Il vescovo vestito di bianco procede verso l’abominio. Boccacci, Russo.

25 Luglio 2023 Pubblicato da 43 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, due amici fedeli del nostro sito, Rosanna Boccacci e Sergio Russo, offrono alla vostra attenzione queste riflessioni sullo stato attuale della Chiesa, e dei suoi vertici. Buona lettura e diffusione.

§§§

 

IL VESCOVO VESTITO DI BIANCO

ORA PROCEDE SPEDITO VERSO L’ABOMINIO…

… da quando il Santo Padre è uscito di scena!

 

Ben a ragione qualcuno ha affermato che “le profezie s’iniziano a capire soltanto quando queste cominciano a compiersi.”

Ed è appunto il cosiddetto Terzo Segreto di Fatima (quello reso pubblico nell’anno Duemila e che, secondo le più autorevoli ricerche in merito, sarebbe la descrizione della “visione”, ma non la sua spiegazione, quest’ultima rimasta invece… ancora segreta!) ciò che svela la figura di UN Vescovo vestito di bianco, da non confondere, viceversa, con IL Santo Padre.

Ed è proprio attraverso tale “distinguo” che viene svelato uno dei punti più enigmatici della suddetta visione. Ché persino i tre pastorelli “hanno avuto il presentimento” che il Vescovo vestito di bianco fosse davvero il Santo Padre, ma tale incertezza è subito risolta, poiché entra in gioco un “oggetto”, che definirei essere abbastanza insolito, per fare la sua comparsa in una visione soprannaturale: lo specchio.

Certamente a molti verrà in mente la similitudine paolina: “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa. (1Cor 13,12)” A cui si potrebbe aggiungere, molto opportunamente, anche quest’altro versetto: “Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio. (Gc 1,23)”

È ovvio però, che la principale peculiarità dello specchio, è di fornirci sì un’immagine, che solo apparentemente sembra identica, ma che praticamente è invece simmetrica, rispetto alla realtà stessa che essa rappresenta. Ed infatti, ciò che si trova a destra, noi lo percepiamo a sinistra, e viceversa. La prova principe di tale “stranezza” risulta evidente allorquando noi mettiamo delle parole davanti allo specchio, cerchiamo di leggerle, ma… non si capisce nulla: non solo le frasi, ma le lettere stesse sono scritte al contrario, e quindi l’intero testo ci appare come “rovesciato”.

 

Un Vescovo, seppur vestito di bianco, posto davanti allo specchio della coscienza – quella illuminata dalla “luce immensa che è Dio” – non è, né mai potrà essere il Santo Padre, anche se pare essergli identico.

Il Vescovo infatti, possiede quel che viene definito “ministerium” – secondo il Diritto Canonico – cioè “l’esercizio del potere”, in questo caso ecclesiastico, per il governo di una Diocesi, e mai potrà possedere il “munus” (petrino), che è invece un titolo divino, donato da Dio stesso e che rende un Papa atto a governare l’intera Chiesa, sposa di Cristo, peculiarità quest’ultima, talmente univoca e determinante, da appartenere esclusivamente al Santo Padre.

 

Continuando nella descrizione della visione, il Vescovo vestito di bianco ha comunque un seguito di “vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose” che lo riconoscono a capo della Chiesa, trovandosi così, tutti costoro, a dover salire una montagna “ripida” (ma tale termine, nell’originale portoghese è “escabrosa”, che va tradotto alla lettera con “aspra”). È dunque una montagna aspra, cioè amara, per cui se avessero continuato a seguire il vero santo Padre, egli, in forza della sua grazia di stato – e lo ripetiamo: avendo con sé non il semplice “ministerium”, bensì il “munus”, prerogativa divina per cui è presente ed opera lo Spirito Santo – li avrebbe condotti sì, egualmente su di una montagna, però questa sarebbe stata non “aspra” ma “soave”, poiché soltanto il Suo è “un giogo dolce, dal peso leggero…”

Ecco dunque lo specchio in funzione: la realtà è una montagna da salire, e tuttavia, nell’immagine riflessa, questa passa dall’essere soave ad essere, viceversa, aspra!

