Iustitia in Veritate. In Difesa della Comunità di Casagrande Alto.

29 Luglio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo, e ben volentieri pubblichiamo questo comunicato di Iustitia in Veritate, in difesa di un’iniziativa che ha trovato l’ostilità della Curia reggiana e naturalmente dei media mainstream, come potete leggere qui , qui, e anche qui. Buona lettura.

§§§

 

A difesa di una comunità agricola

COMUNICATO

Imperversa da qualche settimana una strana polemica sulla identificazione di alcune attività in essere in uno sperduto cocuzzolo collinare in provincia di Reggio Emilia.

Un sacerdote, tale don Claudio Crescimanno, avrebbe avuto l’ardire di iniziare una comunità agricola, ovvero un gruppo di laici che hanno deciso di attivarsi prendendo in mano il loro destino, anche con un percorso formativo spirituale e di aiuto reciproco.

Da tale aggregazione di fedeli, peraltro, è nata anche una scuola parentale portata avanti con estremo successo che ha visto coinvolti, nel breve arco di tempo dalla sua nascita, ben 25 alunni di elementari, medie e superiori, i quali – per inciso – hanno sostenuto gli esami di quest’ultimo anno scolastico, come da normativa vigente, conseguendo ottimi voti.

Tali iniziative, che in altri tempi avrebbero suscitato ammirazione, hanno invece attirato un interesse ben qualificabile come “strano” da parte dell’autorità ecclesiastica locale.

Il Vescovo di Reggio Emilia, infatti, senza verificare di persona la bontà di quanto accade a Casalgrande Alto, messo in allarme dall’impudenza di laici, seguiti da due sacerdoti, è giunto addirittura a contestare la violazione del can. 265 del codice di diritto canonico.

La comunità, pertanto, ha recentemente comunicato – in risposta a tale contestazione – di riferirsi spiritualmente agli insegnamenti di Mons. Lefebvre e, apriti cielo, si è scatenata un’orchestra di lagnanze da parte di giornalisti del posto che non si sono fatti sfuggire l’occasione per gridare allo scandalo e per avallare l’accusa di cui sopra.

Pertanto, una domanda preliminare sorge spontanea.

Come mai tali cantori locali – che si presume siano cattolici liberi e pensanti – si girano dall’altra parte di fronte a palesi violazioni del codice di diritto canonico quando vedono chierici o laici manifestamente proclamare il verbo gender, anche dal pulpito di una chiesa, nonostante i chiari pronunciamenti di Papa Francesco?

E come mai tale “genuina” attenzione non viene rivolta alle processioni riparatrici che altri cattolici hanno immediatamente promosso che, al contrario, vengono denigrate?

Che tipo di cattolico si vuole promuovere o si è deciso di attenzionare?

Perché tanta “cura” verso la piccola comunità che, dall’alto di una collina, è analizzata al microscopio e accusata di essere luogo sedizioso nonostante i frutti spirituali innegabili?

Iustitia in Veritate non entra in polemica con nessuno, posto che già esistono pronunciamenti e prese di posizione anche ironiche sulla vicenda a firma di laici che, a dispetto di roboanti accuse di eresia attivate imprudentemente dal sempre presente fuoco amico, ribadiscono la genuinità dell’esperienza cristiana e l’inconsistenza delle accuse su quanto accade in cima a quel cocuzzolo.

Iustitia in Veritate vuole solo tranquillamente prendere posizione, secondo la propria natura, come da oltre due anni ha fatto anche in altre situazioni di inspiegabile attacco, a difesa in primis della libertà religiosa, esprimendo solidarietà ai sacerdoti e componenti della comunità la “Cittadella” di Casalgrande Alto, anche evidenziando come l’inusitata e grottesca attenzione mediatica locale sia frutto di fraintendimenti o, a voler pensar male, di eccessi di zelo mai visti in altri ambiti dove sarebbe certamente più appropriata.

Questo comunicato intende essere quindi un invito alla calma e alla prudenza necessarie per capire davvero ciò che accade, ribadendo che appare palesemente infondata l’accusa di “chierico acefalo o girovago” del sopracitato canone, visto che Don Claudio Crescimanno è un sacerdote regolarmente ordinato e incardinato e quindi non un pericoloso sovversivo.

