Res Publica cristiana vs Stato Moderno. La Dottrina sociale della Chiesa.

8 Settembre 2023 Pubblicato da 3 Commenti

Marco Tosatti

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3 commenti

  • il Matto ha detto:

    Qui sotto alcun passaggi che mi hanno particolarmente colpito.

    «La differenza la fa Gesù, ma è inutile parlarne agli altri: piuttosto ognuno di noi si sforzi di convertire sé stesso alla centralità di Cristo-agnello».

    «Siamo degli smarriti nella selva oscura, nel mezzo del cammin di nostra vita. Ma possiamo giungere, di cantico in cantico, fino alla visione di Dio nella pienezza di luce».

    «Vediamo in ogni figlio d’uomo l’immagine potenziale che potrebbe specchiarsi nella luce della Trinità Divina alla quale è invitato, per il quale invito l’Agnello ha versato il suo sangue».

    Quind il gran finale, di sapore, mi si permetta, anche buddhista:

    «Ma ci interessa davvero essere felici?»
    «E che siano felici anche gli altri?
    «Il mondo pensato dal Nemico è popolato di nemici da odiare. Guai a lasciarsi educare a quei sentimenti».

  • R.S. ha detto:

    Guardandosi intorno è impossibile non vedere qualcosa che disturba, spesso fino al disgusto.
    Quelli che ti fanno il predicozzo sul “guardare il positivo” finiscono sempre con il lamentarsi del divario tra la realtà e le loro idee.

    Che cosa può esserci di genuinamente cristiano, ossia di crocifisso e risorto, in queste osservazioni?

    Dio ama sempre e ritesse ogni volta, con pazienza, la relazione disordinata agita dalla creatura.

    Quest’opera di ricucitura e di unificazione avviene dall’alto, per grazia, per volontà del Cielo.
    Per contro l’umanità, irretita dal principe di questo mondo, vagheggia progetti politici e pastorali dal basso, rivolti all’uomo, screditando o addirittura usando Dio.

    Il mondo non può capire, perché non è quello che vuole. Così l’aborto è un diritto e non un omicidio. Il male è intrinseco nei poteri e progetti della città dell’uomo, il cui ingegno decade in prostituzione costruendo Babilonia.

    La differenza la fa Gesù, ma è inutile parlarne agli altri: piuttosto ognuno di noi si sforzi di convertire sé stesso alla centralità di Cristo-agnello tramite il quale Dio ricongiunge il suo amore ad attese umane visitate e purificate, trasfigurate nella bellezza ritrovata della creazione a immagine e somiglianza di Dio, vestita da re.

    L’incarnazione perché le nozze sanciscano la dimora di Dio tra gli uomini, rimossa la volontà di peccare.
    Entreranno tutti? No, ci sarà chi resterà fuori. Saranno coloro che non accolgono l’invito alle nozze. Un invito portato di persona, sfidando ogni ostacolo, fino in croce.
    Siamo degli smarriti nella selva oscura, nel mezzo del cammin di nostra vita. Ma possiamo giungere, di cantico in cantico, fino alla visione di Dio nella pienezza di luce: l’uomo in Cristo sta nella Trinità in cui è già Maria SS.ma.

    Allora il modo cristiano di stare di fronte allo schifo è di non giudicare se non il peccato e ritrarvisi risolutamente.
    Non preoccupiamoci di chi potrebbe restare fuori, salvo temere che possiamo essere noi, privi del riposo di Dio!

    Vediamo in ogni figlio d’uomo l’immagine potenziale che potrebbe specchiarsi nella luce della Trinità Divina alla quale è invitato, per il quale invito l’Agnello ha versato il suo sangue.

    Pensiamo che tutti abbiamo dei potenti intercessori da invocare e invochiamoli spesso.
    Invochiamoli sapendo che la città di Dio è molto diversa dalla nostra e che quindi non è attaccandoci alle cose di questa città che faremo strada nel verso giusto.

    Possiamo pregare Dio da figli, ma dobbiamo adorare Dio con l’umiltà di chi è per via e ancora non è adottato.
    E’ tutto gratis perché ha già pagato tutto Lui: ma preoccupiamoci di desiderarlo, di non trascurarlo indifferenti o peggio di rifiutarlo.
    E siccome è per tutti, potenzialmente, non impadroniamocene al punto da pensare di toglierne a qualcuno, magari tradendo l’amore nascondendosi dietro il dovere e il merito.

    In fondo lo scarto più grande non è nel giudicare a vanvera o nel rischio di restare fuori: la vera bellezza è essere e vivere da beati, già qui, come chi è nella grazia.

    Ma ci interessa davvero essere felici?

    E che siano felici anche gli altri?

    Il mondo pensato dal Nemico è popolato di nemici da odiare. Guai a lasciarsi educare a quei sentimenti.

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