollevata per accertare se potesse accedere alla presidenza un cattolico fedele alla dottrina della Chiesa, era poi diventata la questione se potesse ottenere i voti dei cattolici un aspirante alla presidenza che se ne infischiasse (pur fra tanti salamelecchi) della dottrina cattolica e di morale naturale sui principi non negoziabili. Su questa questione, l’allora cardinale arcivescovo di New York John O’Connor rispose da par suo: “Se un candidato ad una carica politica condona o promuove l’aborto, allora io come cittadino, indipendentemente dalle altre qualifiche politiche di quel candidato, non posso in coscienza votarlo”.[6] Così era nel 1984 e così rimane oggi.

 

Joe Biden (così come il partito Democratico, sempre più partito della morte)[7] fa l’en plein nella violazione dei principi non negoziabili, accuratamente riassunti da Mons. Crepaldi in un suo libro.[8] Infatti, sia come vice-presidente di Obama, sia nelle sue intenzioni esplicite qualora fosse eletto presidente, Biden ha dichiarato guerra ai bambini presi di mira dal crimine di aborto, alla struttura naturale della famiglia quale unione fra uomo e donna fondata sul matrimonio ed inassimilabile a qualsiasi altro rapporto, ed al diritto dei genitori di educare i loro figli, anche in scuole private.[9] Per non parlare della libertà religiosa dei cristiani e della persecuzione delle Piccole Sorelle dei Poveri, costrette a ricorrere alla Corte Suprema per veder rispettato il loro diritto di non cooperazione all’aborto.[10]

 

Stando così le cose, non si riesce proprio a vedere come un cattolico possa lecitamente sostenere Biden. In merito alla proibizione dell’aborto, nel 2019 Papa Francesco aveva ribadito il suo appello a tutti i politici perché’ “pongano come prima pietra del bene comune la difesa della vita di coloro che stanno per nascere”.[11] Sulla stessa linea, nella nuova introduzione al documento dei vescovi americani sulla cittadinanza responsabile, si legge che “la minaccia dell’aborto resta la nostra priorità preminente, perché attacca la vita direttamente, perché avviene nel santuario della famiglia, e per il numero di vite che distrugge”.[12] Quindi, non si scappa. Cooperare formalmente con Biden ed i Democratici (quindi votarli o finanziarli proprio perché promuovono l’aborto) è gravemente immorale. Ma anche ogni cooperazione materiale va esclusa (quindi votarli o finanziarli per altre ragioni, di per se’ lecite), in quanto atta a permettere ai Democratici di vincere le elezioni e poi mettere in moto le loro politiche omicide contro la vita nascente.

 

Biden può ripetere come un disco rotto di essere un “cattolico praticante”. Se è davvero così, lo dimostri. Come ha osservato con la sua solita chiarezza di pensiero il Cardinal Burke (già capo della Segnatura Apostolica), “se uno dichiara di essere cattolico devoto, ma poi promuove l’aborto, ingenera negli altri l’impressione che sia accettabile per un cattolico essere a favore dell’aborto, ciò che è invece assolutamente inaccettabile. Non lo è mai stato e non lo sarà mai”.[13] Invece di votare Biden o finanziarne la campagna elettorale, sarà quindi meglio che ogni cattolico (così come ogni uomo o donna di buona volontà) dica una preghiera per la sua conversione.

[1]           Il testo della lettera di Marshall e’ in https://www.theatlantic.com/magazine/archive/1927/04/an-open-letter-to-the-honorable-alfred-e-smith/306523/; la risposta di Al Smith e’ in https://www.theatlantic.com/magazine/archive/1927/05/catholic-and-patriot/306522/. E’ stato scritto che Joseph Proskauer mise mano nella preparazione della risposta, per cui un avvocato protestante (Marshall) avrebbe sfidato un candidato cattolico (Smith) in merito alla sua fede, e la sfida sarebbe stata accettata da un giudice ebreo (Proskauer)!

[2]           La trascrizione del discorso e’ in https://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=16920600.

[3]           L’espressione e’ attribuita all’allora Vicario Generale dell’Arcidiocesi di New York in Hentoff, John Cardinal O’Connor (1987), p. 141.

[4]           La trascrizione del discorso e’ in http://archives.nd.edu/research/texts/cuomo.htm.

[5]           Si veda https://www.sabinopaciolla.com/linfanticidio-e-alle-porte-viene-chiamato-aborto-dopo-il-parto-lorrore-e-che-alcuni-non-se-ne-vergognano/. I Democratici al Congresso si oppongono ad ogni misura tesa a prestare cure ai bambini sfuggiti all’aborto: https://www.nationalreview.com/2020/02/born-alive-abortion-survivors-protection-act-democrats-justify-infanticide/. Il Presidente pro-vita Trump e’ percio’ intervenuto con un ordine esecutivo a protezione dei bambini: https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/executive-order-protecting-vulnerable-newborn-infant-children/.  L’orrore dei bambini uccisi o lasciati morire dopo un tentato aborto non esiste solo negli USA: https://www.iltimone.org/news-timone/alla-a-settimana-i-feti-sopravvivono-spesso-allabo/; http://www.scienzaevita.org/wp-content/uploads/2015/02/15d1bb0141a0047bcfa3958b091795e6.pdf.

