Arrendersi All’Evidenza. I Trial della Pfizer Sono Null and Void. I Documenti Ufficiali.

12 Luglio 2022 Pubblicato da

AAE

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Arrendersi All’Evidenza ha letto questo articolo pubblicato dal Daily Clout, che ringraziamo per la cortesia, e ne ha tratto spunto per alcune riflessioni, mentre da noi – ma solo da noi…che strano – i mass media di regime e la banda del siero cercano di rilanciare il terrore per l’autunno. Buona lettura.

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TANTA BONTA’ LASCIA ALLIBITI! LA SCIENZA NON E’ DA MENO NEL DIRSI CONFUSA…   

Chi crede nell’efficacia e nella sicurezza dei vaccini mRNA utilizzati dopo l’inizio della pandemia fonda il proprio giudizio scientifico sugli studi clinici eseguiti a supporto. Purtroppo la pubblicazione mensile dei documenti, imposta a FDA a proposito dei carteggi con Pfizer prima dell’autorizzazione condizionale ed emergenziale all’utilizzo di questi preparati, rivela gravi falle procedurali nell’esecuzione di questi studi.

Uno studio clinico, per quanto terribilmente frettoloso, deve rispettare delle regole e in questo caso le regole sono state clamorosamente e perciò pericolosamente infrante.

Tra le varie deviazioni critiche, la più marchiana riguarda il gruppo placebo: queste persone avrebbero dovuto costituire il “gruppo controllo” rispetto al quale valutare la salute dei somministrati di vaccino.

Invece in questo caso, ben prima del tempo necessario per evidenziare un’eventuale diversa incidenza degli effetti collaterali, quattro mesi dopo anche il gruppo placebo ha ricevuto l’iniezione del vaccino.  

I dati di un trial risulterebbero più precisi nel determinare l’efficacia a lungo termine rispetto a quelli “provenienti dal mondo reale”, in quanto sarebbero verificabili da un gruppo di controllo composto da persone che hanno preso un placebo. Ma è stato subito ammesso (se ne parlò nel 2021) che il gruppo di controllo, che aveva ricevuto un placebo, non c’è più.

Guai a pensare male dei benefattori! E’ vero che hanno eliminato il gruppo di controllo, ma adducendo a motivazione di non poter privare del beneficio vaccinale proprio coloro che, collaboratori della sperimentazione, sarebbero stati esclusi dal successo del siero portentoso.  Non stracciamoci le vesti per il danno per la ricerca…  Loro, i buoni, hanno posto una “questione etica” nei confronti di circa 22 mila partecipanti, per i quali bisogna tenere in considerazione il principio di “non danneggiare” coloro che avevano ricevuto un placebo prolungando il rischio di contrarre la malattia di fronte a un vaccino approvato grazie alla sperimentazione anche su di loro! Considerando che nessuno dei partecipanti alla sperimentazione era a conoscenza del gruppo di appartenenza, coloro che avevano ricevuto un placebo potevano abbassare la guardia ritenendosi protetti da qualcosa che però non avevano affatto ricevuto. Ecco perché, di fronte a una pandemia globale e un prodotto ritenuto efficace, risultava eticamente corretto informare i partecipanti che avevano ricevuto un placebo “smascherandoli”.

Capito come sono “buoni”? Naturalmente intervenne un gruppo di esperti dell’OMS a suggerire i “confini etici” da rispettare nel gruppo di controllo nella sperimentazione dei vaccini anti Covid, ritenendolo non più necessario di fronte a un prodotto sicuro ed efficace disponibile. Secondo quanto dichiarato da Moncef Slaoui, i volontari della sperimentazione dovevano essere ricompensati per i rischi corsi. Secondo Susan Ellenberg, dell’Università della Pennsylvania, non risultava ragionevole tenere il gruppo di controllo attivo per due anni. Perciò Pfizer e Moderna avevano informato, tra la fine di dicembre 2020 e inizio 2021, i partecipanti che avevano ricevuto un placebo del loro reale stato di vaccinazione, offrendo loro la possibilità di ricevere il prodotto approvato.

