Padre Heimerl: il Papa non Può Cambiare i Comandamenti. Adulterio e Sodomia Sono Peccati Gravi.

23 Aprile 2024 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa intervista realizzata da Maike Hickson, che ringraziamo di cuore, a padre Joachim Heimerl per Life Site News. Buona lettura e condivisione.

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LifeSiteNews ) — Il sacerdote austriaco padre Joachim Heimerl ha difeso padre Jesusmary Missigbètò prima del suo canonico “processo farsa” e ha criticato papa Francesco per la sua nuova autobiografia in cui denigrava papa Benedetto XVI.

In un’intervista esclusiva con LifeSiteNews, p. Heimerl ha discusso dell’autobiografia di Papa Francesco, che è stata pubblicata sotto forma di un libro-intervista intitolato Il Successore. Heimerl ha detto che lo scopo del libro è quello di acquisire “il controllo della narrativa sul suo problematico pontificato”.

Heimerl ha anche condannato Fiducia Supplicans , la dichiarazione eterodossa del Vaticano che sostiene le “benedizioni” omosessuali, definendola “eresia”, così come la sospensione del sacerdote africano p. Jesusmary, in attesa del processo canonico per le sue forti critiche a Francesco.

Fr. Heimerl ha scritto numerosi articoli criticando Papa Francesco, accusando il pontefice di condurre “una lotta contro la Chiesa” e rimproverandolo per aver causato diffuso “sgomento, eresia e divisione”, soprattutto attraverso la sua soppressione della Messa latina tradizionale e l’approvazione delle “benedizioni omosessuali”.

L’intervista è stata condotta in forma scritta da Maike Hickson in tedesco e tradotta in inglese dal giornalista di LifeSite Andreas Wailzer.

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Il nuovo prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Víctor Manuel Fernández, ha di nuovo difeso la Fiducia Supplicans , che sostiene la “benedizione” delle “coppie” omosessuali, affermando che “Papa Francesco ha ampliato la nostra comprensione delle benedizioni” e “ha il potere di giusto farlo.” Il Papa ha il diritto di stabilire una “benedizione” per le “coppie” omosessuali e può esistere una tale “benedizione”?

Innanzitutto vorrei dire una parola sul cardinale Fernández: la sua nomina a prefetto della fede e a cardinale è un dolore per tutta la Chiesa: Fernández è assolutamente inadatto come prefetto. Lui stesso è sospettato da anni di eresia, con la quale egli stesso flirta. Inoltre, gli mancano i titoli teologici (alti) per l’ufficio di prefetto del [Dicastero per la Dottrina della] Fede e si è reso assolutamente insopportabile con i suoi scritti pornografici.

Del resto la sua nomina è un caso di nepotismo talmente evidente da lasciare senza parole. Sebbene in passato fosse abbastanza comune che i papi promuovessero i loro favoriti alle più alte cariche, oggi, grazie a Dio, ciò non è più accettabile e certamente non in questo caso altamente imbarazzante.

Se riassumiamo tutto questo, arriviamo alla conclusione che il cardinale è così gravemente danneggiato da non avere alcun prestigio né autorità. Se restasse in carica, non solo prenderebbe in giro se stesso ma anche il papa.

Per quanto riguarda la “benedizione”, si tratta di una “benedizione” per le “coppie irregolari”, cioè sia per le “coppie” omosessuali che per quelle che vivono in adulterio (eterosessuale).

In virtù della rivelazione divina, il costante Magistero della Chiesa ha sempre rifiutato entrambi i casi. L’omosessualità praticata e l’adulterio sono peccati gravi che Dio non benedice ma piuttosto punisce.

Chiunque “benedice” tali rapporti in nome di Dio commette un atto contro Dio, cioè un atto di blasfemia e, quindi, di sacrilegio.

Nessuno dovrebbe osare porsi al di sopra dei comandamenti di Dio e della Sua rivelazione, nemmeno il papa. Al contrario, il suo compito è difendere la fede della Chiesa e non introdurre “benedizioni” che non solo portano all’eresia, come ha affermato il cardinale Gerhard Müller, ma sono eresia per la loro stessa natura.

