Obbedire all’insegnamento della Chiesa, disobbedire al papa? Mons. Ics.

29 Luglio 2023 Pubblicato da 37 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mons. Ics offre alla vostra attenzione questo breve messaggio sull’obbedienza. Buona lettura e condivisione.

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Caro Tosatti, di seguito trascrivo quattro righe di un intervento – intervista che Mons Marcel Lefebvre rilasciò nel 1978.La pubblicazione di questo intervento venne proibita dalla CEA (Conferenza Episcopale Americana).Detto intervento fu pubblicato nel 2016 su Chiesa e Post Concilio. (fonte :Inter Multiplices – UNA VOX).

Come si può essere fedeli alla Chiesa e disubbidienti al Papa.

Mons. Lefebvre:”Si deve intendere il significato dell’obbedienza e si deve distinguere tra l’obbedienza cieca e la virtù dell’obbedienza. L’obbedienza indiscriminata è in realtà un peccato contro la virtù dell’obbedienza. Quindi noi disubbidiamo al fine di praticare la virtù dell’obbedienza, piuttosto che sottometterci a comandi illeciti contrari agli insegnamenti morali cattolici; tutto ciò che ciascuno deve fare è consultare qualsiasi libro di teologia cattolica per comprendere che noi non stiamo peccando contro la virtù dell’obbedienza.”

***

Lo propongo quale riflessione perché il dibattito sulla “obbedienza” è e sarà fondamentale nel prossimo tempo di pre e post sinodo. L’espressione obbedienza al papa è infatti fonte di innumerevoli dispute di interpretazione riferite a Obbedienza e Verità ecc., che abbiamo letto infinite volte e perciò tralascio.

Il fatto è che la disobbedienza, temo, possa ora comportare persino la scomunica di fatto. In più la disobbedienza è ormai considerata una reazione solo neotradizionalista, che deve perciò  esser estinta. Solo Papa Francesco, vero attuatore del Vaticano II in questo periodo di post globalizzazione fallita, sta attuando il vero processo di Chiesa in uscita (è un abbaglio pensare che Chiesa in uscita significhi uscita dal centro alla periferia).

Chiesa in uscita è “uscita dai paradigmi storico culturali considerati fino a ieri assoluti”, ma che sono insostenibili dato il declino dell’influenza della Chiesa sulla civiltà e sulla cultura, dato l’indebolimento delle Istituzioni cattoliche, dato il crollo vocazioni ecc.

Ma senza spiegare le cause di perché tutto ciò sia avvenuto. Poiché “in Curia romana” si ritiene che i tradizionalisti continuino a disobbedire, senza capire il male che fanno alla chiesa, devono esser “eliminati”,anche con minaccia della scomunica. Che ne pensano i suoi lettori?

Mons ICS

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37 commenti

  • Terminus ha detto:

    Les choses sont très simples à exposer et à comprendre. Il est certain que la désobéissance à ce pseudo pape de Bergoglio le faux prophète va être sanctionnée par l’excommunication.
    C’est ce dont nous a anticipativement avisés en suffisance la vision apocalyptique de St Jean :
    Ap 13/13 : ”Elle accomplit des prodiges étonnants : jusqu’à faire descendre, aux yeux de tous, le feu du ciel sur la terre ”
    Le ”feu du ciel” : la pire sentence pour un catholique de l’Église, l’excommunication.
    Ap 13/17 : ”Et nul ne pourra rien acheter ni vendre s’il n’est marqué au nom de la Bête ou au chiffre de son nom.”
    Nul ne pourra donner les sacrements (vendre) ou les recevoir (acheter) s’il est excommunié.
    Ap 11/8-9 : ”Mais quand ils auront fini de rendre témoignage, la Bête qui surgit de l’Abîme viendra guerroyer contre eux, les vaincre et les tuer. Et leurs cadavres, sur la place de la Grande Cité, Sodome ou Égypte comme on l’appelle symboliquement, là où leur Seigneur aussi fut crucifié, leurs cadavres demeurent exposés aux regards des peuples, des races, des langues et des nations, durant trois jours et demi, sans qu’il soit permis de les mettre au tombeau.”
    Les excommuniés n’ont pas droit à des funérailles catholiques.

    En cela, il serait temps de tirer kes bonnew conclusions qui s’imposent à la bonne foi, à la conscience et à la raison comme l’a fait notre frère PAUL FAVRON dans son commentaire du 30 juillet 2023 à 18:28 :

    “Bergoglio, “l’évêque vêtu de blanc”, n’est pas pape car Benoît XVI a renoncé à l’exercice du titre mais pas au titre lui-même. Par conséquent, chaque excommunication bergoglienne ne vaut rien et aucune obéissance ne doit être accordée à quiconque n’est pas un père.”

