Francesco Vuole abolire il Celibato. L’Opera di Distruzione Continuerà? Joachim Heimerl.

26 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni di Joachim Heimerl, ce ringraziamo di cuore. Buona lettura e condivisione.

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Francesco vuole abolire il celibato.

L’opera di distruzione del Papa continuerà?

 

Di Joachim Heimerl

 

 

Le voci dalla cerchia del Papa si moltiplicano: il celibato sarà vittima della riforma “francescana” della Chiesa.

Eppure il celibato è un indicatore interessante, perché ovunque sia messo in discussione, la fede cattolica è evaporata.

Chi si allontana da Cristo si allontana sempre prima dallo stile di vita che LUI ha vissuto. Questo vale per ogni papa, ogni vescovo e ogni sacerdote.

Visto in questa luce, il tradimento del celibato non è altro che un nuovo tradimento di Giuda, e nemmeno il Vaticano sembra esimersi dal commettere finalmente questo tradimento. Gli araldi del Papa lo stanno già preparando: Un alto prelato dopo l’altro si sta pronunciando contro il celibato e spera di ricevere in cambio Trenta Denari da Francesco.

Il cardinale Alfons Maria Stickler (1910-2007) – bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa – aveva descritto queste tendenze già nel 1993.

Nel suo libro “Il celibato clericale”, sottolinea che il celibato non è mai stato solo una legge ecclesiastica che poteva essere semplicemente abolita. Al contrario: l’astinenza del clero risale agli apostoli ed era prevista per tutto il clero nella Chiesa primitiva. Se erano sposati, non potevano più avere rapporti sessuali con le loro mogli dopo l’ordinazione.

Stickler fa risalire questa pratica a 1 Corinzi 9 e fa riferimento alle corrispondenti risoluzioni dei concili di Tours (461), Gerona (517) e Alvernia (535). Egli chiarisce che il celibato è qualcosa di più di una pratica rigorosa: riguarda Cristo e il sacerdozio della nuova alleanza. In altre parole, o tutto o niente.

Dove muore la fede in Cristo, muore prima l’astinenza. E dove sorgono eresie e scismi, l’abolizione del celibato è sempre foriera, come ha dimostrato l’introduzione della Riforma in Germania e in Inghilterra.

Visto in questa luce, il celibato è un indicatore di fedeltà a Cristo ed è per questo che la Chiesa lo ha sempre mantenuto.

Naturalmente, ciò è dovuto anche al fatto che il celibato si riferisce all’essenza più intima del sacerdozio:  Il sacerdote è legato a Cristo in modo sacramentale e ontologico. Proprio per questo motivo, il sacerdozio non è mai limitato a una funzione esterna. Non è una “professione” come le altre, ma una vocazione sacra – e richiede tutto l’uomo e un cuore indiviso.

Essere sacerdote non è una mezza misura o un lavoro part-time, e chi non si sacrifica non potrà mai compiere il sacrificio di Cristo sull’altare. Stickler chiama questa “vita sacrificale continua” del sacerdote, che oggi è ovviamente poco compresa come il carattere sacrificale della Santa Messa.

Questo sacerdozio neotestamentario non ha più nulla a che fare con il sacerdozio levitico dell’Antica Alleanza, che praticava un’astinenza cultuale limitata solo al tempo del servizio al tempio, ma lo supera in tutta la sua essenza.

Questa diventa a sua volta visibile nel celibato, che Stickler scrive essere molto di più di un “modo di vivere appropriato” per i sacerdoti. È invece necessario e indispensabile; collega la Chiesa con Cristo attraverso gli apostoli.

Il fatto che solo la Chiesa cattolica abbia conservato questo vincolo la caratterizza veramente come “cattolica e apostolica”; si potrebbe dire che il celibato è il suo marchio e il santo sigillo di Cristo.

Se il Papa abolisse il celibato, agirebbe quindi contro gli apostoli e contro Cristo. E anche se uomini sposati (i cosiddetti “viri probati”) venissero ordinati al sacerdozio, ciò potrebbe avvenire solo se si impegnassero nell’astinenza coniugale richiesta dalla Chiesa primitiva.

Oggi, però, la gente non ne vuole più sapere, perché non conosce più Cristo. Senza una conoscenza più profonda di Cristo e senza il sacrificio di una devozione totale a Lui, però, nessuno può essere sacerdote.

