Tavole di Assisi. Mons. Crepaldi e l’agnosticismo cattolico.

9 Settembre 2023 Pubblicato da 7 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, hanno avvito inizio oggi le “Tavole di Assisi”, un evento teso, secondo gli organizzatori, “a riflettere, ragionare, ascoltare e pregare insieme. Le sfide che attendono l’Italia e l’intero Occidente sono ormai evidenti, dall’assalto alla vita e alla famiglia fino alla guerra, dalla dittatura del pensiero unico fino al controllo capillare dell’informazione, della vita più intima delle persone, dal soffocamento della libertà di pensiero fino al definitivo sradicamento delle radici cristiane. Sempre più spesso gli esponenti del mondo conservatore soffrono di una sorta di “inferiorità culturale” che li porta ad allinearsi al pensiero unico liberal, globalista, anticristiano e in definitiva anti-umano”. Offriamo alla vostra attenzione questo intervento dell’arcivescovo Giampaolo Crepaldi. Buona lettura e diffusione.

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Tavole Assisi. Crepaldi: «Dare verità e speranza all’azione dei cattolici della società italiana di oggi»
 
«Queste giornate si misurano con molti processi in atto nella nostra società e lo scopo non è solo quello culturale ma anche di illuminare di verità e speranza la presenza e l’azione dei cattolici nella società italiana di oggi. La Fede, unitamente al corretto uso della nostra ragione, non ha perso la capacità di animare questa nostra azione nella società. Oggi si pensa che l’azione del cristiano possa essere solo indiretta e debba passare attraverso le vie della laicità o del mero personalismo, ma non è così. Constatiamo oggi le difficoltà e i pericoli di una simile impostazione, poiché il cristianesimo si riduce ad agenzia di animazione e l’agire morale è considerato autosufficiente così come la Fede si riduce a buone pratiche, sempre morali, che è il potere di turno a stabilire.
Bisogna invece recuperare la convinzione che il cristianesimo e la Chiesa debbano intervenire direttamente nella vita sociale, ovviamente non per sostituirsi ad altre realtà diverse, autonome e laiche, ma per orientare la vita pubblica nel suo fine ultimo che è sempre trascendente. Cercare Dio ha dirette conseguenze sociali come affermava Benedetto XVI».
Sempre «Benedetto XVI diceva che Cristo accoglie tutti ma non accoglie tutto e ciò ci fa capire come i cattolici non possono, moralmente, collaborare con tutti». Così monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo emerito di Trieste e già segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, nei saluti introduttivi all’evento “Le Tavole di Assisi” che si tiene oggi e domani ad Assisi, un’iniziativa per rilanciare e riscoprire il significato e l’importanza del pensiero cristiano e conservatore nella società contemporanea.
Sempre Crepaldi ha citato poi «l’agnosticismo cattolico.
La Fede e la pastorale devono incontrare gli altri, ma se non c’è una vera identità non ci può essere un incontro. Agnosticismo e nominalismo oggi purtroppo sono troppo presenti tra i cattolici e gli uomini di Chiesa.
Questo evidenzia una certa liquidità nell’essere cattolici nella società, che si traduce in un certo attivismo magari frenetico ma alla fine improduttivo. Tutto ciò è anche alla base dell’oblio dei principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione. Quando la società toglie queste principi non ha più paletti e si può permettere di fare tutto e acconsentire a qualsiasi cosa. La stessa società, ma anche la politica, si svilisce perché diventa senza criterio».

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7 commenti

  • L&F ha detto:

    buon giorno a chi mi legge . Ad Assisi io ero presente con mia moglie e due figli . mons Crepaldi . don Nicola Bux , don Cecotti e Gotti Tedeschi hanno detto cose vere e saggie . Tutti gli altri erano li per altre ragioni . E’ stata una vera delusione . Mai più andrò a convegni come questo . Luciiano e Fiammetta

  • Adriana 1 ha detto:

    ” Sì, faccio politica perchè ogni persona deve fare politica. Il popolo cristiano deve fare politica. Quando leggiamo ciò che Gesù ha detto, possiamo vedere che stava facendo politica. ” Parole di Bergoglio.
    ” Il mio regno non è di questo mondo “. Parole di Gesù.
    Se non si mettono d’accordo è difficile che il Cattolicesimo si “solidifichi”.

  • Sempliciotto (già BP) ha detto:

    Libertà di pensiero e religione (qualsiasi) non possono stare nella stessa frase.
    Smettetela di straparlare.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Beh, neanche libertà di pensiero e democrazia vanno d’accordo, visto l’andazzo.

    • Mara ha detto:

      Questa dove l’ha letta?!?! La invito a leggersi (e possibilmente a farsi spiegare, perché non è semplice e presuppone solide basi filosofiche) la “Summa contra Gentiles” di San Tommaso d’Aquino e a vedere la puntata di Byoblu in cui si intervista il generale Piero La Porta

    • Antonio ha detto:

      La liberta zi conderva con la disciplina e le religioni possono concorrete a questo scopo, tanto piu in carenxa di una piu genuina libertà interiore. Le religioni non risolvono i problemi da sole, anzi possono anche aggravarli, in fondo tutti mirano a una religione per fini spesso non dichiarati, dal club bocciofilo alla loggie massoniche e nel contempo falsamente le negano. Ci liberiamo dalle stampelle e pedo oppressivo delle religioni (da res_ligere =cio che tiene insieme) quando una grande coscienza non priva del senso del sacro e anche della novità dirompente cristiana sarà matura per i più.

    • Antonio ha detto:

      La liberta si conserva con la disciplina e in questo le religioni hanno un ruolo, criticabile ma necessario almeno per ora.

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