    Et cela commence à se savoir :
    ▪︎ LA VÉRITÉ EN PLEIN JOUR – LA PANCARTE PLACE ST-PIERRE
    https://www.benoit-et-moi.fr/2020/2023/08/03/le-message-quon-ne-peut-pas-faire-taire-benoit-xvi-na-pas-abdique
    Rome) Peu avant le départ du pape François pour le Portugal, un incident s’est produit dimanche dernier sur la place Saint-Pierre. Lors de l’Angélus dominical, une femme a montré une banderole sur laquelle on pouvait lire : « Benoît XVI n’a jamais abdiqué ».
    ▪︎ LA VÉRITÉ EN PLEIN AIR – LE PETIT AVION ET SA BANNIÈRE
    https://www.benoit-et-moi.fr/2020/2023/08/03/le-message-quon-ne-peut-pas-faire-taire-benoit-xvi-na-pas-abdique/
    Ce message correspond à celui qui, deux semaines plus tôt, le 16 juillet, également un dimanche, avait été affiché par un avion sous forme de banderole au-dessus de la côte au large de Rome. L’avion volait vers le sud depuis Ostie, le long d’une côte envahie par les visiteurs de la plage.
    (Voir vidéo sur https://gloria.tv/post/mFJhunrNCvDK2q2z4iCagkvbS )

  • unaopinione ha detto:

    Anno zero. Roma. Colosseo. L´imperatore sta seguendo con entusiasmo lo spettacolo e sta applaudendo. Ma non sta andando in scena la corsa delle quadrighe o la sfida dei gladiatori ma la finale di calcio per designare la squadra campione. Sí, perché il calcio é giá stato inventato da alcuni anni. Ed é un calcio con delle regole non ancora consolidate … fluide si direbbe oggi. I giocatori, se vogliono si presentano per giocare, e se giocano possono fare sul campo quello che vogliono. Il portiere, mentre il pallone sta rotolando lentamente verso la sua porta, si mette piuttosto a confabulare con il goleador avversario che ha appena calciato il pallone per darsi un appuntamento con lui la sera stessa all´osteria per sbronzarsi insieme a lui. Altri hanno piazzato un tavolino sul campo ed invece di giocare a calcio si mettono a giocare a carte. Qualcuno, che sta anche perdendo del denaro con le carte, si alza e per la rabbia da un calcio al pallone che casualmente gli ha appena colpito la testa (o meglio, ad uno dei palloni … la regola del pallone unico ancora non é stata introdotta) e fa autogol. Altri stanno in cerca di un quadrifoglio che li aiuti a far vincere alla lotteria imperiale del giorno dopo … e nel frattempo il pallone (o i palloni) rotola di qua e di lá forse in cerca di una porta in cui infilarsi: il risultato non é poi cosí importante … l´importante é che l´imperatore si diverta. I pronostici non li fanno i bookmaker ma gli aruspici: infatti nessuno sa quali sono le formazioni che scenderanno in campo perché nessuno sa se tutti i convocati si presenteranno oppure preferiranno andare a pescare sul Tevere. Ogni tanto scoppia fra i giocatori una rissa con tanto di coltelli e sangue per questioni di donne: l´imperatore gradisce … meglio dei gladiatori. Alla fine l´imperatore, divertito per l´improvvisazione, la passione ed il sangue verace che ha visto scorrere sul campo, premia il capitano della squadra vincitrice e gli dice: “L´occhio che hai appena perso non te lo posso restituire, ma sappi che sarai sempre nei pensieri dell´imperatore. Il capitano pensa (in latino): “Li mortacci tua”.

    Anno 30-33 d.C. Un Uomo improvvisamente si manifesta ad oriente e decide di sfruttare la mania del calcio. E fonda la squadra: “Per Dio, per la patria, per la famiglia” come mezzo per diffondere i propri insegnamenti e ne diventa il suo primo allenatore. Ed introduce per essere all´altezza di questo nome, tra le altre, le tre piú importanti regole perché la Sua squadra duri per tutti i secoli a venire, rivoluzionando tutte le regole, o meglio … caos, che fino ad allora aveva regnato nel calcio. In particolare: “Infilare sempre la palla nella porta avversaria”, “mai infilare o farsi infilare la palla nella propria porta”, “mai perdere tempo ed andare subito al sodo con la prima regola”. Dá pure altre regole, ma queste sono secondarie e vanno affinate con il tempo dagli allenatori che gli succederanno. La squadra con questo nome e con queste regole inizia a vincere ogni campionato e le sue regole diventano uno standard per tutti. Durante un intervallo di gioco, un giocatore che il caso vuole che si chiami Giuda fa un´osservazione all´Allenatore: “Gli avversari giocano con i sandali sportivi di marca e noi a piedi scalzi e questo perché loro sono ricchi e noi poveri. Se non giochiamo per il denaro per cosa giochiamo?” L´Allenatore risponde: “Hai letto il nome della squadra per la quale stai giocando? Se non sei d´accordo puoi andare via … nessuno ti trattiene”. E detto questo guarisce all´istante la frattura alla tibia che un altro giocatore si era procurato giocando nel primo tempo.

