Pezzo Grosso. La Nostra Guerra, e gli Strumenti per non Soccombere.

9 Giugno 2023 Pubblicato da 8 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Pezzo Grosso offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione che stiamo vivendo, e sui possibili strumenti da usare per non soccombere. Buona lettura, riflessione e condivisione.

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Caro dottor Tosatti, le sottopongo una riflessione aperta, cioè senza conclusioni, che spero possa continuare in sedi più operative con chi ne condividesse le intenzioni.

*Oggi i popoli, intesi quali collettività che ambisce vera libertà consapevole e responsabile, non mi pare abbiano alcuna possibilità di ribellarsi ad obblighi e doveri imposti e non condivisi perché pretesi da un gruppo ristrettissimo e chiuso. Che troppo spesso compensa questa rinuncia alla libertà con “specchiettini o collanine”, altre volte mettendo paura con argomenti o intimidazioni, proposti con arroganza e prepotenza.

Con che strumenti potrebbero reagire?

Primo – Attraverso il voto politico? fa sorridere solo pensarci. Chi fa “politica” non ha spesso idee o ideologie. Diciamo che è diventato un mestiere,nel quale si può fare carriera secondo le regole del gioco.

Secondo – Attraverso proposte di “maestri di pensiero”, intellettuali eccelsi? mah chi crede più alla loro indipendenza? Formare l’opinione pubblica è un prodotto troppo di valore per esser lasciato al caso o alla iniziativa individuale. E poi la professione di intellettuale ha il suo mercato….

*A prima vista si direbbe che solo i social blog siano espressione di libertà. Ma, ci sono più ma. Ma chi ha coraggio di scrivere con il proprio nome e cognome se questo ha elevata exposure perché ben conosciuto e prestigioso? Per evitare rischi si può usare uno pseudonimo, certo, ma che credibilità può avere una proposta senza il nome, senza il prestigio, autorevolezza e credibilità, di chi la fa? zero. In più i blog possono essere oscurati e censurati o comunque scoraggiati in più modi.

*A prima vista sembra difficile incontrare un mezzo, strumento e riferimento, per difendere la propria libertà. Neppure un Stato (all’interno dell’Europa) sembrerebbe poter avere la autonomia di sovranità, fino al rischio di essere “espulso”. Sono troppo vulnerabili.

Forse solo gli USA potrebbero farlo, se volessero e non fossero in questa crisi così complessa. Ma con una massa enorme di “ subject to”, cioè di condizioni. Gli Usa sono un aggregato di 52 stati ben differenti in etnia, cultura valori professati, visione politica. Tenuti insieme con due strumenti: “l’Intelligence” e il “nemico comune da temere”. Ma anche in USA c’è un “deep state “ che influenza le decisioni. Anche quelle politiche, si pensi a Trump. Inoltre in USA c’è un certo tipo di culto per le armi private, il che fa temere “guerre civili” come si è temuto potesse accadere appunto con la rielezione di Trump).

La Cina potrebbe proporsi di farlo.Ma chi si fiderebbe?

Resta una Autorità Morale, globale, ben organizzata: la Chiesa cattolica. Ma la stessa Chiesa sembrerebbe aver rinunciato a farlo, addirittura ha “rinunciato” un grande Pontefice.

La riflessione a questo punto è che dove il potere è così accentrato nelle mani di pochissimi, per cambiare il mondo si dovrebbero cambiare le persone che hanno questo potere. Il pesce puzza dalla testa, infatti i pescivendoli separano la testa dal corpo del pesce, e la danno ai gatti…

Le azioni che restano son illusorie. Boicottare i prodotti offerti da questo potere? Mettersi a ridere leggendo la pubblicità di prodotti ecosostenibili? Non comperare più beni da loro imposti,non leggere più giornali e vedere le loro TV?…Ma per quanto tempo ci si riuscirà? Non possiamo più neppure rifugiarci in Portogallo…Potremmo migrare noi in Africa e valorizzarla, certo. Ma i cinesi ce lo permetterebbero?

Domenica scorsa 4 giugno ero presente ad una Lectio formidabile tenuta al Teatro Verdi di Busseto (Parma ) dove un personaggio ben noto (non faccio il nome perché non autorizzato); a volte i suoi scritti sono anche riportati su StilumCuriae, e  ha spiegato perché e come i cattolici debbano lottare, resistere e lottare… e vincere.

Perché è evidente che questo problema qui esposto non è “roba terrestre, umana, immanente”  ed il gioco lo possiamo dirigere solo noi, con preghiera, evangelizzazione, incitamento all’uso dei Sacramenti.

Amen.

