Giudice Federale USA: il governo ha censurato, impedito la libertà di parola.

12 Luglio 2023 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, facciamo seguito all’articolo pubblicato ieri per mettervi al corrente di nuovi sviluppi nella battaglia in corso negli USA sulla libertà di parole e di espressione, e che ha visto coinvolto il governo e i social nel corso della pseudo-pandemia. Buona lettura e diffusione. Questo articolo ha come fonte The Defender.

§§§

Lunedì un giudice federale ha respinto la richiesta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) di sospendere un’ingiunzione che impedisce all’amministrazione Biden di comunicare con una vasta gamma di piattaforme di social media.
Il giudice Terry Doughty della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto occidentale della Louisiana, divisione di Monroe, ha respinto l’argomentazione dell’amministrazione Biden secondo cui l’ingiunzione potrebbe ostacolare gli sforzi del governo nell’applicazione della legge online.
Ha inoltre affermato che il Dipartimento di Giustizia non ha fornito esempi specifici di come l’ingiunzione “danneggerebbe gravemente il popolo americano o i nostri processi democratici”.
In una sentenza di 13 pagine, Doughty ha citato diversi esempi di censura governativa del discorso online, tra cui una richiesta della Casa Bianca del 23 gennaio 2021 di rimuovere un tweet di Robert F. Kennedy Jr, presidente in congedo della Children’s Health Defense.
Doughty ha scritto che i querelanti: “è probabile che dimostrino che tutti gli imputati oggetto dell’ingiunzione hanno costretto, incoraggiato in modo significativo e/o partecipato congiuntamente [con] le società di social media a sopprimere i post sui social media di cittadini americani che esprimevano opinioni contrarie ai vaccini COVID-19, ai blocchi anti-COVID-19, ai post che delegittimavano o mettevano in dubbio i risultati delle elezioni del 2020 e ad altri contenuti non soggetti ad alcuna eccezione del Primo Emendamento”.

Questi articoli sono protetti dalla libertà di parola e sono stati apparentemente censurati a causa dei punti di vista che esprimevano.
In risposta alla sentenza di lunedì, Jim Hoft, fondatore e redattore di The Gateway Pundit e attore della causa, ha scritto: “Il giudice Doughty è una roccia [che] è fermamente convinto del Primo Emendamento”.
Doughty ha emesso l’ingiunzione il 4 luglio nell’ambito di una causa in corso presentata nel maggio 2022 dai procuratori generali del Missouri e della Louisiana, insieme a diversi esperti medici e giornalisti, che sostenevano che le agenzie e i funzionari chiave dell’amministrazione Biden avessero colluso con le piattaforme di social media per censurare i loro punti di vista, che andavano contro la narrazione ufficiale del governo sulla COVID-19.
Nella sentenza, Doughty ha affermato che esistono “prove sostanziali” che il governo ha violato il Primo Emendamento impegnandosi in una campagna di censura su larga scala.
Come parte dell’ingiunzione del 4 luglio, a diverse agenzie federali e ai più alti funzionari dell’amministrazione è stato temporaneamente vietato di collaborare con le aziende in modi volti a “sollecitare, incoraggiare, fare pressioni o indurre in qualsiasi modo alla rimozione, alla cancellazione, alla soppressione o alla riduzione di contenuti contenenti libertà di parola protetta”.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

Lascia un commento