Fiducia Supplicans.  I vescovi e gli altri. Dichiarazioni formali di scisma? Pensiero Cattolico.

21 Dicembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Il pensiero cattolico, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

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 I vescovi e gli altri. Siamo di fronte a dichiarazioni formali di scisma? Prime reazioni alla Dichiarazione “Fiducia Supplicans” sulla benedizione aliturgica delle coppie irregolari

Con la pubblicazione della Dichiarazione Fiducia Supplicans del 18.12.2023, che abbiamo commentato ieri (il nostro commento, ripreso da Il Pensiero cattolico, è stato, a sua volta, rilanciato anche dal blog Stilum Curiae del giornalista M. Tosatti), non si sono fatte attendere delle chiare prese di posizione da parte di singoli vescovi o conferenze episcopali (per una rassegna generale, cfr. L. Coppen, ‘Fiducia supplicans’: Who’s saying what?, in The Pillar, 19.12.2023; in traduzione italiana, Dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni: chi dice cosa?, in blog Messa in latino, 20.12.2023.

Per un’analisi generale del documento, cfr. E. A. Allen, Vatican’s doctrinal czar parses details for enabling same-sex blessings, in Catholic Herald, 18.12.2023; Vatican appears to endorse couples in ‘irregular situations’ receiving blessings that do not ‘validate their status’, ivi).
Certo, formalmente, la dottrina non sembra sia stata intaccata. Ciò che sarebbe cambiato, con questo documento, è la prassi pastorale. Fiducia Supplicans insiste con decisione sulla distinzione tra dare una benedizione a una coppia omosessuale e benedire la loro relazione. Certo, chiunque può chiedere una benedizione a un sacerdote; questo non è mai stato in discussione. Quando, però, due persone chiederanno ad un sacerdote di impartire loro una benedizione come coppia, come potrà la Chiesa evitare l’impressione che il sacerdote, in quanto rappresentante della fede cattolica, benedica la loro unione? Senza contare che la benedizione in parola debba essere impartita senza «degli abiti, gesti o parole propri di un matrimonio» (n. 39). La benedizione dovrebbe essere spontanea e non impartita nella forma rituale propria della preghiera liturgica. Ma sicuramente le coppie che si avvicineranno – ammesso che ce ne saranno – a richiedere la benedizione, senz’altro vorranno, in un certo qual modo, solennizzare quel momento – evidentemente importante per loro – con la partecipazione di amici, parenti, e magari anche con in sottofondo la marcia nuziale di Mendelssohn. La Dichiarazione rimette ai pastori la libertà di decidere come rispondere alle richieste delle coppie. Li avverte, nondimeno, di non fare affidamento sugli “schemi dottrinali o disciplinari” («La Chiesa, inoltre, deve rifuggire dall’appoggiare la sua prassi pastorale alla fissità di alcuni schemi dottrinali o disciplinari […]»: n. 25).
Insomma, una sorta di invito ad eludere la dottrina, per evitare qualsiasi spiacevolezza che possa sorgere dalla condanna da parte della Chiesa di atti non conformi alla legge divina. Il Dicastero per la Dottrina della Fede, c’è da pensare, permette (incoraggia?), in questo modo, il clero a mantenere una sorta di purezza rituale, affermando che non ha trattato l’unione omosessuale come un matrimonio, mentre agli occhi del mondo ha fatto esattamente questo (così P. Lawler, Vatican’s homosexual ‘blessings’ document invites priests to fudge both doctrine and practice, in Lifesitenews, 19.12.2023).
Così abbiamo la Conferenza Episcopale Austriaca, tramite il suo Presidente, mons. Franz Lackner, che ha dichiarato, in buona sostanza, che non vi sono più ostacoli e giustificazioni a che i sacerdoti rifiutino di benedire le coppie omosessuali.
“Credo che la Chiesa riconosca che una relazione tra due [persone] dello stesso sesso non è del tutto priva di verità: c’è amore, c’è fedeltà, ci sono anche difficoltà condivise e vissute nella fedeltà. Anche questo dovrebbe essere riconosciuto”, ha affermato detto in un’intervista alla TV pubblica austriaca ORF (cfr. A. Wailzer, Head of Austrian Bishops’ Conference says priests cannot say ‘no’ to blessing homosexual couples anymore, ivi).
