Caino, Abele e la Bibbia CEI 2008 mozzata. Investigatore Biblico.

5 Settembre 2023 Pubblicato da 34 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico ci segnala questo articolo di Investigatore Biblico, che ringraziamo per la cortesia. Lo offriamo alla vostra attenzione. Buona lettura e diffusione.

§§§

Indizio n.150 Bibbia CEI 2008: “Caino e Abele: il versetto CEI 2008 mozzato in Genesi 4.8” di INVESTIGATORE BIBLICO

Questo è uno di quei casi in cui la traduzione biblica Cei 2008 manifesta le sue anomalie nel modo più palese.

E, per chi studia da una vita la Bibbia, è un qualcosa di inaudito.

In questo articolo trattiamo Genesi 4,8, in cui parte di un versetto, nella traduzione 2008, viene letteralmente eliminato.

CEI 1974: “Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise” (Gen 4,8).

Vulgata: “Dixitque Cain ad Abel fratrem suum: “Egrediamur foras”. Cumque essent in agro, consurrexit Cain adversus Abel fratrem suum et interfecit eum» (Gen 4,8).

CEI 2008 : “Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise” (Gen 4,8).

CEI 2008, quindi, decide di mozzare deliberatamente il versetto in cui Caino esclama ad Abele “Andiamo in campagna”, a differenza delle traduzioni precedenti.

Nelle edizioni ancora anteriori questo versetto veniva riportato, al contrario, interamente:

Bibbia dei LXX (200 a.C.)  riporta letteralmente: “Passiamo alla pianura”.

Il Codex Vaticanum (III sec. d.C.) riporta: “Usciamo fuori dal campo”.

La Vulgata (405 d.C.) lo riporto e lo abbiamo visto sopra.

Bibbia Martini (1778) riporta: “Andiamo fuori”.

Bibbia Ricciotti (1955) riporta: “Usciamo fuori”.

Solamente la traduzione Cei 2008 elimina questa parte del versetto.

Cerchiamo di comprendere.

In effetti, nella Bibbia ebraica attualmente disponibile (codice di Leningrado del 1008 d.C.) quella parte di versetto non compare. Tuttavia, quel “Andiamo in campagna” esisteva nei manoscritti ebraici precedenti al Codice di Leningrado, perché è presente nella Bibbia dei LXX (200 a.C.) e nella Vulgata di San Girolamo (405 d.C.), che hanno tradotto da testi ovviamente precedenti al Codice di Leningrado (o Bibbia Stuttgartensia).

Viene da chiedersi, pertanto, per quale motivo la Cei 2008 non riporta questa parte di versetto, se, appunto, nella sua presentazione si dice testualmente:

nei casi di lezioni testuali dubbie o discusse ci si è riferiti in primo luogo alla versione dei LXX, per l’Antico Testamento, e poi alla Vulgata, tenendo conto delle scelte compiute dalla  Nuova Vulgata” (cfr. Nuovi Lezionari e anche Documento Mosca Diocesi di Firenze).

Nella presentazione viene esplicitato che la traduzione CEI 2008 faccia riferimento alla LXX, ma di fatto non è stato così.

Genesi 4,8 ne è la prova lampante.

Per quanto mi riguarda, è un esempio di incoerenza.

E, alla luce dei diversi errori che vado scoprendo, non mi meraviglio nel pensare che ci possano essere tanti altri casi di versetti mozzati di netto.

Una cosa andrebbe detta per questo specifico caso: l’esclamazione di Caino (“Andiamo in campagna!”) aggrava il peccato con la premeditazione.

Pertanto, l’omissione fa eccome la differenza.

Questo non esclude il fatto che Dio possa trattare con misericordia Caino, come infatti accade nei versi successivi.

Ma è l’ennesimo intervento sul testo che rimescola le carte e fa perdere di veridicità il significato.

Se fossi un un investigatore della omicidi, mi domanderei se Caino abbia colpito il fratello – mentre era in campagna – mosso da un raptus, o lo abbia tratto appositamente nel luogo del delitto.

Bene, concludo questo articolo con una nuova motivazione, quella di continuare con il mio lavoro, perché, come spesso vado ripetendo, la strada è lunga.

Investigatore Biblico

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34 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    «Allora il Signore Dio disse al serpente: sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
    15 Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
    16 Alla donna disse: i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà».
    17 All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
    18 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre.
    19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».
    20 L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
    21 Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
    22 Il Signore Dio disse allora: «Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!».
    23 Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
    24 Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita».

