Monte Cassino. Si Aspettavano degli Eroi, Giunsero i Selvaggi. Pro Memoria.

19 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Pro Memoria, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

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“Chi aspettava gli eroi vide ARRIVARE i SELVAGGI”

15 febbraio 1944 – precipitò 800 tonnellate di bombe sull’abbazia di Montecassino

tre ondate successive di 229 aerei

… I tedeschi … più vicini stavano acquartierati a 500 metri di distanza

per non compromettere la neutralità del monastero

… I monaci si preoccuparono di proteggere le migliaia di pergamene, incunaboli, manoscritti, codici e volumi che erano stati collezionati in 15 secoli

… Il generale Frido von Senger und Etterlin aveva ordinato ai soldati della divisione «Hermann Göring»

… di trasportare quei tesori … nei musei del Vaticano

settimane per costruire e riempire 240 cassoni

libri, un mappamondo del Settecento, le reliquie, una scheggia della Croce, il tesoro di San Gennaro [ Vedi anche ]

… erano rimasti 12 monaci e una sessantina di persone di Cassino

… Si rifugiarono nelle cantine. Le volte ressero l’urto

… Dopo 30 ore di tempesta di fuoco …: «Li abbiamo pestati ben bene»

… Il monastero venne fatto a pezzi

una bomba di due quintali si appoggiò, senza esplodere, sulla tomba di San Benedetto

… In fondo, vinsero i tedeschi che non mollarono di un metro

… arrivarono a prendere Montecassino il 18 maggio

… I vincitori si gettarono sulla popolazione con la violenza dei predatori

… Norman Lewis che ammise: «Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino e Morolo sono state violentate»

… «Il 21 maggio, a Lenola, hanno stuprato 50 donne»

… «siccome non ce n’erano abbastanza per soddisfare la soldataglia, approfittarono di vecchi e bambini»

… i marocchini del corpo di spedizione francese … Spezzavano le mani ai cadaveri per togliere gli anelli dalle dita

… Per recuperare i denti d’oro dalla bocca preferivano mozzare la teste e portarsela nell’accampamento

In quelle terre, chi aspettava gli eroi vide arrivare i selvaggi

… Alberto Moravia raccontò la storia di una Ciociara brutalizzata dai soldati

… Gli abusi sulla popolazione finirono per trovare una definizione assolutamente generica: «le marocchinate»

… Quelli che tentano di squarciare la cappa di reticenza si contano sulle dita di unamano

… «Dalle testimonianze raccolte, si può affermare che furono almeno 20 mila i casi di violenza»

«I referti medici documentano di altre 30 mila donne che si presentarono agli ospedali ma che, per vergogna o per pudore, non formalizzarono la denuncia di abuso».

Ecco la fonte

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10 commenti

  • Margotti ha detto:

    Gli stessi macellai che si sono macchiati dell’utilizzo della bomba atomica sul Giappone.
    Questi atti demoniaci si inseriscono nello stesso filone di quelli degli “illuminati” giacobini di due secoli prima, degli eretici protestanti, di persone che fanno del materialismo e della bestialità più satanica il loro credo.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Già si sarebbe potuto immaginare che genere di misericordiosi salvatori erano venuti a liberarci!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Amparo ha detto:

    “Per dovere del Nostro ufficio presso Papa Pio XII, di venerata memoria, Noi siamo bene testimoni informati di quanto la Sede Apostolica fece per risparmiare a questa fortezza non delle armi, ma dello espirito, il grave oltraggio della sua distruzione. Quella voce supplichevole e sovrana, inerme vindice della fede e della civiltà, non fu ascoltata. Montecassino fu bombardato e demolito. Uno degli episodi più tristi della guerra fu così consumato. Non vogliamo ora farci giudici di coloro che ne furono causa. Ma non possiamo ancora non deplorare che uomini civili abbiano avuto l’ardire di fare della tomba di San Benedetto bersaglio di spietata violenza.”
    Omelia di Papa Paolo VI. Consacrazione della Chiesa dell’Archicenobio di Montecassino. Sabato, 24 ottobre 1964.

  • Mara ha detto:

    Non potevo stare peggio nel leggere un articolo del genere, dato che riguarda il caro ordine benedettino, purtroppo anch’esso vittima del modernismo e di una furia demolitrice del suoi vertici, che stanno facendo smobilitare i monaci da varie abbazie, senza un reale motivo. Sto vivendo da vicino questa triste vicenda e quindi sapere bombardata l’abbazia benedettina per eccellenza è lacerante.

  • Mimma ha detto:

    I libri di storia in uso nella colonia italica li chiamano liberatori.
    I coloni fanno a gara per imparare la loro orribile lingua.
    I giovani si sentono realizzati se vanno a studiare nelle loro stupide università.

    • Mara ha detto:

      Brava. Da persona che lavora con il mercato americano e che ogni tanto deve recarsi da quelle parti per lavoro, devo tristemente confermare. La mancanza di spina dorsale da parte tricolore è preoccupante.

  • Franco Iacobini ha detto:

    Il generale di Corpo d Armata Von Sengen era terziario francescano

  • giovanni ha detto:

    IL bombardamento dell’Abbazia stento a credere sia un errore militare. Qualunque posto di osservazione per tenere sotto controllo un area e dirigere il tiro dei cannoni deve, e sottolineo deve, essere ben celato sia dalla vista dal basso ma, sopratutto a quella dall’alto, pena la distruzione . Gli alleati avevano il dominio incontrastato dei cieli per cui un errore del genere era impossibile per qualunque comandante di piazzaforte dal grado di sottotenente in poi. I gourmier poi, agli ordini del generale Francese Guillaume, erano truppe marocchine la cui ferocia era gia’ nota e i Tedeschi, che volantinarono avvertendo la popolazione prima, che le stesse forzassero la linea Gustav attraverso il monte Petrella e giungessero nelle retrovie. Il loro percorso attraverso molti paesi del Frusinate pieni solo di donne, vecchi e bambini, che non sapevano dove andare, fu caratterizzato da una lunga scia di uccisioni, stupri e malattie veneree . Una pagina orribile, ma non unica, da ascrivere ai cd ” liberatori ”. Ricordiamo i bombardamenti indiscriminati sulla popolazione in molte citta’, con l’unico scopo di indurre la resa.