    Anno 2013-2023 (ed oltre). La squadra “Per Dio, per la patria, per la famiglia” esiste ancora. Ha avuto da quando l´Allenatore lo ha lasciato, innumerevoli altri allenatori che si sono succeduti e tutti hanno sostanzialmente rispettato, affinandole, le regole del suo Fondatore. Ora, durante un intervallo di partita, l´attuale allentore improvvisamente dice a tutti i giocatori: “Il risultato é di uno a zero per noi. Se non ci facciamo almeno due autogol e se contemporameamente non ne facciamo degli altri noi, non vinciamo … l´avversario é troppo debole per farci un solo gol di suo”. Un giocatore che vede in tutto ció una contraddizione: “Perdere per vincere?” L´allenatore: “Certo … se perdiamo sul campo, gli avversari hanno promesso che ci copriranno di denaro e questo é l´ordine che ho ricevuto e che vi trasmetto”. Il giocatore: “E quindi stiamo giocando per denaro e non per tenere alto il nome della squadra”. All´alzata di spalle dell´allenatore per l´ovvietá dell´osservazione, il giocatore dice: “Non ci sto”. L´allenatore non solo non lo fa entrare piú in campo ma lo fa anche multare e poi espellere dalla societá ed aggiunge: “Tanto a nessun tifoso verrá in mente che stiamo perdendo appositamente”.

    Commento.
    Nella situazione 2013-2023, il destino della squadra “Pro Dio …” viene di fatto determinato da un allenatore e da una dirigenza che ha degli interessi che deviano palesemente da quelli originari, ed il giocatore ma anche il tifoso che non ha avuto la fortuna di sentire direttamente le parole dell´allenatore lo puó capire piú o meno velocemente dalle scelte “irrazionali” che di volta in volta l´allenatore e la dirigenza fanno … per perdere.
    Ecco dunque che, secondo me, ci si trova di fatto non piú di fronte ad una squadra “Pro Dio …” ma a qualcosa, che pur conservandone il nome, é di tutt´altra natura … anzi … forse proprio l´opposto. E per il giocatore/tifoso che si sia finalmente reso conto che é cosí ma che non ci sta, esistono solo due possibilitá: adattarsi magari riducendo la propria visibilitá sperando che le cose si rimettano a posto oppure, subito o anche alla fine, non essere piú di propria volontá un giocatore/ tifoso della squadra “Pro Dio …” e fare esclusivamente riferimento a quanto ha detto e fatto il Fondatore (e gli allenatori precedenti a quello attuale) per cosí rimanere un tifoso del primo Allenatore e magari, proprio per coltivare la passione calcistica, diventare giocatore/tifoso di un´altra squadra, se esistente, che piú si avvicina ai valori originari che ispirava la squadra “Pro Dio …” (“Giovanni”: “… prima coloro che hanno fede in Dio verranno fatti uscire”).

    Ora … cosa voglio dire con tutto questo?
    Voglio dire che nel caso, cosí come sarebbe sopra descritto, della squadra “Per Dio …”, non si sta di fronte ad una normale squadra dove i calciatori, se vengono cosí comandati, devono obbedire agli ordini e devono fare di tutto per perdere (secondo me questo é successo negli ultimi mondiali – far vincere l´Argentina per ricompensare l´opera di papa Bergoglio? e l´Italia negli europei per distrarre dalla mannaia che si stava per abbattere sugli italiani?), ma si sta di fronte ad una squadra che per prima cosa é stata portata e viene mantenuta in vita dal suo Fondatore (che, si dovrebbe pur tenere in mente, é esistente ed osserva tutto) per diffondere e difendere una veritá (o meglio la “Veritá”) per tutti i secoli a venire. E come tale ha il suo primo ed unico motivo di continuare ad esistere, anche a distanza di duemila anni, nel portare avanti questa Veritá nel tempo; se gioca con le scarpette o é scalza é di secondaria importanza.
    Ora … se l´attuale allenatore viola le regole che ha dato il primo Fondatore/Allenatore, allora é lui il primo che disobbedisce alle regole (che rimangono immutabili e perenni). E data la particolaritá della squadra, ecco che per obbedire alle regole inderogabili date del Fondatore, nella situazione che si é creata, bisogna necessariamente disobbedire alle regole dell´attuale allenatore. E se l´allenatore dice che il giocatore non sta obbedendo ai suoi ordini … allora il giocatore gli puó fare presente che in realtá sta obbedendo a delle regole a cui l´allenatore non sta obbedendo e che sono di rango superiore agli ordini/regole a cui l´allenatore vuole che obbedisca. Questo é un potente mezzo non solo per liberarsi da ogni senso di colpa ma anche per mettere gli accusatori sulla difensiva; anche se a questo punto l´allenatore e dirigenza, pur di non ammettere di aver torto, si ricorderanno mal volentieri che esiste comunque un Fondatore che ha emanato delle regole che rimangono sempre al di sopra di ogni volontá dell´allenatore/dirigenza.
    E poiché la squadra é particolare nel senso sopra detto, non vale la regola dell´ordine illegittimo che va comunque eseguito e la cui responsabilitá ricade sul superiore che ha dato l´ordine ma, poiché le regole date dal Fondatore sono piú di carattere spirituale, vige piuttosto, nella misura in cui si puó applicare, la regola enunciata dalla Madonna (lo scrivo cosí come mi ricordo): “Gli ordini vanno eseguiti, ma non vanno eseguiti se contrastano con la Fede”. In questo caso il giocatore della squadra “Per Dio …”, continuando a giocare non solo per non fare gol ma anche per farsi degli autogol, si addossa una propria pesante responsabilitá (e qua c´é un parallelo con il Covid-19; “farsi il vaccino é un atto d´amore” … dove i miliardari si arricchiscono ulteriormente e i danni da “vaccino” sono solo tuoi).