 

In cima alla montagna vi è una croce: ora, la vera Croce di Cristo è molto “solida”, ha portato il Redentore e Lui stesso la offre, quale àncora di salvezza, a tutti coloro che si sono messi in animo di seguirLo…

Mentre la croce proposta dal Vescovo vestito di bianco, essendo una immagine riflessa, e quindi rovesciata è, viceversa, “di tronchi grezzi”, non rifinita né definita, “come se fosse di sughero con la corteccia”, cioè inconsistente, incapace di sostenere alcunché, e a cui non è possibile appoggiarvicisi.

Una croce sicuramente non cattolica, né tanto meno cristiana, una croce, appunto… di sughero!

Aggiungiamo pure che tale croce è grande… e qui vengono in mente le parole della Beata Anna Caterina Emmerich, quando ricevette dal Signore “la visione dei due papi” per questi nostri tempi, in cui vedeva che si costruiva “una nuova chiesa, grande, strana e stravagante…” sì, quella grande chiesa era appunto strana e stravagante, proprio come la grande croce, fatta di tronchi grezzi e di sughero con la corteccia!

 

Il Santo Padre, quello vero, è stato condotto in “esilio” (e noi tutti conosciamo oramai le vicende che si sono susseguite dopo la fatidica data del 13 Marzo 2013) e tuttavia, mentre dalla casa di santa Marta, la nuova chiesa è tutto un “affaccendarsi” sterile e inconcludente, nel monastero di Mariainvece, Madre della Chiesa, vi è colui “che è salito sul monte, da solo, a pregare”, proprio lui, che è il vero padre e custode della Chiesa – di salomonica memoria! – il Pastore universale, egli “passato per la Porta”, canonicamente eletto, e non l’altro, il Mercenario, a cui non importa delle pecore, e che vi “entra da un’altra parte” – dalla finestra di san Gallo, dal club-mafia – e che quindi è già scomunicato in partenza, latae sententiae

Il Santo Padre dunque “attraversa una grande città”, quella “che simbolicamente si chiama Sodoma ed Egitto” (Ap 11,8) e “prega per le anime dei cadaveri che incontra nel suo cammino”.

Cadaveri quindi, cioè “morti alla grazia”, in peccato mortale poiché, come profeticamente ci rivela San Paolo, come già allora, anche negli ultimi tempi “gli uomini si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini… [mentre] le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali contro natura” (cfr Rm 1,18-32).

E la nuova chiesa fa proprie tali “istanze” (rese con l’acronimo LGBTQIA+, che è tutto un programma nella sua caotica sigla!) e qui, ancora una volta, è sempre San Paolo a profetizzare che “se anche un Angelo dal cielo – e a maggior ragione ciò vale pure per un Vescovo vestito di bianco – vi predicasse un Vangelo diverso da quello che [la Chiesa ha predicato in duemila anni], sia ANÀTEMA!”

 

Il Santo Padre “giunge alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce”; ed anche qui una precisazione linguistica: secondo l’originale portoghese il significato corretto dovrebbe essere “costretto in ginocchio”. Egli quindi “viene ucciso da un gruppo di soldati che gli sparano vari colpi di arma da fuoco e frecce”, ma a questo punto, come non venire in mente quel famoso “sogno” di Don Bosco, detto delle “Due Colonne”, in cui egualmente altri soldati si scagliano contro il Santo Padre, usando in un primo tempo armi di ogni genere, come: cannoni, fucili, rostri, materie incendiarie, libri e scritti, e in un secondo tempo armi corte, quali: mani, pugni, bestemmie e maledizioni.

Il Santo Padre dunque “viene ucciso” appunto con tali armi, dal significato chiaramente simbolico (e a cui potremmo aggiungere oggi i mezzi di comunicazione di massa), concludendo così la sua parabola terrena il 31 Dicembre 2022.