    Un bell’esempio di misericordia divina, di amore verso il peccatore.

    Per non dire di quell’enigmatico, invidioso «Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male» che conferma la … sincerità del serpente: «Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».

    O c’è qualche errore o abuso di traduzione in italiano?

    • alessio ha detto:

      Caro Nippo , come il serpente
      tentò Adamo ed Eva , lo stesso
      satana tentò Gesù quando lo
      portò sul pinnacolo del Tempio
      dicendogli ; buttati giù poichè
      sta scritto che sulle mani i tuoi
      Angeli ti porteranno affinchè
      non inciampi in una pietra il
      tuo piede ( Vangelo e Salmo90).
      Quindi Gesù gli rispose : non
      tentare il Signore tuo Dio .
      Così come ce lo ripete tutti noi
      che in larga parte siamo invidiosi come il serpente , ma
      quando realizziamo che i Dieci
      Comandamenti sono la nostra
      felicità non lo tenteremo più .
      Poi bisogna ricordare che Dio
      è Misericordioso , sennò
      avrebbe condannato giustamente all’inferno Adamo
      ed Eva come ha fatto col serpente .

      • Enrico Nippo ha detto:

        Gentile Alessio,

        mi scusi, ma dal testo è più facile evincere che fu Dio al singolare o Uno di noi al plurale a mostrare stizza verso il serpente per aver scoperto il suo o il loro altarino (ma insomma, questo Dio veterotestamentario era uno o era un gruppo?). Forse Investigatore puo aiutarci.

        E poi la invito a rendersi conto di quale carico di risentimento – altro che misericordia – fa prorompere in un linguaggio terrificante questo Dio da solo o in Gruppo (???).

    • Adriana 1 ha detto:

      Esiste anche la stele di Mesha, Re che stabilisce un patto confinario tra il suo Elohà, Milkòm, e quello degli Israeliti, Yahwè. Esistono anche i papiri di Elefantina, sede di un tempio ebraico, che testimoniano un culto al Tetragramma che non esclude la compresenza di altri dei….
      Caro Enrico, non vorrei che, travolto da queste notizie, ora ti fossi dato totalmente alla pratica apofatica.
      🤐

      • Enrico Nippo ha detto:

        Per avere una certezza è bene andare dove non c’è alcuna certezza.

        Come si pensa e si apre bocca ci si allontana dal Vero che E’ e non può essere intrappolato nelle parole.

  • cattolico ha detto:

    le consiglio di leggere l’epopea di gilgames da dove è stata tratta la genesi

    • Adriana 1 ha detto:

      Questa da Cattolico non me l’aspettavo…è ben vero che si parla del diluvio universale e di Utnapistin ( in altre versioni Ziusudra ), il Noè primigenio, ma null’altro ha a che fare con
      l’omicidio fratricida o con l’albero della vita e quello della conoscenza . Viene esaltata la lotta dell’eroe contro la morte, accompagnato dal misterioso barcaiolo/ Caronte(?) Ur-sanabi ( ossia: un terzo ), finchè un “leone di terra” gli ruba la preziosa erba di vita eterna ( quella di cui, allegramente, per concessione degli dei, godeva Utnapistin assieme alla di lui moglie).

      • cattolico ha detto:

        è vero quello che ella dice ma gli autori parlano di un agricoltore e di un pastore, mestieri che allora non esistevano

        • Adriana 1 ha detto:

          Ma chi lo ha detto che non esistevano, perfino la moglie di Utnapistin nutre con focacce Gillgamesh. e il suo amico Enkidu viveva in origine con gli animali…a quale testo fa riferimento? Pensa forse che nel paese dei Sumeri non esistessero queste pratiche?

  • Adriana 1 ha detto:

    L varie versioni…vanno tutte benissimo. Ma chi mi spiega a che genti si riferiva Caino quandò manifestò il suo timore di esserne ucciso visto e considerato che, al di fuori dei progenitori e di lui stesso il Tetragramma non aveva prodotto nessun altro umano sulla terra? ( Caino: il Ricevuto dal Signore.)

    • Enrico Nippo ha detto:

      Tu vuoi troppe spiegazioni, donna di poca fede!
      🤣🤣🤣

      • Adriana 1 ha detto:

        Enrico,
        sì. Specialmente la spiegazione su come fai a immettere qui le emoji…e magari anche quella sull’ “Uno di noi ” ( Elohìm, plurale, qualunque cosa significhino ).

