Il Matto. C’è la Fratellanza nel Padre. Contro lo “Spirito di Questo Mondo”.

19 Giugno 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, per prima cosa ringraziamo Il Matto per la sua straordinaria pazienza. Questa riflessione è arrivato molto tempo fa, ma la corrente turbinosa dell’attualità ne ha ritardato l’uscita. Grazie ancora, Matto, e buona lettura.

§§§

C’È LA FRATELLANZA NEL PADRE

«Dio nessuno l’ha mai visto» Giovanni * «Se lo comprendi non è Dio» Agostino * «Dio è vero, ma creato forse da noi» Antoine de Saint Exupéry * * * «Credo nello Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio» Secondo il Credo cattolico, lo Spirito Santo procede tanto dal Padre quanto dal Figlio, ovvero direttamente dal Padre come direttamente dal Figlio. Si può quindi porre la matta ipotesi ecumenica (ecumenica, non ecumenista) e certamente eretica secondo gli “eletti”, che lo Spirito Santo procedente direttamente dal Padre possa ispirare, ed anzi abbia sempre ispirato e tutt’ora ispiri anche le altre religioni, ciascuna nella propria forma. Se si ammette – poiché si è costretti ad ammettere – che nessuna fede e congettura umana, per quanto (auto)giustificate dalle proprie Sacre Scritture, possono presumere di comprendere in tutto e per tutto come agisce il Padre (ci sono cose che «solo il Padre sa», dice il Figlio), l’ipotesi qui proposta, forse, non può essere facilmente accantonata. Anche ogni Sacra Scrittura, in quanto espressa in linguaggio umano non può esaurire Dio, quindi, lo si ripete, l’uomo che vi si riferisce non può presumere di comprendere in tutto e per tutto come agisce il Padre.

Chiaro che, trattandosi di Dio Uno e Trino, laddove lo Spirito Santo procede direttamente dal Padre il Figlio è nel contempo con il Padre, sicché le altre religioni sono inconsapevolmente cattoliche (cioè universali) in nuce, neanche il più raffinato teologo – che altrimenti sarebbe Dio e non un uomo – potendo escludere che le forme da esse assunte siano tali per Volere Divino e secondo le peculiari caratteristiche dei singoli popoli che hanno sempre conservato e tutt’ora conservano, nei rispettivi modi, il senso della Trascendenza Divina, ciascuna presentandosi attraverso la propria nomenclatura e la propria articolazione suggerite per essa dallo Spirito Santo procedente dal Padre. A tal riguardo, una volta tanto, invece che al Buddhismo Zen si prende in considerazione la Tradizione Indù, nella quale il monaco benedettino Henry Le Saux (1910-1973) è cristianamente penetrato, lasciando una testimonianza davvero preziosa, meritevole di una cordiale attenzione piuttosto che di un’automatica stroncatura da parte degli “eletti”.

Egli scrive in Risveglio a sé, risveglio a Dio (titolo che già da solo offre un profondissimo motivo di riflessione): «Se l’esperienza cristiana della Trinità ha aperto all’uomo nuovi sguardi sul significato dell’intuizione del saccidànanda, è vero anche che i concetti di sat, cit e ànanda dal canto loro sono di grande aiuto per il cristiano nella sua meditazione del mistero centrale della sua fede […] L’esperienza del saccidãnanda trasporta l’anima al di là di ogni conoscenza intellettuale, fino al suo centro intimo, all’origine del suo essere. Solo là essa è in grado di udire la parola che, all’interno dell’Unità indivisa e dell’advaita (non-dualità ndc) del saccidãnanda, rivela il mistero delle tre Persone divine: in sat il Padre, il principio assoluto e la fonte dell’essere; in cit il Figlio, la parola divina, l’autoconoscenza del Padre; in ãnanda lo Spirito dell’amore, la pienezza e la beatitudine senza fine». Non saprei dire perché, ma questo brano di Le Saux richiama alla mia mente matta, sempre più affascinata dalle coincidenze tradizionali, i paradisiaci versi del Poeta che «al di là di ogni conoscenza intellettuale, fino al suo centro intimo» contempla il … saccidãnanda: «Ne la profonda e chiara sussistenza de l’alto lume parvermi tre giri di tre colori e d’una contenenza. Oh quanto è corto il dire e come fioco al mio concetto! e questo, a quel ch’i’ vidi, è tanto, che non basta a dicer ’poco’».

Nessuno può negare che tutta la Volontà di Dio sia imperscrutabile e indicibile, ciò comportando che nessun sistema teologico desunto e formulato (il «corto dire») dalle proprie Sacre Scritture, e illustrato con dovizia di esegesi, può pretendere di imprigionarla ed esaurirla, ragion per cui nessuna autorità religiosa può presumere che il proprio apparato dottrinale sia esaustivo, e non costituisca che una forma tanto valida quanto relativa. Riguardo al Cattolicesimo, il fatto che all’Aquinate, per un evidente satori! la Somma Teologica (non propriamente un opuscoletto) apparve un giorno come paglia, tanto da lasciarla incompiuta, la dice lunga in merito alla relatività limitante del pensiero concettuale-razionale, prima e dopo del quale c’è il Silenzio Primordiale della Divinità, il Puro Nulla di Dio, la Trascendenza Divina, ossia, per dirla con Eckhart, quel nulla superessente al quale l’uomo può giungere constatando la sua nullità e quella di tutte le cose e liberandosi di qualsiasi finitezza e finalismo che lo porterebbero a cogliere i modi finiti con cui cerca di definire Dio e non Dio com’è in se stesso.

E proprio qui sta lo scoglio insormontabile per gli “eletti” di ogni religione, ossia il presumere che l’intelletto e la volontà proprie, che mediano la propria fede, coincidano in tutto e per tutto con la superessenza, l’intelletto e volontà di Dio. La fede in Dio è fede nell’Infinito, e l’Infinito non può essere colto dai limiti delle definizioni ma soltanto accennato, indicato, sicché l’indicazione non è l’Indicato. I raggi del sole non sono il sole in sè ma sono una miriade: ad ogni anima il suo raggio di sole, il suo filo d’oro che la guida verso la Luce. Diciamo allora che il Cattolicesimo “ufficiale” è ispirato – poiché anche fondato – direttamente dal Figlio col quale nel contempo è il Padre, ragion per cui esso è consapevolmente cattolico.

Ecco pertanto che l’Incarnazione del Figlio non esclude le altre religioni, ma le guarda come preparate dal Padre in vista del loro riconoscimento del Figlio, in questo il Vangelo di Giovanni 10, 16 non lasciando adito a dubbi: «E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore». Ciò essendo confermato in 17, 20: «In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa». Di conseguenza, la spada, cioè la separazione che il Figlio è venuto a portare fra gli uomini non è nei confronti dei soli nemici dei Fratelli nel Figlio ma anche di quelli dei Fratelli nel Padre. Ovunque, sulla terra, lo spirito di “questo mondo” non gradisce le anime religiose.