Divisa appare, invece, la conferenza episcopale statunitense, sebbene la maggioranza dei vescovi USA abbia espresso la propria adesione del documento vaticano (cfr. M. Haynes, Most American bishops are going along with Pope Francis’ ‘blessings’ for homosexual couples, ivi). In seno al gruppo dei vescovi USA, tuttavia, non sono mancate significative prese di distanza da Fiducia Supplicans: a parte, infatti, quella pressoché immediata dell’ex vescovo di Tyler, mons. Strickland (v. Bishop Strickland urges bishops to say ‘no’ to Francis’ ‘blessings’ for gay couples, ivi, 18.12.2023; S. Kokx, Bishop Strickland urges bishops to say ‘no’ to Francis’ ‘blessings’ of homosexual couples, ivi), abbiamo chi ha cercato di conciliare la nuova Dichiarazione con la Tradizione cattolica, come è nel caso del vescovo di Worcester, mons. R. McManus, il quale ha dichiarato – come si legge nella nota della sua diocesi – che «Fiducia supplicans, issued by the Dicastery for the Doctrine of the Faith and approved by Pope Francis, has reaffirmed that the Church does not have the power to impart a liturgical blessing on irregular or same-sex couples or to bless their union» e che potrebbe essere offerta «a type of blessing […] on anyone to invoke God’s help and mercy in their lives if the individuals seek to be guided by a greater understanding of God’s plan for love and truth. These blessings are offered for the people themselves, not their union» (Bishop’s Statement on blessing same sex couples, 18.12.2023).
I vescovi eterodossi tedeschi, fautori del sinodo scismatico germanico, a mezzo del Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, il vescovo Georg Bätzing, hanno – manco a dirlo – esultato, giudicando il documento vaticano molto positivamente (Bischöfe begrüßen Vatikan-Erklärung zur Segnung homosexueller Paare, in Katolisch.de, 18.12.2023). Alcuni, come il vescovo di Amburgo, Stefan Heße, «richtiges Weihnachtsgeschenk», cioè “vero regalo di Natale” (cfr. A. Wailzer, Heterodox German bishops laud new Vatican document on gay ‘blessings’ as a ‘real Christmas present’, in Lifesitenews, 18.12.2023). Altri prelati, di provata fede ratzingeriana, hanno espresso gratitudine nei confronti del Dicastero vaticano e di Francesco, perché, vietando espressamente liturgie e rituali di tali benedizioni, ciò potrebbe frenare – in Germania – uno sviluppo che rischierebbe di far allontanare la Chiesa tedesca dalla Chiesa universale (così Oster: Neuerung von Vatikan-Erklärung liegt in Verständnis von Segen, in Katholish.de, 20.12.2023).
C’è anche chi, sempre in Germania, ha ravvisato nella benedizione delle coppie irregolari una sorta di benedizione di “seconda classe”, che, nondimeno, innescherà nella Chiesa un cambiamento culturale, una Kulturkampf (Nach Vatikan-Erklärung: Schüller erwartet “Kulturkampf” in der Kirche, ivi). Non sono mancate, per la verità, in Germania, delle critiche al documento, perché troppo timido nelle sue aperture: si afferma, infatti, che la Dichiarazione, sebbene rappresenti un Neuausrichtung der Kirche, un nuovo orientamento per la Chiesa, e crei spazi di libertà prima impensati, soprattutto alla luce degli esempi citati nel documento, che potrebbero essere interpretati in modo diverso in loco nel rispettivo contesto, nondimeno il documento propone anche tagli, giudicati – secondo l’autore – molto dolorosi, per le coppie interessate, come quello che impedisce la benedizione in occasione di un matrimonio civile e ciò a causa dei timori vaticani nei confronti dei suoi critici conservatori (C. P. Hartmann, Alte Lehre und neue Möglichkeiten: Die Segenserklärung des Vatikan, ivi). Nondimeno, questa Dichiarazione ben s’inquadra nella svolta teologica che Francesco ha voluto dare al Dicastero vaticano guidato da poco più di tre mesi da Férnandez (così F. Neumann, Was hinter der Transparenzoffensive des Glaubensdikasteriums steckt, ivi, 19.12.2023).