[6]           Connor, John Cardinal O’Connor and the Culture of Life (2011), p. 36.

[7]           https://www.marcotosatti.com/2020/08/24/maurizio-ragazzi-i-democratici-usa-il-partito-della-morte/.

[8]           Crepaldi, A compromesso alcuno (2014), specialmente pp. 22-23.

[9]           Si vedano https://www.ontheissues.org/joe_biden.htm  e https://downloads.frcaction.org/EF/EF18H05.pdf.

[10]          Si veda https://www.iltimone.org/news-timone/le-piccole-sorelle-vincono-ancora-alla-corte-suprema/. Un’amministrazione Biden tornerebbe all’attacco: https://www.catholicnewsagency.com/news/joe-biden-says-he-will-end-contraception-exemption-for-little-sisters-of-the-poor-18691.

[11]          http://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190202_movimento-vita.html.

[12]          Nota introduttiva in Forming Consciences for Faithful Citizenship (https://www.usccb.org/issues-and-action/faithful-citizenship/forming-consciences-for-faithful-citizenship-title).

[13]          Se ne veda l’intervista in https://www.catholicnewsagency.com/news/cardinal-burke-biden-should-not-receive-holy-communion-15439. In quell’intervista, il Cardinal Burke confermava che, in base alla chiara lettera del canone 915, un politico abortista non puo’ accedere all’Eucarestia. E, infatti, alcuni vescovi americani di sana dottrina hanno dato chiare indicazioni in proposito (ad esempio, https://www.ewtn.com/catholicism/library/worthy-to-receive-the-lamb-catholics-in-political-life–3829), in base alle quali si ha notizia del diniego della Comunione a Biden (https://www.usatoday.com/story/news/politics/2019/10/29/joe-biden-denied-communion/2494025001/).

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11 commenti

  • Ateo Devoto ha detto:

    Cerchiamo di non prenderci in giro: l’aborto è un omicidio legalizzato; ecco perché una qualsiasi persona di buona volontà dovrebbe opporsi.
    E questo indipendentemente dall’essere cristiano, islamico, buddhista o non credente come il sottoscritto.

  • Hierro1973 ha detto:

    Tanto vince Biden…

    • Ateo Devoto ha detto:

      Temo che, purtroppo, lei abbia ragione….
      Mi sembra di leggere una velata soddisfazione nelle Sue parole; le auguro solo di potersi trovare dalla parte giusta; perché per chi, come me e la maggior parte dei frequentatori di questo forum, avrà la (s)ventura di collocarsi dalla parte sbagliata, sarà veramente dura.
      Buone Feste di Ognissanti

  • Daniele ha detto:

    non entro nel merito di questa lettera ,mi piacerebbe che fosse fatta una analisi altrettanto approfondita sull’altro candidato. Purtroppo credo che nessuno dei due candidati ,sia degno,di un compito cosi importante,
    Piuttosto mi chiedo dove sono gli americani ,perché si trovano a fare questa scelta ,con questi candidati.Quale futuro immaginiamo ,sono davvero molto preoccupato,

    • Maurizio Ragazzi ha detto:

      Che il problema si ponga per Biden, e non per Trump, si basa su due fatti evidenti: (1) mentre Trump e’ stato messo a dura prova in questi ultimi quattro anni, di Biden si conoscono solo le chiacchiere (e gli interessi di famiglia?); (2) fra i programmi dei due partiti, e’ quello Democratico che viola tutti i principi non negoziabili (cosi’ come il record di Biden come senatore e la sua azione come vice-presidente). Quanto ai cliches che girano su Trump, questo link e’ un utile punto di partenza per valutarne l’attendibilita’: https://www.priestsforlife.org/elections/trump-myths.aspx.

  • Angelo ha detto:

    Lo spazio per esercitare, nelle istituzioni politiche e amministrative italiane, i principi della Dottrina sociale della Chiesa è stato completamente annullato da leggi ad hoc.
    Ed altre se ne stanno aggiungendo.
    In America qualche spiraglio c’è ancora. Almeno questo sembra indicare la nomina di Amy Coney Barret alla Corte Suprema.
    E la vittoria di Trump darebbe un po’ di ossigeno a queste speranze.

  • Creazionista ha detto:

    Non sopporto le citazioni del pampero o dei vescovi americani, e quanto siano ridicole è dimostrato dal fatto che sia il pampero eretico sia i vescovi americani fanno campagna attiva per biden. Anche una sola citazione di questa gentaglia per me inficia completamente la validità di un ottimo articolo o libro.

  • piero ha detto:

    perché il Papa sostiene Biden?

    • emma ha detto:

      per odio verso Trump.
      antiaborto, antigaylobby, anti ONU, anti Greta, antibergoglio.

      • Briciola ha detto:

        Ha dimenticato : contro il 5G cinese.

      • anonimo ha detto:

        … forse perché entrambi sono solo commedianti, comparse e marionette manovrate da poteri oscuri, o dal diavolo in persona; ma con lui andranno a trascorrere l’eternità, e non daranno più fastidio a nessuno, almeno a nessun credente in Cristo.