Nessun papa, nessun concilio, nessun dottore della Chiesa o chiunque altro potrebbe cambiare questo, e per questo motivo nessuno lo ha mai fatto.

Per questo Francesco non ha altra scelta: ritirare il documento di “benedizione” o affrontare l’accusa di eresia. Questo è esattamente ciò che giustamente hanno affermato le nostre Chiese ortodosse sorelle quando hanno affermato che la Chiesa cattolica ha lasciato il fondamento della Sacra Scrittura con queste “benedizioni”. In parole povere, ciò significa che queste “benedizioni” non solo non sono cattoliche, ma semplicemente non sono cristiane.

È possibile per la Chiesa cambiare il suo insegnamento sull’omosessualità? Potrebbero esserci, ad esempio, sviluppi sociali o sviluppi nella sociologia e nell’antropologia che giustificherebbero un simile cambiamento?

Al giorno d’oggi sentiamo costantemente parlare di nuove scoperte delle “scienze umane” che dovrebbero portare a un cambiamento nell’insegnamento della Chiesa. Tuttavia, il punto qui è ben diverso: le “scienze umane” non sono una fonte di rivelazione divina, e la Chiesa non è lì per assecondare idee scientifiche o, in questo caso, ideologiche. Essa si affida esclusivamente alla volontà di Dio, che è stata chiaramente espressa nelle Sacre Scritture e nel costante Magistero. Dio non cambia la sua rivelazione, e per questo la Chiesa non può adattare il suo insegnamento ai gusti dei tempi, in questo come in tutti gli altri casi. Se così non fosse, la Chiesa diventerebbe una creazione politica degli uomini, come vediamo ad esempio nel caso dei protestanti in Germania, e cesserebbe di essere la Chiesa di Dio.

Papa Francesco ha pubblicato un nuovo libro-intervista in cui commenta il conclave del 2005 e pubblica i risultati delle votazioni. Come commenteresti questo?

Il Papa vede questo libro di interviste come una sorta di “autobiografia”. Fa parte della natura di un’autobiografia, come sappiamo, mentire per motivi di autogiustificazione. Per questo motivo Johann Wolfgang von Goethe chiamò la propria autobiografia Finzione e verità. Dalla mia vita e le famose memorie di Giacomo Casanova lo illustrano, come molti altri.

Quando si pensa alle autobiografie dei papi, si pensa alle interviste che Benedetto XVI ha condotto con Peter Seewald da cardinale e poi da papa. Queste interviste sono così preziose soprattutto perché hanno una profondità teologica e spirituale e non rimangono confinate nel personale. Leggerle è un grande beneficio senza tempo.

Temo che non si possa dire lo stesso dei libri con le interviste dell’attuale papa. Francesco, al contrario, si abbandona alle chiacchiere, che forse sono ancora tollerabili. Soprattutto, però, è piuttosto spietato nei confronti delle persone impopolari: vanno menzionati qui il cardinale Robert Sarah, l’arcivescovo Georg Gänswein e molti altri.

Il problema generale è che il papa si mostra – scusatemi – un vecchio arrabbiato e un po’ loquace, e questo non si addice al suo ufficio.

Benedetto XVI, invece, ha mostrato nelle sue interviste come si possa fare diversamente e molto meglio: più elegante, più papale – vorrei dire semplicemente più santo e più attraente. Con le sue interviste Francesco serve in fondo solo le chiacchiere ecclesiastiche e i peggiori risentimenti dei nemici della Chiesa. Benedetto ha riscaldato il cuore dei suoi lettori perché li ha condotti sulla via di Gesù Cristo.

Per quanto riguarda Benedetto, vorrei aggiungere che è molto audace da parte di Francesco definirlo un “papa di transizione” in questo libro.

Francesco infatti ha il problema di essere il successore di due papi importanti. Sono disposto a credere che questo non sia facile. Ma sminuire in questo modo l’importanza del suo predecessore è così incredibile che Francesco probabilmente ha ottenuto solo una cosa con questo libro: nessuno lo prende sul serio e tutti sanno che si tratta solo di prendere il controllo della narrativa sul suo problematico pontificato. L’esperienza ha dimostrato che le autobiografie non raggiungono mai questo obiettivo, e tanto meno le interviste di questo tipo, la cui estetica e la qualità dei contenuti sono piuttosto scadenti.