Tra questi meritano particolare menzione e lode quella dei vescovi del Malawi (v. E. Mangiaracina, Malawi bishops forbid ‘blessings’ of homosexual unions amid confusion over Vatican document, Lifesitenews, 19.12.2023. per la traduzione italiana della dichiarazione dei vescovi del Malawi, rinviamo al blog Messa in latino, 20.12.2023).
Il Presidente della Conferenza Episcopale del Malawi, infatti, dopo aver precisato che la Dichiarazione vaticana «NOT about the blessing of same sex unions» ma piuttosto la benedizione degli individui «regardless of their state», ha dichiarato in una nota della Conferenza stessa che: «not licit to impart a blessing on relationships, or partnerships, even stable, that involve sexual activity outside of marriage (i.e., outside the indissoluble union of a man and a woman open in itself to the transmission of life), as is the case of the unions between persons of the same sex».
Di tenore sostanzialmente analogo è la dichiarazione dei vescovi dello Zambia (v. qui), secondo cui: «In order to avoid any pastoral confusion and ambiguity as well as not to break the law of our country which forbids same sex unions and activities, and while listening to our cultural heritage which does not accept same sex relationships, the Conference guides that the Declaration from the Dicastery for the Doctrine of the Faith of December 18th 2023 concerning the blessing of same-sex couples be taken as for further reflection and not for implementation in Zambia» (Pastoral Statement of the Zambia Conference of Catholic Bishops – ZCCB – following the publication of the Declaration “Fiducia Supplicans” by the Dicastery for the Doctrine of the Faith, 20.12.2023. Cfr. African Catholic Bishops Choose Sides – Against Francis’ and Tucho’s Gay Advocacy, in Rorate Caeli, 20.12.2023).
Più decisa è stata la presa di distanza di Mons. Schneider, vescovo ausiliare di Astana, in Kazakistan (v. Bishop Schneider on blessing ‘same-sex unions’, Lifesitenews, 19.12.2023), cui è seguita quella del suo Arcivescovo Metropolita, mons. Tomash Peta, che, in una nota congiunta col suo ausiliare, ha dichiarato: «As successors of the Apostles, and faithful to our solemn oath on the occasion of our episcopal consecration “to preserve the deposit of faith in purity and integrity, according to the tradition always and everywhere observed in the Church since the time of the Apostles”, we exhort and prohibit priests and the faithful of the Archdiocese of Saint Mary in Astana from accepting or performing any form of blessing whatsoever of couples in an irregular situation and same-sex couples. It goes without saying that every sincerely repentant sinner with the firm intention to no longer sin and to put an end to his public sinful situation (such as, e.g., cohabitation outside of a canonically valid marriage, union between people of the same sex) can receive a blessing». Si è aggiunta poi una esplicita richiesta a Francesco perché revochi il documento appena emesso dal Dicastero per la Dottrina della Fede: «With sincere brotherly love, and with due respect, we address Pope Francis, who – by allowing the blessing of couples in an irregular situation and same-sex couples – “does not walk uprightly according to the truth of the Gospel” (see Gal. 2:14), to borrow the words with which Saint Paul the Apostle publicly admonished the first Pope in Antioch. Therefore, in the spirit of episcopal collegiality, we ask Pope Francis to revoke the permission to bless couples in an irregular situation and same-sex couples, so that the Catholic Church may shine clearly as the “pillar and ground of the truth” (1 Tim 3:15) for all those who sincerely seek to know the will of God and, by fulfilling it, to attain eternal life» (cfr. S. Koks, Archbishop Peta, Bishop Schneider ban ‘blessings’ of homosexual couples in Kazakhstan archdiocese, ivi; D. Montagne, Archbishop prohibits priests from ‘performing any form of blessing’ of same-sex couples in response to new Vatican declaration, in Catholic Herald, 19.12.2023; Trotz Vatikan-Ja: Erzbischof verbietet Segnungen homosexueller Paare, in Katholish.de, 20.12.2023. In traduzione italiana, cfr. blog Messa in latino, 20.12.2023. V. anche A. M. Valli, Monsignor Peta e monsignor Schneider vietano nella loro diocesi di applicare “Fiducia supplicans” e chiedono al papa di revocare il documento, in blog Duc in altum, 20.12.2023) Richiesta di revoca, a nostro modo di vedere, alquanto ingenua … .
