Vincenzo Fedele. Ucraina, Rublo, Dollaro e Yuan: il mondo sta cambiando?

14 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele, che ringraziamo, di cuore,  offre alla vostra attenzione questa analisi della situazione mondiale da un punto di vista non solo militare, ma soprattutto economico e politico, nel quadro della guerra che si sta svolgendo in Ucraina. Buona lettura e riflessione.

§§§

Ucraina, Rublo, Dollaro e Yuan: il mondo sta cambiando?

La guerra in atto in Ucraina ha, principalmente, due caratteristiche: si svolge in una zona limitata dell’Europa e ci viene raccontata da tifoserie mediatiche. Si viene, quindi, fittiziamente attratti da quello che sembra accadere sui circoscritti campi di battaglia, dove si guerreggia con le armi fisiche, oscurando quello che accade nel resto del mondo, anche se è collegato alla guerra guerreggiata;

I media ci raccontano una realtà prefabbricata, privileggiando gli aspetti emotivi (le donne, i bambini che fanno audience) e tralasciando sia gli aspetti pratici e strategici che i veri motivi che hanno scatenato i combattimenti e le vie che potrebbero portare alla pace, in base agli obiettivi che i contendenti si sono posti all’avvio delle operazioni belliche.

Sarebbe impossibile affrontare qui tutti gli aspetti, quindi ci limitiamo a qualche accenno ai fattori energetici e finanziari messi un pò all’angolo.

La guerra che si sta combattendo non è tra Russia ed Ucraina: quella avviene solo sul campo. Sappiamo tutti che la guerra è tra Russia e USA, con la Cina partecipante attiva, ma dietro le quinte, ed il teatro di scontro è l’intero globo terracqueo. Ma come si è arrivati a questo punto ?

Con la fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica emergono come super potenze vittoriose e cercano di espandere le rispettive sfere d’influenza sia guerreggiando localmente, in giro per il mondo, sia usando la leva economica e quella tecnologica.

L’economia post bellica viene regolamentata da quelli che sono noti come gli accordi di Bretton Woods. Il dollaro è la moneta di scambio universalmente riconosciuta. Ogni dollaro viene garantito dalla potenza economica e manifatturiera degli USA e dalla convertibilità del Dollaro in oro da parte della FED.

Nel 1971 si ha una prima fondamentale svolta. Il Presidente Nixon annulla la convertibilità del dollaro con l’oro e, da quel momento, la FED stampa moneta staccandosi da un reale rapporto con le riserve valutarie che avrebbero dovuto certificare il reale valore della moneta.

La ricerca di un ancoraggio è comunque necessario. Gli Stati Uniti stipulato un accordo con l’Arabia Saudita per garantirsi che tutte (TUTTE) le transazioni petrolifere fossero trattate in dollari USA. In base a questo accordo, quindi, tutto il petrolio mondiale, anche il petrolio inglese del mare del nord o quello russo, erano, e sono finora, trattati in dollari USA: i petrodollari.

L’Unione Sovietica ha cercato, molte volte riuscendoci, di competere tecnologicamente. Il primo uomo nello spazio è stato Gagarin. Gli enormi investimenti messi in campo dagli USA hanno poi ribaltato i rapporti e la NASA è sbarcata per prima sulla luna. Solo dopo sono arrivati gli accordi di collaborazione spaziale. 

Intanto era caduto il muro di Berlino, l’Unione Sovietica si era dissolta dal suo interno, pur senza essere sconfitta, ed era sparito il Patto di Varsavia. La Russia era una nazione sfiduciata e allo sbando. Guidata da Eltsin che annegava nella vodka i mancati sogni imperiali non più realizzabili. I satelliti della Russia svanirono.

La NATO, creata come contrapposizione al Patto di Varsavia e come istituzione di difesa e mutuo soccorso, invece di ridimensionarsi, per assenza del nemico storico, decide di ampliarsi ed incorporare molti degli ex stati satelliti dell’URSS allargandosi ad est e risvegliando antiche paure moscovite di accerchiamento e aggressione.

