Rosso Porpora, Socci, Il Borgo. Le Vedove Inconsolabili di Draghi. Toh! C’è anche Avvenire…

26 Luglio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la gioia per l’uscita di scena del peggior governo della storia repubblicana, voluto dal peggior ospite del Quirinale e impersonato da un personaggio mediocre, meschino, arrogante e incapace – come testimonia lo stato del Paese – è ancora forte, ma già comincia a lasciare il posto alle preoccupazioni per il futuro, per elezioni convocate in tutta fretta (per impedire a una reale alternativa di organizzarsi? Il sospetto, conoscendo Don Sergio di Don Bernardo è più che legittimo…) e per chi e cosa verrà dopo. Ma intanto motivo di ulteriore sollazzo il pianto delle vedove inconsolabili, il coro greco dei giornaloni che piange sulle spoglie dell’eroe. Qui sotto trovate qualche tweet di Antonio Socci, un commento di Vitantonio Marasciulo, direttore de Il Borgo di Monopoli, e soprattutto un gustosissimo articolo di Giuseppe Rusconi su Rosso Porpora, che evidenzia le gramaglie di Avvenire e del Matteo Zuppi, cardinale a Bologna e presidente CEI in quota sant’egidica. Ma che cosa temono, da una vittoria della destra? Meloni – che pena! ma non hanno qualcuno in quel partito che le spieghi come modificare in maniera credibile e intelligente le posizioni sbagliate? – cancella i tweet a favore dell’inutile, pericoloso e disastroso siero genico; Salvini era al governo con i suoi Giorgetti, e comunque aveva Fedriga fra gli avanguardisti della siringa, al grido di o siero o morte. Sulla Russia, con stupenda incapacità politica Lega e Fratelli sono lì col pugnale fra i denti. Allora che cosa possono temere vescovi e Avvenire? Forse l’unico campo in cui una eventuale dx vincente potrebbe fare la faccia feroce sarebbe quello dell’immigrazione. E in effetti con il quadruplo di sbarchi rispetto al 2020 forse qualcosa per l’invasione si dovrebbe fare. Ma sai quanti bei soldi in meno per le Caritas e le Cooperative. Tanti, ma proprio tanti. E forse allora si piange dove il soldo duole…Buona lettura.

§§§

Da una settimana i giornali mainstream (e i relativi strilloni) ci rappresentano l’epoca #Draghi come un’età dell’oro che è stata sciaguratamente interrotta. In effetti Draghi ci consegna un vero e proprio paradiso terrestre. Non fosse per qualche piccolo dettaglio, come il.. debito pubblico aumentato (più 150 miliardi forse 180) pur con maggiori introiti fiscali (13 miliardi in più), i poveri arrivati a quasi 6 milioni, l’assurda gestione della pandemia, il Pnrr nato vecchio e già spiaggiato, l’inflazione record, l’immigrazione incontrollata, la.. criminalità nelle grandi città, la siccità su cui nulla si è fatto (con l’agricoltura in ginocchio), la pessima gestione della crisi ucraina dove Draghi (contro la tradizione italiana e la posizione di Francia e Germania) si è schierato per l’ultra bellicismo trasformando… l’Italia in un bersaglio per la Russia e infilandoci in una drammatica crisi del gas che (oltre ai costi proibitivi) in autunno potrebbe portarci al razionamento con possibile ulteriore crollo del pil. Insomma a parte questi piccoli dettagli tutto benone e fortuna che c’era in.. maggioranza anche parte del cdx che ha bloccato alcune pessime idee di Pd e M5S, limitando molto i danni. Poteva andar pure peggio. Bilancio finale epoca Draghi: gli italiani stanno male, ma per i fabbricanti di armi pare che si annuncino tempi d’oro.

 

ITALIA/CRISI POLITICA: AVVENIRE PIANGE E S’OFFRE – di GIUSEPPE RUSCONI _ 

www.rossoporpora.org –

25 luglio 2022

Lutto ad Avvenire per la caduta del governo Draghi, dovuta a una scelta di responsabilità di una parte del Parlamento, scelta di responsabilità che però non coincide con quella auspicata dal presidente dei vescovi italiani, dal suo quotidiano e dal Pensiero Unico politico-cultural-mediatico. Avvenire in lacrime invoca l’unità del centrosinistra contro i cattivi.

