I Progetti Immobiliari Israeliani sulla Striscia di Gaza. La Stampa, l’Indipendente.

23 Marzo 2024 Pubblicato da 3 Commenti

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due articoli, uno de La Stampa, e l’altro dell’Indipendente sui progetti immobiliari israeliani a Gaza. Buona lettura e condivisione.

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Il genero di Trump e il fiuto del business a tutti i costi: “Il lungomare di Gaza avrebbe un grande valore immobiliare”
 
Jared Kushner, marito di Ivanka e rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey, ha rilasciato dichiarazioni controverse ad Harvard. Ha suggerito agli israeliani di trasferire i civili palestinesi della Striscia nel deserto del Negev
 
Jared Kushner, il genero di Donald Trump che è stato il suo principale consigliere per il Medio Oriente alla Casa Bianca, è convinto che il lungomare di Gaza abbia «un potenziale grande valore immobiliare». E ritiene anche gli israeliani dovrebbero trasferire i civili palestinesi di Gaza in un’area del deserto del Negev. Il marito di Ivanka Trump, rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey, ha rilasciato queste controverse dichiarazioni durante un intervento alla Harvard University nelle scorse settimane, riporta oggi il Guardian.
 
«Le proprietà sul lungomare di Gaza potrebbero avere un grande valore se la gente fosse concentrata sul migliorare il proprio standard di vita», ha detto Kushner rispondendo alle domande presidente della Middle East Initiative, il professore Tarek Masoud, lamentandosi di «tutti i soldi» che sono stati spesi a Gaza per la rete dei tunnel e le armi invece che per l’istruzione e l’innovazione.
«Lì c’è una situazione un po’ disgraziata», ha detto ancora, definendo in questi termini la guerra in corso da 5 mesi a Gaza che ha provocato oltre 30mila vittime ed ha ridotto la Striscia ad una disperata crisi umanitaria. «Ma dalla prospettiva di Israele io farei del mio meglio per far uscire le persone e ripulire», ha aggiunto Kushner che quando ha mediato per l’amministrazione del suocero gli accordi di Abramo per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i Paesi del Golfo, ha bypassato la questione del futuro dei palestinesi. 
«Ma non credo che Israele abbia affermato che non vuole che le persone non possano tornare in seguito», ha poi aggiunto Kushner, che ha espresso la convinzione che Israele dovrebbe riuscire a far uscire i civili da Gaza, in particolare da Rafah e «con la diplomazia riuscire a farli spostare in Egitto. Ma non si fermano qui i consigli di Kushner, che gettano una luce sul tipo di politica potrebbe adottare una futura nuova amministrazione Trump in Medio Oriente: «in aggiunta di questo, io azionerei i bulldozer nel Negev, e cercherei di spostare lì le persone, penso che questa sarebbe l’opzione migliore, così possiamo andare ora e finire il lavoro». Un concetto che ha ribadito: «Io penso che aprire ora il Negev, creare un’area sicura, spostare lì i civili e quindi andare e finire il lavoro sarebbe la cosa migliore». Alla domanda se crede che Netanyahu non permetterà ai palestinesi fuggiti di tornare a Gaza, Kushner ha risposto: forse. Aggiungendo di «non essere sicuro che non ci sia molto rimasto a Gaza in questo momento». Su una cosa comunque il genero di Trump è assolutamente certo: la realizzazione di uno stato palestinese è «un’idea superbamente cattiva che essenzialmente sarebbe un premio per un’azione terroristica».
 