Intanto la Cina è uscita dal proprio isolamento diventando la fabbrica manifatturiera del mondo con tassi di crescita annuali a due cifre.

In Russia a Eltsin subentra Putin che, in pochi anni, riesce a risollevarla dallo sfacelo del crollo del comunismo puntando su identità nazionale, sviluppo economico, ristabilimento dell’ordine, centralizzazione delle decisioni e sull’identità religiosa innata nei russi nonostante 70 anni di comunismo ateo.

Il distacco del Dollaro dal reale valore dei beni ha continuato, intanto, sempre più ad aumentare. La stampa di dollari cartacei, svincolati dai beni retrostanti, è proseguita e gli USA hanno usato questa anomalia per finanziare il proprio sviluppo a fronte di nulla. Creare moneta dal nulla e fuori da ogni controllo ha portato alle bolle economiche degli scorsi anni e, dopo il disastro Leman Brothers, gli USA hanno capito di non potersi più permettere simili default. Invece di eliminare la causa, però, si sono preoccupati solo di occultare il problema.

La tumultuosa crescita della Cina, da cui ormai tutto il mondo dipende per quanto riguarda il settore manifatturiero, è stata finanziariamente controbilanciata chiedendo alla Cina stessa di investire negli USA buona parte del suo surplus commerciale. Il risultato sono molti trilioni di Dollari di titoli americani in pancia alle banche cinesi cioè, in pratica, in pancia al partito comunista cinese.

Oggi, pertanto, se si vuole fare una fotografia dello stato dell’arte, la situazione è questa:

  • La Cina ha in mano le fila manifatturiere del mondo, un forte e continuativo surplus commerciale, una forte crescita tecnologica unita ad una forte presenza finanziaria, ma con una moneta, lo Yuan, finora marginale.
  • La Russia ha ripreso il proprio posto nel panorama strategico mondiale forte anche delle fonti energetiche e delle materie prime disponibili. A fronte di questo, però, non ha promosso i consumi nel proprio mercato interno, quindi non ha sviluppato adeguatamente il settore manifatturiero, come invece ha fatto la Cina, quindi non c’è una diffusa rete di trasformazione di materie prime, ma solo una commercializzazione e vendita delle stesse. Lo sviluppo tecnologico è stato trainato quasi unicamente dall’industria militare.

Questa è ormai storia. 

Oggi la leadership USA è incalzata da due competitor determinati a giocare globalmente. E’ risaputo che la migliore strategia, per il leader, è di ostacolare la coalizione tra I competitor: divide et impera. Ma essendo proprio vero che Dio acceca chi vuole far perdere, gli USA hanno fatto di tutto per far abbracciare Russia e Cina.

E’ accaduto qualcos’altro, nel mondo, in questi giorni di guerra guerreggiata in Ucraina ?

Sono accadute molte cose, anche se vengono taciute dai media. Vediamone alcune, sempre limitandoci al settore finanziario ed energetico, tralasciando quindi quisquiglie come le vendire di armi della Cina alla Serbia o il blocco di un viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan, usando come scusa il COVID o altre analoghe amenità:

  • La Cina firma un accordo con l’Arabia Saudita per il pagamento del petrolio in Yuan invece che in Dollari.
  • La Russia ha vincolato il valore dell’oro a 5.000 Rubli al grammo fino a giugno lasciandosi furbescamente spazio per una eventuale prosecuzione, a seconda dell’evoluzione delle azioni belliche. Solo la settimana prima di quest’annuncio il valore di scambio era di 6.000 Rubli/gr.
  • I costi dell’energia sono lievitati a valori quasi insostenibili, per noi utilizzatori.

Questo è il silenzioso inizio della distruzione della diga finora eretta a difesa del dollaro. Vediamo perchè :

Oggi quasi il 60 % delle transazioni commerciali mondiali avviene in dollari. Quelle in Yuan sono insignificanti, di poco superiori all’1 %, nonostante i volumi di prodotti che la Cina scambia con tutto il mondo.