 

Ci auguriamo che ci sia uno scatto di responsabilità”: così il presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi in un comunicato del 15 luglio 2022 sugli sviluppi della crisi politica sviluppatasi attorno alla prosecuzione dell’esperienza del governo Draghi. “Serve responsabilità”, titolava in apertura l’Avvenire del giorno dopo, raddoppiando nel Primo Piano a pagina 4 con un altro titolone su due su due righe: “L’ora di uno scatto di responsabilità. Il pungolo di Zuppi alle forze politiche”.

Come è noto, le ‘forze politiche’ interpellate – in particolare i pentastellati e il centro-destra – hanno voluto aderire con convinzione all’appello del presidente dei vescovi italiani (consonante con quello dell’intero Pensiero Unico politico-cultural-mediatico). Si sono infatti rese protagoniste di uno ‘scatto di responsabilità’, negando la fiducia a un Governo anomalo che ogni giorno di più appariva impelagato in veti contrapposti e restituendo così a un Parlamento da tempo umiliato (con un’accelerazione in questi ultimi due anni) quella dignità e quella centralità che in un sistema democratico gli sono pertinenti. Considerata la situazione, all’indispettito Quirinale non è restato che sciogliere le Camere e completare la rivincita della democrazia, ridando la parola agli elettori con l’indizione di elezioni politiche anticipate per il 25 settembre. Se il termine ‘democrazia’ (pur se spesso applicato in maniera molto imperfetta) ha ancora un senso, la restituzione al Parlamento della sua centralità e all’elettore del suo diritto di giudizio politico attraverso il voto non può che rallegrare chi ritiene il sistema democratico migliore, nonostante tutte le pecche,  di ogni altro.

Ci trafigge però a questo punto un dubbio lancinante: siamo proprio sicuri che lo ‘scatto di responsabilità’ invocato dal presidente dei vescovi italiani fosse quello poi registrato mercoledì 20 luglio 2022 in Senato? In quel Senato considerato de facto ormai poco più che irrilevante dal Quirinale e da Palazzo Chigi e che tuttavia già aveva fatto registrare un moto d’orgoglio il 27 ottobre 2021, affossando festosamente il ddl Zan liberticida, totalitario e antropologicamente sovversivo?

Qualcosa ci suggerisce che lo ‘scatto di responsabilità’ invocato chiedesse un’altra risposta, tipica di chi – una volta al potere – vuole gestirlo costi quel che costi. La risposta della conservazione, anche se umiliante per la dignità del Parlamento e per il sistema democratico.

Che lo ‘scatto di responsabilità’ del Senato non sia stato apprezzato dal Pensiero Unico Mondialista appare evidente anche dalle reazioni indignate a caratteri cubitali di giornaloni come La Stampa (“Vergogna!”) e Repubblica (“L’Italia tradita”), con il loro codazzo di intellettuali radical-chic in gramaglie e perciò, se possibile, più feroci del solito. Si segnala il segretario del Pd Enrico Letta, che, davanti ai suoi deputati e senatori, li ha ‘caricati’ così, da guerrafondaio (vedi anche guerra in Ucraina) quale è:  “Voglio vedere in ognuno di noi gli occhi della tigre: siamo consapevoli di essere dalla parte della ragione” (… riuscite a immaginare il costituzionalista e deputato Stefano Ceccanti con gli occhi della tigre?). Insomma: dai salgariani tigrotti della Malesia siamo passati a quelli lettiani del Nazareno…

 

LA REAZIONE DI AVVENIRE: LUTTO, INDIGNAZIONE, SOGNO DI UN CENTROSINISTRA VITTORIOSO

Come ha reagito Avvenire alla caduta del Governo Draghi? All’interno del giornale si fronteggiano da tempo, a mo’ di Visconte dimezzato, il Buono e il Gramo. Ma, per quanto riguarda la politica italiana, al momento non c’è partita: vince il Gramo e il Buono è emarginato.

