GOTTI, CORONAVIRUS. LA SFIDA ALLE LEGGI NATURALI È LA RADICE.

15 Marzo 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Ettore Gotti Tedeschi ci ha inviato una terza riflessione sulla realtà che stiamo vivendo, a causa dell’epidemia di coronavirus. Siamo ben lieti di condividerla con voi. Le riflessioni precedenti le potete trovare a questo collegamento e a questo collegamento. Buona lettura. 

 

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Ettore Gotti Tedeschi a Tosatti

Terza riflessione sul coronavirus. Caro Marco, sono solo un economista di fede cattolica, ma vorrei ugualmente proporre ai lettori di Stilum Curiae una terza riflessione “real-spirituale” da fare in questi giorni di reclusione forzata.

Noi dobbiamo tornare a guardare a Cristo scrollandoci di dosso questa indifferenza tragica ed insostenibile a Cristo stesso. Questa indifferenza è la vera origine delle calamità che oggi ci affliggono. Vi propongo alcune spiegazioni su cui riflettere.

– Lo spiegò la Congregazione della Dottrina della Fede (Istr.Libertatis Conscientiae) nel marzo del 1986.Ci avvisava che, negando Dio, il Suo Principio e il Suo Fine, viene alterato l’Ordine della Creazione visibile, quello sociale ed economico…più di così!

– Lo spiegò San Giovanni Paolo II in Sollecitudo Rei Socialis, dove aveva profetizzato che all’uomo troppo immaturo, preoccupato di investire solo in scienza e tecnica, ma non in sapienza, gli strumenti sofisticati sarebbero sfuggiti di mano….più di così!

– Lo spiegò Benedetto XVI in Caritas in Veritate confermando che l’uomo privo di valori di riferimento avrebbe permesso agli strumenti da lui creati di prendere autonomia morale e rivolgersi contro di lui…più di così!

– Cercherò di proporre anch’io una spiegazione. Nonostante questi richiami, abbiamo continuato a vivere come se Dio fosse solo tanto “misericordioso” da permetterci di ignorare o confondere le sue leggi. Questo falso “abbandono” ha anche offuscato la nostra razionalità al punto da non riuscire a capire le vere cause di fondo (di origine morale) di questo virus, ma solo da cercare di limitarne gli effetti. Le cause che vogliamo ignorare stanno nella negazione di leggi naturali, persino quelle riferite alla vita umana (ridotta a esser considerata quale evoluzione di un bacillo) e alle nascite.

Leggi naturali che son state disprezzate, anzi son state sfidate, per dimostrare che non esistono perché non deve esistere un legislatore-Creatore. E questa sfida è stata persa proprio… con un vero bacillo.

Che fare quindi ?

Anzitutto torniamo a guardare a Cristo come le Scritture insegnano. Nel Libro dei Numeri dell’Antico Testamento (Num 21, 4-9) si narra come il popolo di Israele, lasciato l’Egitto, stanco di non trovare la terra promessa, cominciò a mormorare contro Mosè e persino contro il Signore. Per castigarlo il Signore mandò fra loro serpenti velenosi che uccisero molti israeliti. Allora il popolo si pentì e chiese a Mosè di chiedere perdono al Signore. E il Signore disse allora a Mosè di fare un serpente e metterlo sulla cima di un’asta, affinché chi fosse stato morso, ma lo avesse guardato, sarebbe stato salvato.

Nel Nuovo Testamento (Gv 3, 14-15) Nicodemo ricorda questo passo riferendolo a Gesù, spiegando che per esser salvati bisogna innalzare Cristo e guardare a Lui. Come dire: il primo antidoto è sempre in Cristo e nella sua dottrina di salvezza. Elevare Cristo sulla cima di tutte le attività umane avrebbe dovuto essere il nostro compito.

Poi facciamo come gli ammalati del Vangelo che chiedevano a Gesù di guarirli, e riscopriamo il nostro Angelo Custode. Domenica 12 aprile sarà Pasqua di Resurrezione, facciamo in modo che in quel giorno così vicino, gli stessi motivi che oggi ci angosciano possano trasformarsi in motivi di gioia.

Poi verrà Pentecoste e sentiremo ciò che ci suggerirà, per il futuro, lo Spirito Santo.

Ettore Gotti Tedeschi

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18 commenti

  • FT ha detto:

    a fine TG1 , quello delle 13.30 , ho sentito il Papa dichiarsi vicino a malati, operatori sanitari ecc. Ha esortato i preti a non essere dei donabbondio ecc. Nessun riferimento alla intercessione della Madre di DIo e nessuna benedizione .