E così, alla Fratellanza nel Figlio con il Padre dei cattolici si accompagna la Fratellanza nel Padre con il Figlio dei seguaci delle altre religioni, entrambe le Fratellanze essendo opera dello Spirito Santo che “procede dal Padre e dal Figlio” – cioè, ripetiamolo, direttamente dal Padre e direttamente dal Figlio – ed opera in una gamma di modi, tempi e luoghi che neanche l’uomo più santo e sapiente può conoscere. Si tratta dell’Alto Mistero di Dio in cui, dal basso della condizione umana, nessuno può pienamente penetrare e ridurre ad un unico sistema dottrinario per “eletti”, dacché, se ciò fosse possibile, l’uomo sarebbe Dio e non necessiterebbe di istruzione. L’imperscrutabilità della volontà di Dio da parte dell’uomo è indicata proprio dalla varietà delle Tradizioni religiose, le quali, evidentemente, non sono “uguali” fra loro.

Ed è appena il caso di precisare come tutto quanto sopra nulla abbia a che vedere né col sincretismo né con l’ecumenismo a buon mercato, bensì con l’Ecumene, la “terra abitata” dai vari popoli, fra i quali è da escludere che ve ne sia davvero uno “eletto”, concezione inquietante che fa di tutti gli altri popoli delle entità di secondo piano e immancabilmente “cieche e immerse nell’errore”, assurdità, anche alla luce del passo di Giovanni sopra citato, verosimilmente riprovevole agli occhi del Creatore Unico che, in quanto Padre sommamente equanime, non può avere figli di serie A e figli di serie B. Un Padre che si prepara un popolo di figli “eletti” dice di una premeditazione, di una preselezione di uomini e popoli. Ma premeditazione e preselezione sono “facoltà” a doppio taglio del decaduto genere umano, quindi estranei a Dio Padre.

Ecco perché il sentir parlare di “progetto di Dio” nasconde un’insidia di non poco conto. Un Dio che “progetta” la separazione delle Sue creature? Il Sole che distribuisce il suoi raggi con un “criterio selezionatore”? Fatalmente, un “popolo eletto” non può non provocare negli altri popoli una reazione che si esplica conflittualmente fra gli estremi del confronto dialettico-dottrinale e della guerra, quest’ultima tutt’altro che un “castigo” di Dio bensì una sciagurata “soluzione” di marca prettamente umana.

Oltretutto, se vi fosse davvero un “popolo eletto”, occorrerebbe ammettere che è stato il Creatore a gettare sulla terra il seme della discordia fra i popoli da Lui creati. «Dio creò l’uomo a sua immagine […] allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente»: Dio, indubbiamente super-etnico e super-religioso (le religioni sono relazioni umane a Dio) crea Adamo quale antenato altrettanto super-etnico e super-religioso di tutti i popoli, i quali, dopo la cacciata dall’Eden, proliferarono in ogni angolo della terra.

Secondo una legge inesorabile, come già osservato, chiunque e di qualunque religione si reputi un “eletto” provoca e deve subire la reazione degli “reietti”, e tale reazione può essere dialettica o armata, in entrambi i casi una divisione, sicché il sentirsi un “eletto” è davvero diabolico, se diaballo significa divido, anzi, peggio ancora, mi divido da. Usurpando l’Elezione che è propria soltanto a Dio in Sé, l’“eletto” è un geloso di Dio, un proprietario di Dio, fanatico della Giustizia e orfano della Misericordia, nonché causa della conflittualità dialettica e armata. Nella sua mente esaltata l’“eletto” sa concepire la “guerra giusta” per la quale si può uccidere il proprio simile per affermare il primato del suo Dio e sentendosi a posto con la coscienza, mentre l’unica giustificazione ad uccidere, e soltanto se davvero inevitabile, è la legittima difesa (questo, per inciso, il principio cardine del Bushidō e della Cavalleria d’Occidente, come dire che il vero uomo di pace è il Guerriero). L’“eletto” è colui che vuol ricostruire la propria Torre di Babele, schiacciando con i massi della propria dottrina gli “erranti” e i “ciechi” cui sono precluse la “verità” e la “luce” che sono (così pretende) suo esclusivo appannaggio.

Scrive Stefano Levi Della Torre in La Torre di Babele, madre delle lingue e origine delle traduzioni, ponendo un tema enorme che evidenzia l’assurdità della pretesa di “elezione”: «La Torre di Babele è progetto di un’unica lingua e di un pensiero unico e la sua nemesi è la separazione delle lingue e il differenziarsi delle culture. Nel suo fallimento, Babele è dunque la madre delle traduzioni, ne pone la necessità; ma la comunicazione stessa è già traduzione da una soggettività a un’altra, la tradizione e la memoria sono esse stesse traduzioni nel tempo, da una temperie a un’altra, da una generazione a un’altra. Traduzione è riconoscimento dell’altro. La stessa “rivelazione” è traduzione da una presunta espressione divina al linguaggio umano. I fondamentalismi sono allora la tentazione ricorrente della “lingua unica” di Babele: pretendono che la loro parola non sia traduzione ma coincida senza mediazione con la parola divina e sia perciò unica e indiscutibile». Perciò, altro è Dio in Sé e altro una dottrina che tratta “di” Dio ed orienta verso Dio. Dio non è una dottrina. Il Padre non è una dottrina, il Figlio non è una dottrina, lo Spirito Santo non è una dottrina. Nessuna dottrina valida in sé ed espressa in una determinata forma può escludere la validità di altre dottrine espresse in altre forme.

La Verità è una e multiforme, come il bianco che può assumere vari colori. Se non fosse multiforme, la Verità rimarrebbe chiusa e sterile nella sua ineffabile unità, e, alla lettera, lascerebbe gli uomini impietriti. La Verità è vita, energia, flusso rigeneratore, mentre ogni dottrina assolutizzata ne è una cristallizzazione, un isolamento, una riduzione: si può pensare un Dio cristallizzato, isolato, ridotto a parole, concetti, nomi e immagini? La Verità non può non essere onnipervasiva, l’errore non esiste in sé ma come deformazione della Verità. Per esistere l’errore necessita della Verità. Le dottrine delle Tradizioni religiose ispirate direttamente dal Padre, in attesa del riconoscimento del Figlio, contengono anch’esse la Verità nella forma voluta per ciascuna di esse da Dio Padre, di fronte al quale l’“eletto” (d’ogni parte) dovrebbe mortificare la propria presunzione e occuparsi della propria anima secondo la propria Tradizione.