    Per cui … ogni giocatore che é entrato in questa squadra per servire gli originari valori della squadra “Pro Dio …” conserva il diritto, per statuto, di uscire dalla squadra e questo anche se l´allenatore gli dice che cosí disobbedisce ai suoi ordini e, disonestamente, agli ordini dell´originario Allenatore, affermando cosí implicitamente di esserne l´unico depositario ed interprete autorizzato. E questo perché colui che fuoriesce solo cosí riesce a mettersi in condizioni di obbedire allo statuto della squadra che conserva una forza di rango superiore.

    Andando al caso concreto, quanto sopra scritto si applica facilmente ad una istituzione quale la Chiesa cattolica. Un esempio? Mi ricordo di questa frase di papa Francesco in cui si é immaginato che la Madonna davanti alla croce, pensasse: “La Madonna ha sempre taciuto, anche ai piedi della Croce… Il Vangelo non ci dice nulla: se ha detto una parola o no. Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore! ‘Tu, quel giorno – questo è quello che abbiamo letto – mi hai detto che sarà grande; tu mi ha detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che avrebbe regnato per sempre e adesso lo vedo lì!’.LA MADONNA ERA UMANA! E FORSE AVEVA VOGLIA DI DIRE: ‘BUGIE! SONO STATA INGANNATA!’…“. Ebbene … in questo io vedo che papa Francesco sta aizzando i cristiani contro Dio (Padre) utilizzando la tragedia del Figlio sulla Croce e la Madonna. È un autogol? Per me é un voluto autogol alla squadra “Per Dio …/Chiesa cattolica” perché sta discreditando Dio (Padre) quando in realtá ogni sua azione dovrebbe essere indirizzata ad aumentarne il prestigio (e questo é solo uno dei tanti esempi).
    E a questo punto la questione é chiara: chi non accetta quanto detto da papa Francesco, laddove si rende conto che contrasta contro gli insegnamenti di Gesú, si mette fuori dalla chiesa come se la immagina e la sta trasformando papa Francesco ma rimane dentro alla Chiesa di Dio e la scomunica diventa non un titolo di demerito ma di “certificazione” di tale meritorio fatto di fronte a Dio (anche se mi rendo conto che puó avere conseguenze sociali). Del resto, nello spogliatoio, l´Allenatore fa capire che si tratta principalmente di affermare dei valori spirituali e non di appropriarsi di valori materiali. Ed é altrettanto chiaro: la questione ha una importanza pratica solo se a causa della scomunica (anche di fatto) si perde il lavoro, prebende, posizioni e simili (nel qual caso, se non si vuole cedere e non cadere improvvisamente sul bagnato é bene prima defilarsi per bene per poi preparare la propria uscita – es.: prepararsi a dimettersi, andare con tutto il denaro/beni che si ha in Grecia e magari lavorare lá in qualche maniera per maturare i restanti anni per la pensione, ma rimandendo cosí fedeli a Dio – ancora “Giovanni” ha secondo me visto giusto: “La Chiesa crollerá …”).

    Ma qualcuno potrebbe dire: disobbedendo a papa Francesco stai disobbedendo a Dio … chi ha piú Spirito Santo di lui? Ebbene io rispondo: forse, ma in ogni caso non ne ha il monopolio e questo perché credo che lo Spirito Santo cerchi di visitare tutti proprio per non farsi rimproverare il fatto che visiti solo alcuni e non altri … e quando lo fa non lo fa in forma ridotta ma piena. E sempre riesce ad agire nel ricevente nella misura in cui questi Lo accetta. Ed é proprio il grado di apertura verso lo Spirito Santo, cosí mi immagino, che consente ad un individuo di riconoscere piú o meno facilmente la Veritá e di scartare la menzogna (ed anche a fargli rendere conto, senza che nessun altro glielo dica, di quando sta peccando … se poi ció nonostante pecca, é una questione di volontá debole). Ed é proprio per questo, e qui parlo per me, che mi immagino che riesco a riconoscere, nella minima misura in cui riesco ad aprirmi a questo Dono, alcune menzogne dalla Veritá da chiunque esse siano dette (se poi andró all´inferno é per altre colpe e non perché mi sono fatto ingannare). Per cui credo che papa Francesco non sia per niente Papa ed in questo mi viene in aiuto la terza regola enunciata dell´Allenatore: facendo coesistere due papi laddove non ce ne sarebbe stato assolutamente bisogno, Dio ha voluto segnalare che uno dei due doveva essere per forza falso; cosí Papa Benedetto, prima di dare l´addio al mondo, non ha perso tempo per segnare un gol per Dio appunto segnalando a chi possedeva l´intelligenza per capire chi era il vero falso. Per cui le scomuniche di papa Francesco sono piú degli atti amministrativi che sanzioni con conseguenze divine.
    Credo di aver scritto quanto basta (e mi rendo conto … qualcuno non si sentirá ad agio, ma penso che una piccola sterzata faccia sempre bene).
    Mia opinione.