La Conferenza Episcopale cattolica in Ucraina – l’organismo che rappresenta i cattolici latini nel paese devastato dalla guerra – ha affermato, in una dichiarazione del 19.12, di aver visto nel documento vaticano un «pericolo in termini ambigui che causano interpretazioni divergenti tra i fedeli»: «Ciò che non abbiamo colto nel documento è che il Vangelo chiama i peccatori alla conversione, e senza una chiamata a lasciare la vita peccaminosa delle coppie omosessuali, la benedizione potrebbe sembrare un’approvazione», hanno scritto, pur sottolineando come la dichiarazione sostiene l’insegnamento della Chiesa su matrimonio.
Molto forte è la dichiarazione della Fraternità San Pio X, tramite il suo Superiore Generale, per il quale «Il linguaggio contorto e i travestimenti sofistici del documento del Dicastero per la Dottrina della Fede non possono nascondere la realtà elementare e ovvia di queste benedizioni: esse non faranno altro che confermare queste unioni nella loro situazione intrinsecamente peccaminosa, e incoraggiare altri a seguirle. Non sarà altro che un surrogato del matrimonio cattolico». Spiega, quindi: «Quando si benedice una coppia, non si benedicono individui isolati: si benedice necessariamente la relazione che li unisce. Non si può redimere una realtà è intrinsecamente fuorviata e scandalosa» (Comunicato del Superiore Generale della FSSPX, in FSSX, 19.12.2023. Cfr. Lifesitenews Staff, ‘Scandalous’: SSPX issues statement on Vatican’s approval of same-sex ‘blessings’, in Lifesitenews, 19.12.2023. Cfr. Anche A. M. Valli, Don Pagliarani (FSSPX) su “Fiducia supplicans”: “Sgomenti per questa ulteriore resa della gerarchia cattolica al mondo”, in blog Duc in altum, 20.12.2023).
Per concludere non si può non segnalare la presa di posizione di don Nicola Bux, che, tramite un tweet pubblicato su X, ha decisamente contestato, in maniera vigorosa, il documento vaticano: «La Sede di Pietro chiede con linguaggio ambiguo, anti evangelico, menzognero e perciò diabolico, di benedire ciò che il Signore maledice. Persino ebrei e musulmani sono scandalizzati. È un attentato alla Rivelazione biblica e una ferita grave all’unità della Chiesa cattolica. Paolo ricorda: è necessario che avvengano le divisioni. Aumenta il divario tra chi segue l’eresia e chi custodisce la fede cattolica trasmessa dagli Apostoli, che la Santa Sede ha smarrita. Preghiamo per la conversione di Pietro».
Molto più articolato è l’intervento del prof. De Mattei, cui rinviamo. Anche lui disapprova il documento vaticano, giungendo a concludere «il semplice sensus fidei ci fa affermare che non è possibile avallare in alcun modo, e meno che mai con una “benedizione”, una relazione viziosa e immorale. Il sacerdote che impartisse tali benedizioni, o un vescovo che le approvasse, commetterebbe un peccato pubblico grave. E, duole dire, che un gravissimo peccato è stato commesso da chi ha promulgato e firmato questa scandalosa dichiarazione» (così R. De Mattei, Quo usque tandem? Il dicastero per la Dottrina della Fede “benedice” il peccato contro natura, in Corrispondenza romana, 20.12.2023. In traduzione inglese in Rorate coeli, 20.12.2023).
In senso nettamente contrario e diametralmente opposto, la posizione di Padre James Martin (cfr. E. Piqué, James Martin: “Es un inmenso paso adelante para la pastoral de la Iglesia hacia el colectivo LGTB”, in La Nacion, 18.12.2023; A Harmon, R. Graham, S. Maslin Nir, Making History on a Tuesday Morning, With the Church’s Blessing, in The New York Times, 19.12.2023).