Nei primi giorni di Marzo il Rublo era crollato a 140 contro Dollaro sui mercati mondiali. E’ bastata la dichiarazione di Putin che il gas russo dovrà essere pagato in Rubli, pur con tutti I distinguo del caso, per far recuperare alla valuta tutta la perdita e ritornare ampiamente sotto la soglia di 90.

Se pensate che le fake news riguardano solo i teatri di guerra, dai massacri di Bucha alle migliaia di vittime del teatro di Mariupol alle armi chmiche, ecc. Quelle che vengono divulgate in campo finanziario sono molto più fantasiose.

Si va dalle previsioni di default della Russia, al fallimento delle ferrovie russe che non riescono a pagare gli interessi sui prestiti  e via inventando.

La realtà è ben diversa e, limitandoci anche qui a toccare alcuni punti, ricordiamo che :

Nel primo trimestre del 2022, compresi quindi i mesi di guerra, l’avanzo commerciale russo ha superato i 58 miliardi di Dollari, più del doppio rispetto ai 22,5 dello stesso periodo di un anno fa;

I volumi di gas venduti sono analoghi agli anni precedenti, ma il prezzo unitario è molto aumentato, mentre sono diminuite le importazioni russe a causa delle sanzioni occidentali che oltretutto, come effetto collaterale, stanno obbligando da alcuni anni la Russia ad accelerare la crescita del proprio settore manifatturiero per trasformare direttamente in prodotti finiti le proprie materie prime, stimolando così il proprio mercato interno e facendo crescere un nuovo competitor mondiale.

I contratti di fornitura di gas sono poliennali con la clausola “Take or Pay”, cioè prendi il gas o lo paghi comunque, anche per garantire il fornitore degli ammortamenti dei costi di costruzione dei gasdotti, delle macchine estrattive, ecc. Sono contratti che non si possono eludere o aggirare, neanche in caso di guerra. Ci vorrebbe una dichiarazione eslicita di blocco o emergenza fatta da un ente sovrannazionale, ad esempio l’ONU, per poter avere una qualche coperura giustificativa su cui discutere nei tribunali internazionali per non pagare penali pesantissime. La Russia, infatti, non si sogna neanche di chiudere i propri rubinetti, anzi noi continuiamo ad acquistare il 20 % in più del gas acquistato lo scorso anno. Putin vende il gas anche all’Ucraina, che pure bombarda.

Grazie alla sola energia, tralasciando quindi tutte le altre risorse minerarie ed alimentari, anch’esse lievitate nei prezzi, Mosca incasserà quest’anno oltre 100 miliardi di Dollari in più, rispetto al 2021. Se ipotizzassimo una eventuale sospensione delle forniture russe, il prezzo del gas, che è già schizzato da 20 a 200 Euro, superebbe di certo i 400 Euro  per poi aumentare ulteriormente, non essendoci sostituzioni possibili nel breve e medio periodo;

A fronte di questi aumenti, oggi la Russia sta vendendo gas alla Cina, all’India e ad altri paesi “non ostili”, ad un prezzo scontato del 20 %. L’effetto concorrenziale sui prezzi finali dei nostri prodotti, e di quelli europei in generale, è facilmente intuibile e già iniziamo a toccarlo con mano.

E’ bene tenere anche presente che gli accordi energetici sono sempre fatti tra Società (ENI, Gazprom, Sonatrach, ENEL, ecc.) e non sono accordi tra Governi. Biden, quindi, non ci vende nulla. Volessimo veramente comperare il gas liquefatto americano, (ma ci mancano anche i terminali di rigassificazione), dovremmo pagarlo il triplo di quello russo e dovremmo farlo in competizione con altri acquirenti mondiali, iniziando da Cina e Giappone, e quindi pagandolo più di quanto lo paghino adesso loro.