    Nota: in effetti il tutto é riassumibile nelle parole di mons. Viganó che ha detto (cosí mi ricordo) che non si é obbligati ad obbedire a chi esercita l´autoritá per degli scopi diversi per il quale gli é riconosciuta/stata data. Quindi l´obbedienza cieca fa comodo solo a chi non vuole che il sottoposto si faccia delle domande sul proprio operato.
    Nota: mi sono dilungato in quanto credo che questo aspetto dell´”obbedienza”, cosí come monsignor Ics ha evidenziato, assumerá un importante peso nel futuro ed é bene iniziare giá fin da ora a prepararsi mettendo in ordine le proprie idee.

    • unaopinione ha detto:

      Vorrei correggere tre punti:
      “o meglio … per mettere fine al caos che fino ad allora aveva regnato nel calcio.”
      ” … mettersi in condizioni di obbedire agli insegnamenti del Fondatore che conservano una forza di rango superiore e che sono stati trascritti nello statuto della squadra”.
      “Per cui le scomuniche di papa Francesco sono piú degli atti amministrativi giuridicamente nulli (che peró di fatto producono degli effetti negativi) che sanzioni con conseguenze divine”.

  • Elton ha detto:

    È possibile che con Papa Bergoglio, Dio ha seminato grano ed è uscito zizzania ?

  • Giampiero ha detto:

    Nella fattispecie esorterei a fare chiarezza su un punto cruciale: qual’è il vero significato delle dimissioni di Benedetto XVI? Francesco è un papa legittimo o no? Qui, a mio vedere, la vera questione. Il resto sarebbe solo conseguenziale. Gli elementi per pretendere chiarezza ci sono. Eluderli vuol dire non volere affrontare la situazione nella sua reale portata. Disobbedienza o meno al papa è solo un problema che ci si può pore dopo, solo dopo aver chiarito definitivamente se Francesco È o NON È il papa.
    L’idea di un papa eretico, nel senso che con certe sue prese di posizione ufficiali mini le fondamenta della dottrina e della morale, non rientrerebbe nelle possibilità di chi ha avuto il potere di legare e sciogliere. Dovremmo concludere che la garanzia della INDEFETTIBILITÀ che alla Chiesa è stata data dal suo Fondatore si è rivelata falsa, con tutte le conseguenze del caso.
    Francesco il vero attuatore del Concilio Vaticano II? Non direi proprio. Anzi, proprio a lume di questo vituperato Concilio è ancora possibile opporsi al culto della Pachamama, evocazioni di spiriti di natura, sulla “non cattolicità” di Dio. Vedere il raduno di Assisi come un apripista a certe aberrazioni ê ingiusto. Assisi era in linea con il dettato del Concilio. Il culto della Pachamama no. In un sito cattolico tradizionalista ho udito il commento di un prof. sul raduno di Assisi voluto da Giovanni Paolo II. Secondo il prof. il papa si sarebbe riunito a degli “stregoni”… Che volete che vi dica, frutti del rifiuto del Concilio.
    Ma, a proposito, ci stiamo ponendo la terribile domanda se sia lecito o meno disobbedire a un papa ( canonicamente eletto ovviamente) , ma se sia lecito attendersi o meno alle direttive di un Concilio ecumenico ratificato da due papi legittimi questo no. Il rifiuto del Concilio Vaticano II non pone scrupoli morali a certi tradizionalisti, anzi, viene addirittura ostentato. E perché?

  • silvio esposito ha detto:

    Se si continuasse su questa strada i cattolici non sarebbero diversi da quei tedeschi che ubbidivano ciecamente al loro idolo pur sapendo che tutto quello che diceva e faceva era sbagliato, e molti preti lo seguirono pur di evitare il martirio che colpì tanti dissidenti e veri ubbidienti a Dio prima che agli uomini come San Massimiliano Kolbe. Ora non idolatriamo Bergoglio per favore.

  • Paolo Favron ha detto:

    Bergoglio, il ‘vescovo vestito di bianco’, non è Papà perché Benedetto XVI ha rinunciato all’esercizio del titolo ma non al titolo stesso. Perciò ogni scomunica bergogliana non vale nulla ed alcuna obbedienza va data a chi Papà non è .

  • Acido_Prussico ha detto:

    Da bambino se non ubbidivo ai genitori mi picchiavano.
    A scuola se non ubbidivo al maestro e agli insegnanti mi bocciavano.
    Sul lavoro se non ubbidivo al capoufficio mi licenziavano.
    Durante la pandemia ho dovuto ubbidire ai governanti sennò morivo.
    Ora che sono vecchio se non ubbidisco al papa ubbidiente all’Onu mi scomunicano.
    Uffa.
    Lasciatemi morire anarchico, libero, disubbidiente (almeno a Bergoglio).

  • Carlo ha detto:

    È triste vedere che anche Mons. X ancora creda che l’apostata argentino sia il papa. Assistiamo sbalorditi alla morte cerebrale dell’intera gerarchia vaticana.

  • giovanni ha detto:

    ” Chiesa in uscita è “uscita dai paradigmi storico culturali considerati fino a ieri assoluti”, ma che sono insostenibili dato il declino dell’influenza della Chiesa sulla civiltà e sulla cultura, dato l’indebolimento delle Istituzioni cattoliche, dato il crollo vocazioni ecc. ” Questa affermazione non ha nulla a che fare con la Fede e tutto con la politica. E’ la plastica dimostrazione dell’ apostasia nella quale di dibatte. Mons. Lefebvre aveva profetizzato giusto. Inutile agitarsi , la Chiesa crollera’ nonostante la sua inutile prostituzione al mondo, ma prima coloro che hanno fede in Dio verranno fatti uscire.

