L’Ita(g)lia Tratta Bergoglio e la Chiesa come Al Capone…Mastro Titta.

2 Novembre 2023 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici  nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta oggi si occupa di finanze oltre che di Chiesa, e vedete un po’ che cosa ci combina. Anche se non bisogna dimenticarsi dei migranti e di quello che grazie ad essi le attività legate alla Chiesa incassano dai soldi delle nostre – eccessive – tasse….Buona lettura e diffusione.

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MASTRO TITTA: LA FINE DI AL CAPONE

 

E mentre ci accapigliamo sulle eresie di Bergoglio, è papa, non è papa, è ateo, acattolico e tutte queste cose alte, ecco che si materializza la cruda realtà: la Chiesa rischia di fare la fine della mafia di Chicago, con Bergoglio nei panni di Al Capone. Proprio come lui, ha lucrato sul proibizionismo (vagheggiato). Come Al Capone, messo all’angolo dalle tasse non pagate.

 

Basta il titolo de La Stampa: “Imu alla Chiesa, l’Ue ordina all’Italia di riscuotere: in ballo fino a 11 miliardi non versati. Scattano le notifiche”. Meraviglioso anche l’occhiello: “La lettera di allarme della Cei: «Lo Stato ci chiede di pagarla»”. Come osi tagliare la testa al re, villico, buzzurro, cafone.

 

Se i nostri baldi chierici conoscessero la storia, saprebbero bene cosa rispondere. Che lo Stato unitario nacque fallito, e con l’eversione dell’asse ecclesiastico – regi decreti del 1866 e ‘67 – spogliarono la Chiesa di tutti i suoi beni tappando la voragine finanziaria. Che i Patti Lateranensi e i successivi Concordati stabilirono alcune esenzioni in riparazione di quel ladrocinio. Ma dubito che siano in molti a saperlo, o che abbiano la forza per rivalersi.

Volevate la Chiesa povera? La Chiesa in uscita, meglio: sbattuta fuori di casa? Serviti. Undici miliardi non sono bruscoli.

Ormai la Chiesa è talmente compromessa col potere che non solo ignora la verità di sé, ma ha avuto l’arroganza di ignorare perfino la voce del popolo. Il quale popolo tollera i pistolotti buonisti e inclusivi quando non gli costa nulla, ma per il resto se ne infischia.

Adesso Al Capone e la sua banda di guappi di cartone, dopo gli innumerevoli servigi resi, devono pagare i debiti ai mafiosi che ce l’hanno fatta. Hanno servito e riverito Mammona, e adesso Mammona li ripaga così.

Avessero alle spalle un popolo di straccioni che si fida di loro. Invece no: Greta Thumberg, la Pachamama, Rupnik, i vaccini luce di speranza, il papa che bacchetta i polacchi che non danno più armi a Scarface Zelensky. Hanno plasmato legioni di sartine sferruzzanti sotto la ghigliottina, e forse qualcuno teme che la prossima testa a cadere sia la sua.

Avessero difeso e annunciato la verità di Cristo, cioè fatto il loro mestiere (visto che di Dio poco vi cale, almeno faceste i preti come un piastrellista posa le piastrelle: nemmeno quello).

Purtroppo credo che la messa in liquidazione della Chiesa sia ciò che vogliono. Coi quattro soldi incamerati andranno a divertirsi in qualche casa di riposo su atolli della Polinesia, per i pochi anni che gli restano. Poi arriva il giudizio di Dio. Col rischio che sia persino meno tenero del fisco.

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4 commenti

  • Federico ha detto:

    Azzardo un’ipotesi: Bergoglio sarà felice.
    Da quanto ha fatto vedere sinora un altro colpo di grazia alla Chiesa (anche nelle sue risorse economiche e strumentali) gli consentirà di rafforzare la sua immagine di riformatore umile e pauperista, ponendosi in contrasto con il passato dallo stesso indicato come indietrismo.

  • Acido_Prussico ha detto:

    Il Fatto Quotidiano il 31 ottobre u.s., riferendo parole di un deputato di +Europa, rincara:

    “Negli anni abbiamo contestato il fatto che questa esenzione fosse non dovuta, non giusta, non equa perché applicata anche su quelle strutture che svolgevano contemporaneamente attività caritatevoli e attività commerciali. A Roma, ad esempio, ci sono centinaia di strutture che sono dei veri e propri alberghi e che svolgono un’attività ricettiva in concorrenza con strutture private, come alberghi e B&B,. Ma, essendo proprietà di enti religiosi, non hanno mai pagato l’Ici e l’Imu“.
    ….
    Il primo problema – sottolinea – è che queste strutture sono proprietà di centinaia e centinaia di enti, ordini, congregazioni religiose che dal punto di vista fiscale sono persone giuridiche distinte tra di loro e questo rende molto difficile gli accertamenti e il recupero delle somme”.