«Finalmente il katechon è tolto di mezzo!» – pensano fra di sé i nemici della vera Chiesa – ché quando era in vita bastava un suo semplice “sospiro” per far naufragare qualsiasi trama progressista venisse soltanto annunciata… sì da diventare “il tormento degli abitanti della terra”, di quelli che venerano la Madre Terra, che adorano la Pachamama!

 

Allo stesso modo muoiono gli uni dopo gli altri…”, e qui bisognerebbe porre davvero grande attenzione poiché, se Lucia di Fatima ha usato l’espressione “gli uni dopo gli altri”, allora se ne deduce che, similmente all’apparente identità, ma che è invece una sostanziale differenza, come abbiamo visto, fra il Santo Padre ed il Vescovo vestito di bianco, così allo stesso modo, il primo gruppo di “Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose” è ben differente dal secondo, composto ancora, è vero, da “Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose”, ma a cui si aggiungono adesso anche “varie persone secolari: uomini e donne di varie classi e posizioni” i quali però, tutti costoro viceversa, non sono costretti a seguire il Vescovo vestito di bianco per una montagna aspra, bensì essi invece muoiono affrontando consapevolmente il Martirio, che potrà essere: bianco, di sangue, di emarginazione o di qualsiasi altro tipo (come per esempio, per mano di vaccini malefici, fatti passare quale “atto d’amore”!), escogitati dalla perversione umana, suggestionata dal maligno.

 

Ed in cosa consiste tale specifico Martirio?

Si tratta della cosiddetta “ultima grande prova della Chiesa” o, se vogliamo, anche del “Venerdì Santo della Chiesa”, a somiglianza del Suo Maestro e Signore, di cui deve seguire le orme.

Infatti, “prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “Mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla Verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica sé stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.”

Poiché “la Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima Pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e Risurrezione.” (CCC 675 e 677).

 

In conclusione: a cosa stiamo assistendo oggigiorno nella Chiesa?

Innanzitutto dobbiamo avere ben chiaro che “È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al Vangelo di Dio?” (cfr 1 Pt 4,12-19).

Ecco dunque, che noi viviamo oggi, nella Chiesa, ciò che dovrà avvenire domani, nel mondo!

Il Nemico, il diavolo, come etimologicamente conferma il suo nome, divide: divide i fratelli fra loro, divide le persone in sé stesse, allontana le anime da Dio e dal bene.

Mentre il Signore, invece, separa: separa il bene dal male, i buoni dai cattivi, ciò che è di Dio da quel che non lo è.

 

Ed infine: quale lezione dunque, o insegnamento trarre da tutto ciò?

Dobbiamo essere consapevoli, noi cattolici del piccolo Resto, che veramente siamo “beati noi che leggiamo, ed ancora beati noi che ascoltiamo le parole di questa profezia e mettiamo in pratica le cose che vi sono scritte, per nostra edificazione… Perché il tempo è davvero vicino!” (cfr Ap 1,3).

 

Rosanna Maria Boccacci e Sergio Russo

 

 

In appendice riportiamo, ad utilità del Lettore, il testo ufficiale del Terzo Segreto di Fatima:

         «… E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si       vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo    vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida,          in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di         sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una     grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di   dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo        cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della    grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi   di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i     Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e         donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due         Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglie         vano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.»

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

43 commenti

  • Riccy ha detto:

    Ripropongo un commento fatto in occasione della consacrazione della Russia fatta dal vescovo vestito di bianco:

    Siamo all’ennesima provocazione celeste di Bergoglio.
    In contrapposizione al codice Ratzinger ecco apparire dalle tenebre il “codice Bergoglio”. Niente di più semplice: colui che agisce nell’ombra opera, non nella realtà, ma nel suo specchio. Il “vescovo vestito di bianco” vuole creare uno specchio della realtà in cui vive, facendo specchiare chi lo guarda nell’immagine della sua realtà interiore. È proprio di chi soffre di bipolarismo cercare rifugio nello specchio del proprio “io”, per trasporvi la realtà esteriore e portare tutti coloro che sono a contatto con lui in questo specchio immaginario, di modo che la realtà venga capovolta: il negativo del reale deve divenire il positivo del mondo.
    Ora chi, bipolare nel suo intimo, assume cariche importanti, vuole trascinare, a mo’ di vortice, nello specchio del reale, tutto ciò che la sua influenza raggiunge. Ed ecco che nella sua mente, manovrata ad arte da forze inique, subentra lo spettro della comunione rifiutata ai divorziati risposati: si specchia in quella situazione di emarginazione sacramentale e con Amoris Laetitia traduce in realtà la soluzione alla sua emarginazione interiore. La solitudine esistenziale del suo inconscio viene associata alla solitudine provata dal povero divorziato al quale la Chiesa rigida ed inflessibile non concede il pane eucaristico, ed apre le porte della devastazione spirituale anche ad altri. Il risultato è l’Eucarestia svenduta sull’altare del senso mondano e data come diritto ad ogni richiedente.
    Arriva poi il turno della povera Madre Terra, schiavizzata e martoriata dal mondo industriale e dai ricchi, che possedendo la terra la calpestano, la rendono infeconda e la devastano. Quale migliore immagine per rispecchiare la propria frustrazione esistenziale, la propria devastazione interiore senza una spiritualità verticale! Ecco che a questa Pachamama, a questa terra violentata dal proprio volere di dominio e di prevaricazione, dev’essere offerta una idolatria salvifica ed apotropaica: la terra è madre, ma può essere anche matrigna; bisogna ingraziarsela, bisogna onorarla nella sua materialità, per evitare il risveglio repentino della sua forza distruttrice. Quindi onore pubblico alla Pachamama! La superstizione compenetri la Chiesa, l’idolatria entri nel Luogo Santo ed avvolga la terra di incenso fuligginoso. Altro risultato: chiese vuotate del sacro e riempite di paganesimo in maniera speculare al proprio animo.
    Terzo esempio, ma non certo l’ultimo, e chi vuole si diverta a trovarne altri: arriva il covid. Pestilenza voluta o meno, reale o costruita, è arrivata. Come si fronteggia la peste? Con preghiere e suppliche? No troppo potenti sul Cuore di un Dio senza volto, che si nasconde ai potenti ed agli intelligenti; meglio guardare nello specchio del proprio cuore e cercare di portare esternamente l’abominio della desolazione: è meglio vagare solo in Piazza San Pietro, facendo specchiare il mondo nella solitudine senza speranza della propria coscienza, esponendo il Crocifisso alle intemperie del proprio pianto angoscioso e guardando da seduti il Santissimo che nel suo candore non offre uno specchio se non a chi si lascia da esso purificare. Risultato: 2 anni di emegenza covid con conseguenze dilanianti in ogni direzione, umana e sociale.