  • E.A. ha detto:

    Il punto, mons. ICS, è proprio questo: vale di più una scomunica fatta da un Antipapa, apertamente dichiaratosi non-Vicario di Cristo, la cui elezione fa acqua da tutte le parti, a meno che non lo si voglia deliberatamente vedere, o la scomunica che attuerà il Signore a tutti coloro che hanno detto e agito contro il Vangelo, ponendosi sopra Dio stesso?! A chi, in definitiva, si dovrà rendere conto a Bergoglio o a Nostro Signore?! Se il Signore ha permesso che si manifestasse la Potenza dell’Inganno, in tutta la sua forza e totalità, per poi spazzarla via con il Soffio della Sua bocca e mediante il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, è meglio, secondo lei, riconsegnare il proprio spirito al Signore da ingannati, o da Suoi servi fedeli, a qualunque costo?! Io questa domanda, prima che ai lettori del blog, la porrei alla “Curia Romana” e a tutti gli Ecclesiastici, ancora in tempo per rifletterci…!

    • Catholicus ha detto:

      Caro E.A., tempo e fatica sprecati fare domande al clero bergogliano, ribelle e rivoluzionario come tutti i modernisti che lo hanno preceduto da Roncalli in poi. Sono totalmente accecati, lavati nel cervello, intolleranti e aggressivi, anime perdute, umanamente parlando ,( a meno di un miracolo, di una provvidenziale “caduta da cavallo”). Seguiamo il consiglio che Virgilio diede a Dante Alighieri : “…non ti curar di lor, ma guarda e passa”

  • operazione mangusta ha detto:

    L’obbedienza assoluta ai superiori (obbedire a prescindere da verità e bene) è una piaga ed è una delle aberrazioni tradizionali (insieme a fatalismo, idolatria giuridica e pseudomistica della sofferenza e della passività) che sono la causa ultima della situazione attuale, in quanto impediscono la guerra sacra, una vera opposizione alle degenerazioni moderniste.
    Ovviamente questa obbedienza assoluta è da rigettare.

    Tuttavia il problema attuale è a monte.
    L’impostazione è sbagliata: prima di tutto Bergoglio non è il papa, ma è un antipapa (il papa non cattolico è una assurdità), e quindi non va mai obbedito, perché non possiede alcuna autorità.
    Le sue scomuniche valgono meno di quelle di Topo Gigio, e quindi non esiste alcun dilemma dottrinale su cui dibattere. Le sanzioni dei bergogliani sono solo ricatti spirituali.
    E’ assurdo che sia valida la scomunica di un neopagano, e ancora più assurdo che sia valida una scomunica motivata dal voler rimanere cattolici. Non ha senso a livello logico prima di tutto. Loro giocano su questa paura della scomunica, che è immotivata.

    Secondo: si guarda al sinodo come un evento ufficiale che emanerà direttive ufficiali alle quali poi si dovrà decidere se obbedire o resistere. E’ errato.
    Il sinodo bergogliano è una arlecchinata satanica che non deve neppure avvenire, e va fermato, boicottato totalmente. Non ha alcun potere di emanare direttive vincolanti. E’ una truffa e una prova di forza.

    A questo punto i vari monsignori tradizionali cosa intendono fare?
    Aspettare quando sarà troppo tardi, per poi lamentarsi e chiudersi in un mutismo selettivo e in una opposizione minima per paura delle sanzioni? Altri dubia? Mantra fatalisti (deve passare la nottata)?
    Scaricare la responsabilità sui laici? Andare a nascondersi dietro i cavilli canonici?

    Chi in questi anni è stato sanzionato ingiustamente ha trovato solo molto raramente degli appoggi. Sono stati ignorati o peggio gli è stato detto di inginocchiarsi e chiedere perdono a Bergoglio o al proprio vescovo eretico.
    I vescovi e i cardinali tradizionali hanno il coraggio di agire per dire la verità e bloccare realmente il sinodo oppure no?
    Se non lo hanno allora tutte le esortazioni alla resistenza sono solo parole ipocrite e vuote.
    Dove sono i ‘guardiani della tradizione’?

  • Hierro ha detto:

    Ma siamo sicuri che Bergoglio sia il Papà?

    • Silvana Adinolfi ha detto:

      Siamo sicuri che non lo è, perchè un Papa non può cadere in eresia. E poi ce lo confermano anche tanti cardinali e vescovi che hanno chiesto anche pubbliche scuse per aver finora taciuto su tutto quello che è successo per assurgere a quel trono, e poi ci sono anche le profezie.

  • Alfredo Grande ha detto:

    Consiglio caldamente la lettura della lettera al duca di Norfolk del cardinale John Henry Newman. Capolavoro attualissimo.

  • Cadoudal ha detto:

    Le problème ne réside pas tant dans l’obéissance au pape, que dans l’obéissance du pape à la règle de la foi et à son divin Maître :Le Magistère pontifical est lié par la règle de la foi, par les Écritures, les conciles approuvés, l’enseignement autorisé de ses prédécesseurs.
    Et donc on désobéit pour conserver la foi face à celui qui devrait, de paer sa mission, nous confirmer dans la foi.