Cosa fa, quindi, paura a tal punto da minacciare, pur nella infondatezza, il canone citato?

Forse perché si vuole che alcuni amanti della tradizione cattolica lo possano essere solo a giorni alterni, salvo poi adeguarsi a tutte le storture liturgiche appena il potere anche ecclesiastico lo ordina?

Mentre, come il sacerdote in questione ha limpidamente dichiarato: In questo tempo di confusione e di disorientamento della Chiesa e della società l’unica àncora di salvezza è mantenersi fedeli a ciò che i nostri padri hanno sempre creduto, celebrato, vissuto. Il fatto che gran parte della Gerarchia ecclesiastica attuale e della mentalità dominante non riconosca più come suo ciò che per duemila anni è stato il fondamento della nostra identità la dice lunga su quanto sia avanzato il processo di decattolicizzazione della Chiesa e della civiltà occidentale”.

Dunque, a Casalgrande Alto è in corso semplicemente l’esperienza di una comunità ecclesiale che non ha nulla a che vedere con vetero cattolici sedevacantisti.

E poiché Mons. Lefebvre è stato riabilitato da Papa Benedetto XVI, riferirsi spiritualmente al suo insegnamento non può essere giudicato una colpa né, a maggior ragione, configura una condotta più grave del salire sul pulpito con una stola fintamente arcobaleno.

Ogni lettura accusatoria contraria, pertanto, oltre ad essere giuridicamente infondata, è ingenerosa e gratuita; così come è ancor più grave, ad opera di pennivendoli presuntivamente cattolici, paventare l’esperienza della “Cittadella” come un pericolo, con uno zelo per nulla riservato – e lo si pretenderebbe almeno per par condicio – contro le vere derive del modernismo che sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti.

Milano, 28 luglio 2022

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20 commenti

  • unaopinione ha detto:

    Debbo dire che é un articolo molto scarno di dettagli e che non mi fa capire la situazione reale.
    Infatti la mia prima domanda é stata (non avendo altre informazioni): ma cosa ha a che fare una comunitá agricola con il fatto che don Claudio sarebbe un “chierico vagabondo o acefalo”? E poi … per quale motivo ha dato una risposta richiamandosi al monsignor Lefebvre? Nell´articolo non c´é risposta. Ma se si cerca in rete, si trova questo articolo:
    https://www.vivogubbio.com/2021/12/10/don-claudio-difensore-della-dottrina-della-fede-tra-le-persecuzioni/
    e si capisce che viene perseguitato perché (tra l´altro) celebra le messe in latino (non autorizzate da papa Francesco, ma autorizzate da Papa Benedetto, e quindi per me legittimamente – e credo di capire perché si é richiamato a monsignor Lefebvre).
    E la situazione per chi cerca di ridurlo al silenzio peró é un poco complicata: perché possono prendere tutti i tipi di provvedimenti che vogliono, ma la comunitá agricola non gli farebbe mancare il suo sostegno economico … e quindi non riuscirebbero a ridurlo totalmente al silenzio, per cui … secondo me, non bisogna meravigliarsi se viene attaccata la comunitá agricola in sé e tutto quello che vi si fa (i ragazzi ricevono l´istruzione fuori delle scuole pubbliche? Ma questo é un vero scandalo, grideranno i “cantori”).
    E se le cose stessero cosí, per me si chiariscono totalmente.
    Per quanto riguarda la stampa: purtroppo da un paio secoli (e secondo i piani non piú occulti delle élites), tutto deve essere strappato da quelle che erano le istituzioni tradizionali e deve essere dato in mano allo Stato (o quanto meno deve stare sotto la sua supervisione), per poi darlo in mano ai privati … degni tipi o entitá come il filantropo Bill Gates, l´inclusivista Klaus Schab ed il globalista Blackrock, l`ONU, ecc., tanto per intenderci): nulla e nessuno deve sfuggire. E, secondo me, i MSM hanno ricevuto il compito da cani da guardia, abbaianti e sbavanti al comando ricevuto, per quanto riguarda questa necessitá da parte dello Stato di immischiarsi in quelle che sono da sempre state le vicende di consorzi privati familiari, ma anche di semplici associazioni non statali. Ed un esempio é dato dal fatto che lo Stato, sempre supportata dai MSM, decida per legge, e non i genitori, della vaccinazione dei minori (per esempio la vaccinazione esavalente obbligatoria per legge – ma anche quella Covid dove, mi pare, attualmente piú che lo Stato, sono i MSM a premere che i genitori facciano vaccinare anche gli infanti, ma anche le donne incinte). Dunque io credo che bisognerebbe vedere il tutto piú che in un´ottica di “violazioni del codice di diritto canonico, ecc.”, in un ottica di voluta “distruzione delle associazioni naturali” (prima di tutte, la famiglia) e quindi come un compito (tra gli altri) “anticristiano” da raggiungere (affidata appunto anche ai giornali, televisioni, ecc.).
    Quindi, a mio avviso, l´assunto che tanti “cantori” (e qui parlo in generale) siano “cattolici liberi e pensanti” é totalmente sbagliato: questi cantori che si pensano di essere cosí, sono semplicemente, e moltissimi di coloro che cosí pensano di essere non se ne rendono affatto conto, degli utilissimi strumenti nelle mani del Diavolo.
    Che poi tizi di questo genere siano anche degli ipocriti, su questo proprio non ci piove.
    Mia opinione.
    Nota: naturalmente non spetta a me dire qualcosa a questi “cantori”, perché so che “hanno famiglia”. Peró un pensierino potrebbero anche farlo sulla possibilitá che in realtá stiano combattendo contro Dio.

