Il mondo raccontato, e quello reale. E l’Apocalisse. R.S.

18 Settembre 2023 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione due riflessioni di un amico fedele del nostro sito, R.S., che ringraziamo di cuore. Buona lettura, e condivisione.

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Il mondo descritto da chi ne ha il potere:

Persone libere, con dei valori, impegnate per il bene comune, garantite da sistemi democratici e istituzioni, tutti tesi al progresso delle genti, grazie ai portenti della scienza.

 

La realtà:

Pochissimi personaggi con un potere finanziario immenso in grado di ricattare i personaggi messi a fare da specchietto per le allodole tramite le suddette rappresentazioni, a beneficio dei meccanismi organizzati dai suddetti pochissimi e manovrati per tutelarne gli interessi.

 

Quindi:

Dietro questo abissale scarto tra apparenza e realtà c’è una volontà diabolica, in senso proprio: l’amoralità del sistema è necessaria tanto quanto la “rieducazione” verso l’amoralità. Poi l’hanno chiamata resilienza.

I pochi plenipotenziari hanno necessità di controllare tutto e possono farlo tanto quanto nei controllati viene meno la spina dorsale di una vita spirituale orientata a Dio (il Dio cristiano, rivelatosi in Cristo)

 

La rimozione del katechon:

E’ stato il passaggio necessario ed è l’emblema di questo tempo. Questa rimozione la si può personalizzare all’estremo in un solo uomo (il Papa) o nell’agire della Chiesa ( resa assembleare, conciliare, sinodale e democratica), ma è indubbia e caratterizza il tempo in cui ipocrisia, divorzio, aborto, lussuria e menzogna si sono fatti comuni fino ad essere normali.

 

La Verità

Non cambia. La misericordia di Dio consiste nel perdono di chi si pente. Oggi non mancano i peccatori, ma latitano i pentiti, proprio perché l’amoralità diffusa fa ritenere inesistente il peccato. Saper perdonare, rimettere i peccati, è quanto di più divino esista (più che far camminare i paralitici spiegò Gesù). Un katechon privo di contezza della propria missione trasforma l’abominio in diritto e addirittura di certe aberrazioni si manifesta processionalmente l’orgoglio-pride con benedizione e patrocinio pubblico, sempre eterodiretto.

 

Sarà il perdono a salvare i peccatori per i quali Gesù è venuto e tornerà… Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori!

I giusti non ne hanno bisogno e questo mondo dell’apparenza gronda di giusti e di giustizia (falsi).

 

Oggi

Oggi i detentori della leva-debito sono dei ricattatori seriali efferati. Spingono verso l’aborto, la denatalità, la perdita di tradizioni, il non avere famiglia, legami, fede. Spingono verso l’inconsistenza sessuale, verso la guerra, verso la droga e si nutrono di tutte le schifezze che propalano, vivendole anche al di fuori della legge, essendosi ritagliati anche l’impunità corrompendo la giustizia.

 

Domani

La rivelazione di Gesù Cristo (Apocalisse di San Giovanni) spiega che IN UN ISTANTE verrà fatta piazza pulita. A chi crede, a chi si lava le vesti nel sangue dell’Agnello, è chiesta la perseveranza, la pazienza, l’attesa e anche il perdono. Questa è la sola unica libertà di chi avrà in fronte il segno dell’Agnello (la croce, il tau) e non il marchio bestiale della bestia. Purtroppo tra chi serve la bestia imbestialendosi ci sono dia le istituzioni, sia la religione. Ma è noto, inutile stupirsene.

§§§

Non ho alcuna pretesa di conoscere la risposta giusta a delle domande così profonde e importanti.

Ribadisco che da un centinaio d’anni il mondo ha imboccato la strada della sfida aperta a Dio, sostenuto dall’apostasia pratica di interi popoli e nazioni iniziando dai loro vertici.
Stiamo assistendo ad un uniformismo nel porsi “lontano dal Dio rivelato da Gesù Cristo” e contemporaneamente all’affermarsi di idoli agitati davanti alle masse per addormentarle mentre si fa sempre più stretto il laccio attorno al collo: una falsa libertà e democrazia propalata tramite falsità strutturali.
Il triennio 2020-2023 è emblematico e paradigmatico.

Che in questo possa entrarci Fatima, beh, è un fatto che i tempi e gli avvenimenti coincidono con le svolte storiche dopo la fine della cosiddetta “belle epoque”.