  • miserere mei ha detto:

    Formalmente Bergoglio ha il titolo di papa.
    La forma esige determinati comportamenti.
    Bergoglio per primo non li manifesta.
    Tutti sanno che non è quel che sembra.
    E poi non mostra di agire da Vicario di Cristo.
    Anche questo tutto lo sanno, anche gli atei.
    Molti di loro gongolano vedendo un papà così!
    Ma l’obbedienza non è apparenza.
    Esige convinzioni -fede- e non opinioni.
    Allora Bergoglio con questo non c’entra.
    Ha scelto un nome impegnativo: Francesco.
    Anche questa però è apparenza, priva di regola.
    È difficile obbedire al volubile e al liquido.
    La roccia petrina va obbedita perchè salda.
    La roccia salda rinsalda, fondando la casa.
    La melma la fa affondare, nella frana.
    La frana la subisci, ma non la obbedisci.
    Nella frana si resta per salvare i più piccoli.
    Si resta per servizio, non per l’apparenza.
    Ed ecco l’obbedienza: all’amore e al dono.
    Pregando anche per Bergoglio, che scava.
    Scava vicino alle fondamenta e vi versa acqua.
    Non quella benedetta, ma un fiume di vanità.
    Lo sappiamo che non c’è molto di solido…
    Minestre riscaldate del mondo, per l’ospedale da campo.
    Ma anche i picchetti delle tende nel fango non tengono,
    I feriti restano a cielo aperto al primo refolo.
    Guardano il Cielo e chiedono aiuto a Dio.
    Ecco il bene fatto da Bergoglio: guardare in su…
    Guardare lontano dalla parodia di un papà.
    Allora di obbedisce a quel che è il Papa.

  • Chiara De Lorenzi ha detto:

    Penso che L’ insegnamento bimillenario della Chiesa debba essere seguito anche se un papa avesse intenzione di distaccarsene accampando i motivi più disparati. Come diceva S.Paolo: se anche un Angelo del cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema” Il Papa della Chiesa di Roma è messo sul trono esattamente per conservare e tramandare INTATTO il depositum fidei.

    • Per chiarezza ha detto:

      L’insegnamento originario cristiano, secondo il punto di vista delle varie chiese ortodosse, e’ rappresentato dall’insegnamento dei primi sette santi concilii della Chiesa indivisa. Sette e santi che precisarono quello che tutti dovremmo ritenere la dottrina cristiana.
      Curiosamente l’insegnamento ortodosso viene a coincidere con quanto afferma la dottrina matematica della teoria dell’informazione che afferma che un messaggio e’ tanto piu’ autentico quanto piu’ si avvicina alla sorgente. E la nostra sorgente e’ non solo il Vangelo ma anche le lettere apostoliche , l’Apocalisse e la Bibbia tutta. Nonche’ l’insegnamento dei primi sette santi Concilii Ecumenici.

      • Giampiero ha detto:

        Certamente, ma ciò non vuol dire limitarsi a fare “archeologia”. Significa che la stessa riflessione teologica ,illuminata dallo Spirito di Verità che orienta verso la Verità tutta intera ,non può prescinderne. Karl Rahner col suo “Calcedonia fine o inizio?”invitava ovviamente ad andare oltre il dettato di certi Concili, e fin qui nulla da eccepire. Ciò che invece non può essere ammesso, ma purtroppo ben presente, è lo stravolgimento del significato iniziale , sancito in formule e che ancora (fin quando?..) recitiamo nel Credo ogni domenica, con moduli interpretativi filosofico-scientifici che ne alterano il
        significato iniziale.

  • Chiara De Lorenzi ha detto:

    Credo che il Cattolico debba osservare obbedienza alla Chiesa e al suo insegnamento bimillenario. Come dice L’ Apostolo: “ se anche un Angelo venuto dal cielo vi predicasse un altro Vangelo, sia anatema”. Quindi se un papa si permettesse di mettere il suo insegnamento in contrasto con quello di chi L’ ha preceduto dovrebbe essere considerato eretico e non più papa Cattolico, latae sententiae

    • Emiliano ha detto:

      Quindi, secondo la Scrittura,la Chiesa primitiva era antiiecumenica. E se l’errore del Concilio Vaticano II fosse stato proprio aver introdotto l’ecumenismo come dottrina della Chiesa tutta ?
      Una cosa e’ vedere il bene o meglio riconoscere il bene nelle altre fedi o meglio nelle altre confessioni cristiane , un’altra e’ l’adorazione della Pachamama e degli spiriti delle tribu’ dei nativi americani.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Carissimo Mons. X, sa cosa le rispondo:
    “RIPARLIMONE DOPO IL PROSSIMO SINODO”

    NOTA: Senta anche ai vari Burke, Schneider, Viganò ecc. ecc. … e lor Signorie cosa faranno?!

    Santa Domenica
    VIVA CRISTO RE!