L’alternativa alla negazione della Fratellanza nel Padre è il conflitto dialettico o armato. Di questo conflitto fra “eletti” ne approfitta lo “spirito di questo mondo” per alimentare discordia, disprezzo e odio, in dispregio del «comandamento nuovo»: «che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri»: comandamento universale o settario? Uno è Dio, Uno è l’Uomo, Una la Fratellanza nel Padre, Una la Fratellanza nel Figlio. Una la Fratellanza nello Spirito Santo, e questo è infinitamente oltre ogni dottrina, ogni conventicola, ogni gruppo di qualsiasi potere. È così perché è così. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

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87 commenti

  • Il sincretismo puzza di vecchio ha detto:

    Bah. Secondo me, questo modo di ragionare sincretistico, nonché individualistico (poiché alla fine permette a ciascuna di miscelare la verità che più gli aggrada, esattamente come se si fosse al mercato) serve solo a distruggere tutte le religioni. Non solo il Cristianesimo. Infatti, negli ultimi decenni ha fatto da apripista al Nuovo Ordine Mondiale, che ora stiamo vedendo attuarsi sotto i nostri occhi: ne era il presupposto necessario, perché non puoi costruire una religione globalista senza prima aver neutralizzato la concorrenza. Paradossalmente, rispettavano meglio le religioni altre gli antichi gesuiti che le ritenevano false e che ritenevano fosse il loro mestiere portare la verità del vangelo: questo perché non le annacquavano o contaminavano. Lo stesso potremmo dire degli antichi Padri che si prodigarono per conservare testi pagani di culture classiche ma anche barbare, allo stesso tempo tempo dichiarandone apertamente le falsità; la contraddizione è solo apparente. Il rispetto di un Matteo Ricci per la Cina è qualcosa di reale, ma Matteo Ricci non venne mai nemmeno sfiorato dalla tentazione del sincretismo. Eppure fu proprio grazie a lui che la Cina venne conosciuta per la prima volta in Europa.
    Questo dovrebbe far pensare. Questo Matto pensa come i vecchi, come i Bergoglio, e il suo è un pensiero che di base annulla ogni genuina ricerca religiosa. Infatti, perché mai uno dovrebbe avvicinarsi, non solo al Cristianesimo, ma a una qualsiasi religione, se la verità è presente in egual misura dappertutto? La conclusione, non detta ma ovvia, è che ciascuno potrrebbe benissimo costruirsi la propria verità, come fa lui.

    • Il sincretismo puzza di vecchio ha detto:

      Inoltre, questi sincretisti, di cui la chiesa ufficiale è portavoce ormai, sono sempre occidentali decadenti con la pancia piena. A me piacerebbe vedere se avessero il coraggio di dire ai Cristiani Nigeriani che ogni due per tre vengono fatti saltare per aria nei loro villaggi, ai Cinesi sotto il regime, ai Copti, ai Cristiani in India, che il loro martirio è fondamentalmente inutile. Martire significa, letteralmente, testimone, quindi: che la loro testimonianza, pagata con il sangue, della verità del Vangelo è inutile perché tanto ogni strada conduce a Dio. Sì, questo è forse l’aspetto che, personalmente, mi irrita di più. Alla fine, saremo noi a pagare, non loro, nonostante a lungo sia sembrato il contrario. Dio ricompenserà queste persone, mentre noi stiamo già venendo puniti dal nostro abbandono. Il patto con l’uomo Europeo non era un patto di razza, Dio non fa patti di razza, ma di fede; Dio non ha risparmiato nemmeno il popolo Ebraico, che è il tralcio scelto, perché mai dovrebbe risparmiare quello innestato?

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Carissimo, non c’è uno iota su cui non mi trovi d’accordo, a partire dal titolo che vale mille commenti.

        “Dio ricompenserà queste persone, mentre noi stiamo già venendo puniti dal nostro abbandono. Il patto con l’uomo Europeo non era un patto di razza, Dio non fa patti di razza, ma di fede; Dio non ha risparmiato nemmeno il popolo Ebraico, che è il tralcio scelto, perché mai dovrebbe risparmiare quello innestato?”

        Come ha giustamente osservato, temo che quest’apostasia europea avrà delle conseguenze, non esclusa la sparizione del cattoliciesimo in Italia, la sparizione del nostro popolo o l’annientamento della nostra stessa nazione.
        “Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
        Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere.”

    • il Matto ha detto:

      “Bah … secondo me …”.

      Non sembra che un inizio del genere profumi di nuovo ed abbia i numeri per criticare cioè che “puzza di vecchio”.

      Tutto ciò che segue dopo il “secondo me” è un’opinione. Per di più condita con l’auto commiserazione piagnistea caratteristica di chi parla, parla, parla … della morte degli altri.

      Insomma la solita solfa.

      Ovviamente, mi stia bene 😍

      • Il sincretismo puzza di vecchio ha detto:

        Lei sembra sempre un po’ troppo sulla difensiva, per essere uno privo di ego come va sempre cianciando. Il mio messaggio non era una risposta a quello che ha scritto, non avrebbe senso dal momento che a lei è chiaramente impossibile, accettare qualsiasi considerazione altrui; ho scritto piuttosto una riflessione che qualche altro commentatore potrebbe trovare interessante se dovesse incappare in questa sezione di commenti. Tra l’altro non ci sono lagne in ciò che ho scritto, che probilmente non ha nemmeno letto dall’alto del suo immenso ego.

        • Il Matto ha detto:

          Io ciancio
          tu cianci
          egli ciancia
          noi cianciamo
          voi cianciate
          essi cianciano

          Il mio ego
          il tuo ego
          il suo ego
          il nostro ego
          il vostro ego
          il loro ego

          Siamo d’accordo? 🤠

    • stilobate ha detto:

      “perché mai uno dovrebbe avvicinarsi, non solo al Cristianesimo, ma a una qualsiasi religione, se la verità è presente in egual misura dappertutto?” *** Ma precisamente perché il Cristianesimo, e in parte le altre tradizioni religiose, gli indicano quella presenza, della quale egli resterebbe altrimenti all’oscuro pur avendola costantemente dinanzi agli occhi. *** Poi vi sono anche coloro ai quali persino l’indicazione offerta dal Cristianesimo non riesce a svelare alcunché, sì che pur ritenendosi cristiani cristianissimi di provata obbedienza e granitica dottrina restan ciechi alla Rivelazione del Cristo. *** E spesso pretendono di fare le pulci al prossimo in nome di una purezza di fede generosamente argomentata… con il sangue altrui. *** P.S. Di Matteo Ricci, Alessandro Valignano o magari Ippolito Desideri varebbe la pena studiare il percorso d’inculturazione del cristianesimo in modo più approfondito. Si eviterebbero viete banalità su sincretismo e dintorni.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    A sentire il matto, fa proseliti anche se dai commenti risulta il contrario.
    La presenza di articoli del genere su un sito cattolico è la prova del livello cui è giunta l’apostasia in Italia, espressa per di più con risate e sberleffi.
    Poi senti dire che il Signore salverà l’Italia, che i cattolici si leveranno contro l’oppressore e ti viene da rispondere: ma dde che?! In Asia Minore non c’erano matti, o non erano presi sul serio eppure il cristianesimo fu spazzato via. Nei Paesi slavi fu quasi cancellato per decenni.
    Per quale singolare privilegio la fede dovrebbe essere preservata in Italia, di chi e cosa si compiace il Signore, dei matti? Della mancanza di carità o di decenza? Di divorzi e aborti “cattolici”? Delle bestemmie che sentiamo ogni volta che usciamo di casa? Fate voi.
    Mentre qui i matti farneticano con la spada in mano e la mano sulla spalla delli superiori, in Oriente e in Africa i cristiani muoiono per la loro fede, che dovrebbe essere anche la nostra. Secondo voi quali nazioni benedirà il Signore e dove sopravviverà le fede nel mondo?

