Il Vero Autore di Fiducia Supplicans è Lutero. Disputationes Theologicae.

23 Marzo 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Disputationes Theologicae, che ringraziamo per la croetsia. Buona lettura e condivisione.

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Il vero autore di Fiducia Supplicans è Lutero

Il trionfo della “teologia” di Kasper attraverso Fernandez?

7 marzo 2024, San Tommaso d’Aquino

 

La statua di Lutero in Vaticano

 

 

Il 13 gennaio 2024 il coraggioso Vescovo olandese Rob Mutsaerts nel suo articolo Quella diabolica ambiguità (Die duivelse ambiguïteit) ripercorreva le fasi della protestantizzazione e demolizione del cattolicesimo nei Paesi Bassi. Con grande scandalo vedeva in Fiducia Supplicans e nella conseguente autorizzazione a benedire la coppie omosessuali quella “teoria della prassi” che sfruttando la cosiddetta “teologia pastorale” vorrebbe subdolamente stravolgere la dottrina cattolica. E in pochi tratti di penna indicava le responsabilità “teologiche” del Cardinal Fernandez che sarebbe, con l’avallo bergogliano, il redattore non solo di Fiducia Supplicans, ma anche l’ “autore ombra” del famigerato Amoris Laetitia, l’altrettanto confuso documento che di fatto ha spalancato ovunque le porte alla comunione sacrilega dei divorziati “risposati”.
Vi è un’innegabile continuità fra questi due documenti che vanno letti insieme. Essi appaiono – e lo sono – confusi e verbosi, ma al contempo seguono una logica abbastanza precisa, figli come sono della (pseudo) teologia di derivazione luterana, che ebbe in Walter Kasper il suo campione (definito non a caso da Francesco “un buon teologo” nel suo primo Angelus, laddove si annunciava l’impronta futura di governo e si ringraziavano i fautori dell’elezione).
In altri termini le approssimazioni teologiche cui ci ha abituato la pastorale bergogliana non sono semplicemente il frutto di un aperturismo bonario e pressappochista, che vorrebbe abbracciare tutti i poveri peccatori bistrattati dalla rigidità di certo moralismo cattolico, ma sono coerenti con la più lucida e metodica luteranizzazione del cattolicesimo in chiave kasperiana.
Abbiamo scritto che la pratica della benedizione delle coppie omosessuali ha indubbiamente qualcosa di satanico (Sull’abominevole Dichiarazione odierna della Congregazione per la Dottrina della Fede), giacché con la sua “santificazione” della stabilità del peccato allontana di fatto la conversione e compie quel rovesciamento del piano salvifico che tanto piace al principe delle tenebre. E lo stesso avveniva – anche se ancora non era palesato il cedimento aperto all’omosessualismo – con Amoris Laetitia e l’apertura alla comunione ai divorziati “risposati”. In quest’articolo vorremmo riproporre la riflessione sulla radice luterana di alcuni recenti documenti ivi compreso l’ultimo, Fiducia supplicans, che, a partire dal suo titolo, acquista una sua coerenza logica solo nella teoria della giustificazione di Martin Lutero – così come scrivemmo per Amoris Laetitia – e finisce per coinvolgere tutto il dogma cattolico fino all’ecclesiologia e alla sacramentaria (cfr. Il fondo inquietante della proposta kasperianaL’Eucarestia secondo Kasper (II)“Progetto Kasper” e attacco alla divina costituzione della Chiesa).
Rinviando per un approfondimento sul tema della giustificazione nella dottrina cattolica e in quella protestante all’integralità del nostro articolo L’influsso di Lutero dietro la tesi Kasper, del 21 dicembre 2014, allorquando queste tematiche si affacciavano col Sinodo sulla Famiglia, possiamo sintetizzare che nella visione luterana la salvezza avviene “senza merito” poiché «l’uomo è giustificato per imputazione della giustizia di Cristo, applicata in egual misura per mezzo della fede»1, intendendo con “fede” la cosiddetta “fede-fiduciale” luterana.
«Ovvero colui al quale sono imputati i meriti di Cristo – e che sarebbe quindi un giusto – non per questo è rinnovato dalla grazia santificante, non è vestito della veste candida dopo aver dismesso l’abito sporco del peccato, non è un’anima nuova, un “homo novus”, ma è una “carogna” (i termini sono luterani) che è “avvolta” dal manto bianco dei meriti di Cristo pur restando “putredine” nel di dentro. Restando nell’immagine, esso è un qualcosa di abominevole all’interno – “peccator” -, ma gli vengono estrinsecamente imputati i meriti di Cristo che lo rendono in certa maniera “simul iustus”. Egli quindi, senza abbandonare il suo peccato, può essere un giusto». La Salvezza quindi avviene senza merito e senza bisogno di opere buone, senza conversione. «Per il luterano poco importano