Travestitismo cattolico e altre stranezze. Mastro Titta.

12 Luglio 2023 Pubblicato da 14 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il nostro Mastro Titta offre alla vostra riflessione alcuni spunti sugli eventi ecclesiali di cui siamo testimoni. Buona lettura, e diffusione.

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MASTRO TITTA: TRAVESTITISMO CATTOLICO E ALTRE STRANEZZE

Qualche giorno mi sono intrattenuto in amabili chiacchiere col peripatetico Cionci. Ad un certo punto, il Cionci si è abbandonato ad un’invettiva archilochea contro un certo tradizionalismo cattolico che ama esibire elmi, scudi, insegne crociate, vagheggiando e vaneggiando del bel tempo che fu. Spunto interessante.

 

Dopo la registrazione, ci siamo risentiti per qualche commento meno sorvegliato. Ed ecco l’illuminazione: questi signori sono i Cosplayer della Chiesa tradizionale. Per chi non masticasse: i Cosplayer sono nerd che si travestono da personaggi di Guerre Stellari come Yoda e Darth Vader, oppure da personaggi dei videogiochi o dei fumetti. Ogni tanto si ritrovano in raduni affollati, tutti rigorosamente in costume. Non sono in cima alla lista dei luoghi dove trovare persone con un rapporto equilibrato con la vita, ma nemmeno la maggior parte delle parrocchie lo è.

 

L’unica differenza fra un tizio vestito da Super Saiyan (Dragonball) e un altro intabarrato come Jacques de Molay, è una certa spensieratezza vagamente ottusa che attrae nel primo, e la tenace astensione da ogni forma di autoironia nel secondo.

 

Che i secondi si limitino a fantasticare senza mai dar corpo ad anguste fantasie su Percival alla ricerca del Sacro Graal – almeno, non pubblicamente – è persino più grave. Appagati dall’immaginazione, mentono sapendo di mentale. Hanno perduto l’innocenza spirituale del gioco.

 

Non che sull’altro fronte, quello  francescan-progressista, siano meno travestiti, per quanto in un senso decisamente più equivoco. È interessante notare come la liquefazione della Chiesa marci a passo dell’oca accanto alla liquefazione del sesso e della sessualità espressa nella scatologica cultura gender fluid.

 

Ci sarebbe poi accanto alla gaiezza esibita fin nel tono di voce flautato di certe omelie  – è sempre l’irricevibile Cionci a ricordarlo –  l’insana passione per paramenti sacri per lo meno interpretabili, come il caprone stilizzato comparso sul piviale di Bergoglio in Ungheria, o il celtico e alchemico Triskell in Irlanda. D’altra parte, in una religione povera di riferimenti simbolici e iconografici come quella cattolica, scorribande nel druidico sono financo opportune.

 

Il sinodo amazzonico è stato un defilè di piumaggi, gonnelline erbacee, totem fallici e artigianato indio in genere. Tutta roba di fattura pregevole, che si può trovare più o meno identica in qualsiasi bancarella al Festival della Salsa. Non che passeggiare nei dintorni di San Pietro e comprare un rosario in finta plastica con l’effige paciosa di Francesco sia un’esperienza estetica migliore, ma il colonnato fa ancora la sua maestosa figura.

 

Finché il brutto è sequestrato negli oggetti, amen. Quando lo si indossa, o si fantastica di farlo, il discorso cambia. Il travisamento del vero è soggettivato.

 

Più che opposti estremismi, si direbbero opposti travestitismi. L’accostamento, che sono piuttosto sicuro farà infuriare gli uni e gli altri, merita di essere riassunto in una semplice domanda che faccia da spunto ad una riflessione appena sotto il pelo dell’acqua: chi è che si traveste?

 

Non è la sede per un trattato di psicologia, metafisica o sul simbolismo. Non sarei nemmeno in grado di scriverlo.

 

Si traveste colui che per i più disparati motivi di vergogna di fronte a Dio. È la Genesi, dunque genetica: l’uomo scopre di essere nudo e si copre, cioè si veste. Quando l’uomo scopre di essere solo un uomo, si traveste, cioè si veste da qualcosa d’altro, da qualcun altro. Da donna, da Tristano, da Baliano o Galgano. Da ateologo che presiede la dottrina della Fede. Da papa.