E’ così che ad esempio per alcuni giorni dopo la metà del mese, in prima pagina, a sinistra e a destra della testata campeggiavano due manchettes di rosso vestite che invitavano a versare il 5 per mille a chi? Nientepopodimeno che all’Arci (Associazione ricreativa e culturale italiana), che dal 1957 rappresenta un pilastro della cultura di sinistra convertita da tempo alla propaganda dei cosiddetti ‘nuovi diritti’. Che i contenuti dell’azione dell’Arci siano oggi compatibili con quelli del cattofluido Avvenire? Lecito pensare di sì, tanto più che la sera di venerdì 22 luglio il noto Luciano Moia (responsabile da oltre vent’anni dell’inserto di Avvenire sulla famiglia) ha presentato un suo libro insieme con il noto deputato piddino Alessandro Zan nell’ambito della festa dell’Arcigay di Padova (l’Arci è nata nel 1957 e la sua costola Arcigay nel 1980).

Torniamo alla reazione di Avvenire alla caduta del Governo Draghi.

Come ricordato più sopra, sabato 16 luglio 2022 il quotidiano del pensoso Direttore si apriva con il titolo “Serve responsabilità”, in riferimento all’appello del cardinale Zuppi, evidenziato anche a pagina 4.

Martedì 19 luglio 2022 il Primo Piano di Avvenire a pagina 6 è tutto da gustare. Titolo a tutta pagina: “Non abbiamo bisogno di una crisi. Le associazioni spingono il governo” (‘Le associazioni’ sono poi la solita pattuglia di cattofluidi sinistri… insomma dall’Azione cattolica alle Acli). Nella stessa pagina due colonne sotto “I giovani tifano per Draghi” (‘I giovani’ sarebbero quelle poche decine che hanno partecipato a una manifestazione pro-Draghi, con Calenda, a piazza San Silvestro). Di taglio basso altre cinque colonne per il gioioso annuncio: “Arrivata a quota 1300 la mobilitazione dei sindaci. L’ira di Meloni” (…ma i sindaci italiani sono 7 volte di più…). Di lato, in neretto, una colonnina per “Altagamma e Camera della moda: continuità” e per “La scuola e i rettori al premier: resta”. Insomma un vero festival di suppliche … roba da Congregazione per le cause dei santi.

Il mercoledì 20 luglio 2022 si compie il fatal destino: parte del Senato ha uno ‘scatto di responsabilità’. Lutto, sconcerto e rabbia si espandono inarrestabili in tante redazioni televisive e radiofoniche, mentre sui social è un delirio di insulti a chi ha ridato lustro alla democrazia.

E giovedì 21 luglio 2022 l’editoriale di Avvenire promette bene fin dal titolo: “Specchiatevi nel Paese”. L’autore, Marco Iasevoli (turiferario dei Palazzi) è in gramaglie e cita in conclusione “Pd, Renzi, Di Maio e Calenda” che puntano a “costruire una campagna elettorale con la parola-chiave della serietà”. E’ questo  il quadrilatero oggi più caro ad Avvenire? Nelle pagine interne è tutto un lacrimare indignato. Segnaliamo due titoli: “Letta: Follia, il Parlamento contro l’Italia” e “Verso il voto tra le macerie. Gelmini: lascio Forza Italia” (… che notizia sconvolgente e gravida di un futuro cupo per la Repubblica!)

Venerdì 22 luglio 2022 ecco l’editoriale di Eugenio Fatigante (altro turiferario dei Palazzi), che, sotto il titolo allegrissimo “Per non farci altro male”, così esordisce: “Passato (ma non smaltito) l’atto di autolesionismo nazionale con cui M5S, Forza Italia e Lega hanno liquidato il governo Draghi…”. Nelle pagine interne citiamo due titoli: a tutta pagina 6 “Il centrodestra in cerca dell’unità ma perde pezzi: Brunetta lascia FI” (… non sapevamo di quanto fosse importante Brunetta per Avvenire), a tutta pagina 7 “Letta archivia M5S: Tradito il Paese’(… e dagliela con la conclamata convinzione di rappresentare l’Italia, il Paese!).

A pagina 5, sempre in Primo Piano, ecco invece una succosa intervista al sottosegretario uscente alla Presidenza del Consiglio, il noto Bruno Tabacci (che per alcuni mesi nel governo Draghi ha avuto anche la delega per la gestione delle politiche spaziali). Tabacci non solo ha cambiato casacca svariate volte, ma quando lo ritiene opportuno mette a disposizione il suo simbolo di chi ne ha bisogno per costituire un gruppo parlamentare, da +Europa della nota Bonino al nuovo ‘Insieme per il futuro’ del noto Di Maio. Insomma… non solo un artista, ma un cuore d’oro della politica, grazie al quale da decenni riesce a galleggiare, abbarbicato quale ostrica collaudata allo scoglio del potere.