lo stato effettivo dell’anima, le sue disposizioni, i suoi sforzi e soprattutto i suoi sacrifici, sostenuti dalla grazia cooperante, per evitare il peccato o per emendarsene, quel che conta è un’illusoria fede-fiduciale nella propria salvezza, a prescindere dall’applicazione della volontà, dai propri meriti e soprattutto, di fatto, dal difficile sacrificio di sé e dei propri capricci. La radicale corruzione ha portato Lutero alla teorizzazione di una salvezza “sola fide”, una “fede” la cui nozione – che ha oggi invaso il mondo cattolico – è falsa, perché non è la fede dogmatica, per cui è essenziale l’adesione ai contenuti della Rivelazione, ma la fede-fiduciale in cui quel che conta è l’aspetto per così dire “sentimentale”. Quindi “pecca fortemente, ma credi ancor più fortemente” (“pecca fortiter, sed crede fortius”), ovvero più si è incalliti nel peccato, più si continua a peccare e più si dimostra la propria assoluta e completa fiducia nei meriti di Cristo, gli unici capaci di salvare, indipendentemente dal libero arbitrio dell’uomo, il quale non può far altro che “sperare” con forza. “Pecca fortemente, ma credi ancor più fortemente”, ovvero se lo stato di peccatore e nemico di Dio è permanente e se è e sarà inesorabilmente tale, se solo resta la giustificazione imputata da Cristo, che copre col suo bianco mantello l’uomo, putredine peccatrice e incapace di merito volontario, non resta altro che continuare a peccare, o addirittura è meglio stabilizzarsi nel rifiuto della legge morale di Dio, peccando ancor di più»2.
Peccando ancor di più, certo, ma con Fiducia, direbbe il luterano. E non appare casuale che il titolo dell’abominevole documento che sdogana di fatto l’omosessualità sia proprio “Fiducia supplicans”. Evocando così quella Fede-Fiducia luterana che sembra essere il filo conduttore del ragionamento, che però resta celato. L’anima, impregnata di “supplichevole confidenza” in Dio non è più preoccupata di invocare la grazia per la sua conversione, rendendo così compatibile la salvezza con una vita nuova, ma deve smuovere il suo sentimentalismo implorante pur volendo stabilizzarsi inesorabilmente nel peccato, addirittura “sposandosi” tra uomini o tra donne e volendo continuare a condurre tale vita. Perché, per il luterano (e per certi emuli modernisti che hanno invaso la Chiesa…), se l’uomo è immerso nel peccato grave, ma è al contempo giustificato da Dio senza bisogno di cambiar vita, non resta altro da fare che moltiplicare degli atti che ravvivino questa Fiducia supplicante.
A chi obiettasse che i termini dei documenti non sono così spinti, verrebbe da rispondere che non bisogna scordare la vecchia tattica del modernismo e l’astuzia politica di fornire pretesti, sempre più deboli per la verità, a chi non vuol vedere, e bisogna ammettere che certi processi oggettivamente portano a certi risultati per l’inesorabilità intrinseca della logica delle cose.
E l’ambiguo documento in questione ci dice tra l’altro, non senza sfacciataggine, che la “benedizione” della coppia omosessuale, può avvenire magari nel corso d’un pellegrinaggio. E anche questo nasconde una certa coerenza luterana, perché si consiglia che l’atto avvenga nel corso di un “evento forte”, per usare una terminologia da sentimentalismo modernista, un evento “che risveglia la fede”, indipendentemente dalla fede soprannaturale in tutta la Rivelazione e dalla risoluzione nel bene. Nel corso d’un pellegrinaggio che, stando alla descrizione, verrebbe fatto dalla coppia omosessuale con delle disposizioni così coerenti col luteranesimo, che la “benedizione” può scendere sulla perseveranza o l’ostinazione nel peccato, in virtù di quella evocata coinvolgente Fiducia supplicante la quale – “come un mantello” – coprirebbe persino il peccato contro natura, pubblicamente ostentato senz’ombra di resipiscenza. E cos’altro è questo se non la dottrina luterana del simul iustus et peccator, che condanna il peccatore a fare del male a vita, che gli toglie l’autentica fede soprannaturale, contrabbandandola con una vana Fiducia, che lo condanna ad una vita malvagia senza vera speranza soprannaturale di redenzione e che di fatto ridicolizza il motivo per cui Nostro Signore ha versato il Suo Sangue, ovvero quello di renderci simili a Lui attraverso la Grazia santificante? Ma si può disprezzare più di così il peccatore omosessuale, al punto da renderlo – il termine è luterano – una “carogna” incorreggibile, invece di ricordargli che è un’anima amata da Cristo che vorrebbe il suo riscatto dalla mala vita e la sua vera santificazione con le opere buone?
Disputationes Theologicae