    • invece ha detto:

      Invece te sembri un troll massone che gira nei forum cattolici per dare l’idea che il cattolicesimo sia una religione intollerante e oscurantista.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Invece te sei il matto che non tollera critiche al suo ego smisurato.
        Dopo questo articolo, mi chiedo quando SC offrirà un nuovo grano d’incenso all’imperatore

        • Marco Tosatti ha detto:

          Mai

        • Il Matto ha detto:

          Esimio FCM, hai preso una cantonata delle tue.

          INVECE non sono io sotto altro nome. Ti ci scotta che qualcuno osi criticarti? Non rovesciare la frittata, per favore!

          E poi “un grano d’incenso all’imperatore” … ma che non ci dormi la notte?

          • Beccato! ha detto:

            Ti hanno sgamato FCM, è inutile che dai fuori di matto. Sei un loggionista che viene qui a far casino. Ma fai soltanto tenerezza.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Vedete, matti uno e due, è proprio questo che voglio: dimostrare che il vostro livello culturale e civile non arriva a quello di Cruciani (senza offesa per Cruciani).
            Solo che qui non siamo alla Zanzara, e qualche lettore sta cominciando ad accorgersene

          • Pedala ha detto:

            Ma cosa vuoi dimostrare cosa! Torna nella tua loggia e riferisci agli amici grembiulini che qui non c’è trippa per gatti e non si abbocca. I lettori ti hanno già preso le misure da un pezzo e hanno capito che come maschietto, se poi lo sei davvero, sei molto gnegnè. Cerchi sempre di avere l’ultima parola e quando serve difendere davvero la fede cattolica non ci sei mai. Vai, va’ dal tuo gran maestro degli stivali e digli che accà nisciuno è fesso! Pedala!

  • Il Matto ha detto:

    Mi sembra che, tutto sommato, questa tornata del blog sia andata abbastanza bene.

    Gli scambi sono stati di estremo interesse e anche di un certo livello culturale.

    Soltanto un’eccezione ha confermato la regola 😎

    Un sentito grazie a tutti.

    • Stilobate ha detto:

      Grazie a te, Matto. L’induismo è un’altra galassia, se possibile ancora più complessa e articolata delle tradizioni estremo-orientali (che in parte sono sue filiazioni). Il rischio di perdervisi è concreto, ma rispetto all’Estremo Oriente il mondo indiano presenta per noi europei il vantaggio di avere, diciamo così, un sistema operativo non troppo dissimile. Per certi aspetti, anzi, ci è più prossimo anche di quello del Vicino Oriente, per esempio di quello ebraico (alludo alla matrice linguistica indoeuropea). *** Aggiungo che a grandi linee mi trovo piuttosto in sintonia con le affermazioni di questo tuo intervento (forse non con tutte, ma con molte).

      • Maria Cristina ha detto:

        I veri matti non sono quelli che si dicono tali, ma quelli che , pur sapendo che rischiano di essere ammazzati, si recano la domenica a Messa in Nigeria, i veri matti sono i cristiani che ancora oggi rischiano , danni la vita per Cristo, oggi come sempre. Matti erano quelli che non sacrificavano all’ Imperstore , finendo cosi’ in pasto ai leoni, matti quelli che rifiutaron9 di convertirsi all’ Islam finendo decapitati
        I veri matti sono coloro che per Cristo sono disposti a morire Tutto il resto e’ letteratura.

        • Letteratura e martirio ha detto:

          “Tutto il resto e’ letteratura” a te evidentemente incomprensibile, ma non importa. Dio solo sa chi tra di noi saprà morire per Cristo e in Cristo e chi invece avrà soltanto saputo blaterare delle morti altrui.

  • LUCIANO MOTZ ha detto:

    Premetto che non ho letto gli altri commenti, pertanto potrei essere ripetitivo.
    Sono sempre interessanti gli interventi de Il Matto, perché, per dirla da triestino quale sono: “Matto no vol dir mona”. I suoi interventi vanno però sempre ingeriti lentamente, per poterli assimilare.
    Quello di oggi mi trova quasi del tutto consenziente, con una riserva. Premesso che c’è un’unica rivelata, a mio avviso, le altre religioni vanno distinte tra quelle praticate prima e dopo Cristo. Per un motivo semplicissimo: se Cristo è Dio, persona della Ss. Trinità, le religioni che negano la sua divinità non possono essere ispirate dallo Spirito Santo, perché Dio non può negare se stesso.

    • Il Matto ha detto:

      Mi scusi se interferisco con la Sua lenta ingestione.😊

      Ogni Tradizione religiosa, compreso il Cristianesimo, si presenta con la propria auto-investitura sacra. Quando Lei dice che “c’è un’unica verità rivelata” compie un (legittimo) atto di fede nei confronti dell’auto-investitura sacra cristiana, ma il medesimo atto di fede lo compiono anche i fedeli delle altre Tradizioni religiose, che non hanno motivo né di riconoscere né di negare Cristo poiché sono presi dalla loro propria fede, esattamente come avviene per il Cristiano che si disinteressa dei contenuti delle altre Tradizioni religiose.

      Semmai, è il Cristianesimo – un certo tipo di Cristianesimo assolutista – che dichiara perentoriamente false le altre Tradizioni religiose, qui sorgendo il tema dell’impossibilità, da parte del Cristiano (anche il più sapiente e santo) di conoscere integralmente la Volontà di Dio ed i modi con cui Egli si fa conoscere presso ogni latitudine e longitudine terrestre.

      Certamente “Dio non può negare se stesso”. Ma chi può stabilire con certezza assoluta i modi di affermarsi di Dio? Chi conosce tutte le intenzioni di Dio? Insomma, chi può mettersi alla pari di Dio?

      Un cordiale saluto.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Il discorso, per certi aspetti, potrebbe anche andare. Pericolo: dedurre che tutte le religioni sono vie di salvezza e che tutte slano strade che portano pienamente a Dio. Un tale pensiero sminuisce o e relativizza il valore assoluto dell’Incarnazione del Verbo, il cui Nome è il solo a dare salvezza. ( cfr Atti…) Oggi, parecchie persone, sul fatto che lo Spirito procede ” principalmente” dal Padre ( lo dice S. Agostino e la teologia cattolica), sganciando la Terza Persona divina da Cristo, Gli danno una economia propria ( “lo Spirito di Dio riempie l’universo”: Sap..), a prescindere da Gesù, che agisce in modo universale senza il Figlio. Per i cristiani questo è inaccattabile: lo Spirito Santo è semper e ovunque Spirito del Figlio e agisce in nome del Figlio spargendo in modo che Lui solo sa i suoi semi ( “semi del Verbo) ovunque. Il Vat. Ii , qui da molti tanto vituperato, ha cercato di dare risposte e in modo più completo lo ha fatto la Dominus Jesus. Che Dio non faccia differenze di persone e che voglia tutti gli uomini salvi è un dato Bibblico, in quanto, – se a qualcuno non piace Dio come Padre di tutti – DIO È AMORE. Tuttavia l’unico Salvatore è Gesù Cristo e fuori di Lui e fuori della sua Chiesa, suo sacramento universale, non c’è salvezza.