 

Un pontefice che traveste il peccato da misericordia – in fondo, se si rimuove il peccato la misericordia è una parola vuota, non necessaria. Infatti privato l’uomo del peccato lo si priva anche del perdono: sarà un caso ma nessuno è spietato come il misericordioso Bergoglio.

 

Poi arriva il bambino a dirti che il re è nudo, come nella favola di Andersen. Altro spunto offerto dal Cionci. Ma in fin dei conti, per tornare cattolici e vedere come appariamo davvero agli occhi di Cristo, dovremmo forse davvero spogliarci di tutto.

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14 commenti

  • E.A. ha detto:

    La ringrazio sign.Michele per la sua gentile e bella risposta, di cui condivido tante cose. Nella totale consapevolezza che Nostro Signore è il Padrone Assoluto della Storia, che può intervenire come e quando Vuole, che solo a Lui spetta separare,alla fine, il grano dalla zizzania, che ci ha assicurato di restare con noi fino alla fine dei giorni… rimango dell’avviso che sia dovere di ogni battezzato, cristiano-cattolico, umile servo nella Vigna del Signore e continuo mendicante del Suo perdono e della Sua Misericordia, riconoscere la Voce del Buon Pastore, non cedere ai Falsi Profeti, benedire Colui che viene nel Nome del Signore, non farsi sorprendere dai Lupi travestiti da Agnelli, difendere sempre la Santa Chiesa Cattolica ,in primis Sposa di Cristo, da tutti gli attacchi, dalle eresie e dalle imposture, ed ammonire i propri fratelli affinché non cadano in inganno, mettendo a rischio la propria salvezza spirituale, e non si lascino soffocare e distruggere dalla zizzania, oggi palesemente incarnatasi nella presenza di un Antipapa ( e conseguente falsa gerarchia ecclesiastica da lui nominata) che, a differenza di altri Antipapi che hanno costellato la storia della Chiesa e contro cui si sono sempre levate,grazie a Dio, voci e figure potenti della Cristianita’, manifesta palesemente l’unico obiettivo di distruggere le fondamenta della Chiesa e pur nella certezza che non prevarrà, è dovere di ogni Cristiano che ha avuto la Grazia da Dio di accorgersene, doverlo smascherare e schierarsi dalla parte di Nostro Signore Gesù Cristo !

    • Michele ha detto:

      Gentile sig. A.E.,
      Il problema sta proprio nell’identificare i “falsi profeti” e i “lupi travestiti da agnelli”, specie in questi tempi in cui il discernimento spesso si trova a fare i conti con suggestioni del tutto soggettive, per quanto insinuatesi nella coscienza come illuminazioni, e in quanto tali autoelevatesi al rango di verità.
      Personalmente posso provare gratitudine per l’iniziativa di Andrea Cionci, il quale sta sollevando un problema che è certamente, da dieci anni a questa parte, motivo di grande turbamento per i cattolici più avveduti, però due cose non tornano:
      la prima è che se le conclusioni di Cionci, condivise con don Minutella, sono l’allontanamento dai Sacramenti, presumendo perciò che la conservazione dello Stato di Grazia sia condizionato a quelle stesse conclusioni, significa allora che queste pretendono di ammantarsi di “verità”, magari tecnicamente convincente, ma del tutto svincolata da quello spirito di sottomissione a ciò che non sempre siamo tenuti a comprendere, nell’economia dei piani di Dio.
      La seconda è un paradosso che ci pone di fronte ad un grande sforzo intellettuale e spirituale: se è vero che un’indagine canonica si rende assolutamente necessaria, è altresì vero che la sola Autorità preposta a tale indagine non può che essere rappresentata dalla Chiesa Cattolica (e qui si ripropone la Verità dogmatica contenuta nel Credo, ossia che la Chiesa è Una Santa Cattolica e Apostolica). Altre suggestioni che prevedono soluzioni esterne, autoreferenziate, scismatiche, pur stuzzicando il desiderio di immediata “sanatio” della questione, ho il sospetto che rappresentino uno scavalcamento di ciò che è lecito, nell’equo bilanciamento dell’azione pratica a cui ogni cattolico è chiamato, con le pratiche spirituali della preghiera, l’accettazione e l’offerta della sofferenza e del martirio, nella Fede incondizionata del Non Prevalebunt .