Il cardinale Stickler lo dimostra in contrasto con il mainstream che ha preso piede tra i riformatori intorno a Papa Francesco. Il suo libro rende spaventosamente chiaro quanto la Chiesa si sia allontanata da Cristo.

Se il Papa dovesse abolire il celibato, ciò segnerebbe il suo definitivo declino e rivelerebbe il suo programma di riforma per quello che è: un’opera di distruzione senza precedenti.

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22 commenti

  • Dino Brighenti ha detto:

    Nella apparizione post mortem di Benedetto XVI in Colombia riferendosi all’incontro privato con bergoglio che gli disse “distruggerò la tua chiesa seppellirò l’Eucaristia cancellerò il tuo Dio dalla faccia della terra sporcherò di fango la Madre di Dio” era come avere davanti satana. tutto questo il Papa Benedetto ha subito prima di essere assassinato.

  • G. D. ha detto:

    22 FEBBRAIO 2024
    ◾BELGIO: L’EPISCOPATO  PROPONE IL DIACONATO FEMMINILE E IL MATRIMONIO DEI PRETI.
    https://fsspx.news/it/news/belgio-lepiscopato-propone-il-diaconato-femminile-e-il-matrimonio-dei-preti-42573

    Dunque, di fronte a questo diabolico obiettivo di distruzione del ministero Sacerdotale da parte dell’antipapa Bergoglio e i vescovi suoi collaboratori, voi Sacerdoti, che avete intenzione di fare?

    Continuare a far parte della sua setta massonica e collaborare alle sue opere inique?

    Oppure vi decidete di uscire dalle chiese occupate e ricostituire la vera Chiesa, celebrando nelle nostre case, IN OBBEDIENZA A CRISTO e al Suo ultimo Vicario Benedetto XVI?

    Ascoltate questo suo accorato appello a voi rivolto adesso, così come il 5 aprile 2012 nella Santa Messa del Crisma di Giovedì SANTO, e ricordatevi delle migliaia di anime che muoiono di fame, perché private del s Sacrificio valido e dei sacramenti:

    Benedetto XVI:
    Cari fratelli e sorelle!
    In questa Santa Messa i nostri pensieri ritornano all’ora in cui il Vescovo, mediante l’imposizione delle mani e la preghiera, ci ha introdotti nel SACERDOZIO di Gesù Cristo, così che fossimo “consacrati nella verità” (Gv 17,19), come Gesù, nella sua Preghiera sacerdotale, ha chiesto per noi al Padre.
    Egli stesso è la Verità.
    Ci ha consacrati, cioè consegnati per sempre a Dio, affinché, a partire da Dio e in vista di Lui, potessimo servire gli uomini.
    Ma siamo anche consacrati nella realtà della nostra vita? Siamo uomini che operano a partire da Dio e in comunione con Gesù Cristo?

    “Volete unirvi più intimamente al Signore Gesù Cristo e conformarvi a Lui, rinunziare a voi stessi e rinnovare le promesse, confermando i sacri impegni che nel giorno DELL’ORDINAZIONE avete assunto con gioia?”
    ……
    _ O ancora più concretamente: come deve realizzarsi questa conformazione a Cristo… nella SITUAZIONE… DRAMMATICA DELLA CHIESA DI OGGI ?

    _ Di recente, un gruppo di sacerdoti in un Paese europeo ha pubblicato un “APPELLO ALLA DISOBBEDIENZA”, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza, che dovrebbe ignorare addirittura decisioni definitive del Magistero – ad esempio nella questione circa L’ORDINAZIONE DELLE DONNE, in merito alla quale il beato Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato in maniera irrevocabile che la Chiesa, al riguardo, non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore.

    La disobbedienza è una via per rinnovare la Chiesa?
    ….
    Si può percepire in questo qualcosa della conformazione a Cristo, che è il presupposto di ogni vero rinnovamento, o non piuttosto soltanto la spinta disperata a fare qualcosa, a trasformare la Chiesa secondo i nostri desideri e le nostre idee?

    Cristo non ha forse corretto le tradizioni umane che minacciavano di soffocare la parola e la volontà di Dio?
    Sì, lo ha fatto, per risvegliare nuovamente L’OBBEDIENZA ALLA VERA VOLONTÀ DI DIO, alla sua parola sempre valida.

    A Lui stava a cuore proprio la vera obbedienza, contro l’arbitrio dell’uomo.