    (https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/31/ue-obbliga-vaticano-a-pagare-imu-non-versata-in-5-anni-magi-governo-puo-recuperare-11-miliardi-risorse-preziosissime-in-questa-crisi/7339897/)

    Ma siccome ci troviamo a Roma non dimentichiamo la “tradizione” del “Pecunia non olet”.

    “L’imperatore Vespasiano (69-79 d.C.) decise di imporre una tassa sull’urina che veniva versata quotidianamente nelle latrine di Roma e che veniva raccolta nella Cloaca Maxima, la rete fognaria pubblica.

    Secondo lo storico romano Svetonio, quando il figlio di Vespasiano, Tito, rimproverò il padre per la sua intenzione di prelevare denaro dalle latrine, quest’ultimo gli fece annusare una moneta d’oro e gli chiese se fosse infastidito dal suo odore (sciscitans num odore offenderetur). Quando Tito lo negò, Vespasiano rispose: “Eppure viene dall’urina” (Atqui ex Lotio est).”

    (https://es.wikipedia.org/wiki/Pecunia_non_olet)

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Il giudizio di DIO è sicuramente più pesante degli 11 miliardi. Diciamo che si tratta di ingiunzione ‘pelosa”, troppo sincrona a certe fasi ed accellerazioni politiche. Un po’ come il blocco Swift dello ior che forse era nello stesso periodo delle dimissioni di Papa Benedetto. O forse no , non ricordo. Qui e la chiesa italiana a calare i soldi . Vaticano e Giorgino se ne tirano fuori. II che vuol dire il 5 per mille , le pensione dei preti , lo stipendio dei preti che insegnano , l eventuali donazioni a enti ecclesiastici con aliquota speciale o direttamente confiscate dalla Cei e girate a pantalone . Oltre che i vescovi modello Camorra inizialmente a chiedere e poi a minacciare ed esigere una “donazione lineare”. E dimenticatevi i sacramenti gratuito e Bergoglio farà finta di non capire o al più dirà ” .. colpa di è venuto prima, non bertone , ma Benedetto”. Esenti i soliti privilegiati, gesuiti in testa, strategici e di diritto pontificio. Ma sarà la Cei a gestirsi il sangue, perché Sarà un mattatoio in CEI . E se il debito sarà dilazionato negli anni al 3 o5 per cento allora la Cei di fatto sarà uno stato africano , di quelli non in grado di pagare il debito estero. Risultato: Oltre a vendere il “di dietro”alla politica , ormai cosa indolore tanto è largo il buco, Cei subirà i diktat di ogni Fuhrer europeo. Naturalmente Non potrà dir nulla sopra lo scisma tedesco altrimenti suor orsolina VDL manderà il suo kapò facente funzione di oberkomandant del protettorato italico a ricordare il debito pregresso e vedere che il sequestro delle chiese è cosa fatta. Duomo di Milano, di Firenze di Venezia di Palermo di Bari e così via proprietà dello Stato anzi direttamente della UE in virtù del famoso pnrr da restituire. Conventi venduti. Opere d’ arte statalizzate. Ma il peggio sarà Chiedere permesso per dir messa. Non potersi opporre alle minkiaye del solito assessore alla Cultura quali mostre blasfeme, concerti osceniedcogni cosa che verrà in mente . Anche i matrimoni civili celebrati in chiesa come paradosso. Ed alla fine Andarsene da quello che è la casa dei nostri padri e nostra. Abbiamo voluto la povertà a parole, la Chiesa italiana la vivrà nei fatti. Ed intanto cardinali in appartamenti di 300 mq. Intoccabili. Speculazioni da 300 milioni euro persi al 50 per cento. Senza colpevoli. In giro soldi né son girati almeno dagli anni 80 e che fine hanno fatto? I kattivi ma furbi hanno aspettato che l amo fosse ben ingoiato e poi han tirato su il pesce. Soluzioni non ne vedo, spero che qualche Ester o Giuditta arrivi , ma temo che dovremo fare penitenza.

  • alessio ha detto:

    Nessuna paura , il tempo di
    fare quattro conti , e buttate
    fuori un po’di suore indietriste
    e vecchie comari ammanettate
    al Rosario ,vedrete che venderanno i loro monasteri
    e richiamato il buon Gotti
    Tedeschi faranno un bel
    censimento dei beni immobili
    tra Italia e Londra e in quattro
    e quattr’otto troveranno i soldi
    non solo per gli arretrati del fisco , ma
    pure per la ricompra dello
    stato della Chiesa , e realizzeranno il loro motto
    preferito : due popoli ,due
    stati , così come ai tempi di
    San Francesco le persone ,
    potranno decidere se stare
    con lo stato predatore che
    ci racconta come nasciamo
    con 50.000 euro di debito ,
    o stare con la Santa Madre
    Chiesa , dopo essere stata
    depurata dagli attuali
    occupanti di Santa Marta .

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