 

1 A. Piolanti, La Comunione dei Santi e la Vita eterna, Roma 1992, p. 533.

2 http://disputationes-theologicae.blogspot.com/2014/12/linflusso-di-lutero-dietro-la-tesi.html

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18 commenti

  • Rolando ha detto:

    “In tanti hanno parlato a proposito di Fiducia supplicans, la dichiarazione del dicastero per la dottrina della fede sulle coppie irregolari, voglio soltanto dire Che dio ama tutti, soprattutto i peccatori. E se dei fratelli vescovi secondo il loro discernimento, decidono di non seguire questa strada, non significa che questa sia l’anticamera di uno sisma perché la dottrina della Chiesa non viene messa in discussione. Anche durante il Sinodo sulla sinodalità è stata chiesta più attenzione ed accoglienza verso i membri di questa comunità e verso i loro genitori. Sono tutti figli di dio e devono essere accolti a braccia aperte. Questo non significa che la Chiesa sia favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso: noi non abbiamo nessun potere di cambiare i sacramenti che ha istituito il Signore. Il matrimonio e uno dei sette sacramento e prevede l’unione solo tra uomo e donna. Non si tocca.”
    Così scrive papà Francesco.

  • Jsph ha detto:

    In una messa della mia parrocchia, durante la Quaresima, sono andato al microfono per la preghiera dei fedeli.
    Infatti, coloro che vogliono intervenire per una intenzione di preghiera, per “rispondere” alla Sua parola, si va ai microfoni messi lì davanti all’altare. 
    Ho ringraziato il Signore per il Suo amore, per il mezzo che ci ha dato per essere salvi e felici: suo Figlio Gesù. E ho chiesto di aiutarci in questo consapevole sforzo di riconoscere i peccati per poterli dare a Lui.
    Ho dichiarato la situazione terribile che oggi viviamo: il chiamare bene il male, il fare quello che è empio:…” non vogliamo cambiare…anzi non possiamo cambiare perché per noi il peccato non esiste, ci riteniamo giusti e così ci separiamo dal Tuo amore”.
    A questo, ho aggiunto, vi è oggi il tremendo comportamento di sacerdoti che benedicono il peccato: “si fa questo perché, si dice, non bisogna discriminare chi sta nel peccato…ma il bello è che così si discriminano proprio coloro che si comportano come Dio comanda”.

    Avviene poi che alla messa vespertina del lunedì, il parroco, prima della celebrazione, mi chiama in sacrestia e mi dice:
    ascolta, per cortesia non fare più questo tipo di preghiere, in particolare sugli omosessuali, non è bello e si ottiene l’effetto contrario.
    Preghiera sugli omosessuali? Ma padre, era una preghiera generale sia su coloro che non riconoscono il peccato di vivere una sessualità fuori del matrimonio o adulterina, sia su quelli che non riconoscono il tremendo peccato contro natura.
     
    Effetto contrario? Perché? La tua preoccupazione, padre, sarebbe quella di non creare preoccupazioni di sorta in tutti quei fedeli che accettano il nuovo e strano corso della Chiesa? E non sarebbe un bene?
    O forse, questo lo penso, si preoccupa della reazione del Vescovo della nostra città che, a quanto si dice, è completamente d’accordo con quello che afferma Fiducia Supplicans. E poteva mai essere il contrario in Italia? 

    Tu lo sai, padre, ne abbiamo già parlato quando è stato partorito nella Chiesa questo invalido documento sulle benedizioni pastorali. Ho parlato con diversi fedeli della parrocchia: quante idee confuse:….diversi mi hanno detto: ma che colpa hanno gli omosessuali di essere così? Se si vogliono bene , come giudicarli? Il Papa ha fatto bene.
    Quanta sofferenza nel sentire queste cose. 
    A te parroco e al viceparroco presente allora scongiurai di non fare queste benedizioni per non rovinare i fedeli e voi stessi, dissi, nell’andare contro Dio.

    Per le coppie irregolari eterosessuali già si chiudeva un occhio – dice ancora il padre- Già si benedicevano? Penso allora alle “misericordiose” conseguenze di Amoris Laetitia cioè alla ammissibilità di dare il Corpo di Cristo a tali coppie irregolari: se si dà il Corpo di Cristo a coloro che vivono nel peccato mortale, come non dare allora di conseguenza una semplice benedizione pastorale?. 