        • Enrico Nippo ha detto:

          Quando scrivi il commento, tasto destro del topo e appare un riquadro fra cui una faccina con scritto accanto emoji. Ci clicchi su e ….
          😕
          un volta Dio è uno e una volta è Noi la plurale … beato chi ci capisce un’acca.
          🤪

          • Adriana 1 ha detto:

            Enrico,
            grazie della gentile informazione. Quel plurale penso derivi dalla pluralità degli dei “fabbricatori” dell’uomo che compaiono in numerosi poemi sumero-accadici-babilonesi.
            Per la verità è un plurale che compare sovente nei testi dell’AT e che, variamente interpretato, induce molti studiosi a dubitare fortemente dell’originario monoteismo ebraico e a farli inclinare piuttosto verso un tardo nazional-monoteismo- identitario.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Ma non costituisce ciò un’ambiguità molto imbarazzante?
            La traduzione mostra una volta uno e una volta molti.
            E. nessuno degli spacca capelli in quattro ha nulla da osservare?

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Enrico,
            “ambiguità molto imbarazzante”, altrochè. Infatti si sono accavallate spiegazioni su spiegazioni, sia rabbiniche, sia cristiane. Le più votate affermano che il sostantivo -e il verbo- al plurale servono a enfatizzare il potere di Uno solo,( una specie di plurale maiestatico ). (Al singolare sarebbe stato Elohà )…Altri dicono che si fa riferimento a forze angeliche o, addirittura a…Giudici. A questo proposito è stato tirato in ballo anche il Salmo 82. Anzi, ti consiglio di cercarlo, si trova in wiki. Da notare la versione Nuova Riveduta, la Nuova Diodati, la Riveduta 2020. Mi saprai dire che cosa ne pensi e se per caso non vi trovi affinità con i congressi degli dei omerici. Io resto dell’idea ( ovviamente non solo mia ) che il monoteismo è stato applicato- a posteriori- su precedenti politeismi. Basti pensare al Deuteronomio “scoperto” da Giosia e alla sua battaglia contro il culto dei boschetti di Asherà ( con vari nomi l’antica paredra del Tetragramma ).

          • Adriana 1 ha detto:

            Enrico,
            dimenticavo di aggiungere che nel Salmo 82 un Capo (?) degli Elohim si rivolge loro, rammentando le loro perversità e la loro vita lunga più di quella degli uomini, ma non per questo immortale.

          • stefano raimondo ha detto:

            Sul forum di Consulenza Ebraica viene chiamato “plurale di astrazione”.

            È una tematica complessa, dato che l’ebraico biblico si presta a più interpretazioni e tra gli stessi ebrei ci sono posizioni agli antipodi. Sta di fatto che, almeno letteralmente, dall’AT emerge che gli elohim sono svariati, non c’è soltanto Jahvè, che è un elohim come tanti altri, non è cioè di rango superiore o particolare (il territorio a lui affidato non è enorme). C’è Kamosh ad esempio, un elohim di pari rango di Jahvè, tra gli altri c’è anche un elohim femmina, Astarte.

            PS – Il verbo al plurale c’è spesso ma nella maggior parte dei casi il verbo è al singolare. Ma ripeto, non bisogna fissarsi sul verbo al plurale, il dato oggettivo è che gli elohim sono tanti. Dall’AT emerge inoltre che ogni elohim è a capo di una tribù, ogni tribù combatte contro un’altra in modo feroce per un lembo di terra (il “non uccidere” e il “non rubare” riguardano la propria tribù, non certo le tribù avversarie).

    • Gaby ha detto:

      Dopo l’uccisione di Abele, Caino emigra nel paese di Nod e là trova moglie, dunque c’erano altre genti nel mondo oltre Adamo ed Eva e i figli. La Genesi è un collage di racconti di vari autori cuciti insieme alla bell’e meglio da un redattore finale, che non si è preoccupato molto di dare una coerenza logica al tutto.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Insomma il poligenismo …

        Ci fu più di un solo Adamo …

        “racconti di vari autori cuciti insieme alla bell’e meglio”.

        Ma allora … 🙄

        • Adriana 1 ha detto:

          Enrico,
          eh, allora…se vuoi “distrarti” un pochino dai un’occhiata a
          wiki dove riporta il nome di Re Giosia e quello della Cattività babilonese. 🤔🙄😏

          • Enrico Nippo ha detto:

            Ma allora, come chiese un grande filosofo,. “cos’è la verità?”.

            Insomma, aggiungo, dove sono le scritte le cose vere, se traduttori e traduzioni offrono un panorama, è il caso di dirlo, “mozzafiato”?