Ma ecco un interessantissimo riscontro fatto da chi si è messo a studiare veramente i dati messi a disposizione dalla FDA (quelli che avrebbero dovuto rimanere confidenziali fino al 2076 … ) e relativi ai documenti ricevuti da Pfizer per i suddetti studi clinici che dovrebbero essere stati sufficienti a rassicurare sulla legittimità di procedere alla vaccinazione di massa.

 https://dailyclout.io/inconsistencies-in-pfizer-clinical-trials-are-surfacing-report/

L’autore ha incrociato tre file provenienti dai rilasci documentali che stanno succedendosi ogni primo del mese. I file sono i seguenti:

125742_S1_M5_5351_c4591001-interim-mth6-demographics.pdf (Demographic File)

125742_S1_M5_5351_c4591001-fa-interim-randomization-sensitive.pdf (Two Shots File)

125742_S1_M5_5351_c4591001-interim-mth6-randomization-sensitive.pdf (Four Shots File).

Nell’articolo l’autore, Sean Ludford, spiega esattamente come sono state elaborate le informazioni.

Il cosiddetto “Demographic File” (circa 3000 pagine) permette di ricavare un’identità (tramite ID number) ai partecipanti al trial.  Quest’identità è preziosa per poter seguire i soggetti associati alla sperimentazione anche in altri file correlati.  Infatti nel documento cosiddetto “Two Shots File”, quelli che hanno ricevuto due dosi, le ID number le si ritrovano (sono i vaccinati in “randomization vaccine groups” includenti coloro che ricevettero il vaccino, anche a dosaggi diversi, o solo il placebo). Ma poi c’è un altro file, il cosiddetto “Four Shots File” dove l’autore, sempre basandosi sugli ID number acquisiti nel data base a partire dal Demographic File, si scopre che a ricevere la terza e la quarta dose (di vero vaccino) sono solo gli appartenenti al gruppo placebo!  Nel caso in esame le dosi sono state da 30 microgrammi.  

Questo è accaduto dopo soli quattro mesi da quando i vaccinati della sperimentazione avevano ricevuto le loro due dosi.  Non è necessario essere degli esperti per capire che un trial fatto così è “null and void”, cioè invalidato, privo di consistenza scientifica.   

Tra l’altro in questo interessante studio sui dati che Pfizer trasmise a FDA e sui quali poggiano le certezze di chi considera i vaccini efficaci e sicuri (pretendendo però la firma di un consenso per sollevarsi da ogni responsabilità) ha scoperto 625 ID number (sono persone) presenti nel “Four Shots File” ma mancanti nel “Two Shots File” e che 428 di questi 625 (il 77%) ha meno di 18 anni. Mistero nel mistero…     

Sempre dalle ID number e dal file “Two Shots” emerge che 2449 soggetti riceventi la prima dose non hanno ricevuto la seconda. Non è data alcuna spiegazione in merito, ma 2449 non sono pochi visto che nel trial Pfizer i riceventi vaccino sono stati circa 20000. E poi, tra i 19645 soggetti identificati nel gruppo placebo che hanno ricevuto la terza dose (la prima di vaccino), ben 3626 non hanno ricevuto la quarta, senza spiegazioni.  Probabilmente qualcosa di più si capirà proseguendo nell’incrocio dei dati.      

Tutto lascia pensare che FDA sia stata davvero molto superficiale e frettolosa nel valutare i dati ricevuti.

In mancanza del gruppo di controllo, i dati raccolti successivamente da Pfizer e dalle Autorità risultano solo di tipo osservazionale (la raccolta degli effetti avversi e del numero dei contagi) sugli effettivi vaccinati.

I dati di un trial sono in realtà molto più precisi nel determinare l’efficacia a lungo termine rispetto a quelli “provenienti dal mondo reale”.

