Laudate Deum. Un Commento di Ettore Gotti Tedeschi.

20 Ottobre 2023 Pubblicato da 10 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici/nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo commento che il prof. Ettore Gotti Tedeschi ha pubblicato ieri su La Verità, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

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Laudate Deum. Cosi parlò proprio Zarathustra? …( di Ettore Gotti Tedeschi)

 

L’esortazione Laudate Deum non ha avuto forse troppa attenzione. Eppure è densa di significati. Anzitutto mi ha ricordato la profezia di Frederic Nietzsche (1844-1900 ) in “Così Parlò Zaratustra “, quando esortò gli uomini ad usare la propria volontà per proclamare che “il superuomo sia il senso della terra “. Ma soprattutto dichiarando che: -<un tempo il delitto contro Dio era il peggior peccato,..ma oggi è peccare contro la Terra …la cosa più terribile che si possa fare ! ->. Le profezie di Frederic Nietzsche si son avverate quasi tutte.Oltre al citato maggior peccato ( lasciato intuire in LaudatoSi e in Laudate Deum ), che da “contro Dio” sarà “contro la Terra”, si è anche avverata la profezia sul grande “rinascimento scientifico “ grazie al quale l’uomo è finalmente divenuto superuomo (transumanista ), con la morte di Dio,naturalmente. Ma soprattutto merita attenzione la profezia di Nietzsche sul crollo della civiltà occidentale cristiana perché “valle di lacrime”. A questo proposito mi son sempre chiesto se questo crollo sia stato dovuto solo a chi non amava la civiltà occidentale, proprio perché cristiana, oppure anche sia stata dovuta alla difficoltà di difenderla nell’ansia di fare evolvere talune fondamenta di questa civiltà cristiana per non contrastare i suoi nemici. 

 

A tal proposito ricordo una vecchia storiellina che si raccontava in una università USA, autoburlandosi della sua capacità di creare supermanager. Se al posto della università mettiamo una autorità morale e al posto del supermanager mettiamo l’aspirante alla santità, vien fuori, in sintesi estrema,un avvertimento prezioso.Troviamolo leggendola.

-Dopo la II° guerra mondiale un italiano di genio e di grande volontà,va a NY ed osserva che nelle strade intorno a WallStreet, all’ora del lunch (pranzo), tutti gli impiegati del Financia District di Downtown vanno a mangiare hamburger e hot dog. Gli viene una idea molto italiana: organizzare un chiosco mobile e proporre di mangiare un bel piatto di pasta fatta in casa con pommarola, parmigiano e altro, preparato in casa, con i migliori ingredienti di qualità, accompagnato da un bicchiere di vino buono. Cucinato dalla moglie e suocera, naturalmente. In breve ha un successo insperato, dopo un anno ha già 10 chioschi, dopo 5 anni più di 100 ed è leader assoluto, tutti vogliono le sue tagliatelle all’ italiana, fatte in casa. Essendo diventato ricco si permette di mandare il primogenito alla più famosa università di business, dove il ragazzo apprende la strategia d’impresa e torna poi a lavorare con il babbo. Immediatamente emerge nel ragazzo lo spirito critico di strategia innovativa e progressista verso l’attività di famiglia, e comincia a valutare che il business del padre non è più sostenibile: troppo valore offerto a prezzi troppo bassi, soprattutto comparato con i competitori che vendono hamburger e hot dog. “Caro babbo, gli dice, se andiamo avanti così fra qualche anno chiudiamo bottega, questo business fatto così non è competitivo, non è sostenibile “. Cosi ( non potendo alzare i prezzi già alti ) inizia la strategia di cost reduction. Da pasta fatta in casa a pasta industriale, da condimento fatto dalla nonna a condimento in barattolo, da parmigiano grattuggiato a segatura di crosta, da vino buono a vino scadente. Giusto per andare incontro ai nuovi bisogni della clientela. In breve, i clienti si dissolvono e dopo qualche tempo fallisce. Invece di riflettere sulle cause del crollo, si limita a considerare gli effetti. Va dal padre e gli dice “ babbo, te lo avevo detto che il nostro business non era sostenibile e dovevamo adeguarci alla competizione,no? ”

Bene, e allora? mettiamo  dottrina e liturgia al posto della pasta e troviamo e l’avvertimento prezioso promesso. In materia morale,poi, la supposta visione strategica non basta se non c’è visione soprannaturale.