Augustinus Hipponensis

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23 commenti

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Non e detto che chiunque, neanche come singolo, possa chiedere ed ottenere una benedizione… non è determinante la gravità del peccato ma l’ animus con cui il peccatore lo affronta.
    Con La Fiducia Supplicans il potere del sacerdote è stato annullato nel suo dovere ineludibile di valutare il peccatore accertandone il rammarico, la consapevole offesa al Creatore e l’impegno di ripudiare il peccato. Questo, per una singola persona, è il minimo sindacale per avere non solo sacramenti ma anche la benedizione divina nell’impegno di rifuggire il peccato con ogni mezzo.
    Invece è inaccettabile, nella logica della dottrina cristiana, quella coppia illecita che, a suggello del suo status quo, chieda una benedizione come conferma alla normalità di tale scelta di vita.

    Dunque non è il peccato, gravissimo per l’omosessualità e grave per l’adulterio, a dettar regole per ottenere una benedizione ma la condizione spirituale di ogni singolo peccatore (mai della coppia irregolare che si presenti a validare l’unione) che decida rigettando il passato ed evitando nuove occasioni e, a comprova del pentimento, chieda la Riconciliazione sacramentale. La benedizione non serve per avallare la permanenza nel peccato ma si invoca con atti concreti di pentimento.

    La situazione di peccato impedisce ogni benedizione liturgica o non liturgica che, se invocata dal sacerdote, non sarebbe concessa.

    Ciò che inoltre colpisce è come JMB e Fernandez abbiano introdotto nella Fiducia Supplicans la giustificazione delle benedizioni agli omosex e ai risposati.
    In merito vi sono due cose evidenti:

    🔸 In via preliminare si vede che l’ambiguità voluta dell’Amoris Laetitia non c’è piu: con Fiducia Supplicans la facoltà di benedire queste coppie è ben espressa e sembra quasi cogente vs vescovi e ministri, poichè la Dichiarazione ha carattere magisteriale.
    Tuttavia si nota una evidente forzatura perchè l’ultimo sinodo sulla specifica questione non si è ancora concluso con argomentazioni valide e proposte al pontefice. Bergoglio infatti ha anticipato gli esiti del sinodo dei vescovi senza alcun loro input.

    🔸  La Dichiarazione è stata elaborata in fretta e con riferimenti dottrinali deboli e approfondimenti logico-tematici risibili, non dimostrando alcun spessore all’attività magisteriale con l’incapacità di elaborare teologicamente il tema delle benedizioni non liturgiche.
    Inoltre sembra evidente che nelle spiegazioni sulla opportunità di queste benedizioni, non c’è riferimento a una dottrina di base che ne giustifichi l’esercizio ma piuttosto una opposizione sostanziale della Scrittura, dei Dottori e dell’intero Magistero millenario della Chiesa
        In  altre parole non ci sono ragioni valide che colleghino le coppie di peccatori, in una materia molto grave, con la necessità o la opportunità che si debbano benedire.
    Stranamente non tutti se ne avvedono ma le spiegazioni addotte e le altre affermazioni della Fiducia Supplicans, sono una grande presa per il deretano (termine per compiacere il Matto), non solo a chi si informa sulle News vaticane ma per coloro cui sono rivolte (fedeli) per la incongruità teologica con la Dottrina e a coloro che dovrebbero applicarle (sacerdoti e vescovi), oltre agli omosessuali stessi ai quali si offre una illusione sottile, giustificante ed ingannevole, circa il loro status peccaminoso, che viene accettato e avallato in modo scoperto, creando un diritto a chiedere una pubblica accettazione consacrata da una benedizione ad hoc.

    Vale notare la forza d’inganno di Bergoglio che con una fava di scarso valore dottrinale e con superficialità di motivi abbaglia e prende 2 piccioni: il clero e i laici, mentre illude gli omosex.
    Come allocchi senza discernimento sono presi in giro e ingannati da un assurdo logos …irrazionale (!) e con una dottrina inesistente. Dal punto di vista non strettamente religioso o teologico, ministri e laici sono “presi al laccio” con motivazioni istintive, emozionali e sentimentali, spicciole e superficiali:
    “poveri peccatori da benedire, (forse) vorrebbero aiuto per uscire dal loro dramma non voluto ma doloroso”… “ma non chiediamo nulla loro: se davvero vogliano cambiar vita;  non valutiamo se capiscano che le loro colpe offendono Dio: poverini (puo essere che un giorno forse) smetteranno di peccare per compiacere Dio.” 
    Preti e laici stranamente non sono in grado dedurre che le bugie sono propinate da chi le dice: un falso Papa… cioè -nel migliore dei casi- si fermano alla constatazione che questa benedizione è inopportuna o ininfluente per tali peccatori ma non estendono la responsabilità (gravissima e corruttiva di coscienze gia intaccate) a chi l’ha introdotta… cioè continuano a non vedere la colpevolezza di un autore bugiardo ed ingannatore, quindi non correlano la distruzione della fede al distruttore.