     Poi mi dice: vedi dare la benedizione su coppie omosessuali è possibile in quanto se la coppia omosessuale partecipa alla Messa, alla fine della liturgia riceve sempre la benedizione! .Quindi mi fa capire che vi è una contraddizione. E no -gli dico- non è la stessa cosa: coloro che ricevono tale benedizione alla fine della Messa la ricevono con riserva nel senso che quelli che stanno nel peccato, e ne sono felici, non hanno nessuna benedizione da parte del Signore, anzi vengono riprovati.
    ……………………. 
    Allora cosa fare? Certamente rifiutare categoricamente di dare queste blasfeme benedizioni. Andare contro le direttive del Dicastero della Fede.
    Ma penso a un’altra soluzione.
    Prendiamo in parola Papa Bergoglio che afferma: la benedizione è alla persona non alla unione (falso espediente per giustificare la parola “coppia”).
    Allora se la coppia omosessuale o etero irregolare chiede la benedizione bisognerebbe fare così: la benedizione è data a queste condizioni:
    1- la benedizione viene data solo alla persona, singolarmente, non in coppia 
    2- la benedizione viene data con la precisa dichiarazione che il richiedente riconosca l’impuro peccato (specialmente quello contro natura) e chieda espressamente al Signore l’aiuto per troncare la relazione.

     Stiamo così a posto con il desiderio del Papa.
    Nè il vescovo dovrebbe trovare motivo, in retta coscienza davanti a Dio, di lamentarsi.

    • Cristiana Cattolica ha detto:

      Ma lei JSPH, ancora non ha capito che JMB non è il Papa infallibile stabilito da Cristo? Ma l’anatema impostore stabilito dalla massoneria per condurre le anime all’inferno?
      E non sa che la Chiesa VIETA di lelebrare la messa in unione con L’ERETICO antipapa? (QUARTUS SUPRA – Pio IX)

      E comunque le consiglio di ricordare al suo parroco le parole di Gesù nel Vangelo di S Matteo, secondo il quale, quando Il RE entrerà per vedere i commensali invitati alle nozze, e, sorgerà un tale che non indossava l’abito nuziale (perché OMOSESSUALE IMPENITENTIE) , ordinera’ ai servi di legarlo mani e piedi e di gettarlo fuori nelle tenebre; là dove sarà pianto e stridore di denti.
      Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

      E poi faccia leggere al suo parroco questo messaggio della Madonna ai sacerdoti Suoi figli Prediletti
      (rivelazioni a D Gobbi approvate da papa S. GPII).

      Seattle (Stato di Washington – U.S.A.), 2 giugno 1987

      🌹«Gesù oggi viene ancora vilipeso, flagellato e ferito nel suo Corpo mistico.
      Quanto fa soffrire il suo Cuore divino l’atteggiamento permissivo tenuto da tanti Sacerdoti e da alcuni Vescovi, che giustificano anche i più gravi atti d’impurità.
      Proprio qui, in questo stesso luogo, il Cuore di Gesù è stato vilipeso, ferito ed oltraggiato per avere accolto tanti miei poveri figli, consumati da questo terribile VIZIO, ed averli pubblicamente incoraggiati a proseguire sulla strada del peccato impuro contro natura.

      GLI ATTI IMPURI CONTRO NATURA SONO PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO.

      Questi peccati attirano su di voi e sulle vostre nazioni le fiamme della Giustizia di Dio.

      È giunto il tempo di proclamare a tutti, con chiarezza e con coraggio, che il sesto comandamento dato da Dio a Mosè: «non commettere atti impuri», ha ancora tutto il suo valore e deve essere osservato anche da questa generazione corrotta e pervertita.

      Ogni PASTORE che, in qualsiasi maniera, giustificasse questi peccati, attira sulla sua persona e sulla sua vita il fuoco ardente della divina giustizia.
      La coppa della iniquità è ormai colma, stracolma e trabocca da ogni parte».