Quindi le sceneggiate di Draghi e Di Maio in Algeria sono, appunto, solo sceneggiate. Dai gasdotti algerini preleviamo già il massimo consentito dalle condutture ed il massimo di quello che loro possono offrire. Eventuali variazioni potranno essere operative non prima del 2024-2025. Più in là i tempi per le tanto sbandierate alternative di Congo o Mozambico che devono ancora ampliare le loro strutture estrattive e di trasporto, oltre a offrire una qualità nettamente inferiore.

Chiarito questo quadro, però, è bene tornare al panorama che stavamo guardando e che, analizzandolo da vicino ci mostra che:

Il Rublo, garantito dalle entrate energetiche e minerarie ed ancorato all’oro, continuerà ad apprezzarsi;

Lo Yuan, garantito dalla potenza manifatturiera cinese e dagli accordi sui diritti di estrazione di materie prime in tutto il mondo, in particolare in Africa, sta iniziando a crescere come valuta di scambio nelle transazioni mondiali. La firma dell’accordo per il pagamento in Yuan del petrolio Saudita aprirà le porte a molti altri accordi analoghi in giro per il mondo;

Il Dollaro, non più collegato ad alcun bene materiale concreto, perderà il titolo, anche simbolico, di valuta di riferimento e verrà sempre più a galla l’enorme divario tra la moneta stampata con il ciclostile ed il vuoto dei beni retrostanti che dovrebbero supportarla e giustificarla.

La FED non potrà continuare ad utilizzare il Quantitative Easing, stampando carta straccia per coprire deficit federali crescenti e fuori da ogni controllo o stimolare una economia che è sull’orlo della recessione.

Se le banche cinesi decidessero di non mantenere gli investimenti in titoli americani e volessero alleggerirsi, anche per minime percentuali, dei molti trilioni di Dollari investiti  in titoli USA, sarebbe il default della Casa Bianca e di Wall Street. Ma la Cina è paziente e sa che, per vedere il cadavere del suo nemico, basta sedersi sulla sponda del fiume ed attendere;

Ieri, 12 Aprile, è stato pubblicato il dato dell’inflazione a Marzo negli USA che si è attestato all’8,5 % rispetto al Marzo 2021. Nonostante l’aumento sia il più alto dal 1981, il mercato ha chiuso con una perdita limitata perchè le previsioni lo avevano già stimato ed il timore era che superasse il 9 – 9,5. Se avesse superato il10 % la situazione sarebbe stata incontrollabile, in presenza di un debito pubblico enorme, circa 32.000 miliardi di dollari, con disavanzo pubblico continuo per diverse migliaia di dollari annui e di continui disavanzi commerciali. 

Questi livelli di inflazione, (ricordiamo che anche la Germania è oltre il 7 %), per quanto imputabili in larga parte al settore energetico, hanno impatti tremendi sulla vita reale dei cittadini. In america, come in Germania e Italia, i redditi fissi di stipendi e salari si scontrano con minori poteri d’acquisto per le famiglie anche nel campo alimentare, vestiario, ecc.  Questo scenario potrebbe pregiudicare la stessa crescita economica e non sarà gestibile ne dal punto di vista politico (proteste e rivolte) ne da quello economico-finanziario. La stessa “ministra” Lamorgese lo ha certificato nel discorso per i 170 anni della Polizia di Stato. La situazione è molto peggiore rispetto a quanto il Governo dei Migliori ci sta raccontando. E se a Roma c’è da piangere, a Bruxelles c’è poco da ridere. La crisi economica travolgerà tutti i paesi, ma allora sarà tardi per ridimensionare le mire bellicistiche.

In Italia si sperava di recuperare, mettendo in campo i Migliori, parte della catastrofe economica provocata dalle demenziali politiche anti COVID e si sperava in un parziale recupero di circa il 6 %, comunque spacciato per crescita invece che parziale risalita dagli inferi. E’ già stata ridimensionata al 4, poi al 3 e adesso si inizia a parlare di cavalcare su praterie di territori con il segno meno

In questo quadro abbiamo tenuto volutamente fuori le mire cinesi su Taiwan. Attualmente I cinesi si limitano ad affiancare la Russia, senza sponsorizzarla ufficialmente, ma solo un cieco non vede quale sia il vero obiettivo e quale sarà l’impatto qualora Nancy Pelosi, terminata la sua quarantena strategica mascherata da COVID, volesse realmente andare a dire qualcosa a Taiwan. Se le mancherà il coraggio di farlo, il problema sarà solo spostato.