      Sono pienamente d’accordo con la cara amica E.A.: pregare è giusto per i peccatori ordinari, ma non per chi in offesa allo Spirito divino ha Satana dentro (Bergoglio ad ogni piè sospinto chiede che si preghi per lui perchè sa che ogni preghiera è inefficace… tale battuta fa tanto pàpa carino e dolce!). Ma è noto che il peccato contro lo Spirito non è perdonato, non si prega per chi è già nella Geenna!

    • E.A. ha detto:

      Encomiabile ed ineccepibile questa profonda analisi, da condividere e sottoscrivere totalmente! Mi soffermo sulla fretta, messa bene e giustamente in risalto… la fretta di un’Agenda da perseguire ed applicare, per continuare a dettare e ad imporre le”nuove regole “, le “nuove leggi “ al Clero e ai laici( al Mondo intero), anche stavolta con il sigillo falso-papale! Accettare, a livello Universale, il peccato, condonarlo, conviverci, fino alla sua completa liquefazione! Ministri e laici”presi al laccio”…giustissimo, come avviene ormai per tutto, o ti adegui, o ti adegui ( se non ti inoculi muori…) !!!! Preti e laici” non correlano la distruzione della fede al distruttore”… verissimo!!! Tanti fingono?!!! Chissà … ma anche qui risuona il non c’è alcuna correlazione tra le morti improvvise e la “pozione magica “!!!!! Sempre la stessa tecnica, ed ancora la stessa ipnosi collettiva!!! Sempre più grave e sempre più drammatica, inaccettabile per tanti fedeli ( peccatori si, ma ancora Timorati di Dio!), se non fosse ormai chiaro che a mettere la Parola Fine Sarà il Signore Stesso, ma attenti a farsi trovare ancora Svegli!!! Un grazie di cuore alla Signora di Tutti i Popoli, a cui va il mio grande e fraterno abbraccio e gli Auguri di un Santo Natale con tutti i suoi cari, nell’Attesa del Bambino Gesù!

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        Cara amica grazie.
        Ricambio gli auguri con le parole gentili di un “tesoro” che avevamo come Papa e che rimpiangiamo in ogni momento di questi ultimi dieci anni. Un pontefice reso ancor più saggio per la augusta vecchiaia e ancor più buono e sofferente come un bambino ingiustamente punito.
        Egli, nel sett. 2009 davanti al Bambino di Praga, si rivolgeva ai piccoli ma credo anche di più a tutti noi che dobbiamo diventar bambini come condizione necessaria per salire al cielo:
        “Voi, che siete i prediletti del cuore del Bambino Gesù, sappiate ricambiare il suo amore, e, seguendone l’esempio, siate ubbidienti, gentili e caritatevoli. Imparate ad essere, come Lui, il conforto dei vostri genitori. Siate veri amici di Gesù e ricorrete a Lui con fiducia sempre. Pregatelo per voi stessi, per i vostri genitori, parenti, maestri ed amici, e pregatelo anche per me.”

        Alla buona e dolce E.A., al savio Matto, alla zelante sig.ra Danieli, ai blogger nessuno escluso di qui e al simpatico dott. Tosatti che mi affretto a perdonare per quei miei pepati post da lui bannati:

        prego col cuore per voi un SANTO NATALE !

  • Guido Silurati ha detto:

    Questo, con questi, distrugge; il prossimo, da solo, sterminerà: stringiamoci a noi e prepariamoci al peggio.
    LJC

  • giovanni ha detto:

    Con l’ultima trovata caghineresca, la legione occupante lo stato piu’ piccolo del mondo ha definitivamente rotto gli indugi ed e’ passata all’assalto finale fra lazzi, frizzi, sguardi languidi, profumi e paillettes uniti a ricchi premi e cotillons. Per chi ci sta…..Suggerisco chiamare direttamente San Michele Arcangelo, l’addensamento sulfureo e’ di proporzioni apocalittiche .

  • Paoletta ha detto:

    Ma tutti gli altri che fanno ? Non si pronunciano?

  • Nonsondegno ha detto:

    Sinceramente fatico a commentare (per una volta 🥴).
    Personalmente son nemico delle “leguleiate”. Preferisco l’anarchia alle leguleiate.