    • Rolando ha detto:

      Caro JOSEPH.
      ….”così si discriminano proprio coloro che si comportano come Dio comanda”.
      E tu saresti uno che si comporta come Dio comanda? Tu che osi insegnare al sacerdote celebrante e ti opponi alla pastorale del papa successore di Pietro?
      Io ammiro in te la fedeltà alla legge del tuo Dio, così come tu lo hai radicato nel tuo cuore, nella tua mente ed in tutte le tue forze.
      Stando alla tua testimonianza coraggiosa, la chiesa di Gesù Cristo, quella cattolica romana, è di fatto già divisa. Ti invito coraggiosamente a non desistere, a ritornare a ripetere pubblicamente la tua preghiera perché solo così le mele buone non si contaminano nella comune benedizione semmai fossero presenti omosessuali singoli od in copia alla messa, e solo così gli omosessuali si sentono dire in faccia che non sono esseri graditi a Dio.
      Un solo avviso: stai attento a parlare per Dio. Specifica sempre secondo la tua fede vera, cattolica e romana. È terribile infatti cadere nelle mani dell’Onnipotente. Specialmente in chiesa: Terribilis est locus iste!
      Comunque essere chiari è sempre una bella cosa.
      Anche il tuo è coraggio. Come quello, in altro accidente, di san Giuseppe.
      Coraggio: VINCENTI DABO EDERE DE LIGNO VITAE.
      Dopo la catastrofe apocalittica, s’intende!

  • Giampiero ha detto:

    La persona di Lutero non avrebbe mai concepito alcuna “fiducia supplicans”. I suoi presupposti teologici ( sola Scriptura e libero esame) aprono tutte le porte.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Se il vero Autore di Fiducia Supplicans è Lutero…
    Il Firmatario è il suo seguace antipapa JMB e tutti i cardinali che fanno parte della sua setta.

    E dunque, spiegatemi:
    Perché continuate a chiamare papa l’antipapa già SCOMUNICATO LATAE SENTENTIAE da papa LEONE X attraverso la Bolla “Decet Romanum Pontificem” perché seguace DELL’ERETICO LUTERO?

    Forse che non è risaputo che Bergoglio già da vescovo ha dimostrato di non credere, come Lutero, alla presenza SOSTANZIALE del Corpo e Sangue di Cristo nella SS. Eucaristia quando, di fronte a più miracoli Eucaristici avvenuti nella sua diocesi e fin’anche nella sua Chiesa di S Maria a Buenos Aires, anziché esporli all’adorazione dei fedeli ne ha fatto sparire le tracce, e, con ATTO SACRILEGO, ha murato vivo il cuore sanguinante di Cristo???

    Eppure le prove documentali si trovano nel libro del giornalista Maurizio Blondet)
    https://www.lafeltrinelli.it/cuore-per-vita-eterna-fatto-libro-maurizio-blondet/e/9788885223738
    (Video testimonianza
    https://youtu.be/RC8QCtkAF7E)

    ◾O forse che voi siete gli unici a non sapere che per questo delitto di ERESIA è SACRILEGIO compiuto da vescovo, le “elezioni di JMB sono NULLE e INVALIDE?

    Oppure oggi vale meno di zero il decreto pontificio sancito da papa Paolo IV attraverso la bolla CUM EX APOSTOLATUS OFFICIO??? ⬇️

    NULLITÀ DELLA GIURISDIZIONE PONTIFICALE DI TUTTI GLI ERETICI”:
    _ 6…. se mai dovesse accadere in qualche tempo che un vescovo… prima della sua elevazione a Romano Pontefice, avesse deviato dalla fede cattolica o fosse caduto in qualche eresia.. SIA NULLA, NON VALIDA e SENZA ALCUN VALORE, LA SUA PROMOZIONE OD ELEVAZIONE ¡, ANCHE SE AVVENUTA CON LA CONCORDANZA E L’UNANIME CONSENSO DI TUTTI I CARDINALI;…
    Ma non solo.
    Di fronte la possibile futura elezione a pontefice di un eretico, come prima e doverosa risoluzione, la Chiesa impone di DISCONOSCERE il falso papa e di disubbidire:

    _7. LA LICEITÀ DELLE PERSONE SUBORDINATE DI RECEDERE IMPUNEMENTE DALL’OBBEDIENZA E DEVOZIONE ALLE AUTORITÀ DEVIATE DALLA FEDE.

    Dunque, che aspettano i vescovi e i sacerdoti a disconoscere l’antipapa massone eretico JMB iscritto al Rotary Club fin dal 1999, a disconoscerlo come papa, a riconoscere Benedetto XVI quale unico e legittimo Vicario di Cristo fino alla morte, ed eleggere il suo Successore?

    🙏🙏🙏 Appello filiale dei fedeli ai Sacerdoti figli prediletti di Maria
    https://youtu.be/W2OroxyP3Qo?si=1tCcmTZsakzHOSeP

    Ulteriori prove documentali che dimostrano che Bergoglio non è il vero papa e la sua chiesa eretica non è quella di Cristo:

    https://youtu.be/5fPyn_imYAg?si=CoAY9HRoHVqhrklo

    Grazie per l’attenzione.