La riflessione su Apocalisse non dovrebbe essere motivo di tormento o di paura, dato che in quel testo sono presentate ben sette beatitudini (1,3 – 14,13 – 16,15 – 19,9 – 20,6 – 22,7 e 22,14) che dovrebbero attirarci molto di più dei drammatici eventi descritti.

In conclusione, in tutta umiltà, non mi sento di escludere che questi nostri tempi siano gli ultimi.

In due delle beatitudini citate c’è scritto “io vengo presto” e “vengo come un ladro” che riporta all’estote parati del vangelo e alla parabola delle vergini stolte e sagge. In altre due beatitudini si parla delle vesti da custodire e da lavare che rimandano anch’esse all’abito  (Matteo 22)  da avere per entrare da invitati alle nozze dell’Agnello.
Un’altra beatitudine è tipicamente eucaristica e tutti sappiamo quanto trascurata e svalutata sia oggi l’Eucaristia.

Questo dovremmo vivere da beati e questo dovrebbe guidare la nostra attenzione. Poi, se devo dire la mia ( ma è solo la congettura di un “verme della terra” come avrebbe detto Natuzza Evolo), sì io penso che questi sarebbero i tempi in cui l’Anticristo si presenta passati i 1000 anni in cui il dragone è stato legato.
I tempi in cui il katechon è rimosso. Adesso l’anticristo raduna le nazioni da lui sedotte “per assediare i santi e la città diletta”.

In un istante tutti questi poteri avversi svaniranno.
Nel vangelo di oggi abbiamo sentito Gesù che prega così: «Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi…  perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

La battaglia ci sarà. C’è già. Si sa chi vincerà
Noi da che parte saremo?

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6 commenti

  • R.S. ha detto:

    Vorrei lasciarvi un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore: un pensiero sulla Chiesa, sul suo mistero, che costituisce per tutti noi – possiamo dire – la ragione e la passione della vita…

    La Chiesa “non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino…, ma una realtà vivente… Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo”…

    La Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito Santo e vive realmente dalla forza di Dio. Essa è nel mondo, ma non è del mondo: è di Dio, di Cristo, dello Spirito…

    “La Chiesa si risveglia nelle anime”. La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che – come la Vergine Maria – accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo.

    Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi.

    Purtroppo oggi troppi di quelli che pensano di essere chiesa si comportano come se fossero al bar.

    La Chiesa non è un’associazione e il papa (fosse pure un vero papa) non è Dio.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “Quis ut Deus”? Chi è come Dio?

      Solo Dio è Dio e nessuno può mettersi al Suo posto senza sprofondare nell’abisso con l’Antico Usurpatore…

      Colgo l’occasione per ricordare, però, che San Michele Arcangelo, pur difendendo a spada tratta l’onore di Dio, mai giudicò, spettando sempre a Dio solo il giudizio:

      ”L’Arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!” (Gd, 9)

      La Lettera di Giuda, pur brevissima, trovo sia particolarmente preziosa di questi tempi.
      E’ sulla Parola di Dio che dovrebbe fondarsi la vita dei Suoi figli!

      R.S. carissimo, davvero edificante e profondo il messaggio del ”pensiero semplice” sulla Chiesa che ha voluto trasmetterci e di cui sarebbe bello poter conoscere l’autore.
      Sulla scia di questa riflessione che le sta a cuore, evidentemente, le trascrivo quanto segue, sperando di farle cosa gradita:

      – Da ‘Le Grandezze di San Michele Arcangelo’, Meditazione 23° intitolata ‘Grandezza di San Michele quale difensore della Chiesa Cattolica’ (da pag.147), Edizioni Casa Sollievo della Sofferenza San Giovanni Rotondo, 1991

      ”1. Considera che san Michele, da quando fu crocifisso Gesù Cristo, ha ricevuto il governo della Chiesa Cattolica, rivestito da
      Dio di autorità del reggerLa e di potenza nel proteggerLa e difenderLa, – come dice san Bonaventura.
      La Chiesa Cattolica si gloria di averLo per patrono, e tale canta nell’ufficio della festa dell’Apparizione di S. Michele.
      Col nome di Patrono della Chiesa L’hanno salutato i Santi Padri e Dottori: solo chi non è cattolico non può riconoscerLo per tale. Le varie regioni hanno scelto questo o quel protettore, S. Michele Arcangelo, invece, è il patrono della Chiesa universale, costituito da Dio stesso; per conseguenza Egli è, dopo la Madre di Dio, Maria Santissima, quello che maggiormente favorisce, regge e governa la Chiesa.

