Centinaia di Vescovi, Preti, Studiosi e Leader Cattolici Chiedono la Revoca di Fiducia Supplicnas.

20 Febbraio 2024 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, riceviamo dagli amici di LifeSiteNews una lista aggiornata di vescovi studiosi e personalità del mondo cattolico per la revoca di Fiducia Supplicans. Qui sotto trovate l’articolo che Stilum ha pubblicato qualche settimana fa, e in calce la lista aggiornata (non quella completa, molto più ricca e ancora in elaborazione). Che vuole dare la sua firma può farlo a questa mail: filialappeal@gmail.com. 

 

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Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Life Site News, che ringraziamo per la cortesia, nella nostra traduzione. Chi vuole, può scrivere per aggiungere la sua firma a questa mail: filialappeal@gmail.com. Buona lettura e condivisione.

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Oggi, festa della Candelora, circa 90 ecclesiastici, studiosi e autori pubblicano una nuova dichiarazione che si unisce al coro di voci cattoliche contrarie alla Fiducia Supplicans, un documento approvato dal Papa che permette la benedizione di coppie omosessuali e di altre coppie in unioni irregolari. I firmatari si rivolgono ai vescovi e ai cardinali della Chiesa cattolica, chiedendo loro di vietare tali benedizioni nelle rispettive diocesi e di chiedere a Papa Francesco di ritirare completamente il documento.

Gli autori sottolineano che c’è stata una forte reazione contro questo documento della Congregazione per la Dottrina della Fede e firmato dal cardinale Victor Manuel Fernández, affermando che “una parte rilevante dell’episcopato mondiale lo ha praticamente respinto, a causa della sua evidente rottura con la Scrittura e la Tradizione della Chiesa”. Anche cardinali come il cardinale Robert Sarah e il cardinale Gerhard Müller si sono espressi contro questo documento vaticano.

L’appello filiale argomenta contro il documento come segue:

Pertanto, il segno concreto che viene dato con tale benedizione, di fronte al mondo intero, è che le “coppie irregolari”, sia extraconiugali che omosessuali, secondo la Chiesa cattolica, sarebbero ora accettabili a Dio, proprio nel tipo di unione che le configura specificamente come coppie. Né ha senso separare “coppia” da “unione”, come ha cercato di fare il card. Fernández, poiché una coppia è tale per via dell’unione che le dà esistenza.

Alla luce della gravità di questo nuovo documento vaticano, i firmatari insistono sul fatto che i vescovi non devono “assolutamente” tacere, “poiché lo scandalo che si è già verificato è grave e pubblico e, se non viene fermato, è destinato ad amplificarsi sempre di più”.

Tra i firmatari figurano numerose personalità note ai lettori di LifeSite, come padre Gerald Murray, padre Robert Sirico, padre Glen Tattersall, il diacono Nick Donnelly, il professor Claudio Pierantoni, il dottor Peter Kwasniewski, il professor John Lamont, il professor Roberto de Mattei, la professoressa Anna Silvas e il dottor Gerard van den Aardweg. Tra i giornalisti, si trovano Philip Lawler, sua moglie Leila ed Eric Sammons, oltre al caporedattore di LifeSite, John-Henry Westen.

Questo appello filiale viene pubblicato simultaneamente in più lingue su siti web come Infovatikana.com (spagnolo), Katholisches.info (tedesco), Sandro Magister (italiano e francese), Crisis Magazine, InfoCatólica, Edward Pentin e altri.

Sacerdoti, studiosi e personalità pubbliche sono ancora invitati ad aggiungere la propria firma a questo appello filiale. Possono scrivere a filialappeal@gmail.com entro il 15 febbraio. Il 17 febbraio sarà pubblicato un elenco aggiornato.

Appello filiale

A tutti i Cardinali e Vescovi della Chiesa Cattolica

Eminenze, Eccellenze:

Noi sottoscritti, sacerdoti, studiosi e autori cattolici, vi scriviamo in occasione dell’ultimo documento pubblicato dal Dicastero per la Dottrina della Fede, Fiducia Supplicans, che tanto scandalo ha suscitato nella Chiesa in questo ultimo periodo natalizio.