    Mi domando, fosse pure tutto cattolico, se c’era bisogno di fare uscire un documento “divisivo”.
    Che poi Dio decida Lui lo sappiamo. Ma che noi si debba analizzare su ogni limite ciò che e’ buono e ciò che non lo e’ (per Dio): mi lascia perplesso.
    Se vogliamo fare i legulei -ripeto- io sono sposato con una divorziata abbandonata dal marito (con cui ho un figlio.). Viviamo come fratello e sorella. Posso quindi accedere alla comunione in altra parrocchia (per non dare scandalo). A sto punto verrebbe da chiedere se la benedizione alla mia convivenza (come fratello e sorella) anche se giuridicamente sposati (vedi sopra) sarebbe più opportuno farla nella mia parrocchia o in quella dove mi comunico. Inoltre mia moglie frequenta chiesa ma non e’ credente, non gli interessa fare la comunione. Io dovrei farcela comunione in una parrocchia e la benedizione in un’altra?
    Inoltre vorrei sapere come vestirmi
    E se DEVO ENTRARE in una delle due chiesa con il piede sinistro o destro. POI ALL ADUNANZA SPIEGATE LA CERIMONIA VOI. 🙈🙈🙈🙈🙈🙈🙈

  • Stefano ha detto:

    Questo è il momento delle scelte forti e coraggiose. Se l’episcopato, e con esso tutto il clero, tacciono ( e con tutta probabilità continueranno a tacere..salvo rare quanto luminose eccezioni), sono i laici a dover alzare la voce. Ripeto, è ora di farsi sentire. Ma non con suppliche filiali e/o similari.. Bergoglio se ne fotte di simili azioni. Qua è arrivato il momento di manifestare a migliaia in piazza San Pietro, sotto le finestre del corrotto, con tanto di striscioni. È il momento di far sentire la voce. È ora che l’argentino protettore di gay, pedofili e predatori sessuali di ogni sorta sappia una volta x tutte che c’è tanta gente che ne ha le tasche piene del suo modus operandi, della sua saccenza, della sua arroganza. E veramente di gente stufa di lui ce n’è! In questi giorni, dopo la pubblicazione di questa “fiducia supplicans” ho sentito solo commenti negativi, o al più sarcastici ( del tipo che bergoglio si è costruito questo documento su misura x auto assolversi…). Ad approvarlo restano solo i più estremisti. Ripeto. È il momento di manifestare contro bergoglio!

    • ex : ha detto:

      Sono d’accordo. Chi organizza? Il problema è tutto qui. “Loro” lo sanno, e per questo sono tranquilli.
      (Non è una polemica, ma una malinconica constatazione).

      • Antonio ha detto:

        Non è tema di “chi organizza” ma di “chi partecipa” (4 gatti) e “che aspetto e credibilità ha” (sf****i e non credibili). Speriamo si faccia!

        • Stefano ha detto:

          @antonio.
          ” 4 gatti” e ” sf****i e non credibili” sono quelli che approvano..e benedicono…le unioni tra depravati.

      • Stefano ha detto:

        Ne io ne Lei. Le organizzazioni e le sigle che hanno organizzato in passato i Family day ad esempio. Sarebbe ora passata che si diano una mossa. Finora anzi non hanno ancora proferito parola…Si mettono contro bergoglio? Ma menomale! Non si può essere ossequiosi e rispettosi verso un simile cialtrone!.Ripeto, qua è ora delle scelte coraggiose…e forti.

  • pilum ha detto:

    dai ragazzi è ora di prendere coscienza … la Chiesa è finita, stop, tutto ha un inizio e una fine a ‘sto mondo, chiudano baracca e burattini e vadano a lavorare ‘sta gente

  • ELLEVI ha detto:

    Misericordiata, volevo intendere.

  • ELLEVI ha detto:

    Evidentemente la gerarchia ecclesiastica ha paura a farsi sentire, verrebbe subito…..miserirordiata!

  • E.A. ha detto:

    Scusate, ma non posso tacere, ne’ rimanere indifferente difronte all’esortazione di Mons.Bux che invita a pregare per la conversione di Pietro!!! ( non di Bergoglio!). Ma Pietro, da Vicario di Cristo sulla Terra, quando è andato contro il Vangelo che lui stesso testimoniava???!!!! E non è morto da martire, crocifisso a testa in giù, perché ritenutosi non degno di morire come NSGC???!!!! Ma di cosa stiamo ormai parlando?! Dove vogliamo arrivare?! Quale messaggio cristiano deve o può mai passare da queste parole ?!!! Non traggo o scrivo conclusioni , perché qualsiasi conclusione deducibile, credo fermamente, non possa mai essere Cattolica! Mi auguro e prego dal profondo del cuore che il Signore Illumini con la Forza del Suo Spirito i Suoi Presbiteri e riconduca, in questo Santo Natale, all’ovile tutte le Sue pecore ovunque disperse!

