Mastro Titta. Bergoglio Mazzola Minniti. Retroscena di un Viaggio Mancato.

11 Giugno 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici  e nemici di Stilum Curiae, un amico ben introdotto negli ambienti curiali e vaticaneschi fa omaggio alla vostra attenzione di questo interessante retroscena e commento a volo d’angelo su una decisione del Pontefice regnante. Buona lettura.

§§§

 

Bergoglio mazzola Minniti

Di Mastro Titta

Bergoglio ha definito l’ex ministro degli Interni e sottosegretario con delega ai servizi segreti, Marco Minniti, “criminale di guerra”.

Notizia pubblicata in sordina, un po’ come si fa con gli effetti avversi di certi atti d’amore. In tempi meno vuoti e devoti di questi, un papa che si rivolge così ad un politico di rilievo scatenerebbe la breccia di Porta Pia, o almeno l’apertura di tutti i telegiornali. Ma come ho detto viviamo in un mondo devoto al vuoto.

Betori, arcivescovo di Firenze, aveva osato chiedere a Bergoglio per quale motivo non fosse venuto al congresso della CEI. L’interessato ha risposto che gli faceva male il ginocchio.

La reazione dell’uditorio dev’essere stata rispettosamente poco convinta, al che il nostro deve aver dato in escandescenze sbraitando che non era venuto perché c’era il “criminale di guerra” Minniti.

Il quale Minniti non è solo un trafficante d’armi, par di capire, ma anche responsabile di aver stoppato la valanga di migranticome un Salvini qualsiasi. Maxima culpa.

Mi sarà senz’altro sfuggito, ma sui grandi giornali non ho letto nemmeno una riga di risposta ad una semplice domanda: cosa diavolo ci faceva Minniti in un ritrovo di vescovi?

La risposta è: nulla. Infatti Minniti non era al Congresso CEI, ma invitato da Nardella ad un evento dell’ANCI previsto a Firenze in contemporanea al consesso ecclesiale. Per un incidente della Storia, i due eventi si concludevano negli stessi spazi.

Betori ha provato a chiarire l’equivoco, ma si è sentito rispondere: “Tu puoi dire quello che vuoi, ma io ho visto i video”. Anche lui servito di barba e capelli, coi complimenti di essere un bugiardo ipocrita.

Come molti fuorionda, l’incidente è rivelatorio. Che un cardinale chieda spiegazioni al papa è raro, il che dice di un’atmosfera non esattamente idilliaca.

Bergoglio poi è abbastanza avaro di risposte e spiegazioni, come ben sanno i cardinali firmatari dei Dubia su Amoris Laetitia e i sottoscrittori della Correctio Filialis de Haeresibus Propagatis. Ignorati come zanzare a dicembre.

Lo sa bene anche il cardinal Joseph Zen, venuto a Roma per implorare che il Vaticano non firmasse l’accordo con la Cina consegnando la Chiesa locale nelle mani del regime di Pechino. Nemmeno ricevuto: Schiaffo del Papa all’anziano cardinal Zen, titolò il Messaggero.

Quando Bergoglio vede asiatico, perde le staffe. Come dimostra la magisteriale manata rifilata alla fedele cinese che perorava la stessa causa di Zen della quale, a orror del vero, Bergoglio si scusò. Non per il gesto ai danni di una donna, ma per il cattivo esempio dato.

Chi lamenta un papa affetto da mutismo selettivo o reticente, oltre all’incidente Minniti farebbe meglio a considerare la clamorosa spiegazione del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata fornita da Bergoglio in persona, quando disse: “Sono io il responsabile”, cioè sono io che l’ho voluto, e pochi secondi dopo aggiunse “pensate anche il momento che voi vivete adesso come una persecuzione diabolica”.

Suppongo sia la prima volta nella storia che a un papa fugge dal sen la voce di essere uno strumento di satana.

O quando spiegò a Scalfari che “ciascuno ha una sua idea di bene e di male, e deve scegliere il bene e combattere il male come lui li concepisce”. Epigrafe che qualsiasi trafficante di cocaina colombiano, aspirante Hitler o Anders Breivik appenderebbe incorniciata in camera da letto.

Si dirà che sono scivoloni accidentali, che il papa parla come mangia, è uno de noantri che mangia la pizza al volo, compra dischi e fa la pipì. Sarà senza dubbio così.

Torniamo a Minniti. La giustificazione del malanno al ginocchio in un uomo di 85 anni è comprensibile.

Diventa sospetta se la preservi dinnanzi al Santissimo ma alleni l’articolazione lavando i piedi a musulmani  e diversamente donne. Soprattutto se ti inchini a presunti signori della guerra sudanesi, ma qui la guerra ce la facciamo andar bene: sei povero, e in Africa fa caldo per colpa dei russi scriteriati che pompano gas.

Invece il glorioso titolo di “criminale di guerra” non equivale a ventilare pratiche meretrice nel ramo materno di qualcuno, bensì è un dato tecnico: o lo sei, o non lo sei. Sarà che Draghi è stato attento a non finire su Youtube mentre mandava mortai a Zelensky, fatto sta che il papa ha visto i video di Minniti.