  • Sconsolata ha detto:

    Fino a quando resterà impassibile la “corte dei miracoli” e lo stesso Re dinanzi alle denunce di una vergognosa “nudità” ?
    https://drive.google.com/file/d/1BINfWCQnkREZIwZpRqeTFF70cH2ROkrP/view

  • stefano raimondo ha detto:

    Articolo di Gotti Tedeschi condivisibile (e anche tutti i commenti che mi hanno preceduto). Mi permetto di aggiungere che la venuta al mondo di Gesù è un passo avanti per l’uomo, è una ri-considerazione dell’uomo da parte di Dio, l’uomo comprende finalmente le proprie potenzialità. Dio si fa uomo, non si fa qualcos’altro, l’uomo acquista una posizione privilegiata. Si può anche dire che questa nuova consapevolezza porta l’uomo da una posizione di ” io sono guardato” a una posizione di “io guardo”, rispetto al mondo esterno. Però questo non deve far dimenticare che noi dobbiamo tutto a Dio, senza di Dio non saremmo nulla. Proprio una lettura di Geremia della liturgia di pochi giorni fa affermava: “maledetto l’uomo che confida nell’uomo”. Quindi: 1 – è finito, con Cristo, l’approccio pagano di considerare sacro il mondo esterno, l’uomo non è più inferiore al mondo circostante; 2 – al contempo l’uomo non deve riporre troppa fiducia in se stesso, come propugnano le ideologie “progressive”, ma deve ricordarsi sempre che è una semplice creatura di Dio.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Grazie, prof.
    Certo, è anche una questione politica, di sovranità del popolo delle famiglie, naturali si intende (JPII, Lettera alle famiglie, 1994).
    Esempio, la seconda guerra mondiale fini, e dopo decine di milioni di morti ammazzati, tutti dissero “mai più”, ancora fino ad oggi.
    In realtà non è cambiato proprio nulla, perché la società del dopoguerra è stata politicamente fondata sui consumi, e quindi, in ultima analisi, sulla distruzione del’anima del’uomo, e quindi sull’aborto. Ancora decine di milioni di morti ammazzati, ma tutti fanno finta di nulla, perché pare brutto dirlo: così deve essere, secondo il Nuovo Ordine Mondiale massonico.

    Allora, per espletare concretamente la fede in Cristo, come giustamente dice Gotti, non vi è alternativa o scorciatoia al fatto che il popolo delle famiglie si prenda la sovranità che gli spetta, e che questo sistema non gli darà MAI.

    Questo si può fare, man mano che il popolo prenderà coscienza e proverà ad attuare la “Società partecipativa” secondo Dottrina sociale:

    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/i-maestri-2/pier-luigi-zampetti/

  • Sconsolata ha detto:

    Il dato di fatto innegabile che i richiami alla sacra Tradizione e al Magistero ecclesiale, ancora una volta, oggi, ci vengano riproposti da un laico, in coerenza con la fede professata, la dice lunga sul vuoto pneumatico percepito, cui cerchiamo un antidoto attraverso lo scambio di idee – un dialogo a distanza, cui abbiamo fatto ricorso ben prima dell’isolamento attuale coatto – col rischio di essere anche male interpretati.
    Una riflessione, quella del professor Gotti Tedeschi, priva di tonalità cattedratiche e presentata con spirito di partecipazione ad una imprevista crisi che interpella tutti indistintamente e obbliga ad un’assunzione di responsabilità non più differibile, soprattutto in ordine a questioni spirituali e dottrinali.
    Non dovrebbe essercene bisogno; ma, repetita iuvant: si reclamano – attraverso i commenti su questo blog – linee guida univoche e ben definite.
    Balza agli occhi che i rimandi del professore siano circoscritti ad un preciso arco temporale e ai pontefici di quegli anni.
    Al 1984, precisamente alla Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II “Salvifici doloris” risale il documento in cui (oltre che in San Paolo) trovo conforto e argomentazione non illusoria al “vangelo della sofferenza”, messo a dura prova dalla drammaticità del momento che stiamo vivendo.

  • nipass39 ha detto:

    Perchè una simile riflessione non viene proposta da un Pastore della Chiesa?
    Forse perchè i “Pastori” temono il sarcasmo del “mondo” nel dichiararsi “di fede cattolica” o, peggio, perchè, distratti dalle incombenze sociali, non hanno più tempo di “guardare a Cristo”.

    • Franz ha detto:

      ritengo che in gran parte pensino che per fare evangelizzazione o apostolato debbano parlare di politica , economia, sociologia ,scienza ,ecc. Pensano e operano ormai come si vestono : da laici .Irriconoscibili quali sacerdoti. Non dimentichiamo il : buonasera , buone vacanze …
      Tompo fa un mio buon amico mi disse : parli come un prete …Poi si corresse dicendomi : parlavi come parlavano una volta i preti.