Come è noto, una parte rilevante dell’episcopato mondiale lo ha praticamente rifiutato, per la sua evidente rottura con la Scrittura e la Tradizione della Chiesa. Venti conferenze episcopali, decine di singoli prelati e persino cardinali investiti delle più alte cariche, come il cardinale Müller e il cardinale Sarah, hanno espresso un giudizio di condanna inequivocabile. Così come le Confraternite del clero cattolico del Regno Unito, degli Stati Uniti e dell’Australia. Mai nella storia della Chiesa cattolica un documento del Magistero romano ha subito un così forte rifiuto.

Infatti, nonostante la sua esplicita riaffermazione della dottrina tradizionale della Chiesa sul matrimonio, risulta che la pratica pastorale che il documento consente è in diretta opposizione ad essa. Tanto che il documento è stato accolto molto favorevolmente da quei pochi episcopati e prelati che da decenni sostengono apertamente un cambiamento della dottrina sulla morale sessuale.È evidente che il messaggio pratico che questa nuova dichiarazione trasmette è molto più in linea con il programma e le idee di coloro che vogliono cambiare la dottrina, che con la dottrina stessa che il documento pretende di mantenere intatta.

Il documento tenta effettivamente di introdurre una separazione tra dottrina e liturgia da un lato, e pratica pastorale dall’altro. Ma questo è impossibile: infatti, la pastorale, come ogni azione, presuppone sempre una teoria e, quindi, se la pastorale compie qualcosa che non corrisponde alla dottrina, ciò che viene proposto è in realtà una dottrina diversa.

La benedizione di una coppia (sia essa “liturgica” o “pastorale”) è, per così dire, un segno naturale. Il gesto concreto dice qualcosa in modo naturale, e quindi ha un effetto comunicativo naturale e immediato, che non può essere modificato artificialmente dalle avvertenze verbali del documento. La benedizione in quanto tale, nel linguaggio universale dell’umanità, implica sempre un’approvazione di ciò che viene benedetto.

Pertanto, il segno concreto che viene dato con tale benedizione, di fronte al mondo intero, è che le “coppie irregolari”, sia extraconiugali che omosessuali, secondo la Chiesa cattolica, sarebbero ora accettabili a Dio, proprio nel tipo di unione che le configura specificamente come coppie. Né ha senso separare “coppia” da “unione”, come ha cercato di fare il card. Fernández, poiché una coppia è tale per via dell’unione che le dà esistenza.

Il fatto che siano escluse dall’atto altre circostanze significative e accidentali come il momento, il luogo, o ornamenti come i fiori e gli abiti da sposa, non cambia la natura dell’atto, poiché il gesto centrale ed essenziale rimane. Inoltre, sappiamo tutti per esperienza quanto valgono tali “restrizioni” e quanto durano.

Il fatto è che il sacerdote sta impartendo una benedizione a due persone che si presentano come una coppia, in senso sessuale, e precisamente una coppia definita dalla sua relazione oggettivamente peccaminosa. Pertanto – a prescindere dalle intenzioni e dalle interpretazioni del documento, o dalle spiegazioni che il sacerdote può cercare di dare – questa azione sarà il segno visibile e tangibile di una dottrina diversa, che contraddice la dottrina tradizionale.

Ricordiamo che la dottrina tradizionale in materia deve essere considerata infallibile, in quanto confermata inequivocabilmente dalla Scrittura e dalla Tradizione, una tradizione universale e ininterrotta, ubique et semper. E va ricordato che si tratta di una dottrina di diritto naturale, che non ammette alcun cambiamento.

In pratica, i fedeli non saranno nemmeno a conoscenza delle sottili giustificazioni teoriche introdotte dalla Dichiarazione, tanto meno di quelle aggiunte nel recente chiarimento sulla Dichiarazione.

Il messaggio che viene effettivamente lanciato, e che il popolo di Dio e il mondo intero inevitabilmente registreranno e stanno già registrando, è il seguente: La Chiesa cattolica si è finalmente evoluta e ora accetta le unioni omosessuali e, più in generale, le unioni extraconiugali.