-Ma a chi si rivolge questa Esortazione ed a che scopo? dare un nuovo senso della vita?dalla cura dell’anima( ricerca della salvezza eterna) alla cura della terra?.

Laudate Deum è definito un appello per tutte le persone di buona volontà. Ma anche qui mi son chiesto: cosa è la buona volontà? Ma soprattutto, cosa è la volontà? Non è forse la capacità della creatura umana di raggiungere un fine senza farsi condizionare dalle circostanze che limiterebbero  proprio la sua libertà? Socrate spiegava che l’uomo per natura tende a scegliere ciò che è bene per lui e il male lo si fa per ignoranza della cause. Perciò è necessario spiegare e capire le cause ( del bene e del male ) prima degli effetti. La buona volontà pertanto è quella che consente di voler fare il bene senza confonderlo o farselo imporre. Volerlo imporre confondendolo nelle cause, significa voler influenzare il comportamento e privare di libertà l’uomo, erroneamente. Io credevo infatti  che volontà in libertà era quella capacità insita nell’uomo da coltivare e valorizzare, per capire e scegliere che fare e perché. In specifico nel pensiero cristiano è particolarmente ambiziosa perché sta nel determinare le proprie azioni cercando (con l’aiuto della Grazia ) di farle coincidere, per quanto sia possibile riuscirci, con la volontà di Dio.

 

-Concludendo, parlando in specifico di ambientalismo e di crisi climatica, esposti in documenti di Magistero destinati ad influenzare il comportamento e la volontà e la libertà umana, credo sia bene approfondire la cause e non solo valutare i gli effetti. Errando le diagnosi, le prognosi possono produrre errori superiori, che potrebbero comportare rischi per l’umanità. Se indirettamente ed implicitamente, esaltando la cura della terra, si lascia intendere che l’uomo è “cancro della natura”, avido sfruttatore e violentatore della terra, temo che sia poi piuttosto difficilino non lasciar intendere che la sua dignità è quella di un bacillo sfuggito alla evoluzione e pertanto vita,nascite, educazione, salute ecc. diventano poi valori scontatamente negoziabili…  

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10 commenti

  • R.S. ha detto:

    Ieri ho incontrato persone con il sorriso negli occhi.
    Non una vita facile (anzi!), ma la luce negli occhi sì.
    Non ho potuto notare la differenza con altri occhi, spenti.
    Tristi avendo tutto ciò di cui materialmente necessitiamo.
    Una persona, che ha provato sulla sua pelle la povertà materiale, mi ha raccontato che quando uno di loro rideva troppo gli altri capivano che doveva aver proprio fame!
    Ecco la Grazia che interviene a prescindere dai contesti.
    Quella che manca in tanti sinodaleggiamenti pensosi, grondanti documenti ed argomenti, ma poveri di Grazia.
    La fede guida l’anima alla preghiera e nell’umiltà del proprio stato è possibile l’incontro con Dio.
    Invece l’operare del superuomo, che pensa di spiegare a Dio come dev’essere la Sposa, toglie proprio quella luce negli occhi di quelli che, amando, si guardano.

    Si sta nella casa di Dio ad operare e dialogare tra uomini, nel mondo, trascurando la sorgente della Grazia. La Rivelazione e la Dottrina pescano dalla Grazia. Il mondo no.

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    – Questo è il punto: il magistero di un Papa – di chiunque ci sia al soglio di Pietro – non influenza tanto o soltanto ” il comportamento e la volontà e la libertà umana” ma, direttamente, in ultima analisi, compromette o favorisce la Salus Animarum!

    Tutti, consapevolmente o no, contribuiamo alla salvezza o alla perdita del nostro prossimo, tanto più – in modo umanamente inimmaginabile, forse – l’apporto, autorevole a prescindere, di un magistero pontificio!