    • Il Matto ha detto:

      Non è la fede che crea la Verità. E’ la Verità che suscita la fede.

      Ma quale umano può circoscrivere la Verità? Chi può dire “io vedo tutta la Verità, nulla mi sfugge della Verità”?

      Se c’è una virtù o facoltà che non vede tutta la Verità è proprio la fede.

      Una fede, qualunque essa sia, non può pretendere di possedere in esclusiva tutta la Verità, poiché non percepisce la Verità stessa se non adeguata ai propri limiti.

      La fede è cosa meravigliosa quando si prende cura della Verità alla sua portata; diventa pericolosa quando si presenta come assoluta detentrice della Verità.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        D’accordo, però tenga presente che per il cristiano la fede non è un concetto o un’idea, ma una Persona Divina, Gesù Cristo.
        Per cui, di fede ce ne possono essere tante, ma di Verità ce n’è una sola. Per il cristiano, la fede è credere solamente in Gesù Cristo che è la Verità. e tutti quelli che dicono di esser venuti a portare la Verità, ” sono falsi e bugiardi” (cfr Gv..). Tutti potranno avere delle verità, ma la sola Verità è Gesù Cristo. Su Questo di basa e deve basarsi il dialogo intereligioso. È vero che la fede personale non può abbracciare e detenere tutta la Verità, ma è anche vero che che tutte le cose che la Verità comunica, insegna e proclama per il cristiano hanno un senso assoluto e, di conseguenza, modella tutta la sua vita in consonanza a quanto Essa stessa, la Verità, ha rivelato

        • Il Matto ha detto:

          Prendo atto e mi esercito nel tenere sotto controllo l’impulso a replicare. E’ un bell’esercizio spirituale anche se ostico!

          Per ora, almeno per me, è sufficiente l’aver stabilito un punto di contatto, non secondariamente basato su uno scambio pacato come si conviene tra persone corrette.

          Grazie.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        L’ha detto meglio di un Gran Maestro. Forse le daranno un encomio

  • Tonino T ha detto:

    Penso sia interessante leggere anche questi 2 link
    https://www.amicidomenicani.it/in-che-modo-lo-spirito-santo-procede-dal-padre-e-dal-figlio/
    https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/audiences/1990/documents/hf_jp-ii_aud_19901107.html

    Inolte mi chiedevo l’attinenza sulla parola quanto, cioè sulla misura se sia necessariamente identica o variabile, a riguardo dell’affermazione nell’articolo in cui si dice:
    ” Secondo il Credo cattolico, lo Spirito Santo procede tanto dal Padre quanto dal Figlio, ovvero direttamente dal Padre come direttamente dal Figlio.”
    e penso di aver trovato una risposta più o meno riferita a pagina 372 di questo testo:
    https://www.academia.edu/40924745/CREDO_IN_UN_SOLO_SPIRITO_SANTO_CHE_PROCEDE_DALLUNICO_PADRE_DEL_FIGLIO_UNIGENITO_Discernimento_storico_teologico_per_un_consenso_ecumenico_sul_Filioque
    Estratto:
    «Il Padre genera il Figlio soltanto spirando (in greco
    proballein
    ) per mezzodi lui lo Spirito Santo, e il Figlio è generato dal Padre soltanto nella misurain cui la spirazione (in greco
    probolè
    ) passa attraverso di lui.
    Il Padre èPadre del Figlio unigenito soltanto essendo per lui e per mezzo di lui
    l’origine dello Spirito Santo.
    Lo Spirito non precede il Figlio, poiché ilFiglio caratterizza come Padre il Padre dal quale lo Spirito trae la sua
    origine, ciò che costituisce l’
    ordine trinitario. Ma la spirazione dello Spirito apartire dal Padre si fa per mezzo e attraverso (sono i due sensi di
    di’
    ingreco) la generazione del Figlio che essa caratterizza in modo trinitario. Inquesto senso san Giovanni Damasceno dice:

    Lo Spirito Santo è una potenzasostanziale, contemplata nella sua propria ipostasi distinta, la quale procededal Padre e riposa nel Verbo

    »

  • Il Matto ha detto:

    Fra i gentili (e non gentili) commentatori di questo blog ce ne sono alcuni particolarmente agguerriti contro il Matto, che è certamente una specie di salmone, ma poi non così pericoloso come certi iper scandalizzati vorrebbero.

    Nell’articolo qui commentato si parla di Trinità, che non sembra affatto un argomento eretico-massonico, e di un’ipotesi di Fratellanza nel Padre ad opera dello Spirito Santo che procede, come da dogma, dal Padre E dal Figlio.

    Insomma, si propone una considerazione degli altri esseri umani (né più né meno come sono esseri umani i cattolici) che hanno rapporto con la Trascendenza secondo le loro rispettive Tradizioni, ciò che potrebbe indurre a vedere in loro degli alleati contro lo spirito di questo mondo, piuttosto che dei nemici propalatori di errori infernali e conniventi con le forze dissolutrici.

    Tutto qui. Ma c’è chi, sentendosi un “eletto”, insiste in un atteggiamento bacchettone che, come i tempi dimostrano, non ha condotto e non conduce a nulla di positivo. Anzi.

    Hai voglia a dire “è colpa della sovversione modernista”: le chiacchiere stanno a zero.

    E poi, è possibile che le colpe siano sempre e tutte da una parte sola?

    Ed è possibile che gli “eletti” non sbaglino mai per definizione?

    E a parte il fatto che pure gli “eletti” non disdegnano di azzannarsi fra di loro.

    Meditate, gente. Meditate😉

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Cosa fa, nega quel che ha detto poco fa? Da sempre modernisti e affini, invece di farsi le chiese loro, pretendono di imporre le loro idee alla Chiesa cattolica sostenendo che sono ortodosse.
      Non ha detto che lo Spirito Santo ispira le altre religioni, che negano “la Verità tutta intera” dallo stesso Spirito rivelata?
      Al catechismo insegnano, o insegnavano, che impugnare la verità conosciuta è un peccato contro lo Spirito Santo, per cui non c’è perdono. E lei lo fa su un sito cattolico con milioni di visite, col benestare “delli superiori”. Ora si faccia pure le solite risate, stultus in risu exaltat vocem suam.

  • Mah... ha detto:

    Ha ragionato troppo, carissimo, e molte cose che ho letto (finché non mi ha sopraffatto la stanchezza) non le trovo giuste. Una, tuttavia, è davvero azzeccatissima: il suo nickname.

    • Il Matto ha detto:

      Non può immaginare quanto la sua puntualizzazione mi renda felice 🥰

      Grazieeeeeeee!!!!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Personalmente conosco un solo modo di leggere la Bibbia: leggerla. Tutta. Più volte. Senza pregiudizi e senza strani inquinamenti con altri scritti. Poi se uno vuole, con soli intenti culturali, può confrontarla con qualsiasi altro scritto religioso o non religioso. Ma sempre mantenendo il dovuto rispetto.

    • Il Matto ha detto:

      D’accordissimo.

      Lasciami precisare (almeno per quanto mi riguarda): rispetto per la Bibbia ed altrettanto per altri scritti religiosi e non.