    Il bello ed il tragico insieme di questo codice bergogliano è l’implicazione celeste di questi atti. È vero che Francesco non possiede il munus, ed esercita un ministerium senz’anima, ma è pur sempre un vescovo, è pur sempre un sacerdote, un ponte sul quale la Divinità si china indipendentemente dalla degnità del Ministro. Il Sacerdote ed il Vescovo, in quanto tale, non può non fare riferimento al trascendente, anche se non lo vive e non lo riconosce. Per questo, con modi molto coloriti una Silvana De Mari dice che quando Bergoglio fa qualcosa porta sfortuna: è la sua ordinazione sacerdotale e la sua investitura vescovile che toccano il cielo con il loro operato, in bene ed in male. Seppure non possiamo giudicare le intenzioni, in quanto solo Dio ha accesso alla coscienza dell’individuo, esse stesse si palesano nelle opere e nelle conseguenze: come i frutti buoni da un albero buono o i frutti cattivi da un albero cattivo.
    Ora l’ultima trovata del codice bergogliano: la consacrazione della Russia (e dell’Ucraina). La realtà della guerra spaventa ed atterrisce chiunque, ma chi soffre di bipolarismo trova nella realtà bellica una forza esterna potentissima per dimenticare la propria disperazione interiore, quasi un’ondata euforica per soffocare il terribile vuoto che l’inconscio vuole a tutti i costi riempire. Il mondo esteriore in guerra si specchia nel mondo interiore dove le battaglie di dissapori e sensi di colpa non hanno tregua; Francesco guarda nel suo specchio la situazione: bisogna trovare una soluzione per portare sul lato materno e pacifico una questione così “maschile” e forzuta come la guerra, inoltre bisogna assopire di nuovo le masse con un atto pubblico che abbia un sapore di soprannaturale, un richiamo non alla Corredentrice, ma alla mamma, alla madre, al cuore della madre, che soffre quando i figli sono in discordia ed in lotta tra loro. Pescando quello che può capire dal messaggio di Fatima, trae dalle sue poche conoscenze la richiesta di consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, e la rende attuabile a proprio uso e consumo. Con uno solito dei suoi atti misericordiosi-intimidatori non gli sarà difficile coinvolgere tutti i vescovi del mondo, e così quello che i papi precedenti non sono riusciti a fare per via di preghiere e suppliche, riuscirà a farlo lui con un altro “motu proprio” carico di amore fraterno. Di nuovo il cielo sarà toccato da quest’atto, di nuovo non passerà senza conseguenze. Quali saranno? Basta guardare allo specchio del suo operato e dei suoi atti. Allora sì che si realizzerà il segreto: città in rovina, croce, morte e sangue. In fondo anche stavolta si realizzerà allo specchio quello che vuole.
    Non voglio essere profeta di sventura né uccello del malaugurio: è solo constatazione speculare della realtà. C’è solo da sperare che nel nascondimento di Mater Ecclesiae Qualcuno che non agisce secondo lo specchio del proprio cuore, ma secondo la luce che viene dall’alto, compia nel nascondimento quello che Maria Santissima chiede, senza alcuna aspettativa umana. E noi che vogliamo vivere in comunione con Lui, sotto le sue bianche ali di colomba immolata, ci nasconderemo nel suo sussurro e vibreremo nella sua stessa fievole ma potente voce, per fare che il Cielo riceva l’incenso della pura fede e non la fumata di San Gallo.