Noi continuiamo a nutrirci delle bugie che ci propinano I nostri media, credendoci pure, senza vedere che il mondo va un pò oltre il nostro “Occidente”, depositario della verità della giustizia e della democrazia. L’India, il Brasile, Il Messico, buona parte dell’Africa e dell’Asia, cioè molto più di metà della popolazione mondiale, affianca Russia e Cina, ormai spinti a braccetto dall’insipienza e dalla miopia USA.

Il mondo che uscirà dal conflitto nel Donbass, e da quello ancora da iniziare a Taiwan, sarà molto diverso da quello che conosciamo ma, come nella Storia Infinita, “questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta”.

Vincenzo Fedele – 13.04.2022

§§§




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.

Y este es el enlace al libro en español


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

14 commenti

  • cattolico ha detto:

    l’articolo è una foto della realtà che stiamo vivendo.credo che gli usa faranno l’inimmaginabile per non perdere l’egemonia mondiale ma credo anche che il vassallaggio dell’europa cominci a scricchiolare.in questo quadro la chiesa bergogliana del “DISSESTO”ha i giorni contati.i miei complimenti per l’articolo

  • acido prussico ha detto:

    – Ave Maria purissima!
    – Salve, monello.
    – Perché mi dici che sono monello?
    – Perché con la fionda tiri sempre sassi sui vetri del Residence Santa Marta.
    – È vero sono un ragazzaccio ma siccome i vetri sono opachi e non si riesce a vedere se la luce è accesa o spenta forse si decidono a sostituirli…
    – Smettila o dimenticalo, perché per sostituire vetri e infissi ci vorrebbero falegnami silenziosi come il mio Giuseppe. Invece da quelle parte sono tutti “teologi” e parlano… parlano… Ma visto che ti sei rivolto a me recitati…
    – Sono passate tre settimane dalla consacrazione della Russia al tuo core e la guerra in Ucraina non cessa. Se non è un “segreto”, puoi dirmi perché?
    – Se te lo dico ti pigliano per “visionario” e poi su queste faccende “trascendenti” sono discreta.
    – Suvvia, non essere timida e riservata con me. Se vuoi non lo riferisco manco a Tosatti.
    – E sia! Innanzitutto nella consacrazione mi avete imbrogliata. Avete aggiunto l’Ucraina New-Gender, Dirty-Gender che non m’ero mai sognata di nominare ai pastorelli… Ma non è finita…
    – Cioè?
    – Per 105 anni mi avete trascurata e mi “invocate” quando vi viene la paurella. Non ti pare che ho ragione ad essere un po’ indecisa? Ma non è finita….
    – Ancora?
    – Sono gelosa…
    – Tu gelosa…? e di chi?
    – Della Pacha Mama… la Mamma Terra. Come dovrei sentirmi? Mi avete tolta dalle chiese per non offendere i vostri amici luterani e poi venerate nei giardini vaticani una sua statua. Glielo ho detto anche a Gesú.
    – E Lui che ti ha detto?
    – “Non Inquietarti, Madre. Quella là è sgraziata, rozza e non governa neppure una zolla della terra. Tu sei leggiadra, luminosa e sei la Regina dell’Universo. Porta ancora pazienza. È solo questione di giorni. Quando tornerò laggiù mica finisce nel Tevere la “statuina”! Alimenterà un certo fuoco insieme ai suoi “veneratori”..!!!”
    – Dunque ti sei rasserenata e hai accolto la consacrazione del 25 marzo 2022?
    – Io sì e intercedo. Ma la Trinità mi pare che non abbia voglia di esaudirla. Dicono che l’Europa blasfema continuamente e non si converte…
    – Maria, a proposito di intercessione, approfitto di questo incontro. Ne ho una per il mio amico e tuo fedele Tosatti. È da un po’ di tempo che è in guerra con Draghi e Dragoni. Proteggilo perché quelli sono forti e cattivoni.
    – Nunc et semper…

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Intanto io sui miei modestissimi risparmi ho già perso il 10% a cui va aggiunto un altro 5% in potere di acquisto. Il tutto grazie a quei 4 o 5 deficienti che governano il mondo.
    Saluti.