      Del resto, il rispetto per la Bibbia (sempre per quanto mi riguarda) non può prescindere dal rispetto di ciò con cui la si confronta. Il prezioso si confronta col prezioso.

      Avrei piacere di conoscere il tuo pensiero in merito al brano di Le Saux riguardo alla Trinità/Saccidananda.

      Grazie e buona giornata.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Purtroppo di fronte alla tua richiesta mi sento impreparato. Ad onor del vero di sat, di cit e di ãnanda è la prima volta che sento parlare . Dal tuo breve accenno nell’articolo mi par di capire che la loro definizione è molto vicina a quella cattolica di Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Padre visto come pensiero pensante, il figlio (il Verbo = la Parola ) come pensiero pensato (quindi della stessa sostanza del Padre) lo Spirito come legame dinamico fra i due. Il Prologo del Vangelo di Giovanni è chiarissimo a tale proposito quando dice : -per mezzo di Lui tutte le cose sono state create- Lui, infatti è il Verbo, la Parola, che per un breve tempo nella storia umana si è fatta carne . Nei primi 26 versetti del capitolo 1 di Genesi “Dio disse” per ben 7 volte ed ogni volta qualcosa di nuovo fu creato. Tutto tiene perfettamente, mi pare.

        • Il Matto ha detto:

          Ti rigrazio.

          La tua risposta è più significativa e dignitosa di quanto non appaia a prima vista.

          A mio parere il monaco benedettino Henry Le Saux è stato un grande. Dai suoi testi traspare un afflato spirituale di rara potenza.

          Ciao.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Sono esterrefatto che su un sito come Stilum Curiae si dia spazio a simili patenti eresie, accanto a lettere di prelati di valore come Mons. Viganò e Mons. Schneider.
    Ma questo Matto è un parente del direttore o di qualche cardinale? O magari, già che farnetica di fratellanza, è fratello di loggia?
    Diversamente non si spiega perché SC gli permetta di pubblicare simili articoli.
    E’ scandaloso, inaudito. E conferma quanto vado dicendo sul mondo cattolico italiano e occidentale, in cui non si trova un angolo che non sia inquinato e non scenda a patti con la dottrina dei nemici della fede.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non so neanche che faccia abbia. E se è fratello di Loggia, io non ho fratelli, in particolare nelle logge. Non credo sia male pubblicare – di tanto in tanto – articoli provocatori.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Che dirle dott. Tosatti, tra provocatorio ed eretico corre una bella differenza. Non riesco a capire perché su un sito di questo livello dia spazio al pensiero che ha infettato e sta distruggendo la Chiesa, per poi criticarlo in tutte le altre pagine.
        Dal momento che ritiene degne di pubblicazione affermazioni come “lo Spirito Santo ispira le altre religioni”, perché non pubblica direttamente i discorsi di Bergoglio, dello stesso tenore ma più ortodossi (ed è tutto dire)?
        Quest’angolo del Matto, in così palese contraddizione con gli altri articoli, sembra da ogni prova un “pedaggio” pagato a qualcuno, come certi autori di fama che inserivano nei loro testi dottrine esoteriche per essere pubblicati.
        Qualunque sia la spiegazione, ne va della credibilità del sito

    • Il Matto ha detto:

      Ho la faccia da salmone. Vivo in solitudine. Pratico il Silentium ogni giorno. Mangio un volta al giorno, moderatamente, e bevo soltanto acqua.

      Logge, balconi e terrazze non mi interessano. Quando mi capita converso amabilmente con chiunque, senza passarlo al setaccio delle mie convenzioni filosofico-religiose.

      Ognuno è così com’è (sono mama in giapponese), e se qualcosa di bello deve nascere non dipende né da me né dal mio interlocutore, bensì da Esso.

      Mi esercito da decenni nell’Arte della Sciabola giapponese e né traggo un benessere spirituale indicibile.

      Ah … l’animo del Samurai, o del Cavaliere che dir si voglia!

      Quanto ce ne sarebbe bisogno! 🤩

    • alessandro ds ha detto:

      Ma credo che sia ovvio che è una provocazione giocosa. Non credo che pensi davvero ciò che ha detto.

  • alessandro ds ha detto:

    Da oggi puoi giocartela con il Card. Kasper e Enzo Bianchi, può anche essere qualche eretico rubi’ qualche tuo concetto per intortare i semplici 😄😄
    MORTALIUM ANIMOS- Papa Pio XI

    I fautori di questa iniziativa quasi non finiscono di citare le parole di Cristo: « Che tutti siano una cosa sola … Si farà un solo ovile e un solo pastore » [14], nel senso però che quelle parole esprimano un desiderio e una preghiera di Gesù Cristo ancora inappagati. Essi sostengono infatti che l’unità della fede e del governo — nota distintiva della vera e unica Chiesa di Cristo — non sia quasi mai esistita prima d’ora, e neppure oggi esista. [… ]
    Nessuno certamente ignora che lo stesso apostolo della carità, San Giovanni (il quale nel suo Vangelo pare abbia svelato i segreti del Cuore sacratissimo di Gesù che sempre soleva inculcare ai discepoli il nuovo comandamento: « Amatevi l’un l’altro »), ha vietato assolutamente di avere rapporti con coloro i quali non professano intera ed incorrotta la dottrina di Cristo: « Se qualcuno viene da voi e non porta questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo nemmeno » [18]. Quindi, appoggiandosi la carità, come su fondamento, sulla fede integra e sincera, è necessario che i discepoli di Cristo siano principalmente uniti dal vincolo dell’unità della fede.[… ]
    Ma potremo Noi tollerare l’iniquissimo tentativo di vedere trascinata a patteggiamenti la verità, la verità divinamente rivelata? Ché qui appunto si tratta di difendere la verità rivelata. Gesù Cristo inviò per l’intero mondo gli Apostoli a predicare il Vangelo a tutte le nazioni; e perché in nulla avessero ad errare volle che anzitutto essi fossero ammaestrati in ogni verità, dallo Spirito Santo [15]; forse che questa dottrina degli Apostoli venne del tutto a meno o si offuscò talvolta nella Chiesa, diretta e custodita da Dio stesso? E se il nostro Redentore apertamente disse che il suo Vangelo riguardava non solo il periodo apostolico, ma anche le future età, poté forse l’oggetto della fede, col trascorrere del tempo, divenire tanto oscuro e incerto da doversi tollerare oggi opinioni fra loro contrarie? Se ciò fosse vero, si dovrebbe parimenti dire che la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e la perpetua permanenza nella Chiesa dello stesso Spirito e persino la predicazione di Gesù Cristo da molti secoli hanno perduto ogni efficacia e utilità: affermare ciò sarebbe bestemmia. Inoltre, l’Unigenito Figlio di Dio non solo comandò ai suoi inviati di ammaestrare tutti i popoli, ma anche obbligò tutti gli uomini a prestar fede alle verità che loro fossero annunziate « dai testimoni preordinati da Dio » [16], e al suo precetto aggiunse la sanzione « Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; ma chi non crederà, sarà condannato » [17].