Padre Jesusmary (Janvier Gbenou) è stato licenziato dall’Opus Dei perché critico nei confronti del programma di riforma papale. Ora teme di essere completamente licenziato dal sacerdozio. Non è l’unico sacerdote che non è stato accusato di altro che criticare il papa. Come commenterebbe questo?

Ho seguito molto da vicino questo caso e letto i testi del sacerdote, che desidero sottoscrivere integralmente. La sua critica è giustificata ed espressa in modo appropriato. Non ha fatto nulla di male.

Ciò che è sbagliato è il modo in cui viene trattato, anche se non rappresenta altro che gli insegnamenti della Chiesa!

Purtroppo il suo trattamento è tipico: prima vengono imposti i divieti di espressione, poi seguono i cosiddetti processi “canonici”, che – come in questo caso – sono puri processi farsa. Il verdetto è chiaro fin dall’inizio.

Non aiuta il fatto che il Dicastero per la Dottrina della Fede abbia recentemente pubblicato un documento sulla dignità umana, invocando costantemente i diritti umani, ma subordinandoli a una presunta “obbedienza” in realtà abusiva e invadente.

Nella Chiesa un diritto fondamentale come la libertà di parola è (sempre) un concetto assolutamente estraneo. Purtroppo questo vale soprattutto per i chierici e, attualmente, ancora di più se rappresentano la fede tradizionale.

Coloro che si esprimono a favore di ogni tipo di eresia, invece, attualmente non hanno nulla da temere. Guardate la Germania: quasi tutti i vescovi lì ora negano la fede cattolica – nessuno viene nemmeno ammonito o rimosso dall’incarico. Il vescovo Joseph Strickland ha avuto un destino diverso, così come il cardinale Raymond Burke, il cardinale Müller, il cardinale Sarah, padre Jesusmary e molti altri che nessuno conosce. Io sarò sicuramente il prossimo, ma non resterò in silenzio più degli altri. Rimaniamo fedeli a Cristo e alla Sua Chiesa e professiamo la fede così com’è e come è sempre stata. Qualsiasi altra cosa sarebbe un tradimento del Signore e della Sua Chiesa. Sono d’accordo con Teresa d’Avila: “Niente deve spaventarti, niente deve confonderti, tutto passa, solo Dio rimane lo stesso. Dio solo è sufficiente”.

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4 commenti

  • giovanni ha detto:

    Che Lei debba ricordare a ” bianco vestito ” ed adepti che adulterio, sodomia e, aggiungo, paganesimo siano peccati gravissimi contrari alla Dottrina Cattolica, beh… la dice lunga sullo stato della Fede all’ interno e anche all’esterno delle mura leonine.

  • Mara ha detto:

    Non è ispirato dallo Spirito Santo. Oltre ad essere eretico, è anche abusivo. Ci ho messo un po’ a capirlo, ma dopo un esame durato mesi, ci sono arrivata

  • E.A. ha detto:

    Profezie e moniti di Santa Ildegarda Dottore della Chiesa: “Gli ultimi tempi saranno più cattivi e corrotti agli occhi di Dio. I figli di Dio saranno perseguitati con mezzi estremamente odiosi agli occhi di Dio.. (…) Subito prima dell’Anticristo ci saranno fame e terremoti…“.

    “Nel periodo in cui l’Anticristo nascerà, ci saranno molte guerre e il giusto ordine sarà distrutto sulla terra. L’eresia dilagherà e gli eretici predicheranno i loro errori apertamente e senza ritegno. Persino fra i cristiani ci saranno dubbi e scetticismo a proposito delle credenze del cattolicesimo…”.
    “Alza la voce e parla dell’avvento della incorrotta salvezza, affinché vengano persuasi coloro che, pur scrutando le profondità delle Scritture, non vogliono parlarne né predicarle, perché sono tiepidi e insensibili per conservare la giustizia di Dio: svela loro i misteri delle cose nascoste che essi, per timore, celano in un luogo segreto che non produce frutto…”
    Infatti dice ancora la Nostra Santa: “Dopo la nascita dell’Anticristo gli eretici predicheranno le loro false dottrine indisturbati, col risultato che i cristiani avranno dubbi sulla loro santa Fede cattolica… (..) Verso la fine del mondo l’umanità sarà purificata per mezzo delle sofferenze. Ciò sarà vero soprattutto per il clero, che sarà derubato di tutte le sue proprietà“.