  • Cristiano ha detto:

    Volevo chiedere se questa interpretazione e’ originale di questi ultimi tempi o gia’ avanzata in precedenza dagli autori.

    • Sergio Russo ha detto:

      Carissimo Cristiano, già avevo chiaro che il Vescovo vestito di bianco e il Santo Padre sono due figure differenti, e l’ho scritto nel libro Sei tu quello, o dobbiamo aspettarne un altro?Ma questa interpretazione così estesa è nuova, di adesso.
      Grazie.

  • antea ha detto:

    (riparto dal titolo) ;
    davvero costui procede ? sempre ammesso che il vescovo vestito di bianco sia JB….. e se invece fosse BXVI, che è passato a miglior vita ? quale spiegazione dare alla scena dello specchio ? a me pare che resti un enigma insoluto…
    anche perchè Lucia disse: “ci sembrò che fosse il santo Padre,” ecc… non ne erano sicuri ma: “avemmo il presentimento ecc…”! quindi ciò fa pensare che BXVI viene ritenuto vescovo e non papa. Perchè ?
    oppure…. oppure è un vescovo che deve ancora manifestarsi sulla scena degli eventi ecclesiali ?
    e il segreto è ancora lontano dall’avveramento compiuto e decisivo ?

  • Enrico Nippo ha detto:

    Ludovico, Paoletta, Alda, Giovanni, Kosmo:

    fate la pace 😍

  • Fra Giovanni Maria ha detto:

    Caro dottore, ho fatto per la terza volta un commento sul articolo di Boccacci/Russo con il tema del terzo segreto. Vorrei sapere se c’è un problema tecnico che la mia mail non le arriva

  • Giampiero ha detto:

    Se certe premesse sono valide poco importa se il successore di Francesco sia un progressista o un conservatore. in base a certe premesse sarebbe comunque un antipapa. Nell’attuale panorama poi è del tutto improbabile che venga eletto un “conservatore” ( terminologia presa in prestito dalla politica ma che mal si adatta alle dinamiche ecclesiali..). Se ciò dovesse verificarsi prima delle dimissioni o morte di Francesco allora è tutta un’altra musica….

  • Laura ha detto:

    È la stessa linea di Andrea Cionci e di don Minutella

  • ilfocohadaardere ha detto:

    Questa interpretazione della visione di fatima non mi convince.prima dice che la Croce è falsa (immagine di un’impostura religiosa) poi dice che il vero santo Padre si prostra davanti ad essa. Il testo originale portoghese dice “prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce” (quihttps://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_message-fatima_it.html). Dove sono le prove dell’affermazione(che pare strumentale alla tesi) per cui “secondo l’originale portoghese il significato corretto dovrebbe essere “costretto in ginocchio”?

  • Paoletta ha detto:

    che Dio abbrevi il tempo della prova…

  • GINO ha detto:

    Comunque la visione del vescovo vestito di bianco buttato nel Tevere con tutta la carrozzina è la più veritiera

  • Cristiana Cattolica in comunione col legittimo papa Benedetto XVI ha detto:

    Perché non si possono leggere i 6 commenti?

    • Marco Tosatti ha detto:

      non ne ho idea.

      • Enrico Nippo ha detto:

        😄😄😄

        Chiedo scusa.

        • Lo spettro di QC ha detto:

          Di cosa si scusa, fratello Nippo?

          • Enrico Nippo ha detto:

            Della risata che mi è scoppiata di fronte all’affermazione del signor Marco: “non ne ho idea”.

            Ci ho visto una confessione di impotenza tecnica di fronte ai due blog gemelli che zoppicano vistosamente entrambi.
            Il nuovo blog addirittura fermo da settimane ed il vecchio ritornato in auge con un bel po’ di magagne tecniche.

            Il tutto, ovviamente, con grande rispetto e affetto per il signor Marco.

            Insomma, un po’ di umorismo non guasta.

  • miserere mei ha detto:

    Una parte inedita del terzo segreto c’è. Questo scritto però l’hanno letto in molti. Molti di quelli che l’hanno letto ne hanno parlato.
    A questo terzo segreto non pare affatto estraneo qualche passo del catechismo post conciliare (quello del 1992-1997) ai punti 675-676-677. Chi ha voluto quelle righe può averne tratto spunto e se dei dubbi potevano esserci negli anni ’90, sono molti di meno dopo il 2013.
    Immediatamente prima, al paragrafo 674, è spiegato che il punto principale riguarda il riconoscimento di Gesù da parte di «tutto Israele» (Rm 11,26) a causa dell’indurimento di una parte nella «mancanza di fede» (Rm 11,20) verso Gesù. «Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù…» (At 3,19-21)… La partecipazione totale degli Ebrei alla salvezza messianica a seguito della partecipazione totale dei pagani permetterà al popolo di Dio di arrivare «alla piena maturità di Cristo» (Ef 4,13) nella quale «Dio sarà tutto in tutti» (1 Cor 15,28).
    Dunque Fatima è attualissima.
    Significativo il cenno a UN Vescovo vestito di bianco da non confondere con IL Santo Padre, salvo “il presentimento” che il Vescovo vestito di bianco fosse davvero il Santo Padre e la faccenda dello specchio. Lo specchio la rimanda e riflette, ma non è la vera immagine. Quando poi fosse una parola, la rimanda rovesciata, da cui il famoso AZNALUBMA negli specchietti retrovisori.
    Ma l’immagine di chi non è, pur riflessa, continua a non essere. Mentre (nel mondo a rovescio) il soave diventa scabroso e viceversa.
    Che cosa fa il vero Santo Padre? Invece di parlare soltanto di misericordia la esercita davvero, pregando anche per chi lo insolentisce e lo percuote, prendendo spunto dal Modello di cui è Vicario. Viceversa chi nomina la misericordia, ma è irascibile e maligno verso chi lo disturba. Ma chi subisce per Cristo è martire.
    Due Angeli raccolgono il sangue dei martiri e con esso irrigano le anime che si avvicinavano a Dio: voglia il Cielo che la nostra anima sia una di quelle.
    Il Signore separa… Ut unum sint non è in senso general generico, oves et boves, ma nell’essere uniti come il Padre e il Figlio, nello Spirito Santo.
    I santi che muoiono alla vita terrena nascono al Cielo.