  • alessio ha detto:

    Annunzia a Giacobbe la sua
    Parola , le sue leggi e i suoi
    decreti a Israele.
    Così non ha fatto con nessun
    altro popolo ,non ha
    manifestato ad altri i suoi
    precetti . (Salmo 147 ,19-20 ) .
    Caro Matto ,questa volta
    l’hai proprio fatta proprio fuori del
    vaso ,ma forse sei incespicato
    nella “fratelli tutti ” del
    sommo poeta bergoglio.

    • Adriana 1 ha detto:

      E lei è inciampato nei ” cugini nessuno “, considerando che La tribù di Giacobbe era composta da cugini delle tante tribù di “cattivacci” che ebbe ordine di far fuori.

      • alessio ha detto:

        Avevo scritto intorno alle 16 ,
        un messaggio di risposta
        alla signora Adriana , ma deve essere andato perduto , che
        non Giacobbe ha dato la
        caccia ai popoli cananei ,
        bensì Mosè prima e Giosuè
        figlio di Nave poi ,a coloro
        che sacrificavano
        persino i loro figli , non che
        i nostri conterranei etruschi
        fossero tanto diversi , e
        neppure i Romani ,come
        denunciava San Giustino
        Martire nelle sue Apologie ,
        cosa tenuta gelosamente
        segreta dagli storici.
        Ho osservato che la
        gentile signora ,a differenza
        con gli altri ,con me si
        risparmia le sue dotte
        citazioni , ma forse ne
        risparmia qualcuna per se ,
        visto che mi pare pronta
        a scrivere un articolo
        sul blog.

  • Casalinga disperata ha detto:

    Guardi, Enrico carissimo, che la volontà di Dio, secondo maestri spirituali di un certo spessore, si manifesta nella quotidianità dell’esistenza, nei piccoli, insignificanti compiti di tutti i giorni.
    Vorrei restare qui a chiacchierare con lei, ma il bucato mi chiama e questa è la volontà di quello del piano di sopra.
    Buona serata Enrico !

  • Roberto Donati ha detto:

    Filioque! Filioque! Filioque! Procede dal Padre attraverso il Figlio! Il lungo articolo è pieno di eresie!

  • Roberto Donati ha detto:

    Filioque! Filioque! Filioque! Procede dal Padre attraverso il Figlio!

    • Il Matto ha detto:

      Lo scismatico è Lei 😅

      Che che lo Spirito Santo proceda dal Padre attraverso il Figlio è asserzione dell’Ortodossia.

      Filioque significa “e dal Figlio”, non “attraverso”.

      Cattolicamente: “procede dal Padre E dal Figlio”.

      • Anonimo verace ha detto:

        Se si prende in esame il Credo come fu stabilito in uno dei primi concilii il filioque non c’è.
        L’aggiunta fu fatta dalla chiesa di occidente qualche secolo dopo.
        Solo che il secolo scorso si arrivò a concepire la teoria dell’informazione con tutte le conseguenze.

        • Stilobate ha detto:

          Non c’è perché lo si dava scontato, argomentava (forse un po’ fragilmente) Guéranger. La processione dal Figlio, comunque, è sostenibile sia su basi logiche che su basi scritturali: più difficile sostenere il contrario

  • miserere mei ha detto:

    Dio non è riducibile a una dottrina: è vero.
    Amare tutti, anche i nemici, è il comandamento di Gesù: è vero.
    Fare la volontà di Dio è il compimento del Padre Nostro: è vero.
    Il Padre rivela il Figlio. Gesù è il Verbo incarnato. Lo Spirito Santo è ancora quel Dio lì, un puro spirito che dà la vita.

    Sono tutte cose vere che non sono affatto multiformi.
    Posseggono infatti la forma della loro rivelazione in Cristo.
    La luce è bianca unendo i vari colori presenti nello spettro visibile. Ogni luce colorata è sempre luce, ma di un colore solo.
    La tenebra non ha luce.
    Ciò che è essere non è non-essere.
    Ciò che è luce non è tenebra.
    Ciò che è vita non è non-vita.
    Ciò che è Cristo, non è anti-Cristo.

    Perciò la multiforme Verità (che è sempre Cristo, come anche il suo essere luce declinata nei vari colori) vita nelle varie situazioni e via) si distanzia (agli antipodi) da tenebra e menzogna e se anche transita per la morte è per tornare alla vita. Cristo è quella via lì (crucis).

    Nella salvezza si può tirare dentro molto, non tutto.
    La poliedricità e la fantasia della Verità non arrivano ad arruolare falsità e strade che portano lontano dal Regno.

    • Il Matto ha detto:

      Prendo atto del suo poderoso commento, ma non riesco a a capire se la Fratellanza nel Padre riscuote il suo assenso.

      • miserere mei ha detto:

        Il mio assenso è al fatto che, dopo il peccato originale, l’umanità non è più quella che fu creata da Dio Padre.
        E’ possibile essere adottati a figli e quindi si “diventa figli”.
        L’automatismo è cosa differente dalla quotidianità orientata del cammino. Certamente Dio Padre ama ogni creatura umana volitiva e ne desidera la salvezza. Entrati nella dinamica giusta (orientata alla volontà di Dio) non si è ancora arrivati alla mèta, ma si è già affratellati (in Cristo).
        E senza Cristo? Un mistero rispetto al quale i matti non possono vantare certezze né a nome proprio, né a nome altrui.
        Gloria a Dio e…
        “Pace in terra agli uomini di buona volontà” (buono è solo Dio) presuppone un orientamento e qualche scelta. “Pace in terra agli uomini amati dal Signore” presuppone un automatismo.

        Personalmente diffido dagli automatismi: li lascio a chi pensa gli uomini con il microchip.

        • Adriana 1 ha detto:

          Quindi si tratta di un’umanità ” speciale “, diversa da quella ” comune “, visto che Caino temette di esser fatto fuori da quella ” comune ” che abitava da tempo molte terre.

        • Il Matto ha detto:

          ” i matti non possono vantare certezze”.

          Lei, invece, può vantare la certezza che Dio non ami tutti gli uomini? Lei è nella mente di Dio? Lei conosce in tutto e per tutto a volontà di Dio?

          • miserere mei ha detto:

            Le rispondo convintamente con San Paolo:

            Anch’io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.

            Caro Matto, non le pare che il Padre abbia amato tutti gli uomini?

            Solo che chi dice di esser matto, ma si sente troppo intelligente, considera stoltezza questo modo di fare. E così preferisce “fare media” con altre modalità meno scomode.

        • luca antonio ha detto:

          Ottimo : ” Il mio assenso è al fatto che, dopo il peccato originale, l’umanità non è più quella che fu creata da Dio Padre..” ….tutto il busillis sta qui.

  • Ops !!! ha detto:

    Ma tutta la Bibbia afferma ovunque che esiste un popolo eletto..
    Esiste un messaggio di salvezza che è stato consegnato al popolo di Israele. E a cui Israele ha risposto con la sua fede.
    Dice Paolo nella lettera agli Ebrei
    “Mi mancherebbe il tempo se volessi raccontare di Gedeone, di Barack, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti,
    I quali per fede vinsero regni, praticarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le , gole dei leoni,
    spensero la forza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trassero forza dalla debolezza, divennero forti in guerra, misero in fuga gli eserciti stranieri. “

    • Il Matto ha detto:

      Ma non c’è solo la Bibbia.

