Milei Presidente: il Tradimento dei dei Bambini non Nati. Quarracino.

4 Gennaio 2024 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo articolo di José Arturo Quarracino, che ringraziamo di cuore. Buona lettura e condivisione.

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Milei presidente: il tradimento dei bambini non nati

Ad appena tre settimane dall’inizio della presidenza della Nazione, non è rimasto nulla delle precedenti promesse e degli impegni a favore della vita umana nascente assunti da Javier Edgardo Milei come candidato alla presidenza. Nella sua “rifondazione” di un’Argentina liberale, uccidere un bambino è ancora un diritto “umano fondamentale”, come hanno contribuito a istituire i proprietari delle grandi imprese multinazionali a cui l’altro anarco-capitalista pro-life ha consegnato la gestione e l’amministrazione dell’economia argentina e il controllo dello Stato. Nella sua seconda settimana da Presidente della Nazione in carica, Javier Milei ha iniziato la sua amministrazione emanando il Decreto di Necessità e Urgenza 70/2023, intitolato “Basi per la ricostruzione dell’economia argentina”, con il quale abroga 8 leggi, tutte di natura commerciale.

Così presentato, in primo luogo, il decreto in questione presenta una grave imperfezione giuridica, in quanto prevede l’abrogazione totale delle leggi, che hanno un rango superiore nell’ordinamento giuridico, motivo per cui una legge può abrogare un decreto, ma un decreto non può mai abrogare una legge. La 610, che ha legalizzato l’aborto in Argentina, sancita nel 2020, dalla sua applicazione nei primi due anni di validità ha comportato per lo Stato argentino una spesa di circa 82.000.000 di dollari (82 milioni di dollari), poiché secondo la legge sancita deve pagare i costi e le spese necessarie per ogni intervento penale (una media di 500 dollari per ogni bambino ucciso nel grembo materno). Una spesa che, secondo la concezione anarco-capitalista proclamata da Milei prima e durante la campagna presidenziale, dovrebbe essere sostenuta da chi decide di abortire, non dallo Stato.

In questo senso, visto il suo precedente impegno proclamato negli ultimi 5 anni a difendere la vita umana fin dal concepimento e che l’aborto costituisce un omicidio di cui lo Stato non deve farsi carico, il Presidente Milei avrebbe potuto benissimo decretare l’abrogazione di questa infame legge, visto che è stata sancita come una questione di salute pubblica, per garantire alle donne il “diritto” di uccidere un bambino il cui diritto a vivere (il primo diritto umano fondamentale) è negato. È chiaro che attualmente lo Stato argentino assicura, protegge e sovvenziona l’omicidio prenatale, che ha comportato una spesa – visto che l’accesso all’aborto è gratuito – di 82 milioni di dollari in due anni, il che non è solo un’assurdità morale, ma addirittura schizofrenico: la ragion d’essere dello Stato è proteggere i suoi cittadini, nati e non nati, non promuovere, collaborare e sostenere il loro omicidio.

Prima di essere eletto presidente, Javier Edgardo Milei è sempre stato molto chiaro e deciso nel difendere senza riserve la vita umana prima della nascita. In questo senso, è arrivato a dire che “l’aborto è un omicidio nel grembo della madre”, perché “la vita inizia al momento del concepimento e termina quando la persona muore. Qualsiasi interruzione nel mezzo è un omicidio” (https://youtu.be/RkY2zTncKXI?si=EWH8VsI3D7ue_S4H, 14 giugno 2023). Ha inoltre affermato che “la vita umana inizia dal momento del concepimento”, motivo per cui l’aborto “è un omicidio aggravato dal vincolo”, e che nemmeno l’aborto per stupro è giustificato, poiché “se qualcuno commette un crimine contro una persona [stupro], questo non dà il diritto di commettere un crimine contro un’altra persona [aborto]” (in https://youtu.be/7wus7IVmuWo?si=mcKN8tvLXOE_51z1, 17 novembre 2020). “La donna ha il diritto di disporre del proprio corpo, ma con l’aborto decide dell’esistenza del corpo di un altro, il che è un crimine” o “Come può essere un diritto conquistato uccidere un essere umano”, sono argomenti che sono stati ribaditi da Javier Milei in diverse interviste, sia come candidato che come presidente eletto. Ma ora questa forte convinzione a favore della vita umana nascente è stata accantonata e ignorata.

Lo stesso vale per il Progetto di Legge delle Basi e dei Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini, inviato al Congresso Nazionale per “rifondare” l’Argentina secondo i principi del Liberalismo. Un progetto di legge composto da 664 articoli e che per molti versi costituisce una riforma costituzionale occulta, ma che lascia intatta la validità della legge 27.610/20 che ha legalizzato l’omicidio prenatale (aborto) nel Paese. In altre parole: tradendo tutte le sue precedenti dichiarazioni, per l’ex pro-life Javier Milei, l’aborto è un diritto conquistato che non viene discusso nella “nuova” Argentina che egli intende imporre come futuro a lungo termine dell’Argentina. Un’Argentina liberale in cui il diritto di uccidere il proprio figlio è totalmente e assolutamente valido, nonostante fino a poche settimane fa l’attuale presidente affermasse l’esatto contrario. Un vero e proprio caso di schizofrenia morale e politica, a tutto vantaggio dei suoi benefattori e sostenitori legati alla plutocrazia globalista anglo-americana e alla sua politica di impedire l’arrivo di nuovi esseri umani nel mondo, a qualunque costo.

Non a caso, una volta eletto e consacrato presidente, Javier Milei ha abbandonato tutti i libertari che inizialmente lo accompagnavano, per circondarsi di funzionari e personaggi delle grandi multinazionali “argentine”, con sede nei paradisi fiscali, che fanno parte del Consiglio delle Americhe[1], della famiglia Rockefeller, pioniere e ariete del piano globalista di imporre l’omicidio prenatale come politica di Stato in tutti i Paesi del mondo.

Un’Argentina “liberale”, governata dalla plutocrazia globalista predatrice e genocida: ecco in cosa si è trasformato o mutato il progetto dell’altro anarcocapitalista libertario, oggi servo e ariete del potere politico ed economico “padrone” dell’Argentina.

José Arturo Quarracino4 gennaio 2024

[1] Vedi https://brujulacotidiana.com/es/milei-presidente-esos-vinculos-con-el-imperio-rockefeller

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