Guerra Nato-Russia. Vi è Speranza? 18 Dicembre, Ancona. OrienteOccidente.

17 Novembre 2023 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un promemoria per portare alla vostra attenzione un appuntamento che avrà luogo domani ad Ancona, e che sarà possibile seguire anche online. Buona lettura e condivisione.

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BUONGIORNO DALLA  ASSOCIAZIONE ORIENTE OCCIDENTE.

RICORDIAMO CHE DOMANI, SABATO 18 NOVEMBRE, ALLE ORE 17.15

PRESSO LA SALA CONFERENZE DELL’HOTEL “THE CITY, VIA MATTEOTTI 112-114 AD ANCONA,

E’ IN PROGRAMMA IL QUARTO INCONTRO DELL’INIZIATIVA

“GUERRA NATO-RUSSIA. Vi è speranza…?”­­

ORGANIZZATO DA ORIENTE OCCIDENTE E

SOVVENZIONATO DAL COMUNE DI ANCONA-ASSESSORATO ALLA CULTURA.

A TENERE LA CONFERENZA SARA’

IL PROF. EDUARDO ZARELLI,

DOCENTE DI FILOSOFIA, SAGGISTA E PUBBLICISTA, COLLABORATORE DELLA RIVISTA “DIORAMA” E ANIMATORE DELLA ARIANNA EDITRICE.

IL TEMA SARA’

“IL CONFLITTO IN UCRAINA: LA POSTA IN GIOCO GEOPOLITICA E CULTURALE TRA UNILATERALISMO E PLURIVERSO”

INFO E VIDEO SUL CANALE YOUTUBE

@orienteoccidentedal1994

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L’associazione culturale Oriente Occidente, costituita nel 1994 ad Ancona dal dr. Giuseppe Possedoni e grazie alla collaborazione della dr.ssa Francesca Ferretti è un ente rigorosamente non profit, attivo nella realizza- zione di convegni, conferenze, concerti, pubblicazioni, letture volti all’attu- azione di un progetto di ricerca e riflessione nel campo degli studi teologi- ci, filosofici, sociologici e letterari, per lo più legati all’attualità. Per conse- guire tali scopi, promuove riunioni di studiosi, docenti ed esperti, compe- tenti sui temi di volta in volta indagati.

L’associazione non ha un’impronta ecclesiale e pone costante attenzione a preservare la propria impostazione laica; tuttavia, il suo approccio ai vari temi affrontati mai divaga dai principi cristiani, i soli idonei a ricacciare là da dove proviene il nichilismo contemporaneo e a condurre, invece, all’evidenza del Vero.

Nel tentativo di contrastare – per quel che gli è dato – i poteri d’ogni natura che vorrebbero il pieno, definitivo dominio delle facoltà umane, Oriente Occidente si prefigge lo scopo di indirizzare i partecipanti alle proprie iniziative verso una comprensione più profonda dei tempi, dei costumi e delle idee che impregnano la realtà in cui viviamo. Tutto ciò, respingendo il conformismo del ‘politicamente corretto’, della ‘cancel culture’, dell’ideol- ogia ‘woke’, e della loro neolingua, che nasconde il vero, sostanziale significato delle cose; ricusando le logiche del mondialismo e del multicul- turalismo che azzerano la ricchezza, la varietà e le differenze fra civiltà, tradizioni e identità culturali; ripudiando le aberrazioni e le perversioni propalate da larghi settori della tv, di Hollywood e degli altri media; osteggiando la dittatura del pensiero unico relativista, secondo cui non esisterebbe alcuna Verità, trascendente e assoluta, in base alla quale misurare e giudicare il valore o l’indegnità etico-morale di ogni idea e condotta.

Oriente Occidente tenta insomma d’essere una piccola enclave spiritual- mente salubre in un territorio dominato da forze avverse, sapendo che la propria scomoda posizione è, al contempo, un’ubicazione privilegiata per meglio comprendere la natura di tali forze, capire che in esse è nascosta un’intrinseca debolezza e, quindi, agire intellettualmente per provare a erodere poco a poco il loro potere. Nel fare ciò, Oriente Occidente nega l’idea che un dialogo debba per forza essere inclusivo, poiché la Verità, che dal dialogo dovrebbe scaturire, mai si concilia con l’ostilità, il dispetto e il disprezzo di chi pregiudizialmente, dialogando, la rifiuta.

Ostilità, dispetto e disprezzo che affondano – è il giudizio qui avvalorato – nell’impossibilità di sopportare il pensiero, troppo angosciante per molti, che l’uomo non ha alcuna sua propria sostanzialità, se non quella che gli deriva dall’essere una creatura, ovvero vita evocata dal nulla da un Dio creatore.

Coloro in preda a tale angoscia radicale non nutrono, per Colui che ha chiamato all’essere, dal nulla, loro stessi, ogni altra creatura e tutte le cose, la confidenza e l’affidamento che dovrebbero invece nutrire, e, per cercare di oscurare la consapevolezza della propria finitezza creaturale, concepi- scono la vana idea dell’autosufficienza umana e la presuntuosa illusione che l’uomo possa con le sole proprie forze progredire fino a un illusorio paradiso terreno.

Adorando però l’idea di un progresso solo umano, di un umanesimo laico senza Dio, costoro non si rendono conto di costruire, in terra, non il Paradiso, bensì l’impero della menzogna e della disperazione. Per questo, tale visione aberrante va combattuta, spiritualmente in primo luogo, ma anche mediante l’opera più importante e nobile che l’uomo può attuare in favore di se stesso e del prossimo: la caritas intellettuale.

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