      2. Considera come S. Michele Arcangelo si è dimostrato sempre il massimo e primo difensore della S. Madre, la Chiesa Cattolica.
      Il demonio, che è nemico di Dio, è nemico anche della Santa Chiesa, per questo le mosse guerra fin dalla sua fondazione. Il demonio è quel dragone di cui parla S. Giovanni nell’Apocalisse, che ha il potere di far guerra ai Santi per togliere il culto di Dio, l’amore a Gesù Cristo, e la salvezza agli uomini – come spiega l’Alapide.
      Ebbene, a difesa della Chiesa sta S. Michele Arcangelo, come fu predetto dal profeta Daniele.

      Quattro specie di battaglie (secondo San Bonaventura) ha scatenato il demonio contro la Chiesa Cattolica.
      La prima fu quella dei tiranni che La perseguitarono. S. Michele difese la Chiesa, sostenendo i fedeli nella fede, confortandoli nei tormenti, moltiplicando le sue energie quando già sembrava estinta. Il sangue dei martiri – scrisse Tertulliano – è un seme che feconda la Chiesa.
      La seconda battaglia fu quella scatenata dagli eretici. S. Michele, illuminando i Dottori, assistendo la Chiesa nei Concili, fece risplendere la verità della fede cattolica.
      La terza battaglia è fatta per mezzo dei falsi cristiani, i quali con l’immoralità (non ”amoralità”…) dei costumi macchiano la candida veste della sposa di Cristo. S. Michele, ravvivando nel cuore dei cristiani la virtù, rende sempre più gloriosa e lieta la S. Chiesa.
      La quarta battaglia sarà quella dell’Anticristo. Anche allora S. Michele difenderà la Chiesa di Gesù Cristo, riuscirà ad uccidere l’Anticristo.

      3. Considera come l’Arcangelo Michele è il custode di tutta la Chiesa e di ciascuno dei suoi figli sino alla fine del mondo.
      Egli è il governatore perpetuo di Essa, il canale per cui scendono tutte le grazie di Gesù Cristo nel corpo mistico dei fedeli.
      Oggi in modo particolare la S. Chiesa soffre insieme tutte le battaglie già descritte: ogni fedele deve invocare il braccio valoroso dell’Arcangelo difensore a pro della Chiesa.
      In questi tempi tristissimi, l’eresie e l’empietà protetta fanno alla S. Chiesa una terribile persecuzione, tanto più crudele, quanto più mascherata dalla ipocrisia; tutte le astuzie sono adoperate per spegnere la fede nel cuore dei fedeli e allontanarli dalla sede di Pietro, centro del Cattolicesimo.
      Preghi ognuno, con umile fiducia il Principe degli Angeli, perchè mandi le sue celesti milizie a tutelare e rendere vittoriosa la Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana.”

      Il libretto da cui ho tratto questa parziale meditazioncina è in uso per la Quaresima di San Michele o il mese di San Michele, che è appunto settembre. Il 29 prossimo festeggeremo i tre Arcangeli e il 2 ottobre l’Angelo Custode. Le feste che la Chiesa ci propone dovrebbero allora essere atti concreti, anzi, meglio, frecce al nostro arco! Da non tenere, ahimè, nella faretra, come invece avviene purtroppo…Le soluzioni ai tanti mali ci sono!

      Da ultimo, ieri si ricordava la Vergine di La Salette, una Madonna in lacrime, la Madre di Dio Addoloratissima.
      Ella, in quell’occasione, ci lasciò queste parole:

      ”Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesù Cristo, che hanno vissuto nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo. E’ tempo che escano e vengano ad illuminare la terra. Andate e mostratevi come miei figli prediletti. Io sono con voi e in voi, PURCHE’ la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia. Che il vostro zelo vi renda come degli affamati per la gloria di Dio e l’onore di Gesù Cristo!”.

      Un fraterno saluto.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Ho scordato di esplicitarlo per tutti gli stilumcuriali cattolici di fatto: oggi ha inizio la NOVENA A SAN MICHELE ARCANGELO!

  • Bar dello sport ha detto:

    La Chiesa è per forza “assembleare” perché chiesa significa assemblea. Ed è per forza sinodale perché sinodo significa assemblea, quindi Chiesa.
    Però non è democratica perché sinodo non significa che il potere ridiede in una massa che vota e in quanto il papa si è riservato la facoltà di approvarne o meno le decisioni.
    Morale della favola: meno chiacchiere da bar.

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