  • Cristiana Cattolica ha detto:

    Volevo rispondere al commento di Ludovico,
    sperando di non avere malinteso.
    Perché, se è vero che per salvare la Chiesa, oggi più che mai, È NECESSARIO DISCONOSCERE L’ANTIPAPA E LA SUA SETTA MASSONICA…

    Ritengo sia ancor più urgente e neccessario RICONOSCERE il legittimo Pietro Benedetto, (che mai ha abdicato, se pur costretto alla sede impedita), ed eleggere validamente il suo di SUCCESSORE, secondo quanto stabito dai Sacri Canoni della Chiesa.

    Non certo per stabilire un “papa” ALTERNATIVO a JMB, perché in tale seconda elezione invalida è certo che sarà stabilito dagli uomini e non certo da Cristo, un altro antipapa.

  • Gabriela ha detto:

    Carissimi Sergio e Rosanna Maria, grazie per questa ulteriore rifoessione sulla grande impostura religiosa in atto, da parte della setta massonica dell’antipapa Bergoglio, che da 10 anni ha occupato i vertici fella Chiesa, con l’evidente mandato di distruggerLa.
    Ma noi crediamo che la Chiesa di Cristo. quella che in perpetuo rimarrà Una, Santa Cattolica e apostolica Romana, OGGI è chiamata alla grande testimonianza del martirio finale, assieme al suo unico e legittimo Buon Pastore Benedetto, che mai ha revocato il Suo Divino Mandato.
    Testimonianza che ci impone, non solo d DISCONOSCERE il lupo travestito da papa e di DISOBBEDIRE a lui e ai vescovi a lui uniti, ma sopratutto ci obbliga ad USCIRE dalle “strutture” occupate e profanate dell’esercito nemico…
    Così come ci ha indicato con l’esempio e le sue parole profetiche, il nostro Santo Padre Benedetto:
    «… Alla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto…Non sarà più in grado di abitare gli “EDIFICI”… 
    🔥 SARÀ UNA CHIESA PIÙ “SPIRITUALE”… povera e diventerà la Chiesa degli indigenti»…
    (Profezia del Card. Ratzinger 1969)

    Perché solo chi obbedisce a Pietro obbedisce a Cristo.

  • Chedisastro ha detto:

    Caro dottor Tosatti, troppa gente bazzica nel sito solo per provocare, però è un buon segno: siccome al demonio dà un gran fastidio la verità, ecco che si ribella come può, insultando, deridendo, tentando di innervosire chi legge, insomma facendo il suo eterno mestiere: dividere e non separare, come ben spiegano qui i valorosi Russo e Boccacci le cui riflessioni ritengo davvero notevoli e soprattutto credibili.
    Mai come ora ”per aspera ad astra”..
    Ci sostenga il Sacro Cuore di Gesù e trionfi presto il Cuore Immacolato di Maria.

  • E.A. ha detto:

    Bella e profonda analisi, pienamente condivisa. Azzardo un’ipotesi, la spiegazione del terzo segreto di Fatima, mai svelata, alla luce dei fatti odierni, a fronte di una “caduta” così orribile dell’Umanita’ intera, forse non meritavamo neanche di averla, ma di sperimentare solo, giorno dopo giorno, l’avversrsi ed il concretizzarsi della profezia… Le tribolazioni future, presumo saranno tante, o comunque proporzionate all’ ostinazione ed alla caparbietà umana nel continuare a disconoscere e a rifiutare Nostro Signore… ( Petrus Romanus potrebbe simboleggiare la figura di 1o più Vescovi di Roma, che si succederanno in questo drammatico scenario, con la Sede Pietrina vacante?)