    E non dimentichiamo: Egli era il Figlio, con l’autorità e la responsabilità singolari di svelare l’autentica volontà di Dio, per aprire così la strada della parola di Dio verso il mondo dei gentili.
    E infine: Egli ha concretizzato il suo mandato con la propria OBBEDIENZA E UMILTÀ FINO ALLA CROCE, rendendo così credibile la sua missione.
    “NON LA MIA, MA LA TUA VOLONTÀ”: questa è la parola che rivela il Figlio, la sua umiltà e insieme la sua divinità, e ci indica la strada….

    https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2012/documents/hf_ben-xvi_hom_20120405_messa-crismale.html

  • Maria ha detto:

    Se serve a vincere l’ipocrisia ben venga!
    Perché, a dispetto di tante belle parole, il celibato non viene affatto vissuto se non da qualche anima rara. Le perversioni sono all’ordine del giorno e i tradimenti pure.
    Gli apostoli avevano la vicinanza saziante di Gesù, e poi sono morti subito. Oggi la società è balorda e corruttrice. È peggio dell’impero romano precristiano. Vedi le donne andare alla Comunione o a leggere con i seni al vento.. Ai miei tempi che son vecchia il parroco ci cacciava per molto meno. Si difendevano…
    Io ho conosciuto un prete ortodosso con cinque bambini e una santa moglie. Purtroppo era povero (i soldi se li tiene tutti Kiril) ma sano, come stabilito dal Creatore, e pieno di fede. Poi la castità diventerà una conquista di coppia nel tempo.
    Lasciamo fare a Dio e noi preghiamo.

  • Emma b. ha detto:

    Ormai sappiamo che faccua ha satana

  • G. D. ha detto:

    Correggo:
    … “A CAUSA DEL REGNO DEI CIELI ”, LA RINUNCIA, CIOÈ, AL MATRIMONIO.

  • G. D. ha detto:

    La Chiesa insegna che per obbedire a Cristo bisogna obbedire ai Suoi Vicari in terra.
    Anche papa San Giovanni Paolo II nel 1993, durante un’udienza in Vaticano, spiega l’importanza del Celibato Sacerdotale:

    […] nel Vangelo secondo Matteo, un po’ prima del brano sulla separazione dalle persone care, che abbiamo appena citato, GESÙ ESPRIME in forte linguaggio semitico UN’ALTRA RINUNCIA RICHIESTA “A CAUSA DEL REGNO DEI CIELI ”, LA RINUNCIA, CIO, AL MATRIMONIO.
    “Vi sono, dice, degli eunuchi che si sono resi tali a causa del Regno dei cieli” (Mt 19, 12).
    Essi si sono, cioè, impegnati al CELIBATO per mettersi interamente al servizio del “Vangelo del Regno” (cf. Mt 4, 23; 9, 35; 24, 34).

    5. Il Concilio Vaticano II enuncia i motivi di tale “intima convenienza” del CELIBATO con il SACERDOZIO: “Con la verginità o il celibato osservato per il Regno dei cieli, i Presbiteri si consacrano a Cristo con un nuovo ed eccelso titolo, aderiscono più facilmente a Lui con UN AMORE NON DIVISO, si dedicano più liberamente in Lui e per Lui al servizio di Dio e degli uomini, servono con maggiore efficacia il suo Regno e la sua opera di rigenerazione divina, e in tal modo si dispongono meglio a ricevere una più ampia paternità in Cristo”. Essi “evocando così QUELL’ARCANO SPOSALIZIO istituito da Dio, e che si manifesterà pienamente nel futuro, per il quale la Chiesa ha come suo unico Sposo Cristo… diventano segno vivente di quel mondo futuro, presente già attraverso la fede e la carità, nel quale i figli della risurrezione non si uniscono in matrimonio” (PO 16; cf. Pastores dabo vobis, 29; 50; CCC 1579).
    […]
    https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/audiences/1993/documents/hf_jp-ii_aud_19930717.html

  • Louis ha detto:

    François veut abolir le célibat.
    L’œuvre de destruction va-t-elle se poursuivre ?

    Par Joachim Heimerl
    26 février 2024

    Les rumeurs émanant de l’entourage du Pape se multiplient : le célibat serait victime de la réforme ” franciscaine ” de l’Eglise.

    Le célibat est pourtant un indicateur intéressant, car partout où il est remis en cause, la foi catholique s’est évaporée.

