Sorry, il Cristianesimo non è Inclusivo. Rassegnatevi. Luca Del Pozzo.

6 Ottobre 2023 Pubblicato da 15 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Luca Del Pozzo, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni – e speranze – sul Sinodo che è appena cominciato, e approfitta dell’occasione per ricordare alcune cosucce che la narrazione ecclesiastica sembra dimenticare con frequenza…buona lettura e condivisione.

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Tra tante incertezze e più di un dubbio, da qualche giorno è entrato nel vivo il Sinodo sulla sinodalità cosiddetto.

C’è solo da sperare che non ne esca una versione ulteriormente edulcorata e politicamente corretta del cristianesimo, anzi meglio del cattolicesimo. Le premesse, inutile dirlo, ci sono tutte. Si discuterà tanto e su tanti argomenti.

C’è però un tema, per così dire, “a monte” sul quale forse sarebbe opportuno che la variegata assemblea riflettesse seriamente.

Il tema è che se è vero che Cristo è morto per tutti, il Vangelo non è per tutti.

Ciò che rende il cristianesimo esclusivo e non inclusivo, checché ne dica la narrazione ecclesiale mainstream.

Gesù stesso non ha lasciato scampo ad equivoci: “molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti” (Mt 22, 14). Né la vita cristiana è a costo zero: il Vangelo è esigente, comporta un combattimento e, in alcuni casi, rinunce anche molto serie. E questo perché, lo ricorda l’Apostolo, “siete stati comprati a caro prezzo” (1Cor. 6, 20).

Se la Chiesa cede su questo è finita.

Anche se il mondo su tante questioni rifiuta ormai il suo insegnamento giudicandolo troppo “rigido” o “fondamentalista” o “intransigente”, non per questo la Chiesa può scendere a compromessi. Sempre che, ovvio, creda ancora che il Vangelo sia “la” parola in grado di salvare l’uomo e sempre ammesso che ci sia ancora un uomo da salvare.

Con buona pace dei teorici della complessità, nel cristianesimo le cose sono estremamente semplici, limpide, cristalline.

Senza se e senza ma.

Se dunque al mondo la dottrina della Chiesa, come ‘o presepe a Nennillo di Natale a casa Cupiello, non piace, non c’è problema, va bene così.

Basta che sia chiaro che non è la dottrina della Chiesa il problema, è al mondo che non piace. E se non gli piace, libero il mondo di rivolgersi altrove e di vivere come meglio crede. Ma voler riscrivere la grammatica del cristianesimo ricorrendo oltretutto ad improbabili funambolismi teologico-pastorali, perché il mondo si rifiuta di accettare la Rivelazione di Dio sull’uomo e su tutto il resto, anche no, grazie.

“Il buon Dio – fa dire Bernanos al curato di Torcy – non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo somiglia al vecchio Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere sul suo letame. Il sale, sulla carne viva, brucia. E tuttavia le impedisce di marcire”.

Oggi come ieri e come domani, la scelta che la Chiesa ha davanti a sé è sempre la stessa: adottare il “modello Aronne”, ossia dare al mondo un po’ di miele dicendo ciò che il mondo vuole sentirsi dire anche a costo di dire ciò che non piace a Dio; oppure adottare il “modello Mosè”, tornando ad essere sale, e sale che brucia sulla pelle, dicendo al mondo ciò che piace a Dio anche se ciò che dice non piace al mondo.

Purtroppo non sono mancati nel recente passato né mancano oggi esempi del primo tipo, con parole spesso ambigue da parte di vescovi e sacerdoti (come pure di teologi o sedicenti tali).

Il Sinodo è una buona occasione per cambiare rotta e tornare ad essere la Chiesa che Cristo ha pensato e voluto, “segno di contraddizione” e che predica un vangelo che è “scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani”. Staremo a vedere.

Luca Del Pozzo

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15 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    Carissimi GIGI e SALE E MIELE,

    ognuno vede quel che vuol vedere.

    So benissimo di non fare eccezione, proprio come ciascuno di voi e come per ogni altro soggetto che pensa, parla e scrive.

    Siamo nell’agone della dialettica, e la verità la sa solo Dio.

    Cordialmente.

    • Domenico ha detto:

      Ci sono solo differenze e nessuno ha torto. Questo è relativismo sulla verità delle cose nella loro essenza e natura. Infatti se un’affermazione non esclude nulla, non afferma nulla. In questo senso, tutte le affermazioni di verità sono necessariamente esclusive. Infatti la verità non è negoziabile. “La prima comparazione dell’ente all’intelletto è dunque che l’ente concordi con l’intelletto, la quale concordanza è detta ‘ adeguazione dell’intelletto alla cosa è ’, e in ciò formalmente si compie la definizione del vero ” S. Thom. Aquin., De Veritate, I, 1. “Vero: è dire le cose che sono come sono; falso: è dire le cose che non sono, come se fossero ” Platone, Sofista, 263a-d; ” Vero è dire di ciò che è, che è; di ciò che non è, che non è; falso è dire di ciò che è che non è; di ciò che non è che è” Aristotele, Metafisica, III, 7, 1011 b, 26-27;

  • Gigi ha detto:

    Anche di lei si potrebbe dire, signor Enrico, che fa presto a parlare e scrivere attribuendo in modo arbitrario ” facilità” nelle parole di dal pozzo

  • PAOLO ha detto:

    SEnza se e senza ma… SI, SI, NO , NO. solo così la Chiesa continuerà ad essere “la Chiesa che Cristo ha pensato e voluto”.
    Grazie per queste poche ma limpide frasi.