    Ciò che c’è in gioco è una cosa solamente: la Salvezza eterna!

    – Invece, riguardo alle più che opportune domandine del professor Gotti Tedeschi a proposito di cosa sia la buona volontà/volontà, il primo pesante interrogativo che sento bussare alla mia porta è:

    a chi si rivolge questa mia volontà? Verso chi è rivolta?

    E’ il “verso chi”, infatti, che incide notevolmente a determinare il “buona” o meno! Esercitando il libero arbitrio, s’intende.

    Ancora, quando il nostro professore dice, della volontà:

    “Nel pensiero cristiano è particolarmente ambiziosa perché sta nel determinare le proprie azioni cercando (con l’aiuto della Grazia ) di farle coincidere, per quanto sia possibile riuscirci, con la volontà di Dio”,

    mi chiedevo se forse questa affermazione non possa indurre qualche lettore superficiale a pensare che la volontà di Dio possa essere “indovinata” anzichè conosciuta…

    Ben sappiamo, infatti, che può essere conosciuta eccome e che essere cattolici – non atteggiarsi a tali – è proprio, giorno per giorno, vivere e morire mentre-si-conosce, ovverossia nella conoscenza, del Suo volere! Non credo serva dilungarsi.

    Non è superfluo allora ricordare che Dio non è una immaginetta!
    Cristo è vivo e si comunica – l’Eucaristia è questo! -, ma occorre avere il senso del pericolo: la relazione col Salvatore deve essere vissuta sul serio, non immaginata; nè data per certa, o scontata, o anche solo supposta!
    Si deve uscire dal mondo delle idee e dei concetti e, per esperire, sbucciarsi le ginocchia! E, ordinariamente, non lo si può certo fare in solitaria!

    – Da ultimo, – ma, senza aver letto personalmente tutta la Laudate Deum, vado a naso, sia chiaro -, mi piacerebbe chiedere a chi ha potuto valutarla per intero: non è possibile che attinga anche al De Chardin…?!

    – Concludo con una citazione che credo possa far del bene a tutti – ma è stata ardua la scelta!😊 – da ” Colloqui Minimi”, bellissima e spassosa fatica editoriale del caro professore che è redatta in forma di dialogo immaginario, con domande e risposte, tra Gotti Tedeschi e diversi personaggi della storia:

    ” SAN PIETRO

    Domanda

    Quando Lei incontrò Gesù la prima volta, Gesù fissò lo sguardo su di lei…e scrutò il suo cuore, e le dimostrò di conoscerla da sempre: ”Tu sei Simone…e ti chiamerai Cefa (Pietro)”, la roccia su cui venne costruita la Chiesa.

    Risposta (interpretata)

    Cefa non era un nome proprio, il Signore me lo impose per indicare in me il suo (indegno) Vicario, come intesi solo più avanti. Io per primo riconobbi che Lui era Cristo, il Figlio del Dio vivente. Ma non manifestai subito il valore che Dio mi concedeva, tanto che il Signore mi rimproverò persino di essergli motivo di scandalo.
    Avevo VOLONTA’, ma ero ancora uomo di poca fede e dubitavo, tanto che rinnegai il mio amato Signore lasciandolo solo, abbandonandolo, fuggendo. Eppure, mi volle trasformare in pescatore di uomini, continuamente chiedendomi se lo amassi. Mi disse “seguimi”, e io, dopo la sua morte, lo seguii, scegliendo la croce, a testa in giù perchè indegno del Suo martirio. Credo di aver saputo, con quel gesto, rappresentare la forza della fede, nel momento di massima ostilità al cristianesimo. Ricordati, Ettore, che Dio vuole che amiamo il suo Vicario terreno, anche se debole. OMNES CUM PETRO…certo, SI PASCET GREGEM SUUM, quello affidatogli da Gesù Cristo. Ma attento a esercitare correttamente le tue facoltà di giudizio!”.

    Apprezzo grandemente il prof. Gotti Tedeschi: un vero cattolico!
    Merce rara di questi tempi…

  • Sergio B. ha detto:

    Bacillo ?
    Si consiglia di rileggere ii primo capitolo del libro della Genesi (versetto 26) in cui l’uomo viene posto al culmine della creazione e gli viene affidato il dominio sugli altri esseri viventi.