    Celui qui se détourne du Christ se détourne toujours d’abord du style de vie qu’IL a vécu. Cela vaut pour tous les papes, tous les évêques et tous les prêtres.

    Vu sous cet angle, la trahison du célibat n’est rien d’autre qu’une nouvelle trahison de Judas, et même le Vatican ne semble pas être exempt de commettre finalement cette trahison. Les hérauts du Pape la préparent déjà : l’un après l’autre, les hauts prélats se prononcent contre le célibat et espèrent recevoir en retour trente deniers de la part de François.

    Le cardinal Alfons Maria Stickler (1910-2007), bibliothécaire et archiviste de la Sainte Église romaine, avait déjà décrit ces tendances en 1993.

    Dans son livre “Clerical Celibacy”, il souligne que le célibat n’a jamais été une simple loi ecclésiastique qu’il suffisait d’abolir. Au contraire, l’abstinence du clergé remonte aux apôtres et était prévue pour tous les membres du clergé dans l’Église primitive. S’ils étaient mariés, ils ne pouvaient plus avoir de relations sexuelles avec leurs épouses après leur ordination.

    Stickler fait remonter cette pratique à 1 Corinthiens 9 et renvoie aux résolutions correspondantes des conciles de Tours (461), de Gérone (517) et d’Auvergne (535). Il précise que le célibat est plus qu’une pratique stricte : il s’agit du Christ et du sacerdoce de la nouvelle alliance. En d’autres termes, c’est tout ou rien.

    Là où la foi en Christ meurt, l’abstinence meurt en premier. Et là où surgissent les hérésies et les schismes, l’abolition du célibat est toujours un signe avant-coureur, comme l’a montré l’introduction de la Réforme en Allemagne et en Angleterre.

    Vu sous cet angle, le célibat est un indicateur de la fidélité au Christ et c’est pourquoi l’Église l’a toujours maintenu.

    Bien entendu, cela est également dû au fait que le célibat renvoie à l’essence la plus intime du sacerdoce : le prêtre est lié au Christ d’une manière sacramentelle et ontologique. Pour cette même raison, le sacerdoce n’est jamais limité à une fonction extérieure. Il ne s’agit pas d’une “profession” comme une autre, mais d’une vocation sacrée, qui requiert l’homme tout entier et un cœur sans partage.

    Être prêtre n’est pas une demi-mesure ou un travail à temps partiel, et celui qui ne se sacrifie pas ne pourra jamais accomplir le sacrifice du Christ sur l’autel. Stickler appelle cela la “vie sacrificielle continue” du prêtre, qui est évidemment peu comprise aujourd’hui comme le caractère sacrificiel de la Sainte Messe.

    Ce sacerdoce du Nouveau Testament n’a plus rien à voir avec le sacerdoce lévitique de l’ancienne alliance, qui pratiquait une abstinence cultuelle limitée au seul temps du service du temple, mais le dépasse dans toute son essence.

    Cela se manifeste à son tour dans le célibat, qui, selon Stickler, est bien plus qu’un “mode de vie approprié” pour les prêtres. Il est au contraire nécessaire et indispensable ; il relie l’Église au Christ par l’intermédiaire des apôtres.

    Le fait que seule l’Église catholique ait préservé ce lien la caractérise véritablement comme “catholique et apostolique” ; on pourrait dire que le célibat est sa marque et le sceau sacré du Christ.

    Si le pape devait abolir le célibat, il agirait donc contre les apôtres et contre le Christ. Et même si des hommes mariés (les “viri probati”) étaient ordonnés prêtres, cela ne pourrait se faire que s’ils s’engageaient à respecter l’abstinence conjugale exigée par l’Église primitive.

    Aujourd’hui, cependant, les gens ne veulent plus savoir, parce qu’ils ne connaissent plus le Christ. Or, sans une connaissance plus profonde du Christ et sans le sacrifice d’une dévotion totale à son égard, personne ne peut être prêtre.

    Le cardinal Stickler démontre cela en contraste avec le courant dominant qui s’est installé parmi les réformateurs autour du pape François. Son livre montre avec une clarté effrayante à quel point l’Église s’est éloignée du Christ.

    Si le pape devait abolir le célibat, cela marquerait son déclin définitif et révélerait son programme de réforme pour ce qu’il est : une œuvre de destruction sans précédent.

