La credibilità del governo si sfarina. Meloni, attenta al Mediterraneo…Laporta.

25 Luglio 2023 Pubblicato da 13 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione queste considerazioni su alcuni eventi recenti che riguardano il governo italiano. Buona lettura, e condivisione.

§§§

La credibilità del governo si sfarina. L’ultima, farsi ridicolizzare da un cicisbeo – privo d’alcun pregio politico e morale – in-ac-cet-ta-bi-le.

 

Se proprio si vuole intervenire in difesa dei diritti umani d’uno straniero, Giorgia Meloni fermi l’estradizione incombente su Julian Assange negli Stati Uniti, per esservi seppellito all’ergastolo, per aver fatto quanto i giornalisti italiani hanno da tempo dimenticato: dire la verità. Nessuno dei pennivendoli inneggianti al cicisbeo bolognese s’è ricordato di Assange. I media sedicenti progressisti invece già ragliano per un altro morto a causa dei servizi inglesi.

Queste carnevalate che cosa c’entrano con l’interesse nazionale? Sorvoliamo su Ignazio Larussa e Daniela Santanché, indici d’una debolezza intrinseca nel partito, i cui ministri, oltre a dichiararsi integerrimi, dovrebbero apparire tali. Il confine fra “essere” e “sembrare” è mutevole in politica, imprevedibile col cambiare dei rapporti di forza. Purtroppo, c’è di peggio.

Abbiamo ripetuto innumerevoli volte che gli inni pacifisti del venerabile Bergoglio stonano sull’Ucraina. L’Italia non può fermare il conflitto; le conviene quindi alimentarlo, affinché i grandi s’azzannino e si facciano male il più possibile. È l’unica strada perché noi si possa risalire la china nella quale ci hanno sprofondato negli ultimi 50 anni.

Questo non significa ripetere stucchevolmente che «sosteniamo l’Ucraina a 360 gradi», perché da 50 anni siamo a 90 gradi e non si vede motivo per aumentarli questi gradi. Ovvio, l’Italia non può mettersi contro gli Stati Uniti, chiunque sia l’inquilino della Casa Bianca. Non è tuttavia necessario abbracciare e limonare col guitto di Kiev, non meno pericoloso del dittatore di Mosca. Un conto è essere alleati, altro è fare i camerieri. Le cadute di stile non si risolveranno per Giorgia Meloni, neppure scrivendo un libro con un celebre giornalista, come dicono stia facendo. Primo, gli italiani non leggono; secondo, gli italiani non sono scemi, a 40, a 90 o a 360 gradi, non sono scemi.

Giorgia Meloni vigili. Dal versante PD partono siluri, utilizzando anche gli esiti del terrorismo. Chi dubiti scavi nel web; vi troverà la storia d’un complesso musicale, battezzato “P38 gang”. Fanno una musica orrida, i testi sono ancora peggiori. Sono tuttavia provvidenziali per coloro che vogliono distogliere l’attenzione dai terroristi veri. La P38gang ebbe la sciagurata idea di richiamarsi alle Brigate Rosse e ai loro simboli. Apriti cielo.

Alcuni parenti delle vittime dei Br li hanno denunciati per “apologia di reato”, costituendosi contro questi ragazzetti che non hanno mai sparato né torturato nessuno. I denuncianti – sono costoro, costituiti parte civile contro i veri BR, assassini e torturatori? Lo sono, sì o no? – i denuncianti si sono costituiti contro questi scellerati, che non sanno neppure di che cosa parlano quando citano Aldo Moro.

Non lo sanno perché lo Stato ha fatto, esso sì, apologia di reato, oscurando la figura di Aldo Moro, mettendogli l’Unità in tasca, mandando in libertà gli assassini e i torturatori di via Fani, dando a costoro immeritata libertà e la possibilità di vivere negli agi. Nessuno dei denuncianti di oggi denunciò l’apologia di reato quando una delle assassine di via Fani irrise le vittime nel quarantennale. Mai la Digos fece irruzioni notturne nelle case e nelle ville dei torturatori di Aldo Moro, come invece nelle case dei cinque ragazzi della P38Gang.