    • Gabriela Danieli ha detto:

      Infatti, se la Dottrina Cristiana insegna che gli ERETICI, come ad es. i Protestanti o certi gruppi Anglicani, sono fuori della comunione dei Santi (Chiesa) perché si ostinano a non credere qualche verità rivelata da Dio e insegnata dalla Chiesa….

      Per quale motivo si continua a considerare valida l’elezione a pontefice un vescovo eretico e scomunicato e iscritto al Rotary Club dal 1999?

      Chi avesse ancora dubbi su Bergoglio ERETICO fin da vescovo, lo verifichi in questa “ulteriore” prova documentale dal m. 1,15 al m.1,54 ⬇️
      https://youtu.be/K_uHXROnWv4?si=9gBSeDkz7RiFy9t_

      laddove, durante l’Incontro Fraterno della Comunione Rinnovata di Evangelici e Cattolici nello Spirito (CRECES), Buenos Aires del 22 giugno 2006, “arcivescovo” Bergoglio si inginocchia per farsi benedire dal pastore evangelico “protestante” Carlos Mraida:

      “Popolo di Dio, preghiamo per l’arcivescovo!
      Lo benediciamo nel Tuo nome, Signore!
      Lui si è alzato come una voce PROFETICA … (futuro falso profeta?)
      Noi come fratelli in Cristo, senza differenza, senza barriere, lo benediciamo!
      Inonda di saggezza dall’alto per condurre il Tuo gregge questa voce profetica, questo suono di tromba.”
      ——————–
      Mi chiedo:
      Quale Spirito é stato invocato quel giorno su JMB, per far davvero di lui la tromba del “falso profeta” che da 11 anni conduce il Gregge di Cristo verso la perdizione?

      Di certo, l’unica tromba che JMB sentirà suonare sarà quella del giorno del giudizio!

      Come pure tutti quei vescovi e sacerdoti che privano i fedeli del S. Sacrificio e dei sacramenti, ostinandosi a celebrare illecitamente in COMUNIONE con un ERETICO che si prostra davanti agli idoli pagani ma non a Gesù Eucaristia perché non crede alla Transustanziazione, ai Sacramenti e ai Dogmi di fede come quelli che riguardano l’Immacolata Concezione della Vergine Maria e la Divinità di Suo figlio e nostro Signore Gesù CRISTO. ⬇️

      https://youtube.com/shorts/mDc_WITAJbQ?si=Pr4EgN8UzMNe2Qgv

      • Rolando ha detto:

        Cara Gabriela,
        “Chi avesse ancora dubbi su Bergoglio ERETICO fin da vescovo, lo verifichi in questa “ulteriore” prova documentale dal m. 1,15 al m.1,54”
        Nessun dubbio, la prova documentale è schiacciante!
        Purtroppo non so se Dio ne è al corrente.
        Tu hai un filo diretto? Con quale corrente?

  • R.S. ha detto:

    E’ solo un pensiero, sotto il sole della prima domenica di primavera in un tripudio di verde, germogli e migliaia di fiorellini. Giornata tersa e luminosissima, respiro nel parco l’ennesimo refolo di brezza, ingentilito dal volo di una farfalla al suono dei cinguettii e del campanello di una bicicletta.

    Ecco qua: la Parusia, il compimento dei tempi, coinciderà con il trionfo del cuore immacolato di Maria. Insieme, come insieme li vede Dio da sempre.

    Il massimo del soccorso al popolo angustiato vedrà il Figlio vincitore nel trionfo del cuore della Madre, regina della pace che consiste nella liberazione dal Maligno.

    Servono adoratori in Spirito e Verita’ per godere la grazia di questa pace. Degli apostoli di Maria Santissima, la corredentrice accanto al Redentore crocifisso è risorto.

    Il mondo offende Dio e molti innocenti barcollano sotto il peso di croci pesantissime. Il Padre non abbandona chi è nella prova, la Madre è lì con il cuore trafitto da una spada.

    Sta per compiersi tutto, ma noi in quel tutto siamo invitati, da figli amati. Bisogna tornare a casa. In troppi siamo usciti senza nemmeno sapere dove andavamo.

    • Rolando ha detto:

      A che pro, caro R.S., tornare a casa? E dov’è questa casa se “A YHWH [è] la terra come la totalità di Universo e abitanti in esso”.
      Osi tu commentare la parola del Dio, il Dio di N.S.G.C.?
      Tutti siamo nelle mani di Dio!.
      Che io ti ringrazi sempre, o buon Dio. Ché solo Tu sei Buono.