    “Il figlio della perdizione è questa bestia [così l’Anticristo viene rappresentato nell’Apocalisse] molto cattiva che farà morire quelli che si rifiuteranno di credere in lui; che si assocerà i re, i principi, i grandi e i ricchi; che disprezzerà l’umiltà ed avrà stima solo per l’orgoglio; che infine soggiogherà l’intero universo con mezzi diabolici. (..) …. Mostrerà loro dei tesori e delle ricchezze e permetterà che essi si abbandonino ad ogni specie di festini, come essi li vorranno….. dirà loro: «Colui che crederà in me riceverà il perdono dei suoi peccati e vivrà con me eternamente». (..)… Respingerà il battesimo ed il Vangelo e deriderà tutti i precetti che la Chiesa ha dato agli uomini per conto Mio… (..) Dopo la triste sconfitta del figlio della perdizione, la sposa di Mio Figlio, che è la Chiesa, brillerà di una gloria senza eguali e le vittime dell’errore si affretteranno a rientrare nell’ovile. Quanto a sapere in quale giorno, dopo la caduta dell’Anticristo, il mondo dovrà finire, l’uomo non deve cercare di conoscerlo: non potrebbe riuscirci. Il Padre se n’è riservato il segreto. O uomini, preparatevi al giudizio”.
    “L’impuro bagliore dell’orgogliosa cattiveria nata da una falsa prosperità è come una fiaccola che penetra nella volontà della carne di coloro che non temono Dio. Nella loro rabbia perversa, costoro lo disprezzano e rifiutano di ammettere che c’è chi è in grado di vincerli, quando, nell’ardore della loro ferocia, vogliono dare alle fiamme ogni loro pensiero. Tale bagliore verrà calpestato nell’ora della vendetta di Dio… Essi saranno in orrore a Dio e agli uomini… Coloro che, senza pentirsi, dimenticano Dio nel loro cuore, troveranno la geenna al termine del loro cammino.”

    Ai prelati che dovrebbero governare la Chiesa:
    «Nella vostra bocca non risuona la voce della tromba di Dio, voi che non amate la santa intelligenza… Dovreste meditare attentamente la giustizia di Dio… mostrandola al popolo al momento opportuno, e non imponendola con la violenza. Ma invece non lo fate, a causa del vostro volere ostinato… Vi rintanate come serpi ignude nelle loro tane… Perdete tempo in cose da nulla… Quanta perfidia e odio quando l’uomo non vuole volgersi verso il bene, né per Dio né per gli uomini, ma ricerca gli onori senza fatica e le ricompense eterne senza sforzo! Siete ciechi, poiché le vostre opere non risplendono davanti agli uomini del fuoco dello Spirito Santo!… Tutta la Sapienza che avete scrutato nelle Scritture è stata inghiottita dal pozzo delle vostre voglie! Tutto ciò che sapete, che avete provato e sentito, lo seppellite nella soddisfazione delle vostre brame, e ingrassate la carne come bambini che non sanno quello che fanno! Dovreste essere luce e invece siete tenebra!» (Lettera al clero di Colonia).
    «Nonostante Dio permetta che il ricco possa, con le sue ricchezze, sostenere il povero, tuttavia è l’immagine di quest’ultimo che egli ama, perché è la sua».
    «Felice l’uomo creato da Dio come tabernacolo della sua sapienza! Sino alla fine della sua vita grazie ai desideri santi, alle opere buone, alla sua fame di giustizia e delle soavi virtù di cui è insaziabile, egli si rinnova di giorno in giorno con la grazia di Dio».
    «Nell’anno 1170 dalla nascita di Cristo, rimasi per lungo tempo a letto ammalata. Allora, desta nel corpo e nello spirito, vidi una donna di una bellezza tale che la mente umana non è in grado di comprendere. La sua figura si innalzava dalla terra fino al cielo. Il suo volto risplendeva di sublime fulgore. Aveva lo sguardo rivolto al cielo. Era rivestita di un abito luminoso e splendente di seta bianca, e di un manto ornato di pietre preziose. Ai piedi aveva calzature di onice. Ma il suo volto era ricoperto di polvere e la sua veste strappata sul lato destro. Anche il manto aveva perso la sua singolare bellezza, e la parte superiore dei calzari era sudicia. La donna (sta indicando la Chiesa) innalzò ad alta voce un lamento verso il cielo:
    “Ascolta, o cielo, il mio volto è sporco! Sii afflitta, o terra: la mia veste è strappata! Trema, o abisso: i miei calzari sono insudiciati!”.
    E proseguì: “Rimasi nascosta nel cuore del Padre, finché il Figlio dell’Uomo, concepito e generato da una vergine, versò il suo sangue. Con la dote di quel sangue mi prese come sposa.