Dell’intervista a Tabacci (cui Avvenire ha dato grande rilevanza con richiamo in prima pagina), riproduciamo le considerazioni conclusive: “C’è spazio per una coalizione che faccia riferimento all’agenda e allo stile di governo di Draghi. E d’altronde il voto in Senato conferma che ci sono due schieramenti diversi. Basta seguire quella traccia e la campagna elettorale può diventare utile almeno a chiarire agli elettori le opzioni in campo: da una parte gli autori del ‘draghicidio’, dall’altra chi vuole assicurare continuità alla politica economica, europeista e atlantista di questo anno e mezzo. Penso a Enrico Letta, a Luigi Di Maio e a chiunque non voglia regalare il Paese a una destra che finirebbe per isolarci”. Ecco ancora sostanzialmente il quadrilatero: secondo voi, Avvenire da quale parte sta?

Sabato 23 luglio 2022 l’editoriale di Avvenire, intitolato “Risparmiateci slogan sterili”, induce a credere che dentro ci saranno considerazioni in primo luogo anti-leghiste. E difatti… che scrive tra l’altro l’autore Diego Motta? “L’opinione pubblica si prepari, dunque, a non cadere nelle tante trappole mediatiche che saranno stese lungo il percorso che conduce alle Politiche: slogan d’occasione, simboli usati, a sproposito, dal sacro al profano, parole d’ordine dette apposta per eccitare e catturare minoranze agguerrite, fatti di cronaca strumentalizzati e ‘usati’ per una manciata di voti in più. Accadrà ancora, ahinoi, anche con comizi improvvisati sotto l’ombrellone”. Una constatazione: Matteo Salvini fa ancora paura ad Avvenire… restiamo lì, al Vade retro della nota Famiglia (cosiddetta) cristiana.

Sempre sabato 23 un altro titolo a tutta pagina in Primo Piano (pag. 4): “Zuppi: bando agli interessi personali. E’ l’ora dei doveri e delle responsabilità”. A pochi giorni di distanza dal primo, ecco un nuovo appello del loquace cardinale Zuppi (ma nessuno degli indignati di professione urla stavolta all’ingerenza …) : “Desidero rinnovare il forte appello alla responsabilità individuale e collettiva per affrontare la prossima scadenza elettorale. L’indispensabile interesse superiore impone di mettere da parte quelli personali o individuali, per affrancare la politica da tatticismi ormai, peraltro, incomprensibili e rischiosi per tutti”. Chissà se il presidente dei vescovi si riferisce per esempio anche alle manovre sottobanco per la scissione del pentastellato Di Maio, favorita nascostamente da Quirinale, Palazzo Chigi e Pd?

Domenica 24 finalmente ecco l’editoriale del Turiferario direttore, sotto il titolo “Buon senso popolare”.  Un buon senso popolare di cui, ça va sans dire, Marco Tarquinio si sente sommo interprete. Il voto popolare in autunno, il 25 settembre, scrive, è il primo dal 1919: come a dire, è un’aberrazione. Ovvero: in autunno non si dovrebbe votare, è una stagione in cui – per ragioni misteriose… che l’autunno sia leghista? – i seggi devono restare chiusi.  Forse all’interprete del buon senso popolare – troppo occupato nelle sue riflessioni – è sfuggito che in ambito amministrativo (vedi ad esempio per il Comune di Roma) si è votato e come, anche recentemente, in ambito amministrativo…

Secondo noi il passaggio più significativo dell’editoriale è il seguente: “Quadro complicato. E anche allarmante. Allo stato delle cose nessuno può esattamente prevedere l’effetto che avrà la legge elettorale (…) Potremmo ritrovarci senza maggioranza parlamentari omogenee (come nel 2018 e prima ancora nel 2013) oppure con la prevalenza (e persino la ‘dittatura’) di una minoranza che potrebbe ricevere in dote, grazie all’effetto Rosatellum, forze parlamentari sufficienti per cambiare in solitudine la Costituzione. Meglio non pensarci neanche” (non solo Salvini, anche la Meloni fa paura ad Avvenire). Povero direttore, speriamo non abbia gli incubi notturni e sogni invece un popolo in festa per la vittoria del quadrilatero sinistro. Poi, magari, è possibile sia costretto a confrontarsi con una realtà molto diversa…ma intanto… lasciamolo beatamente sognare!