Mai nessuno disse un’acca contro le apologie del terrorismo del premio Nobel per la letteratura, Dario Fo; mai nessuno denunciò l’apologia dei firmatari del povero commissario Luigi Calabresi, poi macellato. Mai alcuna Istituzione ha perseguito i depistaggi giornalistici degli inesistenti “colpi a raggiera”, celebrati con trionfalistici comunicati stampa dalla commissione Fioroni. Grotteschi e omissivi. Le istituzioni con gli occhi chiusi e le orecchie tappate per gli assassini e i torturatori di via Fani, istituzioni che hanno raccontato Raffiche di Bugie a Via Fani, che hanno ingannato tribunali e commissioni d’inchiesta, salvaguardando assassini e torturatori, le stesse istituzioni diventano improvvisamente draconiani persecutori d’un manipolo di ragazzi gender liquidi, che non hanno ucciso né torturato nessuno, non hanno brandito armi ma chitarre.

Attenta, Giorgia Meloni. I servizi italiani sono inquinati, non da oggi. L’apologia del terrorismo la fece e la fanno tuttora istituzioni dello Stato, non la P38band; costoro semmai sarebbero ottimi, quanto innocenti paraventi per chi volesse depistare sul ritorno del terrorismo, quello vero, quello che ha torturato e ucciso, con le pistole, non con le chitarre. Dopo tutto i terroristi stupidi di destra non ci sono più. Qualche nuova testa di turco devono pur trovarla.

Giorgia Meloni sa d’aver ereditato una macchina statale a pezzi. Ma Giorgia Meloni sa quanto davvero è pericolosa la sua situazione? Il Mediterraneo, per esempio. Attenta, Giorgia Meloni, attenta al Mediterraneo: prima d’annegarvi migliaia di disperati, il Mediterraneo uccise Enrico Mattei e Aldo Moro. Uccise Ilaria Alpi. Uccise fin da Portella della Ginestra e da piazza Fontana, uccise per l’unità d’Italia, perché Mediterraneo, civiltà italiana e civiltà cattolica sono tutt’uno.

Attenta, Giorgia Meloni. La Francia non c’era alla Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazioni. È la conferenza sul Mediterraneo fortemente voluta da Giorgia Meloni. Attenzione. La Francia è porzione attiva del terrorismo internazionale, cui offre rifugio e protezione da ben prima dell’assassinio di Aldo Moro. La commedia prima della firma del Trattato del Presidente, con l’arresto di dieci terroristi, divenne farsa una volta firmato il Trattato del Presidente, dopo il quale la Francia rimise in libertà i dieci terroristi, protetti dai suoi servizi segreti. Intendiamoci, se Battisti Cesare non avesse lasciato la Francia per il Brasile, a bordo dell’aereo presidenziale di Nicolas Sarkozy, oggi non sarebbe estradabile da Parigi e sarebbe come i rimanenti sotto la protezione dei servizi francesi.

Attenzione, Meloni. La Francia è porzione attiva del terrorismo internazionale, cui offre rifugio e protezione da ben prima dell’assassinio di Aldo Moro. La Francia ha appoggi in Italia, ad altissimo livello nello Stato. Sulla sommità del Quirinale sventola il tricolore romboidale che Napoleone Bonaparte, capo della massoneria francese, volle per il Regno Italico nel 1805, facendosi incoronare anche re d’Italia. Attenzione, Meloni. Quel simbolo massonico sul Quirinale lo affisse il sedicente cattolico Francesco Cossiga, dopo via Mario Fani. Come cattolico non amo la massoneria italiana; come cittadino della Repubblica italiana ne difenderei l’esistenza se non fosse genuflessa agli interessi sporchi e sanguinosi di Parigi.

Disse san Giovanni Paolo II da Varsavia: «La parola “patria” ha per noi un significato affettivo» e distrusse l’Unione sovietica.

Cristo Vince, non i cicisbei né gli assassini o i traditori.