Questa situazione giustifica pienamente il rifiuto deciso di tante conferenze episcopali, di tanti prelati, di tanti studiosi e di tanti semplici laici. In questo contesto, non è assolutamente giustificabile, soprattutto per un cardinale o un vescovo, rimanere in silenzio, poiché lo scandalo che si è già verificato è grave e pubblico e, se non viene fermato, è destinato ad amplificarsi sempre di più. La minaccia non diventa più piccola ma più grave, perché l’errore proviene dalla Sede romana, ed è destinato a scandalizzare tutti i fedeli, e soprattutto i piccoli, i semplici fedeli che non hanno modo di orientarsi e difendersi in questa confusione: “Chiunque offende uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui se gli fosse appesa al collo una macina d’asino e fosse annegato nel profondo del mare” (Mt 18,6).

I pastori e tutti coloro che hanno qualche responsabilità nella Chiesa sono stati costituiti come sentinelle: “Se la sentinella vede arrivare la spada e non suona il corno, perché il popolo non sia avvertito, e quando arriva la spada uccide uno di loro, perirà a causa sua, ma io chiederò conto alla sentinella del suo sangue” (Ez.33,6).

Alla luce di quanto sopra, vi imploriamo con fervore di:

(1) Seguite l’esempio coraggioso di tanti fratelli vescovi in tutto il mondo: vietate immediatamente l’applicazione di questo documento nella vostra diocesi.

(2) Chiedete direttamente al Papa di ritirare con urgenza questo infelice documento, che è in contraddizione sia con la Scrittura che con la Tradizione universale e ininterrotta della Chiesa e che produce chiaramente un grave scandalo.

In questo difficile momento, una chiara parola di verità sarebbe il miglior esempio della vostra fedele e coraggiosa dedizione al popolo di Dio che vi è stato affidato, un segno di fedeltà alla vera missione del Papato e allo stesso tempo il miglior aiuto per il Papa stesso, una eloquente “correzione fraterna”, di cui ha urgente bisogno in questo ultimo e più critico periodo del suo pontificato e probabilmente della sua vita. Se agite tempestivamente, c’è ancora qualche speranza che egli possa salvare il suo pontificato e la sua stessa persona da una macchia che altrimenti potrebbe pesare su di lui in modo indelebile, non solo nella storia, ma anche nell’eternità.

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Dalla pubblicazione dell’appello filiale, più di cento vescovi e studiosi cattolici di tutto il mondo hanno aggiunto la loro firma. Fra di essi:   Bishop Joseph Strickland, Dr. Gavin Ashenden (former Anglican bishop and Catholic convert), Professor Josef Seifert, Dr. Janet Smith, Dr. Timothy Flanders (editor-in-chief of OnePeterFive.com), Fr. Janvier Gbénou (known under his pen name Fr. Jesusmary), Luigi Casalini, Editor of the Italian Blog Messainlatino, Dr. Claude E Newbury and Dr. Thomas Ward, Professor John Rao, Catholic author Leila Miller, Father Donald Calloway, Fr. Lee Bennett, Fr. Jerry J. Pokorsky Pastor, Fr. Timothy Sauppé, Fr. Phillip W. DeVous, Fr. Denis M. Donahue, Fr. Gerard M. Byrne (England), Fr. Eunan Mc Donnell PHD (Ireland), Fr. Jakub Ostrożański R.C.I., Fr. Krzysztof Kukulka OFMConv. (Poland), Fr. Jean-Paul Tidi Makambila (Congo), Fr. Gabriel Sukharsky (Ukraine), Fr. Viktor Bilous (Ukraine), Fr. Michael E.Rodríguez, Fr. Edmund A Castronovo, Fr. Carlos Miguel Viego, Ph.D., Fr. Dwight P. Campbell, STD, JD, Professor Andre Villeneuve, and Fr. John P. Lovell, Dr. Taylor Marshall.

A causa del grande numero di firme, avremo bisogno di più tempo del previsto per pubblicare la lista completa dei firmatari.