    Le stigmate del mio sposo rimarranno vive e aperte finché saranno aperte le ferite dei peccati degli uomini. E se le ferite di Cristo rimangono aperte è colpa proprio dei sacerdoti.
    Essi lacerano la mia veste in quanto trasgrediscono la Legge, il Vangelo e il loro dovere sacerdotale. Essi tolgono splendore al mio manto, perché trascurano le regole loro imposte. Essi insudiciano i miei calzari perché non camminano sulla retta via, cioè sul sentiero duro ed esigente della giustizia e, così facendo, non danno il buon esempio a quelli che sono loro affidati. In alcuni, tuttavia, si trova lo splendore della verità”.
    E udii una voce dal cielo che diceva: “Questa immagine raffigura la Chiesa”.
    Perciò, o essere umano che vedi queste cose e odi le parole del mio lamento, annunciale ai sacerdoti che sono preposti alla guida e all’istruzione del popolo e ai quali, come agli Apostoli, fu detto: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc.16,15)» (Lettera a Werner von Kircheim e alla sua comunità: PL 197, 269 s.)
    «Con le mie ramazze io vi purificherò e nel frattempo affliggerò gli uomini, sino a che non tornino a me. In quel tempo pure io preparerò molti cuori secondo il mio cuore. E quante volte sarete contaminati, altrettante volte vi purificherò col supplizio di chi vi ha ammorbati.
    E chi potrà sminuirmi? I venti sono diventati rochi per la putredine, l’aria rigetta sozzura, dal momento che gli uomini non aprono la loro bocca per dire la verità. Anche la viridità è inaridita a causa della falsa religiosità delle turbe malvagie che regolano le cose secondo i loro desideri e dicono: “Chi è questo Dio che mai abbiamo visto?”.
    Sino a che una creatura avrà un ruolo nella vostra esistenza, voi non sperimenterete il pieno gaudio. Gli elementi elevano un lamento verso il loro Creatore… invischiati nei peccati degli uomini… rimangono infettati dalla piaga delle voci malvagie e dal