  • Cristiana Cattolica ha detto:

    Che la massoneria ecclesiastica abbia eletto Bergoglio con l’obiettivo di distruggere Cristo e la Sua Chiesa, attraverso l’eliminazione del celibato sacerdotale e quindi del S Sacrificio, era già palese nel 2019, quando
    questo obiettivo fu espresso da molti vescovi, soprattutto tedeschi, durante il Sinodo dell’Amazzonia.

    Ma la Dottrina Cristiana insegna, che per salvare la Chiesa da tale impostura religiosa, è assolutamente necessario che i vescovi, sacerdoti e fedeli si decidano ad obbedire al papa stabilito da Cristo: Benedetto XVI, il quale, nonostante la sua costrizione in sede impedita, intervenne coraggiosamente attraverso il suo magistrale testo: “Dal profondo del nostro cuore”, per spiegare l’importanza del celibato sacerdotale e perché è necessario opporsi ai preti sposati.

    Solo alcuni stralci tratti dal testo:
    … “Nel Vecchio Testamento, i leviti rinunciano a possedere una terra. Nel Nuovo testamento, questa privazione si trasforma e si rinnova: i preti, poiché sono radicalmente consacrati a Dio, rinunciano al matrimonio e alla famiglia.
    Entrare nel clero significa rinunciare al proprio centro di vita e non accettare che Dio solo come sostegno e garante della propria vita.
    Il vero fondamento della vita del sacerdote, il sale della sua esistenza, la terra della sua vita è Dio stesso.
    Il celibato non può essere compreso e vissuto in definitiva se non su questo fondamento.

    «L’uomo diventa santo nella misura in cui comincia a essere con Dio. Essere con Dio significa rimuovere ciò che è soltanto mio e diventare uno con il tutto della volontà di Dio. Questa liberazione da me può rivelarsi molto dolorosa e non è mai compiuta una volta per tutte. Con il termine “santificarsi” si può anche comprendere in modo molto concreto l’ordinazione sacerdotale, nel senso che questa implica che il Dio vivente rivendichi radicalmente un uomo per farlo entrare al suo servizio.

    «IL CAMMINO PERCORSO PER TUTTA LA MIA VITA»
    «Alla vigilia della mia ordinazione si è impresso profondamente nella mia anima ciò che significa l’essere ordinati sacerdoti, al di là di tutti gli aspetti cerimoniali: significa che noi dobbiamo di continuo essere purificati e invasi da Cristo perché sia Lui che parla e agisce in noi e sempre meno noi stessi. Mi è apparso chiaro che questo processo che consiste nel diventare una cosa sola con lui e a rinunciare a ciò che appartiene a noi dura tutta la vita e include in continuazione liberazioni e rinnovi dolorosi. In questo senso le parole di Giovanni 17, 17 mi hanno indicato il cammino che ho percorso durante tutta la mia vita».

    https://www.tempi.it/benedetto-xvi-celibato-sacerdotale-papa-francesco-libro/

  • Anna B ha detto:

    JM Bergoglio che papa non è ha deciso per l’ abolizione del celibato dei sacerdoti e non sono chi lo attornia che richiedono l’ abolizione. BERGOGLIO.e’ il lupo travestito da agnello, non dimentichiamolo . Ma se i sacerdoti fanno voto di povertà, castità e obbedienza come faranno a sposarsi? Abbiamo una chiesa dove non c’è più Cristo e i suoi comandamenti

  • Il BRIANZOLO ha detto:

    Errata corrige: è una risposta a Titti, mi scuso con Organum!

  • Vincenzo ha detto:

    Come inquadrare, allora, i preti cattolici di rito bizantino che possono essere sposati (se contraggono il matrimonio prima dell’ordinazione Sacerdotale ) ?

  • Titti ha detto:

    il Catechismo della Chiesa cattolica così recita al n. 1580: “Nelle Chiese Orientali, da secoli, è in vigore una disciplina diversa: mentre i Vescovi sono scelti unicamente fra coloro che vivono nel celibato, uomini sposati possono essere ordinati diaconi e presbiteri. Tale prassi è da molto tempo considerata come legittima; questi presbiteri esercitano un ministero fruttuoso in seno alle loro comunità. 214 D’altro canto il celibato dei presbiteri è in grande onore nelle Chiese Orientali, e numerosi sono i presbiteri che l’hanno scelto liberamente, per il regno di Dio. In Oriente come in Occidente, chi ha ricevuto il sacramento dell’Ordine non può più sposarsi”.
    In Italia mi risulta che vi siano due diocesi che seguono tale rito: Lungro in Calabria e Piana degli Albanesi in Sicilia.
    Non vedo perciò perché ci si debba scandalizzare se si arrivasse ad una stessa disciplina anche nel rito latino.