  • alessio ha detto:

    Io non lo chiamerei nemmeno
    papa colui che avvelena i pozzi
    della verità cattolica con le sue
    eresie , e appesta l’aria con
    parole che vorrebbero rendere solo umano Gesù ,e sminuire Maria Santissima
    Corredentrice che è Porta
    del Cielo ,in quanto per mezzo
    di lei il Signore Gesù Vero Dio
    e Vero Uomo è venuto nel
    mondo per salvarlo ; eppoi
    chissà quanti di noi possono
    testimoniare che lei ci ha portati al Padre facendoci
    il dono della Fede ,e di come
    il Padre ci ha affidati a Gesù .
    Tornando al bestemmiatore ,
    è davvero surreale che abbia ogni
    tenerezza verso peccatori
    conclamati del sesto comandamento , mentre chi
    si sforza di rispettarli tutt’e dieci viene da lui verbalmente
    indicato come indietrista ,
    rigido e insensibile .
    Eh no , cari bergogliani ,
    guardatevi dentro e ricordatevi
    come eravate dieci anni fa , e
    dite a voi stessi se siete meglio
    o peggio ; a noi tradizionalisti
    ha tolto la Messa Tridentina ,
    concessa da Benedetto XVI ,
    ma a voialtri vi toglierà la
    salvezza se abbandonate la
    buona coscienza .
    Sta scritto nel Salmo 139 ,2-5,
    versione C.E.I 1974 : Salvami
    Signore dal malvagio, proteggimi dall’uomo violento,
    da quelli che tramano sventure
    nel cuore e ogni giorno scatenano guerre ,aguzzano la
    lingua come serpenti ,veleno
    d’aspide è sotto le loro labbra.

    • Chiara De Lorenzi ha detto:

      Il problema sta proprio qui. Con il CVIi le chiese sembrano essere diventate due ( cosa impossibile) una progressista e una conservatrice seguendo una categoria politica e non religiosa. Io ricordo che la vera distinzione era quella tra Cattolici e non cattolici

      • E.A. ha detto:

        Ha detto bene sign. Chiara, la Chiesa di Cristo ovviamente è Una, Santa, Cattolica e Apostolica , ma finalmente tutti i Giuda, i servitori del mondo, che covavano al suo interno, travestiti da agnelli, per volontà di Dio, grazie all’eroico gesto di Papa B.XVI (che non ha mai abdicato, ma sotto pressione e minacce, si è fatto porre in Sede impedita) sono usciti tutti allo scoperto, eleggendosi anche un Antipapa. Il Signore adesso sta vagliando i nostri cuori, mettendoci difronte ad una scelta definitiva: o con Me o contro di Me, non si possono infatti servire due padroni! Il Signore ci illumini, ci guidi e ci dia la forza di perseverare e di seguirLo fino alla fine. Chiediamo l’aiuto a Maria Santissima.

      • Pissi pissi ha detto:

        Rendere solo umano Cristo.,. sembra si tratti di una vecchia eresia… molto vecchia che risale ai primi tempi della chiesa.
        Sembra si chiamasse arianesimo e fu condannata da uno dei primi concilii della chiesa indivisa.

        • alessio ha detto:

          Si , ma non solo gli ariani credevano che Gesù fosse solo
          uomo , ma anche gli altri
          eretici ,mentre i semi-ariani
          insegnavano che Gesù sarebbe
          Dio ma
          minore rispetto al Padre ma
          superiore allo Spirito Santo ,
          quando Sant’Atanasio giustamente proclamava che
          le tre Persone della Santissima
          Trinità sono uguali ma distinte,
          mentre i monofisiti affermavano che Gesù era
          solo Dio e non uomo .
          Consiglio a tutti voi amici del
          blog , per una migliore spiegazione , la lettura di uno dei
          tanti capolavori del grande
          Cardinale Newman: gli ariani
          del IV secolo , che a quanto
          pare sono riapparsi al
          resort di Santa Marta per
          annacquare il vino buono
          del Vangelo .

  • E.A. ha detto:

    Proprio oggi parlavo con un sacerdote, entrati nel vivo della questione, mi ha frettolosamente liquidato, ripetendo in modo compulsivo e robotico, io obbedisco al Papa, io obbedisco alla Chiesa, questa è la mia Chiesa. Il mio grande cruccio e dolore consiste nel prendere atto che spesso questo atteggiamento celi il non volere, in alcun modo, affrontare il problema, o peggio nasconderlo perché consenzienti. In merito alla Chiesa “in uscita” , spero tanto che la Falsa Chiesa “uscita” ormai allo scoperto, quanto prima esca ed abbandoni per sempre la nostra Santa Madre Chiesa Cattolica ed Apostolica, dileguandosi per sempre nelle sue stesse tenebre! ( L’obbedienza innanzitutto al Vangelo, che è Parola del Signore, quindi a Gesù Cristo, Via Verità e Vita, poi ai ministri che, e se ,ci confermano nella fede)

  • Giovanni ha detto:

    Buongiorno come credente obbedisco al Papa quando conferma gli insegnamenti del Vangelo diversamente no.
    Giovanni

    • gladio ha detto:

      Comunque, Giovanni, nessuno sta disobbedendo al Papa in quanto , al momento , non esiste alcun Papa e di conseguenza non c’ è da preoccuparsi per eventuali scomuniche ( quelle già comminate sono solo aria fritta, si possono tranquillamente buttare nel tazzone e tirare l’ acqua).

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