      • Roberto di Francia ha detto:

        Gaby, la “teoria redazionale” NON è cattolica :

        “Ai seguenti dubbi presentati, il Pontificio Consiglio per gli studi biblici ha ritenuto opportuno rispondere come segue:

        I. Gli argomenti accumulati dai critici per combattere la autenticità mosaica dei sacri libri, che sono chiamati con il nome di Pentateuco, hanno tanto peso da dover affermare, malgrado le molteplici testimonianze di entrambi i Testamenti presi insieme, l’accordo perpetuo del popolo giudaico, la tradizione costante della Chiesa e gli indizi interni che si scoprono nello stesso testo, che questi libri non hanno Mosè per autore, ma che sono stati redatti attraverso l’uso di fonti per la maggior parte posteriori a Mosè?

        Risp.: No.”

        https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19060627_pentateuchi_it.html

        • Gaby ha detto:

          Grazie, ma io seguo le teorie scientifiche, non i dogmi della Chiesa cattolica. Nelle introduzioni a tutte le Bibbie recenti (Cei74, Cei08, Gerusalemme, Tob, Einaudi) si spiega che i libri del Pentateuco sono il risultato di un lavoro redazionale su varie fonti e tradizioni durato secoli, dall’epoca di Mosè al V° secolo a.C.

          • Adriana 1 ha detto:

            Senza contare il difficile problema filologico.
            Mosè ( collocabile tra il 1500 e il 1300 a.C. ) avrebbe scritto-o dettato- la propria autobiografia in perfetto ebraico biblico mentre viene riportato che l’origine dell’ebraico risalirebbe al Fenicio del VII-VI sec. a. C.? Esiste, inoltre, il dettaglio della sua morte. Secondo Giuseppe Flavio, la sua “nubilosa” sparizione ( descritta dal medesimo Mosè ) venne voluta da Mosè per umiltà, affinchè i suoi sodali non credessero che fosse stato assunto fra gli dei. Altri studiosi concordano sul fatto che le modalità della sua morte fossero state descritte-a posteriori- da Giosuè ed Eliazaro. Un piccolo/grande garbuglio.

      • stefano raimondo ha detto:

        “…dunque c’erano altre genti oltre Adamo ed Eva e i figli.”

        Vero. Da una lettura un minimo approfondita si evince questo.

  • Donna ha detto:

    Se hanno cambiato il Padre Nostro nei passi importanti e il Gloria ; se hanno avuto il coraggio di affermare che Sodoma e Gomorra si sono salvate;se hanno avuto il coraggio di stralciare i passi scomodi nelle lettere di San Paolo; dire che l’episodio di Mosè nel roveto è un racconto…e capita sempre più sovente purtroppo ad ogni messa di sentire il Vangelo in cui vi è un cambio/sostituzione di qualche parolina che fa dire all’autore ciò che in realtà non voleva dire…non oso immaginare quanti taglia e incolla vi siano in questa ultima , vergognosa versione CEI del 2008.
    Non ricordo in quale apparizione/profezia la Madonna aveva messo in guardia di tenere gli scritti perché avrebbero cambiato le parole…
    Personalmente confronto sempre con la versione Cei 1974, non sarà perfetta, ma sempre molto più fedele alla Parola,e distante anni luce dalla ” versione modernista “2008

  • alessio ha detto:

    Vorrei segnalare al caro investigatore biblico una traduzione che a me pare
    interessante :
    ( CEI 1974 ,Giov.6,45 )
    Chiunque ha udito il Padre e
    ha imparato da lui viene a me .
    mentre nella nuova traduzione
    abbiamo:
    ( CEI 2008 Giov. 6,45)
    Chiunque ha ascoltato il Padre
    e ha imparato da lui viene a me.
    Voi capite che aver ascoltato
    non è la stessa cosa di aver
    udito , perché si può ascoltare
    in mille modi leggendo , alla predica domenicale , alla radio
    tv o dialogando tra persone .
    Invece aver udito è diverso e
    si va a scontrare contro la
    visione comunitaria post-conciliare che non può più
    accettare che il semplice fedele abbia un rapporto
    personale con Dio , così
    come gli antichi Profeti
    udivano la Parola di Dio ,
    sono sicuro che molti di noi,
    come il Vero poverello San Francesco la udì all’inizio
    della sua conversione .
    Dobbiamo però stare attenti
    ai falsi pastori che vengono a
    noi come pecore ,ma dentro
    sono lupi rapaci , ma se noi
    abbiamo una forte Fede
    personale e soprattutto preghiamo il Rosario in Latino ,
    potranno cambiare le parole
    come hanno fatto col Padre
    Nostro ma non ci porteranno
    con loro traditori e bugiardi .