Cristo Vince. www.pierolaporta.it

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

 

 

 

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

13 commenti

  • Paoletta ha detto:

    leggere Laporta e’ sempre un piacere

  • Luciano Motz ha detto:

    Egregio Generale, penso che la Meloni, e quindi FdI, scontino un’adesione latente all’ideologia neo-con. Inoltre, come tutti i politici italiani (ma sono veri politici o solo figuranti?), anche la Meloni imita il don Abbondio manzoniano alle prese col Cardinale Borromeo: “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”. E, per non perdere la poltrona, o il seggiolino, o lo strapuntino che sia, accettano di tutto.

  • Gianfranco ha detto:

    Condivisibile quasi tutto, a mio avviso.
    Solo dissento totalmente sull’accenno ad Assange.
    Pubblicare documenti segreti e corrispondenze riservate (si blatera tanto contro la diffusione di intercettazioni telefoniche pur autorizzate – almeno – dalla magistratura, e vogliamo difendere Assange?) NON è certo giornalismo, ma spionaggio internazionale. E pericoloso, anche: è una fortuna che i “grandi” di oggi hanno la faccia di bronzo (o di gomma, fate voi) altrimenti quelle rivelazioni avrebbero potuto portare a un drastico peggioramento di delicate relazioni internazionali.
    Dunque Assange dovrebbe essere contento di rischiare solo l’ergastolo, perché molte altre spie sono state giustiziate. Più o meno “ufficialmente”…

    • piero laporta ha detto:

      Che dirle? Aver svelato i crimini di guerra in Iraq è spionaggio? Aver portato alla luce gli inconfessabili moventi del petroliere Bush è spionaggio? Averlo incarcerato in UK con accuse di stupro mosse in Svezia e poi archiviate, lasciando Assange in cella e pronto a essere spedito negli States, è legale? Potrei continuare per decine di pagine. Dubito che la convincerei. Per convincersi lo metta a confronto col Purgatori che voleva i campi di concentramento peri non vaccinati o col plauso mediatico
      che ha accolto quell’alcolista che vuole il carcere per chi è scettico sulle stupidaggini climatiche.

      • Gianfranco ha detto:

        Caro generale,
        che abbia fatto cose che POSSANO NON essere spionaggio non significa che NON abbia fatto spionaggio.
        E che FORSE venga detenuto illegalmente lo significa ancor meno…

        • piero laporta ha detto:

          Noi stiamo vivendo almeno dal 2000 una guerra che solo nominalmente si ammanta con gli Stati nazione, la cui legittimità, come lei ben sa, è negata dai medesmi che hanno incendiato il mondo. I due fronti contrapposti non sono quindi individuabili coi confini nazionali e, in analogo modo, le forze i campo non sono trascinate dalle bandiere nazionali quanto piuttosto da schieramenti politico finanziari. Le grandi multinazionali possiedono eserciti di mercenari (i contractor) e servizi segreti, autonomi e irradiati in quelli nazionali. In questa confusione bene ordinata a favore delle oligarchie dominanti, si è definito “spia” uno che ha portato allo scoperto queste lordure. A lei sta bene. Che dirle?

  • Davide Scarano ha detto:

    Caro Laporta, vorrei far presente quanto segue:
    1) Ricordo che Renzi ha detto che questo governi durerà un paio d’anni. Credo sia bene informato,
    2) Cos’altro può fare Giorgia Meloni? Credo che navighi a vista. Ritengo che l’agenda politica e mediatica che ogni giorno affolla giornal i e social sia decisa da “altri”. Probabilmente fa bene a prendere tempo, però è una strategia debole perchè affida il suo futuro a circostanze esterne favorevoli. Ma se dovessero arrivare “migrazioni bibliche” – è un rischio della guerra, in particolare a seguito dell’uscita della Russia dall’accordo del grano, cosa farà l’Italia -e forse la Francia- se non utilizzare la protezione civile? Assistiamo ogni giorno ad una silenziosa migrazione. Quali risorse politico, sociali, culturali e militari avrebbe l’Italia per far fronte a eventi simili, anzi in scala molto più grande? PS Abbiamo voluto/subito la Guerra e non potremo scappare facilmente dai castighi che ne deriveranno.