  • R.S. ha detto:

    Ho l’impressione che in gran parte dei cattolici, non pochi anche tra i sacerdoti, vi sia una discreta repulsione per la ratio e questo ha confuso la fides con un vago sentimento soggettivo.

    C’è chi straparla di un “cuore” tenero e amante in antitesi a una mente fredda e calcolatrice.
    Il disprezzo per la ragione fa sì che la fede non sia per nulla salda, ma cangiante.
    Il caos riguarda innanzitutto la liturgia, che perde i riferimenti dei simboli: si fa in fretta a passare da un sacrificio a una tavolata e ancor più in fretta a celebrare la nostra umanità dicendo Gesù uno di noi, dimenticandosi sia dell’umanità celata nell’Ostia del Santo Sacramento (corpo e sangue), sia della divinità celata nella libera accettazione di essere inchiodato alla Santa Croce. Anche la confessione diventa “gesto” e non sacramento. Un gesto in cui gesticoliamo, ci si augura con qualche batticuore, ma evidentemente senza spremere troppo le meningi, anche per riconoscere i peccati che si commettono ai sensi di una tradizione dottrinale. Ma anche il peccato diventa relativo al me, o al così fan tutti…

    Ben vengano allora le dispute, che servono a pulire le idee: ma attenzione che prima bisogna avere il gusto di riflettere e di meditare, che è la base del medicare, dato che per curare bisogna anche conoscere e sapere.

    L’uomo è strutturalmente bisognoso di essere consolato e Gesù-Figlio, secondo il volere del Padre, ci ha inviato lo Spirito Consolatore, l’Avvocato Paraclito, che agisce nei sacramenti per difendere dall’Avversario.

    Difesi, in quanto accusati.
    Consolati in quanto afflitti e sofferenti.
    Salvati, in quanto altrimenti perduti.

    Anche la Madonna è Consolatrice ed è Avvocata.
    Nel mistero di Maria (domani l’Annunciazione, il fiat decisivo), tutto relativo al Suo Gesù, abbiamo colei che fu fattrice del suo Fattore, il quale non disdegnò di farsene fattura!

    La nobilitatrice dell’umana natura…
    Al punto che Cristo (nel Credo diciamo colui per il quale ogni cosa è stata creata e dal vangelo sappiamo colui che era dal principio, da sempre e per sempre) prende carne umana in lei, che dunque è, nell’eternità di Dio, eternamente promessa e stabilita.

    E allora? (direbbe la mente confusa dalle pretese creaturali di mettere i puntini sulle i o semplicemente azzerbinata ad un cuor non si comanda che disistima la Divina Rivelazione per seguire il proprio estro).

    Allora la Divina Rivelazione oltrepassa i limiti della creatura, informando la fides perchè la ratio ne tragga le conseguenze. Ci vuole lo sguardo dal punto di vista di Dio, ma deve dimuinuire l’io.

    Dio illumina la ratio e intenerisce il cuore, rendendoci mariani, capaci di quella stessa delicata consolazione, piena di grazia, capace di stare sotto la croce a corredimere.
    Questione di cuore (puro e non duro), ma anche di idee ripulite da filantropie, protestantesimi, fraternità e massonerie varie, con relativo e perniciosissimo caos.

    Essere con Maria significa essere nobilitati nella natura umana, entrando in comunione con il Verbo incarnato, realmente presente nel sacramento, per opera dello Spirito Santo, secondo il Volere del Padre.
    Significa dire a nostra volta quel “sì” decisivo, per spostare l’uomo dal confidare in se stesso e dal cercare gloria nei reghni di questo mondo.

    Significa farci noi quelle palme messe a terra al passaggio di Cristo Re, abbassati dalle nostre spocchie.
    Significa versare, “sprecare” (secondo Giuda) l’olio profumato che dice riconoscenza verso Cristo e consapevolezza dell’unzione del suo corpo umano esangue, dopo la morte in croce e la deposizione.

    Significa cantare la nostra preghiera alla Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor!

    Significa uscire dal torpore ingenuo e anche ingiustificabile del misericordismo privo di ratio, dove anche Fides et Scriptura prendono pieghe mondane e la Charitas, dall’essere la visione beatifica in comunione con Dio, termine della Fides e della Spes, si trasforma in una ONG, con il conto corrente e le detrazioni nel 730.