  • miserere mei ha detto:

    Il nostro Investigatore è proprio bravo e possiamo essergliene grati. Quando il traduttore mozza un versetto è un caso differente di quando interpreta a capocchia modificando le parole.

    Se nel secondo caso si potrebbe pensare a un tentativo di indirizzare la riflessione, chiediamoci sul problema in un’espressione come quella espunta.

    L’indagine presenta per altro una progressione: da un “passare alla pianura”, a un “uscire dal campo”, a un “andare in campagna”, o semplicemente “fuori”, prima di cancellare del tutto ogni riferimento a un “dove”.

    L’Investigatore non fa sconti e indica un criterio disatteso (di far riferimento alla LXX nel dubbio).
    Giustamente spiega che il problema non è il versetto in sé, ma la constatazione di una faciloneria scriteriata.

    L’istruttoria del caso, mantenendo il versetto originario, aggrava la posizione di Caino per la premeditazione che ne trasparirebbe. Ad essere sminuita è la misericordia di Dio verso Caino, la quale non verrebbe meno anche nel caso di un peccato premeditato, perpetrato nel luogo stabilito, lontano dagli occhi dei genitori (e di Dio).

    Caino era arrabbiato perché il Signore gradiva di più i doni di Abele. Che il colpevole, pian piano, diventi proprio il Signore? Che Abele sia un provocatore? Che Adamo, al quale va ricondotta la responsabilità originale, sia stato disattento con i propri figli?
    O semplicemente il traduttore è distratto, incoerente e impreciso?

    Immaginiamoci tanti errorini, premeditati, tutti in una certa direzione… La Scrittura diventa davvero una sòla, come dicono i romani che ancora bazzicano il Vaticano.

  • Gaby ha detto:

    In aggiunta a quanto detto in precedenza, segnaliamo che scelta identica a quella di Cei08 si trova nella Bibbia Concordata Mondadori del 1968 (con l’imprimatur dell’arcivescovo di Ravenna) e nella Tilc (Traduzione interconfessionale in lingua corrente).

  • Emilio ha detto:

    Anche la nuova traduzione della preghiera eucaristica nel canone della santa Messa ha cambiato “offrendosi liberamente” con “consegnando volontariamente”, stravolgendo il senso e soprattutto i fatti raccontati. Che sia stato fatto per ridurre il tradimento da parte di Giuda?

    • Donna ha detto:

      All’ultima messa a cui ho assistito domenica scorsa è improvvisamente sparito il passaggio “nella notte in cui fu tradito”. .vogliono far dimenticare il tradimento di Giuda, anche lui un salvato della chiesa Bergogliana che anela a mostrarsi più misericordiosa di Cristo stesso….che schifo

  • Gaby ha detto:

    Uno dei brani più celebri della Bibbia, presente in quella traduzione nel lezionario (prima lettura lunedì sesta settimana tempo ordinario) in uso obbligatoriamente dal 2010, e il nostro detective la scopre a 13 anni di distanza. Innanzitutto, non è vero che tale traduzione c’è solo in Cei08: c’è, tra quelle di mia conoscenza, nella Tob (Traduzione ecumenica) originale francese e in autorevoli Bibbie in uso presso gli Evangelici: Nuova Riveduta 2006, Bibbia di re Giacomo (risalente al 1600), Nasb (New American Standard Bible). In tutte le edizioni della Bibbia, la nota a quel versetto segnala che la frase in oggetto è assente dal testo masoretico (forse a causa di un errore del copista, spiega la Bibbia Einaudi), fonte evidentemente utilizzata in questo caso da Cei08, che sceglie dunque di basarsi sul testo ebraico conosciuto, piuttosto che sulle congetture su quello che avrebbe o non avrebbe potuto esserci in un testo ebraico da ricostruire in base a come fu tradotto in antichità. Anche in questo articolo, emerge l’abitudine del nostro Ispettore di girare la frittata a seconda di come gli conviene: quando la Settanta e la Vulgata gli danno torto, dice che bisogna considerare il testo ebraico e non le sue traduzioni; quando gli tornano utili, allora il testo ebraico si può cestinare a favore delle versioni greche e latine. In conclusione, come al solito, quella di Cei08 è una scelta su cui gli studiosi (quelli veri e pubblicamente certificati e riconosciuti come tali) possono dibattere, ma perfettamente legittima, anche se minoritaria.

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