    • piero laporta ha detto:

      Le previsioni del cartomante Renzi sono più attendibili delle analisi dei nostri storici genuflessi, ma niente di più. I due anni vaticinati dal direttore del Riformista seguono la scansione delle elezioni alla Casa Bianca. L’elemento sfuggito ai calcoli è l’apparizione sulla scena d’una guerra ucraina impossibile da vincere per il malfermo Biden, impossibile da perdere per il pericolante Putin. Kissinger è andato a Pechino per tentare di superare questa stretta. Giorgia Meloni fa benissimo a rimanere fedele all’alleato finché è in piedi; farà altrettanto bene a tagliargli la gola se cade. Suvvia siamo la patria di Machiavelli. Calma, gesso e ricordarsi che Cristo Vince.

  • VITMAR ha detto:

    Da Draghi a Meloni sulla guerra in Ucraina nulla è cambiato. Si tratta di risolvere una controversia internazionale con le armi . Questo però lo vietano non solo la Costituzione ma anche la morale cattolica in quanto il fine non è la difesa della patria ma il “sedersi al tavolo dei vincitori per ottener molto di più di quanto speso”(Benito Mussolini) .
    Come se non ci fossero alternative e l’Ungheria , paese che appartiene alla Nato ma non alla moneta unica, lo sta dimostrando. Se l’Italia ne seguisse l’esempio certamente subirebbe il ricatto dello spread. Ma se la politica ,non dell’uscita dall’euro ma di mettere in atto tutti i mezzi idonei a scongiurare il ricatto dello spread (vedi Savona), non è di un governo di destra , di chi lo potrebbe essere ? Non certo della sinistra che ha difeso il Target 2 , che è una esercitazione contabile volta a creare una sottocontabilità basata sullo spread che in caso di uscita dall’euro a noi sarebbe costata molte centinaia di miliard e sostenuta a spada tratta dal tedesco Sinn e dall’ l’intero schieramento che va dalle più alte cariche dello Stato fino all’ultimo parlamentare di sinistra , e che è caduta dopo la richiesta esplicita di un blogger che ha chiesto al tedesco Sinn dove era scritto nei trattati che in caso di uscita dall’euro si dovesse passare sotto le forche caudine del Target 2.
    Correttamente Sinn un mese dopo ha dichiarato che questa norma non esiste. Da allora silenzio tombale sui media. Ma attenzione anche Draghi aveva sostenuto con forza il Target 2 , nella famosa conferenza del “ it takes” , rispondendo ad una domanda di un giornalista.
    Tutto questo per dimostrare che con l’intelligenza e la preparazione sia tecnica che politica si può anche arrivare a mitigare se non annullare lo strumento dello spred.

    • piero laporta ha detto:

      Da molti decenni, dagli albori della Repubblica, i cattolici camaldoliani e dosettiani vanno predicando la pace in nome della costituzione. Da altrettanto tempo subiamo e partecipiamo a guerre in tutti i continenti a vantaggio di altri. i più farabutti fra questi sedicenti cattolici hanno accumulato miliardi in nome della pace. L’Emilia Romagna e Bologna sono le scuole mondiali di tali doppiezze che non fanno comodo solo al Zaky e ai guitti ucraini.
      Se almeno aveste studiato un po’ di marxismo e dei rapporti di forza, comprendendereste perché cf.d. statisti alla Cossiga, alla Craxi e alla Prodi-Berlusconi ci hanno ridotto come i nobili squattrinati a elemosinare un pasto alla parrocchia europea. Quel meccanismo infernale è sparito perché sgradito alla Germania che mantiene il Marco in vita in attesa di uscire dalla Ue quando l’avrà dissanguata. Draghi? Lei lo sa che gli accreditai una certa fiducia. La vecchia gallina alla BCE e sua amica stretta stretta. A questi dell’Italia non importa nulla, meno di nulla. Bene, quindi la guerra. Non possiamo evitarla; rendiamola profittevole. Altro che cessate il fuoco: alzo zero e fuoco a volontà.

Lascia un commento