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9 commenti

  • Stefano ha detto:

    Ma stiamo scherzando? Supplica filiale ad Attila perché non devasti Aquileia?

  • Giampiero ha detto:

    Se ne potrebbe dedurre che per Fernandez se a richiedere la benedizione si presentasse un trio o una quaterna di persone nulla cambierebbe.
    Domanderei inoltre a questo variegato gruppo di persone animate dal “gridare in faccia a Pietro” perché annulli la FIDUCIA SUPPLICANS , che è si possibile rivolgersi a Pietro con veemente parresia (san Paolo ce ne da un esempio) ma alla fin fine Pietro è Pietro. O no?

  • Mara ha detto:

    Basterebbe firmare la petizione che chiede la convocazione di un nuovo conclave. Un’arma semplice e indolore. Poveri santi e martiri della Chiesa: si staranno mettendo le mani nei capelli di fronte alla nostra “tiepidezza nell’agire bene”. Quello che sta accadendo ne è la diretta conseguenza.

  • Stefano ha detto:

    Purtroppo ci si ostina a non guardare in faccia la realtà. Oltre ai dubbi sulla validità della rinuncia di Benedetto XVI e del conclave che ci ha regalato bergoglio, siamo davanti all’evidenza della sua conclamata e multipla eresia. Non solo l’eresia è palesemente incompatibile con il Papato, che ha la funzione primaria di confermare nella Fede e insegnare la Verità, ma, comportando la scomunica immediata, latae sententiae, taglia fuori lo scomunicato dalla comunione ecclesiale. Bergoglio è fuori dalla Chiesa. Abbiamo bisogno che cardinali e vescovi con un po’ di coraggio ne prendano atto e lo dichiarino apertamente, ponendo in essere un precedente che faccia da base per una futura e più precisa regolamentazione della fattispecie, per risolvere eventuali future disgrazie come la presente. Non si tratta di giudicare il Papa ma di prendere atto e dichiarare che bergoglio, per sua volontà, non è più il Papa!

  • Adriana 1 ha detto:

    Bergoglio & co. farebbe bene a preoccuparsi energicamente del gravissimo problema della sessualizzazione dei bambini:
    https://www.maurixioblondet.it/la-sessualizzazione-dei bambini/

  • alessio ha detto:

    Se i signori Cardinali , non dichiarano papa invalido
    bergoglio secondo le leggi della Chiesa , a partire
    dalle dichiarazioni del Card. Danneels sulla mafia
    di San Gallo , sponsor di bergoglio fin dal 2005 ,
    e divenuta decisiva all’ elezione invalida del
    conclave del 2013 , noi tutti non
    otterremo nulla , perché non gli importa né di
    Cristo , né della Parola di Dio , e nemmeno di noi ;
    è un po’ come il falco carognero , un predatore
    argentino che si avvicina solo alle carogne ,come i
    suoi amici abortisti o delle lobby lgtbq+ finanziate
    da personaggi come soros o bill e melinda gates .

  • E.A. ha detto:

    Alla Luce (e luce) di Tutto (e tutto)… leggere questo “filiale” appello farebbe solo sorridere, se non ci fosse da piangere amaramente ogni giorno… perché, in teoria, dovrebbe, con un colpo di spugna, risolvere tutta la tragica Questione, dissipare ogni lacerante Ambiguità, far tornare a risplendere, di “luce propria “ un falso Papato, quietare le proprie ed altrui coscienze, e continuare così a vivere, felici e contenti, nel meraviglioso mondo di Edenlandia… a prescindere, oltretutto, se la richiesta venga gentilmente accolta ed esaudita!!! Ma la realtà è ben altra… e tutti i Cattolici ne hanno, più o meno, già preso atto… rimane soltanto di non continuare a procrastinarne il duro impatto! Il Combattimento, Adesso, richiede scelte più coraggiose e coerenti, per non ritrovarsi a combattere nel Campo Avversario!

  • Dino Brighenti ha detto:

    il ” pidocchio ” scomunicherà tutti ???