***

DRAGHI FINALMENTE A CASA

Finalmente Draghi se n’è andato a casa insieme col suo partito elettivo di stampo oligarchico della casta sovranazionale della grande finanza e delle multinazionali, leggesi Partito Democratico (PD). Partito che tiene in piedi la parte malata dell’Italia: Magistratura, Banche, Finanza, Economia, mass media, giornalismo,

Sanità, Cultura. Tieni in piedi la Chiesa dell’ecumenismo umanitario alla Scalfari. Tiene in piedi valori malati, l’aborto, l’eutanasia; partito che ha confuso le menti dei giovani, che il sesso dipende da come ti percepisci, in una logica di illimitata libertà…

PD e Sinistre che in nome della religione umanitaria, ideologizza ogni realtà umana;

PD e Sinistre che idolatrizza la ragione, ma non il sacro invisibile che ogni essere umano porta dentro;

PD e Sinistre che risuscitano una storia morta e stra – morta, come il fascismo, per addossarlo a chi si fa complottista, populista; a chi si pone di traversa e la pensa diversamente.

PD e Sinistre che parlano delle sofferenze del popolo italiano, come se avessero loro stessi le piaghe (sic!)  semmai sono vicini a parole agli italiani a botta di tamponi, ma l’emorragia dello stivale è tanta che i tamponi non bastano.

 

La politica oggi, con la crisi dei valori dell’uomo e dell’uccisione del padre della vita, la trinità di Cristo, non la si può più intendere come “sparare addosso all’avversario”, “ucciderlo con campagne denigratorie”, montando premesse non vere, su cui cucire tesi di verità fasulle, che alla fine destabilizzano ancor più il Paese. Mai come oggi l’Italia e gli italiani sono sull’orlo del precipizio; mai come oggi sono stati così abbattuti nello spirito, dapprima con la sciagurata politica di sinistra sul Covid19 e sui vaccini e sul suo obbligo. Dopo, per la guerra in Ucraina e per la galoppante inflazione, dove il carrello della spesa si è fatto sempre più povero. Chissà che autunno avremo prossimamente.

 

Diciamolo francamente, il “governo” Draghi non doveva nascere proprio, perché il banchiere bacchettone, osannato da tutta l’Europa e dal mondo, ha preso in eredità un governo (Conte) già in terapia intensiva, finito in coma da un bel pezzo.

Diciamolo francamente, il “governo” Draghi è stato voluto fortemente, non tanto dai partiti di salute pubblica italiana, ma dai poteri forti che siedono in Commissione Europea; dagli oligarchi che siedono a Davos, vero Soros? Alla big finanza e big tech che siedono negli USA.  Mattarella è il loro portavoce.

 

Vorrei aprire un inciso sull’Europa. Fino ad oggi è stata una istituzione di salute per l’Italia? Perché gli italiani non sono stati interpellati con un voto per entrare o meno in Europa? Gli italiani sanno solo, eccetto PD e lacchè, che l’Europa è stata ed è matrigna con l’Italia, altro che soldi a fiumi, altro che Pnrr, che è a debito per l’Italia. Altro e altro ancora. Gli italiani sanno che l’Italia, da quando è entrata in Europa, non ha più sovranità su sé stessa. E’ in tutto e per tutto nelle mani di questi strozzini europei… Perché questo? Perchè i politici italiani si distinguono per essere forti nell’obbedienza ai poteri forti dell’Europa e degli USA. Hanno una loro peculiare caratteristica, come il Bel paese, adagiato e circondato dai mari, loro sono adagiati e circondati nel loro particulare, inebriati di potere e telecomandanti, non appartenenti alla specie dei politici del dopoguerra, De Gasperi, Moro, La Pira, che sentivano l’odore della sofferenza degli italiani, non a parole, ma nelle loro viscere. Vi sono politici oggi che sentono nelle viscere questo pathos? Tutto è demandato alle Segreterie di Stato, alle burocrazie, ai consessi di potere finanziario. Sì, perché ciò che conta è la finanza non le persone da rendere ancor più anonimi, numeri.  Le decisioni sono presi altrove e loro obbediscono come babbei. Che Italia politica è questa?