Invece nel nostro “mondo reale” (quello di chi è diventato cavia) il mainstream e gli esperti continuano a far leva su un trial eseguito in modo irregolare per vantare un’efficacia del vaccino e sottacere la sua pericolosità reale (e ostacolando in vario modo la farmacovigilanza passiva). Pensate poi anche alla durata della protezione: si è dato ai vaccinati un green pass che dura molto più della reale copertura anticorpale.

Oggi sappiamo che chi ha ricevuto tre o quattro dosi si contagia, contagia, si ammala, va in ospedale e muore. Dove sono quelli che garantivano il contrario, pavoneggiandosi  minacciando i colpevoli d’essere refrattari a fare la cavia?    

AAE  

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AAE




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6 commenti

  • giovanni ha detto:

    Propongo di dare una occhiata sul sito del wef, vi accorgerete che il covid e’ semplicemente la porta di ingresso per portarci nella governance mondiale ideata da soliti noti. Il sito e ammantato di parole all’apparenza condivisibili, ma non appena le approfondisci ti rendi conto del fortissimo odore sulfureo che emanano. L’ agenda 2030 e’ l’ idolo da adorare. Tramite essa Il sistema di governance mondiale , studiato per decenni nei minimi particolari, verra’ calato al residuo umano o
    forse e’ meglio dire transumano. Pertanto ritengo, in tutta franchezza , poter affermare che : i ” vaccini ” fanno parte dei sistemi utili a ridurre la popolazione mondiale. Non l’unico pero’. Essendo i numeri considerevoli si opera su vari livelli tutti egualmente concorrenti a raggiungere l’ obiettivo finale. Una popolazione non superiore ai cinquecento milioni. Per salvare gaia, residenza del ”padrone ” .

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Per favore non chiamiamolo esperimento. E’ un eufemismo per non dire omicidio doloso di massa a scopo di lucro.

  • unaopinione ha detto:

    Non strettamente collegato ma lo segnalo.
    https://www.thetruthseeker.co.uk/?p=255948 – Professor Norman Fenton: BBC Claims 8% of the UK Population Is Unvaccinated – It Is a Lie (in inglese)

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    La Pfizer sta portando avanti il suo “esperimento in vivo” a dispetto di tutto e di tutti. Le “irregolarità” denunciate nell’articolo – il gruppo placebo che parte dalla terza dose senza aver avuto le prime due, il gruppo che ha avuto solo la prima e la seconda ecc. ecc. – sono tali solo agli occhi di chi pensa che si volesse seguire l’iter di sempre ma questa è una sciocchezza, perché queste SONO TERAPIE GENICHE NON FARMACI. L’obiettivo non è mai stato curare ma eliminare.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Gent.ma, solo per amor di precisione, gli appartenenti al gruppo placebo (che quindi avevano ricevuto delle soluzioni saline nelle prime due somministrazioni) sono i soli ad aver ricevuto prima e seconda dose con la (per loro) terza e quarta iniezione.

      La gravità di questa prassi, platealmente smascherata dalla geniale intuizione di chi ha incrociato i files utilizzando gli ID number dei soggetti partecipanti al trial, risiede nell’annullamento del gruppo di controllo dopo pochi mesi dall’inizio di un test che dovrebbe dimostrare efficacia e sicurezza di sieri sperimentali.

      Quindi un vaccino sperimentale,
      -ottenuto con una tecnica utilizzata per la prima volta sull’essere umano,
      -preparato in pochissimo tempo dopo (dopo? ma sarà vero?) l’inizio della pandemia, il sequenziamento del virus e in particolare della proteina S,
      -dichiarato efficace e sicuro con soli tre mesi di dati
      -utilizzato senza alcuna cautela o criterio di esenzione su milioni di persone, costrette a farlo firmando una liberatoria per poi avere un green pass di durata stabilita da burocrati
      -non ha avuto il tempo logico per valutare la comparsa di effetti collaterali
      -nè il tempo per capire la durata della copertura vaccinale
      -perdendo il gruppo di controllo per fare i dovuti confronti

      L’iter di sempre non solo non è stato seguito, ma (d’accordo i controllori) è stato cancellato!