  • A.E. ha detto:

    Ha detto bene, signor Michele Dieli, la nostra Madre Chiesa è Una, NON un’altra, è Santa, NON blasfema, è Cattolica, NON sincretista-fraterno-mondialista! Può la Fede rigettare acriticamente e ciecamente ciò che la Ragione, il Ben dell’intelletto rivela essere inconciliabile, e addirittura antitetico a quella che è la Dottrina del Magistero Cattolico, quindi alla stessa Fede Cattolica?! E poi difronte ad una marea di indizi e se vogliamo di prove risultanti dall’ inchiesta di A. Cionci che documentano una mai avvenuta abdicazione di Papa B.XVI, di fronte ad un inconfutabile ed incontrovertibile Codice di Diritto Canonico, in base alla Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II, e mettiamoci pure le dichiarazioni scritte del Cardinale Dannel, inizia a sorgere il dubbio che, in tanti, sia avvenuto un cortocircuito tra Fede e Ragione! Auspicabilissima l’apertura di un’indagine Canonica ( che forse non avverrà mai ) nel frattempo urge però una riconciliazione e riconnessione tra i fili che tengono saldamente uniti Fede e Ragione! Cordialmente A.E.

    • Michele ha detto:

      Gentile sig. A. E.,
      sono ben consapevole che all’interno della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica si è insinuato il falsario antagonista che  vorrebbe rovesciarne dall’interno, uno dopo l’altro, tutti e quattro i Valori perenni sui quali è stata fondata da Cristo.
      Non c’è pertanto da stupirsi se il “generalismo” sta sostituendosi all’Unicità della Chiesa, se le blasfemie ne stanno minando la Santità, se il sincretismo religioso sta sovrastando ideologicamente il Cattolicesimo autentico e se persino la Sucessione Apostolica, come lo stesso Andrea Cionci suggerisce, è drammaticamente in pericolo.
      Ma tutto questo, a mio avviso,  resta una maldestra caricatura messa in atto dalla scimmia di Dio, che altro non può fare, pur nella sua potenza, se non “scimmiottare” e sabotare, introducendo semi di zizzania che, accanto al grano, cresce,  prolifera e confonde, ma come la parabola ci insegna, non va assolutamente estirpata, a salvaguardia del buon raccolto.

      Perciò non si tratta di “rigettare acriticamente e ciecamente ciò che la Ragione, il Ben dell’intelletto rivela essere inconciliabile, e addirittura antitetico a quella che è la Dottrina del Magistero Cattolico”, ma di non cedere alla tentazione di far prevalere l’intelletto sulla Fede e i suoi Misteri, nella granitica certezza che le parole di Gesù  “Io sarò con voi fino alla fine del mondo”, non sono state pronunciate a caso.

      Per quello che riguarda l’inchiesta di Andrea Cionci, ribadisco che l’unica strada percorribile è che si apra un’indagine canonica sulla validità o meno delle dimissioni di Benedetto XVI. Un’indagine che deve essere fatta dalle gerarchie  ecclesiastiche, il ruolo dei laici è necessariamente confinato entro i limiti imposti dalle proprie conoscenze e dall’applicazione dei princìpi morali  stabiliti dalle Virtù e dalla fuga dai Vizi Capitali.

      Concludo con una citazione a mio avviso molto saggia e pacificante del compianto Monsignor Livi, che per lo stato attuale delle cose mi sembra illuminante:

      Una sola cosa importa («porro unum est necessarium») ed è questa: rimettere continuamente al centro e al di sopra di tutto ciò che nella struttura gerarchica ecclesiastica e nella persona del Papa è il dogma, la volontà salvifica di Cristo, la sua dottrina: che non è mai, in alcun caso, una verità riservata a pochi eletti (gli “spirituali”, secondo l’eresia gnostica), ai cosiddetti “bene informati”, ma è un dato di comune dominio, accessibile a tutti nella Chiesa perché contenuto nella rivelazione pubblica.”