  • Giampiero ha detto:

    Non sarebbe meglio dire che la Buona Novella sia per tutti ma che la stragrande maggioranza continui a preferire le tenebre alla Luce? Ma ad ogni modo lasciamo a Dio la sua volontà salvifica universale e le modalità con le quali prenderà forma , siano esse anche le più inaspettate e/o cruente. Abbandonarci a noi stessi come “terapia d’urto” potrebbe essere tra le più efficaci.

  • Zefiro ha detto:

    Ecco, appunto, siamo stati comprati a caro prezzo! Invece oggi la gente ha dimenticato questo. Ha dimenticato il battesimo, ossia l’essere stati immersi nella morte di Cristo. La chiamata alla salvezza è esigente: ignorare questo significa perdere la salvezza. Per sempre. In eterno.

  • Mimma ha detto:

    Esatto, Del Pozzo, esatto.
    Ma loro lo sanno benissimo!!!
    Quel che sta accadendo é fatto apposta, con l’ausilio dei fedeli cattolici ignoranti, tiepidi o utili idioti lecchini di sempre.
    Usano il verbo ” accompagnare ” per indicare l’ammissione , nel gregge indistinto di pecore e capri, di coloro che da sé stessi sono usciti dal gregge rifiutando pascoli e pastori.
    Ma si può dare una idiozia maggiore?
    Eppure costoro li devono ” accompagnare”
    Nessuno si chiede dove.
    Chiaro che essendo essi stessi demoni incarnati, accompagneranno tutti i loro recuperati all’inferno.
    Signore, pietà!
    Inter oves locum praesta
    Et ab haedis me sequestra ,
    Statuens in parte dextra.

    Confutatis maledictis,
    Flammis acribus addictis,
    Voca me cum benedictis.

    • Catholicus ha detto:

      Chapeau, cara Mimma, Chapeau! non poteva essere più chiara e apodittica. Si si, no no, il rifiuto di questo motto, come del pro multis, da parte del clero rivela appieno il suo tradimento di Cristo. Come dico sempre, lasciamoli andare dove hanno scelto di andare, dal loro nuovo padrone, che li aspetta laggiù, dove è pianto e stridor di denti…troppo tardi si accorgeranno di aver fatto la scelta sbagliata…vadano pure, ma senza di noi, accompagnino chi vogliono ( poveri disgraziati coloro che si lasciano ingannare da questi chierici traditori) fino a Porta Inferi…e buon viaggio, ma di sola andata, mi raccomando…Pace e bene

      • Sale e miele ha detto:

        Mimma e Adriana 1 scrivono commenti che sottoscriverei sempre appieno, ricchi di vera Charitas e di cultura teologica, oltre che di grande buon senso, così raro di questo tempi…

  • Milly ha detto:

    Scordiamoci che il sinodo dei sinodi possa essere una buona occasione per cambiare rotta! Tutto questo Bla Bla Bla è solo un fumus per continuare verso il baratro. Costi quel che costi!

  • Mara ha detto:

    Evviva! Tema perfettamente centrato, non poteva essere argomentato meglio.

  • Cristina ha detto:

    Parole giuste,il problema è che la Chiesa,su tutta la linea, ha già scelto il mondo,Mammona e rinnegato Cristo.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Va da sé… tutte religioni possono essere altro che… esclusive!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Enrico Nippo ha detto:

    Auguro fortissimamente al ferreo Luca di essere uno che si sta annientando per passare attraverso la “porta stretta”, una porta certamente “esclusiva” come piace a lui, che, da come si esprime, sembra considerarsi già un “eletto”.

    Si fa presto ad essere “eclusivi” parlando e scrivendo.

    “ … adottare il “modello Mosè”, tornando ad essere sale, e sale che brucia sulla pelle, dicendo al mondo ciò che piace a Dio anche se ciò che dice non piace al mondo”.

    Come al solito, essere sale che brucia sulla pelle … degli altri.

    Ma, gentile Luca, almeno qualche leggera bruciacchiatura di questo “sale”, lei l’ha mai provata?

    Ed è così sicuro che la sua carne sia del tutto consumata così da permetterle il passaggio attraverso la “porta stretta”?

    Cordialmente.

    • Sale e miele ha detto:

      Ma Del Pozzo, gentile Enrico, non dice di essere egli stesso quel sale. Essere sale e passare dalla porta stretta è un esercizio di perfezionamento interiore durissimo, irrealizzabile senza la SS. Misericordia divina, che compatisce e sana le nostre miserie e le nostre ferite. Non ravvedo alcuna alterigia nelle parole del signor Luca, ma il semplice desiderio, che personalmente nutro anch’io, di essere abbeverato alla fonte della Buona Novella, sorgente di Vita ma anche così difficile da raggiungere e conquistare. E proprio in questo sta il suo pregio. Pax tecum!

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