    • Ateo Devoto ha detto:

      Mi chiedo chi salveranno, ucraini o non, visto che questa estate con i razionamenti dubito che ci limiteremo a tener spenti i solo condizionatori….

  • unaopinione ha detto:

    Fedeli: “Volessimo veramente comperare il gas liquefatto americano, (ma ci mancano anche i terminali di rigassificazione), dovremmo pagarlo il triplo di quello russo e dovremmo farlo in competizione con altri acquirenti mondiali, iniziando da Cina e Giappone, e quindi pagandolo più di quanto lo paghino adesso loro”-
    Corretto. Se poi succede che a causa di tutto questo l´Europa si dovesse trovare senza gas (embargo deciso dai governanti dell´Europa di Bruxelles/dai governanti dei diversi paesi europei per l´Ucraina, ecc.) e gli Stati Uniti, a causa dell´improvvisa disponibilitá sul mercato, dovessero importare piú gas dalla Russia (gli Usa hanno importato dalla Russia il 43% petrolio in piú – queste si che sono sanzioni)
    https://strangesounds.org/2022/04/is-the-us-still-buying-russian-oil-this-is-what-india-and-china-report.html (in inglese)
    allora potrebbe anche succedere che
    – Gli Stati Uniti comprano al prezzo normale/di mercato il gas che fino ad allora era destinato all´Europa;
    – l`Europa compra la stessa quantitá di gas (liquefatto) al 300% del prezzo pagato dagli Stati Uniti;
    – gli Stati Uniti ci fanno un 200% di profitto (e chi garantisce che quel gas non sia quello stesso russo, che invece di arrivare in Europa dall´est vi arriva, con la cresta, dall´ovest?);
    – e che gli europei (quelli poveri) non potendoselo pagare, moriranno di freddo e di fame …
    ma si sa … il presidente Draghi e il ministro Di Maio stanno con l´Ucraina … mica con i globalisti.

  • Paoletta ha detto:

    bell’articolo! Stilum Curiae sempre al top.

  • Creazionista ha detto:

    E’ bene puntualizzare che il progetto Apollo non ha mai portato alcun uomo sulla luna, i cialtroni di oggi sono simili a quelli di 50 anni fa:
    https://centerforaninformedamerica.com/moondoggie/
    https://www.luogocomune.net/americanmoon

    • cattolico ha detto:

      se fosse come ella dice i russi l’avrebbero denunciato dimostrando la bufala.la tecnologia aerospaziale era molto avanzata in unione sovietica

      • Macario ha detto:

        Verissimo. Se si fosse trattato di una bufala spaziale lo si sarebbe potuto dimostrare facilmente. Ma, non potendolo dimostrare si è trovato il modo di diffondere il dubbio tra i creduloni occidentali. Non è stato perfino girato un film che descriveva, con dovizia di particolari, il modo in cui questa colossale fake news avrebbe potuto essere costruita ?

        • Creazionista ha detto:

          Idiozie, i cattivoni russi non denunciano niente, come non hanno denunciato la farsa dell’11 settembre e tante altre. E nemmeno il covid che il popolaccio bue si beve con avidità.

          • Macario ha detto:

            Certo, gliveredi del bolscevismo hanno già da decenni contribuito a demolire la nostra scuola e a fare in modo che le università insegnassero la storia secondo le loro direttive, ovvero direttive dove il periodo tragico dei gulag venisse dimenticato e l’attualità venisse collegata alla vittoria della grande guerra patriottica ovvero della seconda guerra mondiale.

    • Ottotrapen ha detto:

      Creazionista, levami un dubbio: la terra è davvero piatta?