  • Ale ha detto:

    In realtà in quella comunità i sacerdoti sono 2.
    Uno è don Claudio Crescimanno,l’altro è tale don Andrea Maccabiani, di origini bresciani, ex studente di seminario in Umbria ma la cui ordinazione pare non essere avvenuta in nessuna diocesi italiana.
    Sapete se per caso questo altro sacerdote è stato ordinato validamente?

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Trovo – come dire – un poco di ingenuità in questo comunicato a difesa della “Cittadella”. E ora vado ad aggiungerci anche un pizzico della mia, ma tant’è.

    Innanzitutto appellarsi a Mons. Lefebvre è quanto mai prematuro e imprudente: mi ricorda – in modo contrario – la “gaffe” (strategica, comunque) dell’ex Mons. Charamsa che, facendo coming out, se solo avesse atteso tempi più maturi, non credo sarebbe stato ridotto allo stato laicale.

    Mi pare, poi, che la “Cittadella” – già a sua “difesa” – richiami una concretizzazione dell’Opzione Benedetto e trovi, tra l’altro, una sorta – ripeto, una sorta – di precedente nell’esperimento avviato già dal defunto e ben noto sacerdote padre Silvano Fausti.
    Forse non tutti sanno che Villapizzone, in periferia di Milano, è una cascina che ospitava (e credo ospiti ancora) una comunità di gesuiti – tra cui Fausti, appunto – e famiglie (dunque laici) al servizio della Parola.

    Ora, che la “Cittadella” faccia tanta paura mi pare ovvio, e lo spiega meglio di tutti il commento – ottimo – di PAOLO DEOTTO.

    Ma Iustitia in Veritate non fa sorgere anche a voi qualche perplessità quando afferma che quelli di Francesco – sul verbo gender – sono “chiari pronunciamenti”? Quando mai? Chiare sono, semmai, unicamente le intenzioni.
    Ed anche quando IiV giustifica il suo intervento, dichiarandolo a favore di una non meglio precisata “libertà religiosa”, non infonde serenità: negli States, in nome di una medesima libertà religiosa, si adora Satana legalmente!

    Ecco, forse, qualcosina la riformulerei.

    Alla “Cittadella”: Dio vi benedica, moltiplicandovi presto in tutta Italia!

    I cattolici costretti a fare come gli Amish, insomma…E perdonate il raffronto.

  • Giovanni ha detto:

    Un fraterno e cristiano saluto in Cristo per i componenti la comunità e l’ottimo sacerdote che li assiste. Grazie dellavostra scelta, siete una luce che ci illumina.

