La stravagante messa di Monte Pitrosu. Benedetta De Vito.

11 Settembre 2023 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito, nel suo pellegrinaggio sardo in cerca di una messa, ieri è capitata su una celebrazione stravagante, che vi racconta…bona lettura e desolazione.

§§§

Nel paesino di Monte Pitrosu, lì dove un tempo marito e moglie sardi, lui col bastone puntato a terra e lei con fazzoletto legato sotto al mento, sedevano per ore al fresco davanti all’uscio di casa, senza dirsi parola, e dove, in linea all’orientale, c’erano soltanto le casine basse sarde che sembravano chine a difendersi dal maestrale, hanno costruito, tre le villette dei nuovi residenti in splendore di giardini, una chiesolina intitolata a Sant’Andrea, dove soltanto di domenica mattina, alle dieci, si celebra la Santa Messa.

O meglio, si celebra sì, ma d’estate, s’apparecchiano platea e altare all’aria aperta e i fedeli seduti sulle seggiole di plastica bianca che ballano sotto il peso dei vacanzieri con qualche chilo in più.

Sono giunta lì, da due domeniche, dopo i pellegrinaggi del cuore in cerca di una Messa che somigli, almeno in controluce, a quelle di sempre. Sì, una parola. Da Budoni, sono scappata  via perché la Chiesa parrocchiale è in restauro e la Messa domenicale si celebra non so in che aula scolastica e noddai!

Da Porto San Paolo, mi ha praticamente dato il benservito il parroco Christian, negando, dall’altare (con quella che ho chiamato una filippica perché certo non era un’omelia) la Santa Particola sulla lingua e così, scarta una e scarta l’altra, a meno di non andare fino a Cagliari, eccomi a San Teodoro che conta, nel suo territorio, anche la chiesolina di Sant’Andrea.

Immaginatemi in spiaggia a fare il bagno quando il sole è appena sorto colorando d’oro le onde e poi di fretta a casa per doccia, vestiti e via. Sono seduta su una delle seggioline bianche in attesa del sacerdote e che cominci la Messa. Ecco il sacerdote. Ma che fa? Che cosa ha in mano? Oh Signore, è un ramoscello di mirto e lo intinge in un vasetto d’acqua (sarà benedetta, spero) e poi lo spruzza di qua e di là, con fare lezioso. A quelli in prima fila dice: “Voi siete fortunati perché siete vicini”, il diacono gli dà una gomitata e lui procede a bagnare anche chi, come me, è in terza fila.

Eccolo, ora già all’altare e passa subito al Gloria. Niente segno della Croce. Ed è soltanto l’inizio. Corrucciata siedo e m’aspetto altro e anche di peggio. Che puntualmente arriva durante l’omelia senza capo né coda con esclamazioni (due volte) di questo alto tenore teologico: “Ciccia!”. E ci spiega che lui non crede più alle cose imparate da bambino e mi sembra, nel suo sospiro di sollievo, che stia dicendo: “Oggi posso peccare serenamente!”.

Infatti, come ciliegina sulla torta, glissa sul fatto che Gesù disse all’adultera “va e non peccare più”. Si procede in un crescendo di stravaganza che culmina a fine messa in un ringraziamento a noi “per essere venuti” (ma è una gioia, un precetto, un dovere!) e, lo ripete anche.

Poi va via, un poco sorpreso che nessuno, festante, si avvicini a lui per la brillante interpretazione della nuova messa stravagante che si è premurato di ammannirci.

Il sedici settembre la diocesi di Tempio Ampurias avrà un nuovo vescovo nella persona di un monaco camaldolese. Leggendo la sua biografia ho visto che è “esperto di ecumenismo”. Ecco fatto, le orecchie s’abbassano. Mi chiedo come farò, in futuro, a venire qui in Sardegna, terra che amo. E sento forte la voglia di tornare a Roma… Prego, il Signore mi aiuterà.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

5 commenti

  • Donna ha detto:

    È sempre più sofferenza partecipare alla Santa Messa; sembra che purtroppo molti sacerdoti, mancanti di fede non c’è altra spiegazione, facciamo di tutto per allontanare i fedeli. Non hanno capito che le pecore sono lì per sentire la Parola di Dio non la loro; per vedere Cristo ,non loro; per accostarsi alla mensa del Signore non alla loro. Mi chiedo quale grande sofferenza possa provare il Signore nel vedere questo sfacelo.

  • fra Giovanni Maria ha detto:

    Vedo che il male non sono le messe Una Cum delle parrocchie suburbane di Roma. Se i mei compaesani tedeschi apostano con la bandiera di sei (666) colori, vedo che in Sardegna non ne hanno bisogno per fare anche loro il Giuda. Se la Madonna non appare più con le lacrime, è perche il dolore già va oltre. Aiutiamola.

  • Simona ha detto:

    Le consiglio di seguire la messa del piccolo resto cattolico su radio domina nostra…meglio una messa fatta bene online ( con comunione spirituale) che una di queste messe dove lei si ostina ad andare in comunione con gli eretici

    • Chedisastro ha detto:

      E dai con questi consigli quanto meno stravaganti fra nebbie dottrinali sempre più fitte e precetti fai da te!
      E mi mordo la lingua, ché ho deciso di non commentare più niente…
      Giurin giuretto, questa è davvero l’ultima.

  • Anna Foglia ha detto:

    Sono di origini lombarde, vengo in vacanza da più di 25 anni in Sardegna e da 4 anni ho preso la residenza a Golfo Aranci.
    Qui per qualche anno un parroco (don Alessandro Cossu, ora trasferito a San Teodoro) mi riconciliava col Signore con prediche brevi, ma profonde. Stendo un velo pietoso su chi gli è succeduto.
    Ora anche se più distante, vado a Messa a Olbia, chiesa di S. Simplicio. Basilica romanica stupenda, parroco (don Antonio Tamponi) “tradizionalista”, ratzingheriano, prediche fantastiche..!!! Le invio, tutte le domeniche, a mio nipote (al quinto anno di seminario a Varese)

Lascia un commento