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8 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    Condivido molte delle osservazioni di “Pezzo Grosso”. Sulla politica, specialmente in Italia, abbiamo visto che in molte occasioni si è registrato un “consenso bulgaro”, quando invece sarebbe stato più opportuna la critica ovvero la tutela di interessi e valori opposti a quelli che, di volta in volta, sono diventati legge dello Stato. Anche sui social abbiamo notato l’emergere di forme di censura, talvolta palesi, in altri casi più subdole. E’ comunque evidente, solo a volerla osservare, che la “civiltà digitale” offre metodi e strumenti di controllo molto più semplici ed efficaci dell’antica “civiltà analogica”. Devo però notare che Victor Orban fa eccezione nel panorama dei politici europei per la sua saggezza e lungimiranza, anche con riguardo all’attuale conflitto tra Russia ed Ucraina. Rileva forse il fatto che l’Ungheria ha subito l’invasione dei carri armati russi? Molti giornalisti criticano il militarismo e l’espansionismo di Putin, dimenticando però di precisare che egli governa uno stato che è superopotenza militare ed atomica. Come dire che la possibile sconfitta militare di Putin potrebbe essere pagata dai popoli europei, che hanno rimosso l’idea di guerra e di carestia, non rendendosi conto sia di aver acceso una miccia che, prima o poi potrebbe esplodere, sia di non avere la forza politico militare per poter reggere uno scontro con la Russia. Spesso, per non dire sempre, il miglior modo per evitare un conflitto è quello di un onesto esame della situazione, ma talvolta la Hybris fa sragionare gli uomini. Condivido infine l’invito alla preghiera, e aggiungo anche quello alla penitenza, seguendo, ex multis, le parole di Maria SS. a Bernadette Soubirous.

  • miserere mei ha detto:

    Una soluzione, apparentemente assurda eppure efficace, consiste nel “vedere” Colui che il mondo non vede: la Presenza Reale del Signore proprio qui, adesso, accanto a chi sta vivendo questa stagione angosciosa.

    Questa vista ha il pregio di fare luce: l’angoscia resta, ma è illuminata dal Signore che è la luce.
    La chiaroveggenza non è un dono per prevedere il futuro, ma la grazia per non brancolare nel buio al presente, tendendo al futuro.

    Il Signore non solo assicura la sua luce, ma anche che farà in modo che non si spenga e non si spegnerà.

    E’ un mezzo povero e piccolo, davanti ai “grandi” del mondo? E’ l’ironia di Dio che si serve di questi aiutanti e di questi strumenti, come Maria Santissima, la donna del Magnificat.

    A noi non dovrebbe importare di essere più di un punto o una tesserina del mosaico, sapendo che i punti li collega Dio e che ne uscirà un disegno meraviglioso nella luce del Signore che la investirà.

    Dio resiste agli orgogliosi, ma agli umili fa grazia.
    Quale veste ha assunto il Redentore dell’umanità, Colui che ha riaperto le porte dei Cieli che si erano chiuse all’umanità perdendo l’Eden? Quella di un Agnello. E si è lasciato sgozzare, ma è ritto in piedi, vivo, pronto a svergognare e dissolvere le pretese orgogliose dei potenti del mondo avverso alla volontà di Dio.

    Conta più il silenzio che lo strepitar argomenti.
    Contano più i piccoli e gli umili, dei potenti e dei grossi.
    Conta più una preghiera da peccatore che chiede pietà.

    Come appare l’esercito schierato dal nemico? Agguerrito, numeroso, attrezzato, tecnologico, crudele…
    E come si schierano “i nostri”?
    Una donna incinta, un cavaliere vestito da sposo…

    Il mondo chiama alla guerra, Dio chiama alle nozze.
    Si vice con… il nostro niente.

    Purchè Dio sia con noi.
    Perchè Dio è con noi.

    • il Matto ha detto:

      “Conta più il silenzio che lo strepitar argomenti”.

      Belle parole.

      Ma dov’è la loro messa in pratica?

      • miserere mei ha detto:

        Riavvolgiamo il nastro…

        Era il giorno di Pentecoste e stava per finire.
        Siamo 50 giorni dopo la resurrezione di Cristo.
        Si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.
        Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.

        Dunque il primo effetto della discesa dello Spirito Santo consiste nella capacità di parlare altre lingue.

        Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?

        Eppure ci fu chi rideva, prendendo gli apostoli per ubriachi. Allora Pietro parlò dicendo: “Negli ultimi giorni, dice il Signore, Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serve
        in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi
        profeteranno. Farò prodigi in alto nel cielo e segni in basso sulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo.
        Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e splendido.

        Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

        Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete – dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.

        Dice infatti Davide a suo riguardo: Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai l’anima mia negli inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.

        (Nota: eppure oggi chiediamo al Padre Nostro di “non abbandonarci”… Forse abbiamo un po’ sbagliato mira?)

        Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza. Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra noi. Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide corruzione. Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice: Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi.

        Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!».

        All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».

        E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».

        Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa».

        Pentitevi.
        Utilizzate i sacramenti per la remissione dei peccati.
        Salvatevi da questa generazione perversa.

        Tutto qui… Basta e avanza.

        • il Matto ha detto:

          La facoltà di riflettere – dono ricevuto da Dio – mi spingerebbe a interrompere il silenzio (ma lo sto già facendo) con una sequela di domande circa il lungo brano citato.

          Pentirsi richiede il silenzio ed il rivolgere l’attenzione verso se stessi piuttosto che verso gli altri.

          Ma ora, per ascesi, perciò ritornando al silenzio, mi taccio per non contribuire allo “strepitar argomenti”.

          Serena Domenica.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Già interrotto, mi sembra…Dei tre monaci il terzo disse: “l’unico a non parlare sono io…”:-)))

  • Ugo Bassi ha detto:

    Interessante , come si potrebbe andare avanti dialogando ?

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