  • il Matto ha detto:

    ” dovremmo forse davvero spogliarci di tutto”.

    E’ uno die tanti modi di dire o c’è almeno una minima consapevolezza del significato di: SPOGLIARSI DI TUTTO?

    C’ è la minima consapevolezza che non appena si pensa e si parla appare immancabilmente … un vestito?

  • giovanni ha detto:

    Molto interessante, foriero di analisi e riflessione sui contenuti.

  • Adele ha detto:

    Eccellente articolo, Mastro Titta, ironicamente centrato. Condivido pienamente, soprattutto quando fa notare che,
    ” nessuno è più spietato del misericordioso Bergoglio”, e che, “se si rimuove il peccato, la misericordia è una parola vuota, non necessaria”.
    Grazie, Mastro Titta!

  • Michele Dieli ha detto:

    Suggestivo questo articolo, anche se a mio avviso denso di autoreferenzialità e compiacimento per un certo effetto visionario e un’innegabile padronanza dialettica.
    Così come l’interlocutore Andrea Cionci, suggestivo e certamente più degno di attenzione di quanta gli venga concessa dai destinatari dei suoi appelli, quanto autoreferenziale nel suo compulsivo “citarsi addosso”, nel suo sistematico chiamare in causa tutti coloro che, non rispondendo alle sue aspettative, si guadagnano immediatamente le “etichette” con le quali vengono relegati fuori dal “piccolo resto cattolico”.
    Personalmente, da iscritto alla Confederazione dei Triarrii e frequentatore abituale di uno dei loro presidi, non ho per nulla la sensazione di essere circondato da “nerd che si travestono da personaggi di Guerre Stellari come Yoda e Darth Vader, oppure da personaggi dei videogiochi o dei fumetti”.
    Noi ci ritroviamo periodicamente per pregare il Rosario secondo le intenzioni suggerite dal momento drammatico che la Chiesa, sposa di Cristo, sta vivendo in questi tempi particolari, soffrendone autenticamente le conseguenze spirituali, e aggrappandoci alla corretta interpretazione Cattolica delle Virtù Teologali e Cardinali per non perderci in pericolosi personalismi.

    Certamente sarebbe auspicabile un’indagine canonica che chiarisse ciò che Andrea Cionci ha evidenziato con la sua inchiesta, se non altro per fugare dubbi importanti che sul piano spirituale stanno confondendo molti fedeli.
    Non si può però neppure prescindere dalla Verità contenuta nel Credo, che la Chiesa è “Una, Santa, Cattolica e Apostolica”, che non è un concetto interpretabile con la sola ragione, implicando in sé anche la Fede e pertanto ponendosi in modo il più possibile “equilibrato” di fronte al Mistero che della Fede è la naturale condizione.

  • Giuseppina ha detto:

    Solo spogliandoci di tutto saremo veramente Liberi! Bell’ articolo dott. Tosatti! Grazie per averlo scritto! Buona giornata

  • Alessia ha detto:

    Ci sarà qualcun altro che abbia il coraggio di gridare che il re è nudo?? Temo che presto, grideranno le pietre.
    Comunque grazie Mastro Titta!

  • Tina Sofia ha detto:

    E che dire? Un dispiegamento più ironicamente sapiente della triste-comica (mi si perdoni l’ossimoro) situazione ecclesiale non poteva essere scritto. Un doveroso plauso.

  • E.A. ha detto:

    Cos’altro aggiungere, caro Mastro Titta, alla sua “cruenta” ed ineccepibile disamina?!!! O a quella dello stesso A.Cionci ,che in un fantasmagorico e rottambulesco Circo assegna ad ognuno la sua parte…! Si, spogliarsi di tutto per vedere la propria e l’altrui nudità, è ormai questo l’unico rimedio… in alternativa coprirci di un sacco, cospargerci il capo di cenere e chiedere giorno e notte perdono e Misericordia a Nostro Signore Gesù Cristo!

  • Gilda ha detto:

    Avanti e coraggio dott. Tosatti…

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