  • ludovico ha detto:

    Buongiorno Dottor Tosatti,
    francamente spero che Lei muoia dopo Bergoglio, perché sono curioso di vedere i suoi collaboratori cosa si inventeranno in considerazione del successore di Bergoglio. Precisamente:
    a) se eleggono un conservatore dovrete trovare il modo di rinnegare tutti i proclami apocalittici fatti fino ad ora, katechon, fine del mondo ecc ecc
    b) se eleggono un progressista dovrete comunque rimangiarvi i proclami apocalittici su bergoglio e smentire che il katechon fosse Ratzinger.
    Vorrei vedere come vi sbizzarrirete per reinventare tutto di nuovo…

    • Marco Tosatti ha detto:

      Grazie per l’augurio. Tengo comunque le dita incrociate…:-)))

    • Paoletta ha detto:

      Messaggi come il tuo fanno davvero capire che questo sito da’ parecchio fastidio.

    • Alda ha detto:

      Se lei invece muore prima dei due non vedra’ un bel niente!

    • Giovanni ha detto:

      Chi augura il male per gli altri, ha il suo nascosto dietro la porta……..

    • Kosmo ha detto:

      Lo stesso si potrebbe dire di voi pseudoprogressisti (o atei interessati, ché alla fine è lo stesso): voglio vedere come allungherete la lingua a leccare i calzini ad un papa conservatore che demolisca tutto quello che ha costruito Bergoglio: voglio vedere se continuerete con il “il Papa non si contesta” e lecchinaggi vari…

      • ludovico ha detto:

        Mai stato progressista, mai leccato calzini a nessuno. Li lascio volentieri a lei.

        • Kosmo ha detto:

          Ma se avete la lingua consumata! I fatti dicono il contrario. Mai visto degli idolatri come “voi”, in qualunque modo vogliate chiamarvi…

          • ludovico ha detto:

            Ma perché mi devi offendere? Cosa sai di me, chi diavolo sei e chi ti conosce? Pensa ai calzini fetenti che ti piacciono tanto e non darmi noia. Grazie.

          • Enrico Nippo ha detto:

            🤣🤣🤣

    • gladio ha detto:

      Dunque Lodovico:
      In riferimanto al punto a) se eleggono un conservatore sarà comunque un antipapa in quanto proseguirebbe la linea successoria antipapale.
      In riferimento al punto b) se eleggono un progressista idem come sopra per gli stessi motivi.
      Pertanto, sig: Lodovico non ci sarà nessun sbizzarrimento da parte di nessuno ma solo la triste consapevolezza di essere punto e a capo.
      Discorso diverso, invece,sarebbe se l’ antipapato bergogliano venisse finalmente riconosciuto ; il che permetterebbe di caricare di peso il despota argentino sulla prima diligenza per Buenos Aires con l’ intimazione di non farsi mai più rivedere nemmeno pper fotografia. ma questo è un altro discorso…
      Le auguro lunga vita, sig. Lodovico, mangi delle bistecche e beva del buon vino che così si manterrà in salute.

      • Pedro ha detto:

        Ciao Claudio, credo che Ludovico presupponesse la validità del pontificato bergogliano perché è lì che diventa difficile mantenere una coerenza con alcune posizioni che necessariamente dovranno essere riviste in base al successore. Ovviamente lei sostiene una tesi che semplifica tutto: nessun successore perché il predecessore è illegittimo e fine del papato perché gli elettori saranno stati per lo più illecitamente nominati. La vostra complicazione risiederà nel rapporto con altri sedevacantisti che ritengono finito il papato ben prima di Ratzinger.

Lascia un commento