Sì perché nella sua denuncia della pazzia della guerra il papa aveva omesso il nome dell’armaiolo Draghi, che virtuosamente scarica ferraglia letale nell’amata Ucraina, e lo fa d’imperio e in barba alle regole del gioco. Fortuna che è intervenuto il Copasir a compilare le liste di proscrizione dei nemici del miglior armaiolo che l’Italia abbia mai venerato.

Altrettanta cortesia istituzionale è stata negata a Minniti, certo meno degno di culto di Draghi, ma che presiede ufficialmente una fondazione legata sì al mondo delle armi (Med-Or, promossa da Leonardo) con però lo scopo dichiarato di espandere le relazioni con i paesi del Mediterraneo sul piano culturale, educativo e della ricerca scientifica.

Sculacciato Minniti il Santo Padre potrebbe ritirare a Draghi il titolo di membro dell’Accademia Vaticana delle Scienze Sociali(la Scienza è come il nero: veste sempre), stuzzichino dell’allora imminente nomina a Presidente del Consiglio. Ma chi siamo noi per giudicare?

Del resto quando uno è bravo, anzi il Migliore, tutti fanno a gara a conferirgli targhe, titoli e onori assortiti, dalla bocciofila di Gualdo Tadino all’Atlantic Council passando per le sacre stanze. E lui umilmente accetta, non come il borioso Bob Dylan che rifiutò il Nobel per la Letteratura.

Stabilito chi è il cattivo della storia (Minniti), per rincuorare sé stessa la memoria corre ai “grandi italiani” apprezzati da papa Francesco.

Il primo, Giorgio Napolitano, autorizzando la soppressione di Eluana Englaro contra legem ha di fatto sbullonato non solo il dibattito sull’eutanasia in Italia, ma più propriamente il diritto a torturare a morte con la fame e la sete persone gravemente disabili, come tali impedite di accordare il loro consenso aggiornato, participio passato più cruciale dell’informato di uso corrente. Gli alfieri delle ultime volontà riflettano: sul fatto che siano volontà non c’è dubbio, casomai chiedetevi se saranno le vostre.

La seconda, Emma Bonino, ha ammesso di aver eseguito aborti con pompa di bicicletta, e secondo alcuni è responsabile di  circa diecimila di queste pratiche civili, che dico civili: sanitarie, in profetico anticipo sulla legge 194 che legalizzò l’aborto. A proposito di leggi violate e irricevibile retroattività della norma.

Ecco di cosa è capace una donna che fruga in garage: più bambini morti di quanti ne abbia fatti l’orrido Putin in Ucraina, per giunta ricorrendo ad un innocuo suppellettile.

C’è poi la terza grande d’Italia cara a papa Francesco: l’accogliente sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, un’anti-Minniti capace di riparare parzialmente alle scelleratezze dell’allora ministro degli Interni.

Questi grandi italiani non sono criminali colpevoli di omicidi efferati e violazioni della legge, ma dei visionari che anticipano conquiste di civiltà, dei disobbedienti de core alle regole.

C’era una volta la Chiesa che rifletteva sui fini, non sui mezzi. A personalità come Sant’Agostino e San Tommaso era chiaro che il comandamento “non uccidere” impartito da un Signore sovente appellato “Dio degli eserciti”, andava inteso nel senso di “non uccidere gratuitamente”, ovvero senza un buon motivo.

C’era una volta, perché oggi se vendi bombe sei un criminale di guerra, mentre se il papa promuove il vaccino altruista e qualcuno ci lascia la ghirba, sia fatta la sua volontà.

Martellare con l’accoglienza di africani che fuggono da fame e guerre che guadano il Mediterraneo a bordo di rabberciate bagnarole e di quando in quando annegano, è un’opera di carità che spiana la strada del Paradiso.

Ma in fondo di queste considerazioni all’argentino cale il giusto, cioè niente. La verità è che gli faceva male il ginocchio: il resto lo ha detto perché i cardinali non pensassero che è un pallonaro.

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titta




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14 commenti

  • Angelo Simoni ha detto:

    Mi sono fermato al primo nome del titolo.

    Conisco purtroppo la “professione” di questo squallido personaggio e il solo pensare alla sua sudica e sadica carriera mi fa star male.

    Non era davvero migliore della nostra una società che con tanta sicumera e bramosia di vendetta praticava la pena di morte e arruolava, pagandoli, simili personaggi, cui, se non sbaglio, permetteva anche, nel caso di cattolici, di fare normalmente la comunione dopo aver “mazzuolato e squartato” un povero Cristo indifeso…

  • Gaetano2 ha detto:

    e se NSGC ci avesse voluto mettere alla prova? Altro che “non abbandonarci nella tentazione”!
    Dato il clima pieno di vanagloria postconciliare, ci avrebbe dimostrato che i neocattolici non sono nemmeno in grado di distinguere un vero Papa da un fejch papa che più fejch non si può, e che fa di tutto per farlo capire, apostasia pubblica in primo luogo. E, nonostante tutto, il neoclerume con gli accoglini, respingendo l’insegnamento di sempre di Santa Madre Chiesa, che ha sempre insegnato la via della Verità, da servi qual son diventati si prostrano ai suoi piedi (di don Ciccio).
    Tra laltro don Ciccio ha insegnato a tutti costoro come strisciare ai piedi dei nuovi “idoli” (invasori chiamati “immigrati” ecc.)