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    Grazie, grazie con tutto il cuore per queste parole di speranza e di fede. Torno or ora da una visita – illegale – alla mia chiesa, vuota, eppure piena di Lui.
    Se noi gridassimo dai tetti che il Covid-19 è un dono del Signore e solo Lui sa che cosa ne farà, se noi pregassimo perché il Covid-19, il Virus Corona è opponibile con la Santa Corona del Rosario, ci prenderebbero per pazzi. Be’, io sono pazzo perché la penso e faccio proprio così e ringrazio il prof. Gotti Tedeschi di essere più pazzo di me.
    NON PRAEVALEBUNT

  • Raffaella ha detto:

    Nel mio piccolo penso anch’io che la chiave di volta di questa situazione stia nella sfida fatta a Dio con la violazione delle leggi naturali e quindi divine e con il peccato elevato a normale condotta di vita.
    Sarò pessimista ma temo che questo non verra’ compreso innanzitutto dai nostri pastori pavidi, incapaci ormai di parlare al popolo.

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    Vi ricordo che la prossima Pasqua di Resurrezione 12 aprile, ricorrerà pure il 73° anniversario della prima apparizione a Bruno Cornacchiola, della VERGINE DELLA RIVELAZIONE (DELL’ APOCALISSI) A TRE FONTANE (ACQUE SALVIE), ROMA. Magari conoscerle o rileggere aiuterà pure unito a quanto Lei così illuminante ha scritto.

    http://trefontane.altervista.org/index.php?s=doc2

    • Giorgio Carcangiu ha detto:

      Grazie per queste riflessioni … ma vorrei far notare che la frase “Nel Nuovo Testamento (Gv 3, 14-15) Nicodemo ricorda questo passo riferendolo a Gesù, spiegando che per esser salvati bisogna innalzare Cristo e guardare a Lui.” contiene una inesattezza. In Gv 3,14-15 non è “Nicodemo (che) ricorda questo passo riferendolo a Gesù” ma è Gesù che riferisce l’episodio dell’Esodo a se stesso: Nicodemo non era in grado di fare una simile affermazione!

      • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

        Caro Giorgio, un saludo da Caracas a Lei e la bellissima Sardegna…ultimo Palio di Siena vinto da Remorex solo…perche caduto il bravissimo sardo-tedesco Tittia, Giovanni Atzeni. Siccome commenta come rispondendo a me, mi permetto rispondere dicendoli che ha raggione. È sfuggita al straordinario Prof. Gotti, evidente è un santo uomo che è rinato nel Signore e nel momento di scrivere presse il posto di Nicodemo già facendo Suo Rex Nostro Signore. E quel che importa è che ha vinto Lui come Remorex, anche se ogni tanto pure i più straordinari fantini cadono dei cavalli !

        • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

          Siccome mio italiano può indurre nell’errore, “Lui” riferisco Christo Rex, il fantino questa volta è il Prof.Ettore. Ma come di Palio me n’ intendo va aggiunto che le sue regole, danno vincitore pure al fantino caduto, se ha vinto suo cavallo. E questa è altra straordinaria analogia con la Redenzione; a cavallo vincitore (è veramente è lui chi vince con o senza fantino) vincono tutti: “popolo della contrada” e fantino. Il cavallo bianco dell’ Apocalisse possiamo paragonarlo a Christo Rex ed a Remorex. Pur sbagliando il Prof. Gotti, con Cristo questa preziosa sua reflessione d’oggi, è vincente. Peccato che per le nuove entrate qui nel blog, magari non verrà più letto.

    • MARIO ha detto:

      Si ricorda i “tre punti bianchi” di Cornacchiola? l’Eucarestia, la Vergine e il Papa(!). Cerchiamo di obbedire alla Vergine.

      • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

        Piace sua insistenza. E sempre ha ragione! È vero, è così, e cerco amare come il caro Bruno che ebbi la grazia di conoscerlo nei miei anni di vita a Roma, questi non punti, ma pilastri: qui abbiamo ADORAZIONE PERPETUA; tutto quanto sono capace d’ amare l’ Immacolata in questa e tante altre advocazioni, e certamente il vero ed unico Papa: BENEDETTO XVI. Lascio a lei ed al suo caratterino l’impostore argentino. Ed almeno riconosca che li rispondo con educazione. L’ altro giorno un bravo sacerdote La sistemmò bene…
        La saluto.