    • gladio ha detto:

      ….e l’ Episcopato italiano , a differenza di quello africano, tace…..tace…tace…speriamo che qualche vescovo , ricordandosi di essere un sacerdote e di avere dei doveri , prenda coraggio e si pronunci, ma non mi faccio molte illusioni .
      E taccio anch’ io per che se no straparlo….vedremo E.A, vedremo…

  • Enrico Nippo ha detto:

    Si ha l’impressione, per rimanere in tema, di un voler ficcare a tutti i costi un palo nel buco per uno stuzzicacadenti.

    “Benedizione aliturgica”: non si può sentire! Pur di giustificare la “naturalezza” del darsi nel deretano si coniano neologismi ad hoc che fannno ridere se non facessero piangere.

    Il linguaggio viene manipolato in modo da far apparire che nel benedire due che si danno nel deretano non ci sia nulla di strano (notare la rima ano/ano).

    Anche tale mons. Lackner ricorre, come gli lgpt, alla solita parola che funge da piccone per ogni obiezione: “amore”.

    Una volta la relazione tra persone dello stesso sesso si chiamava amicizia, adesso si chiama “amore”, e davanti all’“amore” tutti hanno da mettersi a carponi, di fronte per “rispetto” e di spalle per l’atto pratico “d’amore”.

    Poi c’è un parroco a Mercogliano in provincia di Avellino che ha fatto un presepe con due madri facendo fuori san Giuseppe. “Tanti modi di essere famiglia”: questa la minchiata del parroco mercoglionesco, il cui cervello se l’è mangiato il gatto. O forse pure il parroco “ama” il sagrestano.

    • alessio ha detto:

      Nippo , ci vogliono far scoppiare dalla rabbia , per poi
      dire dal salotto verde di Santa Marta : visto
      come sono cattivi i cattolici refrattari indietristi ?
      Tu devi fare come i samurai cattolici del
      seicento che si ribellarono allo shogun
      anticristiano ,io mi rifugierò nello stoicismo
      cattolico , facendo mio il detto latino :
      si gravis ,brevis ; si longus levis .
      (se grave ,breve ; se lungo , lieve.)
      Ed ora è bene sapere , tra gli arrampicatori
      seriali di specchi che ancora ritengono
      verissimo sommo pontefice il vescovo di
      Roma misericordioso , venuto dalla ( per la )fine del mondo ,
      dalla sua cattedra infallibile ha decretato
      che dalla prossima Pasqua ,insieme alla
      benedizione delle uova sia appaiata la benedizione
      dei finocchi , con indulgenza plenaria
      secondo le condizioni solite richieste .
      Intanto i signori Cardinali mandino una
      lettera di Natale sotto forma di dubia
      al sommo , che magari tra diec ‘ anni
      gli risponde .

  • E.A. ha detto:

    Fin dove questa Potenza d’Inganno dovrà ancora spingersi e spingervi , cari Ecclesiastici ed uomini di “buona volontà “, Timorati di Dio, prima di riconoscere che colui che siede sul Trono non è il legittimo Successore di Pietro???!!! Prima di riproclamare umilmente e ad Alta Voce “Benedetto Colui che Viene nel Nome del Signore “???!!! Ed è con queste Parole che faccio a tutti i miei più cari e sentiti Auguri di un Santo Natale! Vieni Signore Gesù, Vieni Presto in mezzo a noi!

    • gladio ha detto:

      E.A. : inutile appellarsi al clero, temo; ormai quasi tutta la gerarchia ecclesiastica è marcia patocca, dal parroco al cardinale; è l’ ora nostra questa , l’ ora dei laici …. l’ ora DELLE PIETRE CHE GRIDANO.
      Santo Natale anche a te e a tutti.

      • E.A. ha detto:

        Grazie di cuore Gladio e che il Signore Ci continui a donare sempre la forza di Gridare l’Impostura e di Testimoniarlo umilmente e fedelmente! Un Santo Natale ed un affettuoso abbraccio!