    • Rolando ha detto:

      Quante belle parole caro R.S., ma mancano quelle di un uomo, un vero uomo: San Giuseppe.
      Egli ha amato la donna che gli piaceva anche di fronte ad una prova troppo grande: non l’aveva messa incinta lui. Così almeno credeva e pensava; ne era proprio sicuro fino al punto di pensare di lasciarla con conseguenze non belle per la giovane ed il figlio che si sviluppava in lei.
      Ha superato ogni dura prova: sia quella che gli veniva dal Dio, sia quella che gli veniva dal funzionario del Dio, il Satana!
      Giuseppe ha continuato imperterrito e forte nel suo amore di uomo autentico, pio ed amante, ad amare la sua Maria col figlio, come fosse del suo seme.
      Questo umano esempio è quello di un amore estremo, umanamente estremo, per questo pure umanamente possibile. E questa non è una favola. Infatti gli uomini sono propensi ad amare più le favole che l’amore.
      Caro San Giuseppe, grazie.

  • Mary K ha detto:

    Excellent post! It helped clarify the meaning so that I might be able to explain to others.

  • unaopinione ha detto:

    “Ovvero colui al quale sono imputati i meriti di Cristo … è una “carogna” (i termini sono luterani) che è “avvolta” dal manto bianco dei meriti di Cristo pur restando “putredine” nel di dentro.”
    Ma a me pare che questa modo di pensare fa a pugni con i “ sepolcri imbiancati” descritti da Gesú e quindi con il Suo modo di pensare. Non so … se poi per i luterani e simili é disposto a fare eccezioni …

    • Enrico Nippo ha detto:

      Forse la differenza non è poi così scontata.

      All’esteriorità della figura della “carogna” può corrispondere la putredine interiore del sepolcro.

      E se osserviamo attentamente, il “sepolcro imbiancato” è assai più inquietante della “carogna imbiancata”: mentre quest’ultima fruisce della Grazia (almeno inizialmente), il primo indica l’uomo fariseo ipocrita che s’illude di essere la classica, repellente “brava persona”.

      Il mondo è saturo di “brave persone” … in testa le persone religiose …

      • Rolando ha detto:

        Mi pare che tu, caro Nippo, sia alquanto abile a giocare con le parole. Ma mi sembra un gioco da poco, inutile.
        Se un sepolcro non contiene dentro una carogna in putrefazione, non conserva puzza anche se non è imbiancato. Anche se è colorato con multicolori.
        La carogna è il marciume in decomposizione che ritorna atomi di polvere puzzando. Non equiparabile neppure al chicco di frumento da semina. Solo Dio conosce il mistero della formazione e del decadimento di questi atomi.
        Le parole delle dottrine religiose, la loro immensa moltitudine, sono il Peccato, cono la Carogna in putrefazione, come scrive anche l’apostolo. Nelle molte parole (sepolcro imbiancato) sta il Peccato (carogna).
        Amatevi non a parole ma con i fatti.
        Amatevi con l’accoglienza, non con le bombe.
        Amatevi fino a sacrificare la propria vita personale per salvare quella di un altro. Piuttosto di uccidere, lasciati uccidere. Che schifo i Poteri creduti voluti da Dio, dietro i quali si nasconde Caino, assetato di sangue. L’impuro, sadico Caino del Potere. Io confido nei meriti e nel sangue innocente dell’uomo Gesù e niente e nessuno mi staccherà da lui, neppure un Dio! Abborrisco Caifa e Pilato e chiunque si siede al loro posto. Sono carogne viventi. Le rispetto, ma ne sto alle larghe per non morire asfissiato, confidando nel sacrificio di Gesù.

    • Rolando ha detto:

      Io ho un’altra opinione, o meglio, interpretazione di quanto scrive UNAOPINIONE.
      A me pare che i meriti di Cristo siano in sé efficaci ed onnipotenti fino al punto che chi se li imputa, li accetti sinceramente, lo cambi da “carogna” a giustificato, salvato, redento, vivo e vitale. Contrariamente significherebbe porre limiti all’Onnipotenza di Dio e negare che il Cristo stesso sia Dio vero da Dio vero.
      Quanto poi ai famosi “sepolcri imbiancati” a nessun cristiano è permesso stabilire a chi il Cristo si riferisse.
      Intendo dire: chi veramente sia un sepolcro imbiancato.
      Certamente avrei dei dubbi equiparare i meriti del Cristo alla bianca calce dei sepolcri. Anzi lo ritengo blasfemo ed ateo. Mi rifiuto di credere che l’efficacia dei meriti di Cristo non abbia in sé l’onnipotenza di quella redenzione che l’uomo da sé, secondo il credo dottrinale, non si può dare.
      Certo, si rimane basiti di fronte a certe certezze presunte tali! Omnis homo fallax. Anche Dio?

      • Adriana 1 ha detto:

        Beh, non so se sono sepolcri imbiancati, ma tutte quelle mitrie bianche mi danno da pensare…