Controcorrente. Benedetta De Vito.

15 Marzo 2023 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione queste riflessioni – che mi hanno colpito molto, lo ammetto – su di sé, e probabilmente su molti di noi, in diverse fasi della nostra esistenza. Buona lettura, meditazione e diffusione.

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Che bello diventare nonna, come è accaduto a molte mie amiche d’infanzia che, lontane per anni, ritornano vicine quando il figliolo (che io ricordo in fasce e tutto pappine, biberon e borotalco nell’odore del bebè di cui sento tanto la mancanza…) tiene lui tra le braccia un pargolo. Che bello, che emozione grande.

L’anno scorso è nato Noah, quest’anno Bartolomeo e a tutti e due ho comperato un pigiamino in crescita come mi ha insegnato a fare mia madre… L’occasione è anche ghiotta per veder le antiche amiche, ricordare con loro i tempi che furono, parlare degli altri figli, quelli che ancora sono nel mare aperto e lontani da un porto sicuro, e anche delle mamme che siamo state e siamo, cariche di errori, ma piene di buona volontà.

Così m’appresto a scender dalla metro B, la blu, per incontrare al Circo Massimo una amica di quando ero davvero bambina e sedute a un caffè parliamo del nuovo nato, e mi mostra tante foto adorabili (che musetto, che grazioso e tutta sono in sincero ah e oh perché i bambini, ogni bambino è una grazia e un dono) e poi il discorso cade su di noi e lei, a proposito della mia conversione al Signore, mi dice: “Betta, dai, sei sempre stata strana, controcorrente, particolare”.

Bè, rispondo, certo di fronte allo spettacolo del mondo ho sempre opposto un “non è così” e non “Piccole donne” leggevo, ma “Una ragazza fuori moda”, sempre della Alcott. Ma, in generale, mi sentivo non poi tanto diversa dagli altri, dai.

“Sei sempre stata controcorrente”, ripete e poi cambiamo discorso perché di cose da raccontarci, non vedendoci da anni, ne abbiamo parecchie.

Quel termine “controcorrente” però mi è rimasto attaccato con lo scotch addosso e mi è rivenuto in mente  qualche giorno dopo quando, tornando dalla proiezione all’Adriano di “Unplanned” (film che consiglio a tutti e ringrazio Federica Picchi che lo distribuisce con sapienza, prudenza e attenzione) me ne tornavo sola soletta di bel bello lungo il ponte che collega i Prati a Via Tomacelli.

Scendeva la sera e il sole, radiante, era di fuoco e d’oro laggiù lì dove vedevo svettare il Cupolone. Abbassai lo sguardo sulle bionde (si fa per dire) acque del Tevere che, lente seguivano l’orma di sempre, la corrente, ed era quella la vera vita, non certo il brusio della città tutt’attorno, i clacson, le macchine, il rumore e più avanti tra il Corso e piazza San Lorenzo in Lucina il frastuono di tre concerti sgangherati uno sopra all’altro.

Qui i mariachi, lì un violinista solista e più avanti un gruppo rock e tutt’insieme sembrava il mondo folle che c’avvolge. Io, nella corrente del gran fiume. E d’un tratto ho capito che io sono sempre stata nella corrente della vita vera, anche quando ero lontana dal Signore. Chiedendo a Lui la verità, seguivo, silenziosa, la scia del fiume…

Non io ero controcorrente, ma quanti, seguendo il frastuono del mondo, nella superbia umana che mai si placa, andavano controcorrente. Satana, aiutato dai suoi servi, i massoncini (in grembiulino da servetti) disegna il mondo controcorrente e lo mette sotto all’arcobaleno che ipnotizza. Non ci sono più solo maschi e femmine, come progettato dall’Altissimo, ma tutte le pazzie umane possibili e immaginabili, a scelta. L’aborto, che è un abominio e un crimine, diventa un diritto. I maschi si sposano tra di loro, i cani sostituiscono i bambini e via così nel mondo all’incontrario. Questo  il mondo falso, controcorrente, il mondo  perdente che sfida la Corrente, la Vera Vita, che, inevitabilmente, silenziosa porta fino al mare e a immergersi nel Mistero.

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1 commento

  • Roberto ha detto:

    Ci sono dei momenti particolari, dei brevi istanti in cui il tempo si ferma eppure riassume in sé una vita intera.
    Nella via dell’esicasmo si parla di un momento unitivo ( a cui sono propedeutici la via purgativa e quella illuminativa…ma dato che lo Spirito Santo è un tipo allegro non sempre c’è una consecutio stretta).
    Ringrazio Benedetta di averci fatto compartecipi di un suo istante di unitivita’
    A tutti sono concessi questi momenti, pochi sono quelli che si rendono conto della preziosità dell’istante

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