    clamore dell’ingiustizia, imbrattati dal fumo colpevole delle ignobili turpitudini degli uomini. Sono a contatto con l’impurità umana, perché gli uomini sono in essi ed essi sono con gli uomini.
    Ogni volta che gli elementi verranno macchiati dalle cattive azioni degli uomini, Dio li purificherà mediante i tormenti e le tribolazioni degli uomini, perché egli vuole che ogni cosa sia pura al suo cospetto; e nessuno potrà vincerlo né sminuirlo. Persino i venti sono trattenuti dall’orribile fetore dei peccati e spirano a fatica tra turbini di tempeste e l’aria rigetta sozzura per le molte sporcizie degli uomini, quando emette l’umidità non giusta e non appropriata che riesce a disseccare la viridità e i frutti dei quali gli uomini dovrebbero nutrirsi… da essa spesso nascono parassiti nocivi e inutili che danneggiano e divorano i prodotti della terra, poiché essi chiudono il loro cuore e la loro bocca alla giustizia e alle altre virtù e non li aprono alla verità.
    Allora viene la siccità… perché gli uomini nelle loro azioni non mirano ad altro che ai loro piaceri e ai loro desideri» (…) «Ogni creatura tende verso colui che l’ha formata compiendo il suo ufficio e sa di essere stata creata da Dio solo, perché Lui solo ha fatto tutto. Ma l’uomo, legato e diviso da molte vanità tenta di legare perfino il suo Creatore, impedendogli a volte di spingersi oltre e frammentandolo in diverse creature. Seguendo l’inclinazione della propria volontà, mette Dio in tutto ciò che ha deciso con la propria volontà: così può dire che Dio l’ha creato in maniera tale che egli non può evitare il peccato che vuole compiere».
    Riguardo il peccato di sodomia e nel “libro dei meriti di vita” scrive:
    “Questo peccato è una turpe perversione: per arte diabolica si è insinuato nell’uomo, esattamente come la morte entrò nell’uomo con la caduta di Adamo quando questi si allontanò da Dio. Dio infatti creò l’uomo destinandolo a un grande onore e a un nome glorioso, ma il serpente lo ingannò, l’uomo accettò il suo suggerimento e così perse la facoltà di comprendere il significato del verso di ogni animale. Questo peccato è la forza del cuore del demonio; per cui persuade gli uomini a mutare una pratica naturale in un atto da bestie, e a operare sulle loro persone delle oscenità, poiché il demonio, a causa dell’odio originario che ebbe nei confronti della fecondità della donna, ancora la perseguita affinché non porti frutto, mentre preferisce che gli uomini si contaminino con pratiche contro natura. E poiché Dio volle che il genere umano fosse procreato dalla donna, è un grave delitto che l’uomo disperda il proprio seme quando si macchia di questo peccato”.

    «Ciò che la penitenza purifica, non viene vagliato dall’ardore di Dio, perché la penitenza è il suo fuoco e il suo flagello, ma ciò che la penitenza non consuma, viene bruciato dall’ardore. Si perdona non al colpevole, ma al penitente. Quando un uomo riconosce i propri peccati e rinuncia ad essi, riconosce Dio, e quando la sua anima anela a Dio, egli vede Dio».

    «Quando pecco, nella concupiscenza dei miei peccati io tremo di paura; quando, grazie al pentimento, nella mia anima riconosco la mia condizione, non porto a termine quella penitenza, e ne provo timore; quando nella lascivia io attraverso le vie ed i cammini della mia volontà, tremo di paura; quando trascino i miei peccati sino alla vecchiaia, o quando di fronte al dolore e alla tristezza provo fastidio del peccato, pur tuttavia non riesco a liberarmene; e ne provo timore.
    Perché conosco i miei peccati! Io sono come una ruota che gira in ogni senso. Sento il peccato nel quale sono stato concepito, lo porto dentro di me nel pensiero, nelle parole, nelle azioni. Quando la mia anima ricorda da dove proviene, io tolgo la paglia dal grano delle mie opere, e tuttavia non riesco a farlo pienamente… Quando invece mi do a piaceri illeciti, che tramite gli stimoli della carne mi fanno saltare come un cerbiatto, sono senza freno.
    E persino quando la vecchiaia mi toghe il gusto del peccato, tanto da non averne più voglia, e vorrei prolungare la mia vita per avere il tempo di emendare le mie colpe, tuttavia non lo faccio. Così, in tutte queste situazioni, io giro a vuoto come una ruota… Per questi motivi aborro tutti i miei peccati, ma ripongo la mia fiducia nel fatto che tu hai lasciato il cielo e ti sei rivestito della mia carne. Nella tua misericordia purifichi mediante la penitenza».
    «Tutti coloro che sono avvezzi ad essere iniqui blandiscono gli altri a destra e a manca, ma non ascoltano i loro maestri, non amano la legge e non vogliono obbedire ai precetti; si danno come legge tutto ciò che scelgono essi stessi, come e quando