  • Fulvia Lupi ha detto:

    Con tutto il cuore solidarietà e preghiere per don Claudio
    e la sua comunità.

  • Luca ha detto:

    Lefebvre riabilitato da Benedetto XVI?!? E perché non da papa Francesco, che ha concesso ai preti lefebvriani di amministrare il sacramento della penitenza?
    Vabbe’, su, dai, cerchiamo di essere seri.

  • paolo deotto ha detto:

    Conosco Don Claudio da anni e so che ha un imperdonabile difetto: è un prete cattolico. E lasciamo perdere altri aggettivi, come “tradizionalista” o simili. O si è cattolici, o non lo si è. E come tutti i veri cattolici, anche lui deve subire la persecuzione. Ma sono sicuro che la sopporta con la santa pazienza e con la Fede.
    Approfitto di questo spazio di commenti per far arrivare a Don Claudio il mio abbraccio e l’assicurazione della mia vicinanza nella preghiera. Con tutto il cuore.

  • Slave of JMJ ha detto:

    Anna Stafford’s commentary on the canceled” priest crisis in the United States of America:
    https://youtu.be/YlqX2H4b0vc

  • Mimma ha detto:

    Onore a don Claudio e piena solidarietà a lui e ai fratelli della “Cittadella”.
    Se potessi, mi unirei a loro.
    Lo farò con la preghiera. Che il Sigbore ci aiuti!

  • acido prussico ha detto:

    Recita l’art.265 del CIC:
    “Ogni chierico deve essere incardinato o in una Chiesa particolare o in una Prelatura personale oppure in un istituto di vita consacrata o in una società che ne abbia la facoltà, in modo che non siano assolutamente ammessi chierici acefali o girovaghi”.

    Usando il grimaldello (detto anche “piede di porco”) dell’art. 265 l’Incardinato neo Vescovo di RE minaccia di “scardinare” il chierico don Claudio.

    Apprezzato don Claudio,
    prima che l’Incardinato ti “scardini”, tu “scardinati” da solo e incardinati fra i lefrebvriani. Perchè il “Girovago Canadese” e i suoi “incardinati” collaboratori che non “osano” scardinare gli ormai scardinati potenti tedeschi lo faranno con te che sei una pulce.
    Nel contempo invia al monsignor tuo Vescovo un cabaret di ortaggi (cetrioli, carote, finocchi…) della tua comunità agricola. Un po’ di dieta vegana è necessaria per la “salus” del tuo ciccioso Vescovo. (https://www.diocesi.re.it/diocesi-reggio-emilia-e-guastalla/struttura/s-e-mons-giacomo-morandi/#stemma)

  • Topo gigio ha detto:

    Se non fossi un topastro piuttosto depresso non solo per gli acciacchi dell’eta’ ma anche per le follie canadesi di Bergoglio, mi affretterei a salire su quel cocuzzolo per incontrare quella comunita’. Cosi’ mi devo limitare ad augurare loro un futuro radioso.

    • IL BRIANZOLO ha detto:

      Gentile Topo Gigio, ho avuto la stessa idea. Se ci vado posso portare i tuoi saluti?

      • Topo gigio ha detto:

        Certo. Un abbraccio particolare poi a tutti gli studenti e i docenti della loro privatissima scuola.

      • LUCIANO MOTZ ha detto:

        Gentile Brianzolo, se va a visitare la comunità di don Claudio, la prego di portare anche i miei saluti. Grazie.

  • Un frate ha detto:

    Nel tempo attuale si attacca solo quello che è bello, buono e giusto. Bellissimo esempio da seguire. C’è ancora gente buona e intelligente.

  • Milly ha detto:

    Se le cose stanno veramente così (e non ne dubito, visto l’andazzo generale) mi viene da pensare che tutto ciò che profuma di Cristo non è sopportabile da coloro che di Cristo non sono più!

  • Davide Scarano ha detto:

    Caro Tosatti, potrebbe inserire una nota in cui venga illustrato l’articolo 265 del codice di diritto canonico? Certo lo posso cercare su Internet ma credo di non essere il solo a non concoscere tale norma.