    • Del Patto ha detto:

      Di popoli gloriosi che vinsero regni, praticarono la giustizia eccetera ce ne sono a decine e non pochi sono molto più gloriosi degli Israeliti. Il cd popolo eletto ha tradito il patto, mettendo in croce il Figlio di Dio e non riconoscendolo come Messia. Il patto è rotto. Il messaggio di salvezza è stato consegnato ai Cristiani. In ambito cristiano le nostalgie filoebraiche fanno soltanto ridere.

      • Il Matto ha detto:

        Lei dev’essere leggermente .. matto! 😊

        Almeno, in questa circostanza, non mi sento solo.

  • Il Matto ha detto:

    “La pazienza è la virtù dei forti” 😊

    Deliziosa e molto significativa l’immagine del Matto adottata per questo articolo!

    Non è da tutti riuscire a gustare la fragranza d un fiore stando penzoloni sul precipizio. Davvero cavalleresco, e, ovviamente, samuraico! 😉

    Un sentito grazie per la sempre squisita ospitalità.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Dovrebbe fare risuonare echi precisi…

      • Il Matto ha detto:

        Pensi di lasciarlo alla sensibilità personale o puoi un pochino esplicitare?

        • Marco Tosatti ha detto:

          C’è un breve racconto zen. Inseguito da una tigre, uno si aggrappa a un arbusto su un precipizio. Sotto, un orso feroce. L’arbusto sta lentamente cedendo. Si accorge di una mora che cresce vicino, la prende e la mangia. Che gusto delizioso, quella mora.

          • Adriana 1 ha detto:

            Ohi, ohi, ohi, Tosatti, io avevo letto ( in traduzione ) che si trattava di fragole, non di more…sarà mica, questa, una promettente occasione per far scoppiare una tenzone teologica? Qua vedo tutti l’un contro l’altro armati…:-)

          • Marco Tosatti ha detto:

            Riprodotto a memoria, letto, mille anni fa. Fragole, more o lamponi, non è il frutto che conta…

          • Il Matto ha detto:

            🙏

            Hai esplicato tutto e … niente😊

    • Adriana 1 ha detto:

      Si avvicina all’apologo Zen, dove a indurre l’uomo a tuffarsi dal dirupo, stanno tre tigri e dove anche il fuscello che lo ancora alla nuda parete, fuscello a cui si è aggrappato per non precipitare nell’abisso, sta per sradicarsi: ma egli ha il tempo di godere il sapore della fragola che ha colto in un anfratto della roccia a strapiombo.

      • Il Matto ha detto:

        Si comprende che il gustare la mora o la fragola “accade” in un momento fuori del tempo e dello spazio, in cui ogni concetto e sillogismo non hanno più alcun peso e significato?

        Un momento in cui l’ego è totalmente assente e quindi è assente qualsiasi motivo di vantaggio o svantaggio individuale?

        Vorrei continuare ma risulterei ancor più Matto di quanto già non sia.

  • Il Matto ha detto:

    “La pazienza è la virtù dei forti” 😊

    Deliziosa e molto significativa l’immagine del Matto adottata per questo articolo!

    Non è da tutti riuscire a gustare la fragranza d un fiore stando penzoloni sul precipizio. Davvero cavalleresco, e, ovviamente, samuraico! 😉

    Un sentito grazie per la sempre squisita ospitalità.

  • Adriana 1 ha detto:

    Sembra, quindi, che ogni religione cerchi disperatamente di affidarsi ad un senso di provvidenzialità ” buona ” per l’uomo,
    tanto terribile è il suo timore di una vita che è ( come scrive Shakespeare ) ” un’ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia durante la sua ora sul palco e di cui, poi, non si sa più niente. E’ una favola raccontata da un’idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla “. ( Machbeth, Atto V, Scena V ).

    • Il Matto ha detto:

      Ti confesso che non di rado mi sento un idiota: quello che mi sembra di aver capito svanisce come neve al sole. Ogni certezza mi appare del tutto inconsistente. Parole e concetti? Un chiasso inutile.

      Resta un vuoto tanto sconcertante quanto piacevole.

      Quella piacevolezza quasi estatica che ti fa … capire che non c’è niente da capire.🤣🤣🤣🤣🤣

      • Adriana 1 ha detto:

        Ciò mi ricorda ” misteriosi ” versi finali del ” Ritorno di Ulisse ” nei Poemi Conviviali di G. Pascoli : ” Non esser più, non esser più…più niente. Ma meglio morte che non esser più. “

        • Stilobate ha detto:

          I Poemi conviviali! Mentre infuria la battaglia tra figli dell’amore eterno, veggenti di veggenti visionari, esicasti dell’intera Bibbia, bounty killers di massoni immaginari e casalinghe precettate dalla lavatrice, qualcuno ha il buon gusto evocare versi del Pascoli. *** Cara Adriana, ci sono più risposte nel Suo breve inciso autobiografico sul vento tra i rami e la luna che nell’intera giostra di cui sopra. Ma ho come l’impressione che per certuni quel notevole inciso sia passato come l’acqua sulla schiena dei paperi, ma non escluderei che molti altri abbiano saputo cogliere l’occasione.

          • Adriana 1 ha detto:

            Ah, Stilobate…
            grazie infinite… anche per la speranza.
            ” Che fai tu Eco, mentr’io ti chiamo? ”
            ” Amo “… ( Agnolo Poliziano, sonetto )

          • Adriana 1 ha detto:

            Il riferimento ad Eco vuole significare che l’intendere è anche un fatto di “risonanza”, senza la quale ogni tentativo di comunicazione appassisce sul nascere.

          • Stilobate ha detto:

            Un po’ come le corde di risonanza che i rajastani (tanto per rimanere nel subcontinente indiano) hanno aggiunto agli strumenti persiani (i vari sarod, sitar, santur, sarangi…): corde che entrano in vibrazione per simpatia, conferendo al tessuto sonoro una straordinaria profondità. *** Con le parole accade lo stesso: se vi sono molte “corde” libere, al prodursi di un suono, di un’immagine, di un significato si crea un’effetto di risonanza, e si innesca una cascata di senso che apre spazi sconfinati. *** Quando si incontrano persone che riescono a percepire distintamente tutto questo, si prova un senso di profonda comunione. Tanto più oggi, un tempo in cui la poeticità del sacro e la sacralità del poetico sono avvertite, interrogate e custodite da un’esigua minoranza. *** Non è solo questione di cultura (anche, certo, ma non solo): è soprattutto questione di colore interiore, di equazione spirituale, di identità originaria e originaria destinazione.

          • Adriana 1 ha detto:

            Stilobate,
            ecco imparata una cosa nuova sulle varianti degli strumenti persiani operate dagli Indiani. La musica è intrisa di spiritualità, in qualche modo ne è la voce, e “poesia” indica la capacità di creare . Le rimango profondamente riconoscente per le sue parole.

  • Clara Curtotti ha detto:

    Articolo meraviglioso.
    Grazie!