  • R.S. ha detto:

    Ieri il vangelo della messa riferiva queste parole di Gesù:

    Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito.

    La chiave della conoscenza è decisiva, altrimenti si brancola nelle tenebre.

    “Cos’è il bene, cos’è il male? Qual è la volontà di Dio?”.

    A mio avviso i dubbi di Enrico Nippo sulla dottrina risentono di un pregiudizio, ovvero che la dottrina cristiana sia una mera costruzione razionale umana.
    In altri termini: che la Grazia valga a poco o nulla.

    Invece il punto è che l’umano visitato da Dio può passare dalla razionalità alla Verità, il che non è affatto scontato, né banale.

    Dove, come e quando può succedere?
    Certamente in un contesto, ma (e qui è l’opera della Grazia) indipendentemente dal contesto!

    L’uomo è un cancro della natura? Dipende da quale uomo è: quello creato da Dio no, ma quello che non fa la volontà di Dio potrebbe anche diventarlo per il creato. Infatti il tumore è il male delle cellule impazzite che mangiano il loro organismo ; una creatura impazzita può divorare la creazione.

    Quale è la chiave della conoscenza? E’ Cristo ed è la Rivelazione, della quale i dottori della legge hanno fatto una parodia che impedisce l’accesso alla sapienza. Un po’ come sta accadendo con la chiesa modernista e con la scienza transumana.
    La dottrina discende dalla Rivelazione e nella sua semplicità fa sì che un emigrato a New York faccia fortuna con tagliatelle e pummarola genuini.

    La creatura nella creazione agisce un’utilità, ma c’è anche una generosità di fondo, un dare il meglio educati dalla Rivelazione e dalla dottrina.
    Quando queste vengono alterate dall’utile, si passa presto alla follia di voler guadagnare dando il peggio.

    Io mi tengo un secco si si e non no, come insegnato dal Maestro. Chi invece rincorre arzigogoli smette di essere bambino, per diventare filosofo e purtroppo quel dottore della legge che non entrando nella conoscenza pretende di tenersi la chiave e lasciar fuori tutti.

    Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge. (Romani, sempre ieri).

    Significa che le opere non valgono? No: significa che la fede fa sì che le opere non si vantino, limitandosi alla Grazia di compierle e non alla brama di ricompense e meriti, cioè al proprio tornaconto, egolatrico.

    Questa è precisamente la fede in Cristo: un fare per donare e non per trattenere.
    Se ci guadagni per campare non è male. Se miri avidamente al guadagno, campi e fai campare male.
    Certo, va sempre purificata: per questo si prega, per chiedere questa Grazia, da servi “inutili”.

    Altrimenti diventa inutile Dio: basta guardarsi intorno, anche nella realtà ecclesiale, per accorgersi che è così.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Intervengo con spirito di fraterno colloquio.

      La dottrina cristiana è una elaborazione umana che abbisogna dell’ispirata Sacra Scrittura, la quale, evidentemente, trascende la dottrina. Senza Sacra Scrittura nessuna dottrina sarebbe possibile.

      Ma la dottrina organizza e riduce a sistema ciò che non può essere organizzato e sistemizzato: lo Spirito, che, come dice la Sacra Scrittura: “è come il vento (che) soffia dove vuole, ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va”. E, forse, la portata di queste parole è rimasta del tutto ignorata. Il vento non può essere chiuso in un contenitore.

      Ora, già le Sacre Scritture sono sì ispirate ma nel loro dispiegarsi (non razionale) non cessano di essere allusive allo Spirito. Esse parlano “dello” Spirito in mille maniere. Di conseguenza la dottrina costituisce un’allusione all’allusione (di cui, non si negherà la relativa, non assoluta, utilità).

      Non si può afferrare lo Spirito, cioè la Grazia, come non si può afferrare il vento. Come accade per il vento si può soltanto attendere con fiducia che Esso spiri e ci purifichi dai miasmi umani, s’intende dopo aver fatto del nostro per rendercene degni.