 

Diciamolo francamente, è esistita l’Europa nei primi mesi della guerra in Ucraina? Quale ruolo si sta ritagliando con la guerra in corso? Quali benefici la UE ha portato all’Italia? Quali vantaggi l’Italia potrebbe ricavare se uscisse dall’Europa? Si faccia un confronto franco, duro, schietto, senza partigianerie e senza condizionamenti. Naturalmente il PD e i partiti di sinistra bolleranno il presente scritto come complottista, fascista, retrogrado. Già, sono loro i vessiliferi della verità.  Per loro l’Europa è come un totem sacro, non ci si deve parlare male, neanche per scherzo.

 

E’ iniziata la campagna elettorale. Si va al voto il 25 settembre prossimo. Vogliamo patrioti, politici che sentono la scossa delle sofferenze degli italiani, nelle viscere, non lacchè di potere, che sono vicini a parole o a botta di tamponi, bonus e provvedimenti vari agli italiani. L’Italia migliore esce quando c’è da fare sangue e arena, l’opportunità, la scossa ci viene dal discutere la nostra permanenza in Europa, anche per mettere fine al diabolico globalismo e al relativo pensiero unico, vero Soros, verp Schwab?  Alle obbedienze delle quote latte, olio, grano, arance. Quote qui, spread là, schiaffi qui, schiaffi là. Meditate!

 

                                                                                                                                                                         Vitantonio Marasciulo

 

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6 commenti

  • Marco Matteucci ha detto:

    LA CHIESA DI MIO FIGLIO BRANCOLA NELLE TENEBRE!
    MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA | Luz De Maria, Domenica 24 Luglio 2022

    “‎MI AVVICINO A CIASCUNO DEI MIEI PER OFFRIRE LE MIE MANI IN QUESTO MOMENTO DI CECITÀ, IN CUI IL MALVAGIO OPPRESSORE DELLE ANIME HA MANDATO I SUOI EMISSARI AD ACCECARNE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE.”…
    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.com/2022/07/26/la-chiesa-di-mio-figlio-brancola-nelle-tenebre/

  • LUCIANO MOTZ ha detto:

    La Commissione europea conta come il due di spade a briscola, per sapere con certezza chi ha voluto il governo Draghi, basta ricordare che Renzi è stato l’artefice della caduta del governo Conte 2.
    Fatto questo, però Renzi non ha soddisfatto le aspettative dei suoi mandanti, Italia viva non ha saputo acquisire consensi. E, allora, l’elite finanziaria ha cambiato cavallo, considerato anche che già da tempo Soros finanzia +Europa. Basta vedere chi ora parla di agenda Draghi.
    E, per finire, una battuta comica: Calenda, nel caso Draghi rinunciasse, si candida a capo del futuro governo!

  • federico ha detto:

    Bravo Marasciulo, tutto giusto, aggiungo che realmente il Pd è strumento diabolico, persegue interessi contrari a quelli del Paese, sede anche del papato e pertanto particolarmente sotto attacco del nemico. Ritengo che solo un aiuto divino e Provvidenziale possa liberarci dalle catene del maligno, che stritolano il nostro paese. Noi facciamo la nostra parte, con la preghiera anzitutto, ma evitando in ogni modo di dare ossigeno al partito di Davos e della tirannica Ue

  • Segnalazione ha detto:

    Attenzione agli onorevoli in riciclaggio !! Anni fa, una dolce onorevole, all’epoca in quota PD, aveva promesso ad una sua sostenitrice che, se avesse raggiunto lo scranno di Montecitorio, l’avrebbe fatta assumere dalla Comunita’ di Sant’Egidio. Oggi, la dolce onorevole sta con Renzi, che, come tutti sappiamo, sembra essere favorevole all’ immigrazione
    Attenti a costoro ! Se non volete l’invasione islamica diffidate di Renzi e dei suoi !

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Da che mondo è mondo… vedove inconsolabili… sono prime che si consolano!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/