    • Il BRIANZOLO ha detto:

      Non vede il perché, egregio Organum?
      Rilegga bene l’articolo di Padre Joachim, soprattutto dove cita San Paolo.
      Non abbiamo bisogno di preti divisi tra la Chiesa e la moglie ( e i figli, e la suocera, ecc.) ma di preti tutti dedicati a Cristo e ai fedeli.
      Altro che balle!

    • Prov ha detto:

      Perché la l’espressione “che male c’è?”, in materia spirituale, non viene dal Cielo…

  • G. D. ha detto:

    Dagli scritti di Maria Valtorta:
    …. L’ORRORE DEI TEMPI ULTIMI !

    … Vi sono i precursori di COLUI (Bergoglio) che ho detto potersi chiamare: ‘Negazione’, ‘Male fatto carne’, ‘Orrore’, ‘Sacrilegio’, ‘Figlio di Satana’, ‘Vendetta’, ‘Distruzione’, e potrei continuare a dargli nomi di chiara e paurosa indicazione.
    Ma egli non vi è ancora. ((ma ora siede illegittimamente da 11 anni sul trono di Pietro))

    SARÀ PERSONA MOLTO IN ALTO in alto come un astro umano che brilli in un cielo umano.
    Ma un astro di sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l’umiltà, l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento.

    _ Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato.
    Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l’Oscuro.
    _ L’Anticristo, per superbia di un‘ora, diverrà il maledetto e l’oscuro DOPO essere stato un ASTRO DEL MIO ESERCITO.
    _A premio della sua ABIURA, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e FARÀ TREMARE LE COLONNE DELLA MIA CHIESA nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell’abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli strumenti d’orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana Re, e corrano al seguito dell’Anticristo, l’unico che potrà spalancare le porte d’abisso per farne uscire il Re dell’abisso, così come il Cristo ha aperto le porte dei Cieli per farne uscire la grazia e il perdono, che fanno degli uomini dei simili a Dio e re di un Regno eterno in cui il Re dei re sono Io.
    _ Come il Padre ha dato a Me ogni potere, così SATANA HA DATO AD ESSO OGNI POTERE, E SPECIE OGNI POTERE DI SEDUZIONE, PER TRASCINARE AL SUO SEGUITO i DEBOLI e i CORROSI dalle febbri delle AMBIZIONI COME LO È ESSO, LORO CAPO.

    https://scrittivaltorta.altervista.org/profezie.htm

  • E.A. ha detto:

    Riesce a questo punto quasi impossibile tracciare una linea divisoria tra la pertinace azione demolitrice della Chiesa, messa in atto e perpetrata da un falso Papa, e la pertinace ostinazione, da parte dei più, a “vederlo” e “volerlo” considerare il legittimo Pontefice… costi quel che costi…!!!

  • Mario ha detto:

    Sono molto d’accordo con le idee esposte in questo articolo, ma c’è una imprecisione: “Il fatto che solo la Chiesa cattolica abbia conservato questo vincolo la caratterizza veramente come “cattolica e apostolica”; si potrebbe dire che il celibato è il suo marchio e il santo sigillo di Cristo.” È una imprecisione, in quanto all’interno della Chiesa cattolica ci sono a pieno titolo le Chiese Orientali, che non hanno il celibato sacerdotale (i preti sono sposati in quanto si sposano durante il seminario, prima di essere ordinati, per mantenere il giusto ordine dei sacramenti), bensì un celibato monastico, ovvero di coloro che prima di diventare preti sono già monaci e hanno fatto voto di castità. E in questo sono simili agli ortodossi.
    La frase andrebbe dunque riscritta così: “Il fatto che solo la Chiesa LATINA abbia conservato questo vincolo la caratterizza veramente come “cattolica e apostolica”; si potrebbe dire che il celibato è il suo marchio e il santo sigillo di Cristo.”
    Bravo comunque Padre Joachim.

  • organum ha detto:

    Ma certo che è un’opera di distruzione senza precedenti! Aspettate e vedrete.Altro che età avanzata,problemi di salute,dimissioni prossime…