    vogliono. L’iniquità è, dunque, come una notte senza luna e senza stelle: come in una tale notte la luna e le stelle, nascoste, non permettono di farsi un’idea dell’ora, così nell’iniquità non si potrà trovare alcun ordine giusto».
    «L’anima dell’uomo ha in se stessa un’armonia, suona un concerto dal quale si eleva spesso un lamento poiché ella rammenta di essere in esilio».
    “… È Dio che ti ha creato, e allora resisti alla concupiscenza! Perché quando ti opponi al diavolo come un combattente valoroso, Dio gioisce del tuo combattimento; vuole che tu lo invochi senza posa, in ogni momento e in ogni difficoltà. Ma quando rifiuti di dominarti, allora pasci la tua carne di vizi e di peccati, perché le togli il freno del timore di Dio…
    L’uomo deve resistere alla voluttà e non darsi alla dissolutezza fra le delizie del mondo; non deve vivere tranquillo come fosse in casa propria, poiché egli è in viaggio, e il Padre suo lo attende per vedere se vuole tornare a Lui, là dove sa che Egli è…
    Se sei ferito, cerca un medico per non morire. Dio non manda forse molto spesso delle tempeste sugli uomini, per essere invocato da loro con più fervore? Ma tu, o uomo, dici: «Non posso operare il bene», e io ti rispondo: «Sì che puoi!». Al che, tu replichi: «Come?», e io ti rispondo: «Mediante l’intelletto e l’azione». Tu rispondi di nuovo: «Non ne ho alcun desiderio». E io ti dico: «Impara a combattere te stesso!». Tu dici: «Non posso combattere contro di me se Dio non mi aiuta». Ascolta, dunque, in che modo dovrai combattere contro te stesso: quando il male spunta dentro di te, tanto che non sai come respingerlo, proprio in quel momento ti sfioro con il tocco della mia grazia, illuminando lo sguardo dei tuoi occhi interiori. In quel momento prega, confessa e piangi, perché Dio venga in tuo aiuto, allontani da te il male e ti doni la forza di compiere il bene. Sei in grado di farlo, in virtù della scienza mediante la quale comprendi Dio, con l’aiuto che ti viene dall’ispirazione dello Spirito Santo. Se tu fossi un operaio al servizio di un altro uomo, quante volte dovresti fare ciò che ti è penoso! Non sopporti forse molte prove per guadagnare il tuo salario terreno? Perché allora non ti metti al servizio del Dio che ti ha donato l’anima e il corpo, in vista di una ricompensa celeste? Se tu volessi una cosa materiale, quanta pena non ti daresti per ottenerla subito, non fosse altro che per un momento!
    Ma, in verità, non hai voglia di cercare ciò che non ha fine. Ecco perché, come il bue è spinto dal pungolo, allo stesso modo tu devi spronare il corpo con il timore del Signore: se farai ciò, Dio non ti respingerà.”

  • Mimma Gattaino ha detto:

    Il danno ormai è fatto ed è di proporzioni spaventose, in quanto i ” fedeli ” hanno assimilato le lezioni bergogliane sul sesto Comando, praticamente azzerato.
    Attendiamo lo sciancamento definitivo del settimo, da poco rosicchiato …
    C’è nella Chiesa uno zoccolo di zucconi clericali, papalini senza capacità di di raziocinio per i quali la figura biancovestita va comunque venerata e seguita, fosse anche assassina.
    Saranno anche santi per la carità, ma come si fa a coniugarla con l’antievangelo?
    ” Se anche un Angelo venisse a predicarvi qualcosa di diverso sia anatema ” non vale più?
    I preti non lo ricordano mai nelle loro omelie tutte politicizzate, tese all’accoglienza di stranieri non cristiani, preoccupate delle sorti della madre terra, del clima e dell’amore per tutti tutti tutti.
    Neanche della guerra si preoccupano, perché non vedono non solo i genocidi,ma neanche l’imminente disastro dell’Europa e dell’Italia.
    È davvero impressionante constatare la cecità totale di chi ha responsabilità di governo e della maggior parte del clero, la tendenza a vivere come se tutto fosse normale , mentre nulla lo è.
    Siamo più che mai vicini a un redde rationem al quale nessuno prepara le anime.
    Questo è il dramma più grande.

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