  • Vincenzo ha detto:

    Biblicamente parlando l’accoglienza verso lo straniero è doverosa. Ma quello che sta accadendo non è inquadrabile in uno schema noto. Quasi tutti i nuovi arrivati, dall’altro lato del mediterraneo sono islamici, fieramente attaccati ai principi della loro fede che impone loro molte cose strane. Strane per noi. Come ad esempio non lavorare sotto un padrone cristiano. Corrono voci che le splendide città costruite negli Emirati siano state costruite utilizzando manodopera asiatica cioè indiana o filippina e non certo utilizzando gli islamici africani che arrivano qui da noi. E si dice anche che ci siano tra questi costruttori di città molti morti sul lavoro.
    Minniti è stato un buon ministro degli interni.
    In un certo senso Minniti potrebbe avere più senso dello stato del papa regnante essendo figlio di un generale dell’Aereonautica.
    Bergoglio dovrebbe capire che non spetta a lui indicare i ministri per il governo italiano. A lui tocca occuparsi della curia romana. Come lavoro è più che sufficiente.

    • stefano raimondo ha detto:

      E ricordiamo sempre che l’accoglienza di cui si parla nelle Scritture è un’accoglienza temporanea, e si riferisce a singoli o famiglie, non a masse di persone (le quali non si rivolgono per l’aiuto a un singolo ospitante ma a un’intera nazione, e non lo fanno bussando…). Concordo sul resto del commento.

  • acido prussico ha detto:

    1) Questo zibaldone ragionato degli “acta” del Papa Regnante potrebbe catalogarsi nella rubrica “Bestiario”. (Suggerimento a Tosatti)
    2) Leggendolo, il Cardinale Muller – prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede – forse avrà “dubia” sulla sua recente dichiarazione categorica che Francesco è il Papa “LEGITTIMO”. (Meglio occultarglielo per non indurlo in una tentazione di “disubbidienza”).
    3) I più maliziosi diranno: “Se questi sono gli “acta” di un papa “LEGITTIMO”, figuriamoci il pandemonium se fosse stato un papa “ILLEGITTIMO””.

  • Stefano ha detto:

    Ho avuto modo di scrivere qualche giorno fa che se fosse stato un altro Papa a esprimersi così nei confronti di un funzionario dello Stato, sarebbe scoppiato il finimondo. Ma siccome bergoglio è un corrotto funzionale ai corrotti (e pervertiti… cioè gay) e relativa stampa d’appoggio…allora tutti zitti. È davvero un peccato constatare che ogni volta che l’argomento è Papa Benedetto.. commenti a iosa con leoni e leonesse da tastiera che di scatenano … ma sulle malefatte di Bergoglio & c…. coniglietti e pesciolini ovunque… Che evidentemente non ritengono di dover commentare….🐡🐡🐡🐰🐰🐰
    Speriamo non x silenzio assenso…
    😂😂😂

  • andrea Cionci ha detto:

    Repliche sdegnate dalla Farnesina in difesa di un ex ministro della Repubblica… come no! Paese di pagliacci. Bergoglio è quello che ci meritiamo.

    • Stilobate ha detto:

      Pagliacci e putroppo grassatori, ormai insediati in tutte le posizioni di vertice. *** Quanto a Francesco, alcuni dicono che prima ancora di sollevare eccezioni di legittimità, ortodossia, cultura, ideologia, ecc., affrontare il problema della sua stabilità cratteriale e della sua integrità psichica. Io lo vedo bene nei panni di Pulcinella.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    A proposito di viaggi; rinviato a data da definire quello nella Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, già programmato dal 2 al 7 luglio prossimi. Su consiglio dei medici, per non vanificare i risultati delle cure praticate per il problema al ginocchio.
    http://ilsismografo.blogspot.com/2022/06/vaticano-vaticano-viaggio-di-papa.html

  • Maria Michela Petti ha detto:

    A dimostrazione della tesi formulata sulla “tenerezza sociale” che… salva… (per meglio dire: salverebbe) la società, in perdita di convivenza “fraterna”, e il mondo, ormai in decadimento irreversibile.

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    Felice che ci sia chi ricorda, oltre me. tutte le volte che Bergoglio, di suo, ha affermato orgogliosamente il suo essere strumento di Satana.

    • Adriana 1 ha detto:

      ” Gesù si è contaminato con l’umanità e si è fatto peccato ”
      Un ottimo sistema per crearsi l’alibi di essere parimenti seguace di Gesù e di Lucifero in maniera indiscutibilmente
      ” non divisiva “.

    • Dino Brighenti ha detto:

      Dopo tutti questi “commenti“ lui neanche una piega, sarà per causa del ginocchio…

  • don Z ha detto:

    solidarietà illimitata a Minniti !
    siamo tutti minnitiani .