      Ritenere che sapere la dottrina sia garanzia di Grazia può facilmente costituire un’illusione. Per non dire del fondamentalismo che ne può sorgere, come di fatto sorge.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “SE CI GUADAGNI PER CAMPARE NON E’ MALE”:

      questa affermazione è pesante e mi raggiunge come un pugno nello stomaco.
      Se ho frainteso me ne scuso in anticipo perché, è pur vero, leggendola, ho di colpo dimenticato tutto ciò che si dice nel commento.

      Ci ragiono su ad alta voce:

      Chi campa – cioè mira a guadagnar soldi (pochi o tanti non fa differenza quando l’intenzione è garantirsi entrate!) – sulla fede, sulla Parola di Dio, fa peccato di mercimonio. Tanto più grave quanto più uno si ritiene o si mostra come discepolo di Cristo.

      Leggere questa affermazione – all’istante – mi ha fatto venire in mente Paolo Curtaz: una volta presbitero (infedele), ora marito e padre, che oggi campa sulla “fede”. Il mestiere del teologo…frutta, sì…ma – chissà come mai – non ha fruttificato nel suo sacerdozio!
      Lo stesso vale per il sig. Minutella che su nostro Signore Crocifisso ci campa e ci guadagna lautamente, ingannando moltissime anime ma garantendosi così stipendio e pensione.

      Oggidì basta scrivere di fantomatici codici…basta dare dell’eresiarca o del modernista traditore a BXVI fingendo di omaggiarne il pontificato con bel titolo…basta svegliarsi convintamente veggenti…basta fantasticare su apocalittiche profezie vere o presunte…basta affiggere l’avviso: “ore 17,30 Messa di Guarigione e Liberazione”, che i soldi – manco a dirlo! – arrivano a palate! Come se ogni Messa, poi, non fosse già di per sè guarigione e liberazione!
      Un business vergognoso, di cui ho solo accennato, tanto va di moda oggi speculare sulle cose di Dio! Altro che i mercanti al tempio…! E, di fatti, altro che una sferza di cordicelle userà il Signore!

      Il Monfort, e altre schiere innumerevoli di santi, mai hanno scritto di Dio per campare ma per guadagnare anime! Per la gloria e il regno di Dio! Questi gli esempi da seguire; esempi intramontabili, non soggetti alla moda dei tempi.

      Chiudo la mia riflessione – molto sofferta, lo confesso, e il suo perchè c’è – con la Parola di Dio, chiarissima!, e spada a doppio taglio (Atti 5,1-11):

      “Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere e, tenuta per sé una parte dell’importo d’accordo con la moglie, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. Ma Pietro gli disse: Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio. All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono.
      Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell’accaduto. Pietro le chiese: Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo? Ed essa: Sì, a tanto. Allora Pietro le disse: Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te. D’improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.”

      Ringrazio per lo spunto che, a prescindere, mi ha dato modo di ricordare quanto il mercimonio sia azione gravissima, tanto più quanto più se ne ha consapevolezza.

      Fraternamente saluto.

      • R.S. ha detto:

        Semplicemente intendevo dire che chi lavora ha diritto alla sua mercede. Non mi riferivo ai mercanti nel tempio.

        La spada della Parola di Dio è a doppio taglio e la dottrina che ne consegue può essere utilizzata per chiudere le porte della conoscenza che Dio (non l’uomo) ha voluto aprirci.

        La porta è stretta ed è la Grazia, che non dipende da noi ma ci chiama a un si per riempircene.

        Un si rischioso, perciò la porta è stretta.

        Lo Spirito santo invade ogni contesto, se l’anima desidera questo incontro. Viceversa la dottrina e la Parola possono chiudere la porta.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Brevissima “reazione”.

    “Cos’è il bene, cos’è il male? Qual è la volontà di Dio?”.

    Sono domande difficili. Difficilissime. Non basta la dottrina.
    Il contesto ha una sua importanza e … complica la faccenda.

    Anche “dov’è la verità?” è una domanda difficilissima.

    L’uomo “cancro della natura”?: difficilissimo rispondere.
    Certamente non un secco sì o un secco no .

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