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Proprio come sta avvenendo, passo dopo passo, in Cisgiordania, i coloni sionisti vogliono prendersi la Striscia di Gaza per farne terra israeliana. Alcune delle organizzazioni che li rappresentano stanno già lavorando incessantemente per il dopoguerra, in particolare raccogliendo fondi e selezionando coloro che andranno a costruire i nuovi insediamenti illegali tra gli aspiranti coloni che si sono offerti volontari. «Noi ebrei saremo a Gaza», ha affermato in una intervista alla CNN, Daniella Weiss, influente madrina del movimento coloniale sionista in Cisgiordania e fondatrice dell’organizzazione “Nachala”. Secondo quanto riferito, cinquecento famiglie sarebbero già pronte per colonizzare la Striscia di Gaza, in un progetto che prevede l’espulsione di tutti i palestinesi. Il Ministro del Patrimonio del governo israeliao, Amihai Eliyahu, ha pubblicamente appoggiato Weiss mentre, per ora, il primo ministro Benjamin Netanyahu tace.

Daniella Weiss, 78 anni, figlia di due membri dell’organizzazione paramilitare Lohamei Herut Israel, meglio nota come Lehi, è stata sempre molto attiva nei gruppi e movimenti di estrema destra sionista ed è stata eletta Sindaco, per due mandati, di Kedumim, un insediamento coloniale in Cisgiordania. Weiss è anche la fondatrice di Nachala, il cui nome significa “eredità”, un’organizzazione di coloni che aiuta i giovani a costruire nuovi insediamenti. In altre parole, è una delle diverse organizzazioni ombrello, apparentemente civili, che il governo israeliano utilizza per espandere gli insediamenti coloniali in Palestina. Il Parlamento israeliano, infatti, approva ciclicamente nuovi progetti coloniali nel territorio palestinese (l’ultimo progetto è del febbraio scorso, con oltre 3.000 unità illegali approvate), ma non può utilizzare enti o aziende di stato per portarne avanti l’edificazione, visto che si tratta di insediamenti illegali secondo il diritto internazionale. Le organizzazioni “civili” dei coloni servono quindi, in buona sostanza, a fare il lavoro sporco.

Durante una presentazione svolta in un insediamento israeliano della Cisgiordania, Weiss ha proiettato sul muro ciò che la sua organizzazione vorrebbe fare a Gaza nel dopoguerrauna mappa mostra sei nuclei formati da gruppi di coloni che coprono l’intera area della Striscia. Weiss ha detto che 500 famiglie hanno già firmato per insediarsi attraverso la sua organizzazione Nachala. L’organizzazione ha anche già mandato un rappresentante in Florida per raccogliere fondi per la causa. Nachala riceve già il sostegno di vari gruppi negli Stati Uniti, tra cui Americans for a Safe Israel. Oltre una dozzina di organizzazioni spingono adesso per ristabilire gli insediamenti a Gaza, Nachala di Weiss è la più conosciuta poiché proviene dalla generazione originale di coloni e ha guidato il movimento per decenni.

Già da gennaio, Nachala e altre organizzazioni sioniste di coloni stanno apertamente manifestando il desiderio e l’intenzione di impossessarsi della Striscia di Gaza ed espellere tutti i palestinesi. Alla fine di quel mese, una folla esultante ha riempito un auditorium a Gerusalemme per la conferenza “Vittoria di Israele” che chiedeva il reinsediamento di Gaza. Weiss è stata una relatrice alla conferenza, insieme al suo vicino di insediamento, nonché Ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e al Ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir.

Addirittura, alla fine di febbraio, decine di attivisti hanno sfondato un posto di blocco militare israeliano al valico di Erez, nel nord della Striscia, per manifestare a favore della ricostruzione degli insediamenti israeliani a Gaza. Alcuni di questi sono riuscire a piazzare due casette di legno proclamando la nascita del nuovo “insediamento” chiamato New Nisanit, dal nome dell’ex insediamento di Nisanit nell’estremo nord della Striscia di Gaza, uno dei 22 insediamenti israeliani all’interno di Gaza evacuati nel 2005. Proprio a gennaio, un video della CNN ha mostrato soldati israeliani che dicevano: «Stiamo occupando, deportando e insediando. Occupare, deportare e insediarsi. Hai sentito Bibi? Occupare, deportare e insediarsi».

[